Le piramidi in Bosnia!

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    Per l’archeologo Osmanagic sotto le strane colline vicino a Sarajevo ci sarebbero antichi templi

    NEL CUORE dell’Europa ci sono le piramidi più grandi e antiche del
    mondo: questa la tesi dell’archeologo Semir Osmanagic che sta richiamando
    l’attenzione dei media di tutto il mondo. La Storia potrebbe essere
    riscritta se sarà provato, come lui ritiene, che in Bosnia-Erzegovina a
    pochi chilometri da Sarajevo, vicino alla cittadina di Visoko, c’è,
    seppellita da terra e vegetazione, una piramide più alta di tutte le
    piramidi egiziane che risalirebbe a 12mila anni fa. Questa struttura, chiamata
    Piramide del Sole, farebbe parte di un complesso di quattro o cinque
    giganteschi edifici collegati da una fitta rete di gallerie. Andiamo per
    ordine: da sempre, come si può vedere anche da antiche stampe, la
    cittadina di Visoko è sovrastata da una strana collina: ha quattro lati
    molto regolari e orientati secondo i punti cardinali. In più non è l’unica
    strana «collina» della zona; a poca distanza ce n’è almeno un’altra che
    presenta analoghe caratteristiche. Ce n’è abbastanza per
    stuzzicare la curiosità di più di uno studioso... ma quella di Visoko
    è stata una terra tormentata da continue guerre: restata per anni sotto
    il pugno di Tito (e si sa che quel regime aveva poca voglia di
    promuovere l’archeologia e la cultura in genere), poi piombata nella guerra
    civile. Da pochi anni quella regione può dirsi pacificata e dopo lo
    «scoppio della pace» Semir Osmanagic, archeologo bosniaco trasferitosi negli
    Usa, decide di tornare per indagare sulle misteriose «colline».
    Osmanagic, che ha 46 anni, è nato a Zenica, in Bosnia-Erzegovina, ha studiato
    a Sarajevo e si è poi trasferito a Houston. Per anni ha indagato sulle
    piramidi sudamericane dei Maya. Incoraggiato dagli studiosi locali, più
    o meno nell’estate dello scorso anno, inizia una serie di scavi nella
    zona. Immediatamente, rimuovendo uno strato di un metro-un metro e mezzo
    di terra, affiorano antichi manufatti: lastre di pietra, una scalinata.
    Sulla sommità della grande collina, che ha i quattro lati
    inclinati perfettamente a 45 gradi, emergono delle costruzioni.
    Qualcosa da scavare insomma c’è: si va avanti con le indagini. La zona
    inoltre è percorsa da numerosi cunicoli che si riteneva fossero miniere di
    epoca medievale, ma appare chiaro invece che questi passaggi servono a
    collegare una serie di strutture create dall’uomo in epoche più remote.
    Il 10 gennaio 2006 il satellite Nasa Aster rivela con un’analisi termica
    che le «colline» hanno corridoi, cunicoli, stanze sotterranee. Dal
    Cairo arriva un geologo per esaminare i lastroni venuti alla luce. Il suo
    verdetto è breve, bruciante: «Difficile che la natura possa creare
    blocchi di pietra simili». Inoltre, la sabbia trovata tra i vari strati di
    roccia sembra essere simile al cemento che fu usato per le piramidi di
    Giza, in Egitto. «Per me - afferma - ci troviamo di fronte ad una
    piramide primitiva di un tipo finora sconosciuto». Osmanagic è confortato da
    questi dati che possono fare anche girare la testa. Le
    dimensioni degli edifici coperti dalle colline, almeno tre, disposti a
    formare un triangolo equilatero, sono enormi: il più grande supera i
    220 metri, più alto della piramide di Cheope. I tre edifici maggiori
    vengono denominati Piramide del Sole, della Luna e del Drago, oltre a
    questi ce ne sono probabilmente altri due più piccoli. Studiando la geologia
    dell’area Osmanagic formula una teoria: le piramidi sono state
    costruite da una comunità vissuta in quella che oggi è la Bosnia, 12.000 anni
    fa. Questo perché 12.500 anni fa la maggior parte dell'Europa era
    coperta dai ghiacci, mentre l'Europa del sud e i Balcani erano terre
    popolate. Circa 10mila anni prima di Cristo si è verificato un brusco
    innalzamento della temperatura e lo scioglimento dei ghiacci ha provocato vaste
    inondazioni. Immense aree vengono coperte dalle acque. Dopo molto tempo
    l'acqua si ritira e tornano in superficie gli edifici di questa antica
    civiltà, oramai coperti da terra e fango. Le colline di
    Visoko. Storici e archeologi storcono il naso. La piramide di Cheope è
    stata costruita nel 2550 a.C., anche se, in verità, alcuni studiosi
    vorrebbero retrodatarla di ottomila anni. Diecimila anni prima di Cristo,
    comunque, nel Paleolitico superiore, nell’attuale Bosnia, come nel
    resto del mondo, poteva esserci qualche tribù nomade, forse qualche
    insediamento di palafitte. Niente più. Di certo non un popolo culturalmente
    avanzato come gli egiziani di 7.500 anni dopo. C’è anche da dire che la
    divisione della Preistoria in periodi blindati e scatolati spesso è
    andata stretta a illustri studiosi. L’evoluzione è una macchina strana:
    molti popoli sono andati avanti per anni senza cambiare e,
    improvvisamente, hanno dato vita a svolte velocissime. Poi, ovviamente, non tutti i
    popoli della Terra si sono evoluti allo stesso modo e contemporaneamente.
    Ma la tesi di Osmanagic è dura da digerire per la scienza ufficiale.
    Più che una teoria scientifica somiglia alle fantasie di Robert
    Howard, lo scrittore che creò Conan il Barbaro. Nei suoi racconti
    Howard parlava di una storia prima della storia, con grandi e complesse
    civiltà sorte e scomparse migliaia di anni prima delle epoche conosciute.
    Il 6 giugno scorso il presidente dell'Associazione archeologica
    europea, l’inglese Anthony Hardin, afferma che in Bosnia non ci sono piramidi:
    le strane colline sarebbero una semplice struttura naturale, solo di
    una forma curiosa. Negli stessi giorni però l’Unesco decide di vederci
    chiaro: annuncia che invierà a Visoko un team di esperti per aiutare il
    progetto di ricerca riguardante la presunta prima piramide europea e
    stabilire «di che cosa esattamente si tratta». Così Osmanagic, coadiuvato
    dalle autorità locali, non si scoraggia. Appoggiato dall’Università di
    Zenica, che afferma che il suo lavoro sta seguendo una ineccepibile
    metodologia scientifica, si appresta a varare un ampio piano di scavi tesi
    a studiare a fondo quella che ormai definisce senza esitazioni
    la «Valle delle piramidi bosniache». Tutta la zona, ha detto l’altro
    giorno Osmanagic durante una conferenza, «nel 2007 diventerà un immenso
    centro di ricerche in modo da svelare il mistero del complesso delle
    piramidi». Il futuro vedrà la soluzione del mistero, per il momento
    alberghi e ristoranti locali sono euforici e, come si dice, ci inzuppano il
    pane. A Visoko già esiste il Motel «Piramide bosniaca del Sole» e i
    ristoranti servono una bella pizza a forma di piramide. Le piramidi nel
    cuore dell’Europa, se riusciranno a dare una mano all’economia della
    martoriata ex Jugoslavia, saranno comunque una bella realtà.

    lunedì 11 dicembre
    2006http://www.iltempo.it/approfondimenti/index.aspx?id=1093473
     
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52 replies since 8/12/2006, 09:53   20595 views
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