Miniera di Furtei e il bacino di cianuro.

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  1. SaCraba
     
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    Miniera di Furtei: il miraggio dell’oro

    Esiste un luogo leggendario dove le ricchezze sono innumerevoli e i metalli preziosi ordinari prodotti della terra. È l’El Dorado per eccellenza, il luogo che in molti aspettavano di raggiungere, almeno in Sardegna. In questa terra dove le ricchezze abbondano e la natura è stata più che generosa nel prolificare polmoni verdi e paradisi costieri terrestri, l’oro del sole non ha mai reso abbastanza da poter essere l’unico traino economico della Regione. E allora si è cominciato a cercare altrove.

    Inizialmente i vari quotidiani locali, i sindaci più conservatori e le popolazioni autoctone storcevano il naso a quella che poteva diventare la grande avventura aurifera della Sardegna, il progetto dell’oro estratto dalle miniere di Furtei o del rame di Funtana Raminosa o dell’ossidiana di Monte Arci.

    Ma la ricerca non ha lasciato spazio a nessun tipo di dubbio: alla fine degli anni ‘80 la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Cagliari, durante una ricerca sui giacimenti metalliferi, individua dei siti particolarmente fecondi di oro e metalli associati a Furtei e Osilo, rispettivamente nel Medio Campidano e in provincia di Sassari.

    L’attività estrattiva aveva dunque inizio e, con essa, cominciavano a nascere le aziende e le società che cominciarono a gravitarle intorno, attratte tutte dalla stessa meta: l’oro e il profitto ad esso correlato.

    È a partire da queste aspettative che, nel 1988, nasce la joint venture tra la Progemisa (Prospezioni Geologiche sarde), parte dell’Ente Minerario Sardo, e la SIM (Società Italiana Miniere) facente parte dell’AGIP, con sede ad Iglesias. Ben presto, però, l’AGIP si tira fuori dal progetto per una precisa scelta aziendale di abbandono del settore minerario, venendo sostituita prontamente da due aziende australiane, entrambe leader nel comparto della ricerca mineraria. Dall’intesa di questi 3 soggetti (Progemisa e le 2 aziende australiane) nasce, nel 1993, la Sardinia Gold Mining S.p.a. che nel 1997 esibisce il suo primo lingotto d’oro alla presenza delle maggiori cariche istituzionali del territorio sardo.

    Questa breve cronistoria è importante per capire il contesto di ciò che è diventata Furtei e la sua miniera oggi: un vero e proprio disastro ambientale che, al contrario delle aspettative, non ha prodotto ricchezza alcuna per la Regione né ha garantito posti di lavoro agli abitanti dei siti interessati. In compenso è responsabile della scomparsa di 3.500.000 tonnellate di montagne e colline nonché dell’abbandono degli incalcolabili residui tossici accumulati in anni di lavorazione.


    bacino di cianuro
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    Nel dicembre 2008, infatti, il progetto per la coltivazione in sottosuolo del giacimento a solfuri, indispensabile per la sopravvivenza della miniera, non è stato approvato, complici sia il prezzo instabile dell’oro, sia la crisi generale dei mercati che non azzarda nell’investimento rischioso. La miniera oggi è quindi in liquidazione e i bacini di cianuro, utilizzati un tempo per l’estrazione dei metalli preziosi, straripano di liquido misto a sali essiccati che si propagano in tutto il territorio circostante avvelenando così i pascoli e le piantagioni e rappresentando nel contempo un rischio reale anche per le persone che li inspirano.

    Il 6 maggio scorso il Comitato provinciale del Medio Campidano per l’ambiente si è riunito a Sanluri per discutere delle problematiche connesse a tale abbandono e per rintracciare i responsabili dell’abbandono del sito in situazioni di totale insicurezza. La legislazione vigente in materia ambientale prevede, infatti, che i titolari di concessioni o autorizzazioni per attività estrattive debbano annualmente accantonare una somma per il ripristino ambientale. Cosa che non è stata neppure lontanamente ipotizzata in questa occasione.

    Al posto delle cave, ora, si vorrebbero far nascere dei polmoni verdi destinati a percorsi turistici volti alla scoperta dell’archeologia mineraria. Ma per tale ambizioso progetto, il sindaco di Furtei, Luciano Cau, ha previsto e richiesto un finanziamento di circa 37 milioni di euro alla Regione Sardegna (necessari solo per il prosciugamento della diga e la piantumazione di una decina d’alberi) che adesso attende l’approvazione della nuova Giunta Regionale guidata dal governatore Ugo Cappellacci il quale, paradossalmente, è stato egli stesso presidente della Sardinia Gold Mining dal 2001 al 2003. I conti non tornano? Bene, a queste disambiguità aggiungeteci i 42 operai addetti che attendono la cassa integrazione da dicembre 2008 e che ad oggi lavorano gratis per tenere sotto controllo lo scempio ambientale più il guasto di questi giorni alle due pompe che garantiscono il mantenimento del livello di guardia del bacino di cianuro e che rischiano di riversare il liquido velenoso alla piana del Campidano. Non è tutto oro quel che luccica, quindi. Specialmente in questo caso.

    www.tafter.it/2009/05/26/miniera-di...ll%E2%80%99oro/

    CITAZIONE
    Interrogazione parlamentare riguardante il disastro ambientale :

    Legislatura 16º - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 298 del 09/12/2009
    www.senato.it/japp/bgt/showdoc/fram...tampa=si&toc=no



    Edited by SaCraba - 7/2/2010, 18:29
     
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  2. dedalonur9
     
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  3. ARRUIASA DE GHENTIANA
     
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    .....continuano ancora a rubarci le risorse e a lasciarci i danni da risanare.....
    .....naturalmente con fondi regionali cacciati dalle nostre tasche,
    con il bene placido delle istituzioni sarde, che perdipiù sono protagonisti dello scempio,
    il carissimmo pres. Cappellacci capofila.
    CHE SCHIFO!!!

    QUESTE PERSONE NON MI (CI) RAPPRESENTANO :bomba: :viching grr: :viching grr:
     
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  4. suonosardo
     
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    Mi ricordo che la sardinia Gold Mining fece di tutto per convincere sindaci e amministratori riluttanti che non ci fosse assolutamente nessun pericolo per l'ambiente, solo posti di lavoro per tanti, loro infatti erano dei professionisti e sapevano fare benissimo il loro mestiere <_<
    Questa gente così avida di profitto, così infida e falsa mi da sinceramente il voltastomaco. Intanto però loro si sono riempiti le tasche e se ne sono tornati a casa loro, e in galera non ci vanno di sicuro. :angry:
     
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    SRDN

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    il destino della Sardegna ? Le industrie dicevano!
    cosa hanno portato? lavoro sottopagato per tanti anni, e miliardi di danni in termini di ambiente, morti passati, presenti e futuri!
    ma che marcissero all'inferno!
     
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  6. SaCraba
     
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    PROVINCIA MEDIO CAMPIDANO

    Giovedì 18 marzo 2010

    Gli ex lavoratori della miniera di Santu Miali illustrano i pericoli in una lettera a sindaci e Provincia


    «A Furtei rischio catastrofe»La lettera: bomba ecologica nel Campidano

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    Gli ex dipendenti della miniera hanno scritto una lettera piena di dati ai ventotto sindaci del territorio e al presidente della Provincia. L'obiettivo è sollecitare un intervento che disinneschi la bomba ambientale che minaccia il Campidano.


    L 'acqua gialla nella bottiglia ondeggia ad ogni manata sul tavolo. «È una piccola bomba ambientale con arsenico, rame e ferro che portano alla formazione di acido solforico. Il bacino della miniera di Furtei ne contiene cinquantamila litri».
    Emanuele Madeddu, portavoce dei quarantadue lavoratori della miniera di Furtei, ha spiegato i rischi che corre il Campidano - «nessuno è al sicuro» - dopo la chiusura di Santu Miali. Il quarto piano dell'assessorato regionale all'Industria, a Cagliari, è diventato la centrale operativa della protesta, i lavoratori concentrati giorno e notte in una stanza. I pericoli sono illustrati dettagliatamente nella lettera aperta ai ventotto sindaci del territorio e al presidente della Provincia, Fulvio Tocco: «Sino ad ora gli ex dipendenti senza stipendio si sono fatti carico della sicurezza con grande senso di responsabilità. È arrivato il momento che la Regione risolva il problema ecologico e quello occupazionale».

    L'ARPAS L'undici marzo l'agenzia regionale per la protezione dell'ambiente ha fotografato la situazione con una relazione dettagliata: «Si evidenziano forti rischi di contaminazione delle acqua superficiali e del territorio attiguo al sito minerario da parte di elementi chimici anche cancerogeni e altamente tossici e il rischio di diffusione di acque acide. Tali elementi sono presenti nelle acque trattenute dagli scavi minerari, dalla diga fanghi e nell'impianto di lavorazione dei minerali. Il rischio è amplificato dalla possibilità di tracimazione delle stesse acque conseguente a fenomeni di precipitazione anche non eccezionali».

    LA LETTERA Il documento spedito ai politici inizia così: «Siamo responsabili anche durante la protesta. L'occupazione del quarto piano dell'assessorato regionale all'Industria non ferma l'attività che noi, lavoratori della miniera d'oro di Furtei ormai chiusa, portiamo avanti. Infatti proseguiamo il monitoraggio della bomba ecologica che, nella piana del Medio Campidano, può trasformarsi in un vero e proprio disastro ambientale senza il presidio di personale specializzato».

    IL PASSATO «Il 5 marzo il tribunale di Cagliari ha dichiarato lo stato di fallimento della società Sardinia Gold mining spa. Una fine indecorosa per un'azienda che dal 1997 al 2008 ha prodotto 4,6 tonnellate d'oro, 6.5 tonnellate d'argento e 1700 tonnellate di rame».

    I VELENI «Oltre al dissesto del territorio, frutto della coltivazione a cielo aperto della miniera, nella diga sterili restano tutti gli scarti della lavorazione dei minerali: all'interno sono presenti sia elementi originariamente contenuti nei minerali trattati quali arsenico, mercurio, rame, ferro, zinco, piombo, cadmio e zolfo, sia i residui dei reagenti utilizzati nei processi di trattamento, quali i cianuri e xantati. La diga sterili ha una superficie di undici ettari e contiene circa due milioni di tonnellate di fanghi e trecentomila metri cubi di soluzione acquosa. Alla base si registra una perdita di diversi litri al secondo. Il liquido si riversa in una vasca servita da pompe, che riportano l'acqua nella diga, e sono in funzione ventiquattr'ore su ventiquattro. Un malfunzionamento provocherebbe il riversamento nel rio S'Alluminu che confluisce nella diga Casa Fiume. Quest'ultima è utilizzata come deposito di acque grezze destinate all'irrigazione che alimentano il basso Campidano e l'Area vasta di Cagliari».

    IS CONCAS «In questo bacino le acque piovane entrano in contatto con minerali lasciati scoperti dagli scavi, innescando la dissoluzione di metalli pesanti. E la situazione non è migliore nell'impianto di trattamento dov'è stoccata una tonnellata di cianuro di sodio solido e circa trentamila litri in soluzione. Per capire basta un dato: mezzo grammo di cianuro di sodio può uccidere l'uomo». Chiaro il concetto?
    PAOLO PAOLINI

    http://giornaleonline.unionesarda.ilsole24...rticolo=2442275
     
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  7. dedalonur9
     
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    ........ :cry: :cry: :cry:

    e che posso dire?
     
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  8. SaCraba
     
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    CITAZIONE (dedalonur9 @ 18/3/2010, 22:51)
    ........ :cry: :cry: :cry:

    e che posso dire?

    :cry: non c'è niente da dire se non ringraziare gli ex operai che tengono (gratis) a bada tutto quel veleno per il bene di tutti


    FURTEI.

    Una pompa è andata in tilt per due volte: decisivi gli operai licenziati


    Diga al cianuro, evitato un disastro

    Venerdì 19 marzo 2010

    Alle 19 di ieri hanno tirato un sospiro di sollievo dopo aver sostituito la pompa che porta l'acqua al cianuro nell'invaso degli sterili. Il pericolo sembrava scongiurato ma alle 22,30 il sistema si è inceppato di nuovo generando un nuovo allarme nell'ex miniera di Furtei. Così il rischio che le acque al cianuro inquinino le falde acquifere del Campidano non è ancora scongiurato.
    Il sindaco Luciano Cau ha chiamato una ditta di autospurgo di Sassari specializzata in materiali pericolosi. Durante l'attesa dell'arrivo del mezzo sono stati ancora una volta gli ex lavoratori dello stabilimento minerario ad evitare il disastro alzando ancora una volta con un escavatore l'argine del piccolo bacino dove si riversano le acque al cianuro che fuoriescono da una crepa su un muro della diga.
    «Non ce la siamo mai vista brutta come ieri pomeriggio», ha confessato il primo cittadino, tornato anche nel cuore della notte nelle colline di Santu Miali: «ancora dieci, al massimo quindici minuti e l'acqua avrebbe iniziato a scendere verso valle».

    La bomba ecologica questa volta stava davvero per scoppiare. Lo avevano rimarcato durante una conferenza stampa mercoledì mattina i lavoratori che continuano ad occupare una sala del quarto piano dell'assessorato regionale all'industria nel palazzo di viale Trento a Cagliari: «Occorre intervenire subito e noi abbiamo le professionalità per farlo». Poche ore dopo, mercoledì notte, la pompa che riporta l'acqua al cianuro dal bacino "f25" alla diga degli sterili si è bloccata. Non era la prima volta. Ma questa volta il guasto è stato più grave. Gli acidi hanno corroso la pigna e bloccato il motore. E solo con l'apporto dei lavoratori si è arrivati appena in tempo per scongiurare, per due volte nella stessa giornata, l'inquinamento delle falde acquifere. Gli operai oggi saranno al sedicesimo giorno di occupazione: ancora senza cassa integrazione, continuano a salvare il Campidano.
    ANTONIO PINTORI

    http://giornaleonline.unionesarda.ilsole24...rticolo=2442683
     
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  9. SaCraba
     
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    Aperto un fascicolo

    Miniera, la Procura ora indaga sull'ultima gestione


    Giovedì 25 marzo 2010

    «Va bene vederci chiaro su eventuali responsabilità. Ma al momento è prioritario eliminare lo stato di pericolo e le emergenze ambientali rimaste nelle colline di Santu Miali». È stato questo, ieri, il commento del sindaco di Furtei Luciano Cau che ha appreso la notizia dell'apertura di un'inchiesta della Procura della Repubblica di Cagliari sull'ultima gestione della miniera d'oro oramai defunta, dove sono rimaste innescate diverse bombe ecologiche. «Le indagini vanno bene. Ma non ci si dimentichi della diga al cianuro che rischia di tracimare e con i suoi veleni di inquinare il Campidano. Per questo non lasciateci soli». È il pensiero del primo cittadino rivolto alla Regione, ma anche dei 42 operai dell'ex stabilimento minerario che ieri pomeriggio hanno partecipato al Consiglio comunale di Serrenti convocato per affrontare la questione "vertenza ambientale ed occupazionale" dell'ex miniera.
    Il procuratore capo Mauro Mura ha deciso di aprire un fascicolo su quanto accaduto da quando i libri della Sardinia Gold Mining sono finiti in Tribunale nel gennaio 2009. Tecnicamente è un "modello 45". Ovvero si verificheranno fatti che al momento non contengono reati. Nel fascicolo non ci sono indagati. Certo è rilevante che anche la Procura di Cagliari abbia deciso di interessarsi alla diga degli sterili nel vecchio Eldorado della Marmilla.
    Al vaglio le procedure attuate o eventualmente mancate per lo smaltimento del cianuro, ma anche dell'arsenico e del mercurio. «Non mi è stato comunicato niente», ha detto il sindaco Cau. «Stabilire eventuali responsabilità è importante. Ma per noi adesso è prioritario un intervento serio e definitivo di bonifica di quelle aree». Sono stanchi di ripeterlo anche i lavoratori. Emanuele Madeddu, del Rsu aziendale, lo ha fatto anche ieri nel Consiglio di Serrenti: «Proseguiamo l'occupazione e con grande senso di responsabilità il presidio volontario nella miniera».
    Oggi sarà per loro il ventiduesimo giorno di soggiorno obbligato per rivendicare i loro diritti nell'hotel "Regione", al quarto piano del palazzo di viale Trento a Cagliari. «Vi ringraziamo e siamo solidali», ha detto il sindaco di Serrenti Luca Becciu, «che la Regione intervenga». Qualcosa sembra muoversi. L'assessorato regionale all'Industria starebbe per presentare una proposta a sindaci, sindacati ed operai. Ma occorre fare in fretta per disinnescare le bombe ecologiche.
    ANTONIO PINTORI

    http://giornaleonline.unionesarda.ilsole24...rticolo=2444982
     
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  10. SaCraba
     
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    CITAZIONE
    I SIGNORI DELL'ORO DI FURTEI

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    Ora: venerdì 12 novembre · 18.00 - 21.00

    Luogo: SANLURI/MONTE GRANATICO

    informazioni:

    I SIGNORI DELL'ORO DI FURTEI

    quello che è successo,
    quello che sta succedendo
    ma soprattutto quello che succederà nella miniera di Furtei.

    Tutti i cittadini sono invitati a partecipare e intervenire

    [ Interverranno ]

    On.le Fulvio Tocco
    presidente della Provincia del Medio Campidano

    On.le Giuseppe de Fanti
    Assessore all'Ambiente della Provincia del Medio Campidano

    On.le Battista Zurru - Presidente dell'Igea
    Interventi Geo-Ambientali

    On.le Claudia Zuncheddu
    Consigliere Regionale - Rosso Mori

    Dott. Luciano Cau
    Sindaco di Furtei

    Saranno presenti gli ex lavoratori della miniera.

    Modera il dibattito la dott.ssa Claudia Aru

    Organizza l'associazione culturale "Tempu Nou"
    www.facebook.com/event.php?eid=120557411339434

     
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  11. dedalonur9
     
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    SRDN

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    Toccada a sin di scirai...a far girare la notizia, altro che ruby e sabrina, fate girare queste notizie, nei fora e sui social network.
    Che i Sardi si occupino dei casini che hanno in casa loro, prima di finirne sommersi.
    Quando ci ritroveremo il problema sotto casa, allora si che ci sdegneremo.
     
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  13. c8sgtxlt
     
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    e intanto il caro presidente cappellacci è sempre in tv con la faccia sorridente a dire che risolve i problemi della sardegna..... :devil: :devil: :badmood: :badmood:
     
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  14. dedalonur9
     
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    .cappellaci se ne ritorni a casa...
     
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  15. Eracle
     
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    Ho fatto un post sul mio blog.
    Per quanta poca gente lo legga dovrebbe essere meglio di nulla
     
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30 replies since 5/2/2010, 15:41   2068 views
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