LE FATE.... traccia del passaggio del popolo di DAN?

tra leggenda, tradizione e rievocazione

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  1. anticheterre
     
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    Inutile dire, carissimi amici, che le fate sono uno tra i più importanti simboli "di culto" e tradizione le cui origini affondano in tempi immemorabili. Oserei dire rievocazione di un culto dedito alla dea madre, rintracciabile quindi in tutti quei luoghi, popoli e culture che hanno avuto a che fare con la dea DANA/JANA.

    :wub: azzardato?
    appena posso vi invio delle chicche interessanti ma intanto aspetto una vostra opinione in merito e, se avete del materiele, notizie a riguardo.



    PS: ho letto qualcosa sulle anguane (o vivane o gane) della tradizione veneta e dolomitica, che avevano caratteri multiformi e spesso contraddittorii (dualità?) e che in origine avrebbero potuto essere delle sacerdotesse delle acque, più tardi confuse con varie altre figure del folklore, non esclusi gli "spiriti delle acque" che dovevano essere oggetto del loro culto animistico.
    Non trovate delle similitudini tra anguane e janas?
    Oltretutto le anguane venivano considerate una sorta di fairies :lol:

    a presto!!!! :salute:
     
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  2. .machiavelli.
     
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    CITAZIONE (anticheterre @ 29/2/2008, 16:45)
    Inutile dire, carissimi amici, che le fate sono uno tra i più importanti simboli "di culto" e tradizione le cui origini affondano in tempi immemorabili. Oserei dire rievocazione di un culto dedito alla dea madre, rintracciabile quindi in tutti quei luoghi, popoli e culture che hanno avuto a che fare con la dea DANA/JANA.

    :wub: azzardato?
    appena posso vi invio delle chicche interessanti ma intanto aspetto una vostra opinione in merito e, se avete del materiele, notizie a riguardo.

    a presto!!!! :salute:

    Perchè mai dovrebbe essere un azzardo...le domus de janas sono ancora lì, ad incantarci, a darci una speranza, a farci capire che oltre la vita c'è qualcosa...e poi si sa che se le vuoi bene ti rendono felice. :evil:
     
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  3. vivamishapt
     
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    Anche sull'Appennino Tosco-Emiliano vi sono molti riferimenti alle fate sia in storie e leggende che in luogh ben precisi, come ad esempio il "Sasso delle Fate" o "La Pilla delle Fate" etcc... E anche molti luoghi e leggende legate al culto dell'acqua ma qui, in montagna, l'acqua è fonte di vita ma anche di morte a causa delle pioggie invernali, per cui esistono anche le streghe che si annidano nei pozzi, dove se qualcuno si sporge troppo deve stare attento perché c'è "la Borda" che lo tira giù!

    se riesco a trovare qualche luogo e storia riconducibile al culto dell'acqua e della Dea Madre ti faccio sapere!!!!

    PS... Anche se sarà dura perché prove storiche anteriori agli etruschi ve ne sono ben poche!!!!
     
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    si annidano nei pozzi, dove se qualcuno si sporge troppo deve stare attento perché c'è "la Borda" che lo tira giù!


    in Marmilla si usava dire questo ai bambini per farli stare lontani dai pozzi... cambiava solo il nome (la Borda) in sardinia si chiamava MAM'E FUNATANA... la (Dea?) Madre del pozzo. :o:
    shar :vandal:
     
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  5. .machiavelli.
     
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    CITAZIONE (vivamishapt @ 29/2/2008, 17:20)
    se riesco a trovare qualche luogo e storia riconducibile al culto dell'acqua e della Dea Madre ti faccio sapere!!!!

    PS... Anche se sarà dura perché prove storiche anteriori agli etruschi ve ne sono ben poche!!!!

    Questo è un topic di leggende...le prove storiche sono rare nell'archeologia...figurati nelle leggende! Libero sfogo alle storie.
     
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  6. Ithokor
     
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    Nel Logudoro si chiamava: Sa mama 'e su puthu (la madre del pozzo) spesso si accompagnava
    a: Sa mama 'e su sole!
    Non so se avete mai sentito questa espressione in lingua sarda: Malefadadu, che tradotto in italiano,
    anche se non esiste, suonerebbe come: Malfatato; ossia uno sventurato colpito da un sortilegio.
    Oppure quando si scagliava la maledizione: In malajana!

    CITAZIONE (shardanaleo @ 29/2/2008, 19:36)
    si annidano nei pozzi, dove se qualcuno si sporge troppo deve stare attento perché c'è "la Borda" che lo tira giù!


    in Marmilla si usava dire questo ai bambini per farli stare lontani dai pozzi... cambiava solo il nome (la Borda) in sardinia si chiamava MAM'E FUNATANA... la (Dea?) Madre del pozzo. :o:
    shar :vandal:

     
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  7. anticheterre
     
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    CITAZIONE
    cambiava solo il nome (la Borda) in sardinia si chiamava MAM'E FUNATANA... la (Dea?) Madre del pozzo

    :rolleyes:
    Questo è ciò che ho letto su un libro scritto dalla Gimbutas e mi rendo conto che le Fate possono essere proprio una continuità di questo "credo" o "tradizione" che era un tempo legato proprio alla dea madre e quindi all'acqua come dispensatrice di vita:

    -LA CREDENZA DOMINANTE NELL’EUROPA DEL V MILLENNIO A.C. CONSTAVA SULL’IDEA CHE TUTTA LA VITA NASCESSE DALL’ACQUA. I SIMBOLI CHE RICHIAMAVANO LE FONTI D’ACQUA QUINDI DIVENNERO PARTE INTEGRANTE DI QUESTO CULTO E ASSOCIATE ALLA DEA MADRE. A ESSA INFATTI, CREATRICE COSMICA E DISPENSATRICE DI VITA E DI NASCITA, FU ATTRIBUITO IL POTERE MIRACOLOSO DELLA PROCREAZIONE. NEL PERIODO NEOLITICO, CON LA NUOVA ECONOMIA AGRICOLA, LA DEA GRAVIDA DEL PALEOLITICO SI TRASFORMÒ IN UNA DIVINITÀ DELLA FERTILITÀ LEGATA ALLA TERRA. DA QUESTO MOMENTO LA FECONDITÀ DELL’UOMO, L’ABBONDANZA DEL RACCOLTO E TUTTO CIÒ CHE RIGUARDAVA LA CRESCITA E L’INGRASSO, VENNE CONSIDERATO SACRO. IL SIMBOLO DEL CICLO VITALE DELLA VEGETAZIONE (NASCITA, FIORITURA E MORTE) ERA RAPPRESENTATO DAL MUTAMENTO DELLE STAGIONI E QUINDI SI IDENTIFICÒ NEI RITUALI DEDITI AD ESSE (IL CICLO DELLA VITA). IL PARALLELISMO DELLE DUE FUNZIONI, DARE LA VITA E DARE LA MORTE, RENDE LA DIVINITÀ DOMINANTE E PER TALE SUPREMA. LA DISPENSATRICE DI VITA, DI NASCITA, PUÒ QUINDI TRASFORMARSI IN UNA SPAVENTOSA IMMAGINE DI MORTE. TALE PERSONIFICAZIONE LA SI TROVA SPESSO ASSOCIATA AL SERPENTE VELENOSO, IN ALTRI CASI LA MASCHERA DELLA DEA DELLA MORTE, PRESENTE NELLA METÀ DEL V MILLENNIO A.C., HA BOCCA LARGA, ZANNE E TALVOLTA LINGUA PENZOLANTE. QUESTA ULTIMA SEMBIANZA POTREBBE AVER GENERATO LA TERRIBILE TESTA DI MOSTRO DELL’ANTICA GRECIA CHE TRASFORMAVA GLI UOMINI IN PIETRA. RICORDIAMO INFATTI CHE LE PIÙ ANTICHE GORGONI GRECHE NON ERANO FIGURE TERRIFICANTI MA VENIVANO RAPPRESENTATE CON ALI DI APE, ANTENNE A SERPENTE E DECORATE A NIDO D’APE: TUTTI CHIARI SIMBOLI DI RIGENERAZIONE-

    Le fate hanno certamente il potere di rievocare questo culto infatti nella credenza popolare le fate sono quelle che custodiscono i tesori e portano buon auspicio (pensiamo in Sardegna si dice che le Jana's tessevano fili d'oro, da cui naque la nota filigrana) ma ciò che mi impressiona è proprio la similitudine,nelle diverse regioni o nazioni, di nomi e credenze popolari legate a queste figure "mitologiche e non solo leggendarie".


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    -Dana/Jana= la Grande Madre
    -Janas/Fanes/gane (o anguane)/Fires o Fairy/ ecc.... = rimembranza della Dea Madre
    :woot:


     
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  8. vivamishapt
     
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    CITAZIONE (anticheterre @ 1/3/2008, 15:17)
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    Le fate hanno certamente il potere di rievocare questo culto infatti nella credenza popolare le fate sono quelle che custodiscono i tesori e portano buon auspicio (pensiamo in Sardegna si dice che le Jana's tessevano fili d'oro, da cui naque la nota filigrana) ma ciò che mi impressiona è proprio la similitudine,nelle diverse regioni o nazioni, di nomi e credenze popolari legate a queste figure "mitologiche e non solo leggendarie".

    Ho trovato questo su www.bryonia.it

    C'è una storia ha per sfondo il paese di Montefegatesi (Bagni di Lucca): in fondo alla località della "il margine" c'è la "fontana buglia" considerata un luogo magico. Accanto ad essa è visibile una piccola grotta e durante l'inverno, quando il freddo è più intenso, si vedono esalare da quel luogo vapori di aria calda. La leggenda narra che in quella grotta le Fate filassero la stoffa per vestire i Folletti...


    Infatti so che in Toscana, terra di sorgenti termali, c'è anche la leggenda che la notte di San Giovanni (OANNES, no? :D ) all'interno di molte grotte dove si crede che vivano le fate, dalla roccia escano molte esalazioni di zolfo e le fate compiono i loro riti magici...

    Dobbiamo infine segnalare un gruppo di Fate particolari, conosciute col nome di Sibille in tutte le regioni della catena appenninica. Da un libro di Dario Spada traiamo le seguenti informazioni:
    La sibilla dell'Appennino si identifica in Cibele, la nota divinità mitologia. Ai tempi di Virgilio il monte della Sibilla, consacrato alla Gran Madre (Cibele), si chiamava Tetrica e oggi quella cima è stata identificata con quella del monte Vettore dov'è situata la grotta della Sibilla a 2.175 m di altezza nel territorio di Norcia (Perugia). Parimenti, la catena dei monti sibillini prende il nome proprio dalla Sibilla a dimostrazione di come sia popolare questo personaggio. Si racconta che una volta alle falde del monte Vettore, c'era un paese dal nome ridente, Colfiorito; i suoi abitanti erano spesso visitati dalle Fate che abitavano sulle montagne le quali insegnavano alle donne cose utili e agli uomini il ballo. Un brutto giorno però le amabili creature furono scacciate da Colfiorito e ricorsero alla loro regina, la Sibilla, la quale provocò una grande caduta di massi e di detriti tanto che il borgo scomparve sotto la frana. In genere però le Sibille sono Fate belle e buone e non disdegnano di mescolarsi con la gente comune; spesso lavorano su telai d'oro e insegnano l'arte della tessitura e della filatura ai mortali. Alcune volte si divertono ad ammaliare i baldi giovanotti spingendoli alla lussuria e alla perdizione. Naturalmente tutte costoro sono abili nella divinazione...

    Ai paesi scandinavi è legata una strana e antichissima leggenda dalla quale prendono vita misteriose Fate chiamate Vergini-cigni, controverse creature di transizione tra gli spiriti dell'aria e quelli delle acque. Questo è il racconto riportato da Karl Grun:

    Vi erano tre fratelli, figli del re: il primo si chiamava Slagfinn, il secondo Egil e il terzo Valund; essi si esercitavano con le armi e si dedicavano con passione alla caccia. Un giorno giunsero nella Valle del Lupo, dove costruirono una casa nei pressi del Lago del Lupo. Il giorno dopo aver finito il lavoro, di buon'ora, si accorsero della presenza sulle rive del lago di tre fanciulle intente a filare il lino, il cui aspetto si confondeva con la forma di tre cigni. Queste donne erano Valchirie e due di esse, Hladgun-Svanhvit e Hervor-Alhvit, erano figlie del re Loedve; la terza era Alrun, Slagfinn scelse Svanhvit e Valund prese Alhvit. Essi passarono sette anni insieme, poi le fanciulle volarono via, alla ricerca di battaglie, e non tornarono più.

    Ancora più esplicita e interessante questa seconda leggenda, intitolata Il velo rubato: La Fata Kalliste, una vergine-cigno, fu sorpresa mentre faceva il bagno da un cavaliere di nome Friedbert, il quale, a sua insaputa, le aveva rubato il velo magico. L'ingenua fanciulla, privata dell'influenza incantata del velo, pensò di essere caduta dal cielo, s'innamorò ben presto del giovane cavaliere e decisero di sposarsi. La vigilia delle nozze accadde che Kalliste non riusciva a trovare un velo adatto al suo abito da sposa, finché la madre di Friedbert si ricordò che tempo addietro il figlio le aveva affidato un velo molto bello, pregandola di conservarlo. Ella naturalmente ignorava che questo era il velo-talismano della vergine-cigno, e quando fu posto sul capo della fanciulla d'un tratto le tornò la memoria del proprio passato. Sconcertata e confusa per quanto accaduto, Kalliste prese allora il volo, per ritornare alla sua patria lontana. Ma fortunatamente, l'amore vince sempre e Friedbert riuscì a ritrovare la sua bella fidanzata, e il matrimonio ebbe luogo...

    Edited by vivamishapt - 1/3/2008, 19:28
     
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    Viavam... mi pare che quel collegamewnto che riporti... abbia qualche VIRUS! :o:
    SHAR :vandal:
     
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  10. anticheterre
     
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    CITAZIONE
    Vi erano tre fratelli, figli del re: il primo si chiamava Slagfinn, il secondo Egil e il terzo Valund; essi si esercitavano con le armi e si dedicavano con passione alla caccia. Un giorno giunsero nella Valle del Lupo, dove costruirono una casa nei pressi del Lago del Lupo. Il giorno dopo aver finito il lavoro, di buon'ora, si accorsero della presenza sulle rive del lago di tre fanciulle intente a filare il lino, il cui aspetto si confondeva con la forma di tre cigni. Queste donne erano Valchirie e due di esse, Hladgun-Svanhvit e Hervor-Alhvit, erano figlie del re Loedve; la terza era Alrun, Slagfinn scelse Svanhvit e Valund prese Alhvit. Essi passarono sette anni insieme, poi le fanciulle volarono via, alla ricerca di battaglie, e non tornarono più

    :lol: Ho una leggenda IRLANDESA che spiega proprio la "sacralità" del CIGNO
    Ve la passo: ;)

    - Leggenda "I figli di Lir"
    Uno dei racconti più tristi della tradizione irlandese narra di re Lir, che amava tanto i suoi quattro figli da fare impazzire di gelosia la loro matrigna.
    Un giorno ella condusse i bambini in riva a un lago e gettò un incantesimo su di loro trasformandoli in cigni bianchi costretti a vivere nelle acque d'Irlanda per 900 anni. Dopo aver fatto ciò, la matrigna, tormentata dal rimorso, fece loro dono di una voce leggiadra.
    La fine dell'incantesimo coincise con l'avvento del Cristianesimo.
    I quattro bambini riacquistarono forme umane, ma erano così deboli che morirono in breve tempo, non prima però di essere battezzati.
    Re Lir ordinò allora che nessun cigno dovesse essere ucciso in Irlanda, atto ritenuto tuttora illegale. -

    è comunque ovvi che questa leggenda ha avuto un cambiamento dall'originale con l'arrivo
    del Cristianesimo. Ma la cosa più importante è rimasta (il simbolo del cigno).
    Molte credenze Irlandesi e Nordiche mettono in risalto questo volatile come emblema (forse rievocazione) di un culto del femminino.
    :) A si biri!!!
     
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  11. anticheterre
     
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    CITAZIONE
    Viavam... mi pare che quel collegamewnto che riporti... abbia qualche VIRUS

    Leo nei link conviene sempre fare copia/incolla dell'indirizzo invece di schiacciare il link, non si sa mai...I Virus si insediano ovunque. Basta un po di precauzione ;)
    Baci
     
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    MERCI... TANK MEDAS GRATIAS... ;)
    LEO :vandal:
     
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  13. vivamishapt
     
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    Riporto su questo post x porre un quesito che mi è nato in testa mentre mi stavo documentando sull'Irlanda (sto progettando un lungo tour x il 2009), specialmente quando ho letto il nome della contea di DONEGAL.... :blink:

    ....Assomiglia molto al nome dato ad un tipo di FATE che la leggenda vuole in Lunigiana... le STREGHE DONANEGHE...

    Sul monte Porro, nelle vicinanze della cittadina di Aulla ( MS ), si trova un agglomerato di massi in bilico di forma rotonda accatastati uno sull’ altro risalenti all’ ultima glaciazione, chiamati Grotte delle Donaneghe; queste erano streghe con unghie lunghe e sporche che catturavano i bambini che si avvicinavano al sito, inoltre di notte si recavano presso le abitazioni dei contadini per derubarli dei prodotti dei loro campi.
    Gli anziani dicono che queste pietre sono poste a segnalare uno dei punti di energia del pianeta, e che i sentieri che attraversano il bosco nelle vicinanze si snodano lungo i flussi energetici.
    La leggenda narra che il luogo fosse conteso ancora in epoca celtica tra gli sciamani e le streghe; a seguito della lunga guerra tra le due parti sopravvisse solamente la strega Lunaria, il cui cuore fu imprigionato dagli sciamani vincitori in una delle pietre.
    Si dice che nelle notti particolarmente ventose si possa ancora sentire la sua voce tra queste rocce.

    E’ da notare che nella cultura popolare locale la figura della strega è stata tramandata non come archetipo negativo, infatti si racconta che è grazie al loro insegnamento che si conosce la preparazione di una ricetta gustosa: le focaccette, piatto povero, cucinato in testi di terracotta, ancora oggi prodotti da artigiani locali.

    Non si sa niente dell'origine di questo nome che comunque è circoscritto solo a questo posto, non si ritrova questo appellativo in alcun altra parte...

    Chissà se sia un caso o cosa... :rolleyes:

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    DONE.GAL....DONI.GALA???? (DONIGALA FENUGHEDDU, SIUGUS DONIGALA)

    :rolleyes: :rolleyes:
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  15. vivamishapt
     
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    Ricordo che quelle terre (la Lunigiana) erano abitate dai Liguri - LIKKU... :lol:
     
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