menhir antropomorvo san giovanni suergiu

una buona e una cattiva notizia

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  1. Montearcosu
     
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    L’UNIONE SARDA
    S. G. Suergiu. L'idolo sarà esposto nel museo di Santadi
    Nei campi con l'aratro: scoperta statua preistorica
    di MAURIZIO LOCCI
    Stava lavorando i campi per prepararli alla semina quando l'aratro ha portato alla luce quella che sembrava una grossa
    pietra. Si trattava di un idolo preistorico di grande valore archeologico.
    Importante scoperta archeologica nelle campagne di San Giovanni Suergiu. Un idolo in pietra, o meglio una “statuamenhir”,
    del periodo prenuragico, è stato ritrovato da un agricoltore mentre stava lavorando a preparare un terreno per
    la semina. Il reperto, definito dagli archeologi «di notevole pregio artistico e di grande interesse storico culturale», apre
    nuovi scenari sulla civiltà nuragica e prenuragica che più di tremila anni fa ha caratterizzato il territorio di San Giovanni
    Suergiu e il resto del Sulcis, vero e proprio scrigno di tesori nascosti.
    LA SCOPERTA Che la scoperta dell'idolo in pietra di San Pietro (gli è stato dato il nome della località in cui è stato
    rinvenuto) sia importante è lo stesso Enrico Atzeni, archeologo di fama e ordinario di Paleontologia e antichità sarde
    all'Università di Cagliari, a certificarlo con una nota alla Soprintendenza ai beni archeologici di Cagliari e Oristano.
    Tanto da presentare, nei mesi scorsi, anche una dettagliata relazione sulla statua-menhir durante il convegno
    dell'Istituto italiano di preistoria e protostoria. Una tavola rotonda dove il reperto di San Giovanni Suergiu ha attirato
    l'attenzione degli studiosi. E non poteva essere altrimenti, vista la sua particolarità.
    Alto 65 centimetri (ricavato da un masso di trachite bruno verdastra con la tecnica “a martellina”), un berretto a calottina
    a sormontare il volto ieratico, l'idolo presenta, come recita la relazione di Atzeni, “un inedito bassorilievo delle mani
    orizzontalmente contrapposte in vita, con dita a frangia, poco al di sopra della frattura di base”.
    REPERTO UNICO «Una particolarità che lo rende più unico che raro tra i ritrovamenti dello stesso genere - ha
    confermato Remo Forresu, curatore del museo di Santadi e al fianco di Atzeni in occasione della scoperta - si può
    collocare tra il secondo e il terzo millennio avanti Cristo, in pratica tra il Neolitico e il primo periodo del Calcolitico».
    Il ritrovamento si deve a Leonardo Colella, 73 anni, agricoltore originario di Benevento ma trapiantato a San Giovanni
    Suergiu. «Quando trovato la stele mi è sembrata una semplice pietra. Quel volto, però, m'incuriosiva e così l'ho portata
    a casa e poi ho avvertito il professor Atzeni», ha raccontato l'agricoltore. Con la Soprintendenza, ha raggiunto un
    accordo circa la collocazione del prezioso idolo. «Sarà custodito, temporaneamente, nel museo archeologico di
    Santadi. Questo almeno sino a quando non sarà pronto il nostro, ormai in via di ultimazione nelle vecchie scuole
    materne di Matzaccara», ha riferito lo stesso Colella.
    IL MUSEO A confermare l'imminente allestimento di un piccolo museo nei pressi del sito di Is Loccis Santus sono
    statigli assessori Gianfranco Ghisu, Claudia Sechi e Valentina Cuccu.


    ancora su questo menhir oggi è uscito anche un'altro articolo ma non riesco a trovarlo sempre dell'unione



    CITAZIONE
    http://edicola.unionesarda.it/Articolo.asp...rticolo=2216541
    SantadiLa pietra pareva un menhir: è stata trafugata Mercoledì 27 febbraio 2008
    N eppure il tempo di scovarlo, celato nel folto di un macchione, che è stato subito fatto sparire. La grande pietra (potrebbe essersi trattato di un menhir ma non ce n'è la certezza) era stata individuato da alcuni cacciatori nelle campagne di Villaperuccio. È scomparsa senza lasciare tracce, trafugato nei giorni scorsi con una ruspa e portato via. A segnalarne la scomparsa, prima di poter effettuare un sopralluogo e un'indagine archeologica, sono stati il sindaco di Villaperuccio insieme a Remo Forresu, curatore del Museo archeologico di Santadi. La pietra fitta (alta circa 2 metri e mezzo) era stata rinvenuta pochi giorni fa da un cacciatore di Villaperuccio. Un ritrovamento subito segnalato al Comune che, in questi giorni, avrebbe dovuto effettuare un controllo nell'area poco distante dalla necropoli di Marchianna, non nuova a simili ritrovamenti. «Non abbiamo neppure fatto in tempo ad organizzarlo perché alcune notti fa la pietra - ha spiegato il sindaco Antonello Pirosu - è stata portata via». Cogliendo tutti di sorpresa.
    MAURIZIO LOCCI

     
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  2. dedalonur9
     
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    mah..... se è quello che Atzeni ha descritto negli atti della riunione dell'istutto di preistoria...non so dove sia la notizia. ache perchè di maggior valore dovrebbe essere quello di Ruinas sempre desctitto dall'Atzeni nei predetti atti. infatti quest'ultimoviene definito come l'unico esempio europeo di idolo dotato di corna.... quindi meriterebbe maggior divulgazione quest'ultimo, credo se proprio dovessimo fare una scelta.

    non capisco il senso dell'articolo...dovevan riempire un paio di colonne???? :lol:
     
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    NO, mi spiace per atzeni (e anche per me) :rolleyes: quello non è un MENIR DOTATO DI CORNA. :(
     
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  4. SaCraba
     
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    e cosa sarebbero?

    se affermi che non sono corna significa che hai una ipotesi migliore...Sono tutta occhi per scoprire il mistero del betile di Ruinas -_- ..e non dirmi che non puoi svelarmelo per questioni editoriali .. :lol:
     
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  5. SRDNFRA
     
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    So di essere indietro anni luce da voi, ma è possibile postare qualche fotto? così riuscirei a capire l'oggetto del contendere.
    Grazie :wacko:
     
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  6. SaCraba
     
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    Per il momento non possiedo foto del reperto,stò aspettando che al museo,nel quale è custodito,finiscano dei lavori per poter entrare a fotografarlo. Sono andata al Comune per chiedere le carte degli studi che lo riguardano e informazioni sulla conferenza svolta da E.Atzeni ,mi è stato detto che gli studiosi delle sovrintendenza non hanno lasciato neppure una riga scritta sugli studi effettuati.Io certe cose non le capisco proprio,ormai sono circa 6 anni che questo pezzo straordinario è stato ritrovato ed è come se fosse ancora sottoterra
     
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  7. SRDNFRA
     
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    Non so perchè ma è una storia già sentita. Siamo alle solite :angry:
     
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    CITAZIONE (SaCraba @ 29/9/2010, 18:12)
    Per il momento non possiedo foto del reperto,stò aspettando che al museo,nel quale è custodito,finiscano dei lavori per poter entrare a fotografarlo. Sono andata al Comune per chiedere le carte degli studi che lo riguardano e informazioni sulla conferenza svolta da E.Atzeni ,mi è stato detto che gli studiosi delle sovrintendenza non hanno lasciato neppure una riga scritta sugli studi effettuati.Io certe cose non le capisco proprio,ormai sono circa 6 anni che questo pezzo straordinario è stato ritrovato ed è come se fosse ancora sottoterra

    TRANQUiLLA il giorno della conferenza QUALCUNO le foto le ha riprese... :dev.gif: :dev.gif:
    Conoscendo i miei polli avevo immaginato che la cosa doveva finire lì... per la gente... e tutto torna sottochiave! :angry: Ma stavolta non è andata copsì ... neanche per l'altro menir... :dev.gif:
    No, adesso non posso dirlo... ma qualcuno il giorno ne parlò... anche fra coloro che lo avevano ritrovato... posso dirti che più che un MENIR si tratta di una SCULTURA e scultura di fino anche. ;)
     
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  9. SaCraba
     
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    si..ma cos'è che ti fa dire che quelle protuberanze non siano corna?

    quelle ,caro Leo,pur se consumate ,sono corna e molto difficilmente potrai affermare il contrario

    CITAZIONE (shardanaleo @ 29/9/2010, 18:33)
    [
    TRANQUiLLA il giorno della conferenza QUALCUNO le foto le ha riprese... :dev.gif: :dev.gif:
    Conoscendo i miei polli avevo immaginato che la cosa doveva finire lì... per la gente... e tutto torna sottochiave! :angry: Ma stavolta non è andata copsì ... neanche per l'altro menir... :dev.gif:

    altro menhir? Parli di un altro reperto trovato a Ruinas?
     
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    no. quello che mostrarono il giorno... per "confondere gli spettatori.." mi pare fosse quello si S. Giov. Suergiu....
    SONO korna, ma non le korna che noi (io per primo) ci aspettavamo... su un menir che pensavamo ANTROPOMORFO. E' ALTRO.... insomma SONO KORNA, ma non è un menir con korna sulla testa... per capirci... e NON è un menir, ma una SCULTURA di altro genere e che rappresenta una COSA ben precisa. STOP! A seguire... fra quattro mesi... mi pare. ;)

    comunque altri hanno fatto delle foto il giorno... eravamo in 15... se volgiono postarle... :rolleyes:
     
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    vbediamo un poco...questo è preso dall'alto... :rolleyes:

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  12. Montearcosu
     
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    29 settembre 2010 unione sarda
    La statua ritrovata
    L'idolo di San Pietro, singolare menhir nella storia dell'Isola
    di MAURIZIO LOCCI
    San Giovanni Suergiu. Il volto ieratico, severo. E quelle mani, soprattutto. Contrapposte in vita, con le dita a frangia
    quasi a sfiorarsi. «Un “unicum” tra le statue menhir prenuragiche rinvenute sinora nell'Isola». Con queste parole Enrico
    Atzeni, archeologo di fama e ordinario di Paleontologia e antichità sarde all'Università di Cagliari, descrive l'idolo di San
    Pietro, la statua menhir così ribattezzata dalla località tra le campagne di San Giovanni Suergiu in cui è stata rivenuta
    circa un anno fa.
    L'importante reperto, definito dall'archeologo «di notevole pregio artistico e di grande interesse storico e culturale»,
    apre nuovi scenari sulla civiltà nuragica e prenuragica che circa cinquemila anni fa ha caratterizzato il territorio di San
    Giovanni Suergiu e il resto del Sulcis, vero e proprio scrigno di tesori nascosti.
    Pezzo forte del convegno su “La statuaria antropomorfa nel Sulcis”, organizzato a Santadi nell'ambito delle Giornate
    europee del patrimonio, la statua menhir di San Pietro è frutto di un ritrovamento casuale. A rinvenirla, durante le
    operazioni di aratura di un campo, è stato Leonardo Colella, un agricoltore di 73 anni originario di Benevento ma
    trapiantato a San Giovanni Suergiu.
    Ma a comprenderne subito l'importanza è stato lo stesso Enrico Atzeni che, qualche mese dopo, ne ha certificato la
    particolarità con una dettagliata relazione inviata alla Soprintendenza ai beni archeologici di Cagliari e di Oristano.
    Alto sessantacinque centimetri (ricavato da un masso di trachite bruno verdastra con la tecnica “a martellina”), un
    berretto a calottina a sormontare un volto austero, l'idolo presenta «un inedito bassorilievo delle mani orizzontalmente
    contrapposte in vita, con dita a frangia, poco al di sopra della frattura di base», spiega Remo Forresu, al fianco di
    Atzeni in occasione della scoperta e curatore del Museo archeologico di Santadi, dove la statua è custodita in attesa di
    essere trasferita a San Giovanni Suergiu non appena verrà completato il museo locale.
    «Una particolarità che lo rende più unico che raro tra i ritrovamenti dello stesso genere, caratterizzati soprattutto dalla
    presenza di doppi pugnali, quali simboli di potere, e che - sottolinea ancora Atzeni - lo fanno collocare presumibilmente
    tra il secondo e il terzo millennio avanti Cristo, durante la Prima età del rame».
    Particolarità delle mani a parte, gli archeologi hanno stimato che l'idolo fosse lungo circa un metro e venti, a giudicare
    dall'altezza della frattura. «Resta da capire che fine abbia fatto il resto», aggiunge Forresu. Ma da comprendere restano
    anche il perché del suo ritrovamento tra le campagne di San Giovanni Suergiu e, in particolare, la sua funzione.
    «Con ogni probabilità la statua proviene da aree come Sirimagus o Trecase, zone vicine in cui erano presenti antichi
    insediamenti prenuragici e dovrebbe raffigurare un eroe o una figura mitica che - conclude Forresu - doveva trovarsi
    nelle vicinanze di una tomba megalitica». www.sardegna.beniculturali.it/index...toria-dellisola

    scruxoxu appunto! :vandal:
     
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11 replies since 29/9/2010, 12:28   948 views
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