Sardo lingua neolatina o latino lingua neosarda???

l'ipotesi di Giovanni Semerano...

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  1. entuestu
     
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    Ti ringrazio per questa esauriente risposta che conferma alla grande quello che per me era solo un sospetto, senza contare che al diffusissimo cognome Tilocca non ci avevo proprio pensato. Il sospetto che volesse dire "mulinello" mi é venuto mesi fa parlando con un vecchio amico di Orune che mi ha fatto notare che nel suo paese esiste una località chiamata SAS TILIOCAS (o forse SA PALA 'E SAS TILIOCAS, ora non ricordo bene), caratterizzata da un vero e proprio burrone dove, in particolari condizioni meteorologiche, si formano mulinelli d'aria. Alora ho pensato, considerando che il prefisso TILI indica sempre o quasi sempre una figura o un movimento sinuoso, quasi a spirale, che SAS TILIOCAS volesse proprio dire MULINELLI. Perciò, la frase di mia suocera S'EST PESADU CHE TILIOCA vuol dire SI E' SOLLEVATO COME UN MULINELLO D'ARIA, cioé SI E' GONFIATO.
    Alla luce di queste considerazioni mi viene il sospetto che il ruscello Tilacca prenda il nome dal suo corso, forse molto sinuoso e lo stesso Tilibriu, nome sardo del gheppio (in Campidano é chiamato Arcireddu) potrebbe avere a che fare con i vortici d'aria, in quanto tutti i rapaci nel loro volo sono abilissimi a sfruttare i vortici d'aria, oppure perché volano spesso disegnando dei veri e propri vortici.
    Se tutto questo é esatto, la teoria di Pittau che i prefissi ti/thi e tu/thu siano gli antichi articoli nuragici conglutinati con il termine specifico va a farsi benedire. In realtà non é ti/thi o tu/thu che dobbiamo considerare, bensì tili/thili e tuli/thuli, prefisso che ha a che fare sempre con curve varie. basti pensare alla forma del dolce sardo TILICCA che altro non é un pò di curve intrecciate fra loro.
    Io credo che Pittau si sia lasciato ipnotizzare dal nome della lucertola TILIGHERTA, che lui interpreta come l'articolo nuragico TI conglutinato con il termine latino LACERTA. A mio parere, invece, forse questo é il primo esempio concreto del contrario: e cioé che é la parola latina che é derivata da quella sarda o da un'altra lingua affine a quella sarda.

    Salude e trigu
     
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  2. shardar
     
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    Certo che non è facile sapere il significato giusto delle parole di due lingue apparentemente somiglianti.
     
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  3. Ithokor
     
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    Comunque pare di vedere una certa correlazione tra le due interpretazioni del prefisso sardo prelatino -Thili-, legato forse alla sinuosità, al movimento sinuoso di certi invertebrati e dei mulinelli d'aria.
     
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  4. pietrusco
     
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    CITAZIONE
    Certo che pure definire il sardo neolatino è una forzatura

    CITAZIONE
    è inutile litigare tra noi ,non serve anulla. Comunque secondo me bisognerebbe aspettare qualche studioso che ne sappia piu di noi.CIAO A TUTTI.

    Io personalmente posso anche non essere d'accordo,ma purtroppo i glottologi sardi,nazionali ed esteri sono d'accordo nel definire il sardo innanzitutto LINGUA,come ho già precisato prima,e poi di tipo neolatino,al pari delle altre lingue neolatine europee,tanto che negli atenei isolani nelle facoltà di lettere antiche,si insegna che il sardo è lingua neolatina,personalmente la ragione di questa sentenza sta nel fatto che la maggior parte dei vocaboli sia neolatina,infatti gli stessi glottologi lo ribadiscono,e osservano una minoranza di vocaboli non latini e addirittura non indoeuropei,per mezzo di vari studiosi, tra i quali leonardo melis,si sa che questi termini derivano da lingue e scritture antichissime,(sumero-accadico),è normale che una lingua predominante per secoli come il latino possa dare il suo influsso sulle civiltà conquistate,ma non può fare sparire del tutto gli idiomi precedenti,ed è quello che si stà cercando di fare ultimamente con la new age,recuperare ciò che si può tra ciò che ci è rimasto
    ciao da pet
     
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  5. shardar
     
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    IO penso che la lingua SARDA, la vada tutelata e salvata nella sua integrità lessicale, dalle contaminazioni delle lingue moderne. (come l'italiano.)
     
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  6. Eracle
     
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    Dalla contaminazione dell'italiano sopratutto. senza togliere nulla all'italiano (derivato dal toscano, patria dei tursha, scusa se è poco...)
    ma facendo attenzione alle parole di origine sarda finite nell'italiano, tipo barracca, sembrerebbe la parola baracca italiana, invece è accadico (fonte Shardana i calcolatori del tempo) forse è un'altra conferma della parentela fra sardi e thursha chissà
     
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  7. pietrusco
     
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    Eracle,non so se sei stato in corsica,beh,anche lì come in sardegna vi sono 2 ceppi linguistici,uno del sud,che assomiglia al gallurese,e uno del nord(bastia),che è una specie di toscano antico,forse influssi pisani medioevali,beh,proprio a bastia ho saputo che dagli atenei toscani vanno proprio nel nord della corsica per studiare quello che secondo loro è l'antico toscano,quello medioevale!
     
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  8. Eracle
     
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    molto interessante
     
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  9. shardar
     
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    Io credo che gli ETRUSCHI (che sono della mia regione, TOSCANA)e i SHARDANA siano parenti stretti.Infatti sono chiamati TIRRENI.
     
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  10. Eracle
     
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    si shardar per noi ormai è una certezza questo, per quello dicevo che l'italiano essendo nato in terra etrusca ha parole sarde (baracca una di quelle) e non a caso
     
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  11. Dennis seui
     
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    Si shardar..devi inoltre sapere che i Tirreni non erano altro che sardi shardana emigrati in Toscana, infatti tirreni significa "costruttori di torri". E chi se non gli shardana erano costruttori di torri???
    In Etruria i sardi a contatto con altre popolazioni si evolsero più di quello che già erano e fondarono la famosissima civiltà etrusca, che poi a sua volta migliorò in modo decisivo la rozza comunità romana contribuendo a migliorare tecniche agricole e introducendo attività commerciali sconosciute ai romani.
    Tra tutte queste cose la formazione del latino secondo me deriva proprio dall'etrusco o la lingua dei Tursha, ossia i fratelli degli stessi Shardana o forse Shardana che emigrando in Etruria ricevettero l'appellativo di costruttori di torri, ossia Tursha, Tirrenidi.
     
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  12. entuestu
     
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    è normale che una lingua predominante per secoli come il latino possa dare il suo influsso sulle civiltà conquistate,ma non può fare sparire del tutto gli idiomi precedenti,ed è quello che si stà cercando di fare ultimamente con la new age,recuperare ciò che si può tra ciò che ci è rimasto

    Allora io ho aderito alla new age senza esserne al corrente. In fondo il mio sogno é prorio questo: recuperare le parole sardde prelatine. Sono certo che c'è tanto da lavorare.

    Salude e trigu
     
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    STUDIOSO DEI POPOLI DEL MARE

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    senza voler PIBINKARE (sottilizzare e puntualizzare) su quanto riferito da Dennis, credo sia il momento di fare un poco di ordine su questa faccenda degli ETRUSCHI DERIVATI DAI SARDI. Cosa che è dovuta stranamente proprio ai romani. Ciò NOn è esatto. GLI ETRUSCHI erano entità ben distinta dai shardana. i TURSHA sono elencati fra i popoli del mare al pari dei shardana. ma allora a cosa è dovuto l'equivoloc?
    - AI GRECI IN PRIMIS: i greci usavano diversi termini per identificare i PdM: ERACLIDI, TIRRENI, PELASGI... e facevano una gran confusione. ma erdoto per fortuna una differenza la fa "I LIdy (etruschi) erano governati dai RE ERACLDI a causa di un vaticinio. (come i Lucumoni che eran o SARDI).
    - I ROMANI: ignoranti (in fatto di storia antica) dell'origine dei Tursha/etruschi, li definirono TORRENI per l'assonanza col termine TURSA e per il fatto che IN QUEL MOMENTO che essi li videro, arrivavano dalla SARDINIA. Ma non perchè fossero SARDI, ma perchè i Tursa/LiDY fuggiti dall'asia minore appordarono in sardinia e furono ospitati dai fratelli sardana..nella costa occidentale sarda. Ove lasciarono tracce del loro nome: THARROS, TIRSO, TIRIA.... Poi i sardana li consigliarono di andare a oriente in TERRAMANNA (Italica) e diedero loro anche il mare orientale delgi eraclidi che da essi prese il nome: TIRRENO.
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    Quindi è un errore dei Romani identificare i Torreni con i Sardi. Avvenne insomma quello che capitò ai "Fenici". Chjiamati così dai Greci che ignoravano la lor vera origine e antichità.
    Quindi giusto dire che TORRENI significa "dell'Isola delle Torri", ma non che fossero i veri abitanti dell'ISOLA. ma solo ospiti, colpa dei romani che pensarono invece ad ABITANTI.
    VERO è anche che i Sardi governavano gli etruschi (almeno inizialmente) sia in Lidya che in Terramanna. Ciò è confermato da romani e greci. ma è importante che i due popoli fossero DUE ENTITA ben distinte, se pur fratelli. :salute:
    Credo inoltre non sia giusto dire che gli Etruschi discendono dai Sardi, anche perchè faremmo lo stesso errore che si è fatto fin'ora nei confronti dei Sardi, defraudandoli di ogni NOBILE ORIGINE. :salute:
    leo :vandal:


    CITAZIONE (Dennis seui @ 14/3/2009, 23:23)
    Si shardar..devi inoltre sapere che i Tirreni non erano altro che sardi shardana emigrati in Toscana, infatti tirreni significa "costruttori di torri". E chi se non gli shardana erano costruttori di torri???
    In Etruria i sardi a contatto con altre popolazioni si evolsero più di quello che già erano e fondarono la famosissima civiltà etrusca, che poi a sua volta migliorò in modo decisivo la rozza comunità romana contribuendo a migliorare tecniche agricole e introducendo attività commerciali sconosciute ai romani.
    Tra tutte queste cose la formazione del latino secondo me deriva proprio dall'etrusco o la lingua dei Tursha, ossia i fratelli degli stessi Shardana o forse Shardana che emigrando in Etruria ricevettero l'appellativo di costruttori di torri, ossia Tursha, Tirrenidi.

     
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  14. pora reitia
     
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    L'italiano di Dante che si chiamava Alighieri (e dei suoi amici letterati del tempo) era si la variante tosco-fiorentina ma inframezzata da tanto altro come il franco-provenzale e il veneziano (Dante è stato per 10 anni il giullare dei Cangrande a Verona) ecc. e siccome l'Alighieri era di origine anche "germanica" come il suo cognome, v'è da dire che il toscano-fiorentino aveva ed ha, oltre che una sua base "sarda (?)"-etrusca-osca-umbra-latina-ligure-celtica preromana (influenze dal nord : terremare, Villanova, Hallstatt, la Tenne) e latina d'epoca romana, anche un grossissimo contributo ibridante delle varianti germaniche post-romane: gotiche e longobarde (un "super strato linguistico germanico" di valenza pari se non superiore all'influenza del "superstrato latino-romano"); i secoli di dominio goto-longobardo e franco non sono uno scherzo e nemmeno un periodo di poche settimane, influenza durata forse più di quella romana.

    Il latino post-romano, a partire dalla caduta dell'impero statuale romano nel V secolo, è stato poi ibridato, arricchito lessicalmente e influenzato foneticamente dalle lingue germaniche dei goti, dei longobardi e dei franchi.
    Le nostre lingue dette impropriamente neolatine o romanze hanno avuto la medesima sorte evolutiva del latino di Roma o latino propriamente detto.

    Edited by pora reitia - 15/3/2009, 10:42
     
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  15. Dennis seui
     
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    Si Leo grazie di avermi chiarito i concetti perchè in effetti vedendo che tra i popèoli del mare i Tursha venivano citati come etnia ben distinta non riuscivo a capire questa incongruenza che è nata dall'influenza del Pittau, che fa appunto derivare gli etruschi dai sardi. Lui sicuramente l'ha detto per fare in modo che coincidessero delle date e quindi li descrive come un gruppo di sardi che venirono ospitati da altri sardi in Sardinia ed emigrarono successivamente in Etruria e ciò l'ha detto per coprire quel buco che faceva arrivare i Tursha in Etruria in quella determinata data. Prendendola da questo punto di vista, ossia quello che mi hai dato tu, è molto più chiaro.
     
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404 replies since 9/12/2007, 23:03   22039 views
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