Quirra. documento ufficiale sul monitoraggio ambientale nella zona della base militare

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  1. SaCraba
     
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    Portovesme, allarme radioattività, i tir contaminati tornano a Brescia

    Verranno riportati all'azienda bresciana da dove sono partiti la scorsa settimana i due container con residui di fumi di acciaieria trovati a Portovesme con una radioattività superiore al consentito. Lo ha deciso il Prefetto di Cagliari che ha presieduto oggi un vertice per dare il via al provvedimento con un decreto

    Anche le Procure della Repubblica di Cagliari e di Brescia aveva aperto una inchiesta sul carico radioattivo che era stato bloccato la settimana scorsa all'ingresso della fabbrica Portovesme Srl, nel Sulcis Iglesiente.

    Si tratta di tre tir container che hanno trasportato circa 70 tonnellate di fumi d'acciaieria partiti dalla Alfa Acciai di San Polo Brescia, e giunti in Sardegna dopo un viaggio in nave da Genova a Cagliari.

    Il controllo radioattività è scattato all'ingresso della fabbrica sarda ed i camion sono stati posti in un'area isolata. E' stata riscontrata una contaminazione da Cesio 137 come hanno confermato le analisi dell'Arpas.
    (04 febbraio 2011)

    http://lanuovasardegna.gelocal.it/dettagli...brescia/3354494
     
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  2. dueruote79
     
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    :vandal: MANIFESTAZIONE CONTRO IL POLIGONO DI PERDASDEFOGU (Salto di Quirra) :vandal:

    Domenica mattina (13-02-11) alle ore 10.00 io ci sarò!! :ph34r:

    Saranno presenti varie organizzazioni, si spera di essere in tanti... x info anche sito irs
     
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  3. iperboreo50
     
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    CITAZIONE (dueruote79 @ 11/2/2011, 13:52) 
    :vandal: MANIFESTAZIONE CONTRO IL POLIGONO DI PERDASDEFOGU (Salto di Quirra) :vandal:

    Domenica mattina (13-02-11) alle ore 10.00 io ci sarò!! :ph34r:

    Saranno presenti varie organizzazioni, si spera di essere in tanti... x info anche sito irs

    giusto per curiosità.
    ci sarai per manifestare contro il poligono o contro l'eventuale uso scorretto e fuori norma dello stesso?

    Capisci che sono due cose diverse.

    :salute:
     
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  4. dueruote79
     
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    Io capisco, e ti rispondo.
    Io protesto contro il poligono a 360°, se ne devono andare, poi bonificare e risarcire i danni causati.

    Secondo me infatti a Quirra le uniche attività rilevanti che si praticano sono "sporche" e se eliminassimo quelle il poligono perderebbe la sua importanza e non servirebbe quasi a nulla, ecco i motivi del xkè, secondo me, bisogna essere contro e basta:

    1) è un poligono di tiro sperimentale, la Vitrociset si occupa quasi esclusivamente di sistemi di tiro, e là sperimentano ogni sistema di arma e ogni tipo di arma, comprese quelle chimiche, e bada che parlo di per certo!

    2) è un poligono di tiro, quindi addestramento, quindi si spara. Si addestrano continuamente e sparano continuamente, e questo vale x ogni tipo di arma e mezzo.

    3) è un poligono che viene utilizzato dalle forze armate di tutto il mondo, americani, tanto gli israeliani ecc x questo la base coiè lo stato italiano riceve un mare di soldi, si parla di 50.000 € all'ora di addestramento. Lo stato italiano si prende i soldi e noi moriamo di tumore...

    4) non viene mai rispettata nessuna regola di sicurezza ambientale, anzi è tutto un fiorire di discariche abusive, alcune delle quali sequestrate dalla magistratura

    5) è la patumiera d'italia. Infatti, cosa che nessuno sa, vengono smaltite tutte le armi diffettose d'italia, inoltre quelle vecchie "scadute", passatemi il termine. Lo smaltimento avviene una volta al mese con metodi che non vi dico... Vari tir di armi da smaltire ogni mese arrivano a Perdasdefogu per essere assorbiti dalla nostra terra, e noi ci prendiamo il tumore...

    6) tutta la zona, compresa l'ogliastra, a causa della necessità di radar ecc è sottoposta ad un inquinamento elettromagnetico senza eguali, altro che antenne x cellulari...

    7) tutte le armi che l'italia e gli altri stati vendono, vengono mostrate agli acquirenti, con delle prove dimostrative di eficacia, nel Salto di Quirra

    8) ultimo articolo di oggi sulla nuova: Quirra, sequestrati i fondali marini: in pochi metri decine di ordigni

    Domanda: se eliminiamo tutto questo, della base, cosa resta?

    Ecco xkè sono contro la base in modo radicale!!

    Edited by dueruote79 - 12/2/2011, 00:47
     
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  5. iperboreo50
     
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    Capisco le tue rimostranze.
    Ma dire no a tutto ti toglie la possibilità di vedere le cose in modo costruttivo.

    Ai punti 1-2-3-7 ti rispondo che ogni stato che ha le forza armate deve avere anche le zone dove queste forza addestrare. Ne va della sicurezza nazionale. (Sardegna fa parte dello stato italiano).
    Una volta per addestrare le truppe bastava un campicello un po' grandino e li si faceva tutto.
    Oggi con le tattiche di movimento e di velocità a carico dei reparti pluriarma c'è bisogno di grandi spazi dove i reparti possano manovrare.
    Questi spazi ci sono solo in Sardegna. I poligoni continentali di una certa rilevanza come quello di Cellino-Meduna nel Friuli permetteva l'esercitazione di un complesso meccanizzato di plotone, ossia 5 carri e qualche supporto. Capisci che per le esigenze di manovra dei grandi gruppi questo è troppo poco.
    Poligoni sardi permettono la manovra di complessi inferiori a un battaglione ossia 50 carri.
    Poi per le artiglierie una volta con la gittata di 15 chilometri bastava una vallata e il problema era risolto. Oggi con le artiglierie a razzo ci vogliono degli spazi di diverse decine di chilometri. Anche perché un gruppo MLRS con carri e VTT difficilmente ci sta anche in Sardegna. Tutto questo è un problema.
    Per esempio l'aviazione per poter usare le armi guidate e la possibilità di manovra vanno in America o in Egitto, quindi pagano. La sicurezza costa.
    Lo stesso vale per l'uso da parte delle forze straniere, serve per mantenere le alleanze, scambiare le esperienze, addestrarsi insieme.
    La difesa costa e allora le armi prodotte solo per uso nazionale sarebbero troppo costoso, ed ecco che per diminuire i costi si cerca di venderle ai clienti stranieri. Per farlo ci vogliono degli spazi dimostrativi. Fornendo le armi puoi entro certi limiti influenzare la politica degli altri stati, come hanno sempre fatto le grandi potenze tipi USA, URSS oggi Russia, Francia o GB.
    La difesa occupa le maestranze di alto livello e rinunciare a questo sarebbe sbagliato.
    Ti racconto un fatto: ai tempi di governo Spadolini (anni 80) la Turchia aveva deciso di acquistare la fabbrica chiavi in mano dell'aereo da trasporto tattico G222 con grandi guadagni alla Fiat e all'Italia.
    Per l'opposizione dei pacifisti radicali dell'epoca come Cicciomessere, Aglietta e altri l'Italia ha rinunciato a vendere gli aerei. Il giorno dopo la Turchia perfezionò lo stesso accordo con la Francia per la fornitura dei Transal. La pace non ha guadagnato nulla e l'Italia ha perso un'occasione.
    Siccome con queste attività ci si guadagna, non vedo perché alla torta non deve partecipare la Sardegna.
    La questine è solo di mettersi d'accordo. Non si parla solo dei soldi. Queste attività di alto profilo portano la gente a rimanere in Sardegna senza emigrare in continente e affollare gli uffici di Alenia. Le basi di questa importanza hanno bisogno di gente qualificata nei vari settori compresi la difesa ambientale.
    Basterebbe sole guardare il problema dalla angolazione di opportunità e non sempre di negazione.
    Per l'inquinamento elettromagnetico in Ogliastra (punto 6), esagereazioni.
    Attorno a milano ci sono grandi radar di Linate, Malpensa, Cameri, Ghedi, sistemi allarme Nato, milioni di persone con telefonini e decine di termo valorizzatori e di cancro non si muore più che altrove. Quello del radar è solo allarmismo per fare il mucchio.
    In quanto all'inquinamento chi sporca paga e se lo fa male va in galera. Basta essere seri nel affrontare il problema.
    Inoltre ti faccio presente che la classe politica sarda non è composta da idioti.
    I sardi hanno dato all'Italia diversi personaggi che si sono alternati nelle funzioni di governo e di opposizione. Ed erano delle persone di qualità, fino ad arrivare alla presidenza della repubblica.
    Bisognerebbe forse essere meno contro tutto e più a favore.
    Alcune situazioni sono quasi ineliminabili, tanto vale sfruttarle a proprio vantaggio.

    probabilmente tu mi parlerai della natzione sarda, dell'occupazione continentale e altro.
    Nell'ipotesi di uno stato sardo, gli stessi poligoni gli avreste noleggiati alle stesse istituzioni che ci campano oggi.
    Quindi il problema è solo chi prende i soldi e tutto il resto serve solo per alzare la posta.

    P.S. Una nota dolente, nei poligoni parzialmente ceduti dal demanio e che erano dello oasi incontaminate, si sono lanciati branchi di motociclisti, quadisti e altri deficienti che quasi quasi riuscivano nell'intento di spianare le dune di sabbia. Non me lo sono inventato io. Ne parlò l'Unione Sarda due anni fa.
    A volte i militari fanno la guardia ai beni naturalistici meglio dei civili che non sempre sono civili.
    Un po' come le zone bellissime del Veneto e del Friuli, finché soggiacevano alle servitù militari del 5° e del 4° CdA si mantenevano verdi, oggi disciolto il 5° e dimezzato il 4° Corpo d'Armata al posto degli alberi i "civili" hanno piantato i capannoni. Una triste distesa di cemento dove prima fiorivano le margherite.

    :salute: :salute:
     
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  6. ARRUIASA DE GHENTIANA
     
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    caro Iper, qualcuno potrebbe dirti :

    "facile fare il finocchio col culo degli altri"

    ma siccome io sono una persona pacata......mi dissocio ;) ;) :salute:

    image

    L'aeroporto di Decimomannu e' situato in una posizione strategica. In pochi minuti di volo, infatti, sono raggiungibili diverse aree adibite a poligoni aria-aria, aria-terra e bassa navigazione. Nella carta qui sotto e' possibile rendersi conto della collocazione geografica della base, rispetto alle aree di addestramento.

    Aree d'addestramento:
    D33 - E' un'area dove generalmente si effettua l'addestramento alla navigazione, anche a bassa quota.

    D40 - E' l'area dove vengono svolte le attività ACMI, per cui e' qui che avviene la principale attività addestrativa aria-aria dei velivoli rischierati a Decimomannu.

    R39 ex P39 - E' un'area proibita, nessun velivolo puo' entrare, a meno che sia autorizzato. In quest'area si svolge la principale attività del Poligono Interforze di Salto di Quirra/Perdasdefogu (PISQ), dove sono impiegati per addestramento e collaudo missili, bombe a guida laser e radiobersagli. Molti dei nuovi sistemi d'arma sono collaudati in quest'area. Sistemi di telemetria e radar sono l'appoggio ideale per i velivoli rischierati a Decimomannu per sessioni di collaudo e addestramento.

    R39 ex R16 - Prolungamento della P39, questo spazio aereo e di mare e' dedicato essenzialmente alle attività della base di Perdasdefogu tra cui: radiobersagli, missili e collaudo armamento di lancio.

    R46 - Quest'area interessa il poligono di Capo Teulada, un'importante centro di addestramento che sorge in una delle zone piu' belle della Sardegna meridionale. La morfologia del territorio rende l'area adatta ad operazioni di tipo aeronavale, rischieramento di truppe terrestri, operazioni di sbarco e anfibie. Non a caso, molte esercitazioni internazionali si tengono qui.

    R54 - E' una vasta area dove i velivoli rischierati a Decimomannu, iniziano le attività addestrative presso l'ACMI oppure presso il poligono di Capo Frasca, ma offre anche sicure vie di navigazione da e per i poligoni.

    R59 - In quest'area sorge il poligono di Capo Frasca. Operazioni principali sono il bombardamento al suolo e l'uso di cannoni o mitragliatrici di bordo. Il poligono offre una serie di bersagli adatti allo scopo. Apposite torri di controllo gestiscono il traffico aereo impegnato nelle sessioni di addestramento.
    .:: I poligoni di Deci ::.
    image

    www.awtideci.com/awtideci_ranges.asp
     
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  7. dueruote79
     
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    CITAZIONE (iperboreo50 @ 12/2/2011, 09:48) 
    Capisco le tue rimostranze.
    Ma dire no a tutto ti toglie la possibilità di vedere le cose in modo costruttivo.

    ...probabilmente tu mi parlerai della natzione sarda, dell'occupazione continentale e altro.

    Io non dico no a tutto, dico no alla base di perdas!! E nulla mi impedisce di vedere benissimo le cose in modo costruttivo.
    Proprio x questo dico che se ne devono andare e bonificare e risarcire, questa è l'unica via costruttiva...

    Il tuo discorso costruttivo sulla base sarebbe validissimo, solo se simili attività non ammazzassero gli abitanti della zona che hanno anch'essi diritto alla vita.
    Non sono normali esercitazioni come in ogni base di ogni stato europeo, chi sostiene questo è molto disinformato. Qui ci sono sperimentazioni di armi, come uranio imp. e chimiche
    Abbiamo tutti in famiglia 2 o 3 morti di tumore, medie di certi tumori più alte di 30 e 40 volte, come si fa a sminuire il tutto parlando di attività normali? parlando di "non vedere le cose in modo costruttivo"?

    Io non sono un signor no e basta, nè odio le armi, anzi colleziono e costruisco navi da guerra e aeri da caccia... Bandiera XMas in camera! E conosco l'economia...
    Ma qui si tratta di un'altra cosa... Stanno utilizzando munizioni all'uranio a casa nostra, da decenni, armi chimiche da decenni, come se la zona fosse disabitata, abbiamo tutti il cancro
    Faccio un es. ke vada oltre i dati spaventosi di linfomi, leucemie e tumori al cervello: tumori alla tiroide: diffusione sproporzionata, pari solo a zona di Seveso. Anni 60-70 Sostanze chimiche utilizzate in Vietnam x far cadere le foglie agli alberi, sono state prodotte x gli usa anche da un'idustria di seveso che le ha testate naturalmente dove? A perdas! Risultato? Tutti noi con problemi alla tiroide...

    A livello economico, poi, questa base non porta nessuno sviluppo della zona, xkè è un'entità chiusa in se stessa, ci guadagnano solo lo stato ed i Crociani maledetti... Non c'è nessun collegamento col tessuto produttivo della zona, nessuna azienda, non si innesca nessun circolo produttivo... Solo dei posti di lavoro che potrebbero essere sostituiti con altre attività nella zona. Se la base sparisse di colpo, nessuna azienda verrrebbe coinvolta direttamente.
    C'è solo un utilizzo tipo cavia del territorio.

    Si è individuata questa zona x fare esperimenti, questo è il punto, infischiandosene dei cittadini come se fossero delle bestie la cui vita non vale niente... E il capo della base lo dice pure ke i sardi sono bestie... Più di così...
    Scusate se sono infogato, scusa iper :salute:


    PS si parla solo degli agnellini, ma, lo stesso problema c'è anche per l'uomo solo che lo si tiene più nascosto...
    Attached Image
    agnellino_jpg_415368877.jpg

     
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  8. SaCraba
     
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    dalla nuova sardegna del 4\03\2004

    La Maddalena, la Asl fornisce i dati
    Dopo i quesiti degli ambientalisti su tumori e malformazioni



    CAGLIARI. Tra il 1976 ed il 1997 alla Maddalena ci sono stati 28 casi di
    nascita di bambini con malformazioni e handicap fisici su 2.932 parti (0,95
    %). Nessun caso è stato riscontrato successivamente. Attualmente sono in
    corso indagini mirate alla definizione dei vari tipi di malformazioni.
    Questo è quanto ha reso noto l'Azienda Usl numero 2, rispondendo a una
    richiesta di informazioni delle associazioni ecologiste «Amici della Terra»
    e «Gruppo d'Intervento Giuridico».
    I dati statistici - diffusi dalle associazioni ambientaliste - sono stati
    rilevati dal registro sala parto e dai certificati di assistenza al parto
    dell'ospedale della Maddalena. E' del tutto evidente che i numeri forniti
    dalla Usl, comunque significativi sul piano statistico, rappresentano solo
    una parte della realtà. Non vengono infatti indicati i bambini morti e,
    soprattutto, non è possibile conoscere il numero di aborti terapeutici
    effettuati proprio per gravi malformazioni del nascituro.
    A questo proposito, infatti, nelle scorse settimane la "Nuova" ha raccolto
    la drammatica testimonianza di una madre maddalenina, costretta per ben
    due
    volte a interrompere la gravidanza perché le ecografie avevano accertato
    nei
    feti una patologia gravissima come l'anencefalia. Da questa testimonianza
    è
    stato possibile risalire ad altri quattro casi analoghi, due dei quali
    addirittura verificatisi nello stesso anno: il 1987.
    Il responsabile del reparto di ginecologia e ostetricia dell'ospedale
    maddalenino ha ieri voluto fornire i dati, confrontandoli con le medie
    nazionali e ha parlato di una situazione assolutamente nella norma. Anzi,
    addirittura sotto la media nazionale. Gaetano Giudice ha voluto sottolineare
    che le cifre devono essere valutate nel lungo periodo per essere
    significative.
    La nota inviata dall'Asl 2 agli ambientalisti fornisce anche una serie
    di
    dati in tema sanitario e epidemiologico di indubbio interesse, ora oggetto
    di approfondimenti. In particolare tra il 1990 ed il 2002 sarebbe stata
    rilevata nel Comune della Maddalena una sensibile percentuale di decessi
    per
    tumori «da un minimo del 18,48% nel 2000 ad un massimo del 33,68% nel 1997».
    Con riferimento agli studi epidemiologici rivolti a rilevare le insorgenze
    tumorali e le relative relazioni con le cause, l'Azienda Usl n. 2 ha reso
    noto, poi, che «l'osservazione decennale del fenomeno, in assenza di un
    denominatore congruo, ha consentito di misurare un aumento relativo dei
    tumori della pelle, della vescica e dei linfomi nei maschi e apparentemente
    riferibili a fattori connessi con l'attività lavorativa».
    «Per quanto riguarda la rete di rilevamento e monitoraggio della
    radioattività - ha dichiarato Stefano Deliperi, del Gruppo di Intervento
    Giuridico - ci è stato risposto che sono in corso analisi straordinarie
    per
    lo studio dell' accumulo del torio 234 nelle alghe rosse, riferito dal
    Criiad, per i cui esiti saranno necessarie ancora «diverse settimane».
    Insomma, se abbiamo ben capito, alcune sostanze radioattive come il Torio
    234, non vengono ordinariamente rilevate dalla rete di monitoraggio
    ambientale esistente nell'Arcipelago della Maddalena».
    «Come si fa, allora, a escludere categoricamente che possano esistere
    motivi di pericolo per la salute della popolazione e per l'integrità dell'
    ambiente? In base a che cosa? Sembra doveroso ricordare che le indagini
    sanitarie ed epidemiologiche, nonchè i monitoraggi ambientali, devono essere
    continui, efficaci, trasparenti e pubblici soprattutto quando si riferiscono
    a un'area di grandissimo valore ambientale che (tuttora non si sa bene a
    che
    titolo) "ospita" una base militare non appartenente al dispositivo di difesa
    nazionale e fornita di arsenale nucleare».
    «Tutto questo deve essere fatto con la massima serietà, senza
    sensazionalismi da un lato e senza sospetti di insulse accuse di
    "boicottaggio" ai danni della Maddalena. La salute della popolazione e la
    sicurezza ambientale - conclude Deliperi - valgono immensamente di più che
    qualche ventilato investimento turistico».


    La Maddalena, la Asl fornisce i dati

    Dopo i quesiti degli ambientalisti su tumori e malformazioni

    CAGLIARI. Tra il 1976 ed il 1997 alla Maddalena ci sono stati 28 casi di
    nascita di bambini con malformazioni e handicap fisici su 2.932 parti (0,95
    %). Nessun caso è stato riscontrato successivamente. Attualmente sono in
    corso indagini mirate alla definizione dei vari tipi di malformazioni.
    Questo è quanto ha reso noto l'Azienda Usl numero 2, rispondendo a una
    richiesta di informazioni delle associazioni ecologiste «Amici della Terra»
    e «Gruppo d'Intervento Giuridico».
    I dati statistici - diffusi dalle associazioni ambientaliste - sono stati
    rilevati dal registro sala parto e dai certificati di assistenza al parto
    dell'ospedale della Maddalena. E' del tutto evidente che i numeri forniti
    dalla Usl, comunque significativi sul piano statistico, rappresentano solo
    una parte della realtà. Non vengono infatti indicati i bambini morti e,
    soprattutto, non è possibile conoscere il numero di aborti terapeutici
    effettuati proprio per gravi malformazioni del nascituro.
    A questo proposito, infatti, nelle scorse settimane la "Nuova" ha raccolto
    la drammatica testimonianza di una madre maddalenina, costretta per ben
    due
    volte a interrompere la gravidanza perché le ecografie avevano accertato
    nei
    feti una patologia gravissima come l'anencefalia. Da questa testimonianza
    è
    stato possibile risalire ad altri quattro casi analoghi, due dei quali
    addirittura verificatisi nello stesso anno: il 1987.
    Il responsabile del reparto di ginecologia e ostetricia dell'ospedale
    maddalenino ha ieri voluto fornire i dati, confrontandoli con le medie
    nazionali e ha parlato di una situazione assolutamente nella norma. Anzi,
    addirittura sotto la media nazionale. Gaetano Giudice ha voluto sottolineare
    che le cifre devono essere valutate nel lungo periodo per essere
    significative.
    La nota inviata dall'Asl 2 agli ambientalisti fornisce anche una serie
    di
    dati in tema sanitario e epidemiologico di indubbio interesse, ora oggetto
    di approfondimenti. In particolare tra il 1990 ed il 2002 sarebbe stata
    rilevata nel Comune della Maddalena una sensibile percentuale di decessi
    per
    tumori «da un minimo del 18,48% nel 2000 ad un massimo del 33,68% nel 1997».
    Con riferimento agli studi epidemiologici rivolti a rilevare le insorgenze
    tumorali e le relative relazioni con le cause, l'Azienda Usl n. 2 ha reso
    noto, poi, che «l'osservazione decennale del fenomeno, in assenza di un
    denominatore congruo, ha consentito di misurare un aumento relativo dei
    tumori della pelle, della vescica e dei linfomi nei maschi e apparentemente
    riferibili a fattori connessi con l'attività lavorativa».
    «Per quanto riguarda la rete di rilevamento e monitoraggio della
    radioattività - ha dichiarato Stefano Deliperi, del Gruppo di Intervento
    Giuridico - ci è stato risposto che sono in corso analisi straordinarie
    per
    lo studio dell' accumulo del torio 234 nelle alghe rosse, riferito dal
    Criiad, per i cui esiti saranno necessarie ancora «diverse settimane».
    Insomma, se abbiamo ben capito, alcune sostanze radioattive come il Torio
    234, non vengono ordinariamente rilevate dalla rete di monitoraggio
    ambientale esistente nell'Arcipelago della Maddalena».
    «Come si fa, allora, a escludere categoricamente che possano esistere
    motivi di pericolo per la salute della popolazione e per l'integrità dell'
    ambiente? In base a che cosa? Sembra doveroso ricordare che le indagini
    sanitarie ed epidemiologiche, nonchè i monitoraggi ambientali, devono essere
    continui, efficaci, trasparenti e pubblici soprattutto quando si riferiscono
    a un'area di grandissimo valore ambientale che (tuttora non si sa bene a
    che
    titolo) "ospita" una base militare non appartenente al dispositivo di difesa
    nazionale e fornita di arsenale nucleare».
    «Tutto questo deve essere fatto con la massima serietà, senza
    sensazionalismi da un lato e senza sospetti di insulse accuse di
    "boicottaggio" ai danni della Maddalena. La salute della popolazione e la
    sicurezza ambientale - conclude Deliperi - valgono immensamente di più che
    qualche ventilato investimento turistico

    Verranno eseguite prove più approfondite

    Gli ecologisti chiedono nuovi accertamenti ai francesi del Criirad

    LA MADDALENA. La posizione degli ambientalisti è chiara: non credono alle
    parole, ma si fidano solo dei numeri. Dei riscontri scientifici. Il
    presidente della giunta regionale Italo Masala, con la sua visita nell'
    arcipelago, ha voluto dare un crisma politico-istituzionale alle
    rassicurazioni che arrivano dal Presidio multizonale di prevenzione di
    Sassari. L'altro ieri ha infatti presieduto una "riunione tecnica" che però
    non è servita soltanto a dissipare i dubbi e i timori e, come se non
    bastasse, ha creato un incidente istituzionale. I consiglieri comunali
    maddalenini dell'opposizione sono stati infatti tenuti fuori dalla porta
    e i
    rappresentanti delle associazioni ambientaliste e dei comitati spontanei
    non
    hanno avuto la possibilità di incontrare Masala e sono stati esclusi dalle
    relazioni tecnico-scientifiche che avrebbero dovuto in qualche modo
    indebolire il fantasma della paura di un inquinamento radioattivo.
    Gli ambientalisti nei giorni scorsi hanno assunto un'iniziativa forte,
    finalizzata ad avere un quadro di certezze sulla situazione. Il presidio
    di
    prevenzione multizonale di Sassari continua a dire che non esiste alcun
    valore di radioattività preoccupante, ma ammette allo stesso tempo la
    presenza di Torio 234 nelle alghe rosse prelevate nelle acque dell'
    arcipelago.
    «Dobbiamo capire - ha detto la dirigente del presidio, la dottoressa
    Floriana Manca - perchè a questo tipo di alghe piace tanto il Torio 234».
    E
    per questo occorrerà fare ulteriori accertamenti. Le risposte arriveranno
    il
    cinque aprile.
    Il Wwf gallurese, insieme all'associazione ecologista corsa Abcde e al
    Comitato di difesa delle Bocche (nato nelle scorse settimane a Bonifacio)
    hanno incaricato il laboratorio d'analisi indipendente francese Criirad
    ad
    andare avanti negli accertamenti. Il 27 febbraio hanno formalizzato l'
    incarico, scrivendo al fisico Bruno Chareyon.
    «Gentile dottore - si legge nella missiva -, con la presente il Wwf
    Gallura, l'associazione Abcde di Bonifacio e il Comitato sardo-corso di
    difesa le conferisce l'incarico di proseguire le analisi per quanto riguarda
    la spettrometria Alfa dei campioni a suo tempo analizzati con la
    spettrometria Gamma. Le suddette associazioni le chiedono i tempi tecnici
    per il raggiungimento dei risultati, l'eventuale disponibilità a pianificare
    eventuali ulteriori esami». (p.m.)


    di Piero Mannironi
     
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    Qualcuno ha accennato ai fatti della PRIMA REPUBBLICA.. e delle Basi + o - Nato.
    Io ho vissuto da "attivista" del Partito Sardo quei lontani giorni e posso dare questa INFO:
    - L'Italia era indebitata fino al collo e aveva dovuto dare la RISERVA AUREA "in ostaggio" al governo della Germania dell'Ovest.
    Andreotti riuscì a riscattare il tutto con un accordo fatto con L'America. Eravamo in periodo di GUERRA FREDDA e La Russia faceva paura.
    La Sardinia era stata chiamata già da Mussolini "Portaerei del Mediterraneo" e questo piacque moltissimo a NIXON il presidente degli USA.
    NIXON offrì ad Andreotti il famoso ASSEGNO e la soluzione della crisi monetaria Italica.
    IN CAMBIO di una Base per i SOMMERGIBILI ATOMICI a La Maddalena... naturalmente l'AMERICA pagava anche un CONONE annuo pari a :
    28.000.000 di £. per famiglia sarda di quattro persone ... Come mai i Sardi non diventarono TUTTI RICCHI?
    Semplice, l'assegno anjhuale lo BECCAVA ROMA. Ai Sardi restavano le malattie radioattive... :woot: :woot: :woot:
    Oh! Scusate... stavo PIAGNISTEIANDO.... :rolleyes: :cry: :rolleyes:
    SHAR :viching grr:
     
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  10. Eracle
     
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    Alla faccia dei mantenuti...
    Questi maiali si stanno facendo i miliardi alle nostre spalle e hanno pure il coraggio di rompere i coglioni.
    Loro i soldi e noi le malattie.

    Hanno ammazzato (perchè la parola giusta è questa) tantissime persone, compreso mio nonno, c'è una incidenza di morti di tumore paurosa, io solamente ne ho visto morire più di dieci in meno di due anni.
    E non sto in un posto con densità di popolazione altissima
     
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  11. Mrgianfranco
     
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    La Sardegna sempre deve essere in prima linea quando si parla di dare ..questo fatto inizia a prendere anche a cogl........più basi militari...più servitù..più poli industiali inquinanti...posto idoneo al nucleare..eolico per far arricchire terzi...più crediti verso Roma mai pagati....più morti di malattie riconducibili a uranio impoverito nanoparticelle e balle varie..
    Vabbè che i poligoni servono per la sicurezza nazionale ma con 20 regioni proprio a romperci i ...a noi vengono??si stanno chiudendo terre e mare con i limiti invalicabili e chè vantaggio ne abbiamo?? ma per carità decine di anni di governi del cavolo si son alternati per far cosa??distruggere e bo poi mi si viene a dire sentimento di nazionalità..festa dei 150 anni...esercito in missione di pace...serve a difendere la nazione...altro che balle dallo stato bisogna difenderla la nazione non da altri
     
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  12. ARRUIASA DE GHENTIANA
     
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    QUIRRA FONDALI IMMAGINI

    http://www.videolina.it/video/play/10062/-...-IMMAGINI-.html

    www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/213359
    image
    Quirra, mare pericoloso anche per i sub:
    "Hanno perso tutti i denti in pochi mesi"
    La Questura di Nuoro e la procura di Lanusei indagano sull'alta incidenza dei tumori registrata attorno al poligono.

    La denuncia arriva da Bettina Pitzurra, attivista dell'Irs e componente del Comitato per la salvaguardia ambientale del Sarrabus. «Dopo un'immersione subacquea nei pressi di Capo San Lorenzo a Quirra, quattro turisti milanesi hanno perso tutti i denti nel giro di pochi mesi», ha dichiarato l'insegnante di Castiadas ai microfoni degli inviati di Current tv, il canale satellitare sulla piattaforma Sky di Rupert Murdoch. In più ci sono le denunce raccolte in questi giorni dalla Procura di Lanusei e dalla Squadra mobile di Nuoro: diverse persone hanno dichiarato di essersi ammalate dopo aver fatto il bagno a Quirra». Dove si inabissano i missili sparati da Perdas.

    L'INDAGINE Testimonianze tutte da verificare, sulle quali stanno lavorando gli inquirenti che stanno cercando di far luce sull'alta incidenza di tumori nei pastori e di malformazioni negli agnelli segnalate da un rapporto dei veterinari delle Asl di Lanusei e Cagliari.

    Il sospetto è che le attività del poligono, anche quelle vecchie di 20 anni fa, possano aver determinato questa che secondo i pacifisti è una strage. Si indaga per omicidio plurimo colposo, disastro ambientale, porto abusivo di armi illegali, anche per omesso controllo.

    PAOLO CARTA

    Domenica 13 febbraio 2011 08.18
     
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  13. shardar
     
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    certo non e'una novita' che la sardegna e'piena basi militari. perche' la regione la un fa nulla?
     
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  14. iperboreo50
     
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    CITAZIONE
    shardanaleo Inviato il: 13/2/2011, 08:49
    Oh! Scusate... stavo PIAGNISTEIANDO.... :rolleyes: :cry: :rolleyes:

    che fai Leo? sfotti??

    Non ho ragione nel dubitare delle vostre recriminazioni.
    Mi turba però una cosa:
    seguendo queste notizie che spaziano dal nucleare, del eolico, dei pastori, dei rifiuti, delle scie chimiche, della malformazione data da.... ecc ecc, si ha l'impressione che la Sardegna e i sardi siano diventati dei bersagli preferiti di una qualche "Spectre" mondiale.
    Una volta c'erano ebrei e oggi tocca ai sardi....
    Ripeto, non ho ragione nel dubitare di quello che lamentate ma questa insistenza di tutti contro la Sardegna mi sa di esagerazione.
    Anche perché se ci fossero davvero tutti questi crimini in atto, la magistratura si sarebbe attivata da tempo.
    La magistratura in Italia ha dei poteri assoluti. Hanno fatto dimettere il primo governo Berlusconi, hanno fatto dimettere il secondo governo Prodi, stanno sterminando il governo attuale, hanno giudicato gli americani, la CIA, servizi italiani, hanno fatto disattendere i provvedimenti di diversi governi nostrani e per la Sardegna non fanno niente?
    Qualcuno ha fatto una denuncia per tutti questi crimini di cui siete vittime?
    O forse anche la magistratura è in combutta con i poteri forti per far fuori i sardi dalla Sardegna?

    Ultimamente è di moda l'uranio impoverito che disseminato per la Sardegna farebbe morire uomini e bestie.
    Questi proiettili sono di tipo inerte, ossia senza esplosivo. Funzionano come penetratori nei proiettili anticarro o anti bunker. Vengono usati invece di tungsteno che ha le stesse caratteristiche ma è troppo caro.
    Non è che l'uranio impoverito sia più a buon mercato, si è trovato il modo per riutilizzare le scorie delle centrali nucleari.
    Questo tipo di proiettile viene usato da pochi paesi appunto perché caro e in dotazione a pochi. L'Italia non lo usa.
    Un proiettile anticarro a uranio impoverito quando colpisce una corazza stratificata di un carro non si deforma, penetra attraverso la blindatura ed è il calore dell'attiro che fa esplodere le munizioni al interno del bersaglio colpito.
    Se il carro bersaglio non ha munizioni a bordo (sarebbe stupido averle) non esplode, allora che senso avrebbe usare costosissimi proiettili di uranio invece di comuni proiettili inerti da esercitazione?
    Si pensa che le esplosioni dei bersagli pesanti (carri armati) possano creare un inquinamento locale dato dalla evaporazione del uranio impoverito. Si è cominciato a sospettarlo dopo l'intervento della Nato in ex Jugoslavia.
    Ai poligoni di tiro non si usano questi proiettili perché troppo cari e perché non avrebbe senso. Un carro sagoma colpito ed esploso è un carro bersaglio in meno. Non ha senso.
    Lo stesso vale per i bunker. Stabilito quanto cemento armato attraversa il proietto con il penetratore di uranio, si procede con le bombe da esercitazione che costano niente in confronto ai proiettili di uranio impoverito.
    Attacchi e combattimenti si fanno con i simulatori fissati sui bersagli che se colpiti con il raggio laser fanno bib e ti ritiri in quanto colpito.
    Il costo delle esercitazione è enorme e si cerca di risparmiare su tutto, compresi proiettili e bombe.
    Queste sono le ragioni per cui dubito di queste notizie.
    Non dico che non siano vere, semplicemente dubito.
    Anche perché i firmatari delle varie denunce sono sempre gli stessi e sono molto di parte.


    CITAZIONE (Eracle @ 13/2/2011, 09:07) 
    Alla faccia dei mantenuti...
    Questi maiali si stanno facendo i miliardi alle nostre spalle e hanno pure il coraggio di rompere i coglioni.
    Loro i soldi e noi le malattie.

    Hanno ammazzato (perchè la parola giusta è questa) tantissime persone, compreso mio nonno, c'è una incidenza di morti di tumore paurosa, io solamente ne ho visto morire più di dieci in meno di due anni.
    E non sto in un posto con densità di popolazione altissima

    Allego l'articolo dell'Unione Sarda di oggi, dice altre cose rispetto alle solite, sarà per questo che non verrà preso in considerazione???

    «Solo dopo le analisi
    decideremo
    come comportarci»

    Lunedì 14 febbraio 2011
    Vedi le foto «Capo Frasca come Quirra? Domanda lecita, per carità, ma su quali presupposti? La Asl di Sanluri conferma che dai dati in suo possesso non emergono anomalie di alcun genere. I veterinari della zona aggiungono che non ricordano di aver avuto mai a che fare con animali malformati. A chi giova, dunque, creare allarmismi? Attenzione, ne va della salute del territorio. I turisti scappano, le attività agro-pastorali di quest'angolo di terra faticano a tirare avanti». Va dritto al problema, il sindaco di Arbus Franco Atzori, davanti al Consiglio comunale e al commissario della Asl 6, Giuseppe Ottaviani, in visita al poligono di Capo Frasca. Una visita programmata e voluta dal primo cittadino per rasserenare gli animi degli stessi consiglieri che invocano la verità. Tutta la verità, sulle malattie e sui morti tra i militari e i civili che hanno lavorato in quell'area e che di tanto in tanto ritornano protagonisti della cronaca.
    «Quando le analisi epidemiologiche», conclude Atzori, «ci diranno come stanno le cose, solo allora si vedrà il da farsi. Nel frattempo i rapporti con la base sono e restano di buon vicinato».
    Una volta dentro il filo spinato, la visita si è svolta come in un'aula scolastica: dopo la teoria con la proiezione di un filmato, via alla pratica con un viaggio sul pulmino verde. Unica eccezione: sui banchi i consiglieri e sulla cattedra i colonnelli. Il primo prof d'eccezione è stato Alfredo Nazzi, comandante della base militare di Decimomannu. «Non so se nel lontano 1959, quando Il Poligono era appena nato, sia stato fatto uso di armi vere e proprie. Certo è che da tempo utilizziamo solo materiali inerti. Le piccole bombe che vengono sganciate durante le esercitazioni di volo non sono altro che cemento rivestito di metallo. Quelle già sparate restano ammucchiate in attesa di venderle tramite una gara d'appalto».
    Il compito della guida al padrone di casa, il maggiore Massimo De Cortes: «Qui ci troviamo nel giardino di mitragliamento. Quei teloni bianchi che vedete in fondo, sono i bersagli che gli aerei prendono di mira durante la prove di addestramento. Questa, invece, è la torre di controllo che domina i 1.416 ettari di superficie recintata, sino a spingere lo sguardo sul golfo di Oristano. All'interno la stazione meteorologica, per intenderci quella che trasmette i dati che ogni sera vediamo in tv con le previsioni del tempo. Infine ecco l'impianto radar». Da alunni diligenti, un fiume di domande. La prima: «Quante possibilità abbiamo che la base venga smantellata?». «Credo nessuna. Questo è l'unico Poligono area-mare-terra che l'Aeronautica possiede in Italia».
    SANTINA RAVÌ



    Intanto i turisti se ne vanno......e l'agricoltura soffre.....



    :salute: :salute:
     
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  15. Mrgianfranco
     
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    CITAZIONE (shardar @ 14/2/2011, 17:34) 
    certo non e'una novita' che la sardegna e'piena basi militari. perche' la regione la un fa nulla?

    Servilismo dei politici sardi TUTTI verso i loro padroni se a un cane lanci un panino se lo mangia e ti fà le moine...
    caro Iperboreo a te sembra strano quello che qui viene detto ma tu immagino queste cose non le vivi nella pelle le senti solo dire e quello che pensi è che noi ci lamentiamo per nulla o poco...per tè la normalità è che se qui fanno cose losche inquinanti atipiche di una regione abitata da persone e non un deserto o un isola sperduta nel pacifico la magistratura interviene, regola, fà pagare chi causa i danni???bene ti garantisco che qui nè puoi far conto sulla politica, nè su certe istituzioni si hanno comprato tutto anche il silenzio di chi deve garantire un minimo di sicurezza o supervisionare affinchè qui non diventi una pattumiera..e credimi non ti stò parlando per sentito dire ma ho visto con i miei occhi fatto denuncia all'autorità competente e per tutta risposta ci hanno detto dopo i controlli qui ragazzi è tutto apposto...vedi tu dove può essere apposto un tubo che canalizza liquami inquinanti di una fabbrica direttamente in un fiume.Può un territorio che ne vede e ne subisce di tutti i colori ogni giorno per decine di anni girarsi di scatole contro chi gli stà distruggendo la casa?? sai come si chiama costui?? te lo dico io STATO ITALIANO e dietro i suoi cani che scodinzolano per un pezzo di pane lanciatogli

    A dimenticavo ciò che si legge sui giornali si sente in tv è sempre filtrato hanno comprato pure chi deve dare una sana e oggettiva informazione...scusate chi non approva e la pensa in altro modo ma io la vedo così.....
     
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49 replies since 7/1/2011, 18:23   3258 views
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