Quirra. documento ufficiale sul monitoraggio ambientale nella zona della base militare

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  1. SaCraba
     
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    «Quel carico è fortemente radioattivo»

    venerdì 4 febbraio 2011 alle ore 8.50


    TIR CONTAMINATI Rilevato il doppio del Cesio tollerabile Portovesme Srl, l’Arpas smentisce le rassicurazioni dell’Alfa Acciai
    PORTOVESME. Il carico di 70 tonnellate di fumi di acciaieria spedito una settimana fa dalla fonderia Alfa Acciai di Brescia alla Portovesme Srl è contaminato da isotopi di Cesio 137. La conferma è arrivata ieri mattina al termine delle analisi chimico-fisiche eseguite dall’Arpas. Gli esami sono stati eseguiti su 14 campioni prelevati dai tre container carichi di scarti degli altiforni bresciani. Due dei tre Tir risultano contaminati, eppure hanno fatto il giro di mezza Italia senza destare allarme al porto di Genova e nel porto canale di Cagliari. Ad accertare la presenza di radionuclidi di Cesio 137 nei container è stato il rilevatore della Portovesme Srl che, appena la prima motrice si è affacciata nella gabbia a transito obbligato, ha cominciato a gracchiare con un’intensità fuori norma.
    Il camion ha innestato la retromarcia per un nuovo tentativo e i valori riscontrati hanno fatto salire il tracciato oltre la soglia di allarme. Anche i controlli sugli altri due container hanno fatto impazzire il contatore fisso e quello manuale imponendo all’azienda del gruppo Glencore l’attivazione delle procedure di legge a tutela della salute pubblica, dei lavoratori e degli stessi impianti. Il carico contenuto in cassoni metallici - 70 tonnellate di fumi contaminati da Cesio 137 - è stato sistemato in un’area interdetta al transito fino alla conclusione dei test sui campioni prelevati dai tecnici della Asl e dell’Arpas.
    Ieri mattina nonostante il forte riserbo sulla vicenda, è stato reso noto che 55 tonnellate di fumi sono contaminati da radionuclidi di cesio 137 e non potranno entrare nel ciclo produttivo della fabbrica di piombo e zinco. Secondo indiscrezioni il livello di contaminazione è diverso nei tre container: uno fa scattare il monitor Geiger oltre la soglia dei 1000 Becquerel (i limiti di legge sono sotto i 500 Bq); nel secondo carico il campo delle radiazioni è leggermente inferiore mentre il terzo è risultato inerte. Ora ogni decisione, sulla sorte dei tre carichi passa al prefetto di Cagliari. Per questa mattina, infatti, è previsto un vertice dove, anche sulle indicazioni dei tecnici e degli esperti, si dovrà decidere quali provvedimenti adottare. È probabile che i due camion contaminati da Cesio 137 vengano posti sotto sequestro dalla magistratura e sistemati in luoghi sicuri e lontano da presenze umane. Sull’argomento, data la gravità della situazione, nessuno intende fornire delucidazioni. Arpas, Asl 7, vigili del fuoco, carabinieri hanno la bocca cucita. La Portovesme Srl ha ripetutamente fatto sapere che in questa brutta vicenda non ha alcuna responsabilità. Lo conferma il fatto che è stato proprio il contatore Geiger della fabbrica a far scattare l’allarme e le indagini. Sulle responsabilità erano state aperte due inchieste di natura penale: una dalla Procura di Cagliari sulla scorta delle indagini condotte dai Noe e l’altra dalla magistratura di Brescia. Alfa Acciai dovrà giustificare come i due container contaminati abbiano superato il loro portale. Il direttore generale Giuseppe Cavalli aveva dichiarato qualche giorno fa che l’alta sensibilità di misura dei terminali della Portovesme Srl avevano determinato un falso allarme: il carico venduto alla Portovesme Srl era sotto i limiti di legge.

    Da La Nuova Sardegna 04/02/2011
    Autore: ERMINIO ARIU
     
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49 replies since 7/1/2011, 18:23   3269 views
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