Apollo e le terre del Nord

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  1. marcomer80(1)
     
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    Spero di aver azzeccato la sezione giusta dove scrivere questo intervwnto; se non ricordo male un tempo c'era una sezione dedicata alle analogie tra sardi e celti ed al megalitismo.
    Se sbaglio abbiate come al solito pazienza (finchè non tiro troppo la corda!!!), i forum mi risultano ancora un pò ostici.
    Come ho fatto altre volte, ricopio un pezzo di un articolo che ho trovato interessante (anche se il contenuto non è una novità), che parla di una probabile origine del Dio Apollo dalle terre del Nord Europa.
    A proposito, se non sbaglio un'isola al nord della Scozia si chiama Pomona, come l'antica misteriosa divinità romana; altri indizi?
    ecco lo stralcio (un pò lunghetto)
    Statemi bene , alla prossima.

    (...) Diodoro Siculo, nel sec. I a.C., citava il geografo Eucateo di Mileto, il primo geografo conosciuto, che era vissuto nel sec. VI a.C.: "Ecateo ed altri riferiscono che, al di là della terra dei Celti, esiste nell'Oceano un'isola grande almeno quanto la Sicilia, che si estende verso il Nord, abitata dagli Iperbore.Li chiamano così perchè abitano al di là della terra da cui proviene la Bora, vento del nord.... Si dice che Leto o Latona fosse nata su quest'isola. Perciò Apollo, suo figlio, è il Dio più venerato in quel posto... Da quell'isola la luna appare a breve distanza alla terra e si mostra con montagne chiaramente visibili, come quelle terrestri. Ogni 19 anni, il Dio deve ritornare a visitare l'isola. In capo a tale periodo le stelle tornano nella loro posizione primitiva. Per tale ragione anche presso gli Elleni il periodo di tempo di 19 anni è chiamato "anno di Metone"
    Diodoro (o forse lo stesso Ecateo) riferisce dalle proprie fonti: "In tempi molto antichi, un iperboreo di nome Abaris sarebbe venuto in Grecia e vi avrebbe rinnovato l'amicizia e la parentela con gli abitanti di Delo (Apollo, figlio di Latona, nacque su quest'isola). Alcuni Elleni sarebbero parimenti andati in quella terra e vi avrebbero lasciato offerte, con iscrizioni in greco".
    Il testo parla di celebrazioni della ricorrenza ciclica di 19 anni in un'isola del Nord, ove la Luna apapre a breve distanza (altezza) dalla Terra. Inoltre fa trapelare il fatto che il ciclo lunare di 19 sia giunto ai Greci da parte degli Iperborei, con i quali essi avrebbero avuto contatti "sin da tempi molto remoti" mentre Metone proclamò la Legge dei 19 anni ai Giochi Olimpici del 433 a.C., molto tempo dopo Ecateo. Il ciclo di Metone, di 19 anni, è quello che riconduce la luna piena allo stesso giorno del calendario, ma occorrono 18,6 anni perchè la luna ritorni nella stessa posizione (ossia le stelle riprendano la posizione primitiva) e le eclissi totali si ripetono con un ciclo di 18 anni e 11 giorni. Quest'ultimo ciclo era quello utilizzato dai sacerdoti scozzesi, per esempio nella costruzione del Cromlech di Crucuno. Si direbbe quindi che gli Iperborei abbiano penetrato tali segreti prima dei Greci. Diciannove anni, più diciannove, più diciotto, da un totale di 56, quanti sono i "fori d'Aubrey" del gran cerchio di Stonehenge. E' vero che i Caldei conoscevano ben prima dei Greci il ciclo regolare delle eclissi, che chiamavano ciclo di Saros.
    Qualche studioso suppone che i Caldei stessi avessero appreso la conoscenza dei fenomeni celesti da popolazioni provenienti dall'Europa del Nord, dalle terre delle alte latitudini e dei megaliti, che in epoca pre-Sumera le abbiano portate in Mesopotamia. Nel decennio 330-320 a.C. la città di Massilia-Marsiglia, popolata da coloni di Focea, incaricò il suo miglior marinaio, Pytheas, d'esplorare i mari boreali.Egli partì e ritornò con una flottiglia di tre galere e raccontò il proprio viaggio nell'opera "Peri Okeanos", "Intorno all'Oceano", che sfortunatamente è andata perduta. Il viaggio fu un exploit singolare per i navigatori dell'Età Classica. Ancora quattrocento anni dopo, i Romani viaggiavano soltanto bordeggiando, sino all'Elba e sino alla Scozia, ma non si avventuravano in alto mare, in quel "mare tempestoso" che molti secoli più tardi sarebbe stato ribattezzato "Atlantico". A Pytjeas fu attribuita la scoperta della correlazione tra le maree ed i moti della Luna.
    La sua teoria ebbe ben poco tempo per essere elaborata durante il viaggio, che durò solo un anno e mezzo, da una primavera sino all'autunno dell'anno seguente. Occorre pensare che in tale breve tempo, oltre ad occuparsi delle incombenze logistiche del viaggio, non gli rimanesse l'opportunità di sviluppare le osservazioni necessarie per la verifica d'un meccanismo complesso come quello delle maree. Egli dovette essere adotto dai marinai del Nord, che si tramandavano le osservazioni delle maree e delle eclissi lunari, e riportò tali conoscenze in patria, formandosi una valida reputazione di astronomo. Da ciò che rimane dei suoi racconti, egli stesso riferisce :"I Barbari ci mostrno dove dorme il Sole" ossia "Il luogo ove sempre hanno origine le notti".
    "A Thule, il cerchio descritto dal sole nel solstizio d'estate rimane al di sopra dell'orizzonte"Il giorno, a Thule, dura più di venti ore". L'origine delle notti, il luogo in cui il sole si corica, è il punto in cui l'astro tocca l'orizzonte per risollevarsi subito. Più a Nord il sole non tramonta neppure, durante il periodo estivo. Ciò avviene al Circolo Polare, oggi alla latitudine di 66°30', allora di 66°10' circa(l'inclinazione dell'asse terrestre, complementare di quest'angolo, fu determinata correttamente da Pitheas in 23°51'). L'unica terra a tali latitudini nell'Oceano, tra la Norvegia e la Groenlandia, è l'Islanda che si estende tra i 63°30' e 66°30'. Dalle sue coste settentrionali si vede dunque "l'origine delle notti", mentre a sud dell'isola, ove sbarca chi proviene dalle isole Britanniche, la durata del giorno nel solstizio di estate è di 20 ore e mezza. Ecco qual era la famosa Thule degli Iperborei (chiamata Ogygia da altri autori, come Plutarco). Plinio ricordava che "Pytheas andò nell'isola di Thule, distante sei giorni di navigazione a nord della Bretagna".
    Sei giorni di navigazione corrispondono ai circa 900 km che separano le due isole. Qui egli incontrò "gente che proveniva da Scandias, Dumnan, Bergos e Nerigen" osiia: da Scania (Svezia meridionale) dalla Scozia (?) da Bergen e dalla Norvegia. Pytheas non incontrò presso quei popoli nessuna manifestazione d'ostilità, anzi una disponibilità a rivelargli le loro conoscenze. "Gente semplice, ben lontana dal nostro spirito d'oggi, animoso e cattivo. Il loro modo di vivere è piuttosto primitivo".
     
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  2. dedalonur9
     
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    ciao interessante discussione: permette anche a me di riordinare le idee.

    dunque la traadizionemarinara dei popoli del Nord è antichissima. A noi ci è giunta parzialmente trasmessa tramite l'Edda poetica.

    si tratta di un testo con argomenti milogici e da essa si ricavano le nozioni di astronomia in possesso ai mairnai del nord. è stata scritta in Islanda, ma la tradizione orale dalla quale proviene è ovviamente scandinava.

    è attestato che in effetti i vichinghi navigassero in mare aperto. e per orientarsi utilizzavano ad esempio le pietre solari. Sono fatte di un particolare minerale (adesso non ricordo il nome) che modifica la luminosità se viene irradiato dai raggi solari anche con cielo nuvoloso come accade spesso in quelle zone... ;) siccome è un minerale che si trova in germania e in altri pochi posti cmq a settentrione questa è una tradizione particolare dei Normanni.

    nel mediterraneo però le nozioni astrologiche sono altrettanto antiche. e si ricollegano ad esempio al mito di Eracle, che le sottrasse ad Atlante nella sua celebre fatica.

    I sumeri avevano altrettante cospicue nozioni che forse passarono agli egiziani.

    nell'Iliade, nel capitolo dedicato alla costruzione delle armi, quando Efesto fabbrica il disco, c'è una bellissima descrizionedel cielo stellato.

    è interessante vedere che in Sardegna i nuraghi avessero un loro orientamento. Se gli studi in questo senso progredissero raggiungendo qualche punto fermo saremmo in presenza del più vasto giacimento di monumenti archeoastronomici del mediterraneo. e il loro studio secondo me può potrebbe portare ad avere un idea delle conoscenze astronomiche anche per l'uso marinaro.

    dunque siamo in presenza di diverse tradizioni, che poi migliorarono quando si fusero le une con le altre.
    :salute:
     
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  3. marcomer80(1)
     
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    molto molto interessante.
    se non sbaglio (come questo mito di Apollo descrive tra le righe) si presume che gli Achei provengano dal Nord Europa..oppure mi sentirei di dire rientrano dal Nord Europa?
    Trovo la cultura del nord (Celtica, germanica, vichinga..) meravigliosa e allo stesso tempo sottovalutata...va beh nella storia antica a parte Roma, Grecia e l'Egitto (che secondo me citano perchè non ne possono fare a meno, visto i grandiosi monumenti che ha che non si possono nascondere!) non è esistito niente!!!
    La stessa Stonehenge attribuita a costruttori micenei (!!) si è dimostrata essere più antica delle costruzioni analoghe in altre parti d'Europa.
    Ma tutto è Miceneo..tempo fa lessi sull'Unione sarda che la presenza in Sardegna di una città chiamata Olbia dimostra che i greci in antichità dominarono in Sardegna, visto che di Olbie c'è ne sono parecchie in giro.... come rivoltare le cose come vogliono loro.... come al solito divago troppo.....
    Intendevo dire...sicuramente ci sono stati molti più collegamenti di quanto si pensi fra popoli del nord e del meridione d'Europa e molte più affinità...e questi popoli nordici dovrebbero essere studiati meglio ed avere più peso.... ma mi sa che gli studiosi o i divulgatori (nostrani) sull'onda del solito patriottismo italiota di cartapesta che si esprime molto anche nella ricerca storica la pensano come quel comico che disse "mentre noi si uccideva Giulio Cesare voi andavate nudi a caccia di marmotte".... questi pregiudizi sono a mio avviso il prob principale... e divago ancora!!!
    Dedalonur, se non erro le navi dei vichinghi erano molto simili a quelle Shardana e, hai mai sentito parlare gli scozzesi? non hanno un accento un pò barbaricino?e tante e tante altre similitudini...
    per me questo è un argomento moolto interessante che dovremmo continuare!!
    Scusa la logorrea, stammi bene
     
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  4. dedalonur9
     
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    figurati è tutto entusiasmo.. ;)

    Apollo se non erro dovrebbe essere il secondo dio per importanza dei celti dopo Mercurio...stando a quanto ci riferisce Cesare.
    sulle conoscenze astronomiche dei caldei francamente non so nulla.... se avrò tempo controllerò se trovo qualcosa...sul ciclo di Saros...

    gli iperborei purtroppo non sono mai stati identificati. come dice il tuo articolo l'unico riferimento è che vivessero al di là del vento di Borea. che gli elleni avessero rapporti con genti del nord europa mi pare provato ad esempio dal fatto che in alcune città sono state ritrovate grndi quantità di ambra che chiamavano elettra.....

    hai ragione le popolazioni del nord europa affascinano molto anche me, se ne vuoi sapere di più leggi l'Edda poetica e in prosa... ;) oppure anche il De Germania di Tacito,

    sì infatti è così....Apollo era la seconda divinità dei celti...aveva vari nomi uno è Grammos, ed aveva per sposa Sirona (tra le altre...) la dea delle stelle.... e della rinascita.
    .... era dio oltre che della luce anche delle acque, in particolare quelle curative e termali.
    era un dio risanatore..... quindi in Gallia era molto venerato.

    invece che io sappia, l'Apollo greco mandava pestilenze e malattie.....domani vedrò un po di ripassarlo...e vedere se effettivamente apollo "greco" ha origine al nord...

    Spero di aver destato la tua curiosità...se vorrai saopere altro.....son qui....sempre che lo sappia pure io

    :salute: ;)

    Edited by dedalonur9 - 30/7/2008, 19:45
     
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  5. marcomer80(1)
     
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    :D
    benissimo :-)
    Ci sono anche molte analogie con i celti ad esempio nella mitologia.
    Sergio Frau dice che iperborei significa oltre il capo di Borea località situata in Tunisia quindi secondo questa teoria gli iperborei non sono poi così tanto nordici.
    Ciò non toglie niente al fascino delle popolazioni del nord.
    Si diceva che le prime popolazioni che popolarono la Grecia fossero alte bionde con gli occhi azzurri...poi c'è l'ambra-elettra quindi dei contatti da approfondire ci sono stati.
    Ma si sa..le teorie che vanno per la maggiore sono a compartimenti stagni...oltre Grecia e Roma non c'è mai stato altro........ ne prima ne dopo...
    Poi - questo l'ho scritto diverse volte in questi messaggi- un'isola a nord della Scozia era chiamata Pomona come la divinità romana (tra l'altro fra le più misteriose), può essere una semplice curiosità e/o coincidenza ma pure no.....
    poi ci sono i viaggi di Enoch che molti ambientano al nord...ma quale nord? nord Europa o a nord rispetto al medio oriente ed all'Egitto? la seconda (come molti confermeranno) è la più probabile.
    Alla prossima puntata :-)
     
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  6. dedalonur9
     
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    CITAZIONE (marcomer80(1) @ 31/7/2008, 09:44)
    Ci sono anche molte analogie con i celti ad esempio nella mitologia.
    Sergio Frau dice che iperborei significa oltre il capo di Borea località situata in Tunisia quindi secondo questa teoria gli iperborei non sono poi così tanto nordici.

    Non lo dice solo Frau ma anche Pindaro...... poi c'è la versione di diodoro siculo che citi tu.....ho il vago sospetto che Frau preferisca quella di Pindaro perchè in libia abitavano anche gli Atlantidi..... ;)

    Ci sono anche analogie con gli dei egiziani. Gli iperborei sacrificavano ad Apollo, gli asini. Quindi forse lo si può identicare con Oro il figlio di Iside e Osiride. infatti quando Set fu sconfitto da Horus il giovane, gli egiziani celebrarono una festa con una corsa di asini.
    Set è poi identificato con Tifone, e quindi con Pitone, ucciso da Apollo per impossessarci dell'oracolo delfico e difendere sua madre Latona... Lat è il nome di una divinità palestinese.

    CITAZIONE (marcomer80(1) @ 31/7/2008, 09:44)
    Ciò non toglie niente al fascino delle popolazioni del nord.
    Si diceva che le prime popolazioni che popolarono la Grecia fossero alte bionde con gli occhi azzurri...poi c'è l'ambra-elettra quindi dei contatti da approfondire ci sono stati.

    senz'altro. in epoca classica è anche documentata la presenza di mercenari galli. Non c'è da stupirsi di una eventuale contaminazione religiosa. In germania si è trovato un tempio dedicato a Iside.

    CITAZIONE (marcomer80(1) @ 31/7/2008, 09:44)
    Poi - questo l'ho scritto diverse volte in questi messaggi- un'isola a nord della Scozia era chiamata Pomona come la divinità romana (tra l'altro fra le più misteriose), può essere una semplice curiosità e/o coincidenza ma pure no.....

    Francamente non conosco questa divinità. Chi è? parlacene
    :salute:


     
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  7. dedalonur9
     
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    non ho ancora trovato particolari dettagli sulla versione di Diodoro Siculo....

    ho trovato però che ci andò anche eracle e vi portò l'oleandro...... del quale era fatta la sua clava.
    :salute:
     
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  8. manitowok
     
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    CITAZIONE (marcomer80(1) @ 29/7/2008, 09:30)
    se non sbaglio un'isola al nord della Scozia si chiama Pomona, come l'antica misteriosa divinità romana; altri indizi?

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    3ccani, vol.XXVII, 1935

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  9. marcomer80(1)
     
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    Ho detto Segio Frau perchè ho letto il libro da poco...poi Pindaro non l'ho mai letto..ma mi sa che lo cita lui..per quanto riguarda Pomona ha risposto Manito; potrebbe essere una coincidenza (ma anche no).
    Questa serie di messaggi dimostra un ulteriore volta che le antiche popolazioni e le relative mitologie interagivano mlto di più di quello che crediano. Tranne perdincibacco e ci mancherebbe altro, i sardi che non hanno mai combinato niente di buono nella loro storia...
    a presto
     
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  10. manitowok
     
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  11. marcomer80(1)
     
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    Bella Manito!!
    Vale più un immagine di mille parole :-)
    Queste divinità originarie del nord europa nel mediterraneo...affascinante.
    grazie
     
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  12. dedalonur9
     
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    Pomona non era Sabina? perchè nord europa?

    senza manitovock il forum sarebbe molto più povero d'immagini e di fonti...e di altri punti di vista
    :salute:
     
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  13. manitowok
     
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    CITAZIONE (manitowok @ 2/8/2008, 20:59)
    CITAZIONE (dedalonur9 @ 2/8/2008, 12:50)
    Pomona non era Sabina? perchè nord europa?

    Non intendevo essere così sbrigativo ma siamo d'estate e le notizie sensazionali sono d'obbligo.
    Forse si può indagare più a fondo sui circoli di pietre in quelle isole scozzesi prima di saltare a conclusioni affrettate (dovrei avere qualche libro anche su quello ...).
    Vi farò sapere

    A Creta, in Grecia e nel Mediterraneo orientale in genere, gli alberi sacri si formalizzarono in colonne di pietra! …
    La colonna greca sembra rappresentare un albero stilizzato e quindi il tempio greco potrebbe essere un bosco di alberi stilizzati costruiti in pietra – come forse d’altra parte anche i cerchi megalitici britannici. (Gooch, 1979)


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  14. giustinorovata
     
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    Concordo con Dedalo: mille grazie grande e generoso MANITOW.. :o: G. SeTaT

    p.s. :salute: :salute: :salute:
     
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  15. marcomer80(1)
     
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    L'interessante è proprio questa correlazione (she, riperto potrebbe essere una "coincidenza" ma anche no) fra un isola dell'estremo nord della Scozia e una divinità Romana (tra l'altro a quanto pare delle meno conosciute).
    Poi quando in discute in maniera diciamo "alternativa" di storia ed archeologia come facciamo noi, le coincidenze, i sogni ad occhi aperti, le visioni ecc. soprattutto secondo i detrattori sono innumerevoli....
    Quello che a me piace - e vedo che piace anche a voi- è trovare proprio queste "coincidenze", queste sinergie fra culture apparentemente così diverse. Poi, di sicuro l'idea che in qualche modo ed in qualche tempo, romani e/o greci discesero dal nord o ebbero delle similitudini (religiose,linguistiche..) non è balzana ne tantomeno nuova...
    Manito, se no erro, anche gli Ebrei veneravano dei boschetti sacri (alla moda dei Celti) che si idealizzarono in seguito nel culto delle colonne (già presente sempre se non ricordo male fra i sumeri prima e fra gli egizi poi) ed è un ulteriore dimostrazione che c'è un retroterra comune alla base di queste culture che appaiono superficialmente agli antipodi......
    alla prossima
     
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133 replies since 29/7/2008, 08:30   4601 views
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