Quirra. documento ufficiale sul monitoraggio ambientale nella zona della base militare

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  1. dueruote79
     
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    MrGianfr ha ragione...
    Nessun vittimismo o complesso di persecuzione... Solo problemi veri, di gente vera, reale.

    I morti di linfoma sono reali, non iventati, la mia ragazza ha avuto il linfoma a 26 anni, il mio vicino a 18 ed il vicino dell'altra parte a 5, il mio compagno di squadra di calcetto a 25, abbiamo fatto il funerale il mese scorso.
    E il latte a 60 cent è un problema vero.

    Beh iper se non hai motivi x dubitare delle nostre lamentele, allora siamo già molto avanti nel discorso...
    D'altronde i dati anche quelli ufficiali sui tumori parlano chiaro: "il 65 % del personale, impegnato nella conduzione degli animali negli allevamenti risulta colpito da gravi malattie tumorali, gli allevamenti il cui personale risulta colpito da malattie neoplastiche, sono sette 7 su un totale di dodici; ed i dati sul Sarabus intero e Ogliastra parlano altrettanto chiaro...
    (x dovere di cronaca i registri di morte degli ospedali sono spariti un paio di volte a causa di mani oscure e c'è indagine anke su questo)

    Di capo frasca io non so nulla, ma se questo articolo dice che non ci sono casi di malformazioni a capo frasca allora ci dovremmo chidere xkè sono così numerose a Perdas-Quirra... E xkè sono così numerose e orribili sui feti umani...

    Cmq l'indagine della magistratura sul poligono c'è, infatti le attività del poligono sono quasi tutte bloccate. Questa indagine darà sicuramente dei risultati significativi xkè Fiordalisi ha coraggio e competenza, lo dimostra da anni... E noi della popolazione attiva stiamo collaborando con lui.

    Edited by dueruote79 - 14/2/2011, 19:17
     
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    CITAZIONE (iperboreo50 @ 14/2/2011, 17:36) 
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    shardanaleo Inviato il: 13/2/2011, 08:49
    Oh! Scusate... stavo PIAGNISTEIANDO.... :rolleyes: :cry: :rolleyes:

    che fai Leo? sfotti??

    :salute: :salute:

    ma quando mai??? :dev.gif: :dev.gif: :P
     
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  3. vivamishapt
     
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    Non voglio fare quello che rompe le uova nel paniere....... :rolleyes:
    Ho letto il post di Iper e non ritengo così stupido utilizzare munizioni da poco per le esercitazioni (ho un amico che ha fatto l'artigliere nel campo a Perdasdefogu, mi farò dire)... Ma allora da dove arriva tutto il troiaio? :huh:

    Ho a mente la carta geologica della zona..... Nelle miniere di Baccu Locci si estraeva l'arsenico.... Nelle miniere a nord del Castello di Quirra sono segnalate miniere di Bario (ripeto, Bario...... non è roba tranquilla!)
    ... Mi viene il dubbio.... Non è che ci sia una contaminazione dovuta alle miniere vicine?

    Dopodomani sarò all'Università e riprenderò in mano la carta geologica per essere più sicuro.... ma un dubbio mi è venuto...

    Certo che la zona di Quirra, essendo scarsamente popolata, potrebbe non aver portato alla luce dei problemi che invece sarebbero stati immediati incaso di una urbanizzazione più elevata... magari si dà la colpa alla cosa più evidente, quando le miniere abbandonate nessuno se le caga più....

    Lascio il dubbio, per adesso, ma vi farò sapere.... :devil:
     
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  4. dueruote79
     
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    Ciao Vivam, ieri ero nella tua Villaputzu alla manifestazione, la tua è un'ottima osservazione, cmq chi pone tutti questi dubbi dimentica che, a parte tutte le inchieste del ministero della difesa che naturalmente hanno dato esito negativo, c'è:
    1) l'analisi del territorio condotta dall'università di Modena, che ha trovato valori altissimi di uranio impoverito in tutto il territorio sin dove si è spinta la ricerca, cioè Baunei, che è uno dei comuni più a nord dell'ogliastra, lontanissimo dalla base... con buona pace di chi sostiene che nel poligono non si usino muniz. con ur. imp.
    2) già negli anni '70 un militare ha chiesto un risarcimento x un tumore causato da ur. imp. maneggiato nella base di Perdas, e gli è stato accordato dal tribunale di... mi pare che fosse Trieste, che condannò il ministerò al risarcimento, ma di queste cose nessuno ne parla
    3)Quando hanno costruito la nuova strada SS 125, le ditte incaricate dei lavori, hanno tenuto dei corsi x gli operai, sul rischio da ur. imp. mostrando come dovessero utilizzare tute e maschere, in un tratto di strada considerato più a rischio, chi veniva trovato durante i lavori senza maschera veniva licenziato. Questo x evitare eventuali richieste di risarcimento future da parte di operai che si sarebbero potuti ammalare... Perchè questi corsi??????????????? Ciò mi è stato raccontato da un operaio, ma certo che se non si sta sul territorio diviene difficile capire la gravità della situazione..

    Quindi il discorso ormai non è più sulla domanda si usano queste armi? Ma quanto? Quindi in questa guerra siamo già più avanti... E poi si dovrà dimostrare scientificamente dinanzi al giudice, il rapporto causa-effetto necessario x la responsabilità. Allora si aprirà la strada al blocco delle attività ed al risarcimento dell'infinito danno.
     
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  5. Mrgianfranco
     
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    I numeri sono di Chernobyll...
    https://www.youtube.com/watch?v=RLqYKpgI09M..._embedded#at=11
    Il poligono più grande d'europa
    www.youtube.com/watch?v=87o5p8s0kCI&feature=related
    un altro burattino che cerca di coprire la merda egregio general molteni che dice lui non è pazzo ad esporre la propria famiglia a cose inquinanti, uranio impoverito...pecato che la sua famiglia e lui vive a Roma qua sono tutti Carta e Lai il coniglio con un occhio marron...
    www.youtube.com/watch?v=_WYJLeXunU0&feature=related
    50 mila euro/ora...vale tanto coprire la verità
    www.youtube.com/watch?v=cvQ0Vk8DO90&feature=related
    Curiosamente per documenti che dovrebbero dimostrare ai sardi la sicurezza delle attività militari sull'isola i verbali del comitato di controllo non sono consultabili dal pubblico ...(chissà perchè)
    www.youtube.com/watch?v=Y-E515cSY9s

    Ce nè documenti a vagoni volendo morti di tumori e leucemie e peste varie...però son tutti Carta e Lai dice il burattino si sposano fra parenti ora non mettiamo in vezzo ex miniere o balle varie per piacere la cosa è palese le stesse malattie che ci sono nei luoghi di guerra sono qui nei pressi e non solo dei poligoni entrano cani e porci da tutto il mondo a fare quel che gli pare non esistono controlli solo rimangono i 50 mila euro/ora per quanti morti??si sono appropriati indebitamente di tutti i terreni dei sardi per seminare merda morte e distruzione e l'infinita presa per il culo delle teorie arrampicate sugli specchi alle quali non credono manco i bambini è ora di disarmalsa questa Terra non siamo in guerra i sardi si vogliono liberi fuori dalle balle
     
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  6. iperboreo50
     
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    CITAZIONE (vivamishapt @ 14/2/2011, 21:31) 
    Non voglio fare quello che rompe le uova nel paniere....... :rolleyes:
    Ho letto il post di Iper e non ritengo così stupido utilizzare munizioni da poco per le esercitazioni (ho un amico che ha fatto l'artigliere nel campo a Perdasdefogu, mi farò dire)... Ma allora da dove arriva tutto il troiaio? :huh:

    Ho a mente la carta geologica della zona..... Nelle miniere di Baccu Locci si estraeva l'arsenico.... Nelle miniere a nord del Castello di Quirra sono segnalate miniere di Bario (ripeto, Bario...... non è roba tranquilla!)
    ... Mi viene il dubbio.... Non è che ci sia una contaminazione dovuta alle miniere vicine?

    Dopodomani sarò all'Università e riprenderò in mano la carta geologica per essere più sicuro.... ma un dubbio mi è venuto...

    Certo che la zona di Quirra, essendo scarsamente popolata, potrebbe non aver portato alla luce dei problemi che invece sarebbero stati immediati incaso di una urbanizzazione più elevata... magari si dà la colpa alla cosa più evidente, quando le miniere abbandonate nessuno se le caga più....

    Lascio il dubbio, per adesso, ma vi farò sapere.... :devil:

    questo articolo racconta delle infiltrazioni di Bario nell'acqua di Pistoia. ( dalle tue parti Misha)

    http://iltirreno.gelocal.it/pistoia/cronac...l-acqua-3119398

    E se fossero le infiltrazioni di bario, arsenico e altro nelle falde acquifere e poi finisce tutto nei rubinetti e negli abbeveratoi?


    un altro articolo a proposito delle morti misteriose tra i militari.
    Anche questa è un ipotesi da prendere in considerazione.
    Penso che è importante individuare le cause e porre i rimedi indipendentemente da altre considerazioni...

    da Il Resto del Carlino di oggi

    Vaccini sospetti, troppi militari morti La Procura di Roma apre un’inchiesta
    Fari puntati su due ragazzi di Macerata e Ferrara stroncati dal linfoma di Hodgkin
    di PAOLA PAGNANELLI

    — MACERATA —

    LA PROCURA di Roma ha aperto un’inchiesta sulla morte dei militari italiani stroncati da linfomi e leucemie. E i sospetti non cadono sull’uranio impoverito, ma sui vaccini. In particolare i casi da chiarire sono quelli di Francesco Rinaldelli, di Potenza Picena (Macerata), e Francesco Finessi, di Codigoro (Ferrara), due giovani alpini uccisi dal linfoma.
    Ieri mattina, a Roma, la polizia giudiziaria ha ascoltato per circa tre ore Andrea Rinaldelli, che ha raccontato la storia di suo figlio Francesco e depositato i documenti raccolti in questi anni. E nei prossimi giorni, probabilmente, verrà convocata anche Santa Passaniti, la mamma di Francesco Finessi. L’inchiesta della magistratura è partita da un esposto di un parlamentare del Pd, Maurizio Turco. Il parlamentare era stato contattato da Rinaldelli, che gli aveva consegnato una lettera sulla storia di suo figlio. Sulla base dei documenti consegnati dal maceratese, Turco ha presentato per sei volte un’interrogazione al ministero della Difesa, rimaste però sempre senza risposta. Per questo il 12 gennaio ha depositato un esposto alla procura di Roma. La sua segnalazione è stata raccolta dalla magistratura, che ora ha deciso di chiarire la vicenda.
    DEI MILITARI italiani ammalati si parla da tempo. Ma finora la causa scatenante di linfomi e leucemie era stata indicata nell’uranio impoverito, con cui sarebbero venuti in contatto i soldati in missione nei Balcani. Sull’uranio è stata aperta anche una commissione parlamentare di inchiesta.
    Ma né Francesco Finessi né Francesco Rinaldelli sono stati nei Balcani. Finessi è stato prima a Merano e poi a Belluno, prima di ammalarsi e iniziare il calvario di chemioterapie e trapianti. Purtroppo la malattia non gli ha lasciato scampo: il ragazzo è morto nel dicembre del 2002. Lo stesso Francesco Rinaldelli, che da Cividale del Friuli è passato alla sorveglianza del Petrolchimico di Porto Marghera, e nel giro di pochi mesi si è trovato colpito dal linfoma di Hodgkin, contro il quale ogni cura si è rivelata inutile: il giovane è morto nel marzo 2008.
    Santa Passaniti e Andrea Rinaldelli sono da tempo in contatto, e si sostengono a vicenda nella loro battaglia per la verità. E in questo modo sono venuti in contatto con molti altri casi di militari vittime di linfomi e leucemie, senza mai essere stati nei Balcani.
    LE FAMIGLIE sospettano che a provocare le malattie nei loro figli siano state le vaccinazioni, somministrate in maniera irregolare. A conferma della loro tesi, hanno raccolto numerosi documenti. In particolare, una perizia del dottor Massimo Montinari, secondo il quale i metalli usati come eccipienti nei vaccini — come ad esempio mercurio e alluminio — si depositerebbero su alcuni organi, provocando reazioni enzimatiche e indebolendo il sistema immunitario; in queste condizioni, si sarebbe più soggetti al rischio di sviluppare leucemie e linfomi. Le schede vaccinali dei due alpini confermerebbero una somministrazione irregolare, su cui ora dovrà far luce la procura di Roma. Su Francesco Rinaldelli poi venne condotta un’analisi mirata, la metallografia, dalla quale risultò una concentrazione di piombo e alluminio nel sangue elevatissima. Questo materiale è stato consegnato alla procura di Roma e anche alla commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito: dopo anni infatti Santa Passaniti e Andrea Rinaldelli hanno ottenuto di essere ascoltati. Anche perché la commissione parlamentare ha ormai assodato che l’Esercito italiano non usa armi contenenti uranio impoverito: dunque di sicuro non può essere questa la causa dei tumori che colpiscono i militari.Le famiglie non chiedono condanne o punizioni, chiedono solo che venga appurata la verità, che non accada più che per un errore, una leggerezza, o per ignoranza, altri ragazzi si ammalino e muoiano come già è successo ai loro figli.


    :salute: :salute:
     
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  7. vivamishapt
     
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    questo articolo racconta delle infiltrazioni di Bario nell'acqua di Pistoia. ( dalle tue parti Misha)

    http://iltirreno.gelocal.it/pistoia/cronac...l-acqua-3119398

    E se fossero le infiltrazioni di bario, arsenico e altro nelle falde acquifere e poi finisce tutto nei rubinetti e negli abbeveratoi?

    La conosco questa storia, caro Iper... ma la piana di Pistoia è una zona altamente antropizzata, il livello di Bario può essere (anzi, direi che è) immesso da qualche azione "politically incorrect" di qualcuno... e il Bario non è presente nelle rocce locali (esiste dove ci sono grandi intrusioni magmatiche, ma non è questo il caso)

    Differente è il discorso di Quirra, dove l'antropizzazione (nel senso di insediamenti industriali) è pressoché nulla e invece ci sono diverse miniere sfruttate ed abbandonate... Per me potrebbe essere un'ipotesi, quella di contaminazione delle acque a causa di queste miniere non messe in sicurezza.... ma è una ipotesi così... buttata là e che andrebbe comprovata....
     
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    http://www.gexplorer.net/notizie/2011/02/s...-tutti-i-denti/


    Sindrome di Quirra:”Dopo un’immersione quattro turisti perdono tutti i denti”.
    Gexplorer.net Notizie Italiane


    La Questura di Nuoro e la procura di Lanusei indagano sull’alta incidenza dei tumori registrata attorno al poligono.


    I fondali di Quirra
    La denuncia arriva da Bettina Pitzurra, attivista dell’Irs e componente del Comitato per la salvaguardia ambientale del Sarrabus. «Dopo un’immersione subacquea nei pressi di Capo San Lorenzo a Quirra, quattro turisti milanesi hanno perso tutti i denti nel giro di pochi mesi», ha dichiarato l’insegnante di Castiadas ai microfoni degli inviati di Current tv, il canale satellitare sulla piattaforma Sky di Rupert Murdoch. In più ci sono le denunce raccolte in questi giorni dalla Procura di Lanusei e dalla Squadra mobile di Nuoro: diverse persone hanno dichiarato di essersi ammalate dopo aver fatto il bagno a Quirra». Dove si inabissano i missili sparati da Perdas.

    L’INDAGINE-Sotto inchiesta il “poligono della morte”, sospettato di provocare tumori nella popolazione sarda che vive ai confini della zona militare. La Procura della Repubblica di Lanusei ha aperto un’indagine sul Salto di Quirra, il poligono militare interforze di Perdasdefogu, dopo la segnalazione dei veterinari delle Asl secondo cui il 65% dei pastori si sarebbe ammalato di leucemia. L’accusa, ipotizzata dal romanzo “Perdas de fogu” di Massimo Carlotto e rilanciata da comitati, associazioni e opposizione di centro-sinistra, è che i test balistici e missilistici – delle forze Nato ma anche di singoli produttori di armamenti, a cui il poligono viene affittato – possano diffondere nell’aria, in mare e sul terreno le micidiali “polveri di guerra”, radioattive come l’uranio impoverito responsabile di tante morti fra militari e civili.

    «La decisione del procuratore Domenico Fiordalisi – scrive “L’Unione Sarda”, il giornale che con un reportage di Paolo Carta ha riaperto il caso il 4 Quirragennaio scorso – fa seguito al ritrovamento, nei giorni scorsi, di un missile con ogiva finito nelle reti di pescatori e di numerosi altri ordigni a pochi metri di profondità nello specchio di mare antistante il poligono». Nelle scorse settimane, continua il giornale, la Procura aveva disposto anche il sequestro dei bersagli utilizzati nella zona riservata alle attività militari. Di fatto, l’11 gennaio il procuratore Fiordalisi ha aperto la prima inchiesta penale sulla cosiddetta “sindrome di Quirra”, segnalata nell’area nei pressi della base militare, in Ogliastra, dove si sono registrati vari decessi per tumore e la nascita di animali deformi.

    Un’inchiesta nata dopo le denunce giornalistiche e la pubblicazione degli esiti allarmanti delle analisi condotte dalle


    Agnelli malformati a Quirra
    Asl di Lanusei e Cagliari, che denunciano il proliferare della leucemia tra i pastori dell’area e l’abnorme numero di agnelli nati deformi. Numerose anche le richieste di chiudere il poligono, e non solo provenienti dalla Sardegna: il Pd ha chiesto la chiusura del sito militare in una mozione presentata alla Camera e al Senato, anche se il governo si è finora accontato del “monitoraggio ambientale” commissionato non a un istituto scientifico indipendente ma all’agenzia Quirra della Nato. L’indagine giudiziaria di Lanusei potrebbe ora cominciare a far luce sulla vicenda, dopo decenni di denunce senza esito.

    Non risulta che sia stata finora condotta alcuna indagine epidemiologica ufficiale e risolutiva, afferma Stefano Deliperi, uno degli attivisti impegnati a chiedere un controllo definitivo sulla situazione sanitaria. «Silenzio ufficiale – continua Deliperi – su quanto sostenuto dalla ricercatrice Antonietta Morena Gatti, direttrice del Laboratorio dei biomateriali dell’Università di Modena ed uno dei maggiori esperti in materia di nanopatologie». Si tratta di nano-particelle di metalli e materiali esplodenti come il tungsteno, che possono provocare tumori gravissimi, come indicato dagli studi sulla analoga “sindrome dei Balcani” che ha colpito le truppe impegnate nell’area. «Ora la Procura di Lanusei ha finalmente aperto una indagine penale e sta procedendo con passi concreti», aggiunge Deliperi, sperando che Stato e Regione procedano ora con controlli adeguati.

    Sotto accusa, proprio come nel romanzo di Carlotto, le “polveri di guerra” che lasciano sul terreno i proiettili di artiglieria e i razzi esplosi, ordigni che si teme contengano anche uranio impoverito. Responsabile, secondo il comitato civico sardo “Gettiamo le Basi”, di tumori che a Quirra hanno già colpito 40 civili e 23 militari. A rompere il silenzio, il reportage dell’“Unione Sarda” sul lavoro dei veterinari Giorgio Melis e Sandro Lorrai. Un dossier Quirra 3che – in attesa degli ulteriori esami di laboratorio, condotti sul terreno – racconta la situazione di emergenza che colpisce innanzitutto i pastori, i più prossimi al territorio interessato da esercitazioni e test balistici.

    Quello del Salto di Quirra è il poligono più esteso d’Europa, “fiore all’occhiello” delle forze armate italiane: viene utilizzato dai militari ma anche «dato in affitto alle varie multinazionali delle armi, che lo usano come palestra per fare esperimenti, test, collaudi, come show-room per vendere armi e far vedere come funzionano bene razzi e missili», spiega Mariella Cao del comitato “Gettiamo le Basi”, in prima linea da anni contro l’installazione oggi finita nel mirino della magistratura dopo segnalazioni che risalgono addirittura al 1998: centinaia di casi di leucemia, tumori al sistema emolinfatico e nascite con malformazioni genetiche, non solo tra gli animali ma anche tra gli esseri umani, come scrive Fabrizio Laure su “MainFatti”.

    La prima ad indagare sulla “sindrome di Quirra” è stata la professoressa Gatti dell’università di Modena, che rilevato nei tessuti degli abitanti di Quirra le stesse nano-particelle prodotte da ordini all’uranio impoverito rinvenute nel corpo di Valery, un soldato sardo morto di leucemia dopo aver prestato servizio nei Balcani. Quando è andato emergendo il collegamento fra uranio impoverito, Balcani e “sindrome di Quirra”, accusa Marinella Cao del comitato “Gettiamo le basi”, la dottoressa Gatti – pure inizialmente coinvolta in una inchiesta parlamentare sull’uranio impoverito – è stata «dimenticata». Proprio il lavoro della Gatti potrebbe ora fornire nuovi Quirra 2elementi per le indagini avviate dalla magistratura di Lanusei su quella che i pacifisti definiscono “la Chernobyl italiana”.

    In Sardegna non è solo il Salto di Quirra ad allarmare la popolazione, ma anche la base di Capo Teulada e quella della Maddalena, solo da poco abbandonata dalle forze statunitensi: vi transitavano sommergibili a propulsione nucleare che si teme possano aver rilasciato in mare materiale radioattivo. Gli ambientalisti chiedono la verità da ormai dieci anni: denunciano un’altissima incidenza di tumori in prossimità delle installazioni industriali come Sarroch e Porto Torres e delle grandi basi Nato sarde, estese su una superficie che supera il 50% dell’intero demanio militare italiano. «È provato – afferma Claudia Zuncheddu, consigliere regionale – che nelle zone più inquinate l’incidenza tumorale sia più alta proprio in relazione alle emissioni delle fabbriche e ai danni causati al territorio dai test bellici». Verità finora insabbiata, ma – a quanto pare – destinata ora a venire alla luce.
     
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  9. Mrgianfranco
     
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    [IMG] Uploaded with ImageShack.us[/IMG]
    www.youtube.com/watch?v=diYo_yA3rSs&feature=related


     
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  10. Mrgianfranco
     
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    Quirra, proposta choc di un senatore:
    test con armi all'uranio nelle basi

    "Test con armi all'uranio impoverito nei poligoni sardi per vedere se producono nanoparticelle cancerogene". E' la proposta del senatore Pdl Cosimo Gallo. LEGGI L'ARTICOLO SU L'UNIONE SARDA

    Si potrebbe sparare un po' di uranio impoverito per vedere finalmente l'effetto che fa. E' la proposta, ufficiale, avanzata dal senatore pugliese Cosimo Gallo (Pdl) durante l'ultima riunione della commissione parlamentare di inchiesta all'uranio impoverito, che si è tenuta a Roma mercoledì scorso. Si può trovare negli atti ufficiali del Senato, pubblicati nel sito internet istituzionale .

    La proposta ha subito scatenato le reazioni dei parlamentari. «Credevo fosse uno scherzo, invece compare negli atti ufficiali. Assurdo», ha affermato Gian Piero Scanu, deputato gallurese del Pd presente ai lavori della commissione parlamentare d'inchiesta chiamata a far luce sull'alta insorgenza dei tumori tra i soldati e i civili reduci dalle missioni all'Estero della Nato o che abitano o lavorano nei pressi dei poligoni. Critici anche gli indipendentisti dell'Irs: per Gavino Sale si tratta di un «logica demenziale».

    Lunedì 21 febbraio 2011 08.17
    www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/214246
    Io la logica Italiana Pdl in testa non la capisco...o forse non capisco i SARDI cosa vogliono io ho detto basta a questo colonialismo provo repulsione in tutto questo che accade ma i SARDI??? perchè non c'è un risvegliarsi opporsi a chi ti caga in testa mi chiedo...sono veramente deluso una perla nel mediterraneo dilaniata da delle politiche sbagliate gente che pensa al proprio interesse un manipolo di pochi luridi colonialisti diventati straricchi alle spalle degli altri e i SARDI.....??? dormono buonanotte allora
     
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  11. dedalonur9
     
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    http://www.corriere.it/cronache/11_febbrai...8d558fc3b.shtml
     
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  12. Eracle
     
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    E quel deficiente che hanno intervistato diceva che era tutto causato dal fatto che "i sardi si sposano fra cugini"
    Sta gente dovrebbe andare al patibolo per crimini contro l'umanità
     
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  13. vivamishapt
     
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    E' la conferma di quello che già in paese sapevano, purtroppo....
     
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  14. SaCraba
     
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    I RITROVAMENTI A QUIRRA DI CASSE CON MATERIALE RADIOATTIVO IMPONGONO LA SOSPENSIONE DELLE ESERCITAZIONI NEL POLIGONO

    pubblicata da Legambiente Sardegna


    Notizie sempre più preoccupanti continuano a giungere dai territori di Quirra nell’ambito dell’inchiesta avviata dal Procuratore della Repubblica di Lanusei Fiordalisi, sul cui operato è necessario riporre piena fiducia nella possibilità di giungere presto alla verità dei fatti. Il ritrovamento di casse con materiale radioattivo all’interno del poligono militare si aggiunge alle notizie su quanto giace sui fondali compresi nell’area di capo S. Lorenzo ed a quelle, già molto gravi, sull’alta percentuale di leucemie riscontrate tra i pastori che operano nel raggio di 3 km dal Poligono.
    Siamo in presenza di un territorio e di un mare malati, in cui il fondamentale diritto alla salute è da troppo tempo ignorato. Tutto ciò ci induce a ribadire la nostra piena solidarietà agli abitanti di Quirra e dei paesi vicini, che stanno pagando a un prezzo inaccettabile scelte imposte dall’alto per il proprio territorio. L’intero territorio aspetta di essere restituito al più presto alla sua vocazione turistica e allo sviluppo delle produzioni agricole di qualità.
    L’indagine della magistratura è doverosa ma è necessario che le Istituzioni locali,regionali e nazionali assumano una iniziativa congiunta per affrontare il problema nella sua complessità e gravità in grado di dare risposte alle popolazioni sempre più allarmate. Quanto sta succedendo non è un fatto locale ma riguarda tutta la politica dei poligoni militari di Quirra, Capo Teulada e Capo Frasca. Nel ribadire la richiesta di sospensione delle esercitazioni nel poligono militare di Quirra, Legambiente ritiene necessario un intervento immediato del Ministero dell’Ambiente e della Salute per mettere in sicurezza i territori ed in particolare l’ambiente marino.

    Per queste ragioni, la Legambiente promuove per Lunedi 28 febbraio ore 16, presso il fabbricato Sali scelti del parco naturale regionale molentargius-saline, una conferenza con esperti ed istituzioni (programma allegato). La conferenza sarà preceduta nella mattinata da un sopralluogo nella base militare con i Parlamentari Amalia Schirru e Francesco Ferrante (componente la commissione d’inchiesta sull’uranio impoverito).
    Comunicato stampa Cagliari 27/02/2011



    Ufficio Stampa Legambiente Sardegna
    Tel. 070 659740 - [email protected]
    [email protected]


    Sardegna, il Poligono di Quirra non si ferma

    Scritto da Sirio Valent il 25 febbraio 2011

    Stop ai test missilistici nel poligono di Quirra? Forse, ma ora no. Intanto via libera al quarto giro di indagini conoscitive. Lo ha deciso il Senato, approvando la verifica di "possibili rischi per la popolazione" e l'eventuale sospensione delle attività di sperimentazione militare nella base sarda. Ma i tempi sono lunghi e c'è confusione sulle metodologie d'indagine da utilizzare. Lo stop potrebbe anche non arrivare mai. Nel frattempo, la Procura di Lanusei sequestra altre zone di mare e scopre missili seppelliti.
    "Entro il 30 giugno, il governo dovrà rendere noti i risultati delle analisi" della Commissione tecnica di esperti e consegnarli alla Regione. Ma lo stop alle attività sperimentali di armi nel Poligono di Quirra arriverà soltanto "ove dalle analisi dovessero emergere oggettive situazioni di rischio per gli abitanti e il personale della base". Insomma, Quirra non chiude. Resterà attivo fino all'estate, in attesa dei risultati dell'indagine: come dire, se dimostrate che è davvero pericoloso, allora chiudiamo il Poligono.
    Ma chi garantirà sulla validità scientifica delle analisi? Negli ultimi 8 anni l'area è stata sottoposta a ben quattro indagini. Nel 2002 il ministero della Difesa affida un'indagine ambientale all'Università di Siena, che si conclude con un "nulla di cui preoccuparsi". Nel 2004, tutto è a posto per gli esperti chiamati ad effettuare uno studio epistemiologico a Villaputzu. Ci riprova la Regione nel 2006, varando un mega-studio su 26mila abitanti: ne risulta un numero anomalo di tumori al sistema emolinfatico, ma non basta. Il nesso diretto Poligono-tumori non emerge, perchè nessuno riesce a dimostrare o negare la presenza di uranio impoverito in modo irrefutabile.
    Perchè tanti flop? Forse dipende da chi fa le indagini. Il fisico nucleare Evandro Lodi Rizzini lo sostiene dal 2001 (intervista sul Corriere della Sera del 21 marzo 2001): non possono essere i medici o gli esperti ambientali a cercare il materiale radioattivo incriminato, tocca ai fisici nucleari. Difficile dargli torto.
    Proprio due giorni fa, infatti, un esame spettrometrico in Francia ha rilevato tracce di di uranio impoverito nelle ossa del cadavere di un militare reduce dai Balcani. Si tratta di Ludovic Acariès, soldato francese deceduto nel 1997 all’età di 27 anni per un linfoma non Hodgkin, ed è all’attenzione della giustizia francese in quanto i familiari hanno chiamato in causa, per far luce sulla morte, il Ministero della Difesa. Proprio comei nostri ragazzi tornati dalla guerra in Jugoslavia e morti nel giro di pochi mesi di tumore. La cosa interessante è che lo stesso cadavere di Acariès era stato analizzato nel 2005 da un'equipe italiana: non avevano trovato niente, solo metalli pesanti come cromo e ferro.
    Lodi Rizzini sostiene a gran voce che dipende, palesemente, dal metodo d'indagine usato. "Questo tipo di indagini-analisi va affidato a fisici nucleari che dispongono delle opportune conoscenze e tecnologie, e non a persone che studiano altre situazioni ambientali come polveri sottili o inquinanti chimici".
    E se anche la Commissione tecnica (la quarta a cimentarsi nell'impresa) trovasse prove evidenti? La Regione potrebbe, secondo quanto votato in Senato martedì, richiedere ulteriori verifiche presso l'Istituto Superiore di Sanità: cominciando a costituire a metà estate il board scientifico...
    Intanto, la Procura di Lanusei procede con un'altra inchiesta, di carattere giudiziario. a causa delle piogge. Da un primo esame, si tratterebbe di armi dell'aviazione tedesca degli anni '60-'70, interrate (o abbandonate?) dopo l'uso. Il procuratore di Lanusei Fiordalisi ne ha disposto il sequestro e l'invio alla Squadra Mobile di Nuoro. Meno di due settimane fa era toccato ai fondali marini antistanti la base di Quirra, dove i subacquei della Polizia di Stato avevano individuato numerosi ordigni a pochi metri di profondità. Riuscirà una delle due indagini a mettere a tacere il Poligono?




    http://www.dirittodicritica.com/2011/02/25...o-non-si-ferma/


     
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    continuano a negare, che è colpa della radioattività naturale....che maledetti...
     
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