L'inquisizione in Sardegna

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  1. mareantico
     
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    Ma chi l'ha detto che l'inquisizione agì soprattutto nel Medioevo ?

    Galileo, Giordano Bruno, Campanella, le famose streghe di Salem (USA)...sono tutti avvenimenti del XVII secolo (1600)

    in wikipedia vedi le seguenti date di istituzione di:
    - Sant'Uffizio 1542
    - Inquisizione portoghese 1536

    wikipedia
    CITAZIONE
    Le "cacce alle streghe" si concentrarono soprattutto tra la fine del 1400 e la prima metà del 1600 e conobbero due ondate: una dal 1480 al 1520 e l'altra dal 1560 al 1650.

    Nessuna anomalia sarda ...così è la storia. Non travisiamola
     
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  2. SaCraba
     
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    sinceramente non ho idea come faccia a dirlo... sapevo che il "periodo buio " si riferiva al medioevo per via dell'inquisizione.. :huh:

    l'errore quindi starebbe nel definire " periodo buio" il medioevo??
     
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  3. ELCERDEA
     
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    Io credo che non bisogna domandarsi quale sia il periodo buio, l'uomo di per se è buio, non v'è tempo della storia senza barbarie... La confusione fu fatta proprio dai renascentisti...
    comunque bella la battuta tua craby :woot:
     
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  4. shardar
     
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    Comunque e' stata un' epoca di crudelta!!!
     
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  5. mareantico
     
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    La definizione di "periodo buio" non è dovuta ai processi inquisitori, che come avete visto furono maggiori dopo il medioevo, ovvero come ho già detto nei secoli XVI e XVII.

    Il concetto del periodo oscuro è dovuto al famosissimo storico Jacob Burckhardt (teoria presentata nel 1860). Burckhardt scrisse nelle sue opere la teoria del netto distacco fra Medioevo (476-1492) e Rinascimento (circa 1450-1545) (prima della Controriforma e delle arrostite).
    La verità è che gli uomini colti dal 1500 in poi, ebbero il bisogno di creare una prospettiva storica che li distaccasse nettamente dal passato.

    Mi oppongo ferocemente alla descrizione del Medioevo oscuro di Burckhardt, che a quanto pare è stata quella dominante fino a qualche ventennio fà, perchè è stata confutata, è considerata infondata e stereotipata già da anni...una inutile stilizzazione da utilizzare per riassumere 1000 anni di storia :rolleyes: .

    Purtroppo è entrata nella cultura popolare, ed ora ci troviamo a parlare di questo.



     
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  6. ELCERDEA
     
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    Penso che Mareantico abbia concluso brillantemente il discorso... stop
    per quanto mi riguarda
     
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  7. SaCraba
     
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    grazie del chiarimento Mareantico.. :huh: cmq devo dire che il termine " periodo buio" riferito al medioevo mi è stato insegnato a scuola.. bell'istruzione :lol: non c'è che dire...
     
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  8. SaCraba
     
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    ^_^ qualcosa di comico del periodo.. :huh: poco buio.. scarsamente illuminato da qualche rogo qui e là....

    dal libro" Inquisizione,sessualità e matrimonio.Sardegna,secoli XVI-XVII" di Salvatore Loi

    Nella documentazione inquisitoriale si trovano incidentalmente alcuni episodi significativi.

    (.....)Nel 1612 fu arrestato un abitante di Banari, Bartolomeo de Nurra,perchè:

    durante il carnevale andava mascherato per le strade e,rivolgendosi ai ragazzi a mo'di insegnamento,faceva tre piccoli segni della croce nel modo seguente:mettendo la mano sul membro virile,diceva"per signum sanctae crucis"; passando alla gamba destra,diceva" de inimicis nostris";toccandosi la sinistra,diceva" libera nos Deus noster".Si faceva,quindi,il segno della croce a cominciare dalla fronte,dicendo " in nomine Patris" e,toccando le parti vergognose,diceva " et Filii" sopra la parte sinistra," et Spiritus Sancti" sopra la destra.Finiva,dicendo " Amen.Jesus",scuotendo il membro virile cinque o sei volte (......)

    :D un vero balente questo Bartolomeo de Nurra



    Un altro accenno alle maschere oscene del carnevale è riportato in una lettera che la Suprema,come veniva chiamato il Consiglio generale dell'Inquisizione spagnola,spedì agli inquisitori di Sardegna nel 1682,riprendendoli severamente per un episodio capitato in città durante quell'anno:

    La domenica di carnevale andò in giro per la città una persona mascherata a cavallo vestita da ecclesiastico,dando benedizioni con la mano a forma di fiche(higas).Era accompagnato da un'altra persona mascherata da donna che indicava qualcosa di indecente fatto di legno.....


    :D :D :D

    Edited by SaCraba - 6/10/2009, 19:26
     
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  9. Judikess4
     
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    Ma il filuferru, lasciarlo dentro la bottiglia, noooooooo? :D
    Malaitte 'e maccos... :D
    JK
     
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  10. SaCraba
     
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    sempre dallo stesso libro:

    Feste e balli "occasione di peccati" :huh:

    Soprattutto in ambiente rurale esistevano momenti di incontro tra uomini e donne quali feste e balli che diventavano occasione di comportamenti non sempre regolari.(.....) ,spiccano tra le condanne dei vescovi quelle dei pernottamenti e dei balli che in occasione delle feste si tenevano nelle chiese,soprattutto in quelle campestri,e a ridosso di esse.
    Il motivo degli interventi era non solo l'incompatibilità di queste manifestazioni con la sacralità dei luoghi ma anche,come si esprime il gesuita Francisco Antonio in una lettera del 1563,"la molta immodestia e disonestà" (mucha profanidad y deshonestidad)" da cui erano caratterizzate.
    Che le proibizioni fossero dettate non solo dalla considerazione che simili comportamenti erano sconvenienti per i luoghi ed i tempi in cui avvenivano,ma anche dalla convinzione che erano immorali e peccaminosi è attestato dalla loro inclusione,in certi periodi e in certe diocesi,tra i peccati la cui assoluzione era riservata al vescovo.Per esempio,una ragazza sedicenne di Osilo alla fine del Cinquecento disse ad un curato del paese in confessione che " aveva ballato in una chiesa".Siccome si trattava di un caso riservato al vescovo il quale aveva delegato ad assolverlo il parroco titolare,fu mandata da quest'ultimo che " la confessò e l'assolse".
    In realtà,se è vero che i balli nelle chiese potevano essere ed erano occasione di contatti sessuali trasgressivi,dalle popolazioni erano sentiti soprattutto come atti di devozione.E' quanto testimonia lo stesso padre gesuita quando, nella lettera precedentemente ricordata,scrive che nell'azione pastorale i gesuiti predicavano contro " i balli e i giochi ( el baylar y jugar) che si facevano nelle chiese con il pretesto di devozione".

    L'inquisitore Alonso de la Pena aveva assistito ad uno di essi (.....):
    "Quelli che loro chiamano balli,sono canti che i contadini presi per mano vanno cantando,girando in cerchio in onore del Santo che festeggiano"

    Questo carattere votivo è testimoniato altresì da un manoscritto redatto in latino della fine del XVII (....):
    " si vedono uomini e donne ballare al suono della fistula o della cithara e della propria voce in maniera onestissima; anzi,per lo più, tra gli altri voti dedicano al Santo anche questo ballo e vanno espressamente per adempierlo"


    La diffidenza delle autorità ecclesiastiche verso il ballo in genere è espressa con chiarezza da un'informazione data dall'arcivescovo di Cagliari Sobrecasas alla Santa Sede nella relazione "ad limina" del 1694:

    "In tutto il regno di Sardegns esiste un vizio,un erba nociva che deve essere estirpata dalle vigne del Signore.Infatti,nei giorni di festa e quando si fa quanche celebrazione di nozze o di qualunque altro evento gioioso,gli uomini e le donne mescolati assieme ed intrecciati gli uni con gli altri con le mani sogliono fare un ballo,chiamato comunemente ballo tondo ( bayle redondo).Ballano fino a provare persistenti sensazioni di piacere o a cedere alla stanchezza.Riunitauna consulta di teologi di questa città (di Cagliari),ho ritenuto di dover proibire tali balli in quanto implicavano occasione prossima di insistite sensazioni di piacere e perfino di consenso in materia venerea a causa sia del contatto delle mani dell'uno e dell'altro sesso sia dei gesti,siadei segnali che gli innamorati non si vergognano di porsi nelle mani,soprattutto quando nessuno li può vedere,sia dellalunga durata del contatto o per altri motivi.Volendo rispondere al dovere del mio ufficio,ho proibito tali balli nella mia archidiocesi e nelle diocesi unite,comminando delle censure.A dir la verità.soprattutto nei giorni di carnevale si poteva vedere non senza dolore che, per essere assolte,venivano dame in massa ogni giorno moltissime persone alle quali avevo proibito di entrare in chiesa per aver violato il mio comando"

    I vescovi isolani post-tridentini spesso avevano espresso giudizi preoccupanti e negativi sui balli, indicandoli come " disonesti"," indecenti"," indecorosi", " osceni e diabolici"......
    Le proibizioni e le sanzioni al riguardo erano frequentissime......" nessuna persona di alcuna condizione o qualità osi ballare e cantare canti profani dentro le chiese"..........."attorno alle chiese (dins lo circuit de las parets de la yglesia)... non permettessero a nessunp di " vegliare, di mangiare e tanto meno di ballare,per rispetto alla casa del Nostro Signore Iddio e per evitare i pericoli e gli scandali che sogliono causare simili cose"...............
    Il Sobrecasas andò oltre le tradizionali condanne,proibendo in genre il ballo sardo e stabilendo che quanti vi avessero partecipato non potessero entrare in chiesa fintanto che non si fossero recati da lui a chiedere l'assoluzione della censura.Oltrpassava così i limiti della sua giurisdizione ed usurpava competenze che non gli spettavano,almeno direttamente.Con il suo intervento,in effetti,suscitò le rimostranze della gente e delle autorità civili per cui fu costretto a ritirare controvoglia la censura imposta.....

    CITAZIONE (Judikess4 @ 1/10/2009, 15:26)
    Ma il filuferru, lasciarlo dentro la bottiglia, noooooooo? :D
    Malaitte 'e maccos... :D
    JK

    :D il bello è che non ho neppure bevuto... :lol: figurati se lo faccio....

    ps: :D non posso fare a meno di immaginarmi Bartolomeo de Nurra il giorno di carnevale.. alla faccia dell'inquisizione.. ahahah
     
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  11. Judikess4
     
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    No Craby , non mi riferivo a te, lo so che sei seria e morigerata...quando dormi! :) Intendevo i carrascialai.......
    Quanto all'arcivescovo....avercelo a disposizione, gli farei fare una mezzora tra tagadà, catapulta e montagne russe. Dopodichè lo avrei inseguito fin dove tramonta il sole. A calci.
    JK

    Edited by Judikess4 - 1/10/2009, 16:04
     
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  12. ELCERDEA
     
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    veramente interessante sto libro, evviva B :P artolomeo Nurra
     
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  13. SaCraba
     
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    CITAZIONE (ELCERDEA @ 1/10/2009, 16:03)
    veramente interessante sto libro, evviva B :P artolomeo Nurra

    :D evviva Bartolomeo et "Filii" pure.... amen :D
     
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  14. ELCERDEA
     
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    Fili chi??? filiberto di savoia??? :woot:
     
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  15. Judikess4
     
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    Ih Ih Craby , spero ci risparmierai il disegnino....... :lol:
    Stacco che qui ne sta scendendo l'aria a fulmini.A più tardi...
    JK
     
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93 replies since 29/9/2009, 13:34   5756 views
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