Droga e reperti archeologici.

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  1. ARRUIASA DE GHENTIANA
     
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    Narbolia, droga e reperti archeologici:
    operaio patteggia sette mesi di carcere
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    Ha patteggiato complessivamente sette mesi Salvatore Tola, l'operaio di Narbolia arrestato dalla Guardia di Finanza di Oristano per detenzione e spaccio di marijuana e per essere stato trovato in possesso di 160 reperti archeologici. Dopo il processo per direttissima il quarantaseienne è tornato in libertà.

    Nel giardino dell'operaio i militari delle Fiamme gialle avevano trovato quindici piantine di cannabis indica e un metale detector, oltre che una ricca collezione di oggetti antichi ritenuti dagli studiosi della Soprintendenza di grande valore storico, culturale e artistico.
    dal sito dell'Unione Sarda di Sabato 02 ottobre 2010 20.33
    www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/198186


    Guardia di Finanza.
    Il blitz a casa di un quarantaseienne finito in manette. Ha patteggiato nel processo per direttissima
    Droga e reperti, il bazar di Narbolia
    Un operaio sorpreso con marijuana e 160 oggetti antichi
    da L'Unione Sarda di Domenica 03 ottobre 2010
    Oltre alla droga, scoperta una vera collezione di reperti: punte di freccia e di lancia di epoca preistorica e nuragica. Vasellame etrusco, statuine e frammenti di vaso di età romana. Manufatti di epoca protonuragica e nuragica. Nascosto anche un metal detector.
    Vedi le foto Vedi le altre fotoVedi le altre foto P unte di freccia e di lancia di epoca preistorica e nuragica, vasellame di epoca etrusca, statuine e frammenti di vaso di età romana. Tutti i reperti, complessivamente 160, erano accuratamente custoditi in un capanno accanto alla casa, dove il proprietario, Salvatore Tola di Narbolia, aveva anche messo a dimora una piccola piantagione di marijuana. L'operaio è stato, però, sorpreso dagli uomini della Guardia di finanza di Oristano che, a quel punto, hanno fatto scattare l'arresto; il quarantaseienne è stato, poi, denunciato per detenzione di beni archeologici. Processato ieri mattina per direttissima, ha patteggiato sei mesi e venti giorni per la droga e 15 giorni per detenzione dei reperti (pena sospesa); al termine dell'udienza è tornato in libertà.
    L'OPERAZIONE Il blitz è scattato venerdì, quando le Fiamme gialle, al termine di una serie di accertamenti andati avanti per qualche settimana, hanno individuato la mini piantagione nel giardino di un'abitazione di Narbolia: quindici piantine di cannabis indica erano state sistemate in uno spazio soleggiato, ma nascosto. La piantagione era stata coperta da una folta vegetazione per impedire che la marijuana venisse individuata dall'esterno. Gli uomini della Compagnia della Guardia di finanza hanno quindi perquisito l'abitazione e il capanno all'interno della terreno dell'operaio: a quel punto è venuto alla luce un ulteriore quantitativo di marijuana raccolta e già essiccata che secondo le Fiamme gialle era pronta per essere smerciata; sono stati trovati inoltre semi selezionati di cannabis e altre sostanze stupefacenti.
    I REPERTI Nel corso della perquisizione l'attenzione dei militari si è soffermata su alcuni oggetti in ossidiana e frammenti in terracotta. Subito dopo è scattato un controllo approfondito che ha permesso agli uomini della Finanza di appurare che si trattava di punte di freccia e di lancia di epoca preistorica e nuragica. Non solo. Al termine di ulteriori controlli in un capanno vicino alla casa dell'operaio i militari hanno anche trovato un metal detector, vasellame di epoca etrusca, statuine e frammenti di vaso di età romana. Sono stati poi recuperati manufatti di epoca protonuragica e nuragica: complessivamente 160 reperti sottoposti subito all'esame dei tecnici della Soprintendenza. In particolare l'archeologa Carla Del Vais ha parlato di pezzi di notevole valore storico, culturale e artistico; una statuina priva di testa, per esempio, e i frammenti in terracotta con iscrizioni ancora da valutare. Una collezione di notevole valore e di eccellente qualità, secondo gli studiosi, che immessa sul mercato nero avrebbe fruttato alcune decine di migliaia di euro.
    IL PROCESSO Ieri mattina Tola è comparso davanti al giudice per il processo per direttissima. Attraverso il difensore (l'avvocato Aurelio Schintu) ha preferito patteggiare sei mesi e venti giorni per la piantagione di marijuana e quindici giorni per essersi impossessato di beni archeologici. Pena concordata con il pubblico ministero Paolo De Falco e poi ratificata dal giudice. ( p. m. )

    http://edicola.unionesarda.it/Corrente/Art...rticolo=2505947
     
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  2. Eracle
     
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    Speriamo che questi reperti non finiscano in qualche scantinato...
     
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1 replies since 4/10/2010, 18:48   283 views
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