Sardegna

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  1. iperboreo50
     
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    CITAZIONE
    alushrdn Inviato il: 30/8/2011, 02:20
    La tua proposta non è sbagliata bisognerebbe soltanto tener conto del fatto che la Sardegna è un immenso....anzi è il più grande museo a cielo aperto del mondo.Andrebbe protetta fino a un km di distanza dalle sue coste.
    Purtroppo nelle scuole Sarde viene insegnata la storia antica degli altri popoli....e nulla riconduce alla nostra terra,la terra delle origini la terra dei padri.
    (.....)

    Infatti, a contarli tutti si va a 4 zeri.
    Proprio per questo è impossibile all'amministrazione regionale provvedere al mantenimento, costerebbe troppo.
    E qui che entrano in gioco gli altri. Ci sono diversi siti affidati alla gestione di diverse cooperative, Generalmente sono ordinati e ben tenuti, con posti ristoro, librerie e negozietti vari, a richiesta le guide (che continuano a raccontare che dalle feritoie dei nuraghi si tiravano le frecce :( ). Ma questo è possibile lungo le grandi direttrici stradali, nei centri fuori mano quasi sempre (per quel che ho visto) regna la natura (erbacce e cespugli a volontà).

    Ed è qui che potrebbero entrare in gioco le scuole e i privati.

    All'inizio dell'anno scolastico ogni istituto informa gli alunni e loro genitori, di aver preso in custodia alcuni siti storici.
    Alcune volte all'anno le scolaresche escono in gita e vanno a pulire la zona attorno al nuraghe, alla tomba dei giganti, ai menhir ecc ecc. Si parla di questi siti, si impara qualcosa e lo si condivide.
    Per condividere si fa lo scambio con altre scuole. Noi andiamo a pulire il vostro nuraghe e voi venite a pulire la nostra tomba dei giganti. Finito il lavoro ci si incontra e si discute su come migliorare la segnaletica (scadente), la sicurezza, chi invitare per tenere una lezione ad hoc.
    In questo modo, dal basso, dalle elementari agli atenei, ci si appropria del territorio, lo si cura, lo si conosce, lo si rispetta. Vuoi vedere che ci sarebbero anche meno incendi?

    Quando mancano le scuole ci sono sempre i piccoli industriali o commercianti.
    In cambio di un cartelle pubblicitario e di qualche facilitazione da parte del comune o della regione manderebbero i giardinieri professionisti a fare i lavori.
    Se nei pressi di una qualche antichità c'è un campeggio, un distributore, un officina auto ecc, si potrebbe darlo in gestione a questi, in cambio di qualcosa che non costa una lira.

    Torno un attimo ai menhir di nuraghe is Scalas.
    https://picasaweb.google.com/1058289926439...eScalasCostaRei

    Una volta questo sito era messo in ordine, c'è un cancello con il muretto, c'è una recinzione, all'interno i menhir sono delimitati a gruppi, secondo una qualche idea, con piccole recinzioni.
    Poi è stato tutto abbandonato.
    Come si vede nelle foto, nessun cartello illustrativo, nessun sentiero, nulla. Si abbatte la recinzione e si entra. Essendo tutto ricoperto di erbacce e di cespugli non puoi neanche capire gli allineamenti dei diversi gruppi di menhir.
    Alcuni sono in un equilibrio precario, un calcio e vanno a terra.
    Eppure all'inizio qualcuno aveva messo tutto in ordine.
    Il sito si chiama "Nuraghe is Scalas", bene, prova trovare il nuraghe che è di tipo a corridoio. Se lo trovi sei bravo.

    Sarebbero tante cose da fare. Basterebbe un po' di buona volontà.

    :salute: :salute:


    P.S. grazie Lessà, trovato. ma dalla strada che va da Olia Speciosa, a capo Ferrato non c'è nessuna indicazione.
    Quel incrocio con la strada bianca l'ho fatto due o tre volte, ero quasi sicuro che doveva essere lì. Avevo alcune informazioni in merito, ma da bonaccione credevo di trovare le frecce con tanto di indicazione.
    Questo sito è sul terreno privato, è accessibile al passante o bisogna chiedere a qualcuno???

    :salute:

    CITAZIONE (LessàAlessandro @ 30/8/2011, 14:24) 
    guarda su wikimapia Iper...

    Ho visto che sono indicati anche quelli di Piscina, di fronte all'omonimo campeggio, anche questi inaccessibili, e il nuraghe Is Scalas con poco lontani i menhir.
    Il tutto raccolto nei piccoli cerchi.
    La prossima volta faccio un salto anche a cuili piras.

    :salute:
     
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  2. granitu sardu
     
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    @ Iper

    A cuili Piras puoi entrare e visitare il sito tranquillamente....anche se devi passare nel terreno privato.
    Praticamente i menhir sono dietro la fattoria. Troverai anche un nuraghe barricato in quel piccolo promontorio Monte crobu ( se non mi sbaglio ) con la porta orientata a nord e guarda il circolo degli stessi menhir. Le tombe dei giganti non poco distanti ( credo tre in tutto una vicino all'altra ) situate in un campo coltivato, purtroppo si leggono poche tracce della sua struttura.

    Ahoooo!!!
     
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  3. iperboreo50
     
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    Grazie Granitu, preziose informazioni. :salute:

    Bellissima Wikimapia consigliata da Ale, da perderci ore intere. Meraviglioso :salute:

    La prossima volta scarpe da trekking e pedalare.


    :salute: :salute:
     
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  4. shardar
     
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    la regione sardegna dovrebbe tutelare il suo patrimonio archeologico con aiuti economici e salvaguardare lo stesso.
     
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  5. cabrarissu
     
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    Salve a tutti :B): , nel Febbraio scorso è stata fatta una eccezionale scoperta archeologica,
    è stata riportata alla luce nella Penisola del Sinis (dalle parti di Monti Prama) , una tomba intagliata nell' arenaria , (dalle parti di Monti Prama) ,
    lunga 5 metri , larga circa 1 metro , e profonda 1 metro, da parte della Sovrintendenza nessun comunicato ufficiale , nessun articolo sulla carta
    stampata , ne sulla tv , qualche notizia trapela in questo blog
    http://is-arrioresus.blogspot.com/2011/06/...ologica-su.html
    http://is-arrioresus.blogspot.com/2011/07/...curu-mannu.html

    www.youtube.com/watch?v=buFpGYZhWm4




     
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    STUDIOSO DEI POPOLI DEL MARE

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    SCOPERTA DI ENORME importanza, anche perchè: se fosse (e anche se è altro) un TdG sarebbe oltremodo importante per la sua fattura di gran lunga più "TECNOLOGICA" e moderna di tutt ele altre.. risulta infatti tagliata in modo PERFETTO (come da un laser) per intero... :o:
    Quanto all'interessamento delgi archeobuoni, non scordarti al tua scoperta: LA SFINGE... ignorata da loro e dalle autoreità cometenti che potevano anche trarre profitto turistico ... invece midicno che è diventata DISCARICA e CESSO per i campeggiatori e bagnanti... :woot:
    Leo :salute:
     
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  7. cabrarissu
     
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    e si hai ragione , sono rimasto anche io impressionato dal taglio perfetto , il caso a voluto che quel giorno ,che stavano riportando alla luce la tomba , stavo percorrendo la provinciale che porta alla marina di San Vero Milis , e ad attirare la mia attenzione fù quel gruppo di persone sopra la collinetta, quasi notte , con luci artificiali , ebbi subito la sensazione che riguardava uno scavo archeologico , infatti la conferma lo avuta quando mi sono recato nel sito.
    Per quanto riguarda la Sfinge , confermo che durante i mesi estivi i bagnanti inconsapevoli di cosa hanno difronte , si recano a fare i loro bisogni , e aggiungo che qualcuno per verificare di che tipo è la roccia incominciano a sfregiare la scultura con dei tagli :cry:
     
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  8. Gratia
     
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    Il messaggero del passato ci rivelerà la storia delle popolazioni sarde

    Archeologia, trovato Amsicora: scheletro umano più antico della Sardegna

    Cagliari, 9 ott. (Adnkronos) - Lo hanno battezzato 'Amsicora' perché è tornato alla luce del sole dopo circa 9000 anni di buio e silenzio sotto terra. Amsicora perché ''è il messaggero del passato che ci rivelerà la storia delle popolazioni più antiche della Sardegna''.

    Che la scoperta sia di eccezionale valore scientifico internazionale lo dimostrano gli anni: 9000 si suppone e, se la datazione verrà confermata dagli esami scientifici, si dovrà riscrivere un intero capitolo della preistoria: quello del più antico popolamento della Sardegna.

    I resti di Amsicora sarebbero infatti il ''più antico ritrovamento umano in Sardegna nel periodo di transizione tra il Neolitico e il Mesolitico'', ovvero tra 10mila e 8200 anni fa. E' la professoressa Rita Melis, geoarcheologa del Dipartimento di Scienze della terra dell'Università di Cagliari, che racconta all'Adnkronos, la scoperta dei resti umani fatta venerdì scorso a Su Pistoccu, nella marina di Arbus, a pochi metri dalla battigia della Costa Verde, nel sud-ovest della Sardegna.

    Una campagna di scavi breve, resa possibile grazie ai contributi dalla Provincia del Medio Campidano, da quelli dell'Università di Cagliari e della Sapienza di Roma e dalla tenacia di Rita Melis e della collega Margherita Mussi del Dipartimento di Scienze dell'Antichità dell'Università la Sapienza di Roma, che da più di 15 anni portano avanti una ricerca sul più antico popolamento della Sardegna, su autorizzazione del ministero dei Beni Culturali e con la collaborazione della Sopraintendenza dei Beni Archeologici di Cagliari.

    Il sito era già noto agli archeologi perché nel 1985 alcuni ragazzi che giocavano sulla spiaggia trovarono, in una parete di arenaria franata dopo un temporale, dei resti umani. Fu allora che il Gruppo Archeologico Neapolis di Guspini, in provincia del Medio Campidano, recuperò lo scheletro di un uomo di circa 40 anni, che battezzarono Beniamino, conservato poi in un teca presso la loro sede di Guspini. Beniamino era interamente ricoperto di ocra rossa, accompagnato da una grande conchiglia di Trion, successivamente restaurata a cura del laboratorio della Soprintendenza di Li Punti (Ss), e da frammenti di ossa di Prolagus sardus, un piccolo mammifero estinto. Il prelievo 'poco scientifico' e la conservazione successiva di Beniamino fecero danni irreparabili: ''Non è stato possibile datarlo con certezza al C14 - spiega Rita Melis - perché privo di collagene''. Nel 2002 Vincenzo Santoni, allora Soprintendente ai Beni culturali di Cagliari, diede incarico alle due ricercatrici di studiare il sito.

    La campagna di scavo, nel 2007 permise il recupero di altri resti umani concrezionati che furono datati a circa 8400 anni fa presso il laboratorio Nsf dell'Università di Tucson, Arizona. Questa età fu confermata anche dalla datazione dei livelli carboniosi presenti nella stratigrafia del sito. Quest'anno con l'autorizzazione del Ministero dei beni culturali e della Sovrintendenza di Cagliari e il contributo della Provincia del Medio Campidano le due scienziate, Melis e Mussi, hanno iniziato una campagna in primavera con gli allievi della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell'Università di Cagliari e un'altra questa settimana, aiutate da Giorgio Orrù, del Gruppo Archeologico Neapolis. ''Da subito, dopo aver ritrovato le conchiglie di un corredo funerario abbiamo capito che c'era qualcosa di importante - spiega Melis - e abbiamo indirizzato le ricerche in un punto ben preciso. E' stata così messa alla luce la parte di uno scheletro''.

    ''Dobbiamo valutare - spiega Margherita Mussi - se si tratti di una sepoltura vera e propria oppure di una deposizione funebre di un individuo lasciato in una grotta con una serie di offerte: testimonianza queste di un rito di cui si hanno evidenze nella preistoria più antica''.

    Questo studio rientra nell'ambito delle ricerche che da anni le due studiose stanno portando avanti sulle ricostruzioni paleoambientale e climatico della Sardegna e sul popolamento delle isole del Mediterraneo durante l'Olocene antico. E' questo un periodo di improvvisi cambiamenti climatici che influenzarono la vita delle popolazioni di allora. ''Questa scoperta - prosegue Melis - ha una rilevanza internazionale perché permette di comprendere un aspetto ancora poco conosciuto del primo popolamento della Sardegna: un'isola lontana dal continente che, diversamente dalla Sicilia, non è facilmente raggiungibile e presentava una fauna selvatica caratterizzata da pochissime specie molto particolari''.

    ''Ora verrà portato avanti uno studio multidisciplinare - continua Melis - al fine di acquisire ulteriori informazioni sia sul contesto paleoambiantale che sui rapporti diretti e indiretti con le popolazioni coeve del territorio europeo. Ad esempio l'analisi degli isotopi stabili delle ossa, peraltro molto costose, così come la ricerca del paleo Dna, permetteranno di sapere cosa mangiavano, da dove venivano e come si spostavano''.

    http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cultura/...2522332393.html
     
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  9. Gratia
     
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    Si torna a parlare degli "Uomini blu"

    http://misterobufo.corriere.it/2011/10/19/...ini-blu-alieni/

    www.segnidalcielo.it/index.php/segn...-di-altri-mondi
     
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  10. Gratia
     
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    Archeologia: i Romani arrivarono in Barbagia, scavi riscrivono storia della Sardegna

    Roma, 4 gen. - (Adnkronos) - Prima dei banditi, ad Orgosolo arrivarono i Romani. In Sardegna nuove ricerche nell'aspro territorio della Barbagia rivelano una realta' finora impensabile: quelle zone non furono affatto refrattarie alla civilta' greco-romana. Inedite testimonianze archeologiche permettono ora di riscrivere intere pagine della storia dell'isola. Alla straordinaria scoperta dedica un ampio reportage l'ultimo numero della rivista ''Archeologia Viva'' (Giunti Editore). In Sardegna qualcuno ancora non riesce a crederci, ma i dati archeologici parlano chiaro: i Romani riuscirono a penetrare nel cuore della Barbagia, piu' precisamente nell'insospettabile Supramonte di Orgosolo, dove nuove scoperte costringono a riscrivere un importante pezzo di storia. In localita' Sirilo', un immenso altopiano calcareo a oltre mille metri di altitudine, ore di cammino a piedi ancora oggi per raggiungere il centro di Orgosolo: qui, durante lo scavo di un villaggio nuragico si sono spalancate le porte per una nuova interpretazione di come andarono le cose al tempo dei Romani. Dalle fonti classiche sappiamo che i Greci e i Latini conoscevano bene la Sardegna. Le testimonianze di Erodoto, Diodoro Siculo, Strabone e, soprattutto, Pausania raccontano di popolazioni greche in fuga da Troia guidate da condottieri che si rifugiarono sui monti dell'isola. Notizie riprese nel Novecento che hanno creato tra le popolazioni della Barbagia il mito che nelle zone interne la colonizzazione romana, iniziata nel 238 a.C. durante la seconda guerra punica, sia stata respinta dalla forte resistenza degli stessi barbaricini, che non si sarebbero sottomessi. Ma la storia non e' esattamente questa, come spiega un lungo articolo pubblicato su ''Archeologia Viva'', a firma di Maria Ausilia Fadda, l'archeologa della Soprintendenza di Sassari e Nuoro che da decenni conduce scavi in quelle che sono considerate le aree piu' impenetrabili della Sardegna.

    http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cultura/...2818640129.html
     
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    STUDIOSO DEI POPOLI DEL MARE

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    ALL'ARCHEOBUONA NON BASTANO GLI SCONCI che sta provocando nello smontare altari e templi shardana DELLA BARBAGIA.. Ora si inventa, con la complicità dell'a RIVISTA più ARCHEOBUONICA D'ITALIA, questa favoletta della DOMINAZIONE ROMANA DELLA BRABAGIA..
    MA CI FACCIA IL PIACERE!
    I romani in Barbagia ci passarono e NON NE USCIRONO.. Vedi "Shardana i Popoli del Mare" la fine delle DUE LEGIONI che is avventurarono al comando dei consoli Publicio Malleolo e M. Emilio, LASCIANDOCI i CARRIAGI E LE PENNE...
    Certo, la LATINITà e la romanità arrivarono anche da quelle parti.. ma con l'arrivo della CHIESA DI ROMA e la conversione di OSPITONE che fece battezzare il suo popolo. :dev.gif: :dev.gif:
    MA CI FACCIA IL PIACERE! :P
     
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  12. Gratia
     
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    ahahahah sapevo che il Principe di Dan..... 1196528196-Faccine_Eu_3D_54
     
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    sargon

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    Quindi all'opposto dovremmo ipotizzare una colonizzazione nuragica del mediterraneo durante l'età del ferro perchè sono stati ritrovati brionzetti dalla costa levantina all'Iberia e dalla Scandinavia a Malta.Certe persone sono incredibili, cosa dimostrerebbe la presenza di oggetti di origine romana in Barbagia che i romani l'hanno conquistata?Beh se è per quello di oggetti romani ne sono stati ritrovati anche in Cina e in America, sono arrivati lontano con le conquiste vero?

    Edited by Podda87 - 9/2/2012, 21:47
     
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  14. pietrusco
     
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    TG3 del 19-1-12, viene annunciata la decisione secondo cui le statue di monte prama verranno portate a CABRAS! :salute: :salute: :bomba:
     
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    NANNI MORETTI a CAGLIARI, riceve il premio SHARDANA

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    https://www.facebook.com/photo.php?fbid=250...&type=1&theater
     
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