Perù, scoperto disegno condor di 2800 anni fa

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Gratia
     
    .

    User deleted


    14.04.08 10:48

    Un gigantesco disegno di condor, uno dei più grandi uccelli al mondo, risalente a 600/800 anni prima di Cristo è stato scoperto nella regione di Ica, nel sud del Perù. Lo ha annunciato ieri la stampa peruviana. Nell'antico Perù, il condor era considerato un dio, prima di essere rimpiazzato dal sole nella civiltà incaica.

    Il condor è disegnato sul fianco di una collina, vicino alla città di Ocucaje, 400 km a sud est di Lima. È lungo 137 metri e largo 87, secondo quanto ha reso noto il capo della spedizione che lo ha scoperto, Eduardo Herran, citato dal giornale El Comercio.

    "Si tratta di una delle più importanti scoperte realizzate negli ultimi anni in questa regione", ha detto Herran, a capo della missione battezzata "L'occhio del condor". "Per le sue caratteristiche - ha aggiunto - si ritiene che sia uno dei primi disegni realizzati dalla popolazione della civiltà Paracas".

    La civiltà Paracas è una civiltà precolombiana, esistita tra il 600 e l'800 a.C., di molto precedente, quindi, a quella degli autori delle cosiddette Linee di Nazca, tracciate sul terreno nel deserto che si stende poche decine di chilometri più a sud, sull'arido altopiano di Nazca, sempre nel Perù meridionale.

    Le oltre 13.000 celebri - e misteriose - Linee di Nazca vanno a formare più di 800 disegni, che includono i profili stilizzati di animali comuni nell'area (la balena, il pappagallo, la lucertola lunga più di 180 metri, il colibrì, il ragno e un enorme condor). Essi furono tracciati durante la fioritura della Civiltà Nazca, tra il 300 a.C. ed il 500 d.C.


    http://new.ticinonews.ch/articolo.aspx?id=53929&rubrica=15

    guarda le immagini della regione qui
    http://www.piedrasdeica.es/nazca3.html

     
    .
  2. Gratia
     
    .

    User deleted


    Archeologia: l'Italia riscrive la storia dell'antico Perù

    Nell'équipe anche Walter Alva, il più famoso archeologo peruviano

    Una serie di eccezionali scoperte archeologiche relative alle civiltà precolombiane sta caratterizzando la nuova campagna di scavi avviata nella regione di Lambayeque grazie al contributo dell’Italia e al sostegno dell’Università di Milano. Sono venuti alla luce nell’arco di pochi giorni straordinari reperti

    Milano, 30 apr. (Pronto Italia) - Una serie di eccezionali scoperte archeologiche relative alle civiltà precolombiane sta caratterizzando la nuova campagna di scavi avviata in Perù grazie al contributo dell’Italia e al sostegno dell’Università di Milano. Ne danno notizia Emilia Perassi e Antonio Aimi, i due docenti del Dipartimento di Scienze del Linguaggio della Statale, alla testa dell’équipe di studiosi che da circa un anno affianca Walter Alva, il più famoso archeologo peruviano.

    Nella regione di Lambayeque, un’area costiera, pianeggiante e semidesertica nel nord del Perù, sono venuti alla luce nell’arco di pochi giorni straordinari reperti. Nella necropoli di Sipán è stata trovata la tomba di un re-sacerdote di 1600-1700 anni fa, ricca di monili e oggetti rituali in rame dorato, ceramiche, emblemi, bellissimi ornamenti in forma di testa di giaguaro. Nella vicina località di Ventarrón è invece riapparso un tempio con il più antico dipinto d’America (un cervo in una rete, 2000 a.C.), mentre a Collúd è emerso un secondo tempio, forse coevo, dove è stato scoperto anche un bassorilievo con testa di felino e ‘becchi’ di ragno. Questi ritrovamenti aprono numerosi interrogativi sulle culture preispaniche, per esempio sul significato simbolico di icone finora misteriose.

    La maggior parte degli scavi è stata resa possibile dal progetto Prodesipán, che l’Università di Milano ha promosso con la Caritas del Perú e con il Museo Tumbas Reales de Sipán. Finanziato con circa 2,5 milioni di euro provenienti dalla conversione del debito che il Perù ha contratto con l’Italia, Prodesipán sta attuando anche un importante programma sociale per sviluppare quest’area poverissima. Oltre a finanziare le attività archeologiche, il progetto ha infatti consentito di fornire la zona di acquedotto e fognature nonché di istituire corsi di formazione per sviluppare il turismo.

    http://www.adnkronos.com/Prontoitalia/Noti...=1.0.2121942579

     
    .
  3. Gratia
     
    .

    User deleted


    Prima degli Inca…il Perù dei Moche

    Scoperta una nuova tomba nella Huaca Rajada, nel nord del Perù, appartenente ad un governatore della civiltà Moche.

    martedì 26 agosto 2008 di Redazione Cultura

    Recenti scavi archeologici lungo la costa nord del Perù, hanno portato alla luce un’altra magnifica tomba reale, testimone di un’antica e ricca cultura antecedente gli Inca: la MOCHE

    Un prezioso dipinto ritrovato nel 1925 raffigurava quattro alti dignitari: il Signore di Sipán e due sacerdoti erano già stati identificati e ritrovati… La quarta figura era ancora sconosciuta… fino ad oggi.

    Quando si parla di Perù antico, siamo soliti associarlo alla civiltà Inca.

    In realtà, malgrado tutto il suo splendore, questa civiltà non è certamente stata l’unica, né la più ricca del Paese, né la più antica. Numerose culture precedenti, tra cui Chavín, Paracas, Sechín, Moche, Sicán, Chachapoyas e Chimu, vissero e prosperarono in Perù, lasciando un patrimonio di inestimabile valore, ancora non del tutto scoperto

    La civiltà Moche, la più famosa del Perù antico

    Negli ultimi 20 anni scavi archeologici, lungo la costa nord del Perù, hanno portato alla luce numerosi reperti della cultura Moche, la civiltà più famosa del Perù antico soprattutto per le sue produzioni artistiche. Diffusasi tra il 100 a.C. e l’800 d.C., nei territori compresi tra Piura, a nord, e la valle di Nepeña, a sud, la popolazione Moche è anche famosa per la costruzione di maestosi templi a forma di piramidi tronche, edifici che testimoniano le già notevoli conoscenze di architettura e ingegneria.

    Il complesso monumentale più grande, considerato la capitale dello Stato Moche, ubicato nei pressi di Trujillo, è costituito dalle Huacas del Sol y de la Luna, disposte l’una di fronte all’altra, rispettivamente centro amministrativo e centro cerimoniale.

    La piramide del Sole, o huaca del Sol, venne realizzata con milioni di adobes, mattoni di argilla, fango e paglia, ma non meno sorprendente è la piramide della Luna, o huaca de la Luna, composta da tre piattaforme, con ampi spiazzi destinati alle cerimonie.

    Sebbene i Moche si siano distinti nella produzione delle ceramiche, nella loro civiltà ebbero grande sviluppo anche l’arte della lavorazione dei metalli, l’oreficeria e la tessitura, oltre alla creazione di strumenti di lavoro, armi, oggetti rituali e monili.

    Testimonianza della ricchezza di cui si circondavano i signori del tempo è la famosa Tomba del Signore di Sipán. Risalente ad oltre 1700 anni fa e appartenente alla cultura Moche, la tomba venne ritrovata da Walter Alva nel 1987 nella zona archeologica della Huaca Rajada, nel dipartimento di Lambayeque. Considerata una delle scoperte più importanti del XX secolo, i lavori di scavo nella zona continuano ancora oggi, portando alla luce tesori di incredibile valore e bellezza, custoditi e visibili al pubblico presso il Museo Tumbas Reales de Sipán di Lambayeque, sorto a pochi chilometri da Chiclayo.

    Scoperto il quarto signore: si completa il murale rinvenuto nel 1925.

    Nella zona nord della Huaca Pepe Quiñones, a pochi metri dal settore dove vennero ritrovati il Signore di Sipán e altri 13 complessi funerari, è stato recentemente portato alla luce un nuovo personaggio dell’èlite Moche, risalente a 1.700 anni fa. A quasi quattro metri di profondità, un’equipe di archeologi specialisti, tra cui Bruno Alva Meneses figlio di Walter Ava, capeggiati da Steve Bourget, ha trovato un sarcofago posto su un basamento di legno di carrubo, con oggetti ornamentali che fanno pensare appartenesse all’èlite della civiltà Moche.

    Oltre a corone in rame con rappresentazioni di felini, sono stati trovati orecchini, braccialetti, scettri e un notevole numero di ceramiche e vasi funerari, testimoni indiscussi di appartenenza ad un governatore, vissuto probabilmente nella stessa epoca del Signore di Sipán, ma a capo di una vallata differente. Le ossa, in buono stato di conservazione, corrispondono ad un uomo di circa 35 anni di età, alto 1.65 metri ed è proprio qui, che solo qualche mese prima, era stata identificata una statuetta a forma di gufo, con pupille turchesi e, sul dorso, la rappresentazione di un volatile con le ali aperte, quasi fosse il personaggio stesso ad essere alato.

    Questa figura andrebbe completare la sequenza di personaggi importanti rappresentati nel murale ritrovato nella Huaca de la Luna. Questo dipinto, denominato “La rebelión de los artefactos” mostra quattro figure che intimano ordine e pace tra i Moche.

    Solo tre di queste persone erano state identificate: il Signore di Sipán e due sacerdoti e l’ultimo ritrovamento sembrerebbe rappresentare la quarta persona, sia per l’abbigliamento che per gli ornamenti rinvenuti, andando così a svelare l’enigma del quarto personaggio mancante nel murale.

    La ceramica nella cultura Moche

    Le produzioni in ceramica della cultura Moche consistono principalmente in contenitori dalla base piatta, con un corpo spesso scolpito ed il collo a forma di manico. La perfezione nell’esecuzione delle diverse rappresentazioni fanno, di questa cultura, una delle maggiormente evolute del nuovo mondo. Le rappresentazioni più conosciute ritraggono scene di vita, persone che suonano strumenti musicali, scene nautiche, di guerra, di caccia, immagini di rituali religiosi, di atti sessuali (anche di tipo omosessuale) , rappresentazioni di personaggi con deformazioni patologiche, mutilazioni e paesaggi con flora e fauna proprie di questa zona. I disegni delle ceramiche sono comunemente bicolore.

    http://www.agoramagazine.it/agora/spip.phparticle4145
     
    .
  4. Gratia
     
    .

    User deleted


    Archeologia: scavi a Cahuachi,Peru'

    Rinvenuti resti di un bambino sacrificato

    (ANSA) - LIMA, 6 SET - Nuovi risultati della campagna di scavo nel centro cerimoniale di Cahuachi,il maggiore conosciuto della civilta' Nazca sviluppatasi in Peru'. I resti di un bambino sacrificato 1.600 anni fa sono stati riportati alla luce insieme con altri importanti reperti da un gruppo di 80 archeologi guidati da Giuseppe Orefici. La scoperta e' opera della missione archeologica denominata 'Progetto Nazca', avviato nel 1982 e patrocinata dal Centro studi e ricerche precolombiane (Cisrap) di Brescia.

    06 Set 15:10

    http://www.borsaitaliana.it/ bitApp/news/ansa/detail.bit?id=84322
     
    .
  5. Gratia
     
    .

    User deleted


    Una piramide occulta individuata in Perù

    Una tecnica innovativa messa a punto da ricercatori del Cnr di Potenza

    È stato possibile grazie ad una nuova tecnica di telerilevamento. I dettagli della ricerca saranno presentati nel corso di un convegno internazionale presso la sede centrale del Cnr a Roma

    Potrebbe essere stata sotterrata dagli stessi abitanti della zona, la piramide di terra cruda sepolta a Cahuachi (Perù), le cui tracce sono state evidenziate da una nuova tecnica di elaborazione di immagini satellitari ad alta risoluzione messa a punto da Nicola Masini dell'Istituto per i beni archeologici e monumentali (Ibam) e Rosa Lasaponara dell'Istituto di metodologie per l'analisi ambientale (Imaa) del Cnr di Potenza.

    «Cahuachi, situato nel bacino del Rio Grande, sulla costa meridionale del Perù, è noto per essere stato il maggior centro cerimoniale della civiltà Nasca che fiorì tra il I sec. a.C. ed il V sec. d.C. – dice Rosa Lasaponara –. Come si ricava dai dati archeologici, dopo un terremoto di inaudita violenza e devastanti eventi alluvionali, quel che restava dell'antica capitale teocratica Nasca venne sotterrato dai suoi stessi abitanti, ricoperta con le sue macerie, con milioni di tonnellate di materiale con cui era stata costruita».
    I risultati della ricerca, svolta in collaborazione con Giuseppe Orefici del Centro de estudios arqueológicos precolombinos di Nasca, saranno presentati nel corso del I Workshop internazionale EARSeL «Advances in remote sensing for archaeology and cultural heritage management», che si terrà dal 30 settembre al 4 ottobre presso la sede centrale del Cnr a Roma.
    «Le anomalie di interesse archeologico sono state individuate su un'area coltivata, poco indagata, attraversata dal Rio Nasca e posta a circa 1,5 km a nordest dell'area archeologica, oggetto di investigazione da oltre 25 anni – prosegue Masini –. Grazie a tecniche di telerilevamento, misure a distanza di grandezze fisiche effettuate mediante immagini satellitari, sono state identificate tracce sul terreno dovute alla differenza di porosità tra l'“adobe”, ovvero terra cruda essiccata al sole, e i circostanti depositi alluvionali, in presenza di umidità e di una soprastante copertura vegetale». «La visibilità di tali tracce – interviene Lasaponara – è stata poi enfatizzata mediante analisi statistiche in grado di accentuare il contrasto tra le superfici sovrastanti le strutture sepolte e quelle circostanti».

    «Le tracce così individuate hanno evidenziato la presenza di 4 livelli di terrazzamento di una struttura piramidale asimmetrica, sul tipo di un'altra già riportata alla luce a Cahuachi, di dimensioni alla base di circa 90 x 100 metri – conclude Masini –. La piramide rintracciata non è l'unica costruzione sepolta nella zona. La sua scoperta, oltre ad allargare il campo della ricerca archeologica nel territorio di Nasca, offre nuove prospettive nell'uso del telerilevamento per l'individuazione di strutture archeologiche sepolte realizzate in “adobe”, materiale costruttivo molto diffuso nell'America precolombiana e in numerose altre civiltà dall'Asia e all'Africa».

    Nel corso della conferenza saranno presentati anche i risultati di prospezioni archeologiche, sempre con tecniche di telerilevamento integrate alla geofisica, nell'area di Piazza d'Armi, sede dell'antica Acropoli presso Veio (Rm). «Grazie all'integrazione di tre tecniche di investigazione geofisica abbiamo raccolto un set di informazioni dettagliate circa la posizione, l'estensione, la profondità e lo spessore di corpi anomali, in questo caso resti di strutture archeologiche, altrimenti non identificabili con i metodi tradizionali – dice Salvatore Piro, dell'Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali (Itabc) del Cnr di Montelibretti (Rm) –. In questo modo siamo riusciti ad individuare nella Piazza d'Armi, attualmente ricoperta da materiale di matrice tufacea disgregata e da humus, ulteriori tracce riferite all'antico insediamento urbano, riferibili ad un arco temporale dal IX al VII sec. a.C.».

    Il convegno, organizzato dall'Ibam-Cnr e dall'Imaa-Cnr, con il patrocinio dell'Unesco e del ministero per i Beni e le attività culturali e con il supporto di Esa, Asi, Belspo, e Geocart srl, vedrà la partecipazione di ricercatori provenienti da tutto il mondo tra cui Tom Farr e Richard Blom della Nasa che presenteranno due lavori inerenti l'applicazione di telerilevamento satellitare per lo studio del paleoambiente ed il paleoclima del Sahara.

    (Fonte Cnr)

    (29 Settembre 2008)

    http://www.vglobale .it/NewsRoom/ index.php? News=4818

    ************ **

    Archeologia/ Telerilevamento porta alla luce una piramide in Perù
    La nuova tecnica di elaborazione di immagini satellitari

    Roma, 29 set. (Apcom) - Potrebbe essere stata sotterrata dagli stessi abitanti della zona, la piramide di terra cruda sepolta a Cahuachi in Perù. Le tracce sono state evidenziate grazie a una nuova tecnica di elaborazione di immagini satellitari ad alta risoluzione messa a punto da Nicola Masini dell'Istituto per i beni archeologici e monumentali (Ibam) e Rosa Lasaponara dell'Istituto di metodologie per l'analisi ambientale (Imaa) del Cnr di Potenza.

    "Come si ricava dai dati archeologici, dopo un terremoto di inaudita violenza e devastanti eventi alluvionali, quel che restava dell'antica capitale teocratica Nasca venne sotterrato dai suoi stessi abitanti, ricoperta con le sue macerie, con milioni di tonnellate di materiale con cui era stata costruita", dice Rosa Lasaponara.I risultati della ricerca saranno presentati nel corso del I Workshop internazionale EARSeL 'Advances in remote sensing for archaeology and cultural heritage management', che si terrà dal 30 settembre al 4 ottobre nella sede centrale del Cnr a Roma.

    "Grazie a tecniche di telerilevamento, misure a distanza di grandezze fisiche effettuate mediante immagini satellitari, sono state identificate tracce che hanno evidenziato la presenza di quattro livelli di terrazzamento di una struttura piramidale asimmetrica, sul tipo di un'altra già riportata alla luce a Cahuachi, di dimensioni alla base di circa 90 x 100 metri ", prosegue Masini. "La piramide rintracciata non è l'unica costruzione sepolta nella zona. La sua scoperta offre nuove prospettive nell'uso del telerilevamento" .

    Nel corso della conferenza saranno presentati anche i risultati di prospezioni archeologiche, sempre con tecniche di telerilevamento integrate alla geofisica, nell'area di piazza d'Armi, sede dell'antica Acropoli a Veio, in provincia di Roma: "Siamo riusciti ad individuare nella Piazza d'Armi ulteriori tracce riferite all'antico insediamento urbano, riferibili ad un arco temporale dal IX al VII sec. a.C.".

    http://notizie.alice.it/ notizie/cronaca/ 2008/09_settembr e/29/archeologia_telerilevamento_porta_alla_luce_una_ piramide_ in_peru,16244260.html

     
    .
  6. Gratia
     
    .

    User deleted


    LIMA (PERU') / 27-10-2008

    LA SPEDIZIONE ARCHEOLOGICA VITERBESE E' GIUNTA IN PERU'. TENTERA' DI FAR LUCE SUL MISTERIOSO POPOLO ''VICHINGO'' CHE VIVEVA SULLE ANDE

    E’ giunta a Lima la spedizione archeologica organizzata da Accademia Kronos Viterbo per documentare la nuova Machu Picchu del nord del Perù. A Lima c’erano ad aspettarli le guide e gli studiosi locali che comporranno la spedizione che cercherà di spiegare il mistero dei “vichinghi” sulle Ande. Il gruppo partirà domenica 26 verso il nord del Perù in una regione quasi inaccessibile, fuori da ogni circuito turistico, per entrare nel territorio dei Chachapoyas del Rio Utcumbamba ed esattamente nelle vicinanze delle falde orientali della Cordigliera delle Ande, dove tra l'altro dovrebbe trovarsi la famosa ciudad perdida (la città perduta).

    La spedizione si propone di far luce o almeno cercare di capire qualcosa di più sul misterioso popolo di carnagione chiara, di alta statura e dai capelli rossi che già mille anni fa viveva sulle Ande. Secondo gli studiosi delle due università di Lima e di Arequipa, impegnati in una vasta campagna di scavi nel nord del Perù, questa popolazione, i Chachapoyas, erano probabilmente originari del nord Europa. La loro era una delle civiltà più progredite di quell'area. Si è pensato subito ai Vichinghi, essi, infatti, attorno all' anno 1000, cioè 492 anni prima di Cristoforo Colombo, sbarcarono sulle coste del nord America. Dell'arrivo dei Vichinghi in America vi sono documentazioni scritte confermate da testimonianze archeologiche provenienti da scavi effettuati dal 1961 a Anse-aux-Meadows, sulla costa nordoccidentale di Terranova. Oltre a ciò due manoscritti scandinavi del XIII secolo, noti come la «Saga dei Groenlandesi» e la «Saga di Erik il
    Rosso», raccontano di cinque diverse spedizioni dalla Groenlandia a Vinland («Terra delle viti»). Alcuni ricercatori inglesi e canadesi ipotizzano che i vichinghi non si fermarono solo a Terranova, ma che proseguirono verso sud fino ad arrivare probabilmente sulle Ande.

    La spedizione è stata finanziata da Accademia Kronos e in parte da “Earth – cultura e avventura”una importante organizzazione lombarda specializzata nelle spedizioni scientifiche. Il materiale girato sarà motivo di una serie di documentari, alcuni dei quali saranno presentati prima di Natale al pubblico viterbese.
    Ennio La Malfa

    http://www.unonotizie.it/2034-la-spedizione-archeologica- viterbese-e-giunta-in-peru-tentera-di-far-luce-sul-misterioso-popolo-vichingo-che-viveva-sulle-ande.php
     
    .
  7. Gratia
     
    .

    User deleted


    Peru/ Scoperta mummia inca in parco nazionale Machu Picchu

    Lima, 29 nov. (Ap) - Gli archeologi al servizio del governo peruviano hanno scoperto una mummia inca e 25 oggetti cerimoniali in uno scavo situato nel parco nazionale del Machu Picchu. Lo annuncia l'istituto nazionale di cultura peruviano.
    Il sesso e l'età dell'antico Inca sono per ora sconosciuti, ha precisato uno degli capi archeologi, Homar Gallegos. L'equipe programma di analizzare i resti della mummia e gli oggetti in un laboratorio governativo vicino alla località turistica di Cuzco, ex capitale dell'Impero inca.
    Nella tomba sono stati ritrovati spille d'oro, piatti e recipienti di ceramica decorati a coppie, come uomo e donna, a rispecchiare il concetto di dualità andino. La mummia è stata trovata a circa 20 chilometri dall'ex roccaforte inca di Machu Picchu in un sito chiamato Torontoy, usata come zona di scambio.

    http://notizie.alice.it/notizie/cronaca/ 2008/11_novembre/29/peru_ scoperta_mummia_inca_in_parco_ nazionale_machu_picchu,17035607. html
     
    .
  8. Gratia
     
    .

    User deleted


    Archeologia: Peru', trovati resti di sacrifici umani incaVenerdì 5 giugno 2009, 13:45

    (ANSA) - LIMA, 5 GIU - I resti di almeno 33 esseri umani, in maggioranza adolescenti, sono stati trovati in una vasta zona della costa settentrionale del Peru'. L'area era anticamente occupata da una civilizzazione inca: tutti i resti presentano evidenti segni che fanno pensare si tratti di vittime di sacrifici umani.Il ritrovamento conferma le teorie sui sacrifici umani nelle antiche culture del Peru', per ottenere benefici come il prevenire i disastri naturali, i periodi di siccita' o di eccessiva pioggia.

    http://www.unita. it/newsansa/ 35717/archeologi a_peru_trovati_ resti_di_ sacrifici_ umani_inca
     
    .
  9. shardar
     
    .

    User deleted


    Caspita!!! un condor cosi antico!!
     
    .
  10. Gratia
     
    .

    User deleted


    ARCHEOLOGIA: SPEDIZIONE ITALIANA SU ANDE SCOPRE CITTA' INCA

    (AGI) - Macerata, 1 ago.- Una spedizione di esploratori, scienziati e archeologi marchigiani, facenti capo all'Associazione Perigeo, ha scoperto sulle Cordigliera Andina nel Peru' una laguna totalmente inesplorata e le rovine di un antica citta', forse quella della mitica Chicuate. La scoperta e' stata fatta nei giorni scorsi, nell'ambito della missione legata al progetto 'Ande del Nord: Uomo e Ambiente', diretta e guidata da Gianluca Frinchillucci, capo-spedizione e direttore del progetto. La spedizione ha seguito le tracce dell'antico 'Cammino Real', scoperto nel 1999 dall'archeologa peruviana Lorena Zuniga e non ancora portato alla luce. Con Franchillucci hanno partecipato Paolo Pastori, storico e responsabile peruviano del programma, Mario Polia, antropologo ed archeologo, Giorgio Marinelli, Presidente dell'Associazione Perigeo, Chiara Maracci, botanica, Pierfrancesco Intini, esperto sub, Ottorino Tosti, speleologo, e i peruviani Paolo Lopez, Lorena
    Zuniga, e Dionisio Guerrero, guida andina. In continuita' con la storica missione archeologica 'Ande Settentrionali' del Centro Studi Ligabue, e su invito delle autorita' locali del Distretto di El Carmen de la Frontera, i membri della Perigeo si sono impegnati nella ricognizione dell'area locale della Cordigliera Andina, al fine di rintracciare nuovi percorsi naturalistici per la valorizzazione turistica del territorio. Secondo l'associazione Perigeo "il rinvenimento di importanti resti archeologici nell'area potrebbe impedire lo sviluppo di una zona di sfruttamento minerario, gia' in fase progettuale, che lederebbe il delicatissimo equilibrio dell'ecosistema altoandino, unico al mondo". Durante la missione, nel corso di una ricognizione esplorativa nella zona della Huaringas, i laghi sacri nella geografia andina, e' stata rinvenuta una laguna inesplorata, la cui memoria si era persa nella notte dei tempi, che presenta delle incisioni sulle rive che
    potrebbero testimoniare la funzione sacra ricoperta in epoche passate. Del lago sono stati stesi la topografia e il rilievo batimetrico e prelevati campioni di acqua e di sedimento del fondale, per lo studio della purezza microbiologica, dei gas disciolti e dei microrganismi presenti. I risultati di questi rilevamenti, che saranno analizzati dalle universita' italiane di Roma 'La Sapienza' e L'Aquila, verranno messi a disposizione delle autorita' del luogo, non appena saranno elaborati. (AGI) Cli/An/Ing (Segue)

    http://www.agi. it/ancona/ notizie/20090801 1809-spe- r012344-archeolo gia_spedizione_ italiana_ su_ande_scopre_ citta_inca

    (AGI) - Macerata, 1 ago. - A ridosso delle montagne che circondano la laguna poi, insieme alle vestigia del Cammino degli Inca, e' stato rinvenuto, secondo l'Associazione Perigeo "anche un complesso di rovine archeologiche che dovrebbero costituire i resti di un tambo real o di un'antica citta' e che potrebbero richiamare alla memoria, sulla base di una lettura delle cronache raccolte da un sacerdote, la mitica citta' perduta di Chicuate, rovello da decenni di esploratori di tutto il mondo. Secondo la leggenda, Chicuate, fiorente centro Inca, all'arrivo dei conquistatori spagnoli, per difendere i propri tesori e i propri abitanti si inabisso' in un lago sacro e laggiu' continua tutt'oggi a vivere". Accanto al lavoro di esplorazione, la missione e' stata l'occasione per intrecciare proficue relazioni con le autorita' del Distretto di Huancabamba, cittadina ai piedi delle montagne, conosciuta come 'la citta' che cammina', per via della faglia su cui e'
    ubicata, che sta sconvolgendo l'intero abitato trascinando a valle, e distruggendo gradatamente, gran parte delle abitazioni. Proprio per far fronte a questa situazione di rischio, tra la Perigeo e la Defensa Civil del Distretto (la nostra Protezione Civile) e' stato stretto un accordo di collaborazione per la formazione degli operatori locali e per il sostegno tecnico alla riduzione del rischio frane nella cittadina.

    http://www.agi. it/ancona/ notizie/20090801 1809-spe- r012345-archeolo gia_spedizione_ italiana_ su_ande_scopre_ citta_inca_ 2
     
    .
  11. Gratia
     
    .

    User deleted


    Archeologia Perù: sacerdotessa bambina sepolta in un tempio

    La commovente sepoltura di una sacerdotessa bambina, scoperta nell'ultima campagna di scavo conclusa lo scorso settembre sull'altopiano dell'antica cultura Nazca, in Perù, aggiunge un altro enigma al già misterioso complesso cerimoniale sepolto di Cahuaci, sul quale da anni lavora l'archeologo bresciano Giuseppe Orefici. Ricca di un raffinato corredo funebre con un simbolismo intrigante ancora da interpretare appieno, quella sepoltura, come ha spiegato lo stesso Orefici in uno dei convegni di divulgazione scientifica della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico che si conclude oggi a Paestum, consiste in un pozzo che si apre su un altare con numerosi sacrifici alle divinità.

    La tomba stessa, riferibile all'anno 350 d.C., è un tempietto in miniatura, e nel pozzo, insieme a ricche offerte, fu seppellito il corpo di una fanciulla quattordicenne, abbigliata e decorata con grande raffinatezza ma vistosamente denutrita: rappresentazioni di orche marine sui tessuti, volto dipinto e ingioiellato, monili e collane in oro, ametiste, turchesi, lapislazzuli e altro materiale esotico proveniente da lontano, ma anche ossa fragilissime tipiche di un soggetto sofferente di grave denutrizione, e articolazioni delle spalle deformate come da una prolungata posizione forzata a braccia alzate e aperte in posizione di preghiera; un particolare, quest'ultimo, che ha indotto gli studiosi ad attribuire la salma ad una sacerdotessa bambina. Un dettaglio che gli archeologi impegnati nello scavo hanno trovato particolarmente toccante - racconta Orefici - è costituito da alcune teste di uccellini, deposte accanto al corpo della fanciulla, con il becco legato da un laccio: non avrebbero mai più dovuto cantare, nemmeno dell'oltretomba, per il lutto e il Sul volto spicca un grande ornamento nasale d'oro, con un foro aperto in corrispondenza della bocca: rappresenta sei colibrì, tre per lato, che si avventano su due serpenti arricciati ai lati delle narici. In tutta la cultura Nazca, sottolinea l'archeologo italiano, solo in altre due tombe sono stati rinvenuti ornamenti nasali del genere, entrambi sul volto di personaggi di altissimo rango.

    Orefici scava da anni nel grandissimo complesso cerimoniale di Cahuaci, che ha già illustrato in precedenti convegni scientifici: si tratta di edifici e monumenti destinati unicamente al culto delle divinità, che ad un certo punto, verso il 500 d.C., furono seppelliti cerimonialmente, sigillati con parecchie offerte sotto la chiusura, e abbandonati. Secondo l'interpretazione dello studioso, l'abbandono di quei templi sta a significare l'abbandono delle divinita' stesse da parte dei fedeli, a causa di tre calamità naturali che avevano colpito il popolo e che hanno lasciato segni devastanti sul complesso stesso di Cahuaci: un violentissimo terremoto e due terrificanti inondazioni. Poiché era venuto meno il ruolo di protezione e di concessione di favori degli dei agli uomini, gli uomini decisero di non voler piu' mantenere il culto di quelle divinità, e lasciarne deserto il luogo di culto, non senza deporre offerte di addio.

    http://www.affaritaliani.it/culturaspettac...azca231109.html
     
    .
  12. Gratia
     
    .

    User deleted


    Archeologia, Perù: trovate tombe Wari. Il Governo: “Scoperta più importante dopo Machu Picchu”

    LIMA – La tomba del ”Signore principale dei Wari”, importante cultura che avrebbe dominato un’ampia regione dell’attuale area meridionale del Perù, fa parte di una serie di scoperte archeologiche fatte nella provincia di Cusco e annunciate oggi dalle autorità di Lima.

    ”Per noi è la scoperta più importante degli ultimi anni, credo addirittura (la più importante) dopo quella di Machu Picchu”, ha dichiarato alla stampa Juan Garcia, responsabile dell’area cultura del governo a Cusco, ricordando che quella Wari fu una cultura che avrebbe dominato un’estesa area dove poi sorse l’impero Inca.

    ”Grazie a queste scoperte abbiamo, per esempio, appreso che i Wari arrivarono fino ad un’area interamente ricoperta dalla selva”, ha sottolineato Garcia, ricordando che nel luogo dove sono state fatte le scoperte (nel distretto di Vilcabamba, nel Cusco) ”siamo riusciti a trovare un centinaio di pezzi della ceramica Wari, 223 oggetti in argento e 17 in oro”.

    ”Gli inca sarebbero stati ispirati dalla cultura Wari nello sviluppo del loro sistema politico: entrambe le culture rappresentano due grandi espressioni del mondo pre-ispanico”, ha aggiunto Garcia, precisando che oltre a quella del ”Signore principale” sono state scoperte anche altre nove tombe di personaggi rilevanti dei Wari.

    25 febbraio 2011 | 00:19

    http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mond...-picchu-763263/
     
    .
  13. Gratia
     
    .

    User deleted


    http://tv.repubblica.it/tecno-e-scienze/ar...ari/62868?video
     
    .
12 replies since 16/4/2008, 20:26   2815 views
  Share  
.