Leggende Sarde

indagine sulle antiche credenze pagane sarde oscurate dal Cristianesimo

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Dennis seui
     
    .

    User deleted


    Ho iserito questa sezione per chi vuole inserie miti e leggende.
    Spero che scriviate tante leggende :D


    Tra i vari racconti popolari ricordiamo le leggende di "Su pascifera", pastore invisibile della selvaggina e protettore dei mufloni,(ci ricorda un pò le ninfe dei boschi e Diana la Dea protetrice dei boschi e degli animali)e "Sa rutta 'e is diaulus", presunta porta dell'inferno al confine tra Seui e Ussassai, descritta dal Casalis nel "Dizionario geografico storico degli stati sardi". Molti pastori e gente comune, infatti si solevano recare li,quando perdevano un oggetto o del bastiame e arrivati nell voragine chiamata anche "sa rutta er bobbois"praticavano dei ritti pagani come:"Oremus,obrebus e Maias"che appunto nel mio paese praticano ancora oggi.Per tale motivo l'iquisizione di Cagliari processo molti dei miei compaesani, credo che fecero una brutta fine.Ci sono anche altre leggende legate a quel posto,che parlano di diavoli che scendevano travestiti da vecchie e altre storia macabre.
    La leggenda di "Perdasarbas", narra che nel villaggio di San Cristoforo la gente" fudi mala e frastimmada Deus e Nostra Signora", per questo motivo Gesù Cristo le trasformò in pietre (G. Bottiglione, Vita Sarda, racconti).

    Infine, secondo un'altra leggenda, San Cristoforo, per espiare la sua pena per aver ucciso i genitori, fu costretto ad attraversare il fiume "erriu de Santu Cristolu" con in braccio un bambino, che altro non era che Gesù Bambino,infatti quando prese quel babino in braccio il santo le disse: "ses pitticcu però giai ser grai" e su piziringhinu da currespustu "no es ca tenis su mundu a palas".

    Insomma tutte queste leggende mi ricordano per molti aspetti quelle della mitologia greca,che hanno anche loro ereditato dai popoli del mare.
    Salude e buona lettura :D :D

    Edited by Dennis seui - 10/5/2009, 11:45
     
    .
  2. dedalonur9
     
    .

    User deleted


    di un 3d totalmente dedicato alle leggende sarde, hanno discusso da tempo i miei pochi neuroni superstiti. Alla fine i 5 sopravissuti ahnno rinviato la decisione perchè troppo impegnati su altro.

    Dennis Seui dunque mi ha preceduto.

    Poichè la discussione e i conttributi stentano ad arrivare do un piccolo aiuto mettendo in rilievo la discussione e specificando l'argomento.

    postate leggende (sarde) ordunque.. :angry: :angry: :D
    :salute:
     
    .
  3. suonosardo
     
    .

    User deleted


    Palpaèccia, Maria pettenèdda, Mommòti e altri spauracchi.

    Un tempo, ma forse anche ora, i processi educativi prevedevano l'uso di una serie di spauracchi atti a inculcare nel bambino la paura del pericolo o di quanto altro potesse nuocergli.I bambini non imparavano a stare lontano dai pozzi, a non restare troppo a lungo al sole, a non andare con sconosciuti, a mangiare di tutto o a non mangiare troppo, ad andare a letto a tempo debito, grazie a spiegazioni razionali, ma attraverso i racconti più o meno paurosi che venivano a loro fatti. Trasgredire significava correre il rischio di diventare preda di uno dei mostri che popolavano le case, le acque, le campagne. Erano mostri dai contorni spesso non ben definiti e dai nomi minacciosi e strani; relitti di una antica mitologia.
    I bambini che facevano i capricci a tavola avevano paura che la notte arrivasse la " palpaèccia "; quelli troppo golosi temevano "Maria Puntaòru" che, armata di spiedo, avrebbe aperto loro la pancia; chi non dormiva appena spenta la luce, si sentiva dire:Aspetta, aspetta, che adesso viene "tziu masedu"e ti rende mansueto.
    Il più comune spauracchio per i bambini in tutto il Campidano era "Mommòti" una specie di diavolo nero che, come Marragòti Mummuiòne, Bobbòi, Bobbòtti e l'uomo del sacco, girava avvolto in un ampio mantello e con un gran sacco in cui infilava i bambini disobbedienti e fastidiosi.
    Gli spauracchi feminili quasi sempre sono designati con un nome proprio o comune (mamma, Maria) e un attributo o complemento di specificazione; probabilmente si tratta di residui molto arcaici di divinità della terra e delle acque.
    Tra le "mamme" ricorderemmo "sa mamma 'e su bentu, sa mamma 'e su sole e sa mamma 'e funtana. La prima era invocata nelle giornate ventose per impedire ai bambini di uscire di casa; la "mamma del sole" era descritta come una vecchia coperta da un lenzuolo bianco e che, nelle ore più assolate, andava in cerca dei bambini rimasti fuori casa. La "mamma della fontana" era una delle tante abitatrici delle acque e dei pozzi che tendevano agguati ai bambini.Era una continua minaccia: " Non sporgerti, perchè sa mamma 'e funtana, stà in fondo al pozzo e se riesce a prenderti ti mangia! Non avvicinarti all'acqua, perchè ti possono afferrrare Maria Putzu, Maria Farranca, Maria Branca delle braccia lunghe e dalle unghie affilate!"
    E, in questo mondo di vecchie cattive, di uomini mostruosi, c'erano anche Maria Lentòlu e Maria fressàda pronte a mettere sotto il lenzuolo o la coperta i poveri bambini, e Maria Pettenèdda, sporca, sdentata e scarmigliata come le streghe di certe fiabe.

    Da fiabe e leggende della Sardegna di Enrica Delitala
     
    .
  4. SaCraba
     
    .

    User deleted


    :lol: suonosà.. anche io contribuisco a questo topic con una leggenda dedicata a Dennis:

    tratto dal libro di Franco Diana: " il canto del pane. Origine e significato di un rito millenario"

    Il Bottiglioni riporta (in bella trascrizione fonetica)una leggenda di Seui (Nuoro)relativa alle cosidette Perdas Arbas,"pietre bianche", un gruppo di rocce particolarmente suggestivo;secondo quanto narra,
    "C'era una volta vicino Seui il paese di San Gristolu; era un paesello molto grande, e siccome gli abitanti erano cattivi e bestemmiavano Dio e la Madonna,allora Gesù Cristo pensò di distruggere il paese.Prima di distruggerlo, perchè non patissero i buoni per colpa dei cattivi, si travestì da poverello e si recò a Santu Gristolu.Lì giunto fece dare il bando dicendo che per le cattive azioni compiute dagli abitanti del paese questo doveva essere distrutto e gli abitanti avrebbero dovuto cercare di mettersi in salvo abbandonando le loro case.Disse anche che mentre scappavano gli abitanti avrebbero sentito una pecora che belava e dopo il muggito di un bue.Avvertì dunque che si sarebbero dovuti voltare verso il paese quando avessero udito la pecora mentre al muggito del bue avrebbero dovuto continuare il cammini senza voltarsi.La gente del villaggio scappò e , giunta nei pressi del fiume, sentì il belare di una pecora; si voltarono e videro che il paese era ormai distrutto.Continuarono la fuga finchè, giunti a perdas Arbas, udirono il muggito di un bue e, siccome non avevano dato retta ai comandamenti di Gesù Cristo, si voltarono e vennero così tramuntati in pietre;che si vedono ancora oggi e tutti coloro che passano a mezzanotte vedono queste pietre che hanno forma di uomini"


    :huh: a me sà tanto di Sodoma e Gomorra

    Edited by SaCraba - 11/9/2009, 18:47
     
    .
  5. suonosardo
     
    .

    User deleted


    Anche a mè, e ve ne è altre di simili..
    L'antica città di Barace ( il lago di Baratz è un bacino di acqua salmastra a nord di Alghero)

    Nei tempi antichi c'era un re potente che si chiamava Cesare, e lo chiamavano Barcellone perchè era il re di Barace, una grande e ricca città molto vicino ad Alghero e a Villanova.
    È capitata una guerra a Villanova del re Isgiàscia contro il conte di Villanova.Questo ha avvisato Cesare perchè lo difendesse; e Cesare c'è andato con la speranza di avere il cavallo verde di Monteleone che aveva visto li, e che chiamavano "la stella Diana". Cesare ha vinto la guerra, ma il conte gli ha negato il cavallo.
    Allora Cesare è tornato a Barace arrabbiato e ha giurato di non far più del bene a nessuno: ha fatto abbattere tutte le chiese, ha fatto uccidere tutti i preti e ha obbligato a non battezzare più i bambini e a non fare più matrimoni. E ha voluto che non si facesse più l'elemosina ai poveri.E questa vita cattiva è durata sette anni.
    Un giorno Gesù Cristo, vestito da povero, si è presentato da lui e gli ha detto di far tornare il suo popolo alla legge cristiana.Cesare l'ha ascoltato per un pò, poi gli ha detto che se non se ne fosse andato lo avrebbe ucciso con la spada.Il povero parlava sempre; Cesare pieno d'ira, ha gettato un grido, ha sollevato la spada....e il povero è sparito.
    Allora Gesù Cristo è andato in giro per la città a chiedere l'elemosina.Tutti lo cacciavano di malo modo e gli tiravano pietre, e lo hanno mandato via, fino al vicino paese.Vicino al paese c'era una donna che faceva il pane per venderlo.Gesù Cristo è andato a chiedere l'elemosina anche a lei, e la donna ha messo nel forno un pezzo di pasta per darglielo; ma il pezzo di pasta si è fatto grande quanto il forno.Allora ne ha messo un'altro pezzo, e anche questo si è fatto enorme.La donna ne ha tagliato un pezzo, glielo ha dato e gli ha detto di andarsene.
    Allora Gesù Cristo le ha detto che,se voleva salvarsi, doveva prendere il pane e la bambina di tre mesi che aveva, e di andarsene in campagna ma senza voltarsi se avesse sentito rumore.Infatti dopo due ore la città sarebbe stata distrutta.
    Poi il sole ha cominciato a oscurarsi, ha cominciato a fare freddo, a piovere acqua, rane e vipere; poi l'acqua del mare ha allagato la città ed ha formato una palude.Al rumore la donna si è voltata: ed è rimasta li, trasformata in pietra. E li si trova ancora.
    Le voci e il rumore si sono sentiti per un mese; e, ogni anno, accanto alla palude, si sente il chiasso.

    Dure
    È curioso il motivo della distruzione di questo paese. Dicono che una povera, avendo da farsi il pane,andò da un comare a chiedere un pezzetto di lievito. La comare che aveva il lievito, uscì sulla porta e disse di non averne. Allora la povera, trattata in quel modo dalla comare, cominciò a maledire la comare e tutto il paese di Dure. E Dio l'ha esaudita: cominciò a piovere zolfo, e fuoco,e lampi. e fulmini, finchè tutto il paese di Dure non fu distrutto dalle fondamenta.

     
    .
  6. ginzo96
     
    .

    User deleted


    non mela riccordo bene...
    un ragazzo si avventurò all interno di 1 grottae trovo 2 giare in una c' era l' oro nell altra una mosca che quando pungeva si addormentava...
    il giovane apri la giara dove c' la mosca e cadde atterra...
    e il resto non melo riccordo... se la sapete tutta mela potette finire di raccontare...???
     
    .
  7. bagassedda
     
    .

    User deleted


    ...sa musca macedda? Anch'io non ricordo come vada a finire...belle anche le storie di maria mangrofa...della surbile...
     
    .
  8. ginzo96
     
    .

    User deleted


    si era di musca macedda
     
    .
  9. SaCraba
     
    .

    User deleted


    anche dentro la cassa del tesoro? del Re Medusa che viveva nel castello omonimo che si trova tra Samugheo e Asuni era contenuta una terribile musca muscedda..
     
    .
  10. ginzo96
     
    .

    User deleted


    in molte leggende mi pare che ci sia giusto??? xk ne cosco anche un altra...
     
    .
  11. suonosardo
     
    .

    User deleted


    Della musca macedda si parla abbondantemente in questa sezione nel 3d tra storia e leggenda.

    Questo potrebbe interessare a Craby
    Una volta, una donna aveva sentito dire che per San Costantino facevano una bella festa, ed era andata a vederla. Ma, arrivata al paese, non le piacque tanto e si mise a ridere, prendendo in giro il santo: " Ah! dunque è questa la famosa festa di San Costantino di cui vi vantate tanto?"
    Il santo si adirò e, per vendetta, l'ha trasformata in pietra. E infatti, a ricordo di questo fatto, vicino alla chiesa c'è una pietra a forma di donna.
     
    .
  12.  
    .
    Avatar

    STUDIOSO DEI POPOLI DEL MARE

    Group
    Administrator
    Posts
    6,652

    Status
    Offline
    la novella di suonosardo è in pratica il riassunto della Bibbia, il Vabgleo e la mitologia greca! :rolleyes: .... eh! il Catechismo dei preti di una volta... incantavano i fanciulli (e non solo) ottenendo anche di demonizzare antichi "MITI PAGANI" come la trasformazione delle Janas in streghe e della Dea Orjia in Maria incantada, maria Luxente, luxia arrabiosa... donne malvagie e pietrificate dal fuoco celeste... :rolleyes: Oggi tutto questo ci fa sorridere, ma pensate che la GENERAZIONE precedente alla mia (e parte della mia) ci credevano (e ci credono ) CIECAMENTE. Se sia un bene o un male non so. Fatto sta che di favole si tratta... favole per cancellarne delle precedenti appartenute a un'altra cultura e religione. QUELLA SHARDANA. :rolleyes:
     
    .
  13. shardar
     
    .

    User deleted


    Sempre la chiesa che ci mette lo zampino!!!
     
    .
  14. suonosardo
     
    .

    User deleted


    Le janas e Luxia Arrabiosa, l'avara

    In molte parti della Sardegna esistono delle grotticelle funebri preistoriche dette "domus de janas", cioè "case delle janas".
    Le janas abitatrici delle grotticelle sono descritte come delle donne minuscole, bellissime e gentili, ma timidissime, tanto che raramente lasciavano le loro piccole case nelle quali passavano il tempo filando e tessendo su telai d'oro.
    La credenza popolare attribuisce alle janas anche altre abitazioni e dà loro caratteristiche abbastanza varie. Si ritiene che potessero avere dimora anche nelle grotte naturali, nei dolmen, in vecchi edifici. Si diceva che abitassero il dolmen di Cossu presso alà dei sardi, custodissero un tesoro a Monte Oe di Pozzomaggiore, facessero la guardia ai metalli nelle miniere del Sulcis, vivessero nel sotterraneo della chiesa di Sant'Antioco di Bisarcio, e stessero insieme alla saggia Sibilla nella grotta del Carmelo vicino ad Ozieri. Queste ultime, come le janas di Bonorva, di Rebeccu e di altri luoghi, avevano il dono della profezia e determinavano il destino umano.
    Le janas, qualche volta, abitavano anche nei nuraghi; in tal caso - adattando il presunto abitante alla mole dell'edificio - la credenza parlava di fate giganti, dotate di enormi mammelle. Di aspetto particolare erano, ad esempio, le janas di Tortolì; malefiche streghe dalle lunghe mammelle che gettavano dietro le spalle, sia per allattare i loro piccoli che tenevano in una cesta sulla schiena, sia per procedere senza intralcio nei lavori campestri.
    Le janas, come tutte le fate, sono in genere benefiche. Ma quelle di Tonara, di Isili e di Asuni sono molto più simili alle streghe-vampiro. Vivono in una caverna, rapiscono i bambini e succhiano loro il sangue; la loro regina, "sa jana maìsta", assale gli uomini che passano davanti alla caverna e succhia loro il sangue; poi, si rinchiude nella grotta e partorisce.
    Una specie di jana, ricca di difetti più che di virtù, è "Luxia Arrabiosa" o "Giorgia Raiòsa". Secondo le località ( e la credenza in questo mitico personaggio è diffusissima ) si tratta di una donna avara e superba trasformata in pietra per punizione; oppure di una gigantessa che trasporta enormi massi sul capo; oppure di una donna mostruosa che adopera la lingua come pala da infornare e spazza il forno con le lunghe mammelle; o anche è un'alleata del diavolo con il quale costruisce ponti e passaggi sotterranei; o, infine, una fata benefica che tesse nella sua casa tra le rocce.
    Dopo che l'ha citata Leo dovevo postare qualcosa anche su Luxia Arrabiosa ^_^
    SAludos
     
    .
  15. SaCraba
     
    .

    User deleted


    ^_^ ti adoro suonosà quando scrivi leggende.. ancor di più quando traduci il sardo :B): (ruffianedda...)

    :huh:

    ti interessa una gara poetica del mitico Sebastiano Moretti contro Salvatore Manca di Samugheo (noto mazzone).. il titolo è " Il Cane e la Volpe"... ??????: :D
     
    .
58 replies since 10/5/2009, 00:04   11474 views
  Share  
.