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ARRUIASA DE GHENTIANA.
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@Ded
direttamente da una responsabile del centro.
@Viva
buona, buonissima notizia
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.CITAZIONE (vivamishapt @ 16/10/2010, 14:57)Guardate che è proprio datando lo stato di ossidazione del ferro presente nell'ocra che si è riusciti a datare i graffiti del Sahara e altri luoghi... Sempre che il campione di colore non sia così deteriorato da dare incertezza nel risultato...
QUI9NDI... non dovrebbero avere più scusanti... perchè la mia amica ARCHEOBUONA mi divceva di mettermi l'anima in pace per quelle trtacce di colore perchè, appunto, si trattava di OCRA e FUMO... quindi non DATABILI... Non credo ci marciasse, si tratta di una delle poche persone di quell'ARADEO che rispetto. Eveidentemente era male informata.
Tiorneremo su questo argomento...
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ARRUIASA DE GHENTIANA.
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buona lettura................ottime "CONCLUSIONS"
http://pubs.acs.org/doi/pdf/10.1021/ac802555g. -
!tama!.
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oggi ho comprato hera è c'è un ottimo articolo sui Giganti di Monte Prama! . -
dedalonur9.
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Grandioso ADG!!! 
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vivamishapt.
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CITAZIONE (shardanaleo @ 17/10/2010, 09:43)CITAZIONE (vivamishapt @ 16/10/2010, 14:57)Guardate che è proprio datando lo stato di ossidazione del ferro presente nell'ocra che si è riusciti a datare i graffiti del Sahara e altri luoghi... Sempre che il campione di colore non sia così deteriorato da dare incertezza nel risultato...
QUI9NDI... non dovrebbero avere più scusanti... perchè la mia amica ARCHEOBUONA mi divceva di mettermi l'anima in pace per quelle trtacce di colore perchè, appunto, si trattava di OCRA e FUMO... quindi non DATABILI... Non credo ci marciasse, si tratta di una delle poche persone di quell'ARADEO che rispetto. Eveidentemente era male informata.
Tiorneremo su questo argomento...
Aspetta a cantare vittoria... Ho specificato che se il prodotto è deteriorato non ci si può far niente... Bisogna vedere se ci sono state contaminazioni di altri minerali che hanno reagito con l'ossido di ferro, quanto questo è stato alterato dalle piogge (se sono state esposte all'aria) o dalle acque del sottosuolo (se sono state sepolte)... Basta poco per avere incertezza nel dato e renderlo inutilizzabile...
Adesso sono un "novellino" al riguardo ma mi sono promesso di studiare le alterazioni chimiche e degradazioni meccaniche dei minerali... Queste sono utilissime nelle datazioni... Negli USA hanno usato questo sistema per datare le presunte iscrizioni vichinghe del Wisconsin...
Speriamo di riuscirci!!!
PS: Mi aggiungo a Dedalo.... Grande ADG, hai trovato un articolo davvero ineterssante! Un solo appunto: i graffiti studiati, se non mi sbaglio, sono tutti al coperto... in grotte o cave dove l'acqua piovana non arriva e non altera la composizione chimica e dilava i disegni... I giganti di Monti Prama sono stati esposti a tutte le alterazioni... Per questo sono dubbioso sulla effettiva possibilità di datarli attraverso l'ocra.... -
shardar.
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secondo la mia opinione, i giganti di monte prama dimostra come la sardegna era considerata una grande potenza nel mediterraneo e oltre. . -
!tama!.
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avete mai notato che i Giganti di Monte Prama assomigliano un pò alle statuette delle Cicladi??. -
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... e molto anche alle staue mesopotamiche... occhi compresi. 
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shardar.
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e'chiaro come il sole che tra i gìanti prama e la statuaria assira c'e' una frequentazione.
volevo dire che i 2 popoli si conoscevano bene.. -
SaCraba.
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ragazzi.. non sapevo se inserire questa lettera qui o in "cose divertenti " sezione "chiacchere al bar" .. mi raccomando non sganasciatevi dalla risate
Giganti Mont'e Prama - Lettera aperta di Cappellacci al sindaco Carrus "Le statue devono stare a Cabras"
SABATO 15 GENNAIO 2011 18:49
La vicenda dei giganti di Mont'e Prama merita un'ampia riflessione, partendo comunque alla premessa che devono restare a Cabras. Lo sostiene il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, in una lettera aperta al sindaco Cristiano Carrus. Questo il testo.
"Caro Sindaco, la tua lettera sul futuro dei giganti di Mont’e Prama è uno stimolo ad una riflessione ampia e articolata sull’industria culturale in Sardegna. Sgombro subito il campo da eventuali equivoci: le statue devono stare a Cabras, là dove sono nate.
Perché l'uomo, il mito e il territorio hanno un legame indissolubile. Oggi, forse, ancor più di ieri.
Ogni nazione ha un proprio eroe capace di alimentare il mito. L'Irlanda per esempio unisce personaggi epici del passato a miti recenti come Bono leader degli U2.
Persino gli architetti, specie quando sono glamour, conquistano di diritto la fama di eroi dello spazio, dei volumi, dei pieni e dei vuoti. Diventano, cioè, archistar.
E la Sardegna? Non ha rockstar né archistar, epperò ha ri-scoperto di poter annoverare tra i propri miti delle “archeostar”: i Giganti di Mont'e Prama.
Il mondo della cultura e della politica si interrogano su quale sia la loro collocazione ideale. Ancora: i Giganti devono o meno viaggiare per il mondo, novelli ambasciatori della Sardegna?
Per trovare una risposta a tali quesiti però non serve investigare nel mondo identitario e autonomista, interpretandoli quindi con estrema autoreferenzialità.
Piuttosto è l'occasione per riflettere sulla strategia culturale che si vuole adottare in Sardegna. Un'opera d'arte deve restare chiusa nel proprio ambito geografico di creazione o può e deve diventare, se possibile, fruibile per un più vasto pubblico?
Già il ministro Bondi aveva chiarito e risolto il problema: la destinazione finale delle nostre “archeostar” è il Sinis con il comune di Cabras, dove sono state rinvenute.
L'altro tema è quello che pose il direttore generale per la valorizzazione del patrimonio culturale del Mibac, Mario Resca: far viaggiare per il mondo le statue sarde. Questione che vale per la gran parte delle opere italiane. È uno scippo? No, è un prestito temporaneo alla comunità internazionale. Shanghai, New York, Londra, Parigi... un giro del mondo in 365 giorni per far conoscere il nome della Sardegna, del Sinis e per concordare con Cabras quale sia una degna dimora in loco per questi testimonial d'eccezione.
Ma tutto ciò non è sufficiente.. Lo Stato deve impegnarsi a reperire i fondi necessari, coinvolgendo la Regione, per avviare una maestosa campagna di scavi proprio nel Sinis. I nostri giovani laureati in archeologia potrebbero così trovare un'occupazione, ma soprattutto si andrebbe a conoscere a fondo la nostra origine. Il nostro mito!
I giganti di Mont'e Prama sono solo la punta di un iceberg, rispetto a quanto può ancora svelare il Sinis. E per un ulteriore assaggio, ci si può sempre rivolgere al British Museum, che espone preziosissimi manufatti in oro, sempre riconducibili al periodo delle nostre statue.
Occorre chiamare qui in Sardegna i più grandi archeologi dei paesi del Mediterraneo.
Occorre osare. Come hanno osato i nostri antenati nel realizzare quelle statue.
Infine, sulla loro collocazione finale. Ribadisco: non c'è neppure da discutere. Devono essere restituite al territorio che le ha viste nascere.
Se vi è la possibilità, facciamo anche viaggiare e volare le archeostar di Sardegna sicuri e certi che torneranno a casa. E con loro arriveranno turisti, occupazione e la riscoperta di quel mito sopito ma oramai insito nel DNA di ciascuno di noi. Il Sinis come la Stonehenge del Mediterraneo. Con a guardia i Giganti di Mont'e Prama".
http://www.sardegna-media-time.com/index.p...nti-monte-prama
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SaCraba.
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COMUNICATO STAMPA
Il Comitato " I giganti di Monte Prama" Che con oltre 4000 adesioni in Facebook ha lanciato la campagna perchè i Gigantes siano restituiti a Cabras condivide la dichiarazione in tal senso del presidente Cappellaci.
Risulta però che la Sovrintendenza, di concerto col Ministero competente, stia concretamente progettando lo smembramento dei Gigantes appena restaurati per esporli prevalentemente a Cagliari dando anche il consenso perchè vengano inviati in giro per il mondo.
Per questo motivo chiede un deciso intervento contrario del Presidente Cappellaci per scongiurare questa eventualità.
Osserva che anche le migliori intenzioni, quale quelle esprese dal Presidente Cappellaci, rimarranno lettera morta se non verranno stanziati i congrui finanziamenti per progettare e realizzare un centro museale e di alti studi a Cabras e realizzare una campagna di scavi e ricerche nel Sinis.
A tal fini, constatando che dai finanziamenti per le grandi opere del 150 anniversario dell'Unità d'Italia sia stata vergognosamente esclusa la Sardegna, dal cui Regno è originato il Regno d'Italia e di conseguenza lo Stato italiano, chiede che il Presidente Cappellacci intervenga affiché vengano restituiti alla Sardegna i 30 milioni di euro, a suo tempo stanziati per il Betile e poi scomparsi, indirizzando la loro spesa per il centro museale a Cabras dedicato ai Gigantes di Monte Prama e aggiuntivi finanziamenti regionali.
Prima di tali concrete decisioni, il Comitato per i Gigantes di Monte Prama si dichiara decisamente contrario ad ogni utilizzo all'estero di tali preziosissime testimonianze della nostra antica storia, arte e attuale identità sarda.
Prer Il Comitato Gigantes di Monte Prama
il coordinatore
Mario Carboni
A Questa dichiarazione si associa Su Comitadu pro sa limba sarda.. -
shardar.
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se aspettate l'aiuto dei politici..... campa cavallo!! . -
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VI è di PEGGIO:
la tanto annunciata PRESENTAZIONE ALLA STAMPA MONDIALE, di cui anch'io avevo scritto, e annunciata in TV diverse volte dall'assessorte alla cultura Sannitu, NON è mai avvenuta! A mia domanda, la risposta delgi adetti ai lavori è stata: LE STATUE RESTERANNO QUI ALTRI SEI ANNI 6!
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shardar.
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che razza di GENTE!!! .
Monti Prama STATUE GIGANTI: Shardana!Le statue del XIII sec. a.C.- trovate nel sinis in Sardinia |
