Vichinghi di oggi - vichinghi di ieri

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  1. iperboreo50
     
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    :vandal:

    Non sapendo se vi era comodo visionare i filmati, ho provveduto a mettere tutto il malloppo (33 pezzi) su You tube - canale di iperboreo50. Purtroppo (non so perché) con il lettore di You tube a volte si vede a scatti.
    comunque il link è: www.youtube.com/user/iperboreo50#p/u/6/XdNNxqNvsjE


    CITAZIONE (LessàAlessandro @ 13/9/2010, 00:11)
    porca miseria! sei stato a penemunde???
    non sai quanto mi appassiona quel posto!

    Ci sono stato nel 2002 o 2003. Interessante però bisogna essere preparati, un pochino pesante da visitare - ingegneria aeronautica.
    Il museo è nella vecchia officina, un edificio gigantesco, un grande piazzale davanti con la rampa di lancio delle V 1 e diversi aerei da caccia in mostra statica. Allego 2 planimetrie, la 1^ della punta nord ovest della isola di Usedom dove c'era la base delle armi di rappresaglia, la V sta per Vergeltungswaffe, appunto rappresaglia. più verso nord c'è la base dell'aeronautica. Ai tempi della DDR ci stazionavano i MIG 21.
    Mella 2^ c'e la base come appare oggi.
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    il museo lo trovi al: www.peenemuende.de/index.php?id=40&L=1
    oltre alle spiegazioni c'è una discreta galleria fotografica..........

    Lungo le spiagge verso il mare, dietro le dune, nelle due isole Usedom e Wolin (allora tedesche ambedue, oggi Usedom è quasi tutta Tedesca mentre la Wolin è Polacca ) c'erano le rampe di lancio che si possono visitare anche oggi. Sull'isola di Wolin, quella del festival vichingo, vicino alla cittadina balneare di Miedzyzdroie, c'era il poligono per lo sviluppo delle V 3. Si trattava di un proiettile di artiglieri calibro 150 pesante 140 kg.
    lanciato da un cannone lungo 130 metri. accelerazione del proiettile avveniva attraverso le esplosioni coordinate delle cariche nelle camere di scoppio coassiali disposte lungo tutta la lunghezza della bocca da fuoco.
    Si può visitare l'impianto parzialmente ricostruito.

    Ma torniamo ai nostri vichinghi.......quelli di oggi.
    Nel bacino di Peenemunde ci sono due navi-mostra. Una corvetta lanciamissili della ex Volksmarine della DDR classe Tarantul (Nato) e il sottomarino diesel lanciamissili classe Juliet della marina sovietica. Visitabili ovviamente.

    Nei paesi che si affacciano sul Baltico in ogni porto che si rispetti ci sono le navi militari uscite dalla linea operativa e trasformate in musei. Sia ex sovietiche che tedesche, danesi, svedesi......
    Qui di seguito una breve panoramicha di questi drakkar moderni.
    la prima è la Juliet di Peenemunde, poi seguono 5 della classe Whiski ex URSS nel porto danese di Nakskow, un SS e una fregata danesi nel porto di Copenaghen e una mezza flottiglia - museo svedese nel porto di Goteborg.
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    Evidentemente ai vichinghi di oggi piacciono ancora i drakkar (anche se moderni)


    :salute: :salute:
     
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  2. dedalonur9
     
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    gli mp4 non mi si aprono..che genere di file è?serve qualche plug-in?

    dammi capire una cosa....ma l'area museale sorge esattamente sopra alla vecchia base missilistica?
     
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  3. iperboreo50
     
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    CITAZIONE (dedalonur9 @ 13/9/2010, 19:13)
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    gli mp4 non mi si aprono..che genere di file è?serve qualche plug-in?

    dammi capire una cosa....ma l'area museale sorge esattamente sopra alla vecchia base missilistica?

    per link di image shack - se clicki sul collegamento si apre una finestra con: apri con o salva. nella riga apri con, seleziona il lettore che hai nel tuo PC e dovrebbe aprire il file. Così lo vedi senza problemi.
    Oppure vai sul collegamento con il mio album su You Tube www.youtube.com/user/iperboreo50#p/u/6/XdNNxqNvsjE
    e guarda i filmati. In questo secondo caso potresti vedere a scatti.

    Se comunque non riesci vedere dimmelo che postero uno per volta sul lettore principale di Image Shack. questo lo accetta un filmato per volta.



    [More videos from iperboreo]


    In quanto alla base di Peenemunde, si, è esattamente la sede principale. Uffici, officina di montaggio, sala motori (grandissima) poligono di prova principale (altri erano sparsi nelle foreste e tra le dune della costa). Tutto quanto è stato più volte bombardato dagli alleati e le distruzioni tutto attorno si vedono. (nel 2002)

    :salute: :salute:

     
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    spettacolare! grazie iper!
     
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  5. iperboreo50
     
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    :vandal:

    Spostiamoci ora dalla parte slava del Baltico a quella propriamente germanica – vichinga.
    La città di Wolin di cui abbiamo parlato, era abitata a maggioranza dagli slavi in un territorio slavo. In quel periodo del medioevo le terre dell’odierna Germania orientale erano slave. Tra l’isola di Wolin e la penisola di Jutland si trova una isola, Rugen, all’epoca abitata dalla tribù slava dei Rugi o Rani.
    Quella tribù aveva una brutta abitudine di esercitare la pirateria a danno di tutti ma prevalentemente a danno della più importante città – emporio vichinga, Hedeby o Haithabu. Avevano inoltre saccheggiato le città importanti come, Ribe, Roskilde, o Konungahel

    Ma cosa aveva di cosi importante questa città per essere considerata la più importante e quindi la più ricca e perciò sottoposta a molteplici attacchi???
    L’importanza veniva dalla posizione geografica.
    Nella cartina qui sotto c’è tutta la sua importanza. La città si trovava alla base della penisola di Jutland sulle rive di un fiordo, Schlei, lungo 40 km. e stretto, il fiordo portava direttamente nel Baltico. Dalla parte di terra ferma c’era il “Danewirke” , il vallo a protezione della penisola e di Danimarca che partiva dalla fortificazione della città di Hedeby (lo vedrete nella seconda foto) e dopo 15 km arrivava al fiume Treene. Il Treene sfociava nel Eider il quale a sua volta finiva nel Mare del Nord.
    Tutta qui la sua importanza.
    Del vallo abbiamo parlato recentemente nelle news di Gratia https://shardanapopolidelmare.forumcommunity.net/?t=40099683


    Dal Mare del Nord arrivare nel Baltico e viceversa, era necessario passare attraverso gli stretti danesi. Ed erano i pirati danesi, norvegesi e svedesi che ci pensavano a rendere pericolosa la navigazione. Ovviamente per pirati intendo i nostri baldi amici vichinghi.
    Ma non c’erano solo i pirati, cerano le acque degli stretti danesi, Kattegat e Skagerrat, eternamente in burrasca con venti fortissimi per quasi tutta la stagione navigabile.
    Ed è qui che i commercianti, abitanti e immancabili pirati si sono inventati una “scorciatoia”. Le navi più grosse venendo da ovest entravano nel Eider poi nel Treene fino al odierna cittadina di Hollingstedt e poi per strada fino a Hedeby (per 15 km a sud del Danewirke) o fino a Ostertreia (a nord del Danewirke) e da li per strada, 17 km. fino a Hedeby. Mentre quelle più piccole da Treene entravano nel Rheider Au e arrivavano fino quasi alle porte della città.
    Lì si trasbordava tutto su altre navi e via fiordo si arrivava nel Baltico. Ovviamente il trucco lo avevano imparato anche pirati slavi della Rugen e aspettavano le prede allo sbocco. Comunque era più facile tenere il tutto sotto controllo e ci pensavano gli stessi vichinghi danesi a mantenere le rotte libere attorno al fiordo.
    La stessa idea hanno avuto i tedeschi nel 17° secolo costruendo il primo e poi il secondo canale di Kiel più a sud della “scorciatoia” di Hedeby.
    Nella seconda e nella terza foto si vede la fortificazione della città di Hedeby. Un vallo di terra alto 9 metri con una palizzata sulla sommità. Probabilmente la palizzata entrava fino nelle acque del fiordo e chiudeva il porto con una porta o con delle catene. (come Wolin). A meta della fortificazione parte il vallo del “Danewirke”.

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    Per difendersi dalle incursioni dal mare, lungo i punti più stretti del fiordo venivano piantati nel fondo dei pali di legno con punte rivolte in alto. Solo i residenti e i piloti conoscevano i canali di transito sicuri puntando la prua verso i contrassegni lungo la riva. (simile alla funzione dei nuraghi costieri?????).

    Ma il pericolo per la città veniva quasi sempre dalla terra ferma. I nemici arrivavano fino ad un certo punto, sbarcavano e a piedi arrivavano alle porte della città. Se non si riusciva fermarli lontano dalla città, la sconfitta era sicura. Le case nel nord erano tutte di legno e tetti ricoperti con paglia pressata……una scarica di frecce incendiarie e la città si trasformava in una fornace. Ed è quello che era successo più volte anche a Hedeby. Dopo l’ultimo di questi incendi nel 1066 la città non fu più ricostruita e i resti della popolazione si sono spostati sull’altra riva dove sorge oggi Schleswig.

    Oggi a Haythabu nel perimetro del vallo del vecchio insediamento sono state ricostruite alcune case de X secolo e dove nel mese di luglio si svolge una manifestazione rievocativa vichinga. A pochi passi dal vallo si trova il museo. Ci sono armi, pietre runiche, atrezzi fatti con osso, corno, pietra ecc. Diversi modellini di navi e come l’oggetto più significativo, una nave da guerra vichinga recuperata dal fiordo e parzialmente ricostruita.
    Questa è una tipica nave da guerra – drakkar. Lunga 30 metri e larga 2,7 metri.
    Praticamente una canoa. Poteva portare 120 persone e veniva mossa oltre che dalla vela, da 30 coppie di remi.
    Queste misure sono tipiche dei drakkar e di tutto il naviglio norreno dal bronzo fino al periodo vichingo. Navi da guerra bellissime, slanciate, basse sull’acqua e velocissime. Per 2000 anni la stessa idea costrutiva.


    Le foto del museo di Hedeby le potete vedere nel mio web album all’ indirizzo:

    http://picasaweb.google.it/iperboreo50/HedebyHaithabu#

    alcune foto sono sottotitolate con brevi spiegazioni


    :salute:


    Per finire una curiosità. Le acque degli stretti danesi sono state causa di diverse battaglie navali anche nei secoli recenti. Chi controllava queste acque, controllava il Baltico. Nella prima cartina sulla punta dello Jutland c’è un puntino rosso. Corrisponde alla montagna a picco sul mare appena a sud del porto di Frederikshavn.
    Ecco cosa c’è dentro nella montagna. Nella parte aperta alle visite, di queste postazioni sono circa 30. Poi la zona è chiusa, off limits, e non si può proseguire…..ci saranno dei Harpoon????
    Più a sud, tra le isole più grandi ci sono altri siti simili……

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    prossimamente a Ribe...


    :salute: :salute:


     
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  6. iperboreo50
     
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    Ed eccoci a Ribe. La più antica città danese. Quest'anno compie 1300 anni. Immaginate la festa. Dalla fiera di maggio in poi un continuo di manifestazioni.
    Ribe, la più grande città mercato del periodo vichingo. Si trova su un fiume omonimo a circa 70 km dal mare del Nord. Il fiume con suoi affluenti copre la parte interna della penisola di Jutland arrivando fino a poche decine di chilometri dal baltico. Questa posizione assicurava alla città una possibilità di scambi tra mercati aperti sul mare del Nord e l'entroterra danese.
    Oggi, nel mese di maggio a Ribe si svolge il più grande mercato vichingo della Danimarca. Nel centro della città difronte alla stazione ferroviaria un museo vichingo e non solo. A sud della città si trova il villaggio vichingo, uno scansen con tanto di figuranti, attività, battaglie ecc.....
    nella galleria fotografica vedrete la casa dei guerrieri vichinghi, a forma di nave con il tetto di tegole lignee. L'interno è diviso in tre spazi, quello più grande è la sala principale comunitaria, ad una estremità la camera da letto del capo (gli altri dormono nella sala principale), e dall'altra un riparo per atrezzi, forno, macina e a volte il bestiame.
    Siccome in quelle case ci vivono dei figuranti esattamente come ai tempi dei vichi, con il focolare sempre acceso e una quantità di co2 nell'aria, piacerebbe sapere cosa succedeva alle persone che nascevano e vivevano per una buona parte del anno in queste condizioni. Come influisce il co2 sul umore della gente??
    Seguono le immagini dell'insieme del villaggio, altre case del contado e degli artigiani, laboratori di mestieri, tende dei commercianti, attività di falconeria, arcieria ecc... una piccola scialuppa come quelle che dal mercato portavano le mercanzie lungo il fiume verso altri villaggi.
    Buona visione

    L'indirizzo del album è: http://picasaweb.google.it/iperboreo50/1Ribe13809#


    :salute:
     
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  7. pora reitia
     
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    :viching: danke
     
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  8. dedalonur9
     
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    Bellissimo Iper... che quella sia una zona a spiccata vocazione marittima lo conferma anche la tradizione della Lega Anseatica che lì, so...è ancora viva e orgogliosa quanto quella vichinga.

    http://en.wikipedia.org/wiki/Hanseatic_League

    bella la tua notazione sulle drakkar, tradizione millenaria. chissà che non si potesse dire la stessa cosa pure sulle navicelle nuragiche in riferimento al commercio dellì'ossidiana, diffusione del campanifoerme, traffici del bronzo recente sino a Creta ecc...

    P.s.
    il grazioso gingillo è originale della WWII o un rimpiazzo?

    grazie mille ancora...
     
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  9. iperboreo50
     
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    CITAZIONE (dedalonur9 @ 17/9/2010, 20:12)
    Bellissimo Iper... che quella sia una zona a spiccata vocazione marittima lo conferma anche la tradizione della Lega Anseatica che lì, so...è ancora viva e orgogliosa quanto quella vichinga.

    http://en.wikipedia.org/wiki/Hanseatic_League

    bella la tua notazione sulle drakkar, tradizione millenaria. chissà che non si potesse dire la stessa cosa pure sulle navicelle nuragiche in riferimento al commercio dellì'ossidiana, diffusione del campanifoerme, traffici del bronzo recente sino a Creta ecc...

    P.s.
    il grazioso gingillo è originale della WWII o un rimpiazzo?

    grazie mille ancora...

    :salute:

    Infatti la cultura commerciale marittima e fluviale che si sviluppò nel Baltico e nel Mare del Nord nel periodo vichingo favorì la nascita delle Hanse e quindi della Lega Hanseatica. Tutto questo è nato con la fine delle incursioni dei corsari vichinghi. Loro paesi si sono indeboliti perché una parte della popolazione danese, quella più attiva si è nei secoli trasferita in Francia (Normanni), Inghilterra e Irlanda, Quella Norvegese in Islanda e in Inghilterra e quella svedese in Russia. Contemporaneamente eventi dinastici del Regno di Polonia hanno favorito la nascita e diffusione verso est lungo la Pomerania della Prussia. Ricchezza delle loro città veniva meglio garantita dalla condizione di pace piuttosto che dalla guerriglia navale. Così è nata una nuova aristocrazia e una nuova borghesia mercantile. Con tempo questo sistema si è amalgamato sotto la stessa bandiera del protestantesimo e del efficienza prussiana.........
    Cinicamente si potrebbe dire che prima rapiniamo, poi quando siamo sazi, per evitare la precoce dipartita ci convertiamo in pacifici commercianti e la rapina la lasciamo agli altri...............non aggiungo altro per non stimolare spike...

    In quanto ai drakkar, quando arriveremo a Roskilde dove c'è un importante museo delle navi vichinghe, riprenderò il tema navale. Anche perché quest'anno sono andato da quelle parti appositamente per alcune cose: Wolin, petroglifi del Bohuslan e ovviamente le navi vichinghe e loro origine.....


    In quanto al "grazioso gingillo" questo si trova nel forte di Bangsbo, Costruito dai tedeschi nella II g.m. e armato con 4 cannoni navali da 150 mm. Dopo la guerra è passato ai danesi che nel periodo più caldo della guerra fredda, 1952-1962, lo hanno potenziato. Il forte si trova su una collina sul mare alta 80 metri mentre i cannoni sono all'altezza di 70 metri sul mare. Nel 2004 una parte della fortificazione è stata passata in gestione al Bangsbo Museum. Visitabili sono una trentina di bunker di varia destinazione, da quelli pesanti a quelli con mitragliatrici contro aviosbarchi e simili. Una parte del forte è ancora della Marina Militare danese. Ovviamente non più pezzi d'artiglieria ma probabilmente i missili terra nave ti po Harpoon.

    :salute: :salute:
     
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  10. iperboreo50
     
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    Finora abbiamo parlato di città commerciali, ricche e grandi, poste nei punti del Baltico dove era più facile penetrare all'interno servendosi dei fiumi. Oltre alle già citate la slava Wolin, danesi Hedeby e Ribe c'era anche la svedese Birka. Ma oltre a queste grandi città vi erano tantissimi piccoli villaggi sia costieri che nell'entroterra. Insediamenti dove si viveva alla meno peggio, tra schiavi, artigiani, pescatori, contadini e jarl la vita procedeva tranquillamente tra un raccolto e una incursione.........

    Con il solito album fotografico vi presento lo scansen svedese di Foteviken. Un insediamento vichingo (ricostruito) a 30 km a sud di Malmo. Questo villaggio ha alcune particolarità che vado a raccontarvi................

    Lasciata la macchina al parcheggio si procede verso il museo.
    Di fronte si vede un vallo in terra alto alcuni metri con la palizzata coi tronchi di legno. Il portone porta verso l'interno e attraverso il portone si vede in fondo una torre di osservazione e difesa con a fianco la porta nord.
    Ma prima di attraversare la porta sud diamo un'occhiata attorno.
    Lungo il vallo si trova un recinto, questo serve per i cavalli del re.
    Qui facciamo il primo stop.
    Perché in un posto così piccolo c'era il Re?
    Dopo la creazione degli essere umani, Odino - il dio padre, per regolare la vita alle genti e renderla ordinata, aveva diviso l'umanità in tre caste: gli schiavi, contadini - guerrieri e nobili-Jarl. Il destino di tutti era guidato dalle Norne, donne giganti che tessevano il filo della vita di ciascuno....
    Così nessuno si ribellava al proprio stato, la schiavitù era una cosa normale come era normale l'attività bellica. Solo i Jarl potevano diventare Kuningen - ossia Re. Si era arrivati al punto di avere quasi tanti Jarl e Re quanti erano insediamenti. Questo portò ad una guerra civile dalla quale emerse la dinastia regnante tuttora in carica in Danimarca. Ricordo che quella parte della Svezia dove sorge Foteviken apparteneva alla Danimarca.
    Dall'altra parte del recinto dei cavalli del re c'è la casa degli schiavi che a maggioranza vivevano fuori dal vallo svolgendo i lavori adatti a loro stato...Un semplice pavimento per dormire e basta.
    In fondo un albero sacro con un recinto indica la zona per le offerte alle divinità, agli spiriti e per riti di varia natura.

    Qui facciamo il secondo stop:
    Ci sono dei teschi sopra le pertiche, le offerte o sacrifici meglio graditi erano o umani o animali, in questo caso l'animale usato per l'olocausto era il cavallo.
    Ci sono diverse sculture in legno che rappresentano le divinità.
    Ma a chi si faceva l'offerta?
    Nella mitologia norrena c'erano diversi dei, ma quelli più venerati erano quattro, due dei della famiglia Asi ossia Odin e Thor e due della famiglia Vani (antica religione evolutasi da quella della Dea) Freyr e sua sorella Freyia.
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    Odino era Dio padre e in quanto tale lo si pregava per ogni cosa. Poteva essere rappresentato con una lancia (Gungnir) o con un cappello a punta o con il cavallo (Sleipnir).
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    Thor - dio del tuono e dei fulmini era abitualmente rappresentato con un martello da guerra o con l'ascia (Mjolnir)
    veniva invocato per assicurarsi il raccolto e il bel tempo, proteggeva i marinai dalle burrasche.
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    Freyr era considerato Dio della fertilità. Dopo la guerra tra i Dei vecchi - Vani e Dei nuovi - Asi è stato dato agli Asi come ostaggio. Oggetti che lo contraddistinguono come dio della fertilità sono le rappresentazioni itifalliche. Ma nella rilettura della storia antica rappresenta il passaggio tra l'epoca della pietra e quella dei metalli.
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    Freyia, sorella gemella di Freyr, anch'essa ostaggio volontario degli Asi, era considerata dea della sessualità femminile. Poteva essere rappresentata con penne di falco o altri uccelli, probabilmente una delle rappresentazione della Dea (quella della Dea uccello). Non si faceva dei problemi sessuali, era amante di altri dei tra cui Odino e per un po' era moglie incestuosa di suo fratello Freyr.

    Ma c'era anche un'altra divinità da considerare, Landvaettir, ossia lo spirito del luogo.
    Uno spirito più antico degli dei che opportunamente omaggiato proteggeva chi abitava nella sua zona di competenza.
    Era la paura della sua ira che faceva togliere le protomi minacciose dai drakkar. Chi non lo faceva poteva star sicuro che il Landvaetir non lo avrebbe lasciato in pace, si sarebbe vendicato.
    Ed erano i missionari cristiani che approdando alle coste protette dagli spiriti del luogo, si rifiutavano di togliere le protomi dimostrando così di non avere paura e che il loro Dio era più forte delle credenze antiche.
    Sul portone bronzeo della cattedrale di Gniezno in Polonia si vede san Adalberto a bordo di una nave con la prua con il drago ben visibile.

    Finito il giro vicino alla porta sud, la attraversiamo e ci troviamo all'interno dell'insediamento fortificato.
    In ordine abbiamo ul laboratorio di pelletteria dove si scuoiavano le bestie, si appendeva la pelle e c'è anche un buco pieno di acqua con dentro la corteccia per trattare le pelli con il tannino. segue la baracca per affumicature dei pesci e delle carni, alcune barca vicino alla casa del pescatore. Il massimo di questa rappresentazione in fatto di finzione archeologica è un arco con il flettente inferiore spezzato appoggiato al tetto della casa del pescatore, è la coppia tale quale del famoso arco di Holmegaard del mesolitico ritrovato in una delle solite torbiere danesi. segue la foto del arco di Holmegaard originale.
    Segue la casa del pellettiere e la casa del Re, in costruzione. La forma a scafo della nave di una tipica casa vichinga.
    Oltre si passa dalla porta nord e si arriva al colle cimiteriale.
    Ci sarebbe un po' da raccontare sui riti ma lo faccio nelle prossime puntate sulle sepolture vichinghe....

    Si rientra nuovamente nell'abitato per visitare il resto. Edifici più importanti sono: Thingholl - casa del consiglio.
    Per stabilire le cose importanti del villaggio, o per decidere contro chi si doveva guerreggiare, si riuniva il Thing, il consiglio dei liberi guerrieri. Le determinazioni del Thing erano obbligatorie per il re. (tipo corona de logu)...
    Di fronte al Thigholl la casa del giudice e nel mezzo il cortile per supplizi. Li si castigava i cattivi, potevano esser fustigati, appesi alla corda o dichiarati banditi dalla comunità.
    Seguono case e interni di artigiani di ogni specie.
    Ma siccome siamo sul mare, un'occhiata verso orizzonte attira l'attenzione...... qualcosa c'è e si vede poco.........
    Una zoomata ed ecco. una isola eolica nel mezzo allo stretto e più verso destra un ponte. Ponte sopra l'Oresund, lo stretto che divide la Sveza dalla Danimarca. Partendo da Malmo in Svezia dopo circa 8 chilometri sopra il ponte alto 203 metri e largo 30 si arriva su una isoletta artificiale che porta la strada sotto il mare, altri 8 chilometri nel tunnel sottomarino e finalmente dopo complessivi 16 km si arriva a Copenaghen. In pochi minuti si va e si viene. Un altro ponte sempre di 8 chilometri collega le isole Zeeland e Fionia.
    Una volta si viaggiava senza fine con dei traghetti, ora in un zip si va a Malmo o Copenaghen a cena o al bar.....
    Fa impressione guardare l'orizzonte attraverso l'abitato vichingo del VIII - IX secolo e invece dei knarr o dei drakkar vedere le pale eoliche e il ponte........

    indirizzo per web album è: http://picasaweb.google.com/iperboreo50/Fo...laggioVichingo#




    alla prossima..............

    :salute: :salute:
     
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  11. pora reitia
     
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    Caro iperboreo di Vineta cosa mi potresti dire?

    http://it.wikipedia.org/wiki/Vineta

    http://de.wikipedia.org/wiki/Vineta
     
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  12. iperboreo50
     
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    CITAZIONE (pora reitia @ 22/9/2010, 21:06)
    Caro iperboreo di Vineta cosa mi potresti dire?

    http://it.wikipedia.org/wiki/Vineta

    http://de.wikipedia.org/wiki/Vineta

    :vandal:

    “il mistero di Vineta”

    Per fare un ragionamento che fili mi appoggio ai testi dei due indirizzi che hai proposto:

    da Wikipedia
    Vineta (anche Jumme o Jumneta, comunemente identificata con Jomsborg) era la città commerciale più potente della costa baltica dal X al XII secolo.
    Fu fondata nel 500 d.C. da alcuni vichinghi, probabilmente di religione scandinava. Essi erano vincolati da un regolamento che imponeva loro la pace all'interno ma li costringeva a difendere la città dagli esterni fino alla morte. Il commercio era la principale fonte di reddito, ma i guerrieri della città erano mercenari e si mettevano al servizio di chiunque li pagasse per combattere per lui.
    Della città si ha testimonianza scritta per la prima volta in un testo del 1240 d.C. circa, la Jómsvíkinga saga. Vineta combatté duramente contro il re di Svezia, Norvegia e Danimarca tra il 980 d.C. e il 1150 d.C., ritardando così la cristianizzazione della Scandinavia.
    La leggenda vuole Vineta sprofondata nel mare in seguito ad un uragano, provocato, secondo testi cristiani, dalla credenza nell'immoralità del popolo della città. Le ricerche della città sommersa sono in corso.
    Secondo la Jómsvíkinga saga la città si troverebbe tra la Germania e la Polonia.


    E dal secondo indirizzo la foto image

    Qui ci sono diversi nomi degli insediamenti che si presume essere stata Vineta, tra cui Wolin ed è da qui che parto:
    Si dice che Vineta fosse una città dove vivevano Jomsviching…. Nella presentazione del festival vichingo e degli slavi, avevo detto che la città di Wolin era anche chiamata Jomsborg perché abitata in parte da Jomsvichings, una popolazione mista di scandinavi e slavi che per varie ragioni si era insediata su quel isola. Le particolari regole che si sono dati jomsvichings, ossia fedeltà, onestà reciproca, niente mogli ne altre donne, determinazione nella battaglia, mai lasciare solo il commilitone ferito o caduto, e altre di queste regole hanno fatto pensare ad un gruppo di berserkir in cerca di una casa tutta per loro. Nel periodo attorno al X secolo diversi regnanti scandinavi avevano prima sciolto le loro guardie composte da berserkir e poi proibito questi gruppi di feroci guerieri. Allora molti si sono dati al banditismo per conto proprio o sfidando i contadini alla lotta dopo averli uccisi,si impossessavano delle terre, moglie, figli e schiavi dell’ucciso. Si sono così creati dei ricchi feudi di bersrerkir in continua minaccia per i piccoli regni. Continuamente cacciati dalle forze di vari Jarl passati al cristianesimo, hanno cominciato offrire le loro capacità militari a vari reali in difficoltà. (“I Berserkir tra realtà e mito” di Luisa Oitana ed. dell’Orso).
    Uno di questi reali, si dice, era il re polacco Boleslaw il Coraggioso che gli chiese di proteggere le coste dalla Polonia dalle incursioni dei pirati..
    In uno dei testi si legge che il re danese Harald il “Dente Blu” scacciato dal trono dal suo figlio era morto in un castello tra i Jomsvichings, ebbene, Harald era morto a Wolin nel 987.
    Un'altra cosa che potrebbe legare i Jomsvichings alla città di Wolin è questa: essendo stati cacciati dalle loro terre dall’avvicinarsi del cristianesimo che contrastava il loro modo di vivere, si sono opposti a tutte le manifestazioni della nuova religione. Appunto a Wolin poteva entrare chiunque, da qualsiasi parte venisse, di qualsiasi religione fosse, purché non mettesse in mostra i simboli cristiani ne svolgesse apertamente i riti di questa religione. A Wolin hanno messo mercato genti da tutta Europa e dall’Asia minore, potevano professare le loro religioni e in quel tempo cristianesimo era già presente, ma non potevano esporre croci. (Adamo di Brema – Cronache della chiesa di Hamburgo 1074) Infatti questa zona della Pomerania è diventata cristiana dopo diverse battaglie condotte sia dal primo sovrano polacco Mieszko 1° sia dagli danesi che con continue invasioni (crociate danesi) cercavano a riportarli alla retta via. Suppongo che né il sovrano polacco né i danesi dimenticavano la causa più vera delle guerre ….. quella economica. Assoggettare o annientare una città ricca era più importante che portarli sulla strada della salvezza………idea mia ovviamente..
    Passo alla seconda considerazione: in tutti i testi e leggende che parlano di Vineta, si dice che questa era una città grande, la più grande sul Baltico, che era ricca e potente……
    Se guardiamo la cartina sopra, vediamo diversi siti dove forse poteva trovarsi Vineta. Tutti si trovano su due isole nel estuario del Oder, Wolin e Usedom. Ed è allo sbocco del Oder che la leggenda pone questa “fantomatica” città.
    Secondo tutti atti, cronache, resoconti, dei romani, arabi Ibrahim ibn Jakub, Ibn Said al-Garnati e chiunque fosse passato di lì la città più grande nel Baltico occidentale era Wolin. Aveva le fortificazioni con 12 porte di accesso alla città, un porto con la banchina per scaricare le merci di 300 metri, scavi eseguiti negli ultimi decenni hanno riportato alla luce le fondamenta dei magazzini lungo la banchina del porto, resti delle case di tipo lussuoso e tanti altri reperti. Ricordo che in nessuno dei siti eventualmente presi in considerazione, sono stati trovati dei reperti di una città al completo. Nel momento del suo splendore Wolin era abitato da quasi 10000 abitanti. Non c’era una città sul Baltico di queste dimensioni, ne Hedeby ne Ribe, ne Birka….
    In tutta l’isola c’erano una ventina di insediamenti fortificati a protezione della città principale. In una di queste fortificazioni recentemente è stato trovato un tesoro di diverse migliaia di monete arabe. Complessivamente le terre della tribù slava dei Woliniani (Weluziani) avevano un estensione di 1.2 mila chilometri quadrati.
    La città alla fine del X secolo si era affrancata dalle influenze polacche e conduceva una propria politica estera. Ne è la testimonianza l’ambasciata indipendente dei Woliniani al re della germania Enrico II.
    In nessun altro sito proposto da quella cartina sono state trovate le testimonianze di questa grandezza.
    Nel periodo fino al anno 100 queste terre avevano visto la migrazione dei popoli germanici come cimbri e goti che dalla Scandinavia si spostavano verso il Mar Nero e verso l’Impero di Roma. Già in questo periodo i commercianti da Roma arrivavano sull’isola per acquistare l’ambra, sull’isola sono state trovate molte monete romane, Racconta una leggenda medioevale nella “vita di san Ottone di Brandemburgo”, che la citta Julin (uno dei nomi della città di Wolin nelle epoche passate) era stata fondata niente meno che da Julio Cesare……ancora nel XII secolo, racconta la leggenda, in città stava una colonna-obelisco in sua memoria, inoltre in città era custodita una lancia di Julio Cesare…………..leggenda ma significativa dei traffici già nel periodo romano.
    Vorrei ricordare che queste terre facevano parte nel periodo del bronzo della cultura di Ertebolle e successivamente del Vaso Campaniforme. Dalla Scandinavia lungo il fiume Oder e poi con Lysa Luzycka si arrivava agli affluenti del Danubio e da li fin dove uno voleva……..
    Slavi sono arrivati in queste terre attorno al quarto secolo estendendosi fino al fiume Elba. Avevano tutto il tempo per organizzarsi……….niente nasce da nulla, per fondare una città della potenza e grandezza di Wolin ci è voluto del tempo. Germani, vichinghi, Slavi…………….
    Questa grandezza costruita in tempi lunghi è stata distrutta da tre successive aggressioni danesi, del 1173, 1177 i 1184. Alla fine di una città di 10000 abitanti è rimasto un villaggio. Ma la vecchia grandezza non è stata dimenticata, pian piano il commercio è ripreso, sono state costruite nuove fortificazioni e infine Wolin ha nuovamente ricevuto il titolo di città e nel 1365 è diventata parte della Hansa di Lubecca entrando così tra le città della Lega Anseatica.
    Torniamo ai nomi dati a Vineta Jumme – Jumneta.- Jomsborg
    Wolin prima di chiamarsi così, si chiamava Julin – Luijania (Ibn Said al-Garnati) –– Jumne (Adamo di Brema) – Jomsborg
    La leggenda parla di una città sprofondata nelle acque per i peccati dei suoi abitanti. Non ci fu nessun evento catastrofico di questo tipo nel Baltico, i fondali lungo le coste delle due isole, Wolin e Usedom sono bassi e una “grande e potente città” sprofondata per ordine divino sarebbe stata trovata da tempo…………..

    Ritengo quindi che è Wolin la leggendaria città Vineta

    :salute: :salute:


     
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  13. dedalonur9
     
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  14. pora reitia
     
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    Danke schön :viching: :salute: :viching:
     
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  15. iperboreo50
     
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    CITAZIONE (pora reitia @ 24/9/2010, 22:28)
    Danke schön :viching: :salute: :viching:

    alla tua... :salute:


    :vandal:

    Fortezze vichinghe

    Nelle precedenti puntate abbiamo visto le città e villaggi vichinghi circondati da un vallo con palizzata in cima. All’interno delle città e villaggi c’erano diverse case dei contadini, commercianti, artigiani ecc. Ma c’erano anche delle case di una forma particolare – ricordavano la sagoma di una nave e vi abitavano diverse decine di uomini, donne, bambini, tra 30 e 50 persone in una casa. Erano case dei combattenti vichinghi.

    Ad un certo momento della storia danese, attorno al 980, sono sorte alcune fortezze con la funzione esclusivamente militare con dentro delle guarnigioni di centinaia e a volte più di mille guerrieri vichinghi.
    Nella cartina qui sotto sono indicati luoghi di queste fortezze, 4 in odierna Danimarca e 2 in quella che oggi è la Svezia (Scania) e allora era sempre Danimarca.

    image

    Ma perché era nata questa esigenza?
    Qui dobbiamo tornare un po’ indietro nel tempo…….
    Nel periodo del ferro, pochi terreni arabili e moltitudine di bocche da sfamare ha portato ad un’emigrazione delle popolazioni germaniche verso esterno. Erano partiti angli, sassoni, cimbri, goti….
    Tutti questi popoli troviamo successivamente alle prese coi romani. Alcuni ritornano nella vecchia patria portandosi dietro le ricchezze depredate nelle battaglie e gli schiavi.
    Visto la relativa facilità di procurarsi tutto questo, molti altri si recano a combattere contro di chiunque e si procurano così le ricchezze e quindi il potere da mostrare e far pesare agli altri.
    Nasce lentamente un’aristocrazia militare.
    Nella classica società germanica divisa in clan, schiavi, liberi e nobili, sono questi ultimi, i Jarl a formare una propria guardia di alcune decine di guerrieri di ventura con la quale recarsi a guerreggiare, sia in terra che sul mare. Nasce o piuttosto si potenzia una pirateria organizzata nei villaggi stra affollati.
    Lentamente i Jarl e loro guardie si offrono come protettori delle fattorie e delle città da altri corsari (vedi Jomsvichings), gli uni prevalgono sugli altri e quando arriviamo nel VIII – IX secolo abbiamo tutti i presupposti per una guerra civile.
    Diversi Jarl con loro guardie si alleano con altri per prevalere sulla “concorrenza”, si auto nominano principi o re.
    Sono queste guardie che costruiscono le case di una forma particolare che ricorda un’imbarcazione. Ci stanno dentro tutti, 30-50 guerrieri e loro famigliari in uno stanzone unico. Con loro in una camera separata sta il capo, Jarl con sua donna e i suoi figli. In alcuni casi le donne vengono estromesse dalla combriccola e soli uomini vivendo nell’esaltazione guerresca si lasciano andare a delle pratiche e riti di particolare ferocia.
    Nascono così le comunità di uomini orsi e uomini lupi.

    Contemporaneamente nelle terre attorno, quelle abitate dalle tribù slave succedono le stesse cose……
    Anche lì per le stesse ragioni nasce un’aristocrazia militare.
    I capi – voivoda, formano delle “druzyna” (da slavo antico Drug = amico, Druzba = amicizia), gruppi di combattenti affiatati che si danno alla conquista territoriale e quella marinaresca. Anche da loro varie druzyny si mettono insieme al comando di un kniaz - principe, fanno alleanze per mantenere il potere e guerreggiano contro i Re che disperatamente cercano di riunificare le tribù vicine. Sarà questa quasi guerra civile nelle terre russe che farà affluire dalla Svezia i vichingi Variaghi. Questi a generale richiesta metteranno la parola fine alla guerra interna russa e canalizzano le voglie guerresche verso esterno……verso il Bisanzio, Mar Nero e il Caspio, il Mediterraneo………

    Ma torniamo nuovamente in Danimarca.
    La fine alla guerra civile mette il Re Grom. Suo figlio Harald “dente blu” (quello che morirà in esilio a Wolin) per avere il controllo del territorio decide di costruire delle fortezze con personale militare e loro famiglie.
    Ci sono tre tipi di queste fortezze (foto)

    Fyrkatimage Trelleborg image Aggersborg image

    Hanno tutte la stessa pianta base.
    Una fortificazione circolare, un bastione alto pochi metri con una palizzata in cima e un fossato davanti.
    Questi bastioni sembrano di terra ma è solo un’impressione….se lo fossero si sarebbero squagliati dopo ogni disgelo o dopo le piogge. La base del vallo è fatto con massi di grande dimensione, in mancanza di massi si usavano delle gabbie di tronchi riempiti con pietrame, terra, detriti vari. Cassoni così riempiti si posizionavano in cerchio e sopra si mettevano altri tronchi a X misti a pietrame. Il tutto veniva coperto dalla terra formando un tutt’uno, in cima si preparava un camminamento a riparo di una palizzata.

    Ogni fortificazione circolare aveva 4 porte collegate tra loro da due strade rettilinee pavimentate coi tronchi e pietrame, queste 2 strade dividevano l’interno della fortificazione in quattro zone uguali come dimensione.
    In ogni quarto ci stavano 4 case messe a quadrato per un totale di 16 case. Nel cortile interno di ogni quadrato si trovava una piccola costruzione, probabilmente un’officina, fucina del fabbro o altro…
    Le case all’interno erano tutte dello stesso tipo. A forma di nave, lunghe mediamente 30 metri, larghe 5 alle estremità e 8 metri nel mezzo. Dentro, uno spazio comune lungo 18 e più metri per i guerrieri e loro famiglie. Ad un’estremità la stanza di 6 metri per il capo banda o Jarl e famiglia e all’altra estremità uno spazio per attrezzi, forno, e altro. In una casa così vivevano da 30 a 50 persone. Per ognuna di queste case servivano 66 tronchi di grandi quercie….. In una fortificazione standard di 16 case ci stava una guarnigione di circa 800 persone. (le foto dell’interno di queste case sono nel album web di Ribe)

    Lo schema base poteva essere ingrandito. Nella fortezza di Trelleborg, fuori dal vallo principale erano sistemate a semicerchio altre 15 case uguali a quelle dell’interno e protette da un altro vallo più piccolo. Nello stesso spazio tra due cerchi di difesa si trovava anche un cimitero con 157 sepolture.

    Mentre nella più grande fortezza vichinga, quella di Aggersborg, di quadrati da 4 case c’erano 12 per un totale di 48 case.

    Queste fortezze erano rimaste in servizio per pochi anni non più di 20 e poi sono state abbandonate.
    Uno spreco di risorse notevole. Pensare che per costruire la fortezza di Aggersborg sono stati tagliati 5000 alberi di quercia…….

    Vichinghi di oggi invece hanno fatto una cosa encomiabile. Hanno rimesso in piedi loro vecchie e abbandonate fortezze, costruito nelle vicinanze di villaggi vichinghi (skansen) e musei con reperti delle fortificazioni.

    Qui di seguito l’indirizzo del mio web album con le foto e commenti della fortezza di Trelleborg e Fyrkat, compresi villaggi skansen e museo

    http://picasaweb.google.it/iperboreo50/For...lleborgEFyrkat#


    :salute: :salute:
     
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95 replies since 10/9/2010, 00:51   10255 views
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