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Mayatt, la figlia regina di Akhenaton
5 marzo 2007
Mayatt, la figlia regina di Akhenaton
di Aristide Malnati
Chi regnò in Egitto nel breve periodo (4 anni
circa) intercorso tra i regni di Akhenaton (1357-1342) e Tut Ankh Amon
(1337-1328)? Uno dei misteri, su cui si sono cimentate generazioni di
egittologi e che si inserisce in un periodo travagliato eppure
insolitamente ricco di testimonianze, potrebbe essere risolto dalla competenza e
dall'acribia investigativa di Marc Gabolde, già ricercatore al
prestigioso Institut Français d'Archéologie Orientale del Cairo.
Fin dagli albori della ricerca egittologia grazie a un'iscrizione nella
Tomba Texana 339 (nella Valle dei re a Luxor) fu conosciuto il nome di
Ankhkeperure Neferneferuaton, un sovrano non attestato altrove e troppo
presto e quasi passivamente associato a Semenkhkare: costui non ben
identificato (per molti figlio dello stesso Akhenaton e della regina
Nefertiti, per altri di provenienza straniera) era comunque ritenuto essere
stato il solo successore di Akhenaton e predecessore di Tut Ankh Amon,
l'unico sovrano a sedere sul trono tra i due più famosi.
Gabolde ha fatto dapprima notare che – cosa riconosciuta da quasi tutti
i ricercatori – Akhenaton a partire dall'ultimo anno del proprio regno
associò qualcuno a condividere con lui il comando in una coreggenza
destinata ad aprire a costui prima o poi le porte del potere assoluto:
alcune stele e un calco per scultura, conservato al Museo egizio del Cairo
(n. 59294), ritraggono Akhenaton nell'atto di esercitare il comando
supremo insieme a qualcuno, appunto a un suo correggente. Ma chi poteva
essere costui? Gabolde è stato messo sulla buona strada da quella che a
suo dire è la fonte maggiormente credibile: la fitta corrispondenza tra
la cancelleria regia del Faraone e le corrispettive cancellerie dei
popoli dell'Antico Vicino Oriente. Sono 380 tavolette in argilla, scritte
per lo più in accadico, ma anche in assiro, in ittita e in urrita; si
tratta di documenti, che riportano relazioni diplomatiche, politiche e
commerciali tra l'Egitto e i vari popoli stanziati in area
mediorientale. Si può evincere dall'analisi sistematica dell'intero
‘corpus' che in una prima fase Akhenaton ha gestito il rapporto con i
Paesi limitrofi con l'aiuto di un alto funzionario di una certa età ed
esperienza (chiamato Tutu e forse di origine ittita), ma che in un momento
successivo, deluso dall'operato di Tutu, avrebbe associato nella
gestione della propria politica estera la propria figlia Merytaton (ne dà
notizia un comunicato ufficiale stilato per volontà del re di Babilonia,
che allude a Mayatt, appunto figlia del faraone egizio): quindi
Merytaton, che doveva avere non più di 17 anni (per alcuni solo 13-14), divenne
la rappresentante diplomatica del padre e fu da lui associata nel regno
come ‘sposa regia'.
Sarebbe stata allora Merytaton, secondo lo studioso francese, a
succedere a Semenkhkare, il cui regno seguì quello di Akhenaton, ma durò un
anno solo (così indicherebbe un'etichetta di una giara per vino).
Merytaton con i nomi, che abbiamo visto sopra, restò al potere per tre anni:
alla sua morte fu nominato faraone d'Egitto Tut Ankh Amon, favorito
anche dal fatto che sposò Ankhesenamon, a sua volta sorella di Merytaton e
da questa associata nell'esercizio del comando quale ‘sposa regia'.
L'intuizione di Gabolde, supportata da una disamina approfondita delle
fonti archeologiche e confluita nei volumi "D'Akhenaton à
Toutankhamon"e "Akhenaton: du mystère à la lumière", entrambi per Gallimard), ha il
pregio di trovare una soluzione e di fornire una cronologia plausibile.
Inoltre, se le cose stessero così, verosimilmente durante il regno di
Merytaton si sarebbe verificato il ripristino del politeismo tebano.
Secondo gli studiosi infine una relazione con il periodo di Merytaton e
con le regine sue sorelle potrebbe avere la sepoltura (Kings Valley 63)
rinvenuta nel febbraio 2006 a pochi metri dalla tomba di Tut:
sicuramente un laboratorio per la mummificazione in una fase successiva,
originariamente la nuova tomba sarebbe potuta essere destinata alle
principesse imparentate con Akhenaton e Tut Ankh Amon, successivamente per motivi
di sicurezza traslate in una cachette.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4...ulesView=Libero.