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ningishzidda.
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Quasi tutti i miti e le culture del pianeta venerano o tramandano un popolo primevo che avrebbe coabitato con l’ uomo ‘primitivo’, un popolo di origine divina con una particolarità: era un popolo di Giganti.
Se a tutt’ oggi il ‘gigantismo’ è un fenomeno scientifico riconosciuto come patologia dovuta alla disfunzione di alcune ghiandole, non bisogna confondere questo fenomeno né usarlo come ‘giustificazione’ delle leggende rigardanti i giganti. Nelle leggende si parla di ‘popolo di giganti’ non di casi isolati, sarebbe quindi come asserire che nell’ antichità intere popolazioni o una moltitudine di persone soffrivano contemporaneamente della stessa patologia, cosa che evidentemente rimane inaccettabile anche alla luce del fatto che questi popoli erano descritti come ‘sovrumani’ e non come esseri malati. Molte di queste leggende dichiarano che questi esseri erano immortali o estremamente longevi, i ‘giganti malati’ invece raramente superavano i 40 anni di età. Tutti i casi famosi di gigantismo attuale, Robert Waldow (2,73 metri), Jane Bunford (2,39 metri), Zeng Jinlian (2,48 metri), Suleiman Ali Nashnush (2,49 metri) e Don Koehler (2,39 metri) sono morti per complicazioni dovute alla loro altezza, chi a causa della eccessiva bassa pressione del sangue (il sangue non veniva pompato abbastanza sufficientemente nel corpo per garantire una corretta ossigenazione del cervello), chi per multiple deformazioni agli arti e alla spina dorsale. Il più longevo è stato Koehler che ha vissuto ben 55 anni. La Jinlian fu la meno longeva, morta a soli 18 anni nel 1982
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