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ART. GdS 07/08/2006 nella pag. della Cultura.
QUANDO I RESTI SI LEGGONO
Un viaggio attraverso la storia della Sardegna dalle più antiche
tracce umane fino alle torri spagnole: millenni di cultura
e crescita ma anche guerre, carestie e distruzioni che hanno prodotto
testimonianze imponenti come i nuraghi o minute
come i gioielli a corredo delle tombe. Tutto questo è raccontato nello
speciale di Darwin , bimestrale di scienze al terzo
anno di vita, che dedica il primo dei suoi "Quaderni" proprio alla
nostra isola. Il numero speciale Archeologia in Sardegna,
in edicola da qualche giorno, è stato presentato alla Cittadella
deiMusei di Cagliari da Gianfranco Bangone, direttore
della rivista, che ha coinvolto nel progetto alcuni nomi
dell'archeologia isolana. SÌ PERCHÉ questa volta a raccontare
le meraviglie del passato non sono giornalisti o appassionati della
materia spesso abbagliati da miti affascinanti e
incredibili teorie sui Sardi quistatori dell'Universo. Sono gli
archeologi veri, quelli che vanno sul campo con piccozza e
palette, che imbustano migliaia di pezzetti di ceramica prima di
formulare un'ipotesi, che vagliano e studiano e confrontano
prima di azzardare una crono- conlogia. Eccoli per la prima volta
fuori dalle cattedre universitarie alle prese con una
pubblicazione scientifica e divulgativa al tempo stesso, che racconta
il dato archeologico così com'è, senza colpi di scena.
Chi sfoglierà Darwin Quaderni non troverà strabilianti onde anomale,
guerrieri feroci alla conquista del Mediterraneo, o fieri
Difensori dell'isola abbarbicati sulle montagne soli contro il mondo.
Gli autori (S. Angiolillo, C. Lugliè, A. Stiglitz, R. Sirigu, G.
Serreli, M. G. Mele, A. Depalmas, R. D'Oriano, C. Del Vais, A.
Moravetti, M. Sanges, P. Bartoloni) raccontano con semplicità
chiarezza la Sardegna antica sin dal suo primo popolamento. Scorrono
le meraviglie dei Sardi prenuragici come lo
straordinario tempio a ziqqurat di Monte D'Accoddi unico nel
Mediterraneo, o gli imponenti guerrieri di Monti Prama posti
a guardia di una necropoli nuragica. Sono illustrati progetti ancora
in corso, come il restauro di 24 relitti romani ritrovati
nel porto di Olbia, o lo studio delle officine per la lavorazione
dell'ossidiana nel Monte Arci. E ancora, i bronzetti, le città
puniche, le fortezze medievali e i baluardi spagnoli posti a difesa
delle coste e del territorio. Per la prima volta l'archeologia è
spiegata dagli archeologi
LETTERA INVIATA DA LEONARDO MELIS AL SARDEGNA:
STAMPA SARDA DI PARTE: CONTRO FRAU e MELIS
Che la Stampa Sarda non abbia mai sostenuto le Teorie di Melis e Frau, nonostante i loro libri vadano letteralmente a ruba, si sapeva. Ora però una giornalista, contravvenendo all’etica della Categoria, si schiera addirittura contro. L’articolo apparso su un noto quotidiano sardo il 07/agosto a firma di una non meglio identificata (F. M.), descrivendo l’uscita di un nuovo bimestrale sull’archeologia, denigrava addirittura le teorie dei due autori di noti saggi sulla Storia sarda.
“... perchè questa volta a raccontare le meraviglie del passato non sono giornalisti o appassionati della materia spesso abbagliati da miti affascinanti e incredibili teorie sui sardi conquistatori dell’Universo....chi sfoglierà il... (sic) non troverà strabilianti onde anomale, guerrieri feroci alla conquista del Mediterraneo...”
Come si permette una giornalista che dovrebbe attenersi alla descrizione dei fatti senza dare giudizi personali, attaccare due autori i cui libri sono letti e apprezzati dalla maggioranza dei Sardi e che oltretutto sono oggetto di interesse fuori dalla Sardinia e dall’Italia stessa, arrivando addirittura a essere oggetto di dibattito a convegni internazionali in USA (Il libro di Melis), Francia (Frau, sotto l’egida dell’Unesco) e altre nazioni sicuramente più sensibili a nuove interessanti teorie che scardinano le ormai superate fonti dei nostri ineffabili e intoccabili archeologi e cattedratici di vecchio stampo. Che ne sa la giornalista autrice dell’articolo di quanti anni di ricerche (a proprie spese e non sotto l’ombrello protettivo di una Università o di una Sovrintendenza) siano costate ai due autori le opere in questione? Non dovrebbe pensare che, se in tutto il mondo si parla di queste teorie e i nostri “studiosi ufficiali” non ne accennano in minima parte, in torto ci siano questi ultimi? E dov’è il rispetto e l’imparzialità che un giornalista dovrebbe avere nei confronti di fatti e persone protagoniste della nostra comunità? Personalmente ci sono abituato, non avendo Santi protettori, ma penso che un giornalista come Sergio Frau dovrebbe avere, come minimo, almeno il rispetto dovuto fra colleghi.
Il giornale che ha pubblicato un articolo del genere, dovrebbe come minimo delle scuse ai due autori, se non altro come cittadini e lettori dello stesso quotidiano.
Leonardo Melis
NB<. L'articolo è stato inviato ad altre testate, anche dell'web, quindi questa copia è un poco "ritoccata" nei toni... evitando nome della giornalista e nome del giornale... che comunque è IL SARDEGNA edizioni E. POLIS
SHARDAN.... -
Sharru.kin.
User deleted
Beh, per fortuna queste cose non accadono più in modo così esplicito nei giornali . -
pora reitia.
User deleted
Gli archeologi italiani debbono difendere la loro bottega e la loro "ideologia italiana filoromana" su cui poggia il loro potere castuale.
Il caso etrusco:
Sulla lingua etrusca ovvietà ignorate e contraddette
www.centrostudilaruna.it/sulla-ling...ntraddette.html
Massimo Pittau. -
Sharru.kin.
User deleted
Piccola curiosità... cosa vuol dire pora reitia?
Salve. -
pora reitia.
User deleted
Sono i due nomi più ricorrenti nelle iscrizioni venetiche, della principale divinità venetica:
Reitia
http://www.raixevenete.com/forum_raixe/top...1&TOPIC_ID=5970
http://www.raixevenete.com/forum_raixe/top...2&TOPIC_ID=5970
. -
shardar.
User deleted
iIgiornalisti sardi sono succubi dei loro editori filoromani!!! . -
pietrusco.
User deleted
non si può citare il bastardo alle sue responsabiltà? l'ordine dei giornalisti esiste, e quando non c'è resta la magistratura. ART. GdS 07/08/2006 nella pag. della Cultura.
QUANDO I RESTI SI LEGGONO
Un viaggio attraverso la storia della Sardegna dalle più antiche
tracce umane fino alle torri spagnole: millenni di cultura
e crescita ma anche guerre, carestie e distruzioni che hanno prodotto
testimonianze imponenti come i nuraghi o minute
come i gioielli a corredo delle tombe. Tutto questo è raccontato nello
speciale di Darwin , bimestrale di scienze al terzo
anno di vita, che dedica il primo dei suoi "Quaderni" proprio alla
nostra isola. Il numero speciale Archeologia in Sardegna,
in edicola da qualche giorno, è stato presentato alla Cittadella
deiMusei di Cagliari da Gianfranco Bangone, direttore
della rivista, che ha coinvolto nel progetto alcuni nomi
dell'archeologia isolana. SÌ PERCHÉ questa volta a raccontare
le meraviglie del passato non sono giornalisti o appassionati della
materia spesso abbagliati da miti affascinanti e
incredibili teorie sui Sardi quistatori dell'Universo. Sono gli
archeologi veri, quelli che vanno sul campo con piccozza e
palette, che imbustano migliaia di pezzetti di ceramica prima di
formulare un'ipotesi, che vagliano e studiano e confrontano
prima di azzardare una crono- conlogia. Eccoli per la prima volta
fuori dalle cattedre universitarie alle prese con una
pubblicazione scientifica e divulgativa al tempo stesso, che racconta
il dato archeologico così com'è, senza colpi di scena.
Chi sfoglierà Darwin Quaderni non troverà strabilianti onde anomale,
guerrieri feroci alla conquista del Mediterraneo, o fieri
Difensori dell'isola abbarbicati sulle montagne soli contro il mondo.
Gli autori (S. Angiolillo, C. Lugliè, A. Stiglitz, R. Sirigu, G.
Serreli, M. G. Mele, A. Depalmas, R. D'Oriano, C. Del Vais, A.
Moravetti, M. Sanges, P. Bartoloni) raccontano con semplicità
chiarezza la Sardegna antica sin dal suo primo popolamento. Scorrono
le meraviglie dei Sardi prenuragici come lo
straordinario tempio a ziqqurat di Monte D'Accoddi unico nel
Mediterraneo, o gli imponenti guerrieri di Monti Prama posti
a guardia di una necropoli nuragica. Sono illustrati progetti ancora
in corso, come il restauro di 24 relitti romani ritrovati
nel porto di Olbia, o lo studio delle officine per la lavorazione
dell'ossidiana nel Monte Arci. E ancora, i bronzetti, le città
puniche, le fortezze medievali e i baluardi spagnoli posti a difesa
delle coste e del territorio. Per la prima volta l'archeologia è
spiegata dagli archeologi
LETTERA INVIATA DA LEONARDO MELIS AL SARDEGNA:
STAMPA SARDA DI PARTE: CONTRO FRAU e MELIS
Che la Stampa Sarda non abbia mai sostenuto le Teorie di Melis e Frau, nonostante i loro libri vadano letteralmente a ruba, si sapeva. Ora però una giornalista, contravvenendo all’etica della Categoria, si schiera addirittura contro. L’articolo apparso su un noto quotidiano sardo il 07/agosto a firma di una non meglio identificata (F. M.), descrivendo l’uscita di un nuovo bimestrale sull’archeologia, denigrava addirittura le teorie dei due autori di noti saggi sulla Storia sarda.
“... perchè questa volta a raccontare le meraviglie del passato non sono giornalisti o appassionati della materia spesso abbagliati da miti affascinanti e incredibili teorie sui sardi conquistatori dell’Universo....chi sfoglierà il... (sic) non troverà strabilianti onde anomale, guerrieri feroci alla conquista del Mediterraneo...”
Come si permette una giornalista che dovrebbe attenersi alla descrizione dei fatti senza dare giudizi personali, attaccare due autori i cui libri sono letti e apprezzati dalla maggioranza dei Sardi e che oltretutto sono oggetto di interesse fuori dalla Sardinia e dall’Italia stessa, arrivando addirittura a essere oggetto di dibattito a convegni internazionali in USA (Il libro di Melis), Francia (Frau, sotto l’egida dell’Unesco) e altre nazioni sicuramente più sensibili a nuove interessanti teorie che scardinano le ormai superate fonti dei nostri ineffabili e intoccabili archeologi e cattedratici di vecchio stampo. Che ne sa la giornalista autrice dell’articolo di quanti anni di ricerche (a proprie spese e non sotto l’ombrello protettivo di una Università o di una Sovrintendenza) siano costate ai due autori le opere in questione? Non dovrebbe pensare che, se in tutto il mondo si parla di queste teorie e i nostri “studiosi ufficiali” non ne accennano in minima parte, in torto ci siano questi ultimi? E dov’è il rispetto e l’imparzialità che un giornalista dovrebbe avere nei confronti di fatti e persone protagoniste della nostra comunità? Personalmente ci sono abituato, non avendo Santi protettori, ma penso che un giornalista come Sergio Frau dovrebbe avere, come minimo, almeno il rispetto dovuto fra colleghi.
Il giornale che ha pubblicato un articolo del genere, dovrebbe come minimo delle scuse ai due autori, se non altro come cittadini e lettori dello stesso quotidiano.
Leonardo Melis
NB<. L'articolo è stato inviato ad altre testate, anche dell'web, quindi questa copia è un poco "ritoccata" nei toni... evitando nome della giornalista e nome del giornale... che comunque è IL SARDEGNA edizioni E. POLIS
SHARDAN.... -
pora reitia.
User deleted
Mi pare che nell'articolo non vi sia un riferimento diretto a Leonardo con nome e cognome.
Poi a questi poveretti di "archeologi professionali" che si vedono sorpassati alla grande da un "dilettante" bisogna lasciar loro un pò di spazio nella ribalta se no potrebbero finire per suicidarsi..