Riti Antichi del Passato

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  1. SaCraba
     
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    CITAZIONE
    complimentissimi Crab...

    ^_^ grazie dedalo..


    La Tuva

    Rito agrario di propiziazione nella festa di S.antonio abate.Di Felice Cherchi Paba


    La sera del 16 gennaio,vigilia della festa di S.Antonio abate,patrono in Sardegna dei pastori e degli agricoltori,nelle parrocchie delle più importanti zone nuragiche dell'Isola come l'Ocier Reale (?),Barigadu,Mandrolisai,Marghine e Barbagia,fino a Dorgali,ha luogo l'accensione della "tuva" : colossale tronco cavo di secolare quercia appositamente scelta nelle prossime montagne della parrocchia.

    La quercia viene abbattuta a colpi di scure e mai segata,e trasportata solennemente sopra un carro infiorato e trainato da tre robusti gioghi; un lungo corteo di carri e di uomini a cavallo segue l'infiorata tuva sopra la quale un tibicine suona e altri cantano festosamente tra spari,libazioni e grida di giubilo.

    Giunto il corteo davanti alla chiesa,tra le ali festose del popolo ,la tuva viene scaricata e sistemata diritta in centro al piazzale,ricoperta di fiori ed erbe aromatiche silvestri e sormontata da una croce di pervinca,timo, mirto ,rosmarino o altre piante odorose.

    Talvolta le tuve sono tre e, nel caso,vengono sistemate ritte,in linea,di fronte alla chiesa con nel mezzo la più alta che reca la croce; se sono in numero maggiore si dispongono in circolo con in centro la più alta.

    All'imbrunire il sacerdote asperge le tuve di acqua lustrale e si dà fuoco all'esca,e da quel momento ha inizio il tripudio pagano; tutta la notte,al riverbero delle alte fiamme e al suono delle antiche launeddas o più sovente all'ossessivo ritmo d'un coro polifonico,si balla intorno alla tuva fino alle ore piccole.

    Nella casa del priore della festa,del capo dei pastori,vi è tavola imbandita con cumuli di carni arrostite,verdure,formaggi,abbondanza di dolci,vini e caffè, e i commensali si avvicendano entrando e uscendo e le catene del ballo si sciolgono e si ricompongono senza soste, e si beve e si canta in tutto l'ampio piazzale.

    Il ballo che si faceva in passato intorno alla tuva,detto " bìcchiri" ,muoveva,come tutti i balli sardi,da destra a sinistra,da prima lentamente con passo quasi zoppicante,in due tempi,e ricordava il ballo descrittoci da Eliodoro ( Aitiopika) che facevano i sacerdoti fenici intorno all'altare di Baal; poi il ballo prendeva un ritmo saltellante,con moto rotante.

    Finito il ballo,a notte alta o alle prime ore del mattino ,restavano intorno alla tuva cantori e poeti estemporanei,coristi e bevitori che si intrattengono fino alle prime luci dell'alba,accaldati dal vino e dalle gigantesche fiamme alimentate nel cavo tronco,dall'immissione dei grossi rami della stessa quercia.

    Di primo mattino,giorno della festa,le donne escono di casa con palette e recipienti per prendere le brage della tuva con le quali si riaccende tradizionalmente il focolare domestico.

    La tuva viene lasciata ardere fino alla completa combustione,per due o tre giorni ,durante i quali in passato i pastori e gli agricoltori raccoglievano le ceneri (specie a Paulilatino,che è centro nuragico importante nell'Isola) per spargere nei pascoli,negli orti e nei seminati al fine di propiziare i raccolti e distruggere gli insetti dannosi alle colture...


    continua....


    CITAZIONE
    Secondo la tradizione il 17 gennaio, giorno della festa di Sant'Antonio Abate, si aprono in Sardegna i festeggiamenti del Carnevale, una delle feste più sentite e vissute dell'Isola, con manifestazioni che si protraggono fino al mercoledì delle Ceneri, raggiungendo il culmine nell'ultima settimana, in particolare, il giovedì e il martedì grasso L'origine di questa festa ha radici molto antiche e la stessa etimologia del nome può essere ricondotta a due locuzioni di origine latina. La prima rimanda all'espressione . "carrus navalis" che, nella Roma antica, designava un grande carro a forma di barca portato in processione nel mese di febbraio per lo svolgimento di particolari riti di purificazione dedicati a Dioniso.
    www.abiesmap.it/index.php?mact=News...nt01returnid=59

    Carrus Navalis sorta di Tuva? :unsure:

    CITAZIONE
    QUERCIA

    L’imponente albero di quercia è sempre stato grandemente rispettato in ogni epoca.
    Le sue radici profonde hanno una forte relazione con l’acqua, per questo è molto spesso colpito dai fulmini. Ciò è probabilmente il motivo per cui la quercia era dedicata a Zeus dai Greci, a Giove dai Romani, a Donar e Tanaris da Teutoni e Celti. La capacità di attrarre i fulmini fa si che tradizionalmente si sconsiglia di cercare riparo sotto un albero di Quercia durante i temporali.
    Alla quercia erano associate anche divinità femminili: la nutrice Ana o Dana, la dea madre celta, si rivela nell’albero di quercia, dimora e fonte di nutrimento per molti animali.
    Nelle radure sotto la sacra quercia si tenevano i giudizi o ci si appellava agli dei per un consiglio. Se venivano dette bugie sotto questo albero la comunità veniva colpita dalla sfortuna e la quercia non avrebbe più prodotto ghiande molto stimate come surrogato della farina di grano e cibo per i maiali. I voti erano fatti sotto la quercia, Socrate stesso prestò giuramento “sotto la quercia”. E i re inglesi piantavano quest’albero in occasione dell’ incoronazione. I Celti consideravano l’albero della quercia come la porta di passaggio dal vecchio al nuovo anno che iniziava con il solstizio d’estate.

    www.drhauschka.it/qualita/piante/ve...hp?name=quercia



    Edited by SaCraba - 30/1/2010, 15:29
     
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32 replies since 5/1/2010, 16:30   5612 views
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