Riti Antichi del Passato

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. SaCraba
     
    .

    User deleted


    :unsure: apro questa discussione per poter raccogliere materiale sulle vecchie usanze religiose sarde... porto qui la discussione sull'antico strumento musicale "Rana e' canna" o "strokki arranasa" che veniva usato durante la Settimana Santa.

    Stumenti musicali sardi antichi. Dal libro di Don Giovanni Dore
    Rana 'e canna - stroki arranasa

    image

    image

    Primitivi significati simbolici e allegorici

    Le canzoni ed i congegni fonici ,che affondano le loro radici nel totemismo,coi quali si imita un rumore della natura (tuono,vento,pioggia,mareggiata,etc...) o la voce di un animale,appartengono al patrimonio culturale più antico.
    " la mimesi di voci di animali si sono mantenute nel colmo delle culture superiori,e si ritrovano nella tradizione egizia,vedica e tibetana...... Voci d'avvoltoio e di aquile sono simboli sonori della luna nuova e del Dio della folgore e dei tuoni; voci di rana producono la pioggia e la fertilità.
    "Gli inni al Dio Agni vanno eseguiti con toni bestiali ed i canti rivolti a Vrihaspati sono intonati a modo di pavone".
    "a seconda del Dio al quale si rivolgevano i sacerdoti vedici,mutavano il timbro della voce."
    "Dinanzi a Soma mormoravano come Api,dinanzi a Indra muggivano come tori e così diventavano api e tori nella loro essenza intima".

    Così un tamburo di pelle di caprone,veniva usato come " caprone del tuono" in conseguenza al suono cupo e ruvido.
    Lo stesso strumento di pelle di toro veniva usato per iculti fallici.
    I riti più comuni,nei quali lo strumento veniva usato erano i riti funebri o pluviali,quelli di magia amatoria fallica e le cerimonie di iniziazione e di nascita.

    I riti pluviali corrispondono al ciclo dell'anno ,primavera-estate.
    "Le cerimonie falliche appartengono simbolicamente alla primavera e si estendono fino al periodo solstiziale,mentre i riti di nascita hanno inizio col solstizio invernale e appartengono alla pre-primavera."

    Così, i rumori di raganelle e di sonagli,lo schiocco della frusta e il cozzo delle catene,durante le feste di pre-primavera ,non sono simboli fallici ma bensì di crescita piena,dotati anche di forze apotropaiche.


    CITAZIONE
    SCIAMANI:

    "Lo sciamano è un esperto della comunicazione estatica tra il naturale e il soprannaturale. Il suo compito è quello di trovare i mezzi più adeguati atti a risolvere una crisi già in atto o a prevenire crisi future. Il rito sciamanico è un tentativo di risolvere i problemi del mondo naturale attraverso il contatto estatico con il soprannaturale".

    MUSICA

    "Ogni qualvolta un rito magico raggiunge l’apice assistiamo a un canto, a una recitazione enfatica o mormorata, a un ruggito o ad un grido, ad un sibilo o ad altri suoni prodotti dagli stregoni".
    Curt Sachs ha suggerito che l’origine della musica è da cercare nel potere magico del suono sulla materia.

    La musica appare subito come elemento costitutivo del rito e gli strumenti musicali in questo contesto mitologico hanno una funzione simbolica.

    Abbiamo così strumenti maschili e femminili, che possono essere suonati rispettivamente solo da uomini o solo da donne. I sonagli a collana o a braccialetto, che sottolineano ritmicamente i movimenti della danza, sono a loro volta degli amuleti. La sonagliera di zucca, o maraca, è uno strumento particolarmente magico utilizzato dagli sciamani per comunicare con i poteri soprannaturali o con gli spiriti degli antenati. Il tamburo è da sempre uno strumento sacro, dotato di diversi attributi secondo il tipo/funzione: tamburi reali, guerrieri o funebri. A questa specializzazione è seguita poi la differenziazione dei suoni/strumenti. Il tamburo è associato alla terra, alla luna, ai riti di fertilità, cosi come al cielo, al tuono e alla pioggia. Gli idiofoni a sfregamento (raspadores) generalmente vengono associati alla morte e ai riti funebri. I flauti sono legati a un simbolismo fallico e ai riti collegati con l’idea di fertilità e di resurrezione. La tromba si associa con la morte, coi riti crepuscolari e alla guerra. La tromba ricavata dalla conchiglia marina partecipa a un simbolismo tanto complesso quanto universale, che la associa alla fecondità, alla morte e resurrezione, al vento e a soffio divino.

    http://www.airesis.net/ArtedelleMuse/muse%...use%20zuffi.htm

    CITAZIONE
    Rane e ombrelli

    In molte culture la rana è considerato un animale importante in quanto è legato all'arrivo delle piogge, che sono essenziali per la vita di uomini, animali e piante. Un mito africano (popolazione Bantu) racconta che una volta per giorni e giorni dal cielo non scese acqua. Tutti gli animali si riunirono molto preoccupati e decisero che, divisi per specie e a turno avrebbero invocato la pioggia. solo le rane, giunto il loro turno e dopo aver gracidato per ore, riuscirono a far addensare grosse nubi nere nel cielo e a far scendere abbondante pioggia. Da allora, afferma il mito bantu, gli uomini quando sentono gracidare le rane con insistenza sanno che pioverà.
    Anche presso alcune popolazioni asiatiche la rana è considerato un animale molto importante perchè strettamente legato alla pioggia e alla vita. In Birmania la popolazione Kayan utilizza dei particolari tamburi chiamati Klu o Phasi o tamburi delle rane.
    Questo nome è dovuto al fatto che su questi tamburi sono raffigurate, oltre ad altri animali di buon augurio, proprio delle rane.
    Verso la metà di aprile i Kayan celebrano la festa del klu, durante la quale suonano questi tamburi per invocare benedizioni sul nuovo anno e per strappare dal cielo le piogge. Afferma infatti un detto Kayan: " La rana grida, viene la pioggia. Se la pioggia cade, il pesce guarda in alto, l'acqua aumenta. Aumentando l'acqua, l'elefante tira. Se l'elefante tira, i tronchi scivolano. Scivolando i tronchi, la nazione prospera".

    http://www.pimemilano.com/index.php?l=it&idn=388

    CITAZIONE
    La nascita della pioggia
    Al principio, quando ogni cosa era nuova e tutto era stato fatto da poco, non pioveva. Ciò era un bel guaio, un guaio tanto grosso che tutti gli animali si riunirono e decisero di invocare ad alta voce il cielo affinchè mandasse la pioggia.

    Si divisero così in vari gruppi, secondo le diverse specie, e gli elefanti per primi si misero a barrire a tutto spiano. Ma la pioggia non venne. Provarono allora i rinoceronti; tutti i rinoceronti assieme. Ma la pioggia non venne.

    Provarono le giraffe, poi le antilopi, poi i leoni (e i loro ruggiti parevano toccare il cielo); ma la pioggia non venne. Provarono tutti gli animali, pure i piccoli, pure i piccolissimi. Ma la pioggia non venne.

    Erano rimaste solo le rane. Toccava a loro provare, e gli altri animali le pregarono di invocare la pioggia dal cielo. Le rane accondiscesero tutte.

    Era così assordante il loro grido, così monotono, che il cielo, per attutirlo, si coprì di nubi. Tante, enormi nubi.

    Inutilmente, però. Il gracidare delle rane riusciva a penetrare attraverso la spessa cortina. Alla fine il cielo, stanco di udirle, tentò di affogarle con l'acqua. Piovve.

    Avendo ottenuto quel che volevano, le rane tacquero. Essendo piovuto, l'erba crebbe e gli altri animali si sparpagliarono per ogni dove a mangiare. Solo le rane rimasero nelle buche ove l'acqua si era fermata (laghi e stagni) perchè, avendo fatto piovere, si consideravano padrone dell'acqua. E lì son sempre rimaste, cercando il cibo fra la melma.

    Ancor oggi, quando gracidano, non lo fanno per nulla: lo fanno per chiamare la pioggia.

    Mito Africano.

    http://www.specialissimo.it/racconti/racconto-17.asp


    Quando venne creata la terra ogni animale aveva una sua funzione. Tutti servivano a qualcosa.
    I pesci popolavano i mari e i laghi, gli uccelli il cielo, i grossi animali le pianure estese.
    Solo le rane non avevano un loro posto e una loro funzione; così si riunirono tutte e cominciarono a chiedere al cielo un aiuto.
    Il cielo non sapendo cosa fargli fare, e rendendosi conto che mancava ancora la pioggia, decise che le rane sarebbero state le "chiamatrici" della pioggia.
    Ed è per questo che quando le rane cantano, la pioggia arriva

    CITAZIONE
    La Dea madre come Rana o Rospo

    Nel corso di una ricerca su questo animale particolare, è stato notato che il rospo viene sempre menzionato, dalle civiltà primordiali fino ad arrivare ai nostri giorni, sotto varie forme.

    Novemila anni fa, nelle culture pre-indoeuropee dell’antica Europa, dell’antica Anatolia e del Mediterraneo, la Dea Madre veniva raffigurata come un rospo.
    Le raffigurazioni del rospo e dell’ibrido donna-rospo nel corso dei millenni fino al giorno d’oggi vengono sempre associate alla Madre Terra, simbolo di fertilità e maternità, ma anche di morte e quindi di rigenerazione all’interno dei cicli del tempo.

    Anche nel Nord che nel Sud America sono presenti un insieme di miti che mettono in relazione il rospo con la terra come rappre sentazione animale della Dea Madre Terra, contemporaneamente distruttrice e generatrice della vita.

    Le civiltà dell’America centrale vedono il rospo come dualità, benefico divoratore, che si trasforma in una sciamana femmina padrona della terra e del fuoco, creatrice delle arti magiche come delle arti pratiche dell’agricoltura che lei ha donato all’umanità attraverso la mediazione di un eroe mitologico.

    In una leggenda azteca, la rana era origine dell’intero universo: Quetzalcoatl, il dio serpente-uccello e Tezcatlipoca, il dio mago-giaguaro, la trovarono nel mare primordiale. Ne divisero il corpo a metà e con esso crearono il cielo e la terra.

    Nelle tradizioni dell’America precolombiana la rana era portatrice di salute, teneva lontano il male e le energie negative. La dea Ceneotl, patrona delle nascita e della fertilità, era rappresentata come una rana.

    Presso gli Olmechi, promotori di quella che è considerata la cultura madre dalla quale originarono le diverse civiltà messicane, i re perti archeologi hanno evidenziato l´ossessionante presenza dell´immagine del rospo, accanto a quella del giaguaro, nell´iconografia religiosa e mitologica .

    L´associazione del rospo con la fertilità è evidente anche in uno schema iconografico comune dell´arte olmeca in cui il rospo è in posizione "a gambe di rana". Questa postura, chiamata anche "postura india", è le posizione normale del parto fra le antiche e attuali popolazioni locali. Inoltre, le secrezioni del rospo sono dotate della proprietà di aumentare le contrazioni durante il parto, per cui l´associazione rospo/fertilità acquisisce un significato che va oltre quello meramente simbolico.
    Nelle leggende cinesi, il rospo è un mago che detiene segreti preziosissimi. In un racconto popolare, quello inerente alla festa di Mezz’autunno, tratta di "Chang E, la Signora della Luna” che si trasformò in un rospo a tre zampe quando salì sulla luna. Dai tempi più antichi, vari elementi di questo mito sono stati intrecciati: la luna, l’essenza femminile (yin), l’acqua e gli anfibi (il rospo). Questo racconto, di origine indiana, viene narrato e ripetuto ancora oggi alla Festa di Mezz’autunno.

    Nell’antico Egitto la dea Heket, la Dea-rospo (o Dea-Rana) assiste le donne nel parto, rappresenta lo stadio germinale del grano e aiuta ogni giorno il sorgere del sole. Come dea della nascita assiste al parto dei figli dei re, ed ha un ruolo importante nel mito della morte e della rinascita del dio Osiride. Protettrice delle nuove vite, era invocata come protezione durante il parto o per difendere l’unità familiare e custodire la casa.


    Il motivo stilizzato del rospo è così comune da convincerci che l´animale anche in Europa fu sacralizzato e il misterioso potere sulla vita che a lui si attribuisce continuò a manifestarsi nella coscienza dei popoli europei anche molto tempo dopo la dissoluzione dell´Europa antica; anzi, si può dire che il rospo come archetipo della fecondità femminile è giunto fino ai giorni nostri, come dimostra la tradizione tirolese e tedesco-meridiona le attraverso i "rospi votivi" offerti dalle donne nelle chiese locali allo scopo di ottenere figli, per avere un parto facile, per guarire da malattie ginecologiche.


    Il rospo nei dialetti italiani è conosciuto come fata, in quelli tedeschi come hexe (strega), in quelli ucraini come bosorka (strega), in quelli polacchi come czarownika (strega). Sempre nell´Italia settentrionale i rospi o le rane vengono spesso chiamati con nomi quali il Signore, la Madonna, San Giovanni, San Martino , evidenti cristianizzazioni di una sacralità anteriore.

    http://www.mondo-doula.it/articolo.asp?ArtID=41

    imageimage

    citazione Arruiasa de Ghentiana
    CITAZIONE
    da noi (alta marmilla ndr.) si chiama stroki arranasa (imita rane)

    mi sa che si usava con i matrakullasa il venerdi santo
    e comunque come gioco per bambini

    x Arruiasa..
    mi è stato detto che su stroki arranasa (in un paese vicino a Ruinas) è attualmente utilizzato.Lo strumento è molto antico,ed è fatto con canna.... qualcuno lo conserva gelosamente come fosse sacro tirandolo fuori ogni anno per usarlo durante la Settimana Santa.

    :lol: è incredibile...

    ps: se su stroki arranasa serviva per invocare la pioggia.. a cosa servivano i matrakullasa?
    CITAZIONE
    Matraca significa raganella (anche se in senso lirico e non come batrace - animale) in spagnolo.

    CITAZIONE
    La "Raganella" è uno strumento idiofono a pizzico diretto consistente in una RUOTA DENTATA di LEGNO che fatta girare, con i denti a contatto di una lamella (anch'essa di LEGNO), produce un caratteristico rumore simile al gracidio delle rane: da qui il nome appunto "Raganella"(nome comune degli anfibi anuri membri della famiglia degli ilidi).

    http://www.laraganella.com/la_raganella.php/

    CITAZIONE
    http://www.atelierdimusica.it/admin/view_t...tion=view&id=26
    Le raganelle:

    Questo crepitacolo chiamato in dialetto veneto: racola, ranèla, sgrèla, sgrèja,grèla, gretola, crècola, ribega, gratola, grea, grèga; veniva usato in tutta la cristianità durante il periodo in cui si diceva ai bambini che “ le campane erano andate a Roma” e si ritrova in ogni paese con nomi onomatopeici, come rokanain Grecia, carrara nei paesi ispanici, grécelle nelle regioni francofone, rattler o cracker nei paesi anglosassoni, grzechotka in Polonia.

    Durante la cerimonia del “mattutino delle tenebre”, che si teneva nelle sere di mercoledì, giovedì e venerdì santo, mentre i preti cantavano le lamentazioni di Geremia, a cominciare dal peccato di Adamo, si spegnevano ad una a una le candele, finchè arrivati al tradimento di Giuda, la chiesa piombava nel buio.Esplodeva allora un fragore quasi forsennato, prodotto con le raganelle, ma anche con colpi di piedi e di mani sui banchi, a rievocazione del grande misfatto, in ricordo dei clamori delle turbe di Giudei venuti a catturare Gesù, ma nel solco della tradizione pagana di espellere gli spiriti maligni con strepiti e fragori.

    Alla fine del mattutino c’erano anche ragazzi che sul sagrato della chiesa si mettevano a battere per terra con forza lunghe pertiche, fino a ridurle in pezzi, per batter i peccati o per ricordare le botte prese dal Signore.
    I pezzi di legno venivano poi raccolti dal sacrestano e servivano per il fuoco che veniva acceso e benedetto il sabato santo.
    Il giovedì mattina, dopo la messa rievocante l’ultima cena, si “legavano” le campane in segno di lutto.
    Al loro suono si sostituiva quello del, “ gròlon” collocato nella cella campanaria e azionato a mano. “Il grolon”, era una cassa di legno sulla quale battevano delle specie di martelli, pure in legno, posti all’estremità di lunghe leve elastiche; queste erano messe in tensione da un rullo dentato mosso da una manovella. Il “grolon” era sistemato nella cella campanaria e il campanaro, per suonarlo, doveva salire ogni volta in cima al campanile.

    http://www.alexamenos.com/index.php?itemid=139&page=2

    CITAZIONE (iperboreo50 @ 1/1/2010, 19:14)

    a proposito di raganella

    viene usata durante la festa ebraica di Purim per coprire il nome del perfido ministro babilonese Haman

    CITAZIONE
    da: http://festeebraiche.it/Purim/Storie/default.htm

    Con la distruzione del primo Tempio e l'estinzione del Regno di Giuda, i nostri antenati furono mandati in esilio in Babilonia. Poco dopo, i Persiani conquistarono la Babilonia ed i paesi circostanti, e diedero una certa autonomia ai loro sudditi ebrei, fino al punto che Ciro, Re di Persia, permise che gli Ebrei tornassero in patria, ricostruissero il loro Tempio e le loro città, e ristabilissero la loro vita nazionale e religiosa.

    Nel corso di questi anni, Assuero salì al potere e regnò su 127 provincie, proibendo la continuazione della costruzione del Tempio.

    Com'è riportato nella Meghillà (il Libro di Ester), il suo Primo Ministro, Haman, decise di eliminare tutti gli Ebrei all'interno di queste provincie. Haman tirò a sorte il mese ed il giorno durante i quali avrebbe realizzato le sue perverse intenzioni. Da qui il nome di Purim, che significa sorte. La sorte indicò il mese di Adar, ed il suo 13° giorno.

    Nel frattempo Vashtì, la sposa del Re Assuero, fu giustiziata per essersi rifiutata di comparire al banchetto del re ed un'ebrea, Ester, fu scelta tra le più belle del regno per essere la nuova regina. Mordechai, un suo parente, che era un membro del Sinedrio (Sanhedrin - la Suprema Corte ebraica), godeva anch'esso di un'alta posizione al servizio del re.

    Consigliata ed istruita da lui, Ester intercesse in favore del suo popolo e denunciò il piano di Haman al re. In un eccesso di rabbia, il re ordinò che Haman fosse impiccato e permise agli Ebrei di difendersi contro chi voleva distruggerli.

    I1 14 di Adar (il giorno seguente la data fissata da Haman), fu scelto dai Savi per la Festa di Purim.

    Durante la funzione religiosa:
    La Meghillà di Ester ci racconta tutta la storia di Purim. È una Mitzvà ascoltare la lettura della Meghillà la sera del 9 Marzo, e la mattina del 10 Marzo.

    Quando il nome di Haman viene citato, si agitano i raashanim (raganelle) e si fa rumore. Ma per il resto, bisogna ascoltare in silenzio e seguire ogni singola parola che viene letta.
    (IMG:https://image.forumcommunity.it/3/1/8/6/0/7/0/1262369191.jpg) (IMG:https://image.forumcommunity.it/3/1/8/6/0/7/0/1262369233.jpg)

    In Polonia nelle chiese durante la settimana santa tutte le croci in chiesa vengono coperte con dei panni viola in segno di lutto, all'altare durante le funzioni i campanelli vengono sostituiti con delle raganelle (grzechotki) sempre per evitare il suono gioioso delle campanelle. Tutto questo finisce il giorno di Pasqua.


    :salute:

    CITAZIONE (ARRUIASA DE GHENTIANA @ 2/1/2010, 17:27)

    @sacraba
    ps: se su stroki arranasa serviva per invocare la pioggia.. a cosa servivano i matrakullasa?

    @iperboreo50
    In Polonia nelle chiese durante la settimana santa tutte le croci in chiesa vengono coperte con dei panni viola in segno di lutto, all'altare durante le funzioni i campanelli vengono sostituiti con delle raganelle (grzechotki) sempre per evitare il suono gioioso delle campanelle. Tutto questo finisce il giorno di Pasqua.

    anche da noi stokki arranasa e mattraccullasa sostituivaono le campane il venerdi e il sabato santo che non possono essere suonate in segno di lutto prima della domenica di resurrezione.

    il sacrestano girava per tutto il paese , seguito da un nuvolo di bambini, con questo strumento ricavato da una tavola con sopra fissate 2 maniglie a batacchio che oscillate percuotevano una battuta metallica
    image
    ho notato in rete che questa pratica è diffusissima in spagna e portogallo dove per "matraca" s'intende la raganella strokki arranasa
    (IMG:http://www.lablaa.org/blaavirtual/exhibici...mg/14-matra.jpg)

    CITAZIONE (SaCraba @ 2/1/2010, 18:06)

    grazie Arruiasa.... a quanto pare questo strumento si è usato e si usa ancora in moltissime parti del mondo e sempre nel campo del sacro, ma non ho ancora trovato da nessuna parte che si usasse per invocare la pioggia... :cry:
    :blink: siccome sono testarda.. non me lo leva dalla testa nessuno che questo strumento si usasse fin dai tempi preistorici proprio per questo motivo...

    image

    Edited by SaCraba - 9/1/2010, 08:16
     
    .
32 replies since 5/1/2010, 16:30   5612 views
  Share  
.