SIMBABWE

Le miniere di re salomone

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    STUDIOSO DEI POPOLI DEL MARE

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    e al BENNU, l'uccello di fuoco detto BEN BEN. Appollaiato sull'obelisco di DANU (ON, ELIOPOLIS).
    SABA... non mi pare un nome così poi sconosciuto in Sardinia... o no? :rolleyes:
    leo
     
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    ENOCH

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    CITAZIONE (shardanaleo @ 11/4/2008, 09:25)
    SABA... non mi pare un nome così poi sconosciuto in Sardinia... o no? :rolleyes:
    leo

    SABA.... si mi sembra che in Sardegna lo abbia sentito 2.... 3 .... forse 400 volte!!

    Di recente, ho appreso l' avventurosa trafugazione e rientro in patria delle raffigurazioni dell 'uccello sacro dello Zimbawe, che ci aiuta a capire quale valore fosse loro attribuito......
    Sembra che alla fine del 1800, Richard Hall e prima di lui Willie Posselt (personaggio di dubbia fama tra il cacciatore, l'avventuriero e il trafficante) si impossessarono di almeno 2 colonne di steatite che raffiguravano l ' uccello sacro, già venerato dagli Shona. Una di queste, fu rivenduta a Cecil Rhodes, allora primo Ministro della colonia di Citta del Capo che la fece collocare al centro del giardino della propria residenza.
    Quando circa 2 anni dopo nacque la nuova colonia inglese (che poi sarà chiamata Rhodesia...) ,Cecil Rhodes invio a Great Zimbabwe una squadra capeggiata da un esperto antiquario inglese : questi, trovarono e trafugarono i 4 uccelli rimasti più un frammento di un quinto.
    I reperti furono portati al Museo di Città del Capo e vi rimasero fino al 1981.
    lo Zimbabwe, infatti dopo circa 3 anni di trattative, riusci a riappropriarsene, offrendo in cambio la propria prezziosissima collezione di Imenotteri ( ordine di insetti di cui fanno parte anche le api)Una delle più importanti del mondo con oltre 40.000 esemplari, frutto di lunghi anni di lavoro.

    Questo testimonia il grandissimo attaccamento del moderno Zimbabwe a questi simboli: essi compaiono nello scudo e nella bandiera dello stato, sulle monete e banconote.

    Ecco delle monete e banconote : in alcune raffigurazionil ' uccello sacro è in compagnia delle "nostre" rovine :

    image image

    image [IMG]


    Inoltre, molto significativo è lo scudo dello Zimbabwe: le rovine, l' uccello sacro e....... questi curiosi animali con le corna mi sembra di averli già visti...... Magari su qualche protome!?! Che dici Leo ?
    image

    Salute a tutti!

    Edited by Elsa Gammata - 11/4/2008, 19:23
     
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  3. vivamishapt
     
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    Effettivamente quelle corna lì... :B):

    Riguarado la fenice di Kolosimo: la foto à presente nel suo libro "Terra senza tempo", assieme alle foto del monolite e dei resti della fortezza. C'è un paragrafo riguardo ciò e kolosimo parla di diversi aspetti: purtroppo non sono stati trovati resti scritti ma molte raffigurazioni di animali che rimandano ai bassorilievi che possiamo trovare in India e nel Nuovo Mondo, tra cui quella della famosa Fenice...
    I monoliti alti 4 metri ricordano i sibillini monumenti degli Hsing Nu... Ma la cosa più interessante, secondo Kolosimo, sono le torri simili a quelle di Macchu Picchu, ovvero dei silos senza apertura laterale e con la sola apertura sulla sommità. A Macchu Picchu questi silos venivano chiamati "le stanze degli uomini volanti", per cui Kolosimo pensa che in questi due luoghi abbiano abitato persone "iniziate", che conoscessero segreti che permettesero lo spostamento all'interno di queste torri...

    A proprosito di Monomotapa: Kolosimo dice che il sovrano era considerato il FIGLIO DEL SOLE, possedeva circa 3000 donne ma l'erede al trono doveva venir dato da una sorella. Questi ed altri particolari riportano alla cultura egiziana e dell'America precolombiana...

    A me vengono in mente alcune considerazioni...

    Probabilmente Simbabwe era già presente quando i navigatori Shardana sono arrivati ed hanno cominciato il loro commercio dello stagno...

    Probabilmente Simbabwe era abitata da una cultura che era "imparentata" con altre presenti in America Latina e India...

    Probabilmente i navigatori Shardana conoscevano queste rotte e, se non ricordo male, in una discussione sulla mappa di Piry Reis, in seguito ad una trasmissione televisiva, si faceva riferimento ad una corrente marina che permetteva la navigazione dalle coste occidentali dell'Africa fino in Sudamerica...

    Probabilmente gli Shardana erano discendenti o impartentati con queste culture...

    Non riesco però a farci entrare la teoria di Melis per cui gli Shardana discendono dagli Akkadi, quando uscirono da Ur nel 2300 a.C. in seguito ad una catastrofe e si sparsero per mezza Europa... soprattutto perché come faceva un popolo che veniva dall'entroterra a conoscere così bene la navigazione?

    Io non sono nè archeologo nè informatissimo su questo argomento ma chiedo: poteva già esistere a Ovest delle famose Colonne di Eracle in Sicilia, una cultura precedente che si è fusa con questo popolo che stava arrivando da Est? Una cultura che conosceva la navigazione da tempi remoti e che percorreva in lungo e in largo le coste dell'Europa occidentale e settentrionale, dell'Africa occidentale e meridionale e l'America latina? Una cultura che ha lasciato testimonianze quali i nuraghe in Sardegna, le torri di Simbabwe, i silos di Macchu Picchu etc...

    Potrei allora pensare alla famosa cultura di atlantide di cui sono rimaste alcune conoscenze, la più importante delle quali era l'arte della navigazione e la conoscenza di rotte navali e di costruzione di navi che permettevano lunghi viaggi...

    Non che gli Shardana abbiano conosciuto direttamente gli atlantidei ma siano venuti a conoscenza di questa tecnologia tramandata da essi. E se queste navi le avevano SOLO gli Shardana che abitavano la Sardegna, potrei pensare che quest'isola avesse un'importanza particolare già da tempo...

    Se qualcuno ha già pensato a qualcosa di simile e mi può dare maggori informazioni, ne sarei felice perché l'argomento mi interessa molto... Grazie!!! ^_^


     
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    Su: "I principi di Dan" trovi le risposte a TUTTI questi quesiti. te li riporto fra le righe in maiuscolo:

    A proprosito di Monomotapa: Kolosimo dice che il sovrano era considerato il FIGLIO DEL SOLE, possedeva circa 3000 donne ma l'erede al trono doveva venir dato da una sorella. Questi ed altri particolari riportano alla cultura egiziana e dell'America precolombiana...
    RE: USANZA PRESENTE PRIMA PRESSO I SUMERI e GLI AKKADI ... LO STESSO ABRAMO, CAPOSTIPITE DELLE GENTI CHE USCIRONO DA UR SOPOSò LA SORELLASTRA (doveva essere SORELLASTRA, non sorella).
    A me vengono in mente alcune considerazioni...

    Probabilmente Simbabwe era già presente quando i navigatori Shardana sono arrivati ed hanno cominciato il loro commercio dello stagno...
    NON è ESCLUSO, PERCHè ENKI-EA COMPI UN VIAGGIO ASIMBABWE E COSTRUI "IL SUO SANTUARIO". MA IO CREDO CHE LE TORRI LE COSTRUIRONO I SHARDANA, CHE LE APPRESERO DAI NURAGICI O COMUNQUE IN SARDINIA.

    Probabilmente Simbabwe era abitata da una cultura che era "imparentata" con altre presenti in America Latina e India...
    NO ERA L'APSU DOVE GLI ANUNNAKI SCAVANO IL MATERIALE... MINIERE SUMERO-AKKADIKE

    Probabilmente i navigatori Shardana conoscevano queste rotte e, se non ricordo male, in una discussione sulla mappa di Piry Reis, in seguito ad una trasmissione televisiva, si faceva riferimento ad una corrente marina che permetteva la navigazione dalle coste occidentali dell'Africa fino in Sudamerica...
    UNA CORRENTE A SUD DELL'EQUATORE PORTAVA ALLE FOCI DEL RIO DELLE AMAZZONI (e porta) e UNA CORRENTE A NORD DELL'EQUATORE PORTAVA (dalle canarie) AL CENTRO AMERICA... AWAY!Probabilmente gli Shardana erano discendenti o impartentati con queste culture...
    APPARE CHIARO. ;)

    Non riesco però a farci entrare la teoria di Melis per cui gli Shardana discendono dagli Akkadi, quando uscirono da Ur nel 2300 a.C. in seguito ad una catastrofe e si sparsero per mezza Europa... soprattutto perché come faceva un popolo che veniva dall'entroterra a conoscere così bene la navigazione?
    VEDI SOPRA... E UR NON SI TROVA NELL'ENTROTERRA, MA NEL GOLFO PERSICO! :DA SEGUIRE... :rolleyes: ;)
    LEO :vandal:
     
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  5. vivamishapt
     
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    Giusto, giusto... Come ho fatto a non pensare che Ur era sul Golfo Persico?

    ...Chiedo venia x questo peccato... :P

    Insomma, bisognerà che faccia la scorta dei libri di Melis... Posso contattare direttamente l'autore dal suo sito shardana.org, vero? ;)
     
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    anche qui... se parli con KLARK KENT... lui riferirà a SUPER MAN! :D
    Comunque se vuoi i libri direttamente dall'autore (la firma e la dedica perbacco, sono importanti! :rolleyes: )... trovi l'indirizzo sul sito web... mandi un vaglia per l'impoorto dei libri (15,00 € l'uno... ) e un contributo psese spedizione (1€. l'uno)... tempo due giorni e hai i libri firmati e dedicati! :o:
    SHAR :vandal:
     
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  7. etrusca
     
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    Salve a tutti,ho fatto una piccola ricerca sul sito di Great Zimbabwe,un po' difficile in quanto avvolto da un alone di mistero,proprio come sino a poco tempo fa per i nostri Nuraghes...ormai è ufficiale che erano calcolatori astronomici.Allora:Great Zimbabwe è il nome che viene attribuito alle rovine di un antica città dell'Africa del sud,situata nell'odierno Zimbabwe.Il sito si estende in un area di 7kmq,situato ad un altitudine di 1100m slm.Complessivamente il sito di G.Z.comprende diversi Bastioni,una Torre conica,alcuni Templi e altre costruzioni minori tutte in pietra,a secco.La maggior parte delle mura sono costruite da blocchi quadrangolari o trapezoidali di granito,preparati con martellatura per mezzo di utensili un pietra.La stabilità era ottenuta sfruttando l'ondulazione del terreno e la presenza di rocce su cui far poggiare le mura o creando gradinate di sostegno.Le rovine rivelano un piano urbanistico suddiviso in due parti:il complesso della collina e il complesso delle valli.Il centro rituale della città era quello sito sulla collina.Il re viveva in una zona appartata(forse allo scopo di proteggersi da malattie contagiose come la malattia del sonno)L'edificio regale viene chiamato imbahuru=grande recinto,detto anche il tempio.Il muro principale della cinta è alto 10m e lungo 250m,per un totale di 15000tonnellate di pietre.Grande Zimbabwe è stato dichiarato nel 1986 Patrimonio dell'Umanità.Per quanto riguarda l'origine del nome ci sono diverse teorie:alcuni studiosi lo traducono in:le grandi case costruite con macigni,altri come le case venerate,e infine come semplicemente case di pietra.Anche la collocazione storica è incerta,in genere si ritiene che la maggior parte degli edifici siano stati costruiti in due fasi:tra 11° e 10°sec.e fra 13°e15°sec.IL reperto principale è l'Uccello di Zimbabwe,diventato il simbolo nazionale.Secondo l'arch.JamesTheodorBent,che effettuo' gli scavi intorno al1890,per conto del colonizzatore Rodhes,i reperti provavano che la città non poteva essere stata edificata da Africani e che probabilmente si trattava di vestigia fenicia o araba.Tutto questo era in perfetto accordo con Rodhes,che era dell'idea che gli Africani non fossero stati capaci di dar luogo ad una"civiltà"come quella di G.Z.A causa della disputa sull'origine africana o no delle rovine,correlata dal potere coloniale sul tema della capacità dei "Neri"di dar luogo ad una "civiltà",Grande Zimbabwe divenne per gli Indipendentisti della Rhodesia un simbolo nazionale contro il porere bianco.
     
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  8. Dennis seui
     
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    Ho trovato delle notizie interessanti: gli shardana non arrivavano nell'entroterra dello Zimbabwe a piedi, bensì con le navi. Vi erano tre fiumi che potevano essere risaliti sino all'entroterra, uno porta proprio al centro dello Zimbabwe, l'altro a Nord e l'ultimo nel sud-ovest.
    Ho controllato i vari toponimi lungo i corsi dei fiumi e ho trovato molte parole con il suffisso dan e and. Nella foce del fiume che porta più a nord dello Zimbabwe ho trovato toponimi come Dondo, Tunduru e Bandar. Risalendo il fiume che porta nella parte sud-ovest ho trovato i seguienti toponimi: Thuli, Shelini (ci ricorda Seleni di Lanusei), Mashacuta (a Seui abbaimo un toponimo simile Maccuta). Mentre nel Zimbabwe ho trovato toponimi come: Dandarro, Kadoma, Bindura.
    Questa è solo una testimonianza in più a favore del fatto che gli Shardana si avventuravano in quelle terre.
    Salude a tottus
     
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  9. shardar
     
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    Infatti i SHARDANA, nello ZIMBAWE, costruirono una fortezza grandiosa che ancora oggi si vedono.
     
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  10. Eracle
     
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    Ragazzi un dialetto dello zimbabwe si chiama Zesuru, anche se in pochi comuni in sardegna c'è il cognome SESURU
    Alle elementari un mio compagno di classe aveva quel cognome, beh era un poco più scuro di pelle degli altri...poi dice che sono fesserie...
     
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  11. Dennis seui
     
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    Si però avete notato lo stile di costruzione hanno usato per la fortezza?
    dei mattocini perfettamente squadrati,veramente insolito.
    Ciò mi fa pensare che in Sardinia gli Shardana avessero avuto fretta a costruire i nuraghi, oppure quando erano arrivati in Africa avevano affinato le loro tecniche?
    Bisognerebbe scoprire se li in zona,cioè proprio nelle vicinanze della fortezza c'era un giagimento di stagno,perchè ciò vorrebbe dire che la usavano per diffendersi dai nemici;e quindi permettersi l'esclusiva estrazione dello stagno.
     
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  12. Eracle
     
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    Hai notato le loro capanne con tetto in paglia o qualcosa del genere? Identiche a quelle in sardegna.
    Si è vero hanno usato massi squadrati, ma i nuraghe a parte che sono molto più antichi sono erano anche costruiti con macigni enormi, comunque è chiaro che quelle costruzioni sono state costruite successivamente, quindi con tecnica più fine, almeno per i blocchi
     
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  13. ELCERDEA
     
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    Si però avete notato lo stile di costruzione hanno usato per la fortezza?
    dei mattocini perfettamente squadrati,veramente insolito.
    Ciò mi fa pensare che in Sardinia gli Shardana avessero avuto fretta a costruire i nuraghi, oppure quando erano arrivati in Africa avevano affinato le loro tecniche?
    Bisognerebbe scoprire se li in zona,cioè proprio nelle vicinanze della fortezza c'era un giagimento di stagno,perchè ciò vorrebbe dire che la usavano per diffendersi dai nemici;e quindi permettersi l'esclusiva estrazione dello sta


    puo essere anche che semplicemente il tipo di petre era differente,
    quindi con una lavorabilità maggiore...
     
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    CITAZIONE (ELCERDEA @ 10/7/2009, 14:07)
    Si però avete notato lo stile di costruzione hanno usato per la fortezza?
    dei mattocini perfettamente squadrati,veramente insolito.
    Ciò mi fa pensare che in Sardinia gli Shardana avessero avuto fretta a costruire i nuraghi, oppure quando erano arrivati in Africa avevano affinato le loro tecniche?
    Bisognerebbe scoprire se li in zona,cioè proprio nelle vicinanze della fortezza c'era un giagimento di stagno,perchè ciò vorrebbe dire che la usavano per diffendersi dai nemici;e quindi permettersi l'esclusiva estrazione dello sta


    puo essere anche che semplicemente il tipo di petre era differente,
    quindi con una lavorabilità maggiore...

    al contriario: le pietre squadrate le usarono proprio perchè l'antica arte di costruzione dei "Nuragici" manco loro riuscirono a carpirla del tutto. Guarda un nuraghe con pietre "non toccate da metallo" e vedrai che la PERFEZIONE è inaudita! Imp0ossibile imitarla. manco i shardana probabilmente... :rolleyes:
    - SCAVAZIONI sono state effettuate da DUE UNIVERSITA americane molto note. Minerali di ogni genere sono stati trovati e le tracce di scavo risalgono a un periodo di tempo lunghissimo DAL 6000 al 2000 a.C. sopratutto (al tempo delle miNIere di ENKI). Su "Shardana i principi di Dan" è riportato questo studio e il racconto del viaggio di ENKI verso le miniere dell'APSU (emisfero inferiore). E' RIPORTATA LA DISTANZA e il percorso in mare e la risalita del FIUME NAVIGABILE (Zambesi, Limbopo o Save?)...
    per il resto è come dici tu. potevano scavare protetti da queste mura ciclopiche e poi ripartire col carico scendendo il fiume (come sopra) :B):
     
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43 replies since 10/6/2007, 11:35   4928 views
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