Gli animali "antichi" della Sardegna

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  1. Arammigu
     
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    Quali sono le specie animali presenti in sardegna nel periodo antico?quante specie sono arrivate sino a noi?
     
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  2. angiolo1958
     
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    Mi unisco alla tua richiesta per i miei disegni. Comunque c'è molto sul sito di cronologia.leonardo.
     
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    IL PROLAGUS su tutti... :B):
    SHAR :devil:
     
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  4. franco.perra
     
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    http://www.sitos.regione.sardegna.it/nur_o...leolitico_2.htm

    http://www.lamiasardegna.it/web/000/foto.asp?url=303/045

    Ciao
    spero siano utili ad Angiolo per i suoi strepitosi disegni.
    Franco:)
     
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  5. riccardo zonedda
     
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    C' è anche il Dogo sardo,
    un tipo di cane di probabile origine caucasica, importato in sardegna attraverso le preistoriche migrazioni di popoli provenienti dall'asia minore.
    Detto anche cani Pertiatzu.
    Tra le caratteristiche ricordiamo la taglia grossa e tozza, la testa quadrata, labbra abbondanti, occhio arrotondato, orecchie piccole e corte, grande forza e temperamento coraggioso.
    Il Dogo sardesco è nominato da Sebastiano Satta nella poesia "Cani da battaglia" e talaltri lo identificano nel cane di Gavoi o Tigrinu, un animale molto aggressivo, a pelo corto e dal manto generalmente nero o tigrato, di taglia medio-grande.
    Gli anziani allevatori raccontano come in passato il dogo fosse molto più alto e tarchiato dell'attuale: un molossoide brachicefalo dal corpo compatto e con un peso variante tra i 50 e 60 chilogrammi e punte anche di 75!
    Uno scrittore sardo, non ricordo il nome, ha da poco scritto un libro intitolato "canes Gherradores" dedicato proprio al dogo sardo.
    Altre informazioni:
    Nella primavera dell'anno 1905 il Soprintendente alle Antichità A. Taramelli rinvenne, sull'architrave di una tomba di giganti in località Craminalana, nel Comune di San Giovanni Suergiu (Sulcis), un graffito ora depositato presso il museo archeologico di Sant'Antioco (Ca), che l'archeologo così descrisse: "la figura dell'incisione è data da un solco non molto profondo, ma continuo e sicuro: rappresenta inferiormente, in quello che pare il primo piano, il profilo di una figura umana a braccia distese, con tunica lunga a larghe maniche; a destra di essa una figura di quadrupede che, per le proporzioni ed il profilo del capo, parrebbe quello di un CANE (…) dietro è rappresentato un carro a due ruote (…) due tratti, riunenti il quadrupede al carro, vogliono forse esprimere il laccio che tratteneva il cane alla custodia del veicolo (…) è evidente qualche analogia con alcune delle rappresentazioni di età preistorica sinora conosciute (…) è evidente l'intendimento dell'artefice di esprimere la scena abbastanza complessa di un uomo, accompagnato da un quadrupede, che a mio giudizio sembra un cane, presso alla leggera carretta (…) il fitto strato di licheni e la generale erosione della superficie della roccia che ammorbidì gli orli dell'incisione, non mi lasciarono acquistare la certezza che si tratti di incisione con scalpello di metallo, anziché di pietra."

    Il prof. Giovanni Lilliu, accademico dei Lincei, ritiene che il quadrupede raffigurato nella lastra di Craminalana sia un cane e che la rappresentazione possa datarsi intorno all'ottavo secolo A.C.

    La presenza del CANE MOLOSSO e del levriere prima dell'arrivo dei Romani in Sardegna è testimoniata dalle terre cotte figurate rinvenute nella lagune di Santa Gilla (Cagliari) in regione "su Mogoro" negli anni 1891 e 1892: tra 327 pezzi rinvenuti sono infatti presenti 20 terre cotte (mezzo torso) di levriere e due teste di molosso. Di produzione locale, questi reperti hanno carattere votivo in quanto il sito di rinvenimento e risultato trattarsi di una officina che verosimilmente lavorò per un vicino santuario Cartaginese (ubicato tra i paesi di Elmas ed Assemini, circa 200-300 metri dalla sponda est della laguna stessa); essi sono riferibili al periodo fenicio-punico (Vivanet) o tardo punico e quindi pertinenti all'orizzonte dei Cartaginesi di Sardegna (F. Barreca)

    L'eventualità teorica è stata illustrata con supporto audiovisivo dal dott. Zedda a Fonni il giorno nove luglio 2000, in occasione del primo raduno Enci organizzato per il censimento e riconoscimento ufficiale della razza.

    Grazie alle misurazioni effettuate dai giudici federali dell'Ente Nazionale Cinofilo Italiano Gian Franco Giannelli e Giacinto D'Alessio in occasione del raduno, è stato possibile constatare evidenti compatibilità morfologiche e morfometriche, relativamente alla forma e dimensioni della testa, all'apofisi occipitale ed alla consistenza e forma dei denti canini e degli incisivi (sbalordisce lo sviluppo dei canini e dell'incisivo terzo superiore), tra gli animali presentati ed i reperti ossei, in totale sessanta resti riferibili a sette soggetti tra cui sei crani di cane tutti delle stesse dimensioni, aventi caratteristiche alquanto omogenee, rinvenuti dalla Sovrintendenza Archeologica all'interno del pozzo nuragico di Santu Antine in agro del Comune di Genoni (NU), animali che si ritiene siano stati probabilmente sacrificati come offerta propiziatoria. I reperti ossei sono stati oggetto di studio dell'Associazione Italiana di Archeozoologia e sono stati presentati dal dott. Marco Zedda e dal dott. Valentino Petruzzi al terzo convegno nazionale tenutosi a Siracusa dal 3 al 5 Novembre 2000.

    E' opinione del dott. Zedda che le caratteristiche del cane al quale sono appartenuti i crani repertati siano quelle tipiche di un cane mesocefalo, CHE PUO' ESSERE ANCORA RICONOSCIUTO NELL'ATTUALE CANE DI FONNI. Esisterebbero alcune linee di sangue corrispondenti ad altrettanti modelli fenotipici, sicuramente tre.
    Ho scaricato anche delle foto (per i disegni di Angiolo), ma non riesco a pstarle. Le manderò a leo via mail.
    a presto
    salude!
    riccardo



     
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  6. angiolo1958
     
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    Non ho parole per ringraziarti, ciao :salute:
     
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  7. riccardo zonedda
     
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    SALUDE A TIE!
    ASPETTO I TUOI DISEGNI.
    RICCARDO
     
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  8. angiolo1958
     
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    Lavoro e PC permettendo, visto che in casa è contesissimo, spero nella prossima settimana di inviare lo studio su Uluburun, a puntate come una telenovela !! Per i disegni artistici come il primo che ho postato, ci vorra un pò più di tempo, perchè, purtroppo :( la pasione non basta;
    a si bidiri prestu :salute: :beoni:
     
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  9. Arammigu
     
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    il dogo sardesco(cani pertziau) è sull'orlo della scomparsa,assurdo ha resistito millenni e rischiamo di perderlo proprio ora! :huh:
     
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    Salute ragazzi... sono rientrato... poi vi conto (ra-conto)... posto un dogo che ho in archivio... poi scasricherò le foto di ricardo ... con calma! Ho tanto lavoro arretrato...
    Forse questa foto è dello stesso Ricardo... me la mandò anni fa.. :rolleyes: [IMG]image[/IMG]

    è lo stesso cane delle navi in bronzo shardana....

    gurdare anche qui (in questo forum: PETIZIONE PER SALVARE...)
    https://www.forumcommunity.net/?t=7608169

    SHAR :devil:
     
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  11. olmitti
     
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    Per chi non lo conoscesse propongo il libro "Canis gherradoris" di Roberto Balia (sottotiltolo: l'arcano, tra mito e storia), Editrice PTM.
    Tratta proprio il "Fonnese" e il "Dogo sardesco".
    Unu saludu
     
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  12. bizio68
     
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    animali antichi in sardegna non esistono più lo sterminio di quelle poche razze non classificate e avvenuto per via degli invasori .forse l'ultimo esemplare che si riproduce tutt'ora è il cane che ti è stato mostrato e volgarmente chiamato pastore fonnese pelo corto è molto feroce il suo più grande avversario è il cinchiale .

    animali antichi in sardegna non esistono più lo sterminio di quelle poche razze non classificate e avvenuto per via degli invasori .forse l'ultimo esemplare che si riproduce tutt'ora è il cane che ti è stato mostrato e volgarmente chiamato pastore fonnese pelo corto è molto feroce il suo più grande avversario è il cinchiale .
     
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  13. Bidus
     
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    Ma il cavallo era presente in Sardinia in epoca nuragica?
     
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    I Epoca nuragica non so... in epoca SHARDANA SI! :D Nonostante BABAI LILLIU abbia scritto che il cavallo lo portarono (naturlmente) i fenci nel VIII sec... salvo vedere che Egli stesso raffigura in un suo libro un bronzetto con un uomo in piedi su... UN CAVALLO! E se i bronzetti sono del II millennio.... i fenici... :rolleyes:
    SHAR :devil:
     
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  15. angiolo1958
     
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    Dalle tavolette d'argilla ritrovate ad Ebla, 2500 a.C., riguardanti la situazione economica, politica, religiosa e bellica di quel periodo, molto dettagliate, si dimostrano notevoli scambi commerciali con regnanti della costa occidentale, occupata in qual periodo dai Fenici e che lo storico non definendoli tali, ma popoli con interessi in occidente, e che si è sempre dimostrato indipendente, o comunque assente nelle epigrafie del terzo millennio, occupato com'era nei trasporti via mare nel resto del mediterraneo. Questo dovrebbe far riflettere sull'esistenza in Sardinia del cavallo, non solo, ma anche di altre specie animali non esistenti normalmente nella nostra isola; come è possibile che una cultura come quella eblaita, che dagli scritti risulta esistere già 500 anni prima (3000 a.C.) in contatto con una popolazione che come quella fenicia che " viveva " nel mare attraverso le sue colonie in tutto il mediterraneo, e delle quali era spiccata la tendenza commerciale, non per altro ma erano Semiti e non Sumeri, come è possibile dicevo che non avessero acquistato cavalli e quant'altro ? Il bronzetto cui prima si riferisce, a me pare, ad un' cavaliere ' che dimostra arti di guerra su un cavallo, tutta una abilità che giustamente doveva essere rappresentata con l'arte bronzea del tempo, così come la navigazione, l'arte della guerra della fanteria o l'amore della madre per un figlio ( il mio avatar!) per quale ragione occulta i sardi d'allora non " dovevano" conoscere il cavallo quando tutto il resto dei popoli lo utilizzava ???
     
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285 replies since 9/7/2007, 09:47   43898 views
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