L'arco e gli Arcieri Shardana

Costruzione, utilizzo e inquadratura dell'arciere

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  1. shardus
     
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    La Sardegna era un paradiso terrestre, un paese ricco di alberi e piante di vario genere. Almeno sino al giorno in cui un politico settentrionale interessato al potere, al lucro e appassionato di agronomia non decise che era giunto il momento di trasformare quelle piante in legname da destinarsi al nord. Se oggi certe foreste sarde sono ridotte a deserto, o sono occupate da piante non-sarde che mal si adattano al nostro clima, non possiamo che darne "merito" a quell'imbecille di Camillo Benso conte di Cavour e al suo seguito.
     
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    ENOCH

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    CITAZIONE (shardus @ 13/3/2008, 14:11)
    La Sardegna era un paradiso terrestre, un paese ricco di alberi e piante di vario genere. Almeno sino al giorno in cui un politico settentrionale interessato al potere, al lucro e appassionato di agronomia non decise che era giunto il momento di trasformare quelle piante in legname da destinarsi al nord. Se oggi certe foreste sarde sono ridotte a deserto, o sono occupate da piante non-sarde che mal si adattano al nostro clima, non possiamo che darne "merito" a quell'imbecille di Camillo Benso conte di Cavour e al suo seguito.

    O.T.
    Mi sa che contrariamente a quel che si crede siamo stati "terreno di conquista" più in questi ultimi secoli, che nel passato come ci hanno spesso insegnato e fatto credere...... tra disboscamenti,servitu militari, compravendita coste ecc...
    Se hai 5 minuti dai un' occhiata a questo link interessante.... tra l' altro spiega come i Modigliani acquistarono 12000 ettari di bosco per settecento mila lire Piemontesi,circa cinque miliardi delle vecchie lire italiane...

    http://www.aziendamodigliani.com/famigliamodigliani.htm

    Che tristezza!
    Fine O.t. scusate...!
     
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  3. .machiavelli.
     
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    "Camillo penso"...lo scemo di Cavour...
     
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  4. SuEntu
     
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    Purtroppo non era scemo, ma un lurido essere viscido che ridusse la Sardegna peggio degli spagnoli, disboscando le nostre valli per costruire le traversine in legno delle loro ferrovie, dando agli operai sardi solo un pezzo di pane per non morire di fame.
     
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  5. chicchicheddu
     
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    Beh, per la mia metà piemontese ho la coscienza a posto, i miei al tempo non avevano molto da spartire con quell'elemento o altri maledetti di casa savoia: erano briganti! Davvero
     
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  6. .machiavelli.
     
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    Cavour, i Savoia...gente che ha ben poco da spartire con i piemontesi di oggi. Gente che lavora...non parassiti che vivono alle spalle della società.
     
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  7. cennis
     
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    D'accordissimo con machiavelli... i piemontesi di oggi, come quesi tutti gli aitaliani, lavora sodo, senza mai chiedere niente a nessuno... il brutto è che nessuno lo capisce ancora...
    basti vedere quello che ci sta facendo lo stato&Co...
    ci stanno distruggendo... con le tasse, con uil rialzo dei prezzi...
    non ho parole per descriverli...
    pazienza, al momento debito capiranno...
    Ci manca poco che ritorneremo a vivere come gli uomini primitivi...
    ed è lì che lo stato dirà " quanto siamo stati stupidi..."
    scusate per lo sfogo e per l'OT...
    ciao da cennis. :D
     
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  8. dedalonur9
     
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    alcuni link sulla costruzione dell'arco per chi fosse interessato:

    http://www.annaliarchery.it/costruzione.asp

    http://www.arcoefreccia.it/forum/default.asp

    questo sito è sull'arco asiatico:

    http://atarn.org/frameindex.htm
     
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  9. LessàAlessandro
     
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    CITAZIONE
    E' mia opinione,in sostanza che la maggior parte delle frecce usate in battaglia fossero di questo tipo "composito" per ragioni pratiche, ossia il miglior compromesso fra efficacia e costi/disponibilità dei materiali.
    Ritengo comunque che le frecce interamente in legno di Fusaggine fossero utilizzate , magari da arcieri molto abili che probabilmente costituivano una elite: questo ci viene suggerito anche da alcuni bronzetti-arcieri super corazzati ed equipaggiati (dei veri cecchini insomma) che oltre a questo equipaggiamento extra potevano ragionevolmente contare anche sui migliori materiali.

    Questo ragionamento non fa una grinza. Bravo.
    Condivido appieno.


    CITAZIONE (Elsa Gammata @ 13/3/2008, 00:50)
    Concordo con l' eventuale uso della canna. Ritengo il legno di Fussagine quello maggiormente corrispondente per gli aspetti storici,ambientali e di uso comune ma,sicuramente anche quello più "complesso" da reperire e lavorare.

    In effetti molti studiosi in passato hanno ipotizzato l'uso della Arundo donax (ossia Canna Gentile o Comune) per l' asta delle frecce.
    Dall' analisi della forma delle numerosissime punte di ossidiana e ,in minor misura ,bronzo ritrovate un pò ovunque,si tende a ritenere che la parte anteriore della freccia fosse di legno duro.
    In pratica la freccia era composita :
    Asta : Canna
    Puntale ant. : Legno duro es. Fusaggine (mebiana)
    Punta : Ossidiana o bronzo


    Anche in ,Egitto nel Nuovo regno (1580, 1085 a.C.). le frecce erano realizzate con l’asta in canna palustre di tipo Phragmites munite di un sottilissimo avancalamo in legno duro di acacia africana, materiali reperibili lungo le sponde del fiume Nilo. In testa era fissato, con del mastice, un piccolo frammento di selce a forma di cesello. In Italia,nel Museo Archeologico di Firenze sono conservati molti di questi reperti.

    Giro da molto tempo per boschi et simili....quest'accidenti di pianta non l'ho ancora trovata.
    Consideriamo comunque che la arundo crea filamenti apicali molto sottili, perfetti per fare oggetti lunghi e dritti. Oltretutto non so se vi sia mai capitato di ferirvi con questa pianta. Lascia migliaia di piccole scheggie nella ferita, e si infetta molto facilmente, addirittura i vietnamiti usavano mettere sterco di maiale o gallina per accrescerne il "potenziale" distruttivo.
    E i mongoli (ancora oggi) utilizzano una sorta di bambù per fare le ste...scaldandolo sul fuoco lo raddrizzano ottenendo forme pressochè perfette.
    Rimango dubbioso sull'uso delle punte di "pietra" sulle freccie, ma la scarsa disponibilità di bronzo "da buttare", il fatto che ne siano state trovate di tal foggia nelle tombe dei faraoni, il fatto che i nemici non erano certo "corazzati" e le poche punte rinvenute fanno pendere la bilancia da questa teoria.
    CITAZIONE
    Le frecce scagliate in uno scontro erano centinaia, il fatto stesso che in Sardegna si sia trovata una cosi' grande quantita di punte di ossidiana piuttosto che di bronzo ci suggerisce il tentativo di limitare gli "sprechi".
    Sicuramente la canna si tagliava e si lavorava con velocità ed era molto diffusa.

    CITAZIONE
    E' mia opinione,in sostanza che la maggior parte delle frecce usate in battaglia fossero di questo tipo "composito" per ragioni pratiche, ossia il miglior compromesso fra efficacia e costi/disponibilità dei materiali.
    Ritengo comunque che le frecce interamente in legno di Fusaggine fossero utilizzate , magari da arcieri molto abili che probabilmente costituivano una elite: questo ci viene suggerito anche da alcuni bronzetti-arcieri super corazzati ed equipaggiati (dei veri cecchini insomma) che oltre a questo equipaggiamento extra potevano ragionevolmente contare anche sui migliori materiali.

    Anche questo è molto interessante.... son daccordo.

    CITAZIONE (creosoto @ 13/3/2008, 06:55)
    Insomma, per costruire un'arco e delle frecce bisognava essere Agronomi con tanto di specializzazione in falegnameria applicata.
    :D
    Mi chiedo se le frecce composite da guerra non fossero concepite per evitarne il riutilizzo, e mi spiego. Immagino che una freccia con queste caratteristiche una volta arrivata a segno o si spezzava lasciando la punta all'interno della ferita o si deformava a causa della diversa consistenza dei materiali utilizzati.
    Infatti Sun Tzu nel famoso libro "l'arte della guerra" nel paragrafo dedicato alla regola Cadorna recita : La Fleccia se Folte la Tili più Folte Litolna.

    è verissimo. Pensiamo che negli assedi spesso si riutilizzavano le frecce ancora integre prese dai corpi dei caduti. così anche come nei campi di battaglia....

    CITAZIONE (shardus @ 13/3/2008, 14:11)
    La Sardegna era un paradiso terrestre, un paese ricco di alberi e piante di vario genere. Almeno sino al giorno in cui un politico settentrionale interessato al potere, al lucro e appassionato di agronomia non decise che era giunto il momento di trasformare quelle piante in legname da destinarsi al nord. Se oggi certe foreste sarde sono ridotte a deserto, o sono occupate da piante non-sarde che mal si adattano al nostro clima, non possiamo che darne "merito" a quell'imbecille di Camillo Benso conte di Cavour e al suo seguito.

    Oimè...purtroppo è verissimo... le regie fonderie sono state la rovina della nostra terra...il libro di Dessì illustra splendidamente (e tristemente) questi fatti...


    (parlo di "Paese d'ombre" bellissimo libro...)

    CITAZIONE (dedalonur9 @ 13/3/2008, 20:26)
    alcuni link sulla costruzione dell'arco per chi fosse interessato:

    http://www.annaliarchery.it/costruzione.asp

    http://www.arcoefreccia.it/forum/default.asp

    questo sito è sull'arco asiatico:

    http://atarn.org/frameindex.htm

    Perfetto.
    Grazie dalla ricerca.... ;) :salute:


    Saludos.

    Edited by LessàAlessandro - 15/3/2008, 10:49
     
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  10. chicchicheddu
     
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    Non so come si infilano i link, ma se digitate su google le parole "arco primitivo" tra i risultati vi è la scritta " Brevi note sulla costruzione di un'arco primitivo o storico" in cui sono spiegate molto bene le fasi di lavorazione anche con immagini e foto
     
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  11. LessàAlessandro
     
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    è molto semplice... copia con il tasto destro del mouse l'indirizzo che vedi nella...barra degli indirizzi del sito visitato (o della ricerca su google che hai effettuato).
    Prima però devi selezionarlo con il tasto sinistro del mouse.




    poi mentre stai scrivendo, riclicca il tasto destro e vai su "incolla". ;)


    grazie per la dritta... :)
     
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    ENOCH

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    Inviato il: 13/3/2008, 23:33

    CITAZIONE
    Rimango dubbioso sull'uso delle punte di "pietra" sulle freccie, ma la scarsa disponibilità di bronzo "da buttare", il fatto che ne siano state trovate di tal foggia nelle toei faraoni, il fatto che i nemici non erano certo "corazzati" e le poche punte rinvenute fanno pendere la bilancia da questa teoria.

    In effetti ho sempre avuto dei dubbi anche io....
    Va considerato,comunque , il fatto che la scheggiature o comunque la lavorazione di ossidiana,selce ecc., era una tecnica in quel periodo ben nota e padroneggiata. Sicuramente era alla portata di tutti,visto che anche donne e ragazzi provvedevano alla realizzazione di utensili:si può ipotizzare ,quindi, che alla produzione delle frecce ed in particolare delle punte di pietra potessero essere coinvolti anche loro.
    La lavorazione del bronzo ,invece, poneva molti problemi e, sicuramente, era patrimonio di una cerchia ristretta.Pur col vantaggio di una colata "multipla" , ritengo che in un' economia di guerra e/o per realizzare un gran numero frecce , la scheggiatura potesse essere il metodo di produzione "in serie" più rapido e sicuro.
    Da piccolo, ho avuto occasione di realizzare spesso qualcosa che poteva passare per una punta di freccia ,acquisendo un minimo di abilità in tempi brevi.
    Ovviamente ben diverso sarebbe stato realizzare un forno per il bronzo e men che mai produrre una colata....

    Ricordiamo poi che anche le punte di bronzo, dopo l' estrazione dallo stampo, necessitavano comunque di un' ulteriore lavorazione: sia per l' eliminazione delle sbavature che per l ' eventuale affilatura..... In sostanza ,pur realizzando più pezzi contemporaneamente, bisognava poi lavorare nuovamente su ogni singolo pezzo aumentando di molto i tempi di produzione.

    Salute

     
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  13. .machiavelli.
     
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    Mah! non sono d'accordissimo su vari punti:

    L'ossidiana è utilizzata per le punte di frecce...ma è preziosa quanto il bronzo...anche come merce di scambio, perciò andrei molto cauto. Tra l'altro doveva essere recuperata dal corpo dell'ucciso (uomo o animale cacciato) per il riutilizzo. Era anche di difficile lavorazione...come il bronzo. Io li affiancherei.

    Il forno per il bronzo era una semplice fossa scavata nel terreno. La difficoltà consiste nel conoscere e governare le temperature necessarie. Se fosse meno conveniente che manipolare l'ossidiana non avrebbero cambiato metodo. La fusione offre un unico, ma importante, vantaggio: la forma può essere scelta dal maestro fonditore che può realizzare armi come le spade...impossibili da realizzare in pietra o poco efficaci se prodotte in legno.
    Il bronzo realizzato per colate multiple offre due vantaggi: il primo è ovviamente la realizzazione industriale dei manufatti; il secondo consiste nello sfruttare la matrice in pietra che rimane calda e offre al fonditore una miglior qualità perchè il metallo si ritira meno velocemente.

    Ciao da Zio Mack.
     
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  14. LessàAlessandro
     
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    Quanto è importante sapere questo cose! :D
    Grazie Zio!






    Elsa ( :D ) considera anche che non vi sono molte miniere d'ossidiana. Monte Arci ad Oristano (Morgongiori e paesi limitrofi) e Pozzuoli....
    La materia andava comunque ricercata, lavorata, scarrozzata in giro per la Sardegna. Roba non da poco.
    Aggiungiamoci anche che la quantità non vale la qualità. A che pro costruire 100 punte in freccia d'ossidiana che si bloccavano su un scudo, al posto di una punta in bronzo che magari lo trapassava...?

    Gli spagnoli a tenociclan con un piccolo esercito armato di spade e corazze in ferro distrussero gli Atzechi, armati di spade rinforzate (per il filo) con l'ossidiana. Il che è tutto dire.





    Consideriamo anche che la provenienza di tutte quelle punte è anteriore al periodo a noi interessato.... (oppure no?)
     
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  15. SuEntu
     
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    Io credo che l'ossidiana veniva usata come utensile comune, essendo le sue scaglie molto taglienti, anche più delle lame in bronzo, al punto che, come ricordato da zio Mack in un'altro post, viene utilizzata ancora oggi in chirurgia per il suo taglio pulito. Le punte in questo materiale probabilmente venivano usate per la caccia, in quanto l'urto con uno scudo o corazza anche leggera, spezzava la punta. Per la battaglia credo usassero punte in bronzo, molto più efficaci e in grado di trapassare le corazze dell'epoca.
    In una famosa battaglia nella guerra dei cent'anni tra inglesi e francesi, quest'ultimi presero una scoppola da parte degli inglesi, che, arcieri armati di longbow, uccisero migliaia di soldati nemici a fronte di una perdita di nemmeno un centinaio di soldati.

    "Consideriamo anche che la provenienza di tutte quelle punte è anteriore al periodo a noi interessato.... (oppure no?)"

    Penso che l'ossidiana fosse utilizzata anche dopo il bronzo e per molto tempo, e forse anche nell'età del ferro, almeno in Sardegna, proprio per la rarità e preziosità del bronzo, che solo i capi o i guerrieri potevano permettersi.
     
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