Gli animali "antichi" della Sardegna

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    SRDN

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    No Piero, hanno tutti gli occhi. L'unico senza occhi (anzi....li ha ma dopo la nascita si atrofizzano...) è un anfibio della ex jugoslavia, il Proteo (Proteus anguinus).
    Tutti i geotritoni conosciuti invece hanno gli occhi (molto grandi) e vedono tutti benissimo.

    http://www.amiciinsoliti.it/anfibi/proteus.html
     
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  2. pietrusco
     
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    Ale, i tritoni che vivono nelle grotte buie è risaputo che non usano l'organo della vista perchè superfluo,hanno sviluppato nel corso dell'evoluzione altri organi di senso,gli occhi o sono assenti oppure atrofizzati,per muoversi penso abbiano dei sensori sul muso,e poi un'olfatto,udito e tatto più sviluppati rispetto ai loro parenti solari,quello che voglio dire però non è questo,bensì che in sardegna,nelle nostre grotte,in specie nel golfo di orosei,gli studenti tedeschi avevano notato una sorta di piccola lucertola non ancora classificata,tutto quì,e non ti so dire come l'abbiano catalogata,il minuscolo ragno albino ivi trovato,anch'esso è cieco,e si nutre di insetti delle grotte,i quali si nutrono di guano di pipistrello,insomma,un piccolo ecosistema in delicato equilibrio senza l'ausilio del sole !

    Naturalmente i pipistelli si nutrono poi anche dei ragni,e il cerchio si chiude

    Quando circa 20 anni fà andai per la prima volta al nuraghe Aiga,notai al piano terra le pareti interne del nuraghe letteralmente ricoperte di zanzare,immobili,sul soffitto c'era una nutrita colonia di chirotteri,(pipistrelli),raggruppati,i quali aspettavano il tramonto per ghermire le zanzare al loro decollo per cibarsene,questo è un ricordo che mi è rimasto impresso
     
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    SRDN

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    CITAZIONE (pietrusco @ 12/2/2009, 23:27)
    Ale, i tritoni che vivono nelle grotte buie è risaputo che non usano l'organo della vista perchè superfluo,hanno sviluppato nel corso dell'evoluzione altri organi di senso,gli occhi o sono assenti oppure atrofizzati,per muoversi penso abbiano dei sensori sul muso,e poi un'olfatto,udito e tatto più sviluppati rispetto ai loro parenti solari,

    Piero, Piero. :P :D
    So quello che dico, per la questione dei cinghiali misti non ho proseguito, perchè tengo sempre presente il buon giudizio dei cacciatori, ma fidati....gli anfibi sono la mia passione ed il mio studio preferito. I Geotritoni (che non son tanto dei tritoni, ma più affini alle salamandre) usano la vista eccome. Non esiste ad oggi specie Sarda che sia totalmente cieca, o con occhi atrofici. Perfino il già citato proteo ha gli occhi, che si atrofizzano crescendo. E stiamo parlando di una specie che vive in grotta, perchè acquatica, legata strettamente all'acqua, e da essa non può liberarsi.
    Il geotritone invece NON è acquatico, anzi....scorrazza anche molto velocemente. Ha occhi enormi proprio per vedere meglio al buio....un pò come i pesci abissali. Tieni anche conto che il geotritone non è legato agli ambienti ipogei, infatti io spesso e volentieri l'ho visto scorrazzare fuori, sull'erba umida delle grotte, di sera o di mattina presto.
    Certo, una micro-popolazione di geotritone potrebbe anche essere cieca....ma per ora non è ancora stata scoperta.
    Altresì esiste una popolazione di euprotto ipogea (l'unica tra le tante) i cui individui però.... NON sono ciechi! :P
     
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  4. pietrusco
     
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    Allora quell'animale non era un tritone,forse un'altra specie di rettile,adesso,dopo tanti anni,non ti so dire se gli occhi li avesse o erano atrofizzati
     
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  5. Prolagus
     
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    Ciao a tutti, studio geologia a Cagliari e mi interesso di paleontologia sarda. Ho letto il topic e ho constatato che alcuni di voi hanno fatto un po' di confusione. Credo che a voi interessi la fauna 'recente' che ha interessato la Sardegna e non quella che esisteva prima dell'uomo. Posso dirvi che l'attuale mammalofauna sarda (se si escludono i pipistrelli) è stata introdotta dall'uomo sia attivamente che passivamente e ha comportato l'estinzione completa di quella pleistocenica. Dunque tutto ciò che era autoctono ora è completamente estinto. Coccodrilli, tapiri, pitoni, giraffe, jene e squali giganti l'uomo non ne ha mai visto! Sono tutte creature che sono vissute in Sardegna prima della comparsa dell'uomo sulla Terra. I primi abitatori dell'isola (se ci riferiamo ai resti di Cheremule e a quelli che hanno lasciato testimonianze litiche nel sassarese) vivevano assieme al cervo megacero Premegaceros cazioti, al canide simile allo sciacallo Cynotherium sardous, al mammut nano Mammuthus lamarmorai, alle lontre (Algarolutra, Sardolutra e all'enorme Megalenhydris barbaricina - probabilmente la più grande del mondo), a piccoli roditori e al lagomorfo ( non roditore!!!!) Prolagus sardus che si estinse in Epoca Romana e non come dice qualcuno in epoche più recenti.
    Comunque se volete sapere di più scriverò qualcosa quando avrò un po' di tempo a disposizione...

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    Questo è uno scheletro di Prolagus sardus che ho ricostruito per il Dipartimento di Scienze della terra di Cagliari. Il Prolagus non era un roditore ma un lagomorfo, dunque era imparentato coi conigli e con le lepri e non coi topi. Il parente vivente più affine ad esso è il Pika (Ochotona) che vive in Asia e in Nord America.

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    Il prolago si estinse a causa della competizione ecologica con conigli e lepri che i romani introdussero in Sardegna. E' anche probabile che si estinse a causa di agenti patogeni trasmessi da questi ultimi. L'ipotesi della sua estinzione a causa della caccia intensiva non è attendibile per vari motivi.

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    Scheletro di Cynotherium sardous, un canide selvatico del Pleistocene della Sardegna e della Corsica.

    Nei bronzetti nuragici sono comunque raffigurati animali che oggi abitano l'Africa nera ma che in quell'epoca antica popolavano anche il nord del continente (i leoni abitavano anche la turchia e la grecia almeno fino al 300 A.C.), dunque dato che i sardi navigavano un po' in tutto il Mediterraneo non è improbabile che conoscessero quegli animali. La macaca sarda (Macaca majori) si è probabilmente estinta nel Pleistocene inferiore, tuttavia non si esclude la sua presenza in epoca più recente anche se non suffragata da resti fossili. Qualcuno crede che il nome Villasimius derivi dal fatto che in quella zona le scimmie vivessero anche in tempi recenti, ma purtroppo sono solo congetture.

    Comunque se siete interessati a sapere qualcosa in più sugli animali che popolarono la Sardegna chiedete pure!
     
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  6. Dennis seui
     
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    Se non ricodo male è stato trovato anche uno scheletro di coccodrillo in Sardegna
     
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  7. Prolagus
     
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    CITAZIONE (Dennis seui @ 5/4/2009, 12:49)
    Se non ricodo male è stato trovato anche uno scheletro di coccodrillo in Sardegna

    I resti di coccodrilli fino ad ora ritrovati risalgono al Miocene, dunque non hanno mai avuto nulla a che fare con gli umani. Alcuni denti di coccodrilli del genere Crocodylus sono stati trovati in depositi fluviali di Porto Torres, mentre il più famoso Tomistoma calaritanus, che aveva un muso stretto e allungato è stato ritrovato in diverse zone dell'isola. Vicino a Sassari è stata trovata buona parte dello scheletro, mentre in Piazza d'Armi a Cagliari è stato ritrovato un cranio intero che purtroppo è stato danneggiato dai bombardamenti aerei della Seconda Guerra Mondiale. Attualmente quel che resta del cranio del Tomistoma si può vedere nel museo di paleontologia D. Lovisato del Dipartimento di Scienze della Terra di Via Trentino.

    image
    Questo è il cranio come si presenta oggi. In nero è rappresentata la sagoma del cranio integro come fu ritrovato in Piazza d'Armi. Il cranio integro misurava circa 70 cm di lunghezza.

    P.S. Non è da escludere che qualche coccodrillo sia arrivato in Sardegna dall'Africa in tempi recenti, perchè come sappiamo questi rettili sono buoni nuotatori, tuttavia non ci sono prove scientifiche a riguardo.
     
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  8. Eracle
     
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    oppure portati su navi...
     
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  9. Prolagus
     
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    CITAZIONE (Eracle @ 5/4/2009, 13:25)
    oppure portati su navi...

    be, si... infatti tutti i mammiferi terrestri sardi attuali sono stati portati dall'uomo, persino il cervo sardo deriva dall'evoluzione isolana del cervo europeo.
     
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  10. Judikess4
     
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    CITAZIONE
    Megalenhydris barbaricina

    Aiuto! Ma cos'è?

    CITAZIONE
    Il prolago si estinse a causa della competizione ecologica con conigli e lepri che i romani introdussero in Sardegna. E' anche probabile che si estinse a causa di agenti patogeni trasmessi da questi ultimi. L'ipotesi della sua estinzione a causa della caccia intensiva non è attendibile per vari motivi.

    Bene, anzi male. Vedo che ho notizie vecchie. :huh:
    Quali agenti patogeni? :blink:
    Perchè la questione dell'estinzione a causa della caccia intensiva non è attendibile? :unsure:
    JK

    Edited by Judikess4 - 5/4/2009, 22:30
     
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    ENOCH

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    CITAZIONE (Prolagus @ 5/4/2009, 13:50)
    CITAZIONE (Eracle @ 5/4/2009, 13:25)
    oppure portati su navi...

    be, si... infatti tutti i mammiferi terrestri sardi attuali sono stati portati dall'uomo, persino il cervo sardo deriva dall'evoluzione isolana del cervo europeo.

    Certo comunque che per realizzare un bronzetto nuragico a forma di coccodrillo qualcuno doveva averlo "conosciuto" questo animale........ :o: :

    image

    Portato come suvenir....?

    :salute:
     
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  12. Prolagus
     
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    La Megalenhydris barbaricina era una lontra gigante (forse di ambiente marino) vissuta nel Pleistocene esclusivamente in Sardegna. Gli unici resti ritrovati di questo animale sono alcune ossa tra cui vertebre e una mascella, provenienti dalla grotta di Ispinigoli (Dorgali). Le sue dimensioni eguagliava o probabilmente superavano quelle della Pteronura brasiliensis che è l'attuale lontra più grande del mondo che vive in Sud America e che ha una lunghezza che si aggira intorno ai 2 m. I resti della megalontra sono conservati a Nuoro.

    image
    Mascella della megalontra, la barra è di 3 cm.

    Per tornare al prolago, non ci sono prove scientifiche per credere che si sia estinto a causa di malattie, tuttavia ciò che lo fa pensare è il fatto che la sua scomparsa coincide con l'introduzione nell'isola dei conigli e delle lepri da parte dei romani. Dunque 'ufficialmente' la sua estinzione è dovuta a competizione ecologica con questi nuovi animali.
    La teoria che vuole il prolago estinto a causa della caccia non ha senso perchè come biomassa la popolazione di prolaghi in Sardegna e Corsica è rimasta più o meno invariata durante tutto il Pleistocene e Olocene inferiore, superando indenne tutte le glaciazioni e i periodi caldi che si sono alternati in questo lasso di tempo. Oltretutto i lagomorfi hanno un tasso di riproduzione elevatissimo e facilmente avrebbero ripopolato le zone in cui venivano cacciati. Il prolago dava da mangiare un po' a tutti! Da esso si sostentavano diversi tipi di mustelidi, rapaci e il Cynotherium che era un canide evolutosi in Sardegna proprio per cacciare questo lagomorfo. L'uomo ne mangiava in abbondanza e la scomparsa di questo animale non fu graduale ma relativamente repentina. Tempo fa si vociferava che nell'isola di Tavolara il prolago fosse vissuto fino in epoca recente, ma non ci sono prove scientifiche a provarlo. La storia è nata a causa di congetture derivanti dalle scritture del naturalista Francesco Cetti.
    L'unico e più attendibile testimone è Polibio il vecchio che descrive sommariamente il prolago in riferimento alla fauna della Corsica... ma siamo in epoca romana dunque un bel po' di anni prima.
    Veniamo al punto... abbiamo una popolazione di piccoli animali che infesta l'isola da millenni e che scompare improvvisamente in concomitanza dell'arrivo di conigli e lepri. la competizione ecologica da sola non potè estinguerli sicuramente in breve tempo dato anche il forte tasso di riproduzione. La teoria più sensata (che ricordiamolo non è stata scientificamente provata) è che i conigli e le lepri (parenti del prolago) abbiano trasmesso alla popolazione isolana malattie che ne hanno decimato in breve tempo il numero... un po' come è successo ai nativi americani con l'arrivo degli europei.
     
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  13. pietrusco
     
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    CITAZIONE (Prolagus @ 5/4/2009, 12:42)
    Ciao a tutti, studio geologia a Cagliari e mi interesso di paleontologia sarda. Ho letto il topic e ho constatato che alcuni di voi hanno fatto un po' di confusione. Credo che a voi interessi la fauna 'recente' che ha interessato la Sardegna e non quella che esisteva prima dell'uomo. Posso dirvi che l'attuale mammalofauna sarda (se si escludono i pipistrelli) è stata introdotta dall'uomo sia attivamente che passivamente e ha comportato l'estinzione completa di quella pleistocenica. Dunque tutto ciò che era autoctono ora è completamente estinto. Coccodrilli, tapiri, pitoni, giraffe, jene e squali giganti l'uomo non ne ha mai visto! Sono tutte creature che sono vissute in Sardegna prima della comparsa dell'uomo sulla Terra. I primi abitatori dell'isola (se ci riferiamo ai resti di Cheremule e a quelli che hanno lasciato testimonianze litiche nel sassarese) vivevano assieme al cervo megacero Premegaceros cazioti, al canide simile allo sciacallo Cynotherium sardous, al mammut nano Mammuthus lamarmorai, alle lontre (Algarolutra, Sardolutra e all'enorme Megalenhydris barbaricina - probabilmente la più grande del mondo), a piccoli roditori e al lagomorfo ( non roditore!!!!) Prolagus sardus che si estinse in Epoca Romana e non come dice qualcuno in epoche più recenti.
    Comunque se volete sapere di più scriverò qualcosa quando avrò un po' di tempo a disposizione...

    (IMG:http://img21.imageshack.us/img21/4166/piccccc.jpg)

    Questo è uno scheletro di Prolagus sardus che ho ricostruito per il Dipartimento di Scienze della terra di Cagliari. Il Prolagus non era un roditore ma un lagomorfo, dunque era imparentato coi conigli e con le lepri e non coi topi. Il parente vivente più affine ad esso è il Pika (Ochotona) che vive in Asia e in Nord America.

    (IMG:http://www.alaska-in-pictures.com/data/med...d-pika_1557.jpg)

    Il prolago si estinse a causa della competizione ecologica con conigli e lepri che i romani introdussero in Sardegna. E' anche probabile che si estinse a causa di agenti patogeni trasmessi da questi ultimi. L'ipotesi della sua estinzione a causa della caccia intensiva non è attendibile per vari motivi.

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    Scheletro di Cynotherium sardous, un canide selvatico del Pleistocene della Sardegna e della Corsica.

    Nei bronzetti nuragici sono comunque raffigurati animali che oggi abitano l'Africa nera ma che in quell'epoca antica popolavano anche il nord del continente (i leoni abitavano anche la turchia e la grecia almeno fino al 300 A.C.), dunque dato che i sardi navigavano un po' in tutto il Mediterraneo non è improbabile che conoscessero quegli animali. La macaca sarda (Macaca majori) si è probabilmente estinta nel Pleistocene inferiore, tuttavia non si esclude la sua presenza in epoca più recente anche se non suffragata da resti fossili. Qualcuno crede che il nome Villasimius derivi dal fatto che in quella zona le scimmie vivessero anche in tempi recenti, ma purtroppo sono solo congetture.

    Comunque se siete interessati a sapere qualcosa in più sugli animali che popolarono la Sardegna chiedete pure!

    mi risulta che 2 secoli fà il prolagus sardous era ancora presente sull'isola di tavolara,poi estinto definitivamente
     
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  14. Judikess4
     
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    Molte grazie. Infatti la storia della caccia anche a me puzzava...Proprio per la proverbiale prolificità del genere.......
    Effettivamente l'ipotesi di una malattia che li abbia sterminati, non è affatto campata in aria. So per esperienza diretta che i conigli sono piuttosto delicati e soggetti alle infezioni.
    Il problema è scoprire quale germe patogeno li abbia sterminati in passato.
    Ma avranno provato a cercare tracce di dna estraneo nelle ossa?
    JK
     
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  15. Prolagus
     
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    Purtroppo nessuno si è ancora preso la briga di analizzare le ossa più recenti di prolago da questo punto di vista. Penso ci vorrebbero un bel po' di soldi e diciamo che non sono cose che interessano ai più... purtroppo da noi vige la politica che se una cosa non da guadagno difficilmente potrà essere realizzata. La storia dei prolaghi viventi a Tavolara a quanto ne so io e gli altri esperti in materia è stata smentita categoricamente. Francesco Cetti non è mai andato su Tavolara per toccare con mano 'la leggenda degli smisurati topi' e si è limitato ad analizzare due pelli di ratto provenienti dall'Isola di San Pietro e dicendo che forse anche quelli di Tavolara appartenevano agli stessi animali. I resti di prolago trovati a Tavolara inoltre non sono cosi recenti come sembrano. Una spedizione guidata dal famoso paleontologo Forsyth Major su Tavolara diede esito negativo. Personalmente comunque non escluderei a priori che una popolazione relitta di prolaghi possa essere vissuta in isolamento su Tavolara almeno fino all'arrivo dei conigli e delle lepri.

    PS. spesso si legge del Prolagus corsicanus... bene, questa specie non esiste!!! E' caduta in sinonimia con Prolagus sardus. In Sardegna visse solo un'altra specie di prolago
    chiamata Prolagus figaro, ed è vissuta dal Pliocene al Pleistocene inferiore. Probabilmente il prolago figaro è l'antenato del prolago sardo, da cui si differenziava per la taglia superiore.
     
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