IL RELITTO DI ULUBURUN

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    IL RELITTO DI ULUBURUN
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    image image il primo a sinistra è un lingotto OXIDE sardo... quello a destra è del relitto...

    Una delle numerose critiche (arrivano sempre insieme agli elogi) rivolte al nostro “Shardana i popoli del Mare” fu quella di scrivere la Storia basandoci solamente su testi di altri autori, almeno per quanto attiene i fatti riferiti al II millennio a.C.. In parte accettiamo queste critiche, non perché non abbiamo i documenti, ma perché avevamo già precisato che l’opera doveva essere una sorta di sunto di quanto ci si proponeva di enunciare in seguito. Cosa che intendiamo fare ora.
    Uno dei punti che hanno suscitato maggior clamore è quello riguardante la Misteriosa Tribù di Dan e i fatti ad essa connessi. Un fatto avvenuto all’epoca del faraone Amenophe IV citava i Shardana a capo di un’ambasciata dei P.d.M. (Popoli del Mare, d’ora in avanti li chiameremo così). Gli ambasciatori, venuti a conoscenza del particolare interesse da parte di Amenophe per il culto solare di On (l’antica Danu) indicante Aton come Dio supremo, invitarono la reale coppia a “Ritornare al Culto dell’Unica Dea Madre” già praticato dall’Antica Cultura. Il faraone e sua moglie Nefertiti accettarono con entusiasmo, dando origine al primo culto monoteista della Storia, sostituendo l’Unica Dea con l’Unico Dio (Aton, Adone, Adonai, Signore).
    L’incontro con il comandante G. Giacomo Pisu, autore di “La Flotta Shardana”, ci ha portati a una scoperta che sembra confermare inequivocabilmente questi fatti. Vediamo. Da:
    Nel 1982, nel sito nominato Uluburun a 8,5 km a Sud Est di Kas, nelle coste turche, a 45 m di profondità, il pescatore di spugne Mehemet Cakir scopre il relitto di una nave dell’età del bronzo. Inizialmente datato agli inizi dell’età del bronzo dagli archeologi turchi, il relitto fu studiato dall’Istituto di Archeologia Navale della Texas A&M University a partire dal 1984. I primi esiti datarono il relitto al XIV sec. a.C.... il periodo di Amenophe IV, Akenaton.
    Il contenuto rilevato dagli studi dell’I.N.A. dello scafo ha qualcosa di strabiliante:
    - 10 tonnellate di lingotti di rame del tipo a pelle di bue, identici a quelli ritrovati in Sardinia, con gli stessi marchi di fabbrica. (alleghiamo foto)
    - 1 tonnellata di stagno puro, proveniente da Simbabwe
    - 150 lingotti di vetro antico
    - 1 tonnellata di resina di Terabit estratta dal pistacchio trebintus, usata per gli incensieri.
    - Un libro in ebano portato dall’Africa tropicale
    - Zanne di elefante e denti di ippopotamo
    - Numerose statuine votive del dio Bes. Bes era un Dio venerato dai Shardana. A lui erano dedicate la Sardinia e Ibiza.
    - Gran numero di spade, lance, pugnali, archi, frecce... del tutto simili a quelle conservate nei musei di Cagliari e Sassari (Sardinia)e ritrovate nel Baltico e lungo le sponde del DANubio.
    - Trombette in avorio, cimbali in bronzo, liuti fatti con gusci di tartaruga.
    - Perline d’ambra del Baltico. (provenienti dalla DANimarka, attraverso le vie dell’ambra dei Tuatha de Dana, i Shardana del Nord)
    - L’ancora in pietra, del tipo ritrovate dal Com. G. Giacomo Pisu in Sardinia e presenti anche il Libano e Israele (Tribù di Dan?)
    - Ceramica del tipo “Miceneo”, cioè Acheo-Akayasa, Danai-Shardana, cioè dei P.d.M.
    - Sigilli Siriani, Assiri, Cassiti e Sumeri... e...
    - 3 gusci di uovo di struzzo forati. Identici a quelli ritrovati in Sardinia, dove erano usati nel culto dei defunti. (all. foto)
    - Il sigillo in oro di NEFERTITI! Donato dalla regina agli ambasciatori dei PdM arrivati a corte intorno al 1355 a.C
    Cosa possiamo dedurre da questo ritrovamento? Ecco, qui entra in ballo l’esperienza marinara del Comandante Pisu e la sua conoscenza delle correnti che producevano le rotte obbligatorie delle flotte mercantili e da guerra dei Shardana.
    Per chi entrasse nel Mediterraneo passando dalle Colonne d’Eracle (Degli Eraclidi), basterebbe affidarsi alle correnti provocate dall’ingresso di aria fredda dell’Atlantico per approdare nelle coste Sud occidentali della Sardegna, nei porti di Solki, Tharros, Nabui...oppure direttamente sulle coste Nord Africane, fino all’Egitto. Altre correnti portavano (e portano) invece dalla Sardegna Sud occidentale all’Egitto. Facendo uso di queste conoscenze, abbiamo studiato il tragitto (o i tragitti) probabile della nave affondata di fronte a Ugarit (Ras Shambra).
    · Prima Ipotesi: la nave proveniva da una delle città sarde, probabile da Tharros, dopo un viaggio effettuato a Simbabwe, dove aveva imbarcato la tonnellata di stagno e gli altri oggetti di provenienza sub-equatoriale. A Tharros imbarcò altre mercanzie. L’ambra trovata nel relitto proveniva sicuramente dal Baltico via mare, o lungo le rotte fluviali del centro Europa. Le armi (lance , spade ecc.) sono sarde, identiche a quelle conservate nei musei di Sassari e Cagliari. Così i gusci d’uovo di struzzo forati. Il carico fu completato con lingotti di rame del tipo Oxide o “a pelle di bue” lavorati in Sardegna (il rame poteva anche essere di provenienza cipriota, ma lavorato da fabbriche sarde, i marchi e la forma originale lo confermano). La stessa nave aveva a bordo dei passeggeri importanti. Gli studiosi americani definiscono il relitto “Nave reale”. Ambasciatori dei Popoli del Mare, forse non solo Shardana, si recavano in Egitto, alla corte di Amenophe IV e di Nefertiti. L’invito era arrivato grazie ai Shardana della Guardia Reale. La sosta ad Aketaton servì a rafforzare i legami fra le due potenze e, come già accennato, a convincere Amenophe ad instaurare il culto monoteistico dell’Unico Dio. La nave si diresse poi verso la penisola anatolica, dove avrebbe consegnato il carico di Rame e stagno utile alla produzione delle armi per un grande esercito.
    · Seconda ipotesi: Il tragitto iniziale era lo stesso con la variante del carico di rame e la destinazione dopo la partenza dall’Egitto. La meta era Cipro, dove le miniere di rame producevano lingotti oxide per conto di aziende shardana, o comunque dei Popoli del Mare. Alla ripartenza da Cipro, una tempesta aveva affondato la nave davanti alla costa anatolica.

    Da “Shardana i Principi di Dan” Di Leonardo Melis

    Per approfondimenti:
    Sito web www.shardana.org
    Leonardo Melis
     
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  2. Maleficus
     
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    La ricostruzione complessiva mi pare convincente, direi quasi "scontata"; eppure, per via di una speciale xenomania, gli accademici storici e archeologi stentano a credere che i nuragici navigassero in autonomia e andassero direttamente a prendersi quel che loro serviva... come fossero maestri della lavorazione del bronzo senza disporre di grandi quantità di stagno, ahimè, importato... che facevano? aspettavano che i fenici progredissero perché con le loro imbarcazioni glielo andassero a prendere? O non è più economico pensare che i shardan-nuragici ben prima dei fenici provvedesero da sé alle loro esigenze?
    E ancora, ci si può chiedere, quanto può durare ancora questa ridicola rappresentazione dell'età nuragica rinchiusa in tanti fortini ognuno in guerra contro l'altro?
    In un'epoca dove altri popoli si muovono, commerciano e così via, soltanto i nuragici si preoccupano di costruirsi fortini dove barricarsi...
    Si estendevano dalle Baleari alla Corsica... toccavano e soprattutto controllavano le rotte commerciali dell'antichità...
    Eppure, per uno strano caso, il paradigma classico dell'archeologia rimane il sardo barricato dentro al fortino... nel misterioso nuraghe.
    Ma forse questo è già un altro problema...
     
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    NO, NO... è proprio un problema, come tu giustamente sottolieni... un problema che il bujon Pittau fece notare in tempi non sospetti e fu aspramente criticato dalgi ARCHEOBUONI... lui, jakobbe manca, sardella... :o:
    SHAR :vandal:
     
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  4. Maleficus
     
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    Di fronte ad un problema ci sono coloro che se ne danno spiegazione frettolosa, altri sono invece più cauti...
    Lo stesso La Marmora dichiarò che la prima impressione dei nuraghi è indubbiamente quella di richiamare una funzione militare... Ma, aggiunse il La Marmora, ad un'analisi più approfondita si deve escludere categoricamente una tale funzione...
    Poi giunsero gli archeologi "militaristi" che, pur nella loro assoluta ignoranza delle tecniche militari del passato, videro nei nuraghi "castelli e fortezze". Sulle modalità di questo circuito di difesa, su come operasse la guerra dei nuragici e contro chi combattessero, gli archeologi non sanno dirlo, salvo raccontare barzellette. Eppure insistono su una tesi che non possono dimostrare.
    Ora nel 1977 Massimo Pittau dimostrò ampiamente la assoluta inefficienza militare dei nuraghi e ne indicò la funzione come tempio. Ma andò contro tutti i paradigmi dell'archeologia e gli acritici convincimenti degli storici e venne considerato un pazzo "eretico"... Ebbene, dopo 30 anni, pian pianino gli archeologi sono stati costretti a mutare le loro opinioni... Ormai la funzione dei nuraghi la presentano come "assai sfumata"... ma pochi o nessuno citano le opere di Pittau (giacché un archeologo mai accetterebbe di farsi aiutare da un linguista!).
     
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  5. angiolo1958
     
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    Girovagando per tutto il mondo di " edicole religiose " ne troviamo quante sono le foglie in terra in inverno ;
    se i nostri avi tenevano al valore religioso oltre ogni nostra aspettativa, mi domando dove sia lo stupore nel vedere tanti nuraghe nella nostra terra ????
    Daltronde, grandi opere l'uomo le ha sempre compiute o per la guerra o per un Dio..........se poi col tempo siano state trasformate...!?!?
    La più grande invasione da occidente che il mediterraneo abbia mai vissuto, non sono state le crociate, bensì quella dei popoli del mare, di cui i Shardana furono i più alti portatori di una nuova religione monoteista.
    Forse perchè già anticamente carichi di quel bagaglio culturale e religioso, quando i popoli detti " d'Israele" si divisero le terre dal Canaan sino al Libano, poi, nel lungo peregrinare, giunsero a condividere col popolo nuragico, già presente sull'isola sarda, una idea profonda e sentita come l'idolatria di un unica entità suprema (casualmente simile); solo in questo modo è possibile spiegare l'attuale persistenza dei nuraghe. Qualsiasi altro invasore li avrebbe distrutti. Solo la cristianità dilagante ha capovolto riti, manifestazioni temporali in manifestazioni pro santi, luoghi di culto antico in luoghi insignificanti.
    Se avessi avuto un pochino più di tempo, prima di scrivere questo post, sarei stato anche più dettagliato, ma sono certo che chi vuole comprendere ha compreso.
    :salute:
     
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  6. shardus
     
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    Leggevo che l'Istituto di Archeologia Nautica avrebbe effettuato oltre 22000 immersioni. Secondo quanto scoperto da George Bass, la maggior parte dell'equipaggio del relitto era cipriota o della terra di Canaan e si crede che almeno due degli uomini a bordo fossero micenei, ipotizzando soprattutto collegamenti con la Grecia del nord. I marchi che contrassegnavano i lingotti trovati in fondo al mare e che ricordano quelli dei lingotti sardi (es. vedi lo schema, il simbolo collocato nel 6D) sarebbero stati prodotti in modo diverso e persino per diverso scopo, dice l'archeologa Sibella.

    Pare che i simboli simili trovati sui lingotti di Sant Antioco non convincano. :huh:

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    Non convincono chi?
    ma abbiamo visto il carico contenuto nella nave?
    - prendiamo ad esempio le UOVA DI STRUZZO DIPINTE: sono uguali a quelle trovate a DOMUS DE MARIA (TEULADA-SARDINIA).
    - PRENDIAMO LE PUNTE DI LANCIA: sono uguali a quelle del museo Sanna di Sassari
    - PRENDIAMO LE ASCE di bronzo: sono identiche a quelle del Museo Sanna
    le altre coincidenze... su http://www.shardana.org/ULUBURUN%20RELITTO%20SHARDANA.htm
    shar :vandal:
     
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  8. chicchicheddu
     
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    Non bisogna attenzione limitare la definizione "religione monoteista" all'area semita però, ne pensare che il termine "unico dio" sia così selettivo come lo intendiamo noi oggi. Le antiche tradizioni indoeuropee per dire avevano la coscenza che tutto viene da un'unica fonte, quelli che ci vengono passati poi come dei erano eroi divinizzati o simboli personificati di determinate energie o comportamenti della natura, (un po' come i santi cristiani) credo fosse così un po' per tutti, quindi all'espressione "unico dio" o "religione monoteista" mi sembra un po' complicato dargli una definizione o una provenienza.
    Un'altra cosa che non mi è chiara è: si fa un gran parlare di Sardegna matriarcale o che praticassero un culto legato alla dea madre e al dio cornuto(vi sono anche molte raffigurazioni della dea madre sarda quindi questo almeno è attestato), vi sono inqualificabili somiglianze con i culti celti irlandesi, dionisiaci etc... poi si va a parlare di unico dio tipo ebrei... qui c'è un po' di confusione... non è che anche Budda era sardo??? scusate l'ot
     
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    Credo che l'espressione "Unico Dio" non sia quella voluta dai sacerdoti d'Israele prima e da quelli crisitiani poi... quello era un Dio ESCLUSIVISTA (non avrai altro dio fuori che me). Il DIO UNico dei Sardi era inteso coje FORZA CREATRICE... il nome non aveva grande importanza. Che is chiamasse Grande Madre, Dio toro, Osiride, Eracle o... non aveva importanza. Era l'Entità che contava, così come per i CELTI chi contava maggiormanete era la Dea Madre o la Natura stessa... a cui si rifacevano i vari "Dei" nell'espressione delle forze della natura. Del resto, nel bellissimo libro della Gimbutas vi è uno studio riportato anche su Shardana i popoli del Mare, che spiega scintificamente che il culto del TORO era la proiezione stessa del culto della Dea. In quanto l'Utero femminile è identico a una testa di toro, con tanto di corna.
    UNICO DIO, quindi è l'idea di ENTITA CREATRICE... con qualsiasi appellativo... ecco perchè non vi erano le GUERRE DI RELIGIONE. Fu prorpio Akenaton a non capire questo concetto, distruggendo gli "altri Dei" egizi, per fare spazio all'UNICO culto del SOLE. ... Crediamo infatti che fu AKENATON a istituire un culto ASSOLUTISTA, escludendo gli altri Dei. E dando origine a quanto derivò poi con l'ebraismo... purtroppo. :(
    shar :vandal:
     
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  10. chicchicheddu
     
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    capito. Ma se apro un topic per ricostruire la "tradizione spirituale" Shardana nelle sue manifestazioni sei d'accordo?
    Però dove lo metto, non so se è attinente con "Religioni antiche" perchè non vorrei relegarlo al solo passato.
     
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    CITAZIONE (chicchicheddu @ 1/4/2008, 19:12)
    capito. Ma se apro un topic per ricostruire la "tradizione spirituale" Shardana nelle sue manifestazioni sei d'accordo?
    Però dove lo metto, non so se è attinente con "Religioni antiche" perchè non vorrei relegarlo al solo passato.

    E' la sezione più adatta... ;)
    shar :vandal:
     
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  12. chicchicheddu
     
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    OOk,ora sono al lavoro appena ho tempo lo faccio grazie
     
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    visto il rinnovato interesee, anche in altri forum, per questa nave dei Pdm ..... riprendiamo a postare nuove e interessanti acquisizioni.
    VEDIAMO riepilogando:
    Il contenuto rilevato dagli studi dell’I.N.A. dello scafo ha qualcosa di strabiliante:
    - 10 tonnellate di lingotti di rame del tipo a pelle di bue, identici a quelli ritrovati in Sardinia, con gli stessi marchi di fabbrica. (alleghiamo foto)
    - 1 tonnellata di stagno puro, proveniente da Simbabwe(?)
    - 150 lingotti di vetro antico
    - 1 tonnellata di resina di Terabit estratta dal pistacchio trebintus, usata per gli incensieri.
    - Un libro in ebano portato dall’Africa tropicale
    - Zanne di elefante e denti di ippopotamo
    - Numerose statuine votive del dio Bes. Bes era un Dio venerato dai Shardana. A lui erano dedicate la Sardinia e Ibiza.
    - Gran numero di spade, lance, pugnali, archi, frecce... del tutto simili a quelle conservate nei musei di Cagliari e Sassari (Sardinia)e ritrovate nel Baltico e lungo le sponde del DANubio.
    - Trombette in avorio, cimbali in bronzo, liuti fatti con gusci di tartaruga.
    - Perline d’ambra del Baltico. (provenienti dalla DANimarka, attraverso le vie dell’ambra dei Tuatha de Dana, i Shardana del Nord)
    - L’ancora in pietra, del tipo ritrovate dal Com. G. Giacomo Pisu in Sardinia e presenti anche il Libano e Israele (Tribù di Dan?)
    - Ceramica del tipo “Miceneo”, cioè Acheo-Akayasa, Danai-Shardana, cioè dei P.d.M.- Sigilli Siriani, Assiri, Cassiti e Sumeri... e...
    - 3 gusci di uovo di struzzo forati. Identici a quelli ritrovati in Sardinia, dove erano usati nel culto dei defunti. (all. foto)
    - Il sigillo in oro di NEFERTITI! Donato dalla regina agli ambasciatori dei PdM arrivati a corte intorno al 1355 a.C
    riprenderemo a esaminare i repperti, alcuni dei quali, li abbiamo già attribuiti ai PdM...

    CITAZIONE (shardanaleo @ 25/2/2008, 19:41)
    Non convincono chi?
    ma abbiamo visto il carico contenuto nella nave?
    - prendiamo ad esempio le UOVA DI STRUZZO DIPINTE: sono uguali a quelle trovate a DOMUS DE MARIA (TEULADA-SARDINIA).
    - PRENDIAMO LE PUNTE DI LANCIA: sono uguali a quelle del museo Sanna di Sassari
    - PRENDIAMO LE ASCE di bronzo: sono identiche a quelle del Museo Sanna
    le altre coincidenze... su http://www.shardana.org/ULUBURUN%20RELITTO%20SHARDANA.htm
    shar :vandal:

    Da http://www.shardana.org/ULUBURUN%20RELITTO%20SHARDANA.htm

    image (ULUBURUN)
    image (mUSEO SANNA -SS)


     
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  14. stramaioni
     
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    Non riesco a capire come mai non si sia fatto un esame piu' idoneo per stabilire una volta per tutte e far tacere voci improprie per dare un origine certa ad alcuni reperti che senza troppi sbattimenti darebbero loro la risposta, il rame si sa da dove arriva ? lo stagno potremmo ipotizzarlo, e in quel periodo storico i cosidetti micenei che non si capisce chi siano perche' nessuno puo' dare per certa una dimensione micenea.Il legno utilizzato per la costruzione della nave , e' databile o oggi con tutte le tecnologie che abbiamo e' impossibile farlo.
    Poi una regina non affida i suoi sigilli a degli sconosciuti perlomeno un sigillo allora penso come oggi vuol dire vai a nome mio , e chi ne poteva usufruire di tale privileggio?

     
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    Infatti NEFER... consegnò il siggillo agli AMBASCIATORI dei PdM in visita alla coppia regale nel 1335 a.C.---- Il relitto è stato datato col C.14 proprio in quel periodo.
    IL RAME è di miniere cipriote, ma con marchi difabbriche sarde e in quel periodo a Cipro regnava un certo CIRINA. Questo nome è stato rivenuto da L. Melis presso la mienra di FUNTANA RAMUNOSA tra laconi e gadono...ove sono stati trovati anche OXIDE identici a quelli della nave e poi.... CIRINA è un cognome diffusissimo in Sardinia. non solo: cipro fu conquistata da SHARDANA e AKAYASA (micenei) proprio cento anni prima ... 1450 a.C. (Simonide di Ceo).
    shar :salute:
     
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58 replies since 11/4/2006, 19:43   10392 views
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