La protesta del Movimento Pastori Sardi

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  1. Mrgianfranco
     
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    CITAZIONE (LessàAlessandro @ 4/10/2010, 15:00)
    Con il granito e le cave in generale abbiamo avuto montagne sventrate e siti archeologici distrutti, per non parlare dell'ecosistema vero e proprio...completamente andato. Oro e argento hanno portato sfruttamento e bacini di cianuro, per non parlare delle discariche di metalli pesanti. Chi ha operato quello sfruttamento ci ha spremuto come spugne, intascato i quattrini e lasciato i veleni. Idem per TUTTE le industrie che ci sono state e che ci sono ancora. Hanno devastato il territorio per dare quattro soldi a frotte di operai che speravano in un futuro migliore per i figli, i quali, una volta cresciuti ed essersi guardati intorno hanno visto l'ambiente devastato, i lavori di un tempo dimenticati (tantissimi pastori e agricoltori mollarono tutto per andare a lavorare in fabbrica), nessuna prospettiva, se non lavori ancor più servili di quelli svolti dai padri, e se ne sono andati.
    Al loro posto sono arrivati continentali e attra genti, non sempre cattiva, ma comunque attra genti, o peggio...nessuno.

    Ecco cos'è il nostro passato, presente e futuro.
    E se nessuno farà nulla, come stanno egregiamente facendo, di futuro non ce ne sarà proprio.

    Appunto risorse sfruttate dagli altri e poco o niente tornaconto per la regione sardegna certo chi si pretende di creare lavoro senza sfruttare le risorse presenti nel territorio allora ha un ragionamento tutto suo come si suol dire "moglie ubriaca e botte piena" la realtà non è così certo c'è modo e conto esistono i metodi oggi per trovare un buon compromesso trà attività produttive e ambiente togliamoci dalla testa il modello Enichem, syndial, polimeri europa, INCA e tutto il resto simile. A casa mia devo decidere IO e stanne pur sicuro che deciderò il meglio non il peggio poichè ci vivo in questa terra..
     
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  2. iperboreo50
     
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    CITAZIONE (LessàAlessandro @ 4/10/2010, 10:52)
    Iper, con me sfondi una porta aperta.
    Non sono forse tre anni che giro con il "mio" gruppo di fratelli, la memoriae milites, in tutti i costumi, dal nuragico, al soldato ausiliare di età imperiale, sino all'arborense del 1300 per educare, raccontare, far vedere... gratuitamente ?
    E come moneta cosa ne ho ricevuto? Esser chiamato "vichingo" solo perchè nessuno si è mai fatto un giro al museo di cagliari? O essere disprezzato perchè i romani sono solo quelli brutti e cattivi, che hanno invaso la Sardegna, e quindi non andrebbero rappresentati? Sentirsi dire che noi facciamo "folklore" e che le nostre rappresentazioni (costumi, usanze, tecnologie medioevali che mettiamo in campo) fanno una bella "atmosfera, stile re Artù"?

    dovresti conoscere me e come la penso. :salute:

    Amico mio, so benissimo cosa si prova quando ti prendono in giro....
    con l'elmo cornuto si sa, non puoi che essere vichingo.....la vulgata è questa. Sai quante camice ho sudato per convincere altri che vichinghi non portavano le corna sul elmo? Luoghi comuni sono duri a morire. Ma come diceva mio padre, chi la dura la vince....e allora non scoraggiarti e non arrenderti alla ignoranza.
    In quanto al folclore......La Sardegna è una delle poche regioni dove si svolgono meravigliose e magnifiche manifestazioni .....purtroppo folcloristiche
    Non sono folclore!!!! sono Cultura, sono Storia.
    Perché vendono queste manifestazioni come folclore? Parlo di Cagliari, di Sassari, di Oristano, di Sedilo e di tante altre manifestazioni equestri e no che si svolgono in tutta la Sardegna e che non sono folclore.
    Il senso che si da oggi al folclore è pari a quello che si da ai film panettone di Natale.
    E allora anche tu e tuoi fratelli di "memoriae milites" fate folclore.... siete forse meglio?
    Ammetto che è odioso fare sempre l'esempio degli stranieri che sanno tutto......
    Prova andare nel trentino o nel Alto Adige, non fanno folclore, fanno storia. da quella medioevale a quella degli shutzen, tutti si riconoscono nella loro storia comune, nessuno piglia per il sedere altri, anzi fanno fila per partecipare...paesi interi partecipano. Tutt'attorno convegni, incontri, dibattiti che danno l'importanza storica e culturale al evento. Non sono folclore. Non lo sono perché la gente stessa non lo considera folclore. A pranzo o cena dopo il corteo, dopo la battaglia, si parla degli eventi della storia comune, si rinsaldano quei vincoli che dalla storia comune traggono la legittimazione. Non parlano uno contro l'altro, non si dividono sprezzanti tra "...buoni, ...cattivi e ....bimbi.

    Invece in Sardegna?
    Appena uno sa scrivere si mette a produrre libri e articoli per disfare i Santi della memoria sarda minando così un collante sociale, ti criticano perché rappresentate le battaglie perse o quelle dei perfidi romani, sono sardi stessi che pur di apparire si lanciano contro queste meravigliose manifestazioni che traggono la loro origine dalla storia e non dalle balle. Così si distrugge una percezione di qualcosa di importante che voi fate, dimmelo tu, perché uno deve considerare seria una cosa attorno alla quale litigano tutti, partiti, enti, singoli....

    e qui vado alle note di Dedalo

    CITAZIONE
    dedalonur9 Inviato il: 4/10/2010, 13:28
    Iper...i tedeschi e i danesi non han probleimi a rappresentarsi nel loro passato perchè hanno una cultura e uno stato forte lle spalle. qui in sardegna non siamo indipendenti e non abbiamo una cultura forte.

    tutto qui;

    in un altro forum, durante varie discussioni... quando ho parlato di pirati sardi m'han detto che era disdicevole per i sardi le parle di Diodoro Siculo e che i sardi si dovrebbero sentirsi offesi d'esser definiti pirati.

    se qeste parole fossero state dette ad un acheologo vichingo o durante una manifestzione rievocativa sarebbero state irrise e considerate insensate...

    invece in quel forum, tranne me, nessuno obiettò nulla e chi tace tante volte acconsente... io considero quegli episodi una spia di quanto siam messi male e di quanto siamo affetti da ideologismi...cioè in sostanza, di quanto siam privi di una cultura forte e matura che ci consenta di parlare con buona coscienza (come dev'essere) anche... degli avi guerrieri e pirati...

    Appunto, la mancanza di cultura......che facciamo?? piangiamo, ci strappiamo le vesti?? ci disperiamo ??

    In Sardegna i monumenti della storia sono più numerosi che a Roma......ma tutti vanno a Roma. Perché non vengono in Sardegna???
    Roma, Grecia e alcuni altri popoli sono nella storia perché l'hanno dominata e divulgata.
    Sardi cosa hanno divulgato? La cultura che voi conoscete bene cosa ha da invidiare agli altri?? a Roma a Atene??
    Allora sarebbe ora di uscire dal isola e sbarcare in Italia, in Europa, nel mondo, proponendo e imponendo la cultura sarda.
    Ma per farlo bisogna conoscerla ed essere uniti nel proporla.
    Quel villaggio del mio web album è un esempio di come lo fanno gli "altri". Dagli anni 60 che lo fanno. Ci vuole del tempo.
    Tutto il settore del turismo è orientato esclusivamente alle spiagge. CAMBIARE!!! La Sardegna non è la spiaggia. Al turista che viene va fatta vedere l'isola con la sua storia, con le sue genti, con tutti suoi difetti e tutta l'umanità.
    Le navi da crociera che approdano a Cagliari (fino a due anni fa andavano ad Ajaccio perche li non pagavano la tassa portuale) non devono essere lasciate alla mercè dei commercianti, tanto quelli tengono chiuso lo stesso, prima di sbarcare alcuni incontri mirati fatti dagli storici (non importa di quale parrocchia) e poi via a vedere la storia, la cultura, la gente......
    Fuori dalla sardegna proporre e imporre delle " sa die de sa Sardignia". Giorni e settimane della cultura e della storia sarda con in mezzo la cucina, i vini e altri prodotti. Personaggi di questa cultura in prima fila a "catechizzare".
    Fare in modo che emigranti sardi si sentano orgogliosi e quindi portatori loro stessi di questa cultura che ormai hanno dimenticato.
    Gruppi di rievocazione storicqa insieme e non ognuno per conto proprio, vengano in continente a farsi conoscere e far conoscere........preceduti ed accompagnati da scrittori, storici, esperti....e non è importante se si è "buoni" o "cattivi", importante è che si è sardi e si vuole parlare di Sardegna.
    Andare nelle giostre e nelle feste in Spagna.....portare l'albero sradicato tra i revocatori catalani.....
    Alla fiera dei rievocatori di Ferrara e di Piacenza, una settimana sarda, con incontri, dibattiti, e anche il pecorino....e il canonau..
    Uscire dall'ombra, uscire dall'ombra, dare l'orgoglio a quelli che oggi vi chiamano vichinghi e folcloristici.

    Meglio se lo si fa senza politici. Altrimenti sarete solo munti per il loro tornaconto.
    Enti e organizzazioni varie. Una rivoluzione culturale dal basso.
    Vi rideranno dietro, vi sfotteranno ma piano piano capiranno e quando saranno maturi smetteranno a dare via il ciap ai furboni. Saranno loro stessi a smettere di buttare le porcherie sotto i ponti delle strade, incendiare i boschi, sputanare il popolo.

    Quando sei orgoglioso della tua appartenenza, quando la senti conosciuta e riverita, quando parli felice della tua isola allora puoi stare tranquillo che il pecorino tornerà sardo, che l'olio sarà nuovamente sardo, che i maialetti non saranno spagnoli....... Un popolo che è orgoglioso di esserlo non cede alle lusinghe della mamona. Un altoatesino non mangerà e non comprerà mai un wurstel fatto in sicilia, neanche se costa la metà.

    Un paese perde la speranza nel futuro perché non riconosce più le sue radici. Sembra perfino che non le abbia più.
    Allora i nuovi venuti, più forti, più determinati e con le radici riconoscibili faranno finalmente quello che non era riuscito a Musetto........................

    mi verrebe da dire "forza paris" ma mi sento fuori luogo, sono sempre un forestiero e sta a voi dirlo.

    scusate se mi sono dilungato ma questo è Iper pensiero

    :salute: :salute:
     
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  3. SaCraba
     
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    CITAZIONE
    mi verrebe da dire "forza paris" ma mi sento fuori luogo, sono sempre un forestiero e sta a voi dirlo.

    :lol:

    Iper..un giorno dovrai svelarmi perchè ci tieni tanto a noi sardi..


    per tornare alla protesta dei pastori: offro la mia scheda elettorale per accendere un bel falò di fronte alla Regione nel caso la situazione non venga risolta al più presto possibile.
     
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  4. iperboreo50
     
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    CITAZIONE (SaCraba @ 4/10/2010, 21:20)
    Iper..un giorno dovrai svelarmi perchè ci tieni tanto a noi sardi..
    ................................

    lo so, è uno sporco lavoro, ma qualcuno lo deve pur fare........... :D :D

    :salute: :salute:
     
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  5. dedalonur9
     
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    caro Iper...

    forse ti sfugge una differenza sostanziale tra la cultura greco-romana e quella nuragico-sarda (diciamo così)
    la prima è epocale, riguarda un infinità di popoli e di genti.. ed è basata su fonti scritte, che la rendono, oggettiva, condivisa e forte.

    quella nuragico-sarda è basata sull'archeologia il che la rende soggettiva (non condivisa), quindi debole...inoltre non è "epocale" cioè, riguarda quasi esclusivamente la storia dei sardi...

    solo se venisse appurata la coincidenza tra shardana e nuragici le cose cambierebbero, perchè i nuragici entrerebbero nella storia del mediterraneo e delle sue relazioni fornendo un senso ed un significato che l'archeologia non può che fornire in forma generica...........ma neppure più di tanto perchè anche la storia dei shardana è piuttosto oscura.

    l'oscurità affascina per la sua enigmaticità, ma non dice nulla di oggettivo circa l'importanza storica di quella "storia"...

    spero di non esser stato contorto...e che si capisca cosa intendo dire
    :salute:



     
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  6. iperboreo50
     
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    CITAZIONE (dedalonur9 @ 5/10/2010, 13:25)
    caro Iper...

    forse ti sfugge una differenza sostanziale tra la cultura greco-romana e quella nuragico-sarda (diciamo così)
    la prima è epocale, riguarda un infinità di popoli e di genti.. ed è basata su fonti scritte, che la rendono, oggettiva, condivisa e forte.

    quella nuragico-sarda è basata sull'archeologia il che la rende soggettiva (non condivisa), quindi debole...inoltre non è "epocale" cioè, riguarda quasi esclusivamente la storia dei sardi...

    solo se venisse appurata la coincidenza tra shardana e nuragici le cose cambierebbero, perchè i nuragici entrerebbero nella storia del mediterraneo e delle sue relazioni fornendo un senso ed un significato che l'archeologia non può che fornire in forma generica...........ma neppure più di tanto perchè anche la storia dei shardana è piuttosto oscura.

    l'oscurità affascina per la sua enigmaticità, ma non dice nulla di oggettivo circa l'importanza storica di quella "storia"...

    spero di non esser stato contorto...e che si capisca cosa intendo dire
    :salute:

    Dimmi cosa devo fare con te................

    Il mio ragionamento è partito dalla seguente considerazione:
    una popolazione (o se vuoi un popolo) per non cedere e non cadere nelle lusinghe della falsa modernità che per imporsi deve disgregare e parcellizzare una struttura sociale, ha bisogno di un continuo "atto di fede" nelle proprie radici.
    Per falsa modernità intendo quel sistema che sul giro e sul valore individuale del denaro ha costruito o cerca di costruire il presente.
    Questo sarà possibile solamente se i Valori delle comunità prive delle radici ben forti e ben piantate si piegheranno ai nuovi richiami come fuscelli al vento. Questi si piegano e cadono perché privi di forti e robuste radici.
    Questa non è politica, è filosofia sociale.
    Ti faccio presente che ultimi casini successi ai pastori, e prima di loro agli altri, non sono a carico dei soliti continentali, sono pastori e commercianti sardi che per rimpinguare il conto in banca si sono dati alla speculazione possibile nei mercati aperti. Hanno preferito il conto corrente alla solidità delle radici.
    Ma queste non le puoi imporre, puoi solamente lavorare sodo (se ci credi, e quindi gratis) per ricostruirle.

    Le radici e l'orgoglio formano un popolo che come tale è meglio "vaccinato" alle intemperie.

    Nel frattempo tu cosa vuoi fare?
    Aspettare altri mille anni perché Leo e altri si mettano d'accordo sui shardy???
    Non lo faranno mai.
    La storia antica è per specialisti e neanche tutti.
    Quella che si può usare è quella più vicina nel tempo perché meno vaga e più concreta.
    Nota una cosa, per rivendicare le gesta dei shardana siete quasi tutti propositivi e discretamente aggressivi. Questo va benissimo ed è giusto se si è convinti. Ma allora spiegami perché su tutte le altre epoche storiche versate il pianto degli eterni sfigati. Scusate la parola, non è per offendere, è per svegliare.
    Siete sicuri che la storia sarda sia solo dei conquistati e bastonati?? la storia di cui vergognarsi??
    Ricordo che uno degli atti su cui si basa la storia moderna inglese è la sconfitta di Dunkerque.
    Una sconfitta è tale perché la presenti così. Se la presenti in un contesto più largo, questa può diventare vittoria.
    Un atto singolo non vale niente, è il generale di una situazione che si deve guardare.

    Non voglio dilungarmi troppo, ti faccio un solo esempio:
    Vi lamentate di essere stati le vittime dei pisani e dei genovesi.................e che per colpa loro...bla bla bla.....
    Ma vi rendete conte che sono stati i sardi coi loro giudici e loro vescovi a salvare la cristianità e quindi l'Europa?
    La Spagna, il Portogallo, le Balleari erano musulmane, continue incursioni in Sardegna, Sicilia e in italia. Loro obiettivo era la Sardegna, presa questa avrebbero dominato il mediterraneo occidentale, avrebbero imposto la loro civiltà all'Europa. Quelli che si sono sacrificati erano i sardi. Hanno combattuto contro le forze preponderanti e senza problemi di rimpiazzi. Sardi si sono dissanguati per non cedere. Potevano fare come hanno fatto gli spagnoli, arrendersi e diventare buoni musulmani, Ma finché hanno potuto hanno combattuto da soli, poi finite le riserve umane e finiti i capitali si sono rivolti al papa chiedendo aiuto. Non per se ma per tutta la cristianità, per l'Europa.
    Il papa aveva mandato i pisani che nelle prime 4 spedizioni si sono comportati bene, poi hanno strafatto.
    E voi cosa fate??
    Invece di rivendicare i vostri meriti nella storia dell'Europa vi presentate come vittime dei pisani???
    Non è di moda rivendicare la cristianità come forza unificante del Europa?
    Questo continente e la sua civiltà, nel bene e nel male, devono molto a pochi.
    Tra quei pochi ci sono i Papi che hanno voluto le crociate per tenere lontano il nemico,
    ci sono i Papi che hanno favorito la vittoria di Lepanto e di Vienna,
    Ci sono dei sovrani che hanno guardato lontano,
    ci sono dei popoli che nel nome della fede comune si sono sacrificati,
    tra questi popoli ci sono i sardi.
    La forza che ha tenuto nei secoli unità l'Europa è stata la fede. (come anche l'Islam per loro popoli)
    Non è di moda parlare di questo, è più bello disfarsi di santi sardi perché scomodi?
    Sono i sardi che hanno salvato Pisa e Genova dalla schiavitù saracena

    Rivendicate con forza i Vostri meriti, ritrovate le Vostre radici....
    e smettetela di fare le vittime.

    Le feste popolari non fatele per i turisti, fatele per voi,
    riconoscetevi nella vostra tradizione e non in quella degli altri.
    e smettetala di dividervi tra archeobuoni, archeocattivi e archeobimbi...................

    questo è Iper pensiero e come tale non contestabile


    :salute: :salute:

     
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  7. dedalonur9
     
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    CITAZIONE (iperboreo50 @ 5/10/2010, 16:19)
    Dimmi cosa devo fare con te................

    :lol: oh! in che senso?! :lol:


    le compagnie di rievocazione secondo me hanno davanti a se un futuro roseo, e daranno illoro contributo perchè riavvicinano alla storia...

    guarda iper che io sarei d'accordo sul tuo ragionamento...se non fosse che la realtà sarda è diversa dalle altre. bisogna prendere attoc he ci sono resistenze e problematiche che altrove non ci sono; se non ci mettiamo dinanzi ai problemi effettivi non individueremo mai le operazioni necessarie alla soluzione.

    se non li si considera, il tuo volontarismo, od il mio, ha un po il suono dello squillo di tromba e nulla più.


    ma il punto sono le divisioni culturali. spostandoci dall'evo antico al medioevo di fatto si registrano ulteriori divisioni sul valore del periodo giudicale e quindi anche delle vittorie sui musulmani....

    poi hai ragione sl vittimismo, basta dire questo nelle guerre con la Spagna celebriamo la sconfitta di San Luri e non il fatto che una piccola isola seppe difendere per quasi un secolo la sua libertà contro il più potente impero dell'epoca ......soprattutto se si pensa che lo stesso impero spagnolo soggiogò in pochi mesi la Sicilia, e in mlti meno anni l'Italia e altri territori.

    nessuno sa nulla del ruolo del tercio de Cerdena (Sardegna) nella battaglia di Lepanto che eliminò per sempre la minaccia islamica e saracena dai mari...
    a parte gli appassionati credo che in Sardegna relativamente pochi siano davvero informati sulle gesta della brigata sassari...

    ma il motivo di tutto questo qual'è? sempre quello che ho tratteggiato sopra...



     
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  8. SaCraba
     
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    oggi ho beccato il poeta che mi fornisce poesie "politiche" ...gli ho chiesto:" Ciao,cosa mi dici della crisi del settore agro-pastorale?", mi risponde che quello che pensa l'ha già scritto in poesia :"la poesia ce l'ho già pronta ma me la devi comprare! " ,e io, " quanto vuoi per la tua poesia(mentre pensavo:"porca miseria,anche il poeta si è fatto commerciante!! stiamo attraversando davvero una brutta crisi :lol: " ) ??Affare fatto,te la compro a scatola chiusa,non mi importa leggerla prima"..insomma, ha voluto un euro :D.

    A sos pastores

    Proite su late est fuliadu
    est pro custu chi semus totus a gherra
    su late già non est pagadu
    est comente chi lu mughes a terra
    su pretziu già cheret cambiadu
    de nde tennere a su mancus una pezza
    de custu guvernu malandadu
    proite in galera non che los serrant ca issos
    mandigant sos menzus bucones
    e a sos poberos lassant sos ancaviones
    e totus sos prodotos de sa terra sunt in disocupatzione
    su late est unu bene profundu
    su primu alimentu de su mundu
    su casu est sa produtzione si no lu pagant
    est a terra sa natzione
    In donzi cosa bi cheret su calmieri
    pro tennere contu de sa produtzione
    a duos euros depiat essere pagadu
    ca este su zustu valore a essere istadu.


    Tonino U. Prantaferru forza paris




     
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  9. SaCraba
     
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    Protesta pastori: sciopero della campagne il 13 ottobre


    Si muovono compatte le quattro principali organizzazioni agricole, Copagri, Coldiretti, Confagricoltura e Cia, in difesa del comparto. Sono considerati "fratelli" ma non saranno in piazza con loro, invece, gli allevatori del Movimento pastori sardi di Felice Floris che segue un calendario autonomo di proetste: domani blitz al porto di Olbia per bloccare i camion con carne e animali da macello sospetti, il 19 ottobre nuova mobilitazione a Cagliari.(ANSA).

    http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/sar...1754755785.html
     
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  10. SaCraba
     
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    Olbia, l'assalto dei pastori, nei Tir carne sospetta: intervento dei Nas


    Al porto di Olbia blitz del Movimento guidato da Felice Floris: slogan e proteste. La situazione ha più volte rischiato di degenerare. Ci sono stati momenti di tensione poco dopo l'apertura di un camion frigo da quale è fuoriuscito un acre odore dalla carne diretta alla lavorazione in uno stabilimento sardo

    di Guido Piga

    Un manifestante sale su uno dei mezzi appena sbarcatiOLBIA. «Lo fanno per le televisioni, ora mi lasciano andare, no?». Lui quella carne di suino dentro il suo Tir non la mangia, è marocchino di fede islamica, ma vuole portarla a Iglesias «in tempo, sennò va a male» dice l'autista a mezzogiorno, 7 ore dopo che il suo camion è stato bloccato all'Isola Bianca da un migliaio di pastori del movimento di Felice Floris. Ne passeranno altre 3 di ore, e molte volte il suo carico sarà attaccato, con la carne buttata per terra, prima che lo liberino, insieme a decine di altri camion. Solo uno sarà sequestrato per carne sospetta dai carabinieri.


    A uso dei media, alcuni del movimento dei pastori quel tir lo saccheggiano. Pretendono di leggere la bolla di accompagnamento, vedono che la carne è stata macellata a Milano, che è diretta all'azienda sulcitana Salumi Italiani srl, e questo conferma anche un veterinario della Asl. Ma non basta, aprono a più riprese il Tir, prendono la carne e la buttano sull'asfalto, nell'enorme spiazzo che è il molo destinato alle navi da crociera del porto di Olbia.

    Ci passano sopra con i piedi, la "offendono". Altri componenti del movimento contestano questo modo di fare, ne nasce una discussione piuttosto accesa. Le telecamere - le alleate principali di Floris e dei suoi attivisti, quelle che a cui si rivolgono perché il malessere delle campagne abbia voce, visibilità - riprendono la scena. Cosa non gradita. Alcuni pastori spintonano un cameraman, gli prendono la telecamera. «Non riprendere, capito?» gli intimano.

    Polizia e carabinieri controllano che la situazione non degeneri. Non si vedono manganelli, l'imperativo è evitare scontri. Una scelta "politica" (e anche molto responsabile) che lascia ai pastori la facoltà di bloccare i tir all'uscita dell'Isola Bianca, dalle 5, e di ispezionarli. Molti vengono "sequestrati".

    «Dentro c'è carne del continente e dell'estero che poi spacciano come sarda, è questo che stiamo contestando, è questo che chiediamo sia fermato per salvare le nostre aziende dal fallimento della concorrenza sleale» riassume Floris. Lui è il capo da decenni, conosce la macchina mediatica, ma non può controllare un movimento di tante teste. I pastori arrivano dal Sulcis, dal Campidano, dal Nuorese, dal Sassarese.

    Molti in pullman, altri in auto. Ogni nuova ondata, porta con sé la conseguenza di nuovi controlli. Il Tir dell'autista marocchino viene così passato al setaccio più volte. Poi nel mirino entra un Tir di Nieddu, imprenditore gallurese, con un autista sardo, «figlio di pastori, come voi». «Non ci importa, facci vedere che cosa hai dentro» gli fanno i pastori.

    Niente da fare, l'autista dice che porta prodotti alimentari per la Conad, che non c'è carne e che non vuole fare vedere nulla, e qui è necessario l'intervento della polizia per evitare il peggio. Un dirigente legge la bolla, ci sono dentifrici, prodotti per il viso, pasta, fagioli in scatola, carta igienica. «Vi basta?», fa l'agente.

    Mancato un obbiettivo, eccone un altro. I pastori individuano un Tir con cella frigo. Ci vedono giusto, almeno così pensano. Aprono il portellone posteriore, e davanti ai loro occhi ci sono decine di cosce di suino. Destinazione, Murru. Tutti urlano contro il produttore di salumi di Irgoli, che giorni fa ha spiegato di essere costretto a importare la carne da fuori perché la produzione sarda non è sufficiente. Ma la rabbia monta soprattutto per l'odore.

    «Sentite? Questa carne è avariata, bisogna bloccarla». Fernando Spinicci, capo della polizia di Olbia, e Alessandro Dominici, capitano dei carabinieri, faticano un po' a bloccare i pastori che vorrebbero prendere la carne e buttarla a mare. C'è tensione, ma nessun ferito, neppure lieve.

    Comincia la lunga, difficile trattativa. I pastori vogliono azioni forti. Alcuni sono moderati, altri più oltranzisti. Il veterinario della Asl dice che non può svolgere il «suo lavoro, ha bisogno di un altro spazio», e si becca una bella razione di fischi, e anche qualche insulto. Allora i pastori urlano «fate venire i Nas».

    I carabinieri li chiamano, due militari arrivano da Sassari. Il Tir viene sequestrato. Tutti gli altri possono lasciare l'Isola Bianca, e quello sospetto, conquistato da alcuni pastori che issano dalla cabina la bandiera del movimento, viene scortato dai carabinieri in zona industriale. Qui, nel deposito dell'Aia, quella dei polli, cominciano gli esami sulla carne di suino. «I risultati arriveranno all'inizio della settimana prossima» fanno sapere i carabinieri del Nas. I pastori segnano un punto a loro favore, e se ne tornano alle loro aziende.

    (09 ottobre 2010)
    http://lanuovasardegna.gelocal.it/dettagli...as-foto/2493961

    http://lanuovasardegna.gelocal.it/multimedia/home/26461025

     
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  11. SaCraba
     
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    Pastori, assedio alla Regione, "Ora basta con le promesse"

    Quindicimila tra allevatori e agricoltori, provenienti da ogni parte della Sardegna, ieri mattina hanno invaso con i trattori le vie del centro di Cagliari sotto le insegne di Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Copagri

    di Umberto Aime

    CAGLIARI. Imponente, muscolare, eccezionale. Mai vista tanta gente: è stata una manifestazione d'altri tempi. Entusiasmante. Con una prova di forza straordinaria, ieri la Coldiretti ha saltato il fosso. È passata all'attacco. Che è stato frontale, duro, decisivo, urlato. Lo ha gridato insieme alle altre associazioni di campagne e ovili ormai disastrati, affamati, indebitati: Cia, Copagri, Confagricoltura. Ebbene sì, anche il grande popolo giallo, quello del badile e del grano, è allo stremo. In un colpo solo, ha sbattuto novecento metri di collera e disperazione in faccia alla Giunta («Cappellacci, ci siamo stancati») e a un assessore sempre più solo, Andrea Prato.

    Che nessuno sospetti ancora della testa e del cuore della Coldiretti. Non esistono più differenze fra il verde ribelle del Movimento pastori, che ritornerà a Cagliari a fine mese, e la massa giallo-rabbia che per una mattina ha conquistato Cagliari, in questo mercoledì che prima o poi andrà santificato. Perché "da oggi siamo tutti fratelli", è stato il messaggio carismatico arrivato subito da chi continua ad assaltare navi, sequestrare camion, assediare uno, due, dieci macelli e che bruciava le bandiere nemiche. Non lo farà più. Perché "da oggi noi come voi siamo incazzati", ha urlato chi ha ripreso a contestare, marciare, occupare.

    Subito l'assessorato all'Agricoltura, in via Pessagno, oggi le piazze, i municipi, gli uffici di questo o quel consorzio, ma se sarà necessario anche le banche e il palazzo di Abbanoa dove c'è un pazzo che continua a spedire cartelle pazze.

    Che nessuno dica più di avere ancora amici, fiancheggiatori o complici nella Coldiretti. Se lo fa, sarebbe cieco e sordo. Ieri c'è stato un corteo enorme, pazzesco nella partecipazione della gente arrivata dalla Gallura, dalla Trexenta, dal Campidano, dal Sarrabus, dalla Nurra, da Arborea, Dolianova, Suelli e Senorbì, dovunque c'è un filo d'erba e sostenuta anche dagli operai dell'Euroallumina, bivaccano da giorni sotto il Consiglio regionale. Industria e agricoltura unite nella lotta.

    I contadini hanno sfilato in quindicimila, ma forse erano ventimila. Con in campo una quantità pazzesca di bandiere, palloncini, striscioni, magliette, cappelli, fischietti, campanacci e pecore. È stato magnifico anche il numero di trattori schierato dalla Piazza del Papa alla Torre della Regione, centoventi, più una doppia cisterna per il latte, dieci «Leoncini» e molti camion-frigo. Un parco macchine mostruoso e rabbioso.

    È stata una manifestazione esagerata persino nello striscione finale. Un fenomenale venti metri per venti, alle spalle del palco di Viale Trento, con su scritto Regione Sardegna, ora basta, con tre punti esclamativi enormi.

    La Coldiretti voleva impressionare e c'è riuscita. È stata grande, grandissima, nella protesta per salvare l'agricoltura e la pastorizia, perché "senza contadini e pastori l'isola muore". Ogni giorno, tutti i giorni.

    «Vergognatevi siete degli assassini. All'ammasso ci pagate il grano 13 euro al quintale, una miseria, e poi ai turisti date da mangiare malloreddus canadesi»; «Vergognatevi, un litro di latte ce lo portate via con 60 centesimi, roba da mendicanti, e poi ci fottete col pecorino rumeno»; «Vergognatevi, per il prezzo imposto alla carne sarda, quattro euro al chilo, e poi vi riempite le celle di pecore spagnole e maiali macellati in Brianza». Chi si deve vergognare? La politica che distrugge, gli industriali che saccheggiano.

    Questo e altro ancora ha denunciato per oltre cinque ore la Coldiretti, che è stata capace di mettere in testa al corteo le associazioni dei consumatori («Gente, gente comprate i prodotti di Sardegna», detto e ridetto ai passante), due presidenti della Provincia e cinquanta sindaci. Uno per tutti, Antonangela Secchi di Solarussa: «La nostra gente è affamata, noi siamo disperati». Un appello così drammatico e da prossima polveriera sociale non può rimanere inascoltato. In un comunicato, il Pd ha scritto: «Servono fatti o sarà la catastrofe. Cappellacci e Prato, smettetela con le scorciatoie».

    Dalla sua palazzina ora occupata, l'assessore ha replicato ai quindicimila e alle opposizioni: «Io il mio disegno di legge, con dentro 110 milioni pronta-cassa, l'ho presentato a luglio, ma solo ieri la commissione ha cominciato a discuterlo insieme a nove emendamenti». È vero, ma sa di scaricabarile. E oggi questo non può bastare per fermare la rivolta del Movimento pastori, della Coldiretti, della Cia, della Confagricoltura. Della Sardegna.

    http://lanuovasardegna.gelocal.it/dettagli...romesse/2521626
    (14 ottobre 2010)
     
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  12. pora reitia
     
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    Anca mi on plaoxo a li pastori sardi!
    Italia paexe dove dominano li ladri e li farabuti ... coand'è ke "riusciseremo a liberarci" da tuta sta marudene? :bomba: :badmood:
     
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  13. SaCraba
     
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    Economia | 18/10/2010 | ore 10.50 »
    Cagliari, 18 ott. - (Adnkronos) - Non si ferma la mobilitazione del Movimento Pastori Sardi che conferma la manifestazione di domani a Cagliari. ''Sara' un'altra grande marcia sulla capitale e sulla Regione - afferma il leader di Mps Felice Floris - e per questo ci scusiamo anticipatamente dei disagi che procureremo ai cagliaritani, che non hanno nessuna colpa per la disastrosa politica agricola della Regione e del Governo nazionale verso il mondo delle campagne e in particolare verso la pastorizia''.

    La decisione di proseguire la lotta del Movimento Pastori senza confondersi con Coldiretti ed altre sigle sindacali, e' stata ribadita nelle ultime assemblee svolte in questi giorni nelle province sarde. ''Nessuna polemica con le altre organizzazioni sindacali - precisa Floris - Ma noi intendiamo continuare a muoverci autonomamente per ottenere quanto promessoci dalla Giunta Regionale e per controllare che nei porti della Sardegna non continui ad arrivare bestiame 'taroccato'. Il blocco dei porti e' una nuova importante nostra iniziativa non solo di protesta ma di proposta per difendere le nostre produzioni e il lavoro di migliaia di famiglie''. (segue)

    www.libero-news.it/regioneespanso.jsp?id=512258
     
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  14. SaCraba
     
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    19 Ottobre 2010 – Assemblea a Cagliari: segui la diretta!


    Ore 09:00 – Inizia l’affluenza in Piazzale Marco Polo a Cagliari, oggi saremo in tanti! Il cielo a Cagliari è un po’ nuvoloso, ma le previsoni dicono che più tardi arriverà il sole.

    Ore 10:00 - I pastori scendono dai pullmann. C’è qualche ritardo. Tanti i controlli ma i pastori non si scoraggiano. Eccoli di nuovo a Cagliari… Inizia ora un’altra vventura….

    Ore 11:00 – Un vento leggero sventola le bandiere blu. Cartelli colorati rivendicano i diritti dei pastori. Viva le pecore, abbasso gli speculatiori!

    Ore 11:30 – Parte la manifestazione

    Ore 12:15 - I pastori arrivano davanti al palazzo della Regione

    Ore 13:00 - I pastori hanno circondato il palazzo della Regione. I sindaci si alternano in brevi comizi. I pastori hanno chiesto un incontro. Attendono di essere ricevuti.

    Ore 13:30 - Una delegazione di pastori sta per essere ricevuta.

    Ore 14:30 - La delegazione MPS sta entrando in Regione.

    Ore 14:45 - Inizia l’incontro con i capi gruppo della regione.

    Ore 16:20 - La delegazione è ancora in riunione, la piazza è in attesa di fatti concreti dalla politica.


    www.movimentopastorisardi.org/?p=378


    CITAZIONE
    Pecore alla Regione

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    questo quadro si trova al Museo D'Arte Moderna e Contemporanea " Antonio Ortiz Echague" di Atzara

     
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  15. ARRUIASA DE GHENTIANA
     
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    ecco la parte più interessante :dev.gif: :dev.gif: :dev.gif: :dev.gif:

    Ore 17:10 - I pastori della delegazione decidono di occupare la regione in attesa dell’incontro previsto per questo pomeriggio tra giunta regionale e l’assessore Prato.
     
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