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Tutankhamon morì cadendo dal cocchio
una frattura alla gamba gli avrebbe procurato la setticemia
Secondo un recente studio, il giovane faraone ebbe il fatale
incidente durante una battuta di caccia nel deserto
LONDRA - Da quando la sua tomba fu scoperta nel 1922 dall'archeologo Howard Carter, il mistero della sua morte ha sempre affascinato storici e studiosi di tutto il
mondo. Ora, finalmente, sembra essere stato svelata la causa
dell'improvviso decesso di Tutankhamon, il giovane sovrano che regnò in Egitto più di
3000 anni fa. Secondo uno studio di scienziati internazionali, il
faraone sarebbe caduto dal suo cocchio reale mentre era a caccia e correva
ad alta velocità nel deserto.
STUDI - Studi recenti, effettuati con un supertecnologico scanner CT,
hanno dimostrato che il sovrano al momento del decesso aveva una gamba
rotta. Adesso nuove prove confermerebbero che il faraone si procurò
questa frattura mentre era a caccia. Ciò gli avrebbe procurato una
setticemia (una grave infezione nell'organismo) che sarebbe stata letale:
«Egli non fu ucciso come molte persone credono» afferma al quotidiano
inglese Independent Zahi Hawass, segretario generale del Consiglio Supremo
dell'Antichità egiziane. «Cadendo dal cocchio si procurò questa
frattura nella gamba sinistra e ciò lo portò alla morte».
TEORIE E LEGGENDE - Fino ad oggi erano state costruite molte teorie
su un presunto omicidio del sovrano. La più affascinante leggenda era
quella nata nel 1968 dopo che le prime analisi a raggi X erano state
effettuate sulla mummia di Tutankhamon. Gli scienziati del tempo notarono
un rigonfiamento alla base del cranio e affermarono che probabilmente il
giovane sovrano era stato ucciso da un colpo ricevuto sulla testa.
Un'altra teoria affermava che Tutankhamon era nato con diversi problemi di
salute e sebbene fosse cresciuto tra le coccole e la protezione della
famiglia, ciò non gli avrebbe evitato una precoce morte.
PROVE - All'indomani della scoperta, nella tomba di Tutankhamon fu
trovato un tipico abito da caccia, successivamente abbandonato nelle
cantine del «Cairo Museum», che il giovane faraone avrebbe indossato il
giorno in cui morì. Questo vestito era dotato di un busto che serviva a
proteggere gli addominali del sovrano da eventuali incidenti, ma al
momento della caduta dal cocchio questo busto non evitò la frattura della
gamba sinistra di Tutankhamon. Inoltre gli studiosi hanno analizzato la
ghirlanda di fiori piazzata attorno al collo della mummia: i botanici
hanno affermato che in essa erano presenti alcuni fiori come fiordalisi e
matricarie che al tempo della decorazione erano fresche: «I fiordalisi
e le matricarie presenti nella ghirlanda sono fiori che sbocciano a
marzo e ad aprile e ciò ci conferma il periodo in cui fu sepolto» dice
Nigel Hepper della Royal Horticultural Society. E visto che questi fiori
sbocciano all’inizio della primavera e il complesso processo di
mummificazione dura circa 70 giorni, Tutankhamon sarebbe morto tra
dicembre e gennaio: questo periodo corrisponde al tempo in cui nell'antico
Egitto si celebrava la stagione della caccia.
Francesco Tortora
22 ottobre 2007
http://www.corriere.it/cronache/07_ottobre...tankhamon.shtml. -
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Aswan celebra il sole sul volto di Ramses II
Una speciale celebrazione si tiene oggi per salutare lo splendere del
sole sul volto della statua di Ramses II.
Saber Sanad, capo del consiglio locale di Abu Simbel, Aswan, 1202
chilometri a sud del Cairo, ha dichiarato che la celebrazione si terrà
nell’ampio spiazzo di fronte al Tempio di Abu Simbel, nell’Egitto Superiore.
Il faraone Ramses II ha voluto questi imponenti templi per dimostrare
la sua grandezza e commemorare la vittoria nella battaglia di Kadesh.
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Una performance folcloristica nubiana ed uno spettacolo di luci e suoni
attorno al tempio patrimonio dell’UNESCO integreranno il programma
dell’evento.
Il sole splende sul volto della statua il 22 febbraio ed il 22 ottobre
di ogni anno, al compleanno e alla data di incoronazione di Ramses II.
Fonte: http://www.sis.gov.eg/
http://sfruttiamo.splinder.com/
. -
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Chi ha rubato il sesso a Tutankhamon?
sul sun la rivelazione di una ricercatrice egiziana Chi ha rubato il sesso a Tutankhamon? Scomparso l'organo genitale maschile dal cadavere mummificato del re-bambino LONDRA - Chi ha rubato i "gioielli" di Tutankhamon? La domanda campeggia maliziosa sul Sune i "gioielli" di cui si parla non sarebbero (solo) quelli in oro e pietre preziose. Stando all’articolo del tabloid, infatti, anche l’organo genitale maschile sarebbe misteriosamente scomparso dal cadavere mummificato del famoso faraone. Non solo. I tombaroli avrebbero pure tagliato lo sterno del re per prelevare una preziosa collana che era appiccicata alla cassa toracica.
RAGGI X - La sconvolgente scoperta sarebbe opera della professoressa Salima Ikram dell’Università del Cairo, la stessa che ha rivelato le vere circostanze della morte di Tutankhamon, che non venne ammazzato, come si credeva, bensì rimase vittima di un banale incidente con il cocchio reale, lanciato a tutta velocità nel deserto, durante una battuta di caccia. Nella caduta, il re si sarebbe fratturato una gamba e la setticemia sopravvenuta gli sarebbe stata fatale. Come già fatto per accertare le cause della morte del faraone, anche per scoprire la scomparsa del suo organo maschile la studiosa si è affidata alle analisi ai raggi X. Analizzando, infatti, i referti degli esami compiuti sul corpo di Tutankhamon nel 1926 e confrontandoli con quelli eseguiti nel 1968, la professoressa Ikram si è accorta della scomparsa del "faraonico pene".
TRA STORIA E MITO - «Tutankhamon è stato mummificato con il suo membro – ha raccontato – e questo si vedeva. È stato davvero un furto di pessimo gusto e credo si sia verificato durante la Seconda Guerra Mondiale». In quel periodo, la tomba del re-bambino era mal vigilata ed è, quindi, probabile che la gente del posto ne abbia approfittato per rubare i "gioielli" del faraone. Ma le teorie in proposito si sprecano. Secondo altri esperti, infatti, il pene di Tutankhamon potrebbe essere stato ridotto in polvere per fare una pozione magica che favorisse la fertilità, mentre un’altra possibile ricostruzione del furto indicherebbe nei soldati inglesi i responsabili del raid criminale, compiuto durante i combattimenti contro le truppe naziste in quella zona del Nord Africa. La bara d’oro pesante quasi 110 chilogrammi nel quale era contenuto il corpo mummificato di Tutankhamon venne scoperta dall’archeologo inglese Howard Carter nel 1922, all’interno di un sarcofago di pietra. I
risultati delle scoperte della Ikram verranno resi noti nella trasmissione televisiva «Tutankhamon: Secrets of the Boy King», in onda il 30 ottobre su Five Tv.
Simona Marchetti
29 ottobre 2007
http://www.corriere.it/cronache/07_ottobre...tankhamon.shtml
Rubato pene a Tutankhamon? Falso
L'Egitto smentisce ipotesi di esperta
Nessun furto, nessuna perdita. Il direttore del Consiglio superiore
delle antichità Zahi Hawass smentische l'ipotesi avanzata da una
professoressa dell'Università americana del Cairo sul furto del sesso del più
famoso faraone d'Egitto, Tutankhamon. "E' tutto falso. Il pene - ha
spiegato Hawass - è caduto nella sabbia due anni fa per fare una tac alla
mummia ma l'abbiamo subito recuperato".
E' stata l'esperta Salima Ikram, in un documentario trasmesso dalla
televisione britannica Channel Five, ad affermare di aver scoperto la
scomparsa del sesso reale dopo aver paragonato le radiografie della
mummia del 1926 con quelle del 1968.
Per la professoressa il furto sarebbe avvenuto durante la Seconda
guerra mondiale, quando la tomba di Tutankhamon era poco sorvegliata.
Un'altra ipotesi è che il pene sia stato fatto sparire dai soldati inglesi,
impegnati in Nordafrica.
"E per quale motivo avrebbero dovuto rubare il pene? Per venderlo? Come
avrebbero provato che era proprio quello di Tutankhamon?", ha
commentato il direttore del Consiglio superiore delle antichità che liquida
l'esperta: "La Ikram è una che cerca fama".
La tomba del faraone bambino, scoperta nel 1922 dall'archeologo
britannico Howard Carter, conteneva un tesoro di oggetti in oro di oltre 1,2
tonnellate.
http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articol...olo385823.shtml
. -
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ANCORA TUTANKAMON: SVELATO IL VISO DEL FARAONE
Prosegue la politica di mediatizzazione del patrimonio egizio
Roma, 4 nov. (Apcom) - E adesso il mondo potrà scrutare il viso del
più enigmatico dei faraoni, Tutankamon, morto a vent'anni dopo dieci
sul trono. Esattamente 85 anni fa la sua tomba fu aperta
dall'esploratore inglese Howard Carter (con annessa coda di 'sventure' contro gli
spericolati archeologi, colpiti dalla cosiddetta maledizione del faraone).
Da oggi, la mummia del 'faraone fanciullo' è esposta in una teca a
temperatura controllata, per la prima volta, all'interno della tomba nella
Valle dei Re, a Luxor.
E' una nuova tappa dell'efficace politica mediatica condotta
dall'egittologo Zahi Hawass, che da quando ha preso le redini dell'archeologia
egiziana è riuscito a mettere in vetrina il patrimonio culturale del
paese, in particolare con una serie di documentari di grande successo in
Gran Bretagna (il più recente la settimana scorsa spiegava, sulla base
di indizi abbastanza labili, che proprio Tutankamon sarebbe morto in un
incidente di caccia). Difatti è la Bbc che oggi dà grande rilievo alla
messa in vetrina, stavolta, del faraone stesso. Evento senza
precedenti: si calcola che dall'apertura della tomba solo una cinquantina di
persone abbiano veduto l'interno del sarcofago di Tutankamon.
A oltre tremila anni dalla morte, il viso del faraone è quasi intatto
grazie al processo di mummificazione - alcuni esperti del resto si
sono prodotti recentemente in una ricostruzione al computer del volto.
La sua tomba rivelò un tesoro che affascinò il mondo. Zahi Hawass
sostiene ora che il sarcofago dorato e altri reperti che sono ancora nella
tomba sono messi in pericolo dall'umidità e dal calore che arrivano
con le folle dei turisti. La mummia è dunque stata estratta dal sarcofago
e messa nella sua teca a temperatura controllata, nell'anticamera
della tomba, principalmente, secondo l'egittologo, a scopo protettivo.
http://notizie.alice.it/notizie/esteri/200...ml?pmk=nothpest
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Egitto, il volto di Tutankamon per la prima volta in mostra
LUXOR, Egitto (Reuters) - L'Egitto ha messo in mostra la mummia del
faraone bambino Tutankamon nella Valle dei re, dando per la prima
volta ai visitatori l'opportunità di vedere il volto del governante che
morì oltre 3.000 anni fa.
Nella stanza dalle luci soffuse, gli operai hanno rimosso il
coperchio dorato del sarcofago e hanno inserito la mummia in un contenitore di
vetro acrilico a temperatura controllata nell'anticamera della tomba.
Da un lato si può osservare il suo volto, mentre un lenzuolo bianco
copre il suo corpo, lasciando visibili i piedi.
Zahi Hawass, capo degli archeologi del governo egiziano e
appassionato promotore dell'antico Egitto, ha supervisionato l'operazione,
trasmessa in diretta tv da alcuni canali.
"Il volto di Tutankhamon è diverso dal volto di qualsiasi altro re al
museo del Cairo", ha detto Hawass ai giornalisti.
La mummia sarà visibile al pubblico da domani.
L'archeologo britannico Howard Carter scoprì la tomba del faraone
nella valle dei rei, a Luxor, nel 1922.
I suoi tesori, compresa la famosa maschera funeraria, stupirono la
comunità archeolgica.
Benché il tesoro abbia fatto il giro del mondo, la mummia è stata
esaminata nel dettaglio solo poche volte.
http://today.reuters.it/news/newsArticle.a...IA.XML&ImageID=
. -
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Tutankhamon, svelato il viso del faraone
http://www.lastampa.it/multimedia/multimed...6376&tipo=VIDEO
. -
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archeologia: scoperto canale tra il nilo e cave di assuan
Roma, 8 nov. - (Adnkronos) - E' stato ritrovato un canale di
collegamento tra il Nilo e le antiche cave di pietra di Assuan, in Egitto. La
scoperta e' stata effettuata da un'equipe condotta dal professor Adel
Kelany, ispettore del Supreme Council of Antiquities, ed e' stata
annunciata durante la Second International Conference on Geology of the Tethyr
alla Cairo University. Gli studiosi - informa il sito internet
Archeogate - infatti ipotizzavano gia' da tempo l'esistenza di un canale che
servisse al trasporto di grandi blocchi di pietra dalle cave di Assuan al
Nilo. Alcuni test scientifici non invasivi sono stati effettuati da
Richard R. Parizek, professore di geologia alla Penn State University.
Un team di archeologi diretti da Hourig Sourouzian sotto l'egida
dell'Istituto Germanico del Cairo e il Supreme Council of Antiquities ha
dato avvio al "Colossi of Memnon and Amenhotep III Temple Conservation
Project", abbreviato in "Memnon/Amenhotep III Project". I lavori si
concentreranno nell'area del "tempio dei milioni di anni" di Amenhotep III,
che doveva essere il piu' grande ed imponente tempio dell'antichita'
egizia. Attualmente sono conservate soltanto due statue colossali del
faraone, note come "Colossi di Memnone".
Gli scavi, che sono solo all'inizio, hanno gia' permesso di portare
alla luce numerose statue della dea Sekhmet leontocefala - finora ne
sono state scoperte 72 - ed un'immagine di Amenhotep III con la regina
Teye.
http://notizie.interfree.it/cgi-bin/desc.cgi?id=130841
. -
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EGITTO; TUTANKHAMON, POTRANNO VEDERLO SOLO 400 PERSONE AL GIORNO
Il Cairo, 11 nov. (Apcom) - L'Egitto limiterà il numero di visitatori
della tomba del faraone Tutankhamon a 400 persone al giorno a partire
dal primo dicembre, prima di chiudere la tomba per una durata
indeterminata nel maggio 2008 al fine di procedere ad un suo restauro. E' quanto
ha indicato oggi il capo delle antichità egizie, Zahi Hawwas.
Il viso di Tuthankamon, proclamato faraone a soli nove anni, è stato
scoperto e reso visibile al pubblico domenica scorsa per la prima volta
dalla sua morte avvenuta più di tremila anni fa. La mummia del
faraone-bambino è stata mantenuta nella tomba, ma spostata dal suo sarcofago
in oro massiccio per essere esposta in una vetrina in vetro climatizzata
al fine di favorirne la conservazione. La tomba ed il suo monumentale
tesoro furono scoperte il 4 novembre 1922. Tutankhamon ha regnato dieci
anni ed è considerato come il dodicesimo faraone della diciottesima
dinastia dell'Egitto.
http://www.tendenzeonline.info/apcom/view....1111_000094.xml
****************
Egitto limiterà visite a tomba di Tutankhamon
domenica, 11 novembre 2007 6.37
CAIRO (Reuters) - L'Egitto limiterà i visitatori alla tomba del
faraone Tutankhamon a 400 ingressi al giorni dal primo dicembre e la
chiuderà dal maggio 2008 per lavori di restauro sulle pitture alle pareti. Lo
ha annunciato oggi il governo.
Un comunicato del Consiglio supremo delle antichità dice che
l'obiettivo è di preservare la tomba, ma non fornisce altri dettagli.
La faccia del faraone bambino è stata posta in mostra nell'anticamera
della tomba la scorsa settimana, mentre il corpo mummificato è stato
spostato dal sarcofago di pietra in una teca di plexiglas.
Il capo degli archeologi, Zahi Hawass, ha detto che la nuova
disposizione proteggerà la mummia dai danni provocati dal respiro delle
centinaia di visitatori che inumidiscono l'aria.
Secondo il comunicato, la tomba nella Valle dei Re, vicino alla città
meridionale di Luxor, accoglierà 200 visitatori nel mattino e 200 nel
pomeriggio, con una pausa in mezzo.
I lavori di restauro sui muri saranno i primi da quando l'archeologo
britannico Howard Carter ha scoperto la tomba intatta nel 1922.
http://today.reuters.it/news/newsArticle.a...TUTANKHAMON.XML
. -
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LONDRA ASPETTA TUTANKHAMUN
LONDRA - Per la prima volta dal 1972, quando una mostra al British
Museum restò aperta per ben 9 mesi con un record di 1,7 milioni di
visitatori, i tesori di Tutankhamun verranno esposti a partire da giovedì
all'arena O2 di Londra. Una mostra colossale e attesissima, i cui proventi
serviranno anche a salvare dall'oblio i 35.000 oggetti conservati nel
museo del Cairo, in attesa di abbandonare il vecchio edificio del 1902
per una moderna sede vicino alle piramidi di Giza.
"Quando Tutankhamun era venuto in Inghilterra 35 anni fa, l'Egitto non
ci aveva guadagnato nulla", ha detto Zahi Hawass, segretario generale
del Corte Suprema per le Antichità egiziana. Al contrario di allora, la
mostra all'O2 di Greenwich, sulle sponde del Tamigi nel sud est di
Londra, mira a raccogliere circa 100 milioni di euro per la conservazione,
con circa i due terzi dei 21 euro del biglietto di ingresso destinati
al salvataggio dei tesori egiziani.
Tra gli oggetti in mostra, tutti vecchi di almeno 3.000 anni, vi sono
50 manufatti provenienti dalla tomba del giovane faraone e un'ottantina
di altri oggetti rinvenuti in altre tombe, tra cui la splendida bara
dorata della sacerdotessa Tjuya, bisnonna di Tutankhamun, la testa
allungata di Amenhotep IV, il tappo di un vaso canopo raffigurante la regina
Kiya e un imponente statua di Akhenaten, considerato il padre di
Tutankhamun.
Parte della mostra sarà anche una galleria dedicata alla storia di
Howard Carter, l'archeologo britannico che nel 1922, dopo anni di
approfondite ed estenuanti scoprì la tomba di Tutankhamun. Il British Museum ha
offerto il suo appoggio logistico alla mostra, aiutando i curatori e
fornendo materiale. Per pubblicizzare l'evento inoltre, per tutta questa
settimana alcune delle più famose attrazioni turistiche della città -
tra cui lo stesso British Museum, la Torre di Londra, l'Arco di
Wellington e la ruota panoramica London Eye - verrano illuminate di notte con
una luce dorata, per ricordare a tutti l'apertura della mostra
sull'"Età d'oro dei faraoni".
"Il 2006 è stato un anno record per il numero di turisti stranieri che
hanno visitato Londra e mostre grandiose come quella su Tutankhamun
non fanno altro che ampliare la varietà di attrazione che la città offre.
Un grande evento come questo rappresenta un'enorme opportunità per
Londra e siamo felici di essere l'unica città europea ad ospitare questa
mostra", ha detto James Bidwell, direttore dell'ente turistico di
Londra, Visit London. 'Tutankhamun and the Golden Age of the Pharahos'
resterà aperta fino al 30 agosto del prossimo anno. Oltre 325.000 biglietti
sono già stati venduti o prenotati.
http://www.ansa.it/opencms/export/site/not...l_66057009.html
Robbie Williams 'faraone' della musica
13 novembre 2007
ROMA - Sarà la Piramide di Cheope, che di trova nella piana di Giza, la
più originale sala d'incisione al mondo. Il secolare edificio egiziano
è stato scelto dalla pop-star per incidere il suo prossimo lavoro
discografico.
La decisione, evidentemente eccentrica, è stata motivata dallo stesso
Williams dal piacere di godere dell'acustica che offre un luogo così
antico. "E' il posto con la miglior acustica del mondo - ha spiegato uno
degli appartenenti all'entourage di Williams - Andrà in Egitto e canterà
dei pezzi all'interno della piramide per capire che tipo di suono esca
fuori".
A questo nuovo disco Robbie tiene moltissimo: ci lavora già da qualche
mese, con il produttore Mark Ronson e il suo autore storico Guy Chamber
ed ha deciso che sarà sulle orme dei faraoni il prossimo mese e si
fermerà al Cairo per alcuni giorni.
http://www.diregiovani.it/gw/producer/dett...spx?id_doc=5656
. -
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Cervello: test italiano spieghera' misteri piramide Cheope
Verra' eseguito da responsabile neuropsichiatria Macerata
(ANSA)-MACERATA, 1 DIC - Un esperimento nella piramide di Cheope, per verificare se vi siano influssi tali da modificare i ritmi elettrici cerebrali. Verra' eseguito per la prima volta giovedi' prossimo da Maurizio Pincherle, responsabile del Servizio di neuropsichiatria infantile della Zona territoriale 9 di Macerata.'E' noto che da sempre - spiega Pincherle - nella piramiche ci sono stati episodi di disorientamento spaziale e temporale. Potremo verificare scientificamente questo fenomeno'.
http://www.ansa.it/site/notizie/ regioni/marche/ news/2007- 12-01_101117068. html. -
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Fonte:
http://news.xinhuanet.com/english/2007-12/...ent_7185514.htm
Data: 02.12.07
RESTI DI UNA DIGA DI 4,000 ANNI OR SONO TROVATI NELL’EGITTO SUPERIORE
Resti di un’antica diga databile a 4,000 anni or sono, sono stati
scoperti nell’Egitto Superiore.
Il Segretario Generale del Supremo Consiglio di Antichità Egiziano,
Zahi Hawass, ha dichiarato sabato che l’antica diga è stata trovata a
pochi metri di distanza dal tempio di Karnak a Luxor, circa 5,000 km a
sud del Cairo.
La scoperta è stata effettuata da un team archeologico
franco-egiziano, al lavoro a Luxor dallo scorso mese di marzo.
“La diga, di 230 metri di lunghezza, fu costruita durante il Medio
Regno dell’antico Egitto, per proteggere il tempio dalle piene del Nilo”
ha dichiarato Hawass, sottolineando l’importanza della scoperta, che
dimostra come gli antichi Egiziani fossero esperti anche nella
costruzione di dighe.
La scoperta porta nuova attenzione sull’antica città egiziana, che
alcuni archeologi ritenevano non avesse più alcun segreto da rivelare.
Il team ha anche dissotterrato resti di un bagno romano costruito nel
I secolo d.C. ed una giara di argilla contenente 316 monete da
differenti periodi storici.
Newsletter Archeologica
www.laportadeltempo.com
. -
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Il vetro dei faraoni
La riproduzione di un'antica fornace di Amarna, sulle rive del Nilo,
dimostra per la prima volta che gli egizi erano in grado di produrre il
materiale oltre tre mila anni fa
Gli antichi egizi producevano il vetro o lo importavano dal Vicino
Oriente per poi lavorarlo? Gli scavi effettuati in Egitto negli ultimi anni
hanno indotto gli esperti a ipotizzare indirettamente che essi fossero
in grado di produrre questo materiale già dal 14esimo secolo prima di
Cristo. Per dimostrarlo, gli archeologi britannici Paul Nicholson
dell’Università di Cardiff e Caroline Jackson dell’Università di Sheffield
hanno costruito una copia fedele di un’antica fornace e l’hanno messa in
funzione, riuscendo a produrre vetro dalla sabbia locale, proprio come
si pensa facessero gli egizi.Nicholson è a capo di un'equipe della
Egypt Exploration Society che, dal 1983, studia il sito archeologico di
Amarna, sulle rive del Nilo, ritenuto il più antico luogo al mondo per la
produzione del vetro. El-Amarna è il nome moderno della località ove
sorgeva l’antica città di Akhetaton, la capitale del regno del faraone
Akhenaton (Amenofi IV) che regnò fra il 1352 e il 1336 a. C.,
passato alla storia come il “faraone eretico” per il suo tentativo di
instaurare una nuova religione basata sul culto del dio Aton.
Gli studiosi hanno anche dimostrato che la produzione di vetro era solo
una parte di un sistema industriale che prevedeva altri processi di
manifattura alle alte temperature. I rinvenimenti hanno infatti portato
alla luce attrezzi per la produzione di pigmenti blu e di ceramiche
utilizzate per la produzione di amuleti e di decorazioni architettoniche.
Vicino al sito sorgeva anche uno dei principali templi della città,
probabilmente decorato con i materiali prodotti sul luogo, così come molti
altri edifici pubblici. “Non sapevamo con certezza se il vetro lavorato
per produrre i manufatti finora rinvenuti nel sito fosse prodotto in
loco o venisse importato", ha dichiarato Nicholson, "ora credo sia
evidente che artigiani esperti fossero in grado di produrlo autonomamente e
che fossero anche coinvolti in altre industrie manifatturiere”. (s.s.)
http://www.galileonet.it/news/9260/il-vetro-dei-faraoni
. -
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AGGIORNAMENTO SULLA SPEDIZIONE SFINGI 2007 II
Un comunicato del Dottor Diego Baratono:
Torino 29 Novembre 2007 - si comunica alla comunità scientifica
internazionale, che lo scorso 24 Novembre 2007, si sono nuovamente
effettuati rilevamenti nell'area da me individuata nei pressi della piana di
el-Giza (per le immagini al momento si consiglia di prendere attenta
visione dei vari documenti già apparsi in precedenza su questo sito web).
In base all'analisi dei dati oggettivi emersi e testati durante la
nuova esplorazione in loco, oltre a confermare quanto già detto in
precedenza, consentono ora d'attestare con solida ed inequivocabile certezza
scientifica che nell'importantissimo sito in discorso esistono due
insediamenti litici di primaria rilevanza archeologica.
Le due aree d'interesse confermano pertanto l'antropizzazione della
località. I due apprestamenti documentati, erano con ogni probabilità
parte di un'unica "fabbrica". Risultati completamente sconosciuti, i due
insediamenti si sono stabiliti essere risalenti con un certo margine
di sicurezza al periodo del Paleolitico Superiore. Le conseguenze di
questa eccezionale scoperta hanno implicazioni di grande portata,
consentendo l'auspicata rilettura di quelle inesattezze che, ad oggi, non
hanno permesso di comprendere pienamente una parte importante della
storia dell'Egitto Antico.
Si è ora in attesa di ulteriori e più approfondite analisi del sito,
che saranno condotte mediante scansione satellitare ad infrarossi. I
presupposti, in base ad alcuni elementi già individuati seppur ancora da
verificare, fanno cautamente pensare a nuovi ed ancor più
straordinari sviluppi in merito.
Diego Baratono
http://www.laportadeltempo.com/Egitto/eg_291107(DB).htm
"Le tre Piramidi di el-Giza furono costruite dall’alto".
http://www.laportadeltempo.com/Egitto/eg_111207.htm. -
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I misteri di Kanrak
di Isabella Berardi giovedì 20 dicembre 2007
Chi l’ha detto che l’ingegneria è una scienza moderna? A ulteriore
riprova delle abilità costruttive degli antichi, c’è una nuova scoperta
archeologica che interessa l’Egitto e in particolare il tempio di Amon a
Karnak.
Risale a qualche giorno fa, il ritrovamento degli antichi bagni
cerimoniali del tempio, dell’entrata privata del faraone e dei ruderi di un
enorme muro costruito più o meno 3000 anni fa, per difendere l’intera
struttura dalle piene del Nilo.
Più qualche migliaio di monete di bronzo, la cui scoperta è passata
sotto tono visto il tenore delle altre cose rinvenute, che condurranno
gli archeologi, e in primis Mansour Boraik, supervisore generale per il
sito archeologico di Luxor, a ridisegnare interamente la mappa del
tempio di Karnak.
Infatti, oggi il Nilo scorre a circa 200 metri dal tempio, ma
anticamente era probabilmente molto più vicino alla struttura. Talmente vicino
da costringere gli ingegneri egiziani a edificare un enorme muro per
proteggere l’edificio dalle annuali piene del fiume.
Gli archeologi sono giunti a questa conclusione dopo i ritrovamenti
di questi giorni, che sono avvenuti nel corso di alcuni lavori di
routine alla facciata del tempio.
Ma quali sono le dimensioni di questa antica infrastruttura? I resti
rinvenuti misurano sette metri di lunghezza per 2,5 di altezza, ma
secondo il celeberrimo Zahi Hawass potevano essere notevolmente più grandi.
Secondo il parere dell’illustre archeologo, questo è il più grande
muro di protezione mai ritrovato in Egitto.
Il tempio di Amon, il dio nascosto antropomorfo, caratterizzato da
una tiara con due piume di falco, fu il fulcro dell’attività religiosa e
politica tra il 1580 e il 1085 a.c., durante il cosiddetto Nuovo Regno.
La sua pianta è estremamente complessa ed è ancora oggi al vaglio
degli scienziati, anche a causa della presenza di numerose costruzioni
appartenenti ad epoche diverse che ne rendevano difficile la lettura già
ai tempi di Erodoto e Strabone.
Nel periodo più importante, il tempio si caratterizzava per la
successione di cortili, colonnati e sale ipostile, cioè sostenute da colonne,
che decrescevano man mano che ci si avvicina al luogo riservato ai
sacerdoti e ai misteriosi riti in onore del dio.
Legate al culto di Amon, la divinità che i faraoni avevano
ringraziato dopo le campagne vittoriose in Siria e Mesopotamia, sono anche le
statue con corpo di leone e testa d’ariete che si ritrovano un po’
dovunque nella struttura.
Esse sarebbero il simbolo della stessa divinità, sintesi di Ra e di
Harmakhis, gli antichissimi dei solari del Delta del Nilo.
http://www.ilreporter.com/articolo.aspx?LA...DART=489&PAGE=1. -
Gratia.
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Servono soldi, e l'Egitto pensa al copyright sulle Piramidi
Il governo del Cairo ha precisato
che la «nuova legge proibirà la
duplicazione dei monumenti storici»
IL CAIRO
L’Egitto intende proteggere il suo patrimonio archeologico con una legge sui diritti d’autore che gli consenta di chiedere indennizzi agli autori di riproduzioni delle piramidi, delle sfingi e di tutti i suoi monumenti antichi.
Zahi Hawass, il segretario generale del Consiglio supremo delle antichità (Csa), ha giustificato questo provvedimento con la necessità di individuare fondi per il mantenimento dei siti archeologici. «La nuova legge proibirà completamente la duplicazione dei monumenti storici egiziani», ha dichiarato alla France Presse, precisando che avrebbe portata internazionale. Il titolare delle antichità egiziane ha sottolineato che il Parlamento esaminerà prossimamente un progetto di legge redatto dal governo in tal senso. Ha inoltre affermato che questa misura non nuocerebbe agli artigiani egiziani.
«L’Egitto è legittimamente l’unico detentore dei diritti di riproduzione di questi monumenti e può beneficiarne finanziariamente allo scopo di restaurare, mantenere e proteggere i monumenti egiziani», ha affermato. La legge «non proibirà» tuttavia «agli artisti egiziani o stranieri di trarre vantaggi dai disegni o dalle riproduzioni dei monumenti egiziani e faraonici, purché non ne facciano riproduzioni esatte», ha sottolineato.
A suo giudizio, «gli artisti devono potersi ispirare a tutto ciò che li circonda e in particolare ai monumenti». Interpellato sul caso del Luxor Hotel di Las Vegas, che si descrive nel suo sito internet come «il solo edificio sotto forma di piramide al mondo», Hawass ha ritenuto che non si trattasse di una «copia esatta dei monumenti faraonici, malgrado la sua forma» e ha sottolineato che la sua sistemazione interna è diversa da quella delle piramidi.
Le dichiarazioni di Hawass arrivano dopo che il quotidiano egiziano d’opposizione Al-Wafd ha chiesto nella sua edizione di domenica al complesso alberghiero di Las Vegas di destinare una parte dei suoi ricavi alla città egiziana di Loxor, dove si trova la leggendaria valle dei re. «Trentacinque milioni di turisti visitano Las Vegas per vedere la riproduzione della città di Luxor mentre appena sei milioni visitano la vera città egiziana di Luxor», si è rammaricato il quotidiano.
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezion...28739girata.asp
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EGITTO; SERVONO SOLDI, IL CAIRO PENSA A COPYRIGHT SU PIRAMIDI
Il Cairo, 26 dic. (Apcom) - L'Egitto intende proteggere il suo
patrimonio archeologico con una legge sui diritti d'autore che gli consenta di
chiedere indennizzi agli autori di riproduzioni delle piramidi, delle
sfingi e di tutti i suoi monumenti antichi. Zahi Hawass, il segretario
generale del Consiglio supremo delle antichità (Csa), ha giustificato
questo provvedimento con la necessità di individuare fondi per il
mantenimento dei siti archeologici. "La nuova legge proibirà completamente la
duplicazione dei monumenti storici egiziani", ha dichiarato alla
France Presse, precisando che avrebbe portata internazionale. Il titolare
delle antichità egiziane ha sottolineato che il Parlamento esaminerà
prossimamente un progetto di legge redatto dal governo in tal senso. Ha
inoltre affermato che questa misura non nuocerebbe agli artigiani
egiziani. L'Egitto è legittimamente l'unico detentore dei diritti di
riproduzione di questi monumenti e può beneficiarne finanziariamente allo
scopo di restaurare, mantenere e proteggere i monumenti egiziani", ha
affermato. La legge "non proibirà" tuttavia "agli artisti egiziani o
stranieri di trarre vantaggi dai disegni o dalle riproduzioni dei
monumenti egiziani e faraonici, purché non ne facciano riproduzioni esatte",
ha sottolineato. A suo giudizio, "gli artisti devono potersi ispirare
a tutto ciò che li circonda e in particolare ai monumenti".
Interpellato sul caso del Luxor Hotel di Las Vegas, che si descrive nel suo sito
internet come "il solo edificio sotto forma di piramide al mondo",
Hawass ha ritenuto che non si trattasse di una "copia esatta dei monumenti
faraonici, malgrado la sua forma" e ha sottolineato che la sua
sistemazione interna è diversa da quella delle piramidi. Le dichiarazioni di
Hawass arrivano dopo che il quotidiano egiziano d'opposizione Al-Wafd ha
chiesto nella sua edizione di domenica al complesso alberghiero di Las
Vegas di destinare una parte dei suoi ricavi alla città egiziana
di Luxor, dove si trova la leggendaria valle dei re. "Trentacinque
milioni di turisti visitano Las Vegas per vedere la riproduzione della
città di Luxor mentre appena sei milioni visitano la vera città egiziana
di Luxor", si è rammaricato il quotidiano.
Fonte: Apcom
http://www.la7.it/news/dettaglio_news.asp?...&cat=economiaI>
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EGITTO FARA' RISPETTARE "DIRITTO D'AUTORE" SU PIRAMIDI
Il parlamento egiziano si accinge ad approvare una legge che impone il
pagamento di diritti ogni volta che viene riprodotto uno dei suoi
celeberrimi monumenti, dalle piramidi alla Sfinge. Lo ha annunciato Zahi
Hawass, discusso e carismatico responsabile delle antichita' egizie,
secondo il quale l'iniziativa si impone per far fronte al costo esorbitante
della conservazione dei monumenti e siti archeologici di cui e' ricco il
paese. "Probabilmente la nuova legge vietera' la duplicazione dei
monumenti storici che il consiglio supremo delle antichita' consideri copie
al cento per cento - ha spiegato alla Bbc. - Se verra' approvata, la
norma si applichera' in tutti i paesi del mondo, per tutelare i nostri
interessi". Secondo Hawass, artisti egiziani e stranieri potranno
continuare a ispirarsi liberamente a pitture e monumenti egiziani.
Interpellato sull'impatto che la nuova normativa egiziana potra' avere su Las
Vegas, dove sorge il Luxor Hotel, che e' una replica dei monumenti
faraonici, Hawass ha detto che l'"anatema" delle autorita' del Cairo
non dovrebbe abbattersi su quel luogo, visto che non si tratta di una
esatta replica di Luxor. Hawass e' stato interpellato dopo che il
giornale di opposizione "Al-Wafd" aveva pubblicato un articolo in cui si
chiedeva a Las Vegas di pagare una fetta dei suoi consistenti profitti alla
citta di Luxor. A Las Vegas affluiscono ogni anno 35 milioni di
persone, mentre "solo" in sei milioni vanno ad ammirare la Luxor "doc",
lamentava il quotidiano.
http://www.repubblica.it/news/ired/ultimor..._n_2773279.html. -
Gratia.
User deleted
"Ho trovato la tomba del Leonardo egizio"
27/12/2007 (7:52) - IL CASO
Un archeologo scozzese sulle tracce di Imhotep
MARCO ZATTERIN
Il primo a cercarla fu il fondatore del museo egizio del Cairo, il
francese Auguste Mariette, verso la metà dell’Ottocento. Invano. Ci provò
poi il successore e connazionale Gaston Maspero, anche lui destinato a
fare un buco nell’acqua. Toccò quindi al britannico William Flinders
Petrie, nuovamente senza fortuna, circostanza che non scoraggiò nessuno,
perché tutti la volevano e, scavo dopo scavo, ormai era diventata come
il Sacro Graal. Nel 1971 l’inglese Walter Emery dichiarò di averla
trovata. Si sbagliava, era un altro abbaglio preso sotto il sole rovente
che infiamma le sponde del Nilo, e così la caccia doveva continuare. Ora
è uno scozzese, l’ottantenne Ian Mathieson, a dare l’annuncio di quella
che potrebbe essere la prima grande scoperta egittologica di questo
secolo: «Credo di avere individuato la tomba di Imhotep». Ovvero, il
sepolcro del primo e più celebre fra gli architetti, ingegneri e scienziati
che lavorarono alla corte dei faraoni.
Dio della salute
La notizia ha già provocato un terremoto nel mondo degli studiosi
dell’Antico Egitto, dove ovviamente viene accolta con un misto di curiosità
e scetticismo. Mathieson solca da diciassette anni la sabbia di
Saqqara, 30 chilometri a Sud del Cairo. Negli ultimi tempi ha concentrato gli
sforzi nella zona Nord-Est dell’area su cui gli egizi costruirono la
necropoli della loro prima capitale, Menfi. È impegnato non lontano dalla
devastata piramide di Teti e dalla casa che ospitò Emery, di cui lo
scozzese ha ripreso il filo ideale coi fondi dei Musei di Glasgow. Qui,
finalmente, avrebbe risolto l’enigma più complesso dai giorni in cui
Carter scandagliò metro per metro la Valle dei Re sulle orme di
Tutankhamon (1922).
Vero o falso? E’ presto per dirlo. Mathieson ha battuto pazientemente
le dune di Saqqara con una moderna tecnologia di scannerizzazione.
«Abbiamo trovato due tombe nel perimetro dove pensiamo possa esserci quella
di Imhotep - ha raccontato al “Sunday Post”, settimanale di Dundee -
una è immensa, è lunga circa 90 metri e larga 50, con delle pareti spesse
5 metri». La seconda «è lì di fianco, 70 metri per 50, con muri
massicci e una struttura interna che potrebbe condurre a un cortile o a un
tempio». La loro dimensione è eccezionale, al punto «da far apparire
minuscole tutte le altre sepolture. Ci voleva una persona importante come
Imhotep per ordinare la costruzione d’una forma così imponente».
Importante lo era davvero. Imhotep, «colui che viene in pace», fu il
Leonardo da Vinci dei suoi giorni. Visse durante la terza dinastia e
servì il faraone Djoser intorno al 2660 avanti Cristo quale cancelliere e
grande Sacerdote di Ra, il dio del Sole, a Eliopoli. Le sue doti ne
fecero uno dei pochi dignitari ad essere raffigurato nelle statue insieme
col suo re. Aveva fama di poeta e filosofo, è riconosciuto quale padre
della medicina egizia, ma il suo nome è legato soprattutto alla
costruzione a gradoni dedicata a Djoser, generalmente considerata come la madre
di tutte le piramidi. Secondo la tradizione fu il primo a utilizzare
le colonne in architettura.
Influenzò l’arte dei popoli del Nilo al punto da diventare una divinità
lui stesso: duemila anni dopo la sua morte gli egizi ne veneravano il
culto quale Dio della Salute. E dopo altri 2500 anni Hollywood si
impossessò del suo nome per due film su «La Mummia», il primo dei quali
interpretato da Boris Karloff nel 1932.
«Tutte le informazioni in nostro possesso indicano che questo è il
luogo più probabile scelto da Imhotep per il suo sonno eterno», assicura
Mathieson. Il quale riferisce di aver scoperto il sito un anno fa e di
non aver rivelato il fatto in attesa di darne comunicazione al Consiglio
Supremo delle Antichità del Cairo. Cioè a Zahi Hawass, il
mammasantissima degli scavi, l’uomo che ha rivoluzionato l’immagine dell’egittologia
e, al contempo, ha concentrato su di sé il potere assoluto di
controllo e verifica su ogni scoperta. Lo scozzese attende un permesso per
procedere negli scavi che, per il momento, non arriva. Le autorità
nicchiano. «La risposta ufficiale è che si è deciso di non concedere
autorizzazioni per cinque anni», dichiara lo scozzese. A quanto pare «non hanno
abbastanza guardie per vigilare sui siti».
Mathieson spera nel miracolo. Vuole il Santo Graal, vuole sapere se è
veramente arrivato faccia a faccia con Imhotep. Sa che sarà dura.
«Quando avranno esaminato le mie rivelazioni, magari cambieranno idea»,
confessa. Chissà. In Egitto i segreti hanno fama di durare più del
necessario e anche dell’auspicabile.
LA GRANDE CORSA
Alla ricerca del sepolcro perduto
Auguste Mariette
Il primo a impegnarsi nella ricerca della tomba di Imhotep (architetto,
ingegnere nonché esperto di medicina e chirurgia: viene da molti
considerato il primo scienziato nella storia dell’umanità) fu verso il
fondatore del museo egizio del Cairo: Auguste Mariette (1821-1881),
l’archeologo francese a cui si deve la scoperta di Saqqara.
Gaston Maspero
Ci provò poi il successore Gaston Maspero (1846-1930), anche lui
francese. E anche lui destinato a fare un buco nell’acqua.
William Flinders Petrie
Il testimone delle ricerche passò agli studiosi britannici come William
Flinders Petrie o Walter Emery. E la tomba di Imhotep diventava sempre
più il Sacro Graal dei cultori dell’antico Egitto.
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezion...28752girata.asp.