Quirra. documento ufficiale sul monitoraggio ambientale nella zona della base militare

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  1. SaCraba
     
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    «Si ammalano soprattutto i militari»

    Giovedì 13 gennaio 2011

    Certe volte i militari e i loro familiari chiedono aiuto ai loro più acerrimi nemici, i pacifisti: «Siamo a Quirra, ci siamo ammalati di leucemia, a chi dobbiamo rivolgerci per chiedere un indennizzo?».
    Accade da qualche anno ai sottufficiali e agli ufficiali del poligono interforze, alle loro mogli, ai loro figli. Costretti dalle loro condizioni di salute a chiedere il sostegno agli attivisti dei comitati anti-militaristi come "Gettiamo le basi". Perché se i veterinari delle Asl di Lanusei e Cagliari hanno messo nero su bianco che dieci pastori di Quirra su diciotto si sono ammalati di tumori proprio mentre nei loro ovili nascevano agnelli con sei zampe, sventrati, sordi e senza occhi, tutto tace sul fronte militare. Scarsa informazione, poca assistenza. Così ai graduati, costretti dall'oggi al domani ad dover combattere con un nemico subdolo e invisibile come la malattia, non resta che rivolgersi ai pacifisti per avere un sostegno.
    «Si parla tanto (giustamente) dei pastori ammalati a Quirra - dichiara il portavoce dei pacifisti, Mariella Cao - ma tutto tace sul personale in divisa e sui familiari che abitano tra Perdasdefogu e Capo San Lorenzo e nel Sarrabus, ammalati in questi anni. Nessuna cifra certificata, nessun controllo su sottufficiali o ufficiali, nessuna indagine sui figli. Una strage silente».
    Sono 23 i casi, secondo un particolare registro “fai-da-te” dei tumori censiti dal 2001 a oggi a Quirra e tenuto da Mariella Cao, «approssimato per difetto, perché secondo noi, i militari malati sono almeno il triplo. Un elenco aggiornato costantemente purtroppo dalle continue segnalazioni che ci arrivano soprattutto dai familiari e consegnato puntualmente ai vertici del poligono interforze».
    L'ultimo a riceverlo è stato il generale Quattrociocchi, che ha lasciato il comando della base qualche mese fa. Probabilmente ha trasmesso il dossier, completo di nome, cognome e grado dei malati, al suo successore, Sanzo Bonotto (il comandante del poligono è anche il presidente del Comitato territoriale che coordina il controllo ambientale finanziato dalla Difesa).
    Numeri importanti, da sommare ad altre cifre. «A noi risultano 6 malati tra i lavoratori della Vitrociset, 18 tra le categorie a rischio (familiari dei militari in servizio, agricoltori della zona, muratori che hanno lavorano nel poligono») più 21 abitanti di Quirra, compresi i pastori di cui si parla nell'indagine delle Asl residenti nella frazione. Sessantotto malati di tumore o linfoma. Numeri da campo di sterminio».
    Sul caso Quirra, il Governatore Ugo Cappellacci ha rotto il silenzio: «La questione dovrà essere affrontata con il massimo impegno e senza un insensato chiasso strumentale».
    Ieri il gruppo in Consiglio regionale composto da Rossomori, Comunisti, Sinistra Sarda e Idv ha illustrato la mozione (prima firmataria, Claudia Zuncheddu) che chiede «la smilitarizzazione della Sardegna per un'economia di pace imperniata su un modello di sviluppo ecologico nel quale le basi militari sono un ostacolo». Legambiente chiede un intervento di Regione e Ministeri della Difesa e della Salute, per sospendere le sperimentazioni militari». Interrogazione anche dell'esponente di Fortza Paris in Consiglio regionale, Eugenio Murgioni (ex sindaco di Castiadas): «Danni enormi per l'economia di Villaputzu».
    Il blocco del Poligono di Quirra è stato chiesto anche dal gruppo del Pd alla Camera e al Senato, su proposta di Antonello Soro, firmata anche da Gian Piero Scanu (componente della commissione d'inchiesta sull'uranio impoverito), da Anna Finocchiaro e Francesco Ferrante.
    Intanto domani alle 19 in via Baronia 13 a Cagliari verrà proiettato un documentario su Quirra realizzato dalla tv svizzera.
    PAOLO CARTA
    http://edicola.unionesarda.it/Corrente/Art...rticolo=2540566

    Tumori a Quirra, indaga la ProcuraIeri blitz del pm Fiordalisi nel poligono interforze della Nato


    Giovedì 13 gennaio 2011

    Inchiesta ispirata dalle notizie apprese dai giornali e dalle televisioni. «Se muore tanta gente, bisogna vederci chiaro».


    LANUSEI Carta canta. Meglio se si tratta di un quotidiano. Sono pagine di giornale i primi atti del fascicolo aperto dal procuratore Domenico Fiordalisi sui misteri della sindrome di Quirra. Di esposti e denunce nessuna traccia. Il territorio trasuda sospetti e indignazione ma nessuno si è fatto avanti. La circostanza lascia perplesso il magistrato. «In questa faccenda bisogna comunque vederci chiaro. Per questo apro un fascicolo d'ufficio sulla base di articoli di stampa. L'indagine dovrà verificare se ci sono reati e impedire che portino ad ulteriori conseguenze con gravi danni sulla salute».
    LEGITTIMO SOSPETTO Nelle terre di Quirra due pastori su tre muoiono di leucemia. Il rapporto curato dai veterinari delle Asl di Lanusei e Cagliari dice che gli agnelli nascono con sei occhi, senza gambe. Ci sono animali deformi e privi di viscere. I veterinari ipotizzano un legame tra le malformazioni e la diffusione anomala di patologie rare. Ieri in Procura hanno spulciato il lavoro dei cronisti, materiale fotocopiato e allegato agli atti. Nel pomeriggio il procuratore, accompagnato dagli uomini della Forestale, ha effettuato il primo sopralluogo nelle terre del Poligono. «Il primo di una lunga serie».
    TUMORI E SENTENZE Lo spartiacque tra la competenza della Procura militare e quella ordinaria è determinata dalla tipologia di reato. Stabilire se e per quali ragioni i tumori attorno al Poligono abbiano un'incidenza superiore a quella dell'infarto è una questione di civiltà, militare o civile. Sulla faccenda hanno indagato anche i militari. Nel 2002 il pm della Procura militare di Cagliari Mauro Rosella rivelò al cronista come dagli atti non fosse emerso l'uso di materiali radioattivi (uranio impoverito) nelle esercitazioni a Quirra. I dati si riferivano ad un periodo di vent'anni, fino al 1982. Proprio nel 2002 la sentenza Michelini stabiliva per la prima volta un rapporto causa-effetto tra l'attività del militare (morto a 27 nel luglio 1977) e la sua attività nella base di Quirra. C'è da credere che la Procura di Lanusei prenda molto sul serio la questione ed altri atti andranno presto ad arricchire il fascicolo.
    I SINDACI Notizie di prima mano, in tempi brevissimi. Le chiedono i sindaci ogliastrini. «Faccio parte del comitato territoriale come altri primi cittadini. Ma al momento non abbiamo elementi per poter fare delle valutazioni. Per questo motivo abbiamo sollecitato la riunione del comitato d'indirizzo. Siamo consapevoli dell'importanza del Poligono per l'economia dei nostri paesi, ma siamo convinti che il Poligono debba e possa lavorare in piena sicurezza». Reclama massima trasparenza anche Tito Loi, sindaco di Osini. «Abbiamo saputo le notizie dai giornali. Se solo una parte di queste cose fossero vere, la responsabilità di sindaci nei confronti della popolazione ci porterebbe a fare richieste precise». Il Poligono non ha deluso le attese dei sindaci. Il comitato si riunirà nei prossimi giorni, al rientro del comandante, il generale Bonotto.
    SIMONE LOI
    http://edicola.unionesarda.it/Corrente/Art...rticolo=2540565
     
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