Nepal, scoperti i tesori di Shangri-La

il mitico regno di Shambala ?

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  1. Gratia
     
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    18.11.2009
    Nepal, scoperti i tesori di Shangri-La
    di Andrea Lessona

    Pochi erano arrivati qui: nelle caverne dell’Upper Mustang, un’area sui picchi del Nepal. Pochi avevano sfidato le sue impervie montagne per scoprire quello che in due diverse spedizioni è riuscito a Broughton Coburn e Pete Athans: ritrovare tesori bhuddisti che potrebbero essere legati all’esistenza di Shangri-La, il mitico regno di Shambala descritto nel romanzo del 1933 Orizzonte Perduto di James Hilton.

    La storia, resa pubblica solo ora dal National Geographic, racconta che nel 2007 un team guidato dall’americano Coburn, ricercatore esperto di Himalaya, e dallo scalatore veterano Athans, ha affrontato le cime per esplorare alcune grotte scavate dall’uomo.

    Al loro interno, gli esperti hanno rinvenuto antichi santuari tibetani decorati con murales unici, inclusi 55 pannelli raffiguranti la vita del Bhudda. Una seconda spedizione nel 2008 ha invece portato alla luce diversi scheletri umani di seicento anni e risme di preziosi manoscritti. Alcuni dei quali con piccoli disegni simili a miniature.

    Il tesoro scoperto sembra coincidere con la descrizione dei rinvenimenti nella “Valle Nascosta” che servì a James Hilton per scrivere di Shangri-La, la comunità lama, in cui si professava il Cristianesimo nestoriano anziché il Bhuddismo.

    Secondo il racconto del romanziere britannico, lì, in quella sorta di Eden terrestre, erano bandite molte delle debolezze umane: odio, invidia, avidità, insolenza, avarizia, ira. Gli abitanti lavoravano solo per produrre il cibo necessario al sostentamento. Mentre il resto della giornata era dedicato alla propria evoluzione spirituale. E alla realizzazione di opere d’arte.

    I manoscritti, salvati dai ricercatori, sono stati trasferiti al monastero di Mustang per ragioni di sicurezza. Ancora integri, grazie alle particolari condizioni atmosferiche della zona, le carte - secondo Coburn - contengono scritti dal Bhuddismo al Bön, una fede tibetana precedente.

    Una tale combinazione fa pensare all’esperto americano che il credo Bön sopravvisse in questa regione per almeno un secolo o due dopo la conversione dei Tibetani alla fede del Bhudda.

    Così come questo “intrigo” di caverne gli ha suggerito che si tratti di una parte di Shambala, una volta ritenuta esistere in diverse valli himalayane. Queste zone nascoste, infatti furono create durante un periodo di conflitto quando la pratica bhuddista era minacciata.

    Ecco perché sempre secondo Coburn le grotte sono state usate come scrigno per proteggere testi di inestimabile valore. Che oggi potrebbero svelare il segreto di Shangri-La.

    http://www.ilreporter.com/storie/nepal-sco...i-di-shangri-la
     
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  2. ELCERDEA
     
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    Grazie Gratia...
    sempre parlando di Tibet, immagino di sì, comunque lo chiedo lo stesso. qualcuno di voi ha letto IL TERZO OCCHIO, di T.lobsang Rampa, lo lessi una quindicina di anni fa e l'ho riletto almeno altre 10 volte... cambiò la mia visione della realtá sopratutto in una lettura che feci in 4 liceo... che gran opera...

    T. Lobsang Rampa si chiama in realtà Cyril Henry Hoskin (1910-1981). Hoskin era nato nel 1910 nel Devonshire, ed era figlio di un idraulico. Dopo avere lasciato gli studi a quindici anni, lavora con il padre, quindi trova impiego in una fabbrica di corsetti e protesi a Londra. Nel 1940 si impiega presso una società che offre corsi per corrispondenza, e sposa un’infermiera. A causa dei bombardamenti, la società per cui lavora si trasferisce nel Surrey, a Weybridge. Qui Hoskin comincia a comportarsi in modo strano. Si rade i capelli a zero, si fa chiamare "dottor Carl Kuon Suo" (più tardi adotterà legalmente questo nome, poi modificato ulteriormente in Carl Ku'an), ed è noto in paese per lunghe passeggiate in cui tiene il suo gatto al guinzaglio (ne Il terzo occhio i tibetani di Rampa – a differenza di quelli reali – hanno una vera passione per i gatti). Perde il lavoro nel 1948 e si trasferisce a Londra dove lavora prima come fotografo, poi in un ufficio di collocamento. Licenziato anche da quest’ultimo a causa delle sue stranezze, inizia una carriera di scrittore. Visita un agente letterario proponendogli due manoscritti, uno sui corsetti e uno sul Tibet. Cambiando in modo irreversibile la storia della passione occidentale per il Tibet, l’agente non si mostra interessato ai corsetti, e avvia invece contatti per vendere le memorie di Lobsang Rampa.
     
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1 replies since 18/11/2009, 11:42   434 views
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