Caro-navi, tariffe raddoppiate nel 2011

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  1. SaCraba
     
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    Caro-navi, tariffe raddoppiate


    Rotte sarde proibitive e i turisti protestano: le compagnie fanno cartello perché non ci sono alternative
    Caro-navi, tariffe raddoppiateGenova-Olbia: 244 euro contro i 95 del 2010


    Martedì 11 gennaio 2011

    Nel mirino gli aumenti ma le compagnie (Moby, Grandi navi Veloci, Snav) si difendono: «Colpa dei prezzi del carburante».
    Le compagnie marittime aumentano le tariffe, la vacanza in Sardegna diventa un lusso e molti turisti scelgono mete più economiche. I prezzi per l'estate sembrano raddoppiare ma le società avanzano le loro ragioni: «Dobbiamo fare i conti con il caro carburante».

    LA DENUNCIA A sollevare il problema è stata una “turista” lombarda di Cernusco sul Naviglio, Patricia Bemporad, ormai sarda di adozione, che da circa 20 anni viene nell'Isola per trascorrere le vacanze con la famiglia nella sua casa di Santa Maria Navarrese. Come ogni anno estende l'invito a una ventina di amici che di solito prendono in affitto altre case della zona. Ma non quest'anno. «A gennaio prenoto sempre il viaggio da fine giugno a fine luglio», dice, «ma rispetto allo scorso anno le tariffe sono raddoppiate». Pochi giorni fa Patricia Bemporad ha fatto un preventivo per partire il 22 giugno da Genova e ritornare da Olbia il 21 luglio (giorni infrasettimanali e non in altissima stagione). Con la compagnia Moby, con cui è partita anche gli anni precedenti, il costo di una cabina per due persone e una macchina per il 2011 ammonta a 488 euro, contro i 307 dell'anno prima: solo il viaggio di andata è passato dai 95 euro del 2010 a 244 di quest'anno. Se si sceglie la tariffa residenti il costo totale scende a 411 euro, ma l'agevolazione non vale per i turisti in arrivo. Con Grandi navi veloci, l'altra compagnia operativa sulla tratta, il biglietto è di 454 euro. Con Tirrenia, invece, dopo che la tratta è stata sospesa da qualche mese, non è ancora possibile prenotare i viaggi per la stagione estiva. «Come molti miei amici sono tanti i turisti che si faranno scoraggiare dai rincari e non verranno in Sardegna», dice. «Sembra che le compagnie abbiano fatto cartello perché tanto non ci sono alternative. E questa sarà una perdita per l'Isola e non capisco perché la Regione non faccia qualcosa».

    REPLICA Ma le compagnie si difendono. Moby sottolinea come il rincaro sia «da attribuire all'andamento del costo del carburante che da gennaio 2010, quando sono state predisposte le tariffe estive dello scorso anno, ad oggi, è aumentato di circa il 50%, e continua a salire. Il carburante rappresenta una quota significativa dei costi di gestione delle navi e ciò ha determinato, inevitabilmente, un adeguamento delle tariffe». L'assessore regionale ai Trasporti Angelo Carta, poi, aggiunge come «la questione sia nota alla società e stiamo lavorando per trovare una soluzione».

    ALTERNATIVE Intanto per questa estate chi vuole sbarcare in Sardegna può scegliere un'altra tratta ma le cose non cambiano molto. Per partire da Genova con direzione Porto Torres, ad esempio, servono da 366,40 euro (con Moby) a 520,90 euro (con Grandi navi veloci), sempre per le date prese in considerazione, sempre per due persone con macchina e cabina. Se poi si decide di prendere il traghetto da Civitavecchia per Olbia la spesa è di 265,50 o 323,50 con Moby (a seconda che la navigazione duri 4 o 10 ore), 208 euro con Snav. Mentre per arrivare a Cagliari è necessario aspettare che la Tirrenia apra le prenotazioni. Altrimenti la soluzione potrebbe essere l'aereo, ma anche in quel caso le sorprese sono dietro l'angolo.
    ANNALISA BERNARDINI

    http://edicola.unionesarda.it/Articolo.asp...rticolo=2539862
     
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  2. vivamishapt
     
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  3. SaCraba
     
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    Tariffe più care nei porti dell'isola. Cuccureddu: "Colpo al turismo"
    Un disegno di legge della giunta aumenta il canone per le concessioni demaniali. In pratica, un balzello per i diportisti

    di Alfredo Franchini
    CAGLIARI. Mare salato (per i costi) se dovesse passare una nuova tassa sui porti turistici prevista nel disegno di legge collegato alla Finanziaria. Da oggi e sino al primo marzo ne discuterà la commissione Bilancio.

    La Giunta nega che si tratti di una tassa ma la Rete dei porti ha fatto un po' di conti: «È un sovraccanone del 50% sulle concessioni demaniali di specchi acquei, pontili, banchine», spiega Franco Cuccureddu, presidente della Rete dei porti e consigliere regionale Mpa, «va a pesare sui canoni di concessione dei porti aumentati già nel 2007 in una misura compresa tra il 300 e il 1.200 per cento».

    Canoni decuplicati per i gestori i quali, però, faranno pagare il conto finale agli utenti. Tradotto in euro, significa che, solo per lo specchio acqueo, si deve pagare 5,26 euro al metro quadro e una barca di dieci metri ha bisogno di circa 200 metri. Un porto con uno speccio da 17 mila metri pagherà 95 mila euro in più. Un balzello superiore alla famigerata «tassa sul lusso» istituita dalla Giunta Soru e abolita dall'esecutivo Cappellacci: «Quella tassa colpiva le barche più grandi, questa colpisce tutti», dice Cuccureddu.

    Stessa posizione nel Pd: «È la dimostrazione che la riduzione dell'imposizione fiscale promessa dal Centrodestra è un proclamo». L'assessore alle Finanze Nicola Rassu nega: «Il sovraccanone per i titolari di concessioni turistico ricreative esiste dal 2001». Proprio questo sarebbe il «peccato originale».

    Mentre nel 2007 l'incremento fu sancito da una legge statale, nel 2001 fu l'assessorato regionale al Turismo a introdurre il sovraccanone per le concessioni demaniali; decisione contestata da coloro che la considerano al di fuori delle norme di diritto tributario. La commissione Bilancio, presieduta da Paolo Maninchedda, dovrà stabilire se questa norma del collegato non sia una semplice «sanatoria».

    Il demanio fa parte della vertenza con lo Stato e anche in questo caso non vengono trasferite né risorse né il personale delle Capitanerie ma solo la possibilità d'introdurre nuovi balzelli. «Non ci voleva, stavamo riconquistando la fiducia degli utenti», dice Cuccureddu, «e l'area sardo-corsa stava diventando la principale destinazione mondiale per gli yacht».
    http://lanuovasardegna.gelocal.it/sardegna...turismo-3507599
     
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  4. SaCraba
     
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    SABATO 26 FEBBRAIO 2011

    L’embargo silente contro tutta l'Isola


    di Augusto Secchi

    Dopo l’embargo di libri e parole tentato da Raffaele Speranzon e dai suoi discepoli - tentativo stoppato grazie a un’indignazione diffusa - c’è un embargo di uomini e merci del quale parlare. Ma non si parlerà qui di embarghi imposti da potenze economiche portatrici di democrazia in punta di moschetto. Si parlerà di un embargo più vicino, ma stranamente silente. Un embargo che incide sulle tasche di chi ha la fortuna di abitare o visitare per diletto questo sandalo circondato d’acqua salata chiamato Sardegna. Dopo l’annunciata inchiesta dell’Antitrust, datata 22 gennaio, si riparla finalmente dei siderali aumenti imposti dagli armatori che, dal ponte dei loro traghetti, ci cantano il solidale: “o mangi di questa minestra o salti dalla finestra”.
    Altroconsumo, da cui è partita quella prima segnalazione, parlava di un aumento medio delle tariffe del 66%. Ora, passato oltre un mese da quella segnalazione, Casper, Comitato contro le speculazione e per il risparmio, si accorge che qualcosa non quadra e, cadendo dalle nuvole, fa un’altra segnalazione all’Antitrust. Cadono dalle nuvole, nondimeno, anche i sindaci dei Comuni della Provincia di Cagliari, i Consorzi turistici, l'Unione delle Province della Sardegna, l'Api, la Camera di Commercio di Cagliari, l'Ascom, Confindustria, Confesercenti, Coldiretti, Confagricoltura e che più ne ha più ne metta.
    Tramortiti da questa e da altre percentuali noi, per ogni buon conto, restiamo in attesa. Poi, se proprio non ce la sentiamo di fare la traversata in canotto, andiamo allo sportello di una compagnia di navigazione e, aspettando altri risvegli e altre indignazioni a scoppio ritardato, paghiamo con denaro contante il biglietto che ci consentirà di posare il nostro costoso piede in un’Italia sempre più distante e matrigna.
    A proposito di compagnie di navigazione: a volerle cercare con il lanternino si possono leggere dichiarazioni di qualche armatore che, facendosi voce seccata di quest’isola, denunciava la situazione di monopolio di fatto, e di Stato, in cui lavora la Tirrenia. La stessa voce proponeva una raccolta di firme per sensibilizzare i sardi sulla continuità territoriale. Sensibilizzazione che avrebbe portato, par di capire, a una concorrenza più leale e, dunque, a prezzi più bassi.
    Oggi che i prezzi sono pressoché raddoppiati, a chi gli chiede conto di quell’aumento, la stessa voce si nasconde dietro il salvifico coperchio adatto per ogni pentola: dato l’aumento esagerato del carburante nel corso dell’ultimo anno gli aumenti erano inevitabili. In questa spiegazione c’è qualcosa che, facendo due conti, non torna. Federconsumatori ha denunciato qualche mese fa un aumento complessivo, alla pompa, di 18 centesimi nell’ultimo anno. Un aumento spropositato che, tuttavia, diventa una quisquilia se paragonato a quel 66%.
    Dopo aver finito di fare i conti ho messo da parte la calcolatrice e, osservando un cielo plumbeo che annunciava tempesta, sono arrivato a questa improbabile ma plausibile conclusione: il carburante che si bevono le navi della Moby, e delle altre compagnie, oltre ai soliti volgari additivi, deve avere briciole d’oro, argento e, immagino, zafferano. Polvere aromatica che negli ultimi tempi, lo sanno le casalinghe, è salito alle stelle.
    Dico la verità: mi sembrava un’accattivante conclusione per questa riflessione. Ma, pensando proprio a quelle casalinghe che mettono da parte i propri spiccioli per regalarsi una breve vacanza oltre Tirreno, non mi è venuto da ridere. Mi sembrava più opportuno concluderla con una domanda e una proposta. Come si pone fine a quest’embargo di uomini e merci? E’ semplice: indignandosi tutti insieme, ma per davvero, proprio come è avvenuto per l’embargo di libri e parole.

    http://gianfrancopintore.blogspot.com/2011...tta-lisola.html
     
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  5. Mrgianfranco
     
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    Se invece di sbagassare soldi a politici magnacci e contratti d'area fallimentari si pensasse a queste cose anche con una compagnia di navigazione Sarda...
     
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  6. SaCraba
     
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    Traghetti più cari, parte il ricorso all'Antitrust

    Per la Provincia di Cagliari «gli armatori hanno fatto cartello». Si teme per la prossima stagione turistica


    CAGLIARI. La denuncia è forte, il sospetto è che le compagnie navali che operano sulle rotte sarde abbiano fatto cartello e abbiano fatto lievitare i prezzi dei biglietti rendendoli proibitivi per i cittadini e colpendo il turismo nella fascia media. Su queste basi sarà fatta la denuncia all'Autorità garante della concorrenza per l'ipotesi che ci sia stata «un'intesa restrittiva della concorrenza da parte delle compagnie navali private operanti da e per la Sardegna». La decisione è stata presa ieri dalla Provincia di Cagliari dopo una riunione della Giunta con albergatori, sindaci, operatori turistici, associazioni consumatori e industriali. Nella delibera adottata sempre ieri dell'amministrazione presieduta da Graziano Milia viene anche intrapreso l'avvio delle procedure per il ricorso alla Commissione europea.

    «Le principali compagnie navali che garantiscono i trasporti marittimi dalla Sardegna e per la Sardegna», è scritto nella delibera-denuncia, «e cioè Grandi Navi Veloci, Moby Lines e Sardinia Ferries, risulta abbiano apportato un consistente aumento delle tariffe tale da comportare un livellamento verso l'alto con un rincaro medio del sessantasei per cento e punte di oltre il centotrenta per cento. Questo regime dei prezzi, adottato dalle compagnie citate, esclude - a giudizio dell'amministrazione provinciale di Cagliari - ogni possibilità di scelta conveniente per i viaggiatori, non essendovi alcuna reale alternativa al mezzo navale per tutti coloro che necessitano di viaggiare con proprio mezzo al seguito». E questo anche in considerazione del fatto che la compagnia Tirrenia, sottoposta alla procedura di amministrazione controllata, ha consentito prenotazioni solo fino al mese di maggio prossimo.

    La delibera della Provincia scaturisce dopo la riunione con gli operatori del settore turistico perché sono stati in tanti a denunciare di aver subito «una marea di cancellazioni nelle prenotazioni dei campeggi». Non è un caso che si tratti proprio di campeggiatori - - è stato rilevato - proprio perché i campeggiatori non possono arrivare nell'isola se non con i traghetti come ha detto il presidente di un consorzio turistico di Villasimius, Marco Sorbellini; e i traghetti sono uno dei punti deboli del sistema sardo. E sono stati diversi i sindaci e gli operatori che si sono mostrati preoccupati per un possibile crollo di arrivi per la prossima estate.

    http://lanuovasardegna.gelocal.it/sardegna...3517075#Szene_1
     
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  7. vivamishapt
     
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    Io sto appunto aspettando a fare il biglietto x questa estate.... sono convinto che alla fine le promozioni torneranno, anche perché altrimenti le navi rimarranno mezze vuote!!
     
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  8. pietrusco
     
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    lo spero anch'io, ho gli stessi problemi di misha nella direzione opposta! ^_^
     
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    SRDN

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    Vi dico solo che un amico ha fatto i biglietti per andare a firenze, e cliccando sull'opzione "residente" gli son venuti venti euro in più rispetto alla tariffa "normale".
     
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  10. SaCraba
     
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    Trasporti sempre più cari e intorno il silenzio

    di Augusto Secchi

    Stamattina ho preso il mio solito caffè con i soliti amici e con un simpatico rappresentante di commercio di Mirandola, provincia di Modena, che ci chiedeva come mai in Sardegna non c’è ancora un movimento di forte indignazione sul caro traghetti che, a suo modesto parere di uomo pratico che lavora con numeri e percentuali, metterà in mutande l’economia dell’isola. Poi ci ha mostrato due biglietti dove veniva evidenziato, senza tema di smentita, il raddoppio della tratta: dai cento e otto euro dell’anno scorso, ai duecento e passa euro di alcuni giorni fa. Siccome era in vena di confidenze ci ha confessato che, in quella costosa traversata, aveva discusso della questione con alcuni autotrasportatori che, anche loro in vena di confidenze, gli avevano confessato che da qualche mese erano stati costretti ad aumentare il costo delle merci trasportate. Merci che, una volta giunte sugli scaffali della piccola e grossa distribuzione, sarebbero aumentate ancora. Fra queste, ci disse sorridendo, c’è anche il caffè che stiamo sorseggiando in questo momento.
    Nonostante fosse in vena di confidenze ha avuto il pudore di non dircelo ma, da alcune espressioni, ho capito che allo sbarco nel porto di Olbia si aspettava un mare di figli di guerrieri nuragici che sventolavano bandiere e cartelli, politici che si stracciavano le vesti, altri che protestavano intorno ad un fuoco ravvivato dalle loro tessere di partito che si facevano fiamma e cenere. Mentre gli dicevo che anche noi siamo un po’ abbagliati dall’Isola dei famosi, da Facebook e dalle vicissitudini del Cavaliere che sono diventate più intriganti di un giallo di Fois, sono stato sopraffatto da una serie di domande: “perché questo silenzio non viene infranto da una voce potente e autorevole che senta la necessità di urlare ai quattro venti quest’embargo che a breve ci metterà se non in mutande almeno in ginocchio?
    Abbiamo bisogno di un rappresentante di commercio di Mirandola che ci ricordi la gravità di quanto sta succedendo? Perché, a parte qualche voce a scoppio ritardato, tacciono i nostri eletti che siedono su scranni dove noi li abbiamo messi per controllare, verificare e, quando è necessario, urlare la loro indignazione? Perché un tale di Mirandola si indigna per questo scandalo e i nostri politici continuano a far finta che nulla ci sia sotto il sole?” Ma poi, mentre salutavamo il simpatico rappresentante che andava ad imbarcarsi, ho capito: i nostri politici vanno e vengono con agevolazioni e privilegi, il rappresentante di Mirandola, e i poveri cristi, possono solo pagare con denaro contante o sventolare bandiere. Quando ne hanno voglia.

    http://gianfrancopintore.blogspot.com/2011...intorno-il.html
     
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  11. SaCraba
     
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    "Sardegna per èlites: i biglietti costano il doppio"

    Lunedí 14.03.2011 16:00

    Gentili Signori,

    la presente viene inviata da un gruppo di persone che hanno a cuore il turismo nella vostra isola. Semplici cittadini innamorati della vostra terra tanto da trascorrervi, oramai da diversi anni, le proprie vacanze, sia estive che invernali, ma che ad oggi vedono minacciata questa loro preferenza a causa di strategie economiche messe in atto dalle compagnie di navigazione.

    Il mare della Sardegna

    Avremmo voluto fare della Sardegna, anche quest’anno, la nostra mèta per le vacanze estive, ma purtroppo le tariffe dei traghetti “dal continente” sono diventate così alte che ci troviamo costretti a ridurre drasticamente i nostri passaggi, ma soprattutto valutare altre destinazioni turistiche. Come certamente già saprete, il prezzo per un biglietto di traversata è praticamente raddoppiato dall’anno scorso con ogni qualsivoglia compagnia marittima, arrivando ad un prezzo attuale paragonabile ad un soggiorno per una settimana, ma con aereo ed albergo compresi, in altra località europea! Assurdo.

    Tali prezzi ci lasciano il dubbio che siano stati concordati ad hoc per un turismo solo d’elite e non alla portata di tutti! Considerando che gran parte di questa regione si mantiene anche con i proventi apportati dal turismo estivo, credendo non solo di quello “particolare” della Costa Smeralda, ci stavamo chiedendo se la Regione Sardegna e gli Organi preposti allo sviluppo turistico si stessero interessando alla questione contrastando in maniera perentoria detti aumenti sia a livello turistico che commerciale.

    E’ palese come ciò incida sulla nostra libertà di movimento, ma soprattutto come l’argomento possa ripercuotersi su quelle istituzioni preposte al buon andamento degli introiti di una regione già di per sé penalizzata geograficamente.

    Pertanto, con la presente, oltre a voler stimolare in primis la vostra disponibilità ad interessarVi al problema, Vi informiamo che procederemo da parte nostra a creare un profilo su Facebook contro dette compagnie di traghetti, dando così modo a tutti gli altri utenti interessati di potersi unire nella lotta contro questa imposizione economico/strategica.

    Ci rivolgiamo anche a quegli organi di stampa che, leggendoci per conoscenza, vorranno dimostrarsi sensibili alla questione “Sardegna accessibile a tutti” dando così voce alla nostra protesta!

    In attesa di avere un Vostro gentile riscontro e certi di una fattiva, quanto indispensabile, collaborazione, porgiamo i più cordiali saluti.

    Alessandra Maestri

    http://affaritaliani.libero.it/cronache/au...egna140311.html
     
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  12. Eracle
     
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    Strategia dello stato colonialista italiano:
    Li affamiamo, tagliando la loro primaria fonte di sostentamento (turismo) così accetteranno di buon grado i posti di lavoro del nucleare.

    Cosa stiamo aspettando a cacciare di nuovo i colonialisti da casa nostra?
     
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  13. SaCraba
     
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    Caro-traghetti: la Regione Sardegna esclude le associazioni dei consumatori dal tavolo di confronto

    Scoppia la polemica tra le Associazioni dei consumatori e la Regione Sardegna, oggetto della “contesa” il caro-traghetti. La Regione ha infatti aperto un tavolo di confronto con le compagnie marittime per discutere delle tariffe troppo alte, escludendo pero’ le Associazioni dei consumatori dalla discussione. Lo ha denunciato l’Unione Nazionale Consumatori (UNC) della Sardegna.


    “E’ inaccettabile – ha affermato il Segretario Generale dell’UNC, Massimiliano Dona – che proprio le Associazioni dei consumatori che li rappresentano e che per prime avevano denunciato gli ingiustificati rincari delle tariffe navali siano state messe all’angolo. In questo modo la Regione Sardegna ha dimostrato di sottovalutare l’importanza di una voce condivisa fra tutte le forze sociali per combattere insieme le azioni che danneggiano i consumatori”.

    “Da parte nostra proseguiremo nella battaglia e nel sostenere l’azione del nostro comitato territoriale. L’augurio – conclude Dona – è che le Istituzioni comprendano presto l’importanza di un’intesa comune sui temi cari ai consumatori”.
    http://www.sardegnablog.it/2011/03/16/caro...o-di-confronto/
     
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  14. SaCraba
     
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    La Regione diventa armatore contro il "caro traghetti"

    Ingaggiata per l'estate la Saremar, prezzo biglietti dimezzati
    27 aprile, 19:15

    (ANSA) - CAGLIARI, 27 APR - Contro il "caro traghetti" che minaccia non solo la mobilita' dei sardi ma anche l'imminente stagione turistica, la Regione diventa armatore e con la Saremar, compagnia di navigazione controllata al 100%, lancia la sfida alle altre compagnie accusate di fare cartello sui prezzi.

    Il progetto e' contenuto in una delibera approvata dalla Giunta Cappellacci. La sperimentazione partira' quest'estate e prevede di collegare Olbia con diversi porti della Penisola. Il costo si dovrebbe dimezzare: da 1000 a 500 euro per una famiglia di 4 persone con auto al seguito. (ANSA).

    http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/sar..._896838438.html
     
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    STUDIOSO DEI POPOLI DEL MARE

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    Per una continuità territoriale vera"
    Una data non casuale che coincide con Sa die de sa Sardigna

    28/04/2011di Monia Melis
    CARO-TRAGHETTI
    La protesta dei sardi della penisola:
    "Per una continuità territoriale vera"
    Una data non casuale che coincide con Sa die de sa Sardigna

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    SASSARI. Sulle navi che fanno la spola tra la Sardegna e la penisola non viaggiano solo i turisti. E per il cosiddetto caro traghetti (aumenti che vanno dal 60 al 100 per cento, ndr) protestano anche gli emigrati sardi. Sono quelli che vivono e lavorano lontano dall'isola, con cui conservano però un fortissimo legame, coltivato anche nei circoli, e che spesso aspettano le ferie estive per poterci tornare. E questo pomeriggio, in una delle città dove c'è una gran numero di sardi, Torino, è stata organizzata una mobilitazione. In piazza Castello, dalle 18, ci sarà un sit-in pacifico per dare visibilità e ribadire le ragioni di chi, come denunciato anche dalle associazioni dei consumatori, dovrà rinunciare al viaggio o comunque sborsare cifre non previste. O ancora spostarsi in aereo, rinunciando in molti casi all'auto a seguito. Perché le compagnie, mentre la Tirrenia aspetta la privatizzazione, e probabilmente sarà mangiata dalle altre, hanno in concreto fatto semplicemente cartello. Le tratte oggetto della protesta sono quelle da e per l'isola delle compagnie come Grandi navi veloci, Moby Lines e Sardinia Ferries, nonché Tirrenia. Una mobilitazione organizzata dai circoli dei sardi in Piemonte anche grazie al social network più diffuso: Facebook. Un tam tam virtuale che diventa concreto e che potrebbe portare anche al blocco dei porti, come minacciato, primo tra tutti quello di Genova. Ma nella lista ci sono anche quelli di Civitavecchia e Livorno. E c'è chi ha realizzato una bozza di progetto molto simile a quello messo in campo, nella realtà, dalla stessa Regione, con una flotta sarda ribattezzata "Shardana".

    http://www.sassarinotizie.com/articolo-490...iale_vera_.aspx
     
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