Stygma Synolon - Marchio di materia e forma

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  1. ReGufo
     
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    Marco Sionis
    Artista italiano, trascendente mitologico, raffinato esteta amante dell'antichità e dell'attualità, nasce a Cagliari l'8 Dicembre 1978.
    Dopo il diploma maturato con gli studi al Liceo Artistico nella sua città, si trasfersce a Firenze, dove frequenta il corso di Scenografia all'Accademia delle Belle Arti, tenuto dal Docente e Scenografo Massimo Mattioli.
    Tramite il corso di Scenografia, l'Accademia delle Belle Arti e vari centri culturali, espone alcuni suoi lavori.
    Insieme al Docente Tullio Zitkowsky, importante scenografo storico della Rai, per la prima volta, si reca nei laboratori di Cinecittà a Roma sul quale scrive la sua tesi di laurea.
    Conclusa l'avventura toscana, fa ritorno a Cagliari, dove per la prima volta entra a contatto con il mondo professionale del teatro, collaborando con la direzione degli allestimenti scenici del Teatro Lirico Fondazione di Cagliari.
    Successivamente segue un master in scenografia attraverso il progetto Technè, organizzato al Teatro Vittorio Emanuele di Benevento, presso la direzione degli allestimenti scenici del Teatro San Carlo di Napoli, e a Roma, frequentando per la seconda volta i laboratori di Cinecittà e per la prima volta il laboratorio scenografico Scena Europa a Morlupo (RO)
    Al termine delle esperienze "Technè" a 27 anni, fa rientro in Sardegna, dove insegna materie artistiche, progettazione e storia dell'arte presso i Licei Statali di Cagliari.
    Frequenta l'associazione culturale "Quarto Josso" a Quartucciu (CA), creando dei bassorilievi in terracotta conservati presso l'Archivio delle Argille del comune di Segariu (VS), appartenente Museo del Territorio "Sa Corona Arrubia".
    Sempre in quegli anni lavora a Cagliari come grafico pubblicitario, fotografo, arredatore di interni e collabora come scenografo con Giugnini e Associati per la realizzazione di uno spot pubblicitario del Mirto Rau.
    Oggi l'artista realizza le sue opere nel suo piccolo studio a Cagliari con l'obiettivo di mettere in mostra le proprie ideologie.
    La filosofia artistica di Marco Sionis.
    Nelle sue opere vengono confrontate le situazioni documentate e tramandate dall'antichità con le circostanze attuali, rivelando infinite similitudini del passato col presente, evidenziando contrasti e riproponendo antichi significati spesso dimenticati nel tempo.
    Il suo genere si colloca tra l'arte antica e quella post-contemporanea dando vita ad una sorta di post-classicismo, evidenziato dalla gestione dei temi e dei soggetti nelle sue opere tramite un nuovo punto di vista.
    Nel suo lavoro vi è una costante ricerca del bello ed equilibri compositivi, legata ad una profonda relazione di significati socio-culturali, entrambi espressi attraverso tecniche attuali contenenti forti ispirazioni, scaturite dallo studio di svariati rappresentati dell'arte di fama mondiale e delle loro metodologie di approccio con le opere artistiche, rese celebri attraverso i materiali ed i colori.
    Marco Sionis fa sue le nozioni apprese con lo studio dell'arte, tramite le esperienze trascorse nei differenti rami dell'arte visiva, apre una strada nuova ricca di significati e ne percorre il cammino con originalità, provvisto del suo bagaglio culturale.
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    Studio Artistico Preliminare

     
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  2. ReGufo
     
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    Odisseo accieca il Ciclope
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    Odisseo accieca il Ciclope

     
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  3. ReGufo
     
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    Minerva è nuda


    In trappola, con il passo degli anni, rievocava i ritmici fragori ormai distanti di campagne.
    Ella interpretava, per fantasia, il tumulto di quei colpi metallici conferendogli toni di danze festose.
    Da quella parte visse oltre la clausura, ambigua, sul bordo della linea che per sogni altrui creò.
    L'insania latente sgorgò successiva alla comparsa di un tondo, rotondissimo e ispirato specchio.
    Incorniciato divinamente ancora quando di lei si leggeva unicamente nelle pergamene.
    Riflessa Minerva, al di là del più recente scontro, afferra un soffio giunto per allentare le sue vedute.
    Voltata verso le spalle saluta la sua armatura forgiata da Cesari e i Magnifici Maestri.
    Ormai il tempo è infinito.
    Minerva è nuda.

    Edited by ReGufo - 5/9/2012, 20:42
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    Minerva è nuda

     
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  4. ReGufo
     
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    Studio Artistico Preliminare - Achilleus (Omaggio alla Grecia)
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    Achilleus (Omaggio alla Grecia)

     
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  5. ReGufo
     
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    La Gorgone Medusa

    Figlie di Ceto e Forco, le Gorgoni vivevano su un’isola. Erano tre sorelle bellissime di nome Steno (la Forte) Euriale (l’Ampia) e Medusa (l’Astuta). Quest’ultima era anche la più bella delle tre e fece innamorare Poseidone, dio del mare, che si incontrò con lei in un piccolo tempio dedicato ad Atena. Atena, accortasi del grave affronto, volle vendicarsi trasformando Medusa, da donna bellissima, in una creatura mostruosa portatrice di morte.
    Il suo volto, un tempo bellissimo, divenne una maschera orribile: dalla sua bocca fuoriuscivano denti lunghissimi come zanne di cinghiale; i capelli, prima morbidi e lunghissimi, divennero un groviglio di serpenti velenosi; le unghie divennero di bronzo, lunghe ed affilate; e sulla schiena le spuntarono due ali di ape. Gli occhi di Medusa, da strumento di seduzione, divennero strumento di morte e chiunque li avesse guardati sarebbe rimasto pietrificato, diventando una statua. Anche il suo sangue aveva il doppio potere di uccidere e riportare in vita: la prima goccia del morso dei serpenti era mortale, mentre la seconda, fuoriuscita dalle sue vene, aveva un potere guarente e riportava in vita gli uomini.
    Atena, non contenta della sua vendetta, volle però mettere fine alla vita di Medusa. Incaricò così l’eroe Perseo di uccidere il mostro e lo consigliò di entrare nell’antro di Medusa, che viveva lontana dagli uomini, camminando all’indietro ed osservando l’orribile creatura dallo scudo per non incrociare il suo sguardo e rimanere pietrificato.
    Perseo, trovando Medusa dormiente, con un solo colpo le tagliò di netto la testa.
    Nonostante la morte apparente, Medusa partorì il cavallo alato Pegaso e l’eroe Crisaore; alcune gocce del suo sangue caddero sul deserto popolandolo di serpenti velenosi ed altre caddero in mare dando origine ai coralli, rossi.
    La testa di Medusa, per quanto staccata dal resto del suo corpo, continuò ad avere il potere pietrificante cosicché Atena se ne impossessò facendola diventare il suo emblema ed ereditandone il potere.
    La natura doppia di Medusa è facilmente comprensibile. E' creatura femminea bellissima e mostro orripilante che si divide tra l'essere umano e l'essere bestiale, due nature in un unico essere; creatura che ha il potere di dare la morte e quello di ridare la vita, creatura umana e divina.
    Medusa è la Dea-Serpente, la dea che incarna la Morte e che, attraverso la morte, apre la via ad una trasformazione che sarà rinascita ad una nuova vita, divina. Perseo, l’eroe umano, che non guarda in viso la Medusa-morte, resterà sempre prigioniero della sua natura umana.
    La maschera della Gorgone-Medusa era indossata dalle sacerdotesse per entrare in contatto con la Dea-Serpente (divinità della morte e della rinascita che cambia il suo stato rigenerandosi, come un serpente cambia pelle) della quale assumevano l’identità, trasformandosi in Gorgoni ed assumendo esse stesse quel nome con cui erano riconosciute.
    Chi voleva incontrarle per compiere un percosso iniziatico di conoscenza e trasformazione, doveva recarsi in antri oscuri e labirintici, in templi o luoghi sacri che esponevano grandi maschere di Gorgoni all’entrata.
    Le teste o maschere di Gorgoni non erano appese solo fuori di templi ma, ad esempio in Grecia, anche fuori di edifici privati: in questo caso la Gorgone assumeva il significato di guardiana e protettrice di un determinato luogo dal quale invitava anche ad allontanarsi.
    La superstizione etrusca poneva la Gorgone proprio al confine tra l’essere a guardia di un luogo e l’allontanamento da questo.
    Dal potere di pietrificazione e di morte di Medusa si fa nascere la credenza superstiziosa nel “malocchio”, la facoltà che alcune persone avrebbero di colpire con un solo sguardo coloro i quali suscitano sentimenti di gelosia e invidia.
    La stessa gelosia e invidia che ebbe Atena nei confronti di Medusa.
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    la Gorgone Medusa - 30 x 30- tecnica mista su tela

     
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  6. ReGufo
     
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    Demetra

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    Demetra - 30 cm x 40 cm - Tecnica mista su tela

     
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  7. ReGufo
     
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    Sansone (Shardana version)
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    Sansone - 70 cm x 50 cm - Tecnica mista su tela

     
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  8. ReGufo
     
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    Kένταυροι

    Il centauro è un animale mitologico, metà uomo e metà cavallo. Leggende minori (probabilmente confusi con i satiri), ne fanno creature metà uomini e metà caproni.
    Nella mitologia è quasi sempre dipinto con carattere irascibile, violento, selvaggio, rozzo e brutale, incapace di reggere il vino.
    Solitamente raffigurati armati di clava o di arco, emettevano urla spaventose.
    La figura del centauro ha origine dall'amore sacrilego fra il re dei Lapiti Issione e una sosia della dea Era, Nefele, dalla cui unione nacque, appunto, Centauro, capostipite di tutti i centauri.
    L'equino, nel II millennio a.C., non era ancora conosciuto in Grecia. Perciò è possibile supporre che questo animale, la cui importanza era davvero notevole per un popolo di nomadi migratori, fosse oggetto di culto. È anche probabile che in alcune regioni lontane, quali la Tracia o la Tessaglia, vivessero delle tribù semiprimitive che si dedicavano all'ammaestramento degli animali selvatici. Per questo si sarebbe potuta creare l'immagine di un essere mitico che univa il cavaliere alla sua cavalcatura.
    La loro particolarità è che possedevano tutti i pregi e tutti i difetti del genere umano, portati però a livelli elevatissimi, tanto che nella mitologia sono stati riservati loro ruoli completamente contrastanti: dall'estrema saggezza all'incredibile crudeltà. E tale idea perdurò nel tempo.
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    Tecnica mista olio e acrilico - 200 cm x 150 cm

     
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  9. ReGufo
     
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    Cavalli persiani (allegoria geometrica)

    Un omaggio agli amanti della optical art

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    Cavalli persiani

     
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  10. Sharru.kin
     
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    Sansone-shardana sembra uscire dalla stele! incrostata di licheni. Sembra un vero bassorilievo oppure un qualche reperto ritrovato ad Hattusa, la capitale Ittita.

    Mi è piaciuto anche il ritratto di Medusa, che mi ricorda quella che c'è su una tegola greca. Riesci anche qui a rappresentare la cattiveria mostruosa della gorgone
    Pure quello del centauro è molto bello e vivido anche se bicolore

    :salute: :salute:
     
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    STUDIOSO DEI POPOLI DEL MARE

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    @ i FORUMISTI: abbiamo qui raggruppato i lavori di Regufo... cancellando gli altri 3D.... ;)
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  12. ReGufo
     
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    CITAZIONE (Sharru.kin @ 5/9/2012, 15:08) 
    Sansone-shardana sembra uscire dalla stele! incrostata di licheni. Sembra un vero bassorilievo oppure un qualche reperto ritrovato ad Hattusa, la capitale Ittita.

    Mi è piaciuto anche il ritratto di Medusa, che mi ricorda quella che c'è su una tegola greca. Riesci anche qui a rappresentare la cattiveria mostruosa della gorgone
    Pure quello del centauro è molto bello e vivido anche se bicolore

    :salute: :salute:

    Grazie Sharru.Kin
    Mi sono basato su cose esistenti, sono degli studi artistici preliminari che mi condurranno presto alla produzione delle mie opere artistiche!
     
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  13. ReGufo
     
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    Studio Artistico Preliminare - Athena
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    Athena

     
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  14. ReGufo
     
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    Al Dio e alla Dea (Persefone e Ade)
    Tecnica mista su tela 150 cm x 100 cm
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    Al Dio e alla Dea (Persefone e Ade)

     
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    REGUFO, restringi le foto prima di pubblicarle... così non si vedono.... :rolleyes:
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