Monti Prama STATUE GIGANTI: Shardana!

Le statue del XIII sec. a.C.- trovate nel sinis in Sardinia

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    STUDIOSO DEI POPOLI DEL MARE

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    riporto alocuni interventi di DUE LUMINARI che fino a poco tempo fa non si sarebbero mai abbassati a scrivere sul web... dall'alto della loro CARICA... ma oggi le conse sono cambiate e i nostri per sopravivere sono costretti a confrontarsi e addirittura a scrivere di HSARDANA (dopo aver riso nel 2001 delle teorie di leonardo Melis)... ma guardate che spirito e che eleganza di interventi da parte di questa gente uan volta con la PUZZA AL NASO:

    FONTE: www.manifestosardo.org/?p=4906

    # Paolo Bernardini scrive:
    7 agosto 2010 alle 12:09

    Qual’è il contesto archeologico e storico delle statue di Monte Prama? Quale il significato di queste immagini nella società che le ha prodotte? Tentare di risolvere questi quesiti significa riprendere le indagini di scavo e chiarire la fisionomia dell’area, appena sfiorata dalle ricerche; le grandi mostre all’estero mi sembrano non soltanto inutili e premature ma anche fonte di ulteriori fraintendimenti e mistificazioni. E poi una “mostra” esiste già così come il suo contenitore: il centro di Li Punti, dove le sculture sono state egregiamente restaurate, è al momento l’unico luogo dove è possibile presentare la statuaria nella sua complessità e interezza e coglierne, didatticamente, insieme ai risultati egregi del recupero, l’affascinante percorso tecnologico e culturale.
    La Cina può attendere, dunque, così come la definizione di un luogo definitivo di collocazione delle statue che avrà necessità di una struttura nuova, pensata per il contesto di Monte Prama una volta che questo contesto sia chiarito attraverso nuovi scavi e nuovi studi. Ma queste sono le riflessioni di uno studioso che sa bene di vivere in una società che ha una valutazione assai negativa degli studi e della cultura. Mi aspetto perciò di vedere le statue in Cina, magari accompagnate dalla planimetria di Atlantide e commentate dai testi scritti in lingua nuragica.


    # Giulio Angioni scrive:
    7 agosto 2010 alle 12:27

    Ci penso io. Domani parto per la Danimarca, nel nostro lessico famigliare detta Danesia, dove vive mio figlio che mi ha fatto due gemelline sardo-vichinghe, che vivono nell’antica regione germanica dei Cimbri e dei Teutoni. Stavolta ci vado anche in avanscoperta, sia per i Giganti (anche lassù vantano primigenie statuarie vichinghe e previchinghe), sia per Atlantide (quattro o cinque secoli fa era obbligo in Scandinavia credere che Atlantide era appunto lì) e sia anche per gli Hamburger, che nell’isola di Mors pare li facessero già ottocento anni fa al pecorino sardo marcio.


    # Giuseppina Manca di Mores scrive:

    7 agosto 2010 alle 16:30

    COMUNICATO STAMPA ANA SARDEGNA

    Sassari, 7 agosto 2010

    L’Associazione Nazionale Archeologi Sezione Sardegna segue con preoccupata attenzione lo sviluppo del dibattito sul destino immediato e futuro delle statue di Monti ‘e Prama.

    Riteniamo che tale pregevole testimonianza, tanto di forte impatto quanto ancora così poco conosciuta, debba essere soggetta, oltre che primariamente alla tutela, allo studio ed alla conoscenza in modo da far rivivere per la collettività il suo valore di testimonianza del passato nella contemporaneità.

    Le statue, il cui restauro è ormai alle fasi conclusive, potranno certamente essere un forte segno di promozione globale del territorio, ma ora è bene che restino in Sardegna per il tempo necessario ad un’ampia fruizione diretta e per le necessarie e urgenti ricerche.

    Auspichiamo infatti che tutti i corretti passaggi che la disciplina archeologica impone siano osservati e che solo attraverso lo studio e il lavoro degli archeologi e delle altre professionalità interessate in tutte le fasi (dal recupero del contesto originario, anche tramite attività di scavo archeologico, al restauro, allo studio scientifico) si giunga ad una corretta valorizzazione che permetta di comunicare alla collettività, naturale destinataria del suo passato, non solo oggetti, per quanto monumentali e di impatto, ma soprattutto la storia di una comunità o di parte di essa attraverso i propri meccanismi di autorappresentazione all’interno di un momento essenziale della società nuragica.





    # Carlo Tronchetti scrive:
    8 agosto 2010 alle 17:11

    Come ho già detto ad un gionalista della Nuova Sardegna:
    1) E’ assurdo che si pensi a far viaggiare per il mondo le statue appena restaurate di Monte Prama prima di presentarle ufficialmente in Sardegna. Mi sembra un atto di assoluto disprezzo per la terra che le ha prodotte.
    2) Non avrei niente in contrario al fatto che viaggiassero in giro, ma solo come i pezzi più importanti di una Mostra, organizzata scientificamente e seriamente, sulla Civiltà Nuragca, di cui sono espressione. Farli andare in giro come proposto da Resca mi sembra considerarli fenomeni da baraccone “Venite venite a vedere la donna barbuta, l’uomo più magro del mondo, il gigante di Monte Prama”. Mi sembra un’operazione squaliificante.
    3) Dal momento che il trasferimento delle statue per il mondo costerebbe un casino di denari, io suggerirei al MIBAC di noni mpiegare quei soldi in operazioni di pura facciata, ma impegnarli per il controllo, la tutela e la difesa del territorio (messo a serio rischio da iniziative governative). Il territorio, globalmente, è il contesto da cui nascono e in cui si sviluppano le culture, ne è il tssuto connettivo. Se lo perdiamo rimangono solo episodi isolati e culturalmente incomprensibili.

    Chi sono questi signori?:
    - PAOLO BERNARDINI ex direttore della sovrintendeza ai B.A. di Cagliari e Oristano, è colui che si azzuffò con leonardo Melis al famoso convegno di oristano e che coniò la famosa frase (riferita a Melis, autore dell'Intervento sui Popoli del Mare): "Fantarcheologia di stampo sardista con pulsioni indipendentiste" Frase proditoriamente fatta pubblicare nelgi ATTI.
    - GIULIO ANGIONI: si definisce antropologo. Io ho assistito alla presentazione di una coraggiosa tesi da parte di un ragazzo a cagliari con Angioni presidente: ha cercato di scoraggiare il giovane laureando dal presentare la tesi interromopendolo continuamente e facendo commenti sull'abbigliamento del ragazzo... quella tesi poi... :rolleyes:
    - CARLO TRONCHETTI: anche lui pensionato da tempo e privato dello scettro dell'archeobuono padrone della Verità. Va in giro per il web a dire che "Leonardo Melis scrive cose prive di fondamento" e scoraggia i Webnauti dal leggere i libri di quel genere... Tronchetti parla con sicurezza di STATUE NURAGICHE, scordandosi che tutta la Sovrintendenza, da Barrecca al giovane Zucca, parlarono (nel 1974-76) di STATUE PUNICHE (naturalemente!) ... vedere Nuova Sardegna del 26/03/1974... una delle innumerevoli testimonianze scritte che a breve verranno pubblicate in un dossier sui Giganti... non certo scritto da loro, ma con le ,loro dichiarazioni dell'epoca. :bangin.gif:

    - Quanto al comunicato stampa della L’Associazione Nazionale Archeologi Sezione Sardegna è bene che restino in Sardegna per il tempo necessario ad un’ampia fruizione diretta e per le necessarie e urgenti ricerche. commentiamo noi:
    "Ma 36 anni non erano sufficienti?" :dev.gif: :dev.gif:

    ... gran bella gente! :dev.gif:

    Edited by shardanaleo - 16/8/2010, 09:22
     
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  2. dedalonur9
     
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    Il manifesto sardo è diventato il catalizzatore dell'intellighenzia sarda?
    Tronchetti, Bernardini, Angioni, Perra...pare si siano dati convegno lì.
     
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  3. SaCraba
     
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    CITAZIONE
    - Quanto al comunicato stampa della L’Associazione Nazionale Archeologi Sezione Sardegna è bene che restino in Sardegna per il tempo necessario ad un’ampia fruizione diretta e per le necessarie e urgenti ricerche. commentiamo noi:
    "Ma 36 anni non erano sufficienti?"

    ... gran bella gente!

    Non credo si debba fare di tutta l'erba un fascio. Nelle nostre sovrintendenze ci saranno anche delle "mele marce", ma questo non significa che siano tutti uguali .Chi ha scritto quel comunicato probabilmente non c'entra niente ne con le battutacce da bar che si sono scritte in quel blog, ne tanto meno con il fatto che le statue siano restate "custodite" per la bellezza di 36 anni. E' probabile che scrivendo questo abbia fatto il suo dovere .Non bisogna fare l'errore di colpevolizzare persone che il loro lavoro lo svolgono seriamente



    Edited by SaCraba - 22/8/2010, 10:30
     
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    Qualcuno riesce a mettere ordine su queste date? ... Gli ARCHEOBUONI sostengono riguardo le statue:
    - SONO DEL VII-IX sec. a.C
    - sono nuragiche(?) Qaulcuno affermò PUNICHE.
    - I NURAGICI vissero tra il XV e il VII sec.
    - SULLE COSTE VIVEVAONO I FENICI dal IX al VI sec.
    - i nuragici VBIIVEVANO ALL'INTERNO dell'ISOLA e dei NURAGHI dal XV al VII sec.. sempre...
    - furono distrutte da un popolo che dominava il mediterraneo (TRONCHETTI, sovrint. CAGLIARI) intoprno al VI sec.

    chi riese RISLVERE L'INDOVINELLO? e a FAR QUADRARE IL CERCHIO DELLE DATAZIONI edelle PRESENZE di questi POPOLOI CITATI?

    :dev.gif:
     
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    Posto un pezzo dell'intervento dell'archeobuono Alfonso Stieglitz sul "Manifesto Sardo" riguardo la polemica sulla proposta di legge dei RIFORMATORI SARDI per finanziare una campagna di pubbilcità sulla SARDEGNA/ATLANTIDE. Una legge che farà discutere parecchio, anche per l'importo stranziato (nel testo di legge da approvare ancora) di €. 10.000.000. L'archeoNOshardana parla anche delle Statue e si scandalizza per il tentativo di classificarle SHARDANA... :unsure:



    <<ecchediamine! Non vorranno togliere il potere agli eletti del popolo, gli unici a poter dire cosa sono o non sono queste povere opere d’arte? E poi si intestardiscono a volerle considerare nuragiche e non Shardana, oggi che anche per via legislativa si deciderà che Shardana devono essere e magari Shardana di Atlantide, per non farci mancare niente.

    E si, perché è di questi giorni la notizia di una proposta di legge regionale per la creazione di un istituto che sia dedicato alla ricerca delle prove che Atlantide è la Sardegna. Ormai, a quanto pare, come fare ricerca, su quali argomenti e quali conclusioni trovare è deciso dal Consiglio regionale, non da quei sovversivi dei ricercatori (non preoccupatevi il duo Bondi-Gelmini è all’opera per eliminare questa fastidiosa categoria).
    In sordina o per meglio dire coperta dall’assordante metapolemica sui “Giganti” di Monti Prama, sembra passare l’idea, sempre più forte, che la ricerca sia un fatto politico e che debba essere condotta sotto lo stretto controllo di comitati di salute pubblica, degni eredi del mai dimenticato Ministero della cultura popolare e dei suoi “ordini di stampa”.

    Il bello è che la Regione (con la R maiuscola in quanto Istituzione) dall’Autonomia a oggi, e sono passati tanti anni, non ha mai inserito nel suo bilancio un capitolo, neanche un capitoletto, un sottocapitolo, per finanziare gli scavi archeologici (e non solo a Monti Prama). Così come non scandalizza nessuno che la Regione (vedi sopra) finanzi solo restauri di edifici ecclesiastici e non di beni archeologici, con delega alla Conferenza Episcopale sarda della scelta degli edifici da restaurare prioritariamente.

    Ma i politici strillano. Proposte di legge per rilanciare l’attività di ricerca e tutela dei nostri beni archeologici? Zero. Abbiamo, addirittura, il nostro paladino Mario Pili, noto esperto di geografia, che si entusiasma con il ministro Bondi. A quando chiedere i conti al poeta ministro?
    Lo stato della tutela dei Beni archeologici in Sardegna è disastroso, i fondi sono ormai azzerati ma che ci importa, abbiamo i “Giganti”. Quanti soldi stanzia la nostra Regione per la tutela? Zero e credo che il concetto di zero sia indicativo non solo per gli aspetti aritmetici ma anche per quelli concettuali.

    Una cosa positiva, in questi giorni, c’è: grazie all’opera di qualche valido giornalista si riesce a sentire anche nell’informazione la voce degli archeologi che danno notizie precise, interpretazioni e dubbi basati sul dato scientifico. Il problema, appunto, sta nel riportare la discussione nel suo alveo naturale, come hanno fatto Marcello Madau e l’Associazione degli Archeologi in questo giornale, oltre agli interventi di Paolo Bernardini e degli altri colleghi. E come ha fatto il soprintendente Minoja con il documento pubblicato sull’Unione sarda dell’11 agosto; un intervento equilibrato che riporta la discussione sui problemi reali e concreti. Posso non concordare su tutto, soprattutto penso che il gruppo delle statue debba stare unito in un’area espositiva a Cabras, ma il tono e la qualità della discussione sono importanti. Riportare alla sequenza corretta, prima la tutela, poi la conservazione e, quindi, la valorizzazione a patto di rispettare le prime due.

    E da qui ripartiamo. A cosa servono le statue di Monti Prama? Stando alle esternazioni di quest’agosto la loro unica funzione è quella di esaltare l’immagine della Sardegna.
    In sostanza non sono l’espressione di una comunità nuragica del Sinis ma una cartolina. E già l’uso del termine “Giganti”, già in questa definizione sta la volontà di toglierli dal loro contesto reale e trasformarli in un’arma ideologica.
    A monte di tutto ciò sta la conoscenza perché compito dell’archeologo non è quello di scavare pietre, ma uomini, società, visioni del mondo: a qualcuno interessa sapere cosa sono le statue, perché sono state realizzate? No, sembra più importante decidere se sono dell’VIII-IX-X secolo o ancora più su e soprattutto stabilire che sono Shardana; e se fossero più recenti, cambierebbe qualcosa? E se fossero “solamente” nuragiche e mandassero a quel paese la shardanomania, creerebbero problemi?>>

    FONTE: www.manifestosardo.org/?p=4952

    PS: chi vuole intervenire in quel blog stia attento, se sanno che scrivete nel forum gestito da Leonardo Melis NON VI PUBBLICANO l commenti... :o: :P
     
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    Altro rinmvio per la PRESENTAZIONE alla stampa ionternazionale delle statue... settembre, poi ottobre, poi novembre... ora l'assessore alla Cultura reg. dice ENTRO L'ANNO! :o: :rolleyes: ...speriamo bene! stiamo aspettando da 36 anni. :(
     
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  7. SaCraba
     
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    in edicola su Hera di ottobre i Giganti di Monte Prama in copertina
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    www.facebook.com/group.php?gid=66521059605
     
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  8. dedalonur9
     
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    :lol: ......ehehheheheheh quel...chi ha paura...cosa vuol dire?
    :lol: quando si dice, "un titolo, un programma..."
     
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    CI SIAMO.... :rolleyes: :dev.gif:
    Entro l'anno si scatrena la TEMPESTA MEDIATICA... e poi TUTTI A CASA! :o:
    NO, non parlo dei GIGANTI, ma di chi li ha SEGREGATI PER 36 ANNI! :dev.gif: :dev.gif:
     
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  10. SaCraba
     
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    anteprima di Hera di ottobre:

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    www.acaciaedizioni.com/anteprime-riviste/hera.php
     
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  11. ARRUIASA DE GHENTIANA
     
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    E' ufficiale,
    le tracce di colore rosso ritrovate sulla gamba di una statua "sarebbero di origine inorganica", ocra minerale, no comment sul nero.
    Esiste però un frammento sospetto non ancora analizzato appositamente non ripulito....vedremo.
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    ADG
     
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    e ti pareva! Non voglio pensare al male... ma... :unsure:
     
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  13. ARRUIASA DE GHENTIANA
     
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    http://it.wikipedia.org/wiki/Ocra_rossa
    L'ocra rossa è un pigmento inorganico naturale di uso assai diffuso derivato da un minerale ferroso chiamato ematite naturale. La formula chimica è: Fe2O3 · nH2O. L'etimologia rimanda alla parola greca sangue, data l'evidente colorazione rossa. Se l'ematite si presenta nera o grigio ferro, la polvere ricavata per il pigmento é, infatti, rosso bruna. Anticamente conosciuta come Ochra o Rubrica, ha diversi sinonimi tra cui i più diffusi sono Morellone, Terra Rossa di Spagna, Rosso di Prussia, Rosso di Norimberga, Majolica, Sanguigna, Terra Rossa di Venezia. Il nome varia anche in funzione della resa del pigmento, strettamente correlata alla presenza o meno di impurità. Può essere ottenuta anche artificialmente per calcinazione dell'ocra gialla, e viene talvolta adulterata con le aniline.
     
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  14. vivamishapt
     
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    Guardate che è proprio datando lo stato di ossidazione del ferro presente nell'ocra che si è riusciti a datare i graffiti del Sahara e altri luoghi... Sempre che il campione di colore non sia così deteriorato da dare incertezza nel risultato...
     
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  15. dedalonur9
     
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    CITAZIONE (ARRUIASA DE GHENTIANA @ 15/10/2010, 19:07)
    E' ufficiale,
    le tracce di colore rosso ritrovate sulla gamba di una statua "sarebbero di origine inorganica", ocra minerale, no comment sul nero.
    Esiste però un frammento sospetto non ancora analizzato appositamente non ripulito....vedremo.
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    ADG

    scusa ADG....ma da dove prendi la notizia?
     
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501 replies since 26/7/2007, 17:17   25467 views
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