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Angelo Di Mario.
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Ho posto attenzione a PARASONE; il pericolo dell'omofonia, ossia di suoni simili che possono indurre a valutazioni errate, esiste sempre, comunque vorrei avanzare questa soluzione: se la parola è portata a *PARSNA, ci avviciniamo a POR-se-n-na; tenendo conto che la O a quesi tempi non veniva usata, *PAR-se-(n-)na potrebbe andare; in questo modo sarebbe possibile connetterlo all'etrusco PUR-th-ne > *PUR-s-ne, sapendo che TH/ S sono possibili; infatti da questo TH i Romani percepirono la S, dicendo *PUR-s-ne, poi POR-se-n-na; questa *PARSNE potrebbe discendere proprio dal noto PUR-th-ne, in ellenco P()R-ú-ta-nos; radice BAR/ PAR 'casa'; etrusco PAR-nich; ittita PAR-na-s-se-a 'quelli di casa' (F. Imparati, Le leggi ittite). Si sarebbe trattato di un 'TR-i-bu-no < *TAR-i-bu-nus, da TRabs 'casa', TRiibum, ellenico TÉR-e-m-non 'casa'.
Una richiesta: io non conosco iscrizioni sarde del tempo etrusco; vorrei averne qualcuna, per cercare di scoprire a quale lingua avrebbe potuto appartenere.
Escluse quelle fenicie, ovviamente.
Angelo Di Mario
http://www.etruschi-tirseni-velsini.it.