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Egitto: Giro di vite del Governo sulle esposizioni dei reperti
D’ora in poi solo gli archeologi egiziani potranno avere accesso
alle mummie dell'antico Egitto per sottoporle ad esami, mentre gli
stranieri potranno farlo solo in presenza e sotto sorveglianza dei loro
colleghi egiziani.
Lo ha reso noto il ministro della cultura egiziano, Faruq Hosni,
durante una conferenza stampa insieme con il segretario generale del
Consiglio Superiore delle Antichità, Zaqi Hawass e del direttore delle
antichità di “Mit Rahina” nel museo egizio, Ahmed Saleh.
Tema principale dell'incontro è stato l'annuncio dello stesso ministro
del ritorno in Egitto di ciocche di capelli della mummia del gran
faraone Ramses II, “trattenute” in Francia quando nel 1976 la stessa mummia
vi era stata trasferita - unico spostamento nella storia del prezioso
reperto - per esami di laboratorio.
Lo scopo della trasferta fu quello di accertare il microrganismo che
stava provocando un grave pericolo di disfacimento dei resti del faraone,
individuato dagli esperti francesi in un raro fungo, deadalea biennis
fries. Le cure salvarono la mummia, che fu quindi riportata in Egitto.
Ma nell'occasione uno dei ricercatori prelevò le ciocche, riapparse per
incanto di recente in un'asta su Internet, nella quale venivano
proposte in sacchetti di plastica per somme comprese tra 2.000 e 2.500
dollari. Ad offrirle era il figlio di quel ricercatore, che nel frattempo era
morto.
L'Egitto chiese immediatamente che quella offerta fosse bloccata e che
i preziosi reperti venissero restituiti. Così è accaduto nelle
settimane scorse.
Se da una parte Faruq Hosni ha ringraziato la Francia per la sua
correttezza, dall'altra ha disposto le limitazioni di accesso alle mummie per
gli archeologi stranieri.
12-04-2007http://www.denaro.it/go/a/_articolo.qws?recID=271389
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