L'arco e gli Arcieri Shardana

Costruzione, utilizzo e inquadratura dell'arciere

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    SRDN

    Group
    Member
    Posts
    3,289

    Status
    Offline
    CITAZIONE (SuEntu @ 10/3/2008, 07:48)
    Scusate l'OT, ma non sapevo dove postare, ma secondo voi con che materiale venivano fatti gli archi e le frecce in terra nostra? Mi spiego, quando avevo dieci o dodici anni avevo trovato delle punte di freccia in ossidiana intatte, e già allora mi ero posto il problema del materiale per l'asta e il pennaggio. Ho provato a costruire una freccia con le canne, ma risultavano abbastanza fragili con il diametro piccolo, ho provato con altri tipi di legno e fusti di cespugli, ma erano pesanti. Poi ho provato il fusto di un cespuglio spinoso secco, sa "spina'e topi, lungo sui 60 -80 cm, molto leggero, dritto e resistente. Fissai la punta sulla cima, avvolgendo l'asta con della corteccia di olmo e spalmandolo di resina forse di olmo o di pino, non ricordo. Per le piume usai quelle di gallina che andavano bene fissandole con lo stesso procedimento corteccia + resina. Risultato una freccia leggera, ben equilibrata e anche bella da vedere. Per la costruzione dell'arco non avevo le idee ben precise e usai un bel ramo d'olmo, con gli attrezzi (pochi) di mio padre lo affusolai da ambedue le parti, che poi passai sul fuoco. Ma il risultato fu abbastaza deludente. La freccia partiva dritta a parabola, ma non percorreva più di 50 metri. Poi crescendo mi accorsi che esisteva un'altro tipo di caccia molto, ma molto più redditizia (ragazze) e lasciai perdere tutto :rolleyes: Siccome sono interessato ai materiali dell'epoca e alla loro costruzione, chi può darmi notizie in merito? Scusate di nuovo l'OT, anche se ben si inquadra sul post dell'esercito sardo, da cui attendo sviluppi.
    Leo non sapevo dove postare, se vuoi spostarlo tu fai pure!
    x Macchiavelli.
    Solo ora mi accorgo di essere l'unico che non ti ha fatto i complimenti per la laurea. Non volermene, pura dimenticanza.
    Vivissimi complimenti.
    Salludi a tottusu!

    Continuiamo qui. ;)

    Allora, credo di aver capito di che pianta parli. A capo Sant'Elia è pieno, non ricordo bene il nome, ma credo di aver capito. Vi dirò la specie appena posso. :P

    Per il resto...credo che la "delusione" provocata dagli scarsi lancia sia più che normale, non ci si improvvisa arcieri, e la costruzione di un arco è un processo non certo semplice (bisogna farlo stagionare, farlo "trasudare" sul fuoco...ecc..!)

    La discussione è interessante perchè con dedalonur parlavamo del TASSO (la pianta) questo infatti è il legno migliore per l'arco semplice (non composto!) il dubbio (mio) è che il tasso essendo una pianta relitta non poteva essere disponibile in larghe quantità, oppure ovunque. Predilige climi più freschi, non per nulla risale al periodo delle glaciazioni!
     
    .
  2.  
    .
    Avatar

    ENOCH

    Group
    Member
    Posts
    1,090
    Location
    Vivo a Bologna

    Status
    Anonymous
    Salve!
    Ottima idea quella di iniziare una discussione su arco e arcieri,stavo proprio per proporla io....
    Vista la grande quantità di bronzetti-arcieri, è facile intuire che sia per Shardana che per Sardi nuragici questo settore dell' organizzazione militare avesse una peso considerevole.
    Spero di portare presto il mio contributo....
    Salute
     
    .
  3. SuEntu
     
    .

    User deleted


    Grazie per il contributo, posso spiegare il perché della ricerca della migliore soluzione per l'asta di una freccia. Da bambino ero appassionato di fumetti come tutti, e la figura del pellerossa che costruiva da solo tutti gli oggetti a lui utili mi affascinava. Mentre cercavo una soluzione al materiale della freccia, lessi un libro degli indiani d'america, che per le frecce utilizzavano una pianta spinosa chiamata pianta-freccia, e caso strano di fronte al nostro uliveto vi era un campo incolto da anni invaso da questa particolare pianta spinosa, "sa spina'e topi", che manco le pecore ci pascolavano, e d'estate l'arbusto si secca, fornendo uno stelo duro, leggero e resistente. Allora ho pensato che forse era lo stesso materiale usato dagli "antichi" per la fabbricazione delle frecce, perché molto abbondante, reperibile in qualsiasi posto assolato e facile da lavorare. Per l'arco la cosa si complica, dalle mie parti, alle pendici del Monte Arci, ci sono dei sentieri disseminati di scaglie di ossidiana, e non è raro trovare punte di freccia intatte, che non vuol dire solo zona di produzione, ma anche di utilizzo per caccia. Il problema è trovare un legno adatto per costruire un arco semplice: ho provato, con scarsi risultati, il leccio, salice, corbezzolo, filirea, lentischio e tutti i legni conosciuti. O sono troppo duri o troppo morbidi. Sapevo del tasso ma nel mio territorio non esiste, o no so il nome sardo.
    Per chi è interessato posso fare da guida alla ricerca di punte di ossidiana nel territorio di Villaurbana.
    Ciao a tutti!
     
    .
  4. Posillippo
     
    .

    User deleted


    Questo l'ho preso su Wikipedia, questa Historia può servire anche a me :woot: :woot:

    http://it.wikipedia.org/wiki/Arco_%28arma%29

    Queste son freccie

    http://it.wikipedia.org/wiki/Freccia

    Questo è in inglese, è molto più informato di quello italiano

    http://en.wikipedia.org/wiki/Bow_%28weapon%29

    SaludoS s loS SardoS :woot: :woot:
     
    .
  5.  
    .
    Avatar

    SRDN

    Group
    Member
    Posts
    3,289

    Status
    Offline
    CITAZIONE (SuEntu @ 10/3/2008, 22:52)
    Grazie per il contributo, posso spiegare il perché della ricerca della migliore soluzione per l'asta di una freccia. Da bambino ero appassionato di fumetti come tutti, e la figura del pellerossa che costruiva da solo tutti gli oggetti a lui utili mi affascinava. Mentre cercavo una soluzione al materiale della freccia, lessi un libro degli indiani d'america, che per le frecce utilizzavano una pianta spinosa chiamata pianta-freccia, e caso strano di fronte al nostro uliveto vi era un campo incolto da anni invaso da questa particolare pianta spinosa, "sa spina'e topi", che manco le pecore ci pascolavano, e d'estate l'arbusto si secca, fornendo uno stelo duro, leggero e resistente. Allora ho pensato che forse era lo stesso materiale usato dagli "antichi" per la fabbricazione delle frecce, perché molto abbondante, reperibile in qualsiasi posto assolato e facile da lavorare. Per l'arco la cosa si complica, dalle mie parti, alle pendici del Monte Arci, ci sono dei sentieri disseminati di scaglie di ossidiana, e non è raro trovare punte di freccia intatte, che non vuol dire solo zona di produzione, ma anche di utilizzo per caccia. Il problema è trovare un legno adatto per costruire un arco semplice: ho provato, con scarsi risultati, il leccio, salice, corbezzolo, filirea, lentischio e tutti i legni conosciuti. O sono troppo duri o troppo morbidi. Sapevo del tasso ma nel mio territorio non esiste, o no so il nome sardo.
    Per chi è interessato posso fare da guida alla ricerca di punte di ossidiana nel territorio di Villaurbana.
    Ciao a tutti!

    Mio padre è di Morgongiori.... :P :D conosco bene il posto... :wub:


    Comunque ho capito di che pianta parli, l'altro giorno ne ho staccato lo stelo, convinto che fosse cava...e invece...! Sorpresa! :lol:
     
    .
  6. chicchicheddu
     
    .

    User deleted




    Il tasso è ideale perche offre la maggiore qualità per la sua caratteristica di tornare facilmente se flesso alla sua forma originale, in sardegna non so se si trovano, forse nelle foreste di montagna, o forse in qualche vecchio giardino(si usa come pianta ornamentale) comunque ora è rarissimo in tutta europa; altri legni che vanno bene sono comunque il giunco, il mandorlo, il nocciolo, la robinia... più importante del legno usato è però la raccolta e la lavorazione. Pr la raccolta si devono prendere rami dritti del diametro di almeno 20 cm, in un determinato periodo e con una data luna che vi farò sapere perchè non li ricordo. Si mettono poi a stagionare,senza scortecciarli, ricoperti di grasso per alcuni mesi. I miei sono quasi pronti, per Beltane dovrei avere l'arco finito, vi terrò informati sulla lavorazione
     
    .
  7.  
    .
    Avatar

    SRDN

    Group
    Member
    Posts
    3,289

    Status
    Offline
    Come ho già detto prima, il tasso è una pianta relitta di periodi in cui la Sardegna era molto più fresca. Se abitate a Cagliari l'unico posto in cui potete vedere un albero di Tasso è l'orto botanico, perchè da altre parti non ne ho mai visto....


    CITAZIONE
    altri legni che vanno bene sono comunque il giunco

    Il giunco???? 0_0


    Comunque si, il procedimento è esattamente quello che stai descrivendo.
    Sapevo anche che veniva "scaldato" sul fuoco, per farlo "trasudare".


    Per la raccolta: mio padre mi ha insegnato un paio di cose: che ogni tipo di legno ha il suo periodo di raccolta.
    Io però so solo per su Cannizzoni e s'Ollastru per fare bastoni.
    Di altre piante non so.

    Un vecchio signore invece mi diceva che lui raccoglieva ogni tipo di pianta in luna piena.... perchè non l'ho mai capito.
    La luna esercita forza gravitazionale nelle maree, c'è chi dice che possa aumentare la risalita dei fluidi nelle piante...ma quento non è mai stato appurato.
     
    .
  8.  
    .
    Avatar

    ENOCH

    Group
    Member
    Posts
    1,090
    Location
    Vivo a Bologna

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE
    Grazie per il contributo, posso spiegare il perché della ricerca della migliore soluzione per l'asta di una freccia. Da bambino ero appassionato di fumetti come tutti, e la figura del pellerossa che costruiva da solo tutti gli oggetti a lui utili mi affascinava. Mentre cercavo una soluzione al materiale della freccia, lessi un libro degli indiani d'america, che per le frecce utilizzavano una pianta spinosa chiamata pianta-freccia, e caso strano di fronte al nostro uliveto vi era un campo incolto da anni invaso da questa particolare pianta spinosa, "sa spina'e topi", che manco le pecore ci pascolavano, e d'estate l'arbusto si secca, fornendo uno stelo duro, leggero e resistente. Allora ho pensato che forse era lo stesso materiale usato dagli "antichi" per la fabbricazione delle frecce, perché molto abbondante, reperibile in qualsiasi posto assolato e facile da lavorare.

    Salve!
    Forse posso aiutarti.
    Di solito per realizzare delle frecce si è utilizzato il cedro e/0 il frassino,soprattutto per le caratteristiche di leggerezza e resistenza.
    Ma c' è un legno ancora più valido che in Sardegna è abbastanza reperibile , si chiama
    Evonymus europaeus - Fusaggine o Fusaria comune chiamata di solito Evonimo o Berretta de prete perchè i frutti sono delle capsule rossastre con 4 lobi simili al berretto del sacerdote.

    In sardo viene chiamata : Buladigu,Meliana,Oladiga,sambindzu, Arangixeddu arrubiu .Nelle mie terre d'origine (arburese ) mi sembra che la chiamassimo Tasaru ma non sono sicuro, a Santu Lussurgiu mi pare Sa ucca Areste (probabilmente perchè velenosa...)

    E' un arbusto ,ma talvolta si presenta come un piccolo alberello :non supera di solito i 4 metri di altezza. Non ha particolari esigenze climatiche ma preferisce margini boschivi freschi e un terreno argilloso e calcareo .
    Attenzione : tutte le parti della pianta sono velenose e il bestiame la evita decisamente.
    Il nome fusaggine sembra derivare dai fusi per filare la lana che venivano prodotti con il suo legno, anticamente era usata anche per i ferri da maglia . Col carbone del legno si prepara la mina delle matite per disegno(viene trasformato in carbone con un particolare procedimento).
    Attualmente , in molti corsi di costruzione di archi storici si usa la fusaggine per realizzare le frecce ,viene considerato,in pratica, il legno più efficace e "tradizionale"
    Credo che anche nell' antichità questa soluzione potesse essere la piu valida ,vista anche la maggior facilità di costruzione partendo da rami piuttosto simili , come dimensioni ,ad una freccia .
    Spero di esserti utile.

    Salute

    Edited by Elsa Gammata - 12/3/2008, 23:45
     
    .
  9.  
    .
    Avatar

    ENOCH

    Group
    Member
    Posts
    1,090
    Location
    Vivo a Bologna

    Status
    Anonymous
    Aggiungo qualche immagine:

    image

    image

    image

    image

     
    .
  10. SuEntu
     
    .

    User deleted


    Ma certo!! Sa mebiana, cresce ai margini dei boschi di tutta la Sardegna, Monte Arci compreso. Hai ragione, uno stelo dritto e leggero, poi fatto passare sulla fiamma diviene anche duro. Naturalmente si potevano benissimo usare le canne, anche loro abbondanti lungo i corsi dell'acqua, ma io non sono riuscito a risolvere il problema della cocca (si chiama così la parte finale della freccia che poggia sulla corda?) perché si spaccava quando mollavi la corda. Per l'arco anni fa ne ho costruito uno usando le doghe delle reti ortopediche, quelle in legno di faggio. Come potenza è risultato pari a quelli in vendita nelle armerie.
    Quindi anticamente, e credo fino all'età del ferro, si usavano ancora punte di ossidiana o selce per le frecce, o almeno per la caccia perché penso che il bronzo fosse molto prezioso per sprecarlo in frecce che andavano perdute. Per l'asta sicuramente usavano sa mebiana, le punte si innestavano nel fusto legandole con corteccia o corda e fissandole con pece, resina o cera d'api. Stesso procedimento per le penne, per l'arco aspettiamo i risultati di Chicchicheddu con il suo legno messo a stagionare.
    Una curiosità, gli arcieri raffigurati nei bronzetti hanno un'arco semplice o composto?

    Grazie Elsa del contributo.
     
    .
  11. chicchicheddu
     
    .

    User deleted


    Vi sono bronzetti con arco composto e non.

    Si, il giunco,bambù, rattan quello dei mobilifici etnici con cui si fanno i divanetti è ottimo e facilmente reperibile.
    Dipende anche dal tipo di arco che si intende realizzare per un longbow (che si sviluppa anche in spessore)vi sono pochi legni adatti oltre al tasso il corniolo, l'acacia, l'osage orange; per un flatbow(di forma piatta) tipo quello delle doghe si può usare qualsiasi legno che abbia una certa resistenza.

    Bisogna anche pensare e informarsi però dei legni che potevano avere i nostri antenati per una corretta filologicità, ad esempio l'acacia è già da scartare, perchè arriva in europa tipo nel 1600, l'osage non c'è neanche adesso. Tasso faggio nocciolo si, gli altri non so
     
    .
  12.  
    .
    Avatar

    SRDN

    Group
    Member
    Posts
    3,289

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    ma io non sono riuscito a risolvere il problema della cocca (si chiama così la parte finale della freccia che poggia sulla corda?)

    Si chiama esattamente così, non a caso si dice "incoccare la freccia".
    Puoi risolvere il problema costruendo cocche in osso o legno più duro.
    Pensa che in alcune balestre le cocche sono in ferro, perchè la potenza sprigionata dall'arco è tale da spaccare il legno.

    CITAZIONE (SuEntu @ 12/3/2008, 06:29)
    Ma certo!! Sa mebiana, cresce ai margini dei boschi di tutta la Sardegna, Monte Arci compreso. Hai ragione, uno stelo dritto e leggero, poi fatto passare sulla fiamma diviene anche duro. Naturalmente si potevano benissimo usare le canne, anche loro abbondanti lungo i corsi dell'acqua, ma io non sono riuscito a risolvere. Per l'arco anni fa ne ho costruito uno usando le doghe delle reti ortopediche, quelle in legno di faggio. Come potenza è risultato pari a quelli in vendita nelle armerie.
    Quindi anticamente, e credo fino all'età del ferro, si usavano ancora punte di ossidiana o selce per le frecce, o almeno per la caccia perché penso che il bronzo fosse molto prezioso per sprecarlo in frecce che andavano perdute. Per l'asta sicuramente usavano sa mebiana, le punte si innestavano nel fusto legandole con corteccia o corda e fissandole con pece, resina o cera d'api. Stesso procedimento per le penne, per l'arco aspettiamo i risultati di Chicchicheddu con il suo legno messo a stagionare.
    Una curiosità, gli arcieri raffigurati nei bronzetti hanno un'arco semplice o composto?

    Grazie Elsa del contributo.

    Molto interessante.
    Conta anche che al posto delle freccie di ossidiana si poteva usare la framea lignea.


    Vi sono bronzetti con arco a doppia curvatura, arco semplice, arco lungo, arco composto
    ..son veramente variabilissimi...

    CITAZIONE (chicchicheddu @ 12/3/2008, 09:51)
    Vi sono bronzetti con arco composto e non.

    Si, il giunco,bambù, rattan quello dei mobilifici etnici con cui si fanno i divanetti è ottimo e facilmente reperibile.
    Dipende anche dal tipo di arco che si intende realizzare per un longbow (che si sviluppa anche in spessore)vi sono pochi legni adatti oltre al tasso il corniolo, l'acacia, l'osage orange; per un flatbow(di forma piatta) tipo quello delle doghe si può usare qualsiasi legno che abbia una certa resistenza.

    Bisogna anche pensare e informarsi però dei legni che potevano avere i nostri antenati per una corretta filologicità, ad esempio l'acacia è già da scartare, perchè arriva in europa tipo nel 1600, l'osage non c'è neanche adesso. Tasso faggio nocciolo si, gli altri non so

    Ma giunco e bambù non son piante diverse?

    bel discorso comunque...il topic sta diventando interessante...

    Edited by LessàAlessandro - 12/3/2008, 14:16
     
    .
  13. dedalonur9
     
    .

    User deleted


    ciao a tutti, anche io stavo per inziare una discussione sull'arco, ma stavo sempre rimandando a causa del poco tempo..

    meno male che c'è Alessandro :salute:

    detto questo, sarà che son fissato, ma rilancio con il Tasso non doveva esser così poco diffuso come lo è oggi... nel seguente sito si può saperne qualcosa in più:

    http://www.sardegnaforeste.it/j/v/159?s=12220&v=2&c=1697&t=1

    per comodità riporto:

    il Tasso <in Sardegna è localizzato in alcune aree montane del Gennargentu, del Monte Limabara, della catena del Marghine- Goceano, del Montiferru.Tipo corologico paleotemperato che comprende le specie eurasiatiche. > inoltre esso può cerscere sia in aree montagnose che sub montagnose.

    <vegeta di preferenza su terreni calcarei ma anche su altri subrati, purchè profondi e freschi, fino oltre i 1400 metri di quota. In Sardegna si estende dai 600 a oltre i 1000 m di altitudine. Mediamente resistente alla siccità, mal sopporta i ristagni idrici prolungati.>

    Mia piccola considerazione, di terreni calcarei in Sardegna ne abbiamo in abbondanza...

    <e’ presente in Gallura, nel Margine- Goceano, dove si presenta con un popolamento quasi puro caratterizzato da esemplari molto vecchi e maestosi, nel Montiferru, nel Sarcidano, sul Gennargentu, nelle Barbagie di Orgosolo, Seui e Seulo, in Ogliastra, quindi nel M. Linas, M. >

    Presso Padru ad esempio troviamo Monti Nieddu (c.d. in quanto un tempo la sua vegetazione era talemte fitta da non far passare i raggi della luce), che ancora conserva "rimasugli" di boschi di tasso. Da qualche parte avevo letto che la denominazione "Nieddu" si riferiva proprio ad una grandissima foresta di tasso, ma ho perso di vista il sito

    dovremmo naturalmente sentire qualche esperto botanico in grado di saperci dire, la probabile presenza di tasso i Sardegna...sempre che si possa stimare..

    Il pregio del tasso oltre alla sua resistenza e alla sua elasticità, era costituita anche dlla sua velenosità, non a caso è denominato Albero della Morte.. ; il suo impiego era polivalente serviva sia per la costruzione dell'arco..ma da quanto io sappia sopratutto per le frecce.

    certamente i nostri Avi dovevano utilizzare la vegetazione del luogo, ma tra questa, in diverse zone, vi era il tasso, e a meno che non lo destinassero ad usi più importani (dal loro punto di vista, ovviamente), mi pare quasi scontato che lo usassero il più ampiamente possibile per arco e frecce.

    Alessà perchè dici che è la materia prima per l'arco semplice? Sembra tu escluda che lo fosse anche per l'"anima" dell'arco composto.

    ciao a tutti :serenad:

    Edited by dedalonur9 - 12/3/2008, 14:01
     
    .
  14.  
    .
    Avatar

    SRDN

    Group
    Member
    Posts
    3,289

    Status
    Offline
    Perchè gli archi composti possono anche esser fatti di corna e legno, tendini, oppure in bamboo(come per il kyudo).... il tasso, preso singolarmente è utilizzato tantissimo per i longbow inglesi.

    Ho "ristretto" il campo a questa possibilità :)

    Per l'estenzione delle foreste di tasso nel passato....
    Potrei chiedere a qualche mio docente...dubito però che mi rispondano....forse nessuno gli ha mai posto una domanda simile...


    Mi chiedo solo...sapevano che il tasso era un buon legno per gli archi? lo utilizzavano davvero? Ne son mai stati trovati...? mmmm
     
    .
  15. dedalonur9
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (LessàAlessandro @ 12/3/2008, 13:53)
    Perchè gli archi composti possono anche esser fatti di corna e legno, tendini, oppure in bamboo(come per il kyudo).... il tasso, preso singolarmente è utilizzato tantissimo per i longbow inglesi.

    Ho "ristretto" il campo a questa possibilità :)

    Per l'estenzione delle foreste di tasso nel passato....
    Potrei chiedere a qualche mio docente...dubito però che mi rispondano....forse nessuno gli ha mai posto una domanda simile...


    Mi chiedo solo...sapevano che il tasso era un buon legno per gli archi? lo utilizzavano davvero? Ne son mai stati trovati...? mmmm

    io su questo mi sentirei di risponderti che lo conoscessero al 100% (con una sana dose d'ignoranza lo ammetto) ... però dobbiamo anche soffermarci sul fatto, che almeno nel periodo punico e romano nel Limbara e nei Monti di Alà c'erano gli Iliensi, mentre nel gennargentu i Balari. Questi sono i luoghi in cui il Tasso si trova tutt'ora. Non erano dunque zone disabitate,

    per di più vi si stanziarono le due principali tribù che risistettero alle invasioni, mi riesce davvero difficilepensare che si siano fatti sfuggire certe qualità del tasso..

    mi vien da fare 2 + 2 insomma. E sono anche fiducioso per i tempi più risalenti....

    La prima cosa che fa una popolazione è quella di imparare a sfruttare le risorse del territorio...

    Ad ogni modo dovremmo iniziare anche a notare che i bronzetti più risalenti sembrano sempre dotati di arco semplice, quello che tu ipotizzi fatto col tasso. mi riferisco ovviamente allo stile Uta (mi si perdoni la generalizzazione) mentre gli archi in stile composto appaiono più posteriori, sempre se davvero valga la distinzione Uta-Abini.

    Quella di Teti-Abini mi pare proprio una delle zone in cui il tasso potesse crescere...lo dico con tutte le cautele del caso non essendoci mai stato...se sbaglio dunque picchiatemi pure..

    :salute:
     
    .
137 replies since 10/3/2008, 12:48   13710 views
  Share  
.