SHARDANA I POPOLI DEL MARE (Leonardo Melis)

Posts written by Elsa Gammata

  1. .
    Salve!
    Ottima idea quella di iniziare una discussione su arco e arcieri,stavo proprio per proporla io....
    Vista la grande quantità di bronzetti-arcieri, è facile intuire che sia per Shardana che per Sardi nuragici questo settore dell' organizzazione militare avesse una peso considerevole.
    Spero di portare presto il mio contributo....
    Salute
  2. .
    Salve
    Vi posto un collegamento suggestivo... :

    http://www.surbile.net/teca/articoli%20pdf...rea%20Satta.pdf
  3. .
    CITAZIONE (shardus @ 8/3/2008, 15:39)
    ...E la stessa tipologia la incontriamo in Francia, in Austria, in Germania, in Ungheria, in Danimarca, in Romania e via dicendo. Nei musei troviamo spesso spade ma non è facile tracciare il loro percorso storico, tantomeno capire chi creò il primo modello (nel caso in questione, quello ad antenna). Questo perchè non sempre si conoscono i dati dei modelli esposti e in uno stesso Paese europeo (o anche extraeuropeo) possiamo ritrovare:
    - modelli acquisiti con scavi e originari del posto.
    - modelli acquistati legalmente ma non originari del posto.
    - modelli acquistati illegalmente e non del posto.
    - modelli di ignota provenienza (per es. antiche collezioni private).
    - modelli trafugati durante la II guerra e "regolarizzati" in seguito.
    - modelli scomparsi dai musei per volontà o altra ragione e ora presenti in collezioni private.
    - modelli acquisiti legalmente ma falsi etc. etc.
    Tutto ciò complica le cose, il lavoro di ricerca e studio. Una curiosità. Nell'Ottocento, quando i napoleonici vennero in Italia si riempirono le sacche di ogni ben di Dio, ripulendoci soprattutto dai capolavori d'arte. Non sappiamo quanta roba portarono via, ma sappiamo che al loro rientro in patria per ordine dei superiori, o, per alleggerire i cavalli stanchi, svuotarono quelle medesime sacche nella Senna. Immaginatevi quanta roba andò persa in quel fiume, quanti beni sparirono per sempre. Durante la seconda guerra invece, ci pensarono i nazisti e poi gli alleati a ripulirci dei preziosi "souvenir". Oggi non è raro vedere oggetti di casa Italia nelle collezioni private.

    Salve !
    Concordo con quanto dici Shardus il terreno è spesso minato.....
    Durante la seconda guerra mondiale ,molti reperti ,anche nell' ambito dello stesso museo furono spostati,purtroppo anche in "casse comuni" durante incendi, bombardamenti ecc. lo stesso dicasi per gli archivi fotografici e cartacei che contenevano informazioni preziose sulla provenienza o l' acquisizione dei reperti, che andarono bruciati , smarriti o semplicemente confusi. I tombaroli che saccheggiarono molti siti, inoltre, per timore di fornire troppe informazioni compromettenti , mentivano spesso sulla reale provenienza degli oggetti trafugati....
    Ma cerchiamo di vedere anche dei lati positivi.
    Proprio la diffusione "europea" di questa tipologia di spada ci fa pensare innanzitutto ad una produzione non isolata o circoscritta ma anzi abbastanza consistente.
    In pratica, o le armi erano costruite in grande quantità dallo stesso popolo o da altre popolazioni che le avevano viste o magari si riconoscevano nelle simbologie dell' elsa e del pomo in particolare .
    Le spade, appaiono tutte di buona fattura, eleganti dal punto di vista artistico e funzionali per quello pratico: sicuramente spade non per un "soldato semplice " ma per un capo o comunque una persona di un rango elevato ,conseguentemente la lavorazione lascia intuire un' abilità artigianale di alto livello . Visto peraltro una forma cosi ricercata e intuibile anche l' utilizzo di materiali di qualità sopra la media. Trovo quidi strano che ne fossero realizzate nel medesimo luogo (o dal medesimo popolo)in quantità tali da ritrovarle praticamente in tutta Europa.
    Alcune di queste armi, sono pressoche identiche, altre sono simili:particolare quest ultimo che lascia intuire l' applicazione diversa di un medesimo significato o valore simbolico nella foggia ,probabilmente una diversa "mano".
    Si potrebbe anche ipotizzare (pur con pochi elementi....) la realizzazione di queste spade in aree diverse ma con forme e simbologie che richiamano una matrice o delle credenze comuni: fattore non trascurabile comunque che lascerebbe intendere una "vicinanza" anche storico/ culturale/religiosa. Tenderei ad escludere nella foggia di queste spade un valore unicamente artistico: siamo in un periodo dove le credenze religiose hanno un peso considerevole e la spada ,che già ha un forte significato simbolico, veniva ragionevolmente completata da una forma dell' elsa e del pomo che esaltava le doti del querriero e/o richiamava le energie vitali e della natura.

    Naturalmente molte di queste considerazioni sono scarsamente supportate da prove..... per ora, ovviamente!!!
    Scherzo ,ovviamente, ma credo molto nel confronto e nella ricerca ...: speriamo bene!

    Un saluto a tutti

  4. .

    Salve!
    Vi propongo questa notevole interpretazione inglese di scudo Shardana:

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    Sicuramente presenta molte caratteristiche interessanti : relativa facilità di costruzione,notevole leggerezza, robustezza e materiali facilmente reperibili.
    Il tipo di intreccio mi sembra realizzabile da persone addestrate in tempi relativamente brevi,oltre al legno si potrebbe anche ipotizzare l'uso delle comuni "Canne di fiume " che abbondano in Sardegna. La resistenza ai colpi e la capacità di assorbimento(proprio per la struttura particolare) potrebbero essere soddisfacenti.

    Stò lavorando ai link originali....
    Salute a tutti
  5. .
    CITAZIONE
    X ELSA G. guarda che le prendo a prestio per le conferenze... da dove le hai prese? (le foto intendo,,, non le spade) ... sul web credo... si?

    Le ho trovate in una ricerca sulle spade esposte nei musei europei.... sono risalito al link originale dove c' è dell' altro materiale , inoltre le foto sono in formato piu grande e meglio utilizzabile, eccolo :

    http://1501bc.com/page/leger_museum_delft_...2002/index.html


    P.S. comunque se le spade le avessi io te le presterei volentieri ...!

    salute
  6. .
    Leger Museum, Delft (Netherlands )

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    Mi ricordano qualcosa.......!

    Salute

    Elsa Gammata
  7. .
    Salve!
    Riguardo all' arciere per il momento solo questo:

    http://www.guardians.net/hawass/discoverie..._is_found_i.htm

    Speriamo in qualche piacevole sorpresa.....

    Salute a tutti

  8. .
    Ciao LessàAlessandro!
    Grazie per le tue parole e, sopratutto per la nota sui Ninja....
    La penso come te:in effetti avevo prima cancellato e poi reinserito la frase visto che anche per me sono un argomento da prendere con le molle! Sfortunatamente per la loro arte media , speculatori e pseudo maestri gli hanno resi ridicoli agli occhi di chiunque abbia un minimo di capacità critica .... anche se ai loro tempi godevano di una (triste) documentata fama.

    Salute
  9. .
    SCUSATE!!!
    Scrivevo la risposta e non avevo aggiornato la pagina mettendomi in mezzo..... comunque aprofitto per dire anche io due cose sulla spada a lama larga o "a foglia".
    Aumantando la larghezza della lama, si otteneva un peso maggiore e quindi similmente alla sciabola si aumentava la forza all'impatto. Non dimentichiamo che si tratta di armi di bronzo ,il cui filo si rovinava con una certa facilità e l' efficacia non era certo quella del ferro, quindi il peso poteva avere una grande utilità, inoltre proprio per i danneggiamenti causati dall' impatto con altre armi una certa "larghezza" era doppiamente utile per compensare le continue affilature.....
    Una lama cosi larga e particolare, rende comunque difficile realizzare un fodero adeguato: forse la spada veniva veramente trasportata in quel modo come avveniva nel medioevo con lo spadone a "due mani" per compensare lo sforzo per sollevarla....
  10. .
    Salve a tutti!
    Riguardo alla posizione della spada, ossia sul fianco o sulla schiena, vorrei aggiungere qualche considerazione.
    Purtroppo le esigenze di trasporto ,uso e conservazione di una spada e/o un pugnale non coincidono. Perfino nel realizzare un fodero di un pugnale si deve trovare un compromesso fra la facilità di estrazione e l' efficacia del sistema che ne impedisce la perdita accidentale.... Inoltre bisogna tener presente il peso e la lunghezza della lama. Generalmente , si è sempre preferito nelle varie epoche il trasporto della spada al fianco, anch io ritengo che il posizionamento sulla schiena miri soprattutto a lasciare a braccia e gambe la massima libertà, soprattutto con lame molto lunghe. E' vero che nel Giappone medioevale le spade si possono raramente vedere sulla schiena dei samurai, ma questo avveniva quando si usava una lancia e/o un alabarda (es Naginata) non era la norma,la spada corta era generalmente portata al fianco. Anzi, esiste una branca specifica nell' addestramento dei samurai, chiamata "IAIDO", sull' estrazione e attacco simultaneo con la spada portata al fianco. Anche i cosidetti Ninja che, avevano l' abitudine di portare la spada sulla schiena ,lo facevano per poter usare corde e rampini per scalare mura, nuotare o utilizzare altre armi: in pratica per non compromettere la loro agilità ritenedo la spada arma "sacondaria".
    In un' altra discussione, ho visto che si parlava del trasporto sul petto piuttosto che sulla schiena di una spada e/o pugnale: a parte l 'immagine ,trovo veramente difficile pensare al trasporto di una lama cosi lunga sul davanti in quanto,oltre allìimpedimento, risulterebbe molto difficile l' estrazione, specialmente con l'impugnatura posizionata verso l'alto. Anche nei bronzetti col celebre pugnale "gammato" l' estrazione dell' arma si presenterebbe difficoltosa e non intuittiva, ma in questo caso l oggetto ha anche un grande significato simbolico di "status sociale" e l'uso battagliero potrebbe essere secondario. Da notare che nell' ultimo secolo, vari reparti speciali, paracadutisti ,piloti ecc. se portavano un pugnale su petto,in combattimento, era con l'impugnatura verso il basso: allo scopo di renderne intuitiva e rapida l'estrazione. E' chiaro comunque che se si conduceva un carro o si usava una lancia ,una spada poteva essere considerata arma"secondaria " e quindi ragione in più per portarla sulla schiena.

    Salute

    Elsa Gammata


    "Un eroe è chi fa quello che può" R. Rolland, Jean-Christophe

  11. .
    Salve a tutti!
    Il mistero dei nuraghi credo che resisterà ancora!
    Tenendo presente il periodo particolarmente lungo, comunque ,è sicuramente probabile un evoluzione nell' uso stesso del nuraghe: anche quelli più complessi, infatti sono spesso il risultato di varie aggiunte rispetto a quella che originariamente poteva essere solo una torre centrale. Su Nuraxi, per esempio(giusto per citare uno tra i più noti) è costituito da una prima torre "arcaica" realizzata tra il 1500 e il 1300 a.C., le altre torri principali sono state aggiunte tra il 1300-1100 a.C.... poi arriva il villaggio vero e proprio che si evolve fino al III sec. d.C.! Qesta evoluzione, ovviamente, complica ancora di più il lavoro dei ricercatori.
    Nulla ci vieta di pensare che questa prima torre potesse essere un luogo di culto, attorno al quale col tempo e con l' accorrere delle popolazioni vicine nacsesse qualche cosa che si è costantemente evoluto.... o perchè non pensare ad una torre di avvistamento presidiata da soldati, sicuramente le popolazioni della zona si sarebbero sentite al sicuro standovi vicino...
    Purtroppo gli scenari possibili sono veramente tanti.
    Ultimamente,ho avuto modo di apprendere un 'altra interessante teoria,quella del nuraghe come "sistema costruttivo", in pratica: se nella costruzione di un tempio o di una torre di avvistamento si è appreso un modo di realizzare una struttura solida e duratura, perche non utilizzarne i principi all' occorenza per realizzare un silos per proteggere il raccolto o una struttura di difesa?
    Questa teoria ipotizza anche che vi fossero maestranze specializzate nelle costruzioni che adeguassero all'uso richiesto,ai materiali e alla conformazione del suolo un metodo costruttivo comune.
    Anche questa sembra una teoria affascinante.....

    Elsa Gammata
  12. .
    Dopo essermi presentato ,vorrei spiegarvi il significato del mio Nick e del mio Avatar.
    Il pugnale nuragico detto ad "elsa gammata" è presente in molti bronzetti (specialmente nei cosidetti "capi tribù") portato in una bandoliera sul petto. Si trattava di un oggetto dalla doppia valenza da un lato arma,ma anche simbolo della forza e della maturità,probabilmente anche sociale col passaggio da bambino a uomo.Nelle antiche civiltà ,quindi, chi lo possiede ha dimostrato la propria capacità di essere indipendente e poter affrontare la vita (e la morte....). Spesso infatti questo "passaggio" avveniva con rituali di inizziazione e/o prove che sancivano l' ingresso del giovane nella "comunità adulta" ed è ragionevole supporre che qualche cosa di simile avenisse anche nel periodo nuragico e shardana.
    Mi piace pensare che questa maturità ,oggi, comprenda la capacità di affrontare in maniera coraggiosa e tenace tutti gli aspetti della vita.
    Il mio Avatar ,invece, è la foto del cosidetto "capo tribù di Uta con spada" che mi colpi subito la prima volta che lo vidi.Ha l' aspetto fiero e forte , le gambe muscolose , da l' idea di chi è sicuro del propri valore e della propria forza. Mi piaque immaginarlo dopo la battaglia, avventurarsi al centro di una radura per parlamentare: il bastone simbolo del comando in una mano e la spada nell' altra come a dire " vengo a parlare,ma sono pronto a combattere". Pensai ad una saggezza matura ,di chi conosce la vita ma ha visto spesso la morte :"Ostendite modo bellum, pacem habebitis" scriveva Livio (Dimostratevi pronti alla guerra e avrete la pace). Un capo che conosceva bene gli uomini.....
    Ancora oggi, guardando questo bronzetto percepisco la forza e la fierezza dell' uomo che lo ha ispirato, tipiche del popolo che lo ha realizzato e che ,probabilmente ,lo ha avuto come capo .

    Saluti

  13. .
    Salve !
    Finalmente ho trovato un minuto per salutarvi e complimentarmi con tutti per il vostro impegno e la vostra passione! Non sono troppo pratico di forum... quindi se faccio qualche errore siate pazienti(all' inizio ... dopo bastonatemi pure!)
    Sono un modesto appassionato di archeologia e storia antica del Mediterraneo, come tutti i sardi che si sono avvicinati alle loro radici ho sempre trovato strana e riduttiva la teoria dei nuragici arroccati dentro semplici torri di pietra. Mi sembrava difficile credere che una terra cosi ricca non spingesse a vedere il mare come un' opportunità piuttosto che un limite.
    Ma stò divagando .... scusate! Vorrei solo fare un invito a tutti (anche ai semplici visitatori del forum ) a domandare, pensare, supporre , indagare....Senza timore di figuracce o imbarazzi: la mia esperienza mi a fatto capire che anche dalle domande o dai dubbi più ingenui possono nascere felici intuizioni e spunti di riflessione.
    Spesso quando il Re è nudo può servire un bambino a farcelo notare!

    Salute a tutti da Elsa Gammata


    "Ostendite modo bellum, pacem habebitis" Livio, Ab urbe condita, VI,18.
    (Dimostratevi pronti alla guerra e avrete la pace)
913 replies since 24/2/2008
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