recuperati beni archeologici per 15 ml. di euro

16/07/2010 ore 12.32 stampa I carabinieri recuperano 337 reperti archeologici

È un'operazione di recupero straordinaria, quella che i carabinieri del Reparto operativo Tutela patrimonio culturale hanno portato a termine: 337 reperti, tra cui ferri chirurgici, oggetti in bronzo, affreschi pompeiani, una navicella e due guerrieri nuragici sono stati rintracciati a Ginevra, in Svizzera, e riportati in Italia.
Quindici milioni di euro, il valore patrimoniale delle opere, ma è evidentemente superiore quello storico e artistico. Gli oggetti sono infatti perfettamente conservati, e tra di loro ci sono veri e propri gioielli dell'archeologia. Tutti di età compresa tra l'VIII secolo a.C. e il IV d.C., i reperti provengono dal Lazio, dalla Puglia, dalla Sardegna e dall'area dell'antica Magna Grecia.
Nel corso dell'operazione, denominata 'Andromeda', i carabinieri sono arrivati nel dicembre del 2008 a perquisite dei locali in Svizzera, dove erano conservati 20.000 oggetti artistici provenienti da tutto il mondo. Nel corso del 2009 i carabinieri hanno catalogato i reperti, verificandone l'origine. Per molti di essi è stata così accertata la provenienza da scavi clandestini in Italia. Il compratore nipponico che ne era in possesso, pur attestandone il regolare acquisto sul libero mercato, ha comunque consegnato tutto alle autorità, per alleggerire la sua posizione. Verso fine giugno 2010, infine, gli oggetti sono tornati in territorio italiano.