JOSUE' fermò IL SOLE. Davvero.

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    STUDIOSO DEI POPOLI DEL MARE

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    Josuè fermò il sole. Davvero.

    Con stupore degli amici ai quali lo raccontiamo, questo fatto non costituisce per noi un problema a ritenerlo veritiero. No, non siamo impazziti e sappiamo che Galileo aveva ragione.
    Però vi è dell’altro. Preso atto che il libro di Josuè è un insieme di racconti presi a prestito da altre epopee, se anche in questo frangente prendiamo in esame un episodio simile, lo troviamo di sicuro.
    Lo troviamo nel racconto che Omero fa della guerra che si svolse a Troja. Si, stavolta precisiamo Troja, quella vera scoperta da Felice Vinci nel Baltico. Omero racconta che Patroclo, prese le armi dell’amico Achille, stava inseguendo i Troiani fin sotto le mura, quando sopravenne la sera. Patroclo pregò gli Dei che gli concedessero “Due mezzogiorni senza la notte” di modo che potesse sconfiggere del tutto i Troiani. Cosa che con la notte in arrivo non avrebbe potuto fare.
    Ecco, abbiamo citato il libro del Vinci, che ambienta la Guerra di Troja nel Baltico, ove il fenomeno avviene puntuale ogni anno al solstizio d’estate. Ne abbiamo avuto conferma da Leonora Melis che studiava a Aharus in Danimarca lo scorso anno. Leonora ci ha subito informati del fatto tramite internet in videoconferenza.
    La luce del sole rimane anche di notte proprio al solstizio nei giorni tra il 20-25 giugno. Il fenomeno riguarda le terre del Baltico, per intenderci le terre abitate dai Tuatha de Dana. Sempre più studiosi sono propensi ad accettare la teoria secondo cui le saghe raccontate da Omero sono ambientate in questa zona dei mari del Nord.
    I Greci conservarono la memoria di questi fatti portati proprio da quei Denen citati dagli Egizi e chiamati da Omero Danai. Insomma i Tuatha de Dana.
    Tornando a Josuè, il racconto del sole che “si ferma” è lo stesso che Omero racconta nell’Iliade, che vede protagonista un Danao/Denen/Tuatha de Dana. Più chiaramente Una saga dei Popoli del Mare che sappiamo essere presenti nello scenario dell’Asia Minore quasi contemporaneamente ai fatti raccontati dal libro di Josuè.
    Da: "SHARDANA Jenesi degli Urim"
     
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  2. Dennis seui
     
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    Non sono assolutamente d'accordo con l'identificazione dei Danai con i Denen e neppure con il fatto che i greci acquisirono queste conoscienze-leggende dai tuatha de dana,spostare la guerra di Troja dal mediterraneo al baltico è una forzatura: ok, ci possono essere delle prove ke potrebbero far pensare ciò, ma sono molto più i contro che i pro. Leo se accetti questa teoria come possibile,neghi un'altra tua teoria, ossia quella dell'isola di skeria=Sardegna e cosi diventi contradditorio e poco credibile. Spegami come ha fatto Ulisse a finire dal baltico nel mediterraneo.
     
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    Intanto io ho sempre considerato la guerra di Troja solamente nell'ILIADE.. L?ODISSEA l'ho sempre considerata un'opera postuma e COMMISSIONATA. Nè più nè meno che l'ENEIDE.. E Odisseo lo considero un frutto della Cultura Greca e non akea.
    - SKERIA è MITO.. e non vedo cosa c'entri con la distruzione di Troja/Ilio...
    - TROJA non è mai stata nominata dagli Antichi scritti (semmai ILIO)
    - TROJA esiste nel baltico
    - ILIO fu distrutta nel 1200 da una flotta di 1200 navi dei PdM, fra cui: DENEN e SHARDANA, che appaiono popoli fratelli, ma diversi.. (DENEN= TUATHA de DANA?)...
    - Le prove che la SAGA della GUERRA DI TROIA sia ambientata nel NORD è accettabile per diversi motivi, di cui abbiamo discusso in passato... e che possiamo ancora discutere... UNO DEI MOTIVI è questo appena accennato del SOLE "che si ferma"... ecc.. ;)
     
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  4. iperboreo50
     
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    CITAZIONE (Dennis seui @ 24/5/2011, 12:20) 
    Non sono assolutamente d'accordo con l'identificazione dei Danai con i Denen e neppure con il fatto che i greci acquisirono queste conoscienze-leggende dai tuatha de dana,spostare la guerra di Troja dal mediterraneo al baltico è una forzatura: ok, ci possono essere delle prove ke potrebbero far pensare ciò, ma sono molto più i contro che i pro. Leo se accetti questa teoria come possibile,neghi un'altra tua teoria, ossia quella dell'isola di skeria=Sardegna e cosi diventi contradditorio e poco credibile. Spegami come ha fatto Ulisse a finire dal baltico nel mediterraneo.

    CITAZIONE
    shardanaleo Inviato il: 24/5/2011, 14:17
    Intanto io ho sempre considerato la guerra di Troja solamente nell'ILIADE.. L?ODISSEA l'ho sempre considerata un'opera postuma e COMMISSIONATA. Nè più nè meno che l'ENEIDE.. E Odisseo lo considero un frutto della Cultura Greca e non akea.
    - SKERIA è MITO.. e non vedo cosa c'entri con la distruzione di Troja/Ilio...
    - TROJA non è mai stata nominata dagli Antichi scritti (semmai ILIO)
    - TROJA esiste nel baltico
    - ILIO fu distrutta nel 1200 da una flotta di 1200 navi dei PdM, fra cui: DENEN e SHARDANA, che appaiono popoli fratelli, ma diversi.. (DENEN= TUATHA de DANA?)...
    - Le prove che la SAGA della GUERRA DI TROIA sia ambientata nel NORD è accettabile per diversi motivi, di cui abbiamo discusso in passato... e che possiamo ancora discutere... UNO DEI MOTIVI è questo appena accennato del SOLE "che si ferma"... ecc.. ;)

    I miti sono miti e basare una qualche ricostruzione storica su questi è azzardato.
    I miti che poi in alcune culture si sono trasformati in testi scritti, erano sempre a servizio di che doveva giustificare qualcosa, spiegare qualcosa o giustificare una religione.
    A proposito dei popoli del nord, i testi dei miti sono sconosciuti fino all'epoca delle conquiste romane. E' Cesare con tutti suoi scribi e storici disegnava le carte della conquista, assegnava i territori ai germani o ai celti in base alle proprie convenienze, spiegava le religioni del nord in modi che queste potessero essere intese dai romani, ecc ecc. In questo modo sono stati tramandati ai posteri, fino ai giorni nostri i fatti più o meno fantasiosi e comunque lontani dalla effettiva conoscenza. Lo hanno fatto tutti popoli che scrivevano, quindi anche Greci, Egizi, e tutti gli altri.
    C'è una bellissima raccolta di miti ugro finnici finlandesi e estoni che si chiama Kalevala. Ebbene, nel XVIII secolo per ragioni politiche, di risveglio nazionalista (Leo docet) tutti miti finnici ed estoni fino a quel momento tramandati verbalmente sono stati trascritti, peccato che lo hanno fatto senza rispettare la cronologia, ma hanno trascritto in un ordine degli eventi fittizio solo per suscitare le emozioni patriottiche. Ci sono pure riusciti, Kalevala è diventato un poema nazionale estone alla pari dell'inno e della bandiera, ma non è storicamente corretto, è un poema inventato.
    Le stesse cose si fanno tutt'oggi, nascondendo nei musei dei reperti scomodi, Russia e Cina (Donne guerriere e Il mistero delle mummie) e scrivendo romanzi storici con evidenti scopi propagandistici.
    Nei tempi della cristianizzazione dell'Europa ci hanno pure pensato i missionari. Per screditare le divinità dei barbari hanno scritto dei testi sui quali noi oggi studiamo e quali usiamo per giustificare le nostre oppinioni.
    Una parte dei miti germani è stata trascritta nel Xi secolo e l'altra nel XIII, ovviamente le infiltrazioni nella mitologia germanica sono evidenti. Lo stesso vale per i mitici Tuatha de Danaan, Per dimostrare che questi non potevano essere Dei, i missionari gli hanno fatti passare per discendenti da Noè e da Sam giunti in Irlanda dalla terra santa. Oggi su questi testi falsificati si scrivono altri libri prendendo come vera la genesi dei Tuatha.
    Ma se vogliamo tornare alle scoperte e non alle chiacchiere in buona fede, allora tra i germani e celti ci sono molti miti in comune, molto delle loro religioni, molto della loro simbologia.
    Infatti i Dei dei Germani sono di due famiglie, Vani e Asi, che un giorno avevano combattuto e poi hanno fatto la pace scambiandosi gli ostaggi. Lo stesso nella mitologia celtica, due famiglie degli Dei, Tuatha de Danaan e Fomori in guerra, hanno fatto la pace e si sono scambiati gli staggi. Questi erano diventati tra i Dei più importanti dei due popoli.
    Sia Dei germani che celti erano mortali e morivano, eroi dei due popoli dopo la morte in battaglia portavano stessi simboli.
    Avevano lo stesso culto delle acque, dei pozzi e delle sorgenti. Avevano la stessa simbologia che oggi troviamo in alcuni petroglifi scandinavi, sui gioielli e sugli attrezzi. Le stesse sepolture, molti dei miti e delle leggende si somigliano . La parte nordica dei celti è stata alla pari dei germani influenzata dai popoli dell'ascia da combattimento venuti dal est, lo si vede dalla trasformazione del simbolo della Dea della doppia spirale che nel nord Europa è stato trasformato nel simbolo dell'ascia che oggi vediamo nei petroglifi del culto solare e nei simboli celti.
    Insomma, i Tuatha de Danaan hanno tutto in comune con i popoli del nord Europa e nulla con i discendenti di Noè e altri..

    Penso quindi che finché non si trovi nulla di concreto Omero di Vinci sarà solo una delle tante leggende, una delle tante interpretazioni del passato basata sulla fantasia, come Stitchin e come tanti altri. Il merito che hanno è quello di suscitare l'interesse e avvicinare alla ricerca. Il demerito è che si vuole su queste fantasie costruire la storia dei popoli, magari anche con la pretesa di qualche giusta causa.

    In quanto al sole a mezzanotte e la sua comparsa del poema omerico, la guerra di Troia era anche la guerra tra gli Dei che parteggiavano per uno o per altro, che ficcavano il naso nelle faccende degli umani, che facevano le alleanze tra gli Dei contro altri Dei. In questa visione, il sole per commando divino poteva anche fermarsi. Agli Dei era permesso anche questo. Non mi sembra una prova sufficiente.

    :salute: :viching grr:
     
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  5. Dennis seui
     
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    Mi dispiace ma secondo me non è così perchè le teorie di Felice Vinci non si riferiscono soltato all'adattazione dei luoghi dell'Iliade a quelli del Baltico, ma fa lo stesso lavoro anche per l'Odissea, e quindi anche per il viaggio di ritorno di Odisseo nella sua patria. E la scheria di Vinci è nel Baltico non in Sardegna. Per cui scusa se obietto, ma non puoi prendere per vere alcune teorie e altre scartarle, dicendo che una è mito e l'altra no; perchè se è mito scheria allora lo è di conseguenza anche l'Iliade e l'Odissea. A sostegno del fatto che l'isola dei Feaci fosse in Sardegna ci sono tante prove, e tra l'altro su questo argomento hai scritto anche tu. Quindi se veramente credi a queste teorie di Vinci, mi devi spiegare come ha fatto Ulisse a volare dal Baltico al Mediterraneo.
    Ora ti dirò le mia visione delle cose su questo argomento: dopo la famosa migrazione dei PdM da Oriente verso Occidente, una delle loro tappe fu appunto la Grecia e qui i PdM portarono tutto il loro bagaglio culturale. Quindi i Greci hanno acquisito tutta questa mitologia dalle diverse etnie dei PdM (Tjekker, Akawasa, Shardana, Phelesh, ect) che si spostarono sempre più ad occidente sino ad occupare le terre in cui ancor oggi risiedono i loro discendenti. la mitologia greca è figlia della mitologia sumera, quindi mi sembra inverosimile che dal Nord con i Denen si sia spostata a sud, ma è più plausibile che le loro conoscenze e tradizioni si siano spostate seguendo il tragitto dei popoli a cui appartenevano. Cerco di spiegarmi meglio: tu avevi detto che dopo l'uscita da Ur i PdM iniziarono a migrare verso Occidente, ogni terra in cui passeranno lasceranno la traccia del loro nome. Noi sappiamo che in quel periodo le migrazione avenivano in modo piuttosto lento, dato che non avevano i nostri stessi mezzi di trasporto (anche il culto di bacco si dice che alla Grecia era arrivato da Oriente). Quindi inizialmente si stabilivano in una terra, dove potevano trattenersi anche per diverse generazioni. Si spostarono sempre più a occidente, quindi ad es: dall'Anatolia, alla Grecia, e così via. Sappaimo che in grecia vi erano diverse etnie dei PdM , quindi è normale che vi abbiano confluito tutte le loro conoscenze. Infine ogni popolo trovò la propria meta dove stabiliarsi definitivamente. Poi con il ritorno degli Eraclidi la grecia venne devastata, probabilmente nello stesso periodo venne distrutta Ilio, che corrisponde all'Iliade cantata da Omero.L' Iliade prende il nome da Ilio non da Troia. E non è nel Baltito ma nel Mediterraneo. I protagonisti di questa guerra vede su entrambi i campi i PdM: è possibile che gli Shardana fossero su entrambi i fronti, così come è possibile che lo fossero i Tjekker, dato che vi è un personaggio interessante dalla parte achea che si chiamava Teucro. Alcuni bronzetti sardi non sono altro che la rappresentazione dei Mirmidoni di Achille e dei guerrieri danai, che devono essere identificati come Shardana non come Denen. Da Sud, dall'Egitto venivano i Danai-danaidi figlie di Danao, che fuggirono in Grecia. Gli Sharadana hanno sempre avuto a che fare con l'Egitto, quindi è probabile che si stanziavano in Grecia per attaccare ripetutamente l'Egitto, dato che era la terra più vicina. Lostesso Perseo era figlio di Danae e noi sappaimo che quest'eroe ha molto a che fare con la Sardegna visto cheil cognome Perseu è ancora presente in Sardegna. per cui, almeno a mio avviso, non c'è dubbio che i Danai corrispondano agli Shardana.
     
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    Ieri ho dovuto rispondere frettolosamente a DENnis.. stavo partendo verso UR.istan per presentare il libro di un amico che tratta anche di questi argomenti. Intanto devo precisare una cosa:
    - Io sono d'accordo con Felice Vinci sul fatto che LE SAGHE raccontate nell'Iliade SONO AMBIENTATE nel NORD.
    - QUESTO NON vuol dire che sono d'accordo anche sul resto della sua teoria.. anzi...
    -Il fatto che le saghe raccontate nell'Iliade siano ambientate nel NORD, non significa che ILIO non sia stata distrutta dai POPOLIDELMARE, tesi di cui sono fervente sostenitore.
    - SKERIA e altre cose sono LEGGENDE che i Greci appresero presumibilmente dia Popoli del Mare. Anche da quelli venuti dal Nord, ma NON solo.
    - L'ODISSEA, è libro postumo, scritto su COMMISSIONE e forzatamente GRECISTA. Proprio come l'ENEIDE, quindi poco credibile. la storia del CAVALLO non è presente nell'Iliade, come tante altre invenzioni dello scrittore odisseico.
    - CHE a ILIO ci fossero SHARDANA da ambo le parti l'ho ripetuto fino alla nausea. Ciò non esclude la presenza (documentata) anche di DENEN del Nord. E forse a questi si debbono i racconti ambientati in paesi Baltici.
    - I DENEN sono citati nei testi egizi contemporaneamente ai SHARDANA, quindi si tratta di due popolazioni differenti, pur se di origini comuni. Ma figurano solo nell'ULTIMA invasione dei PdM. Segno questo che non si trattava di Popoli mediterranei come i shardana e altri.
    - IL FENOMENO del "SOLE CHE SI FERMA" è un fenomeno scientifico che avviene solo a quelle latitudini (Baltico), nel SOLSTIZIO d'estate. Niente DEI nordici o MIRACOLI di Jahw... :dev.gif:
    Shar :viching grr:
     
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  7. iperboreo50
     
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    CITAZIONE (Dennis seui @ 24/5/2011, 17:04) 
    (....)
    Ora ti dirò le mia visione delle cose su questo argomento: dopo la famosa migrazione dei PdM da Oriente verso Occidente, una delle loro tappe fu appunto la Grecia e qui i PdM portarono tutto il loro bagaglio culturale. Quindi i Greci hanno acquisito tutta questa mitologia dalle diverse etnie dei PdM (Tjekker, Akawasa, Shardana, Phelesh, ect) che si spostarono sempre più ad occidente sino ad occupare le terre in cui ancor oggi risiedono i loro discendenti. la mitologia greca è figlia della mitologia sumera, quindi mi sembra inverosimile che dal Nord con i Denen si sia spostata a sud, ma è più plausibile che le loro conoscenze e tradizioni si siano spostate seguendo il tragitto dei popoli a cui appartenevano.
    (....)

    seguendo il ragionamento di Dennis c'è da ricordare che il mito di Troia e le cause della guerra sono comuni ad almeno altri due eventi succedutisi in quei luoghi.

    La città dii Shehem dei hiviti fu distrutta dagli israeliti di Giacobbe per vendicare il ratto di Dinah da parte del principe di Shehem. (Genesi XXXIV 1 - 19 e 20 - 31)
    Questo nel mito ufficiale, si sospetta che la ragione vera era una disputa territoriale tra hiviti e gli israeliti di Giosuè. Esattamente come Troia, la ragione vera fu probabilmente il controllo marittimo del Mar Nero.

    Questi due miti derivano probabilmente da un poema epico ugarico "Keret", che narra come il dio El avesse ordinato al principe Keret di assediare Udum, dove la sua legittima sposa Hurriya si era rifugiata con il suo amante.
    (da "I Miti Ebraici")

    Sia nella Bibbia sia nei testi mesopotamici, i dei parlano sempre con chiunque è a loro caro. Non è quindi impossibile che un Dio avesse fermato il corso del sole per favorire uno o altro tra suoi discepoli. Rimasto nel mito è stato poi magari adottato da Omero.
    Non è neanche impossibile che questa faccenda del sole venga dal nord Europa. Tra i PdM della prima infornata, attorno al 2000 a.C. ci sono stati anche diversi popoli provenienti sia dall'Albione sia dal Baltico.
    Potrebbe quindi trattarsi di un mix poetico al quale comunque dare poca importanza di prova storica.

    :salute: :salute:
     
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  8. Dennis seui
     
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    Sono d'accordissimo con te Iperboreo. Volevo già scriverlo ieri, ma non ho avuto tempo. Ecco io non vedo il perchè l'Iliade deve essere ricondotta esclusivamente alle saghe del Nord. Anche io credo che Omero insomma abbia fatto una sorta di mix delle leggende dei vari Popoli del Mare, quindi provenienti dal Nord, dal Sud, da Oriente e Occidente. Che poi d'altronde era tipico dei Greci fare wuesti minestroni complicando la vita agli studiosi moderni.
     
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    d'accordo sui MINESTRONI greci e le adattazioni tipiche id ogni popolo che si è impossessato di culture precedenti, am NON escluderei i richiami ai paesaggi ambientati nel NORD che figurano nell'Iliade.
    - IL MARE TEMPESTOSO E NEBBIOSO quasi di continuo
    - I VESTITI DI LANA PESANTE.. Un Danao che muore in spiaggia perchè si è "addormentato senza il mantello"
    - l'uso incredibile di LEGNO, cataste, palizzate, funerali con pire ardenti...
    - L'assenza dei CARRI da guerra del maggior alleato della città di WILUSHA... :rolleyes:
    - I BIONDI: MENELAO, AKILLE, ULISSE... sono Popoli del Mare e fors'anche DENEN (non necessariamente). Il colore dei capelli
    - Dei PROTAGONISTI indubbiamente NON greci, ma Popoli del Mare, porta ancora a asserire che la SAGA dei DIECI anni è ambientata altrove.
    Se pure ILIO fu distrutta dai POpoli del Mare , lo fu nel giro di poco tempo settimane, al massimo qualche mese.. Quindi il racconto è preso ANCHE da SAGHE ambientate altrove, e l'ALTROVE è anche il Mare del Nord...
    I Greci poi hanno mischiato il tutto, inventandosi i DIECI ANNI e la città di TROJA, mai nominata dagli ANtichi.
    DOVE ERANO I CARRI DEGLI ITITTI??? :unsure: IL maggior alleato di ILIO/Wilusha, è totalmente assente dalla ILIADE... assurdo!.. L'IMpero Ititta è distrutto dai PdM SUCCESSIVAMENTE alla guerra di Ilio... seppur di lì a poco, am SUCCESSIVAMENTE. Assurdo pensare che ne fossero assenti. Per lealtà e per esigenza di contrastare un nemico comune...
    :viching grr:
     
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  10. Dennis seui
     
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    Mi è capitato quando ero un ragazzino di dormire in spiaggia, a Porto Frailis, eravamo in piena estate e io ero convinto che in spiaggia la notte si stesse bene; ebbene quella è stata la notte più brutta della mia vita, c'era un freddo tremendo. Penso che se fosse successo d'inverno non sarei arrivato al giorno seguente. Per cui questa non mi sembra una prova plausibile per ambientarlo nel Baltico.
    I biondi si sa, in quel periodo, vi erano nel mediterraneo quanto nel Nord, in quanto i PdM hanno origine indoeuropea, per cui anche questa non è una prova sufficiente.
    per quanto riguarda il legname, anche nell'epopea di Gilgamesh si parla di una foresta di Cedri e questa, secondo il mito e gli studiosi, si trova al nord della Mesopotamia, all'incirca nell'Anatolia. E poi bisogna inquadrare il clima, la flora e la fauna per come era in quell'epoca, non per come è oggi.
    non ho mai pensato che i protagonisti fossero Greci, visto che d'altronde neanche esistevano, ma che i PdM fossero antenati dei Greci non lo possiamo escludere, altrimenti stiamo andando contro la storia.
    Su nel Baltico non è mai stata trovata nessuna città e tanto meno una con delle mura solide, o mi vuoi dire che delle città con delle mura in legno, simile a quelle galliche, potevano resistere ad un assedio di dieci anni?
    Comunque a me sembra che abbiamo trovato un punto d'accordo, ossia: che probabilemnte i Greci hanno fatto un miscuglio e hanno inseritoin questa epopea sia saghe nordiche, dei lontani fratelli Denen, sia altre avventure dei PdM nel mediterraneo e nella stessa Ilio. :salute:
     
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  11. shardar
     
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    Secondo la mia oppinione l' odissea e'come il mito di atlantide,e' da pertutto e in nessuno luogo preciso. voglio dire che senza prove evidenti, senza reperti archeologici che dimostrano concretamente la verita', tutto rimane una teoria, interessante come la sivuole ma pur sempre una teoria.
     
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  12. lawagetas
     
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    CITAZIONE (shardanaleo @ 26/5/2011, 11:55) 
    d'accordo sui MINESTRONI greci e le adattazioni tipiche id ogni popolo che si è impossessato di culture precedenti, am NON escluderei i richiami ai paesaggi ambientati nel NORD che figurano nell'Iliade.
    - IL MARE TEMPESTOSO E NEBBIOSO quasi di continuo
    - I VESTITI DI LANA PESANTE.. Un Danao che muore in spiaggia perchè si è "addormentato senza il mantello"
    - l'uso incredibile di LEGNO, cataste, palizzate, funerali con pire ardenti...
    - L'assenza dei CARRI da guerra del maggior alleato della città di WILUSHA... :rolleyes:
    - I BIONDI: MENELAO, AKILLE, ULISSE... sono Popoli del Mare e fors'anche DENEN (non necessariamente). Il colore dei capelli
    - Dei PROTAGONISTI indubbiamente NON greci, ma Popoli del Mare, porta ancora a asserire che la SAGA dei DIECI anni è ambientata altrove.
    Se pure ILIO fu distrutta dai POpoli del Mare , lo fu nel giro di poco tempo settimane, al massimo qualche mese.. Quindi il racconto è preso ANCHE da SAGHE ambientate altrove, e l'ALTROVE è anche il Mare del Nord...
    I Greci poi hanno mischiato il tutto, inventandosi i DIECI ANNI e la città di TROJA, mai nominata dagli ANtichi.
    DOVE ERANO I CARRI DEGLI ITITTI??? :unsure: IL maggior alleato di ILIO/Wilusha, è totalmente assente dalla ILIADE... assurdo!.. L'IMpero Ititta è distrutto dai PdM SUCCESSIVAMENTE alla guerra di Ilio... seppur di lì a poco, am SUCCESSIVAMENTE. Assurdo pensare che ne fossero assenti. Per lealtà e per esigenza di contrastare un nemico comune...
    :viching grr:

    Il mare tempestoso e nebbioso puo' anche essere una caratteristica del mediterraneo in certi periodi dell'anno ed un alcuni luoghi tanto più nel contesto geografico/morflogico di 3200 anni fa che in alcuni casi non corrisposnde più a quello attuale.
    Confrontare le possibli (ma passibli di errori, esagerazioni etc.. così come avviene anche oggigiorno nei moderni romanzi o films od opere letterarie) descrizioni ambientali e morflogiche di luoghi come probabimente erano 3000 anni fa con la attuale situazione geografica/climatica è assolutamente errato .

    I vestiti ed i mantelli di lana pesante erano anche portati dai Greci dell'età del bronzo attestati dai documenti della lineare B e dalle rappresentazioni. Inoltre come descritto dall'Iliade molti di questi mantelli erano di pelli di Leoni o leopardo (entrambi attestati dalle fonti archeologiche del tardo elladico). In Anatolia così come i Grecia la sera fa anche freddo...immaginare che i Greci antichi andassero i giro solo nudi in gonnellino o solo con le tuniche a mezze maniche è una grossa assurdità.
    Il legno è ben presente nell area Anatolica di Troia così come tracce delle palizzate a protezione delle porte sono state infatti rinvenute dai recenti scavi a Troia
    L' Iliade descrive solo una piccolissima parte della presunta guerra di Troia, ed è un opera incentrata sul personaggio di Achille e la sua disputa con Agamennone etc... Non c'è motivo perchè Omero dovesse citare gli Ittiti in quel cosi' ristretto contesto letterario.
    Inoltre dalle tavolette Ittite sembra che l'alleanza tra Hattusa e Wilusa venne interrotta prima della Presunta guerra di Troia, se consideriamo la guerra narrata dall'Iliade svoltasi attorno al 1200 BC
    I Greci del'età del Bronzo erano una popolazione indoeuropea migrata nel continente Greco molto probabilmente dal centro est Europa attorno al 2000-1800 AC mischiatasi con le popolazioni autoctone che già abitavano la Grecia sin dalla Preistoria.
    In quel periodo in Grecia era nomale che molte persone avessero i capelli biondi o rossi e fossero di alta statura (nelle tombe di Micene datate 1600 AC sono stati rinvenuti anche scheletri alti 1,82 m e la ricostruzione dei loro visi mostra fattezze tipiche dei popoli nordici.
    Ci sono più che sufficienti elementi archeologici per stabilire che la... o meglio le... guerre di Troia sono avvenute dove si è sempre saputo (fin dall'antichità ) che fossero state combattute... nella costa Nord Ovest dell'Anatolia.
    Come spiegato sopra non è assolutamente assurdo che gli ittiti non siano citati nell'liade ..che non è un resoconto storico/documentaristico su tutta la guerra di Troia ma un poema epico incentrato su specifici e limitati avvenimenti.

    Nell'Iliade non c'è nessun passo dove Patroclo chiede due mezzogioni per uccidere più Troiani Ma semplicemente nel contesto narrativo di capitoli diversi sembra che ci siano due giornate ed una sola notte ...oppure che il sole stesse calando... poi in altre descrizioi sembra che la battaglia sia in pieno giorno. Il tutto supposto da frasi poetiche in esametri (quindi non un racconto libero da precise regole di metrica) di un poema epico che non necessariamente deve rispettare la logica dei luoghi/tempi.
    Frasi del tipo ...Zeus stese sulla mischia un buio funesto... (Che non necessariamente significa che si è fatta notte) ...oppure ...Finche il sole saliva nel mezzo del cielo....ma quando il sole volgeva all'ora di sciogliere i buoi..come descrizioe generica del passare della giornata non indicazione dell'ora diquel preciso istante narrativo.
    Un po' poco per dichiarare che nell'Iliade si parla di due mezzogioni e che di conseguenza gli avvenimenti avvengono all'estremo Nord.
    Dall'analisi delle metriche dei poemi omerici e dal fatto che alcune di queste risultano "errate" per la mancanza del digamma W si è scoperto che la loro iniziale composizione in forma orale venne fatta quando tale W era ancora presente nella lingua parlata e scritta dei Greci, cioè (come si evince dalle tavolette ni Lineare B) durante l'età del Bronzo...Infatti quello che nell'Iliade viene chiamata Ilios era in originale Wilios cioè la Wilusa degli Ittiti
    Quindi i bardi che hanno composto e tramandato oralmente tali poemi erano i Bardi Achei, i bardi contemporanei ad Achille, Agamennone, Menelao, Aiace, Odisseo etc.... Omero o i Greci Arcaici e poi classici non hanno creato l'Iliade non hanno pasticciato nulla hanno semplicemente messo in forma scritta dei poemi orali risalenti al periodo degli Achei.
    Quindi al liimte si potrebbe sostenere che i "Popoli del mare" (se così preferiamo chiamare anche gli Achei che assediarono Troia) hanno composto l ' Iliade....Non i Greci di Omero del 7° Secolo AC

    Recentemente nell'Isola di Itaca è stato scoperto un palazzo Miceneo ...o meglio Acheo, in quanto il termine Miceneo è un termine moderno inventato dagli archeologi, databile al tardo periodo 1300-1200 AC. Durante gli scavi è stata rinvenuta una pietra con raffigurazioni databili allo stesso periodo dove viene rappresentata una scena dell'Odissea, in pratica una nave con un uomo legato all'albero maesto ...e la nave sembra circondata da mostri di vario genere.
    Altra testimonianza Archelogica che tali poemi erano già composti prima di Omero in un periodo compatibile con la guerra di Troia e che l'arcipelago di Isole che compende Itaca, Cefalonia etc..(la cui morflogia geologica non era la stessa di oggigono) era già collegato alla presenza di Odisseo...senza doverlo forzatamente andare a localizzarlo in Inghilterra o nel Baltico

    Che tra i cosidetti popoli del mare ci fossero anche popolazioni Achee (Greci dell'età del Bronzo) è più che plausibile anzi direi certo...Ma C'erano gli Achei (chiamati anche Danai...Se si legge bene l'Iliade, possibilmente direttamente dal Greco e non da traduzioni a volte non completamente corrette, Omero non fa distinzione tra le due terminologie , è come dire oggigiorno i Tedeschi oppure Alemanni, oppure Germanici etc...) del continente, quelli delle isole, quelli già stanziati da diverse generazioni lungo le coste dell'Anatolia.
    Dire che Troia VIi (ex Troia VIIa) venne distrutta da una coalizione di popoli del mare è plausibile ...ma dal punto di vista storico/archeologico vuol dire tutto e nulla...è un po come dire che L'America dal 1500 al 1800 fu invasa dagli Europei...Poi quale guerra di Troia..ci sono distruzzioni od incendi in quasi tutti gli strati scoperti...Compatibile con la Presenza Achea (attestata dalle tavlette Ittite) c'è la distruzione parziale di Troia VIh attorno al 1270 AC e di Troia VIi databile tra il 1220 ed il 1180 AC

    Edited by lawagetas - 3/6/2011, 11:26
     
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    Qualcosa del libro di Vinci e della teoria del baltico è accettabile... anche perchè non è l'UNICO, contrariamente a quanto si crede. Prima di Vinci avevo notizia della teoria di EDO NYLAN: "ODYSSEUS IN THE HEBRIDES".. che sostiene la stessa teoria per cui la Guerra di Troja e i viaggi di Odisseo si svolsero principalmente nel Baltico e nei mari del Nord...
     
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  14. lawagetas
     
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    CITAZIONE (shardanaleo @ 3/6/2011, 18:58) 
    Qualcosa del libro di Vinci e della teoria del baltico è accettabile... anche perchè non è l'UNICO, contrariamente a quanto si crede. Prima di Vinci avevo notizia della teoria di EDO NYLAN: "ODYSSEUS IN THE HEBRIDES".. che sostiene la stessa teoria per cui la Guerra di Troja e i viaggi di Odisseo si svolsero principalmente nel Baltico e nei mari del Nord...

    Se è per questo esiste un'altra teoria abbondantemente pubblicata e ben nota nei paesi Anglosassoni che vede L'Iliade ambientata Inghilterra.
    Anche questa sembra a prima vista accettabile ...ben elaborata, con assonanze di nomi, posizioni geografiche descrizioni di territori, clima, armamenti etc...
    Ma chiaramente tali teorie( Baltico ed Inglese), pur se ad una prima analisi sembrano credibili non possono essere entrambe valide.
    Ed infatti ad una analisi accurata, fatta con cognizione di causa sulla storia ed archeologia dell'Europa dell'Età del Bronzo e dei poemi Omerici entrambe risulano fallaci con evidenti errori storico/archeologici, mezze verità interpretative, assonanze non dimostrabili e non correlate tra di loro ed omissioni di comodo.
    Certo alcune cose possono coincidere..così come coincidono anche nella teoria dell'Iliade Inglese e così come, se ci si mette d'impegno, si riuscirebbe a farle coincidere in una eventuale teoria sull'Iliade in Giappone od in altre isole ed arcipelaghi sparsi in tutto il mondo.

    Le recenti ricerche archeologiche e delle fonti scritte, le varie analisi morflogiche dei territori e lo studio approfondito dei poemi omerici fornisce tutte le evidenze necessarie e conferma sempre più che le guerre di assedio e distruzione della città di Wilusa, Wilios, Ilios (chiamata anche Taurisia dagli Ittiti o Troia dai Greci) si sono svolte dove da sempre le antiche popolazioni Egee ed Anatoliche sapevano essere state combattute. Guerre tramandate e mitizzate oralmente dai Bardi di quel preciso periodo storico (Tarda età del Bronzo, inizio età del ferro) e poi trascritte in Greco "moderno" molti secoli dopo.
     
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    insomma è come per ATLANTIDE che corrisponde in ogni parte del pianeta.
    La mia idea è che la Guerra di ILIO/WILUSHA sia stata combattuta dai PdM nel giro di pochi mesi. E che le saghe raccontate da Omero o chi per lui siano ambientate in diversi luoghi. Del resto, Omero non fa altro che quello che lo stesso Virgilio farà secoli dopo...cercherà di ADATTARE storie di ALTRI per dare lustro alla "sua" GENTE... NOn scordiamo che i GRECI, alla pari dei Romani, nacquero all'incirca nel VIII sec. a.C. e con le saghe di ILIO poco c'entravano. Troja inoltre non è nominata dagli Antichi... Del resto di stoire di Popoli trafugate ad altri è piena la.. STORIA! ;) ...
     
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