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    SCOPERTE ARCHEOLOGICHE A SANTA GIUSTA VICINO ORISTANO

    Due eccezionali scoperte archeologiche nel territorio del Comune di Santa Giusta, vicino Oristano, sono state annunciate dal sindaco del paese Antonello Figus e dagli arcehologici Sandra Del Vais, dell'Universita' di Cagliari, e Ignazio Sanna, della Sovrintendenza ai beni archeologici per le province di Cagliari e Oristano. Si tratta del rinvenimento, nelle acque dello stagno, di un molo in legno dell'antico porto della citta' fenicia di Othoca e di una tomba a camera nella necropoli di Santa Severa, al centro dell'abitato. Due testimonianze risalenti al periodo tra il VI e III secolo a.C. "L'eccezionalita' della scoperta", ha spiegato il sindaco di Santa Giusta Antonello Figus, "e' data dal fatto che i resti del molo sono una testimonianza eccezionale, in quanto il materiale ligneo e' stato preservato dal fango del fondale dello stagno. La tomba a camera, invece, sara' la quinta di questa tipologia scoperta nel bacino del Mediterraneo". Una tomba a camera era stata scoperta nella stessa necropoli di Santa Severa 25 anni orsono. All'interno era stato recuperato materiale di grande valore storico. Stavolta l'apertura della tomba appena scoperta seguira' una procedura molto piu' attenta. Si indaghera' utilizzando delle microtelecamere e con molta probabilita' si costruira' attorno una sorta di camera sterile per evitare che eventuali pareti affrescate possano essere danneggiate dall'ingresso di aria. Di notevole interesse storico anche la scoperta avvenuta nello stagno di alcuni pali e listelli in legno che formavano secondo i ricercatori un molo del porto dell'antica Othoca. La struttura si trova su un fondale di appena un metro ed e' sommersa da circa un metro e mezzo di fanghiglia. Il rinvenimento e' avvenuto a circa 500 metri dalla riva dello specchio d'acqua. Cio' induce a pensare che le acque dello stagno di Santa Giusta nel tempo si siano sollevate e abbiamo occupato nuovi spazi, accrescendo la superficie del compendio. Troverebbe conferma, inoltre, l'ipotesi che le navi fenicie raggiungessero il porto della citta' di Othoca addentrandosi dalla foce del Tirso e percorrendo poi il canale di Pesaria, tra Oristano e Santa Giusta. "Gia' nei mesi scorsi erano stati recuperati materiali di grande valore storico", ha spiegato ancora il sindaco Figus. "Va sottolineato che l'area dello stagno oggetto di indagine da parte degli archeologi e' di appena 20 metri quadrati, mentre l'intero specchio d'acqua si estende per 850 ettari. Cio' induce a pensare che possano seguire nuove e ancora significative scoperte". Gli archeologi hanno gia' provveduto a inviare frammenti dei materiali rinvenuti sul fondo dello stagno di Santa Giusta a un laboratorio di un'Universita' del Massachusetts per una datazione certa da ottenere attraverso le analisi chimiche.
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