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    "Second Life", la Sardegna virtuale

    La seconda vita della Sardegna è già on-line

    SASSARI - Su "Second Life" ricreati l’ambiente e la cultura
    sardi. Visitare il complesso nuragico di Barumini nel pieno del suo
    splendore, ammirare la splendida "ziqqurat" di Monte d’Accodi, passeggiare
    sott’acqua tra domus de janas e nuraghi, prendere il sole su una spiaggia,
    ascoltare musica etnica e vedere spettacoli tradizionali. Queste sono
    solo alcune delle possibilità date all’interno di “Sardigna”, l’isola su
    Second Life creata da Mario Pireddu, trentenne scienziato della
    comunicazione, e presentata ieri mattina nella Facoltà di Lettere e filosofia
    di Sassari. Second Life, per chi ancora non ne fosse al corrente, è una
    piattaforma virtuale, alla quale si può avere accesso gratuitamente
    costruendo un proprio “avatar”, un alter ego digitale. Una volta
    effettuato l’accesso, si possono visitare i vari luoghi qui costruiti,
    interagendo con gli altri visitatori. La bellezza di Second Life è proprio
    questa: si tratta di un gioco, ma non c’è un obbiettivo da
    perseguire, un traguardo da raggiungere: gli utenti interagiscono tra
    loro, fanno conoscenza, acquistano oggetti, compiono azioni simili a
    quelle fatte nella vita reale. All’interno di questo “gioco”, che ospita
    circa 7 milioni di iscritti, sono presenti numerosi ambienti: ci sono
    isole dedicate al gioco d’azzardo, alla storia, alla fantasia, al sesso,
    alla politica. La scelta è ampia, le possibilità d’azione sono
    molteplici. Le potenzialità di questa piattaforma cominciano da qualche tempo
    ad attirare un grosso interesse anche qui in Italia. Importanti politici
    come Di Pietro e D’Alema hanno costruito dei propri punti personali,
    numerose università hanno aperto spazi ad hoc, e anche aziende private
    stanno puntando sempre di più sul fenomeno, creando nuovi punti vendita
    virtuali. Anche Mario Pireddu è rimasto affascinato dalla portata di
    questo programma e, circa due anni fa, ha avuto una brillante intuizione:
    portare la Sardegna su Second Life. Da circa un anno ha
    iniziato a lavorare al progetto, coadiuvato dal fratello Marco e da un
    piccolo staff, arrivando a creare la sim (isola) virtuale “Sardigna”,
    attualmente fruibile a tutti. All’interno di Sardigna è possibile
    trovare la perfetta ricostruzione del complesso nuragico di Barumini,
    riprodotto in tutto il suo antico splendore. Si può passeggiare tra le sue
    mura, salire sulla sua sommità, ammirare il panorama, leggere tutte le
    informazioni fornite sul monumento. Terminata la visita, ci si può
    rilassare facendo una passeggiata su una collinetta là vicina, punteggiata
    dalla vegetazione caratteristica. Per chi lo desidera, c’è inoltre la
    possibilità di andare al mare, a prendere il sole o.. a fare una
    passeggiata sul suo fondale, dove si possono ammirare altri monumenti
    caratteristici della storia sarda, come le tombe dei giganti, in una sorta di
    “Atlantide nuragica”. La lungimiranza di un ragazzo sardo ha reso dunque
    possibile la produzione di un luogo virtuale molto curato, che
    attira già numerose persone. A poco tempo dalla sua effettiva
    inaugurazione, l’isola Sardigna registra già circa cento iscritti, e il numero
    è in costante aumento. La sim non viene visitata solo da sardi, ma
    anche da stranieri provenienti da ogni parte del mondo, incuriositi
    dall’immagine e dalle costruzioni qui presenti. Nella realtà virtuale di
    Second Life, spostarsi da un’isola a un’altra è semplice, e con un numero
    sempre maggiore di iscritti, è facile pensare alla rilevanza che questo
    progetto potrebbe avere e alle ricadute sul turismo reale. Infatti, i
    “visitatori virtuali” che arrivano su Sardigna, attirati da quanto
    riprodotto, possono rapidamente trasformarsi in “turisti reali”, e venire
    concretamente nella nostra isola per ammirare le meraviglie in essa
    contenute. Il progetto di Mario Pireddu è un progetto culturale, punta a
    ricostruire i luoghi simbolo della Sardegna, rappresentare la sua vera
    identità, non la parte commerciale. Mostrare il nostro passato, anche
    attraverso la realizzazione di spettacoli musicali e artistici, e
    proiettarlo verso il futuro, tramite i mezzi che la tecnologia mette a
    disposizione. Ma quanto creato sulla piattaforma non deve restare qualcosa
    di limitato al virtuale; si punta alla integrazione di Second Life con
    la vita reale, l’esperienza virtuale deve essere contigua alla vita
    concreta, non un qualcosa di necessariamente separato.Per osservare la
    Sardegna virtuale, è sufficiente iscriversi su http://www.secondlife.com,
    creare un proprio alter ego virtuale e, una volta dentro al “gioco”,
    inserire nell’apposito spazio di ricerca le parole Sardigna, Sardinia o
    semplicemente Sardegna. È un’esperienza che vale la pena fare.


    http://www.alguer.it/notizie/sardegna/1237...degna_virtuale/

     
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539 replies since 11/12/2006, 22:40   23517 views
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