Egitto

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  1. !tama!
     
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    aggiungo un link ad un articolo riguardante la news scritta sopra:

    http://ilfattostorico.com/2010/06/22/svelata-lantica-avaris/
     
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  2. Gratia
     
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    IL SOLE, LE PIRAMIDI, E IL CERCHIO DELLA DEA GIUSTIZIA. Un’intervista all’egittologo Diego Baratono di Aristide Malnati - a cura di Federico La Sala

    SCOPERTE. I monumenti egizi sarebbero posti in un grande cerchio; ed esistono tracce di un’altra Sfinge. Parla l’egittologo Baratono

    Il girotondo delle Piramidi

    di ARISTIDE MALNATI (Avvenire, 07.08.2010)

    «Ne sono assolutamente certo: le tre piramidi Gizah, alla periferia ovest del Cairo, la Sfinge e in generale i più importanti monumenti vicini ad esse sono stati costruiti seguendo una coerenza geometrica, disponendoli in base a precise figure circolari e a enormi triangoli equilateri». A fare un’affermazione destinata ad aggiungere elementi decisivi alla comprensione della piana di Gizah, l’area archeologica più famosa al mondo, è Diego Baratono, egittologo «fuori contesto», dalle posizioni a volte non in linea con l’ortodossia egittologica, ma già in passato apripista per studi e conclusioni condivisi anche da luminari del settore.

    Baratono, fornito di robusta preparazione accademica e supportato da cattedratici di livello quali Paolo Trivero (Università di Alessandria) e Maurizio Gomez (Politecnico di Torino), da anni esplora con regolari prospezioni la zona di Gizah e completa le proprie ricerche con l’ausilio di foto satellitari, a disposizione da parte dell’Esa (l’Agenzia Spaziale Europea).

    Professor Baratono, cosa ha notato esattamente dall’analisi capillare di questo abbondante materiale?

    «Ho passato al setaccio foto e planimetrie topografiche della zona con sofisticati programmi informatici e una cosa è risultata evidente: i punti di alcuni angoli delle piramidi di Cheope, Chefren e Micerino, insieme a uno degli angoli della Sfinge e ad altri punti-cardine di monumenti ancora conservati, se uniti, risultano appartenere alla circonferenza di un cerchio. Si tratta dell’evidenza di un rigore geometrico, rispettato man mano che nuovi monumenti venivano eretti».

    Oltre all’esame di materiale fotografico e di planimetrie ci sono elementi ancora più dirimenti, vero?

    «Certamente. Abbiamo riscontrato sul terreno e su foto a infrarossi la presenza di tracce, quasi di solchi circolari che coincidono con la circonferenza, lungo la quale erano disposti piramide e Sfinge. Inoltre sono rimaste ben visibili qua e là tracce di lati di triangoli equilateri e di esagoni, ad indicare una capillare attenzione geometrica, che ha regolato l’area sepolcrale e sacra di Gizah in ogni sua costruzione e che è rimasta in vigore per parecchie dinastie. Ma c’è di più».

    Ci dica.

    «Se prolunghiamo la linea della circonferenza ricavata a occidente, dalla parte opposta della Sfinge conservata, andiamo a raggiungere una zona dove ci sono resti di impiantiti e basamenti di quella che fu un’altra enorme statua. Tutto lascia pensare a una seconda Sfinge, diametralmente opposta a quella visibile e in perfetta coerenza con il sapere mitologico degli egizi, che parlano di due leoni, Duau e Sef, guardiani, guarda caso, del cerchio solare».

    A proposito di mito, la disposizione circolare dei monumenti di un’area importante in fondo riflette la centralità che aveva il cerchio nella fantasia mitografica degli egizi. Non è così?

    «Certo. Basta pensare al Testo dei sarcofagi n. 6000: ’Fui colui che nacque come cerchio...’; è un’affermazione riferita alla dea Maat, la Giustizia, che dunque viene pensata come un cerchio. Anche questo è un elemento che ben si combina con le capacità di architetti ed ingegneri egizi di riprodurre figure geometriche nell’edificare imponenti monumenti, come templi, tombe o statue colossali; o con la fantasia dei pittori, che hanno affrescato questi edifici con figure dall’evidente schematizzazione geometrica. Ecco perché la paleogeometria risulta fondamentale per capire la ’ratio’ della disposizione delle costruzioni nel Paese del Nilo».

    E come conciliare questi risultati con la teoria, abbracciata da molti, che gli egizi costruirono piramidi e templi orientandoli secondo costellazioni astronomiche, di cui erano insuperabili conoscitori?

    «Le due cose vanno insieme: in fondo anche le costellazioni celesti riproducono linee rette e figure geometriche, che cambiano continuamente secondo l’orbita. Proprio le costellazioni degli astri funsero da modello per gli architetti dei faraoni: con prossimi studi cercherò di indicare quali costellazioni hanno ispirato l’erezione dei singoli monumenti e che figure geometriche riproducevano».


    www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=4850
     
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  3. Gratia
     
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    Robot britannico per segreti piramidi
    Dovra' svelare il mistero di quella di Cheope

    (ANSA) - LONDRA, 8 AGO - Un team di tecnici dell'universita' di Leeds stanno per lanciare 'l'attacco' decisivo ai segreti della piramide del faraone Cheope. L'arma segreta dell'equipe britannica, che lavora in partnership con il Consiglio Supremo delle Antichita' egiziane, e' un piccolo robot chiamato Djedi, come il mago che Cheope consulto' durante la progettazione della piramide. Djedi dovra' oltrepassare le porte che sigillano i condotti irradianti dalla Camera della Regina. E provare a svelarne il mistero.

    http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cu...1879058923.html
     
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  4. vivamishapt
     
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    Scoperta un'antica città nel Deserto Occidentale egiziano

    Gli scavi condotti dall'Università di Yale a Umm Mawagir, nel Deserto Occidentale dell'Egitto, hanno portato alla scoperta di un centro abitato datato al Medio Regno (2190-1970 circa a.C.), dotato di strutture amministrative e di impianti di produzione per il pane.

    TRATTO DA ARCHEGATE - Link alla notizia originale in inglese:
    http://www.yaledailynews.com/news/2010/sep...-egyptian-city/

     
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  5. Gratia
     
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    Archeologia/ Egitto, scoperta statua faraone Amenhotep III
    Risale a 3.400 anni fa

    Il Cairo, 2 ott. (Ap) - Gli archeologi hanno scoperto il torso di una doppia statua di granito del faraone Amenhotep III, risalente a 3.400 anni fa: il ritrovamento è stato effettuato nella località di Kom el-Hittan, a Luxor, sul sito del tempio funerario del monarca.

    La statua - alta 1,3 metri - rappresenta il faraone seduto su un trono, accanto dal dio tebano Ammon e con indosso la doppia corona dell'Alto e del Basso Egitto; Amenhotep III (noto anche come Amenophis e Memnone per gli storici greci) regnò per circa 30 anni e fu il nonno del celebre Tutankhamen.

    Si tratta della terza doppia statua ritrovata nel sito; la più famosa, nota come "I colossi di Memnone", presentava una particolarità che al rese celebre nell'antichità: probabilmente a causa dell'espansione della pietra con cui era stata costruita "cantava" quando la mattina veniva illuminata dai raggi solari.

    http://notizie.virgilio.it/notizie/spettac...i,26326238.html
     
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  6. Gratia
     
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    Egitto: scoperta tomba V dinastia
    Vi e' sepolto il responsabile del culto della piramide di Kefren

    (ANSA) - IL CAIRO, 18 OTT - La tomba di un sacerdote egiziano risalente alla quinta dinastia, circa 4500 anni fa, e' stata scoperta a sud della necropoli dei costruttori di Piramidi nei pressi del Cairo. Si tratta della tomba di Rudj-Ka, che era responsabile per il culto del tempio della piramide di Kefren ed e' contraddistinta da affreschi colorati che raffigurano Rudj-ka e la moglie e scene di vita quotidiana. La scoperta potrebbe portare al rinvenimento di altre tombe della stessa epoca.

    http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cu...1730925000.html
     
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  7. Gratia
     
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    Archeologia: Egitto, scoperte 12 nuove sfingi sul viale tra Luxor e Karnak
    Cultura

    Il Cairo, 15 nov. - (Adnkronos) - Un team di archeologi internazionali ha scoperto dodici nuove sfingi, statue con corpo di leone e testa umana o di ariete, nel viale che collega gli antichi templi faraonici di Luxor e Karnak, circa 600 chilometri a sud del Cairo. Secondo quanto ha precisato il Consiglio Supremo delle Antichita' Egizie, in un comunicato, queste sculture portate ora alla luce risalgono all'epoca dell'ultimo re della XXX dinastia faraonica (343-380 a.C.). Il viale, fiancheggiato da due file di sfingi che rappresentano il dio Amon-Ra, e' lungo circa 2.700 metri e largo circa 70 metri: fu fatto costruire da Amenhotep III (1372-1410 a.C.) e restaurato molto piu' tardi da Nectanebo I (380 -362 a.C).

    Gli archeologi hanno scoperto, inoltre, una nuova strada che univa il viale dove sono state scoperte le statue delle sfingi con il fiume Nilo. Il Consiglio Supremo delle Antichita' Egizie ha precisato che finora sono stati scavati solo 20 dei 600 metri che formavano la strada che portava al Nilo ma che i lavori stanno continuando per completare l'intero percorso che fu costruito con pietra arenaria.

    Zahi Hawass, segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichita' Egizie, ha dichiarato che il viale che univa i templi di Luxor e Karnak veniva utilizzato per portare in processione l'immagine del dio Amon nel suo viaggio annuale al tempio di Luxor, dove poi si ricongiungeva con la raffigurazione di sua moglie Mut. Allo stesso tempo questo percorso veniva utilizzato anche dal faraone quando partecipava a solenni cerimonie religiose.

    15/11/2010

    www.libero-news.it/articolo.jsp?id=531653
     
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  8. SaCraba
     
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    Secondo un archeologo egiziano le piramidi contengono tecnologia UFO

    In una dichiarazione shock, il capo del Dipartimento di Archeologia dell’Università del Cairo, il dottor Alaa Shaheen ha affermato in pubblico che potrebbe essere vera la teoria che gli alieni abbiano aiutato gli antichi egizi a costruire la più antica delle piramidi, la Piramide di Giza.


    Ulteriormente interrogato a proposito, dal signor Marek Novak, un delegato Polacco, se la piramide potrebbe ancora contenere tecnologia aliena o addirittura un UFO all’interno della sua struttura, il dottor Shaheen, vagamente ha risposto “Non posso confermare o smentire, ma c’è qualcosa all’interno della piramide “sicuramente non è di questo mondo”.
    I delegati, alla conferenza sul tema dell’antica architettura egiziana, sono rimasti scioccati, ma il dottor Shaheen ha rifiutato di commentare ulteriormente o approfondire le sue dichiarazioni circa la presenza di navi spaziali o tecnologia aliena all’interno della piramide.

    http://www.express-news.it/misteri/secondo...tecnologia-ufo/


    Prof. Dr. Alaaeldin M. Shaheen
    Dean of the Faculty of Archaeology,
    Cairo University, Egypt
    www.alaashaheen.com/english/PERSONAL_INFO.htm
    :alienff:
     
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  9. Gratia
     
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    ARCHEOLOGIA: EGITTO; ANTICA CISTERNA SCOPERTA DA ITALIANI

    (ANSAmed) - IL CAIRO, 30 DIC - Un antico serbatoio di epoca tolemaica è stato scoperto da archeologi italiani dell'Universita' di Torino nell'Isola di Nelson, nel Golfo di Abu Kir a Ovest di Alessandria d'Egitto. La cisterna, riferisce la Mena, era di enormi dimensioni e suddivisa in quattro locali.

    Secondo gli archeologi, la cisterna serviva come deposito di acqua piovana in allo scopo di fornire acqua alla regione.

    "L'Isola di Nelson è conosciuta anche con il nome di 'regione delle cisterne' - riferisce Alaa Mahrous, capo dell' Amministrazione generale delle antichità sottomarine - a causa dell'alto numero di cisterne scoperte in quest'area". (ANSAmed).

    www.ansamed.info/it/italia/news/MI.XAM84467.html
     
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  10. Gratia
     
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    Egitto, scoperta statua faraone Amenhotep III

    Il Cairo, 26 apr. (TMNews) - Gli archeologi egiziani hanno riportato alla luce una statua di granito del faraone Amenhotep III, risalente a 3.400 anni fa: il ritrovamento è stato effettuato nella località di Kom el-Hittan, a Luxor, sul sito del tempio funerario del monarca.

    La statua - alta oltre 13 metri e ritrovata in sette pezzi, priva della testa - era uno dei due monumenti posti all'ingresso settentrionale del tempio, probabilmente distrutto da un terremoto nel 27 avanti Cristo; le ricerche si concentrano ora sugli scavi per il recupero della seconda statua.

    Amenhotep III (noto anche come Amenophis e Memnone per gli storici greci) regnò per circa 30 anni e fu il nonno del celebre Tutankhamen. La più famosa statua ritrovata fino ad oggi nel nel sito, nota come "I colossi di Memnone", presentava una particolarità che al rese celebre nell'antichità: probabilmente a causa dell'espansione della pietra con cui era stata costruita "cantava" quando la mattina veniva illuminata dai raggi solari.

    http://notizie.virgilio.it/notizie/scienze...i,29344420.html
     
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    STUDIOSO DEI POPOLI DEL MARE

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    Archeologia/ Raggi infrarossi scoprono piramidi nascoste

    Immagini satellitari per trovare monumenti sepolti

    Roma, 25 mag. (TMNews) - le immagini satellitari a infrarossi della Nasa hanno permesso agli archeologi di identificare diciassette piramidi egiziane sepolte nel sottosuolo, oltre a un migliaio di tombe e tremila antichi insediamenti.

    Come riporta il sito della Bbc, il progetto della Nasa è attivo da circa un anno in un laboratorio di Birmingham, nello stato americano dell'Alabama e sfrutta il fatto che gli infrarossi sono in grado di penetrare nel terreno e mettere in risalto la differente densità dei materiali; dato che gli antichi egizi costruivano case e templi con mattoni di fango essiccato, molto più densi del terreno circostante, tali strutture risultano riconoscibili dalle immagini.

    Secondo i ricercatori per ora sono stati identificati solo i siti più vicini alla superficie, ma ve ne sono migliaia che il Nilo avrebbe ricoperto di detriti con il passare dei secoli: i primi scavi condotti a Saqqara e Tanis hanno confermato in pieno le predizioni delle immaguini satellitari.

    www.tmnews.it/web/sezioni/news/PN_20110525_00015.shtml
     
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  13. Gratia
     
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    Altra sensazionale scoperta in Egitto

    Un raggio di luce ha raggiunto ieri per la prima volta qualcosa che era rimasto sotto le sabbie del deserto negli ultimi 4.500 anni. Come dentro un asfissiante onsen, il bagno termale giapponese, ieri alcuni operai, diretti dal ministro per le Antichità, Zahi Hawass, hanno sollevato l’ultima pietra calcarea che conservava la seconda barca solare seppellita vicino alla Grande Piramide del faraone Cheope. L’imbarcazione fu scoperta nel 1954 in un fosso contiguo a quello della prima barca solare che oggi è esposta nel museo situato nell’area meridionale della Grande Piramide. Per evitare danni si decise di preservarla intatta sotto le 41 lastre di calcare che la coprivano. Soli 30 anni dopo, nel 1987, vennero fatti studi con onde elettromagnetiche e furono prelevati campioni per capire il suo stato di conservazione. Hawass spiegò che l’infiltrazione di acqua e la presenza di insetti che entrarono a causa di una prospezione della National Geographic Society, che utilizzò una microcamera, contribuirono al deterioramento dei reperti. Per questo motivo “credevo di trovare il legno in un cattivo stato” – ha commentato Hawass – qualcosa che apparentemente non è successo “alzando la lastra abbiamo potuto vedere che la situazione non è tanto grave e crediamo di poter restaurare la barca”. Del costruttore della Grande Piramide, il secondo faraone della IV dinastia che regnò tra il 2609 ed il 2584 a.C., si conserva solo un’immagine. Una piccola statuetta di 10 cm che si conserva nel Museo della capitale, Il Cairo. Ora, oltre ad una seconda barca, gli archeologi hanno portato alla luce un oggetto col suo nome, Cheope, ed un geroglifico col nome di suo figlio Kefrén.

    La prima barca solare ora esposta in museo

    L’imbarcazione, di legno di cedro del Libano ed acacia egiziana, come ha spiegato il ministro, sarà restaurata dall’equipe del professor Yoshimura il cui lavoro si protrarrà per quattro anni circa. Successivamente verrà esposta nel nuovo museo in costruzione che verrà inaugurato nel 2015. Quella che vedranno i visitatori è una delle imbarcazioni più antiche del mondo. Una bellezza stilizzata di toni marroni con remi molto sottili che, sebbene fu considerata una barca funeraria per trasportare i resti del faraone, secondo l’egittologo Zahi Hawass, non lo è. Per lui “è una barca per il dio, non per un re.” Una barca solare affinché Ra possa percorrere ogni mattina il cielo fino all’eternità.

    di Giuseppe LEMBO

    http://www.archeomolise.it/archeologia/102...-in-egitto.html
     
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  14. Gratia
     
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    Archeologia, nuovi resti scoperti in Egitto

    di A. P.

    Straordinaria scoperta archeologica in Egitto. Una team di ricerca franco-egiziano ha rinvenuto un grande muro di cinta disposto a protezione intorno al tempio del dio Ptah, nei pressi di Karnak, piccolo villaggio sito sulle sponde del Nilo poco distante dalla città di Luxor.
    La squadra coordinata dallo studioso transalpino Christophe Tiers ha portato alla luce la muraglia che, grazie a dei blocchi di pietra recanti delle iscrizioni, è stato possibile riferire al cosiddetto Nuovo Regno, con particolare riferimento al faraone Thtumosis III (1.479-1.425 a.C.). Ancora nel sito di Karnak, l'equipe ha scoperto un portale decorato con pitture raffiguranti scene di vita quotidiana e altre iscrizioni risalenti all'epoca del faraone Shabaka (712-698 a.C.). Quest'ultimo reperto verrà presto sottoposto a restauro.

    Il team di archeologi è convinto che il sito di Karnak svelerà ancora molti segreti, teoria avvolarata anche dal direttore generale dei monumenti di Luxor, Mansour Boreih: «Il tempio di Karnak non è stato ancora completamente scoperto e sono ancora molti i segreti che potrà rivelare».

    http://www.nuovasocieta.it/scienze/28006-a...-in-egitto.html
     
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  15. vivamishapt
     
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    Nel DNA di Tutankhamon vi sono antenati europei..... molto interessante!!!

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    Sito in inglese: http://www.stuff.co.nz/life-style/5374925/...e-King-Tuts-DNA


    Traduzione di Google Translate:
    CITAZIONE
    Fino al 70 per cento degli uomini britannici e la metà di tutti gli uomini dell'Europa occidentale sono legati al faraone egiziano Tutankhamon, genetisti in Svizzera, ha detto.

    Gli scienziati con sede a Zurigo centro genealogia del DNA, iGENEA, ricostruito il profilo del DNA del ragazzo Faraone, che salì al trono all'età di nove anni, suo padre e suo nonno Akhenaton Amenhotep III, sulla base di un film che è stato fatto per la Discovery Channel.

    I risultati hanno mostrato che il re Tut parte di un gruppo profilo genetico, noto come aplogruppo R1b1a2, di cui più del 50 per cento di tutti gli uomini in Europa occidentale appartengono, ad indicare che essi condividono un antenato comune.

    Tra moderno egiziani questo contingente aplogruppo è inferiore a 1 per cento, secondo iGENEA.

    "È stato molto interessante scoprire che apparteneva ad un gruppo genetico in Europa - ci sono stati molti gruppi possibili in Egitto che il DNA potesse essere appartenuto a", ha detto Romano Scholz, direttore del Centro iGENEA.

    Circa il 70 per cento della Spagna e il 60 per cento degli uomini francesi appartengono anche al gruppo genetico del faraone che governò l'Egitto più di 3000 anni fa.

    "Pensiamo che l'antenato comune vissuto nel Caucaso circa 9500 anni fa", Scholz ha detto a Reuters.

    Si stima che la prima migrazione di aplogruppo R1b1a2 in Europa è iniziata con la diffusione dell'agricoltura nel 7000 aC, secondo iGENEA.

    Tuttavia, i genetisti non erano sicuri di come linea paterna di Tutankhamon venne in Egitto dalla sua regione di origine.

    Il centro è ora utilizzando il test del DNA per cercare i parenti più prossimi di "King Tut".

    "L'offerta è stata solo pubblicizzata per tre giorni, ma abbiamo già visto un sacco di interesse", Scholz ha detto a Reuters.

     
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229 replies since 22/2/2007, 20:23   11526 views
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