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  1. Gratia
     
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    Racconti del Milese : I Giganti di Pietra

    Video:
    http://it.youtube.com/watch?v=lDHGRyMmC20

    I racconti del milese

    Kantu a tenore
    Fala su tempu in su nurake eternu
    Antigu entu e bellu pensamentu
    Sa' oghe de sas memòrias
    E sas caras des sos betzos imbenniados

    Pregana sos monumentos de pedra
    Su maestrale forte comente unu demoniu
    Si que jugede totta sas kàrtas
    Des sos mannos dimentigados
    Narana antigos testamentos
    de una terra gloriosa e immortale
    de druches e fortes sentimentos
    de unu populu fieru e de cultura musicale

    resthana sos padres qui narana
    sas gloria des sos mastros costrudores
    sa belleza de su bellu iere
    y sos versos de madre santa nostra.

    Ma su entu sinde pesada
    Da terra bentula e invida
    Sos pizzinos e sos ezzos
    A si ischidare e a bolare con issu

    Canto su sublime disizzu
    D'esser parte de su giogu de sa vida
    D'esser parte de su core de sa zente
    E de sa sardinia liberada

    Loi Salvatore, sctritto per essere cantato, dedicato al coro di Orgosolo

    Traduzione libera
    Il tempo si disperde sui nuraghi,
    un antico vento ed un bel pensare,
    la voce delle memorie
    ed i visi dei vecchi travolti dall'età

    Pregano i monumenti di pietra,
    il maestrale forte come un demonio
    si gioca delle carte dei Grandi dimenticati.
    Raccontano antichi testamenti di una terra gloriosa e
    Immortale
    Di dolci e forti sentimenti
    Di un popolo fiero e di cultura musicale

    Restano i padri che raccontano
    La gloria dei Grandi costruttori
    La bellezza del Vivere bello
    Ed i versi di nostra Santa Madre

    Ma il vento si solleva da terra
    E soffia ed invita
    I bambini ed i vecchi a svegliarsi
    E a volare con lui.

    Canto il sublime desiderio
    Di essere parte del gioco della vita,
    di essere parte del cuore della gente
    e dell'isola liberata


    Danza di Desulo
    CANZONE A BALLU
    Questo mirabile brano di musica sarda tra i più difficili da cantare e poco eseguito dalle corali sarde fu compostoda Ennio Porrino. A lui sono legati pezzi famosi come traccas del 1931 con versi del poeta Sebastiano Satta e Sardegna,
    poema sinfonico del 1933.
    Ennio Porrino nacque a Cagliari nel 1910, nel 1957 venne nominato direttore del conservatorio del capoluogo sardo,i morì a Roma nel 1959. Tra le sue composizioni si possono annoverare
    Gli Orazi, Il processo di Cristo, I canti dell'Esilio.Canzone a ballo e Ninna Nanna
    molto ritmica che evoca alcuni strumenti musicali della cultura sarda.
    I colori utilizzati dal maestro cagliaritano sono precisi e dettagliati: sonoro, vibrato, rude e cavernoso; pesante come fisarmonica; molto ritmato e accelerato.
    Dalle indicazioni della partitura del musicista cagliaritano sembrerebbe emergere un rapporto stretto tra la voce umana ed i timbri strumentali, come quello della fisarmonica.
    Lo stesso colore rude e cavernoso ripropone magicamente gli ambienti naturali della Sardegna, quasi come se fosse
    un richiamo ancestrale, cosi come nella notte dei tempi si perde questo brano. Forse la natura stessa è chiamata in causa imitata, richiamando sinergicamente sia il vociare
    ed il canto degli animali sia il rumore incalzante del vento.
    Proud to be Sardinian
     
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539 replies since 11/12/2006, 22:40   23518 views
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