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TEAM FRANCESE TROVA TEMPIO DELL’ERA PERSIANA IN EGITTO
Fonte: http://za.today.reuters.com/news/
Data: 21.02.07
TEAM FRANCESE TROVA TEMPIO DELL’ERA PERSIANA IN EGITTO
Cairo – Archeologi francesi hanno trovato un tempio databile alla metà
del I
millennio a.C. nell’oasi di Kharga (vedi foto) nel deserto occidentale
egiziano.
Il tempio si trova presso Dush, nella propaggine più meridionale
dell’oasi e
si data al periodo Persiano.
I Persiani erano attivi nell’area di Kharga quando controllarono
l’Egitto
tra il 525 ed il 404 a.C. e vi ricostruirono un altro celebre tempio
che
ancora è visibile presso la principale città di Kharga.
Non sono stati rilasciati dettagli sulle condizioni del nuovo tempio, e
gli
ufficiali non sono al momento disponibili presso l’Istituto Francese di
Archeologia Orientale, che ha inviato il team a Kharga.
Il sito web dell’Istituto riporta che l’insediamento - databile al
periodo
Persiano - ha rivelato un tempio, alcuni importanti documenti in
scritto
demotico del tempo, e tracce di un sistema di irrigazione, datato
attorno al
500 a.C., che rendeva possibile la vita stanziale. La datazione è stata
corroborata dal ritrovamento di alcune monete d’oro del periodo.
Dush è situata circa 600 km a sud del Cairo e 200 km ad ovest della
Valle del Nilo
Newsletter Archeologica
www.laportadeltempo.com
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MOSTRE: A MILANO RECORD DI VISITATORI PER L'ANTICO EGITTO
Milano, 23 feb. (Adnkronos/Adnkronos Cultura) - Con oltre 22mila
visitatori in soli 26 giorni e una media giornaliera di 870 presenze, "Nefer,
la donna nell'Antico Egitto", mostra allestita a Palazzo Reale di
Milano fino al 9 aprile, si aggiudica il primo posto nella classifica
nazionale delle mostre con la maggior affluenza di pubblico. Un successo che
ha indotto gli organizzatori a promuovere visite e servizi per il
pubblico adulto e attivita' collaterali per le famiglie, a partire da sabato
grasso: tutti i cittadini milanesi potranno visitare la mostra con la
guida di un cicerone, pagando il solo biglietto d'ingresso. I gruppi
guidati partiranno ogni ora, dalle 18.30 alle 22.30.
Il 3 marzo prendera' il via l'iniziativa ''Notte al museo, tra i
sarcofagi'': dalle 18.30 in poi, i piccoli visitatori si caleranno nel ruolo
di tanti Indiana Jone; accolti dallo staff e muniti di pile, verranno
accompagnati nelle varie sale del piano nobile di Palazzo Reale alla
ricerca di tracce archeologiche. Al termine del percorso, all'interno di
un laboratorio didattico, i bambini impareranno come si ricostruisce la
storia antica e come avviene uno scavo archeologico. All'uscita,
riceveranno un omaggio.
http://www.adnkronos.com/3Level.php?cat=Cu...d=1.0.722048050
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Egitto: Francia restituirà i capelli di Ramsete ii
26 febbraio 2007 alle 15:37 — Fonte: repubblica.it —
Le autorità francesi hanno deciso di restituire all’Egitto i
frammenti di capelli confiscati lo scorso novembre dopo che un postino di
Grenoble, il cinquantenne Jean-Michel Diebolt, li mise in vendita su
Internet.
L’uomo, arrestato e rilasciato, spiegò che aveva avuto i resti dal
padre, che aveva fatto parte dell’equipe di ricercatori che avevano
analizzato la mummia del faraone dopo che questa fu inviata in Francia nel
1976 per essere sottoposta a un trattamento elettromagnetico per
preservarne la conservazione. La procura di Grenoble ha reso noto che la
settimana scorsa i diplomatici egiziani hanno fatto un passo ufficiale per
ottenere la restituzione dei frammenti di capelli di Ramsete II, che
regnò sull’Egitto fra il 1279 e il 1213 prima di Cristo. Attualmente essi
sono a disposizione dell’Ufficio centrale dei Beni culturali, a Parigi.
http://www.kataweb.it/news/item/284201/egi...i-di-ramsete-ii
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EGITTO: DENUNCIATA PER AVER ATTRIBUITO A EBREI COSTRUZIONE PIRAMIDI
Il Cairo, 27 feb. - (Aki) - L'Alto Consiglio per le Antichità egiziane
ha annunciato l'intenzione di denunciare presso il procuratore generale
del Cairo l'insegnante di scuola che sostiene che le piramidi sarebbero
state costruite dagli Ebrei. La professoressa, un'egiziana che lavora
in una scuola privata di lingue della capitale, e di cui non è stata
resa nota l'identità, sosterrebbe inoltre che "gli antichi Egizi
uccidevano e torturavano gli Ebrei che non volevano partecipare alla costruzione
delle immense opere funerarie", divenute oggi il simbolo stesso del
paese.
"Le teorie dell'insegnante del liceo in questione non hanno alcun
fondamento storico - ha tuonato il direttore del Consiglio per le Antichità,
Zahi Awas - e hanno il solo scopo di infangare l'immagine dell'antico
popolo egizio". "E' risaputo - ha aggiunto Awas - che le piramidi sono
il frutto dell'ingegno e del lavoro della grande civiltà egizia".
http://www.adnki.com/index_2Level_Italiano...390322339&par=0
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Mayatt, la figlia regina di Akhenaton
5 marzo 2007
Mayatt, la figlia regina di Akhenaton
di Aristide Malnati
Chi regnò in Egitto nel breve periodo (4 anni
circa) intercorso tra i regni di Akhenaton (1357-1342) e Tut Ankh Amon
(1337-1328)? Uno dei misteri, su cui si sono cimentate generazioni di
egittologi e che si inserisce in un periodo travagliato eppure
insolitamente ricco di testimonianze, potrebbe essere risolto dalla competenza e
dall'acribia investigativa di Marc Gabolde, già ricercatore al
prestigioso Institut Français d'Archéologie Orientale del Cairo.
Fin dagli albori della ricerca egittologia grazie a un'iscrizione nella
Tomba Texana 339 (nella Valle dei re a Luxor) fu conosciuto il nome di
Ankhkeperure Neferneferuaton, un sovrano non attestato altrove e troppo
presto e quasi passivamente associato a Semenkhkare: costui non ben
identificato (per molti figlio dello stesso Akhenaton e della regina
Nefertiti, per altri di provenienza straniera) era comunque ritenuto essere
stato il solo successore di Akhenaton e predecessore di Tut Ankh Amon,
l'unico sovrano a sedere sul trono tra i due più famosi.
Gabolde ha fatto dapprima notare che – cosa riconosciuta da quasi tutti
i ricercatori – Akhenaton a partire dall'ultimo anno del proprio regno
associò qualcuno a condividere con lui il comando in una coreggenza
destinata ad aprire a costui prima o poi le porte del potere assoluto:
alcune stele e un calco per scultura, conservato al Museo egizio del Cairo
(n. 59294), ritraggono Akhenaton nell'atto di esercitare il comando
supremo insieme a qualcuno, appunto a un suo correggente. Ma chi poteva
essere costui? Gabolde è stato messo sulla buona strada da quella che a
suo dire è la fonte maggiormente credibile: la fitta corrispondenza tra
la cancelleria regia del Faraone e le corrispettive cancellerie dei
popoli dell'Antico Vicino Oriente. Sono 380 tavolette in argilla, scritte
per lo più in accadico, ma anche in assiro, in ittita e in urrita; si
tratta di documenti, che riportano relazioni diplomatiche, politiche e
commerciali tra l'Egitto e i vari popoli stanziati in area
mediorientale. Si può evincere dall'analisi sistematica dell'intero
‘corpus' che in una prima fase Akhenaton ha gestito il rapporto con i
Paesi limitrofi con l'aiuto di un alto funzionario di una certa età ed
esperienza (chiamato Tutu e forse di origine ittita), ma che in un momento
successivo, deluso dall'operato di Tutu, avrebbe associato nella
gestione della propria politica estera la propria figlia Merytaton (ne dà
notizia un comunicato ufficiale stilato per volontà del re di Babilonia,
che allude a Mayatt, appunto figlia del faraone egizio): quindi
Merytaton, che doveva avere non più di 17 anni (per alcuni solo 13-14), divenne
la rappresentante diplomatica del padre e fu da lui associata nel regno
come ‘sposa regia'.
Sarebbe stata allora Merytaton, secondo lo studioso francese, a
succedere a Semenkhkare, il cui regno seguì quello di Akhenaton, ma durò un
anno solo (così indicherebbe un'etichetta di una giara per vino).
Merytaton con i nomi, che abbiamo visto sopra, restò al potere per tre anni:
alla sua morte fu nominato faraone d'Egitto Tut Ankh Amon, favorito
anche dal fatto che sposò Ankhesenamon, a sua volta sorella di Merytaton e
da questa associata nell'esercizio del comando quale ‘sposa regia'.
L'intuizione di Gabolde, supportata da una disamina approfondita delle
fonti archeologiche e confluita nei volumi "D'Akhenaton à
Toutankhamon"e "Akhenaton: du mystère à la lumière", entrambi per Gallimard), ha il
pregio di trovare una soluzione e di fornire una cronologia plausibile.
Inoltre, se le cose stessero così, verosimilmente durante il regno di
Merytaton si sarebbe verificato il ripristino del politeismo tebano.
Secondo gli studiosi infine una relazione con il periodo di Merytaton e
con le regine sue sorelle potrebbe avere la sepoltura (Kings Valley 63)
rinvenuta nel febbraio 2006 a pochi metri dalla tomba di Tut:
sicuramente un laboratorio per la mummificazione in una fase successiva,
originariamente la nuova tomba sarebbe potuta essere destinata alle
principesse imparentate con Akhenaton e Tut Ankh Amon, successivamente per motivi
di sicurezza traslate in una cachette.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4...ulesView=Libero. -
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Pyramid's Secret Doors to Be Opened
http://dsc.discovery.com/news/2007/03/20/h...=20070320100000
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La piramide di Cheope? ''Costruita dall'interno'
sistema in 3D sviluppato dalla Dassault Systèmes
E' l'ipotesi di Jean-Pierre Houdin che ha ricostruito in 3D la 'storia'
dell’unica sopravvissuta tra le 'Sette Meraviglie' del mondo. Una scala
esterna, una interna a spirale e una grande galleria per svelare il
mistero
Roma, 30 mar. (Ign) - Una
scala esterna, una interna a spirale e una grande galleria, con un
sistema di contrappesi per sollevare le travi di granito. Così gli antichi
egizi avrebbero costruito la Grande Piramide, l’unica opera
sopravvissuta delle Sette Meraviglie del Mondo.
Un'ipotesi -basata su una ricostruzione virtuale- visibile qui:
http://khufu.3ds.com/introduction/revealed/
presentata oggi dall’architetto Jean-Pierre Houdin secondo cui la
piramide di Cheope, costruita a Giza, sarebbe stata realizzata
'dall'interno'.
''La scala esterna -sostiene l'architetto- servì per la costruzione dei
primi 43 metri della tomba del faraone, la seconda scala, quella
interna a spirale che si snodava dietro alle facce della piramide, servì
invece per completare la costruzione, mentre la grande galleria, grazie a
un sistema di contrappesi meccanici permetteva di sollevare le pesanti
travi di granito (fino a 63 tonnellate)''.
Dopo aver condotto otto anni di ricerche, Houdin nei mesi scorsi ha
immaginato che la costruzione del sito di Cheope fosse il primo esempio di
costruzione a livello industriale. Per raffinare e verificare
ulteriormente la sua teoria egli ha chiesto aiuto a Dassault Systèmes, una
azienda specializzata in ricostruzioni virtuali in 3D. Ritenendo che le
nuove tecnologie potessero aiutarlo a risolvere il mistero delle piramidi
egizie, che dura ormai da 4.500 anni. Grazie al computer è stato infatti
possibile modellare ed esplorare la piramide in 3D e creare delle
simulazioni. Fino ad arrivare all'ipotesi di costruzione dall'interno,
presentata dall'architetto francese.
http://www.adnkronos.com/IGN/Cultura/?id=1.0.844384455
*********
Grazie a Internet 2.0 e alla tecnologia, risolto uno dei maggiori enigmi dell’archeologia: il modo come venne costruita la Grande Piramide
ANDREA RUSTICHELLI
Grazie a Internet 2.0 e alla tecnologia si risolve il mistero della Grande Piramide. Poteva sembrare uno slogan accattivante, il tipico espediente comunicativo spesso in voga nel marketing delle aziende tecnologiche. Eppure, al termine della presentazione parigina, riservata a un pubblico ristretto, la squillante promessa era stata decisamente mantenuta e si era trasformata in una solida dimostrazione, a prova di ingegneri ed egittologi. L’azienda in questione, che ha fornito i software 3D e l’equipe tecnica, è la francese Dassault Systèmes. Mentre la menzionata piramide è la più celebre, quella di Cheope, una delle sette meraviglie del mondo: un rompicapo per gli esperti di antico Egitto, che non erano riusciti ancora a stilare ipotesi convincenti su come essa sia stata costruita, in particolare sul tipo di impalcatura impiegata per edificare una simile mole, alta 146 metri, con la sola forza umana.
La ridda delle incerte ricostruzioni sul funzionamento del cantiere è stata drasticamente sfrondata grazie all’architetto francese JeanPierre Houdin, che sul soggetto ha lavorato per sei anni, l’ultima parte dei quali, quella decisiva, a stretto contatto con gli informatici della Dassault Systèmes: una quindicina di persone, che hanno elaborato modelli virtuali dell’edificio, ricostruendo tappa dopo tappa le fasi della sua strutturazione, tenendo conto di tutti i parametri fisici, ambientali e storici presenti nella realtà. L’ipotesi di Houdin, convalidata dai modelli e dalle simulazioni in 3D, è che la Grande Piramide sia stata costruita dall’interno, grazie a una rampagalleria che sale lungo i lati del suo massiccio corpo, fino alla cima. L’esistenza di una simile rampa è suffragata dall’osservazione diretta del mausoleo. Sembra potersi accantonare, dunque, l’ipotesi di una struttura esterna, un’enorme impalcatura a esoscheletro, la cui successiva rimozione pone una serie di problemi e sembra ormai improbabile.
Ma come ha proceduto l’elaborazione virtuale? Tre sono state le tappe: modellizzazione geometrica, fisica e funzionale. La prima comporta la riproduzione virtuale della piramide, col suo perimetro esatto e con la distribuzione dei suoi corridoi interni e delle camere funerarie; il tutto è manipolabile a piacimento, con totale libertà del punto d’osservazione. La modellizzazione fisica, da parte sua, aggiunge allo schema geometrico una componente decisiva: i materiali utilizzati per l’edificio, con i loro parametri fisici. Infine, l’aspetto funzionale permette di cogliere il cantiere nella sua effettiva vita, con i vari sistemi meccanici: come le carrucole adottate per trasportare i blocchi di calcare e di granito, o la forza di cui le squadre di schiavi potevano disporre con i loro muscoli.
Grazie a questi tre passi, che sono costati molti mesi di lavoro, si è potuto realizzare un modello virtuale perfettamente realistico, che certo era mancato agli studi precedenti. «Il paradosso è che mi sono recato in Egitto per vedere la piramide solo qualche anno dopo aver cominciato la mia ricerca», dice soddisfatto JeanPierre Houdin, al termine della dimostrazione. Per il progetto Cheope sono state utilizzate quattro soluzioni Dassault Systèmes, le stesse impiegate nei settori in cui è attiva l’azienda, dall’automobile alla nautica: Catia, per la progettazione della piramide virtuale; Delmia per l'ipotesi sul funzionamento del sistema di rotazione delle carrucole; Simulia per illustrare una serie di cedimenti parziali del soffitto granitico; Vitrools per la realizzazione della dimostrazione realtime in 3D, che sarà ripetuta il prossimo 24 maggio alla Villette di Parigi. Un saggio è visibile al sito www.3ds.com/khufu.
http://www.repubblica.it/supplementi/af/20.../020lofoko.html
Edited by Gratia - 4/5/2007, 20:05. -
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Tornano in Egitto i capelli del faraone Ramsete II
lunedì, 2 aprile 2007 12.09
CAIRO (Reuters) - Alcune ciocche di capelli del
faraone egiziano Ramsete II sono tornate oggi in Egitto dopo che il figlio di
un ricercatore francese aveva cercato di venderle su Internet.
Lo ha detto oggi l'agenzia di stampa egiziana, Mena.
Una delegazione di archeologi egiziani ha raggiunto Parigi per
riportare in patria le ciocche, sottratte dalla mummia del faraone quando
questa era stata trasportata in Francia per un restauro negli anni
Settanta.
L'uomo che aveva cercato di venderle, aveva sostenuto di aver
ricevuto le reliquie dal padre, ora deceduto, che lavorava nel laboratorio cui
era stato affidato il compito di analizzare e restaurare la mummia.
L'uomo aveva detto di poter procurare ai compratori anche i certificati di
autenticità e aveva chiesto una cifra tra 2.000 e 2.500 euro.
Gli archeologi francesi erano rimasti inorriditi dalla notizia della
vendita sul Web delle ciocche di capelli. Le autorità francesi hanno
arrestato il sospetto venditore lo scorso novembre.
Ramsete II, noto anche con il nome di Ramsete il Grande, nacque
intorno al 1304 avanti Cristo e resse l'Egitto per oltre 60 anni durante la
19esima dinastia dei faraoni. Secondo la tradizione, sarebbe proprio
Ramsete II il faraone citato nella Bibbia nella storia di Mosè.
La mummia è stata scoperta nel 1881 e poco dopo è stata trasportata
al museo egizio del Cairo.
All'inizio degli anni Settanta, le autorità competenti avevano notato
che il corpo si stava deteriorando e per questo motivo avevano inviato
i resti del faraone a Parigi, dove la mummia era stata sottoposta a un
trattamento contro un'infezione da funghi.
© Reuters 2007. Tutti i diritti assegna a Reuters.
http://today.reuters.it/news/newsArticle.a...ELLI-FARONE.XML
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Vasi e fiori ritrovati nella tomba di Djehuty
Djehuty era il sovraintendende ai lavori durante i riti funebri di
Hatshepsut. Una missione ispano-egiziana ha ritrovato nella sua tomba a
Dar-Abul-Naga (Tebe Ovest), oltre a strumenti utilizzati per questi riti,
42 vasi d’argilla con 42 mazzi di fiori, gettati nella tomba prima di
chiuderla. E’ stato anche identificato un muro di sei metri che
costituiva la facciata della tomba.
Poi, nella corte della tomba di Djehuti, è tato anche scavato un
sarcofago anonimo con i resti di una donna, lì sepolto almeno 500 anni prima
ed altre sepolture con vasi della XVIII Din.
Questo l’articolo sul sito del SIS egiziano:
http://www.sis.gov.eg/En/EgyptOnline/Misce...00000001432.htm
Su Al-Ahram Weekly un articolo sull'argomento.
http://weekly.ahram.org.eg/2007/838/he2.htm
Tratto da:
http://www.egittologia.net/Community/Forum...ic/Default.aspx
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Un’eruzione vulcanica portò distruzione in Egitto
03 apr 2007 10.51 Alert
Zahi Hawass ha comunicato ieri, 2 Aprile, che sono state trovate tracce di lava nel Sinai, testimonianza di una grande eruzione vulcanica che avrebbe distrutto molte città costiere del Mediterraneo ed interessato anche la zona dell’Arabia Saudita. Il fenomeno dovrebbe essere riconducibile a circa il 1.500 a.C., all’epoca degli Hyksos.
Hawass sostiene che la lava proviene dall’eruzione di Santorini, che lui ritiene contemporanea, ma non si spiega come questa possa essere giunta nel Sinai da una località distante circa 900 Km.!
Certamente, le ceneri vulcaniche possono aver provocato gravi cambiamenti climatici, ma non si comprende la presenza di lava nella zona, senza che, nella stessa, vi siano altre bocche vulcaniche.
Per il momento, non sono stati comunicati altri particolari.
Questo l’articolo Reuters:
Egypt says has evidence volcano destroyed cities
02 Apr 2007 17:59:08 GMT
QANTARA EAST, Egypt, April 2 (Reuters) - Egypt's chief archaeologist said on Monday scientists had found traces of volcanic lava in Sinai dating from about 1500 BC, the time of a massive eruption on the Greek island of Santorini.
Zahi Hawass of the Supreme Antiquities Council said the lava must have come from Santorini and that the discovery indicated that the volcano was responsible for the destruction of several cities on the Mediterranean coast of Egypt and the Levant.
He did not name the cities but said that ancient texts and inscriptions referred to their destruction.
An Egyptian archaeological mission found the lava at the ancient fortress of Tharo near what is now the east bank of the Suez Canal. Tharo was part of a system to defend Egypt from attacks by its enemies to the east.
Tharo is about 900 km (550 miles) from Santorini and Hawass did not say how lava could reach so far. The main damage far from volcanoes is through volcanic ash, which blocks out the sun and can disrupt weather patterns for years.
Hawass linked the destruction to a period of Egyptian history known as the Hyksos era, which ended in about 1570 BC.
Although the effects of the Santorini eruption are visible throughout the region, scientists have never been able to fix the exact date. Estimates vary from 1650 to 1500 BC.
Hawass told reporters that the eruption had caused destruction as far away as Saudi Arabia but gave no details. Archaeologists showed reporters some samples of the lava, which was white and aerated, and Hawass said they had 20 pieces.
Sozzani
Posts:944
04 apr 2007 11.13 Alert
Un altro articolo del National Geographic su questo argomento al sito:
http://news.nationalgeographic.com/news/20...pt-volcano.html
Tratto da:
http://www.egittologia.net/Community/Forum...ic/Default.aspx. -
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I capelli di Ramses II tornano in Egitto
galleria fotografica qui:
http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/...i-mummia/1.html
**********
10-APR-07 16:11
EGITTO: TORNATI AL CAIRO I CAPELLI DEL FARAONE RAMSES II
Il Cairo, 10 apr. - (Adnkronos/Dpa) - I capelli appartenuti al faraone Ramses II sono ritornati al Cairo dopo essere stati messi in vendita su internet da un cittadino francese. Lo ha reso noto l'Autorita' per le antichita' egizie. Proprio la vendita attraverso internet del prezioso reperto ha permesso il ritrovamento. "Se li avesse venduti privatamente, non avremmo mai potuto trovarli", ha detto un dipendente del museo Egizio.
(Str/Gs/Adnkronos)
http://www.leggonline.it/viewnews2.php?fil...70410161118.xml
. -
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Egitto: Giro di vite del Governo sulle esposizioni dei reperti
D’ora in poi solo gli archeologi egiziani potranno avere accesso
alle mummie dell'antico Egitto per sottoporle ad esami, mentre gli
stranieri potranno farlo solo in presenza e sotto sorveglianza dei loro
colleghi egiziani.
Lo ha reso noto il ministro della cultura egiziano, Faruq Hosni,
durante una conferenza stampa insieme con il segretario generale del
Consiglio Superiore delle Antichità, Zaqi Hawass e del direttore delle
antichità di “Mit Rahina” nel museo egizio, Ahmed Saleh.
Tema principale dell'incontro è stato l'annuncio dello stesso ministro
del ritorno in Egitto di ciocche di capelli della mummia del gran
faraone Ramses II, “trattenute” in Francia quando nel 1976 la stessa mummia
vi era stata trasferita - unico spostamento nella storia del prezioso
reperto - per esami di laboratorio.
Lo scopo della trasferta fu quello di accertare il microrganismo che
stava provocando un grave pericolo di disfacimento dei resti del faraone,
individuato dagli esperti francesi in un raro fungo, deadalea biennis
fries. Le cure salvarono la mummia, che fu quindi riportata in Egitto.
Ma nell'occasione uno dei ricercatori prelevò le ciocche, riapparse per
incanto di recente in un'asta su Internet, nella quale venivano
proposte in sacchetti di plastica per somme comprese tra 2.000 e 2.500
dollari. Ad offrirle era il figlio di quel ricercatore, che nel frattempo era
morto.
L'Egitto chiese immediatamente che quella offerta fosse bloccata e che
i preziosi reperti venissero restituiti. Così è accaduto nelle
settimane scorse.
Se da una parte Faruq Hosni ha ringraziato la Francia per la sua
correttezza, dall'altra ha disposto le limitazioni di accesso alle mummie per
gli archeologi stranieri.
12-04-2007http://www.denaro.it/go/a/_articolo.qws?recID=271389
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Il mistero delle piramidi egiziani in mostra a Casole d'Elsa
Dal 15 aprile al 13 maggio "Egitto: arte e mistero", tratta dallo studio di Alessandro Benassai ed ospitata presso il Centro congressi di via Casolani a Casole d'Elsa Verrà inaugurata domenica 15 aprile e si protrarrà fino a domenica 13 maggio la mostra documentaria multimediale "Egitto: arte e mistero", tratta dallo studio di Alessandro Benassai ed ospitata presso il Centro congressi di via Casolani a Casole d'Elsa. La mostra è ad ingresso gratuito e resterà aperta dal mercoledì al venerdì dalle ore 15 alle ore 20, mentre il sabato e la domenica sarà visitabile dalle ore 10 alle ore 20. L'iniziativa è organizzata dall'Associazione archeosofica di Casole d'Elsa, con il patrocinio dell'amministrazion e comunale ed il contributo della Cassa di Risparmio di Volterra, dell'Immobiliare Alfatoscana di Poggibonsi e del Centro di Esposizione Mobili "Abitare" di Poggibonsi.
La mostra itinerante in programma a Casole ha già toccato numerose città italiane ed europee, riscuotendo un notevole successo di pubblico e di critica. L'iniziativa è tratta dallo studio di Alessandro Benassai "Il Simbolismo delle Grandi Piramidi: la scoperta del modulo del Re Snofru", che dimostra l'esistenza di rapporti matematici nella costruzione delle Grandi Piramidi. Durante la mostra sarà possibile partecipare a conferenze e proiezioni esplicative: domenica 15 aprile si terrà il seminario introduttivo "Egitto: arte e mistero", mentre sabato 21 aprile verrà presentato lo studio di Alessandro Benassai da cui è stata tratta la mostra. Gli appuntamenti riprendono sabato 28 aprile con la conferenza "Astronomia ed Astrologia Egizia" e si concludono sabato 5 maggio con l'incontro dal titolo "Il simbolismo dei geroglifici" . Domenica 22 aprile alle ore 18, sempre nell'ambito della mostra, gli allievi e gli istruttori del Corso di spada di Poggibonsi si esibiranno in una
dimostrazione.
Per informazioni, è possibile contattare il numero 329 2248754
http://www.intoscan a.it/intoscana/ viaggiare_ in_toscana. jsp?intenzione= viaggiarein& cerca=scrivi+ qui+la+parola+ o+la+frase+ da+cercare& id_categoria= 13&tipologia= articoli& id_sottocategori a=34&id=80902& typeAsset= Articolo
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Al via la spedizione archeologica "Sfingi 2007"
Data: 12.04.07
Al via la spedizione archeologica "Sfingi 2007"
Il dottor Diego Baratono, ci informa, in anteprima assoluta, della
nuova spedizione archeologica in terra d'Egitto che lo vedrà
protagonista, nel tentativo di verificare una teoria di sua personale elaborazione
ed enorme portata storica e archeologica.
"In base a documenti noti ed in base alle mie scoperte sul sistema
paleo-geometrico utilizzato dagli Egizi Antichi" ci spiega il Dott.
Baratono "si può affermare che, con ogni probabilità, sulla piana di
el-Giza, esistono due Sfingi e non una sola e la spedizione archeologica da me
condotta cercherà di dimostrarlo"
Maggiori informazioni al riguardo si possono trovare nel libro "Le
Abbazie ed il segreto delle Piramidi" che il dottor Baratono pubblicò
diversi anni or sono.
Il comunicato stampa di prossima diffusione, riporterà quanto segue:
Si rende noto che sono in fase di completamento le operazioni
inerenti alla spedizione archeologica denominata "Sfingi 2007".
L'impresa, la cui ideazione è ormai risalente al 1999 (si veda ANSA
del 11 / 3 / 1998) è condotta dal ricercatore italiano Diego Baratono
coadiuvato da un geologo un topografo ed un'interprete.
Il gruppo di studio sarà sulla piana di el-Giza, Cairo, il 21 Giugno
prossimo. La spedizione scientifica, si ricorda inoltre, è finalizzata
all'accertamento dell'esistenza di una seconda Sfinge nei pressi delle
costruzioni più famose del mondo, ossia la piramide di Cheope, di
Chefren, di Micerino ed ovviamente la Sfinge già conosciuta.
La compagine cercherà di stabilire mediante una semplice prospezione
di superficie, quindi assolutamente senza scavi od altri interventi
invasivi, se quanto riportato dalla documentazione nota è attendibile o
meno.
"Armani Group", nella persona di Adalberto Armani da anni impegnato a
sostenere ricerche culturali, è al momento lo sponsor unico
dell'impresa. La spedizione scientifica è supervisionata dalla congregazione SSA
(Servizi Speciali Archeologici)
http://www.laportadeltempo.com/Egitto/eg_120407.htm
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EGITTO: PIRAMIDI FUORI DAL CONCORSO PER LE NUOVE 7 MERAVIGLIE DEL MONDO
Il Cairo, 20 apr. - (Aki) - Accogliendo la richiesta delle autorita'
egiziane da oggi le Piramidi di Giza sono ufficialmente escluse dal
concorso "New 7 wonders", che si propone di scegliere le nuove 'sette
meraviglie' del mondo moderno tramite il voto di migliaia di internauti.
Infatti, sul sito dell'organizzazione (www.new7wonders.com), si puo'
leggere come "dopo attenta considerazione, la fondazione abbia designato le
Piramidi di Giza - l'unica delle 7 meraviglie del mondo arrivata fino ai
nostri giorni - candidate 'ad honorem'''. Le gigantesche costruzioni
dell'eta' dei Faraoni non potranno, dunque, essere votate ai fini del
concorso". Il sito spiega, inoltre, che "la decisione è stata presa
considerando i punti di vista del Supremo Consiglio delle Antichità e il
Ministero della Cultura egiziani".
La partecipazione delle Piramidi al concorso aveva generato problemi
fin dall'annuncio della loro candidatura. Zahi Hawass, direttore del
Supremo Consiglio per le antichità d'Egitto, aveva bocciato la competizione
fin dal principio, dichiarando che "sottoporre le Piramidi a un voto
popolare è una sciocchezza, vista la loro indubbia importanza storica ed
archeologica".
Hawas, inoltre,aveva diretto parole di fuoco contro il produttore
canadese Bernard Weber, organizzatore della gara, dicendo di non poter
accettare che "ad uno storico greco, che aveva scelto le 7 meraviglie
dell'antichità si sovrapponga il proprietario di un'agenzia turistica". Tra i
21 monumenti finalisti in gara per il titolo, che sarà annunciato il 7
luglio prossimo a Lisbona, la tour Eiffel, l'Acropoli, il Taj Mahal e
la Grande Muraglia.
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