Vichinghi di oggi - vichinghi di ieri

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  1. iperboreo50
     
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    :vandal:


    Sepolture vichinghe

    Finora abbiamo raccontato il rapporto dei vichinghi con la vita, commercio, guerra, esplorazione…….
    Ma che rapporto avevano con la morte???

    Per capirlo dobbiamo tornare indietro, molto indietro…..
    Ci sono delle zone in Scandinavia dove tutt’attorno nello stesso sito ci sono le tombe delle varie epoche. Dal periodo megalitico a quello del ferro……….
    Nelle foto che seguono nel web album si vede per primo una collina con un dolmen di 5 - 6000 anni or sono, scendendo lungo il lato sud della collina, a pochi passi dal dolmen, si trova il doppio circolo di 8 e 10 pietre del periodo tra il bronzo e il ferro. Dall’altro lato della collina un cimitero ancora non scavato con 60 sepolture e 10 menhir del periodo del ferro preromano e alla base della collina, dove si congiungono due sentieri, un altro cimitero con una trentina di tombe e due menhir del 400 A.D. circa..
    Si direbbe una zona sacra……..in diverse tombe erano sistemati i corpi sia di uomini che di donne, a volte insieme. Il corredo funerario era tipico per la vita nell’altro mondo, vasi, otri, addobbi ecc. Niente armi, il che fa pensare che queste sepolture erano del periodo in cui erano importanti i Dei della famiglia dei Vani, la continuazione del culto della Dea…
    Sempre nella stessa regione, qualche chilometro più in là, un cimitero del 200 – 600 A.D. con quasi 200 sepolture e molti menhir di varia grandezza. In questo cimitero sono stati seppelliti i pirati scozzesi sconfitti nelle battaglie durante le loro scorrerie. Corpi sono tutti cremati e le ceneri deposte nelle urne.
    Ci si potrebbe chiedere: perché tutta questa fatica per dei nemici uccisi in battaglia. Cremare i corpi, deporre le ceneri nelle urne e accompagnare le urne con oggetti per la vita nel al di là, ma anche le armi, il che fa pensare all’importanza che si dava alla morte in combattimento. Era la ritualità degli dei della famiglia degli Asi, Odin, Thor & co.
    Si rendeva l’onore ai morti per assicurarsi la loro benevolenza. Se trattati male, potrebbero vendicarsi sui vivi e allora era meglio omaggiarli anche se nemici.
    Nelle future cerimonie e riti di morte c’è sempre il misto dei due culti, dei Vani e degli Asi. La Dea dell’epoca della pietra mista ai culti germanici dei nuovi arrivati.
    Un’altra sepoltura che ritroveremo più avanti nel tempo è quella delle tombe comuni all’interno dei cerchi di pietre.
    Nei petroglifi scandinavi l’oggetto più rappresentato è l’imbarcazione. Migliaia e migliaia di navi di varia natura. Tutte rappresentazioni rituali del passaggio e rigenerazione, della vita e della morte, della morte e della resurrezione. Tutte le scene riguardanti la rigenerazione di qualsiasi cosa è associata alle navi ovunque presenti. Questa è la continuazione del culto della Dea.
    Ma se le navi erano rappresentate nei petroglifi per accompagnare il morto nel al di là, allora questi potevano essere seppelliti a bordo delle loro imbarcazioni?
    Infatti le sepolture dentro nelle imbarcazioni non è un esclusiva del periodo vichingo. Sono state trovate le sepolture nelle canoe ricavate dal tronco dell’albero risalenti al mesolitico.
    Non è facile trovare il legno sepolto nella terra dopo millenni, si decompone. Ma in alcuni casi di terreni favorevoli queste sepolture nei tronchi sono state trovate e sono anche in discrete condizioni. Al museo nazionale di Copenaghen c’è un reparto con esposte diverse di queste bare-canoe.
    Più tardi, tra il bronzo e il ferro sopra le imbarcazioni con il morto venivano eretti dei cumuli. All’interno dentro la barca oltre al morto venivano deposti oggetti necessari per la vita dopo la morte, gioielli per le donne anche queste seppellite nelle imbarcazioni, e le armi se si trattava degli uomini.
    Il concetto era sempre lo stesso: ingraziarsi la benevolenza del morto che se mal trattato si sarebbe vendicato sui vivi….
    Sono decine di siti, maggior parte in Svezia e Norvegia di queste sepolture.
    Ma con la cremazione era diventato di moda seppellire i morti all’interno dei circoli di pietre ma questa volta fatti a forma di nave. Due pietre grosse, una per la prua e l’altra per la poppa e altre più piccole per il contorno della nave di pietra.
    Per farlo sono stati usati diversi menhir del passato megalitico. Nella foto una delle due navi di pietra è stata costruita collegando due menhir che una volta indicavano l’allineamento del sole nel solstizio e nel equinozio

    All’interno di queste navi di pietra si festeggiava e si ricordava i morti con feste, balli e riti propiziatori, sempre sperando che i morti siano di buon umore……
    Così arriviamo all’epoca dei vichinghi, dal VII secolo in poi.
    La morte che vale è quella in battaglia. Morire malati o per un incidente è uno spreco e una vergogna.
    I Dei sanno che la loro immortalità è temporanea. Sanno che arriverà il giorno di destino – ragnarok.
    Dei dovranno combattere contro i soliti giganti e tra di loro, contro mostri da loro stessi creati, dovranno lottare sapendo che sarà una battaglia persa, sanno che Odin, Thor e la maggior parte degli Asi cadranno, pochi si salveranno e con quei pochi il mondo rinascerà più giusto di prima…………
    Ma per questa ultima battaglia hanno bisogno di guerrieri validi, coraggiosi, senza paura. E dove si trovano questi eroi se non sui campi di battaglia?
    Dei hanno costruito all’interno della loro città, Asgard, un grandioso palazzo, Valhalla, un'enorme sala con 540 porte, muri fatti con le lance dei guerrieri più valorosi, tetto fatto di scudi di oro con raffigurate scene di guerra e panche ricoperte di armature.
    Sono le Valchirie che portano nel Valhalla i caduti in battaglia. Questi, tutti giorni si addestrano al combattimento e la sera festeggiano insieme.
    In questa cultura di eroismo esasperato anche le sepolture devono essere degne di chi va dritto nel Valhalla.

    Nei casi di personaggi importanti, il morto veniva accompagnato dalla moglie, dalla servitù, dagli animali, carri e quant’altro. Tutti venivano deposti o sulla nave o sotto e ricoperti con un grande tumulo di terra. A volte la nave con le salme veniva bruciata e poi ricoperta con un tumulo.

    Nelle sue cronache il viaggiatore e scrittore arabo del X secolo, Ahmad ibn Fadlan, ha descritto uno di questi funerali al quale aveva partecipato……..(vietato ai minori di 18 anni)

    Il capo clan morto venne messo in una tomba temporanea che venne ricoperta per dieci giorni, fino a quando non vennero cuciti nuovi vestiti per la salma. Una delle sue schiave che si offrì volontaria per unirsi a lui nell'aldilà venne controllata giorno e notte, e le venne data una grande quantità di bevande inebrianti mentre ella cantava contenta. Quando giunse il momento della cremazione, tirarono a riva la sua imbarcazione e la posero su una piattaforma in legno. Nell'imbarcazione venne approntato un letto per il corpo del capo clan. Subito dopo una vecchia donna indicata come l'"Angelo della Morte" pose dei cuscini sul letto. Era la responsabile del rituale.
    A questo punto il capo clan venne dissotterrato e vestito con i nuovi abiti. Nella sua tomba ricevette bevande inebrianti, frutti e uno strumento musicale a corda. Il capo clan venne posto nel suo letto attorniato da tutte le sue armi e dai doni funerari. Vennero quindi presi due cavalli e fatti correre fino a farli sudare. I cavalli vennero poi fatti a pezzi e la loro carne gettata nella nave. Infine vennero sacrificati una gallina e un gallo.
    Nel frattempo la schiava passò da una tenda all'altra ed ebbe rapporti sessuali con gli uomini. Ognuno di essi disse "di al tuo padrone che l'ho fatto per via del mio amore per lui". Nel pomeriggio la ragazza venne portata presso un qualcosa che somigliava a un telaio di una porta, dove venne sollevata a braccia tre volte dagli uomini. Ogni volta, la ragazza disse ciò che vedeva. La prima volta vide proprio padre e la propria madre, la seconda vide tutti i suoi parenti, e la terza volta vide il suo padrone nell'aldilà. Questo era verde e bello e assieme a lui vide uomini e ragazzi. La schiava vide che il padrone la chiamava a se. Usando bevande inebrianti essi pensavano di mettere la ragazza in una trance estatica che la rendesse sensitiva e tramite l'interazione simbolica con la porta, ella potesse guardare dentro il regno dei morti. Successivamente, la ragazza venne portata alla nave. Ella si tolse i braccialetti e li diede alla donna anziana. Poi si tolse gli anelli dalle dita e li consegnò alle figlie della donna anziana che la avevano tenuta d'occhio. La ragazza venne portata a bordo della nave, ma non le fu permesso di entrare nella tenda dove giaceva il capo clan morto. La ragazza ricevette diversi recipienti di bevande inebrianti e cantò e diede l'addio ai suoi amici.
    La ragazza venne quindi spinta nella tenda e gli uomini iniziarono a battere sui loro scudi in modo che non si potessero sentire le sue urla. Sei uomini entrarono nella tenda per giacere con la ragazza, dopodiché la posero sul letto del capo. Due uomini la afferrarono le mani e due i polsi. L'Angelo della Morte mise una corda attorno al suo collo e mentre due uomini tiravano la corda, la vecchia donna accoltellava la ragazza tra le costole. Successivamente i parenti del capo clan morto arrivarono con una torcia accesa e diedero alle fiamme la nave. Si narra che il fuoco faciliti il viaggio verso il reame dei morti. In seguito un tumulo rotondo venne costruito sulle ceneri e al suo centro venne eretto un bastone in legno di betulla, dove vennero incisi il nome del capo clan morto e del suo re. Infine tutti partirono con le proprie navi.


    Questi sacrifici umani sono descritti in diverse saghe nordiche, alla morte dell’eroe venivano sacrificati diversi schiavi che insieme ai beni e le armi seppellite servivano al morto nella vita nel Valhalla.
    Diverse delle navi funerarie che non sono state bruciate, sono state ritrovate in Danimarca, Svezia e Norvegia e oggi sono esposte in diversi musei. Il più famoso è quello norvegese di Oslo.

    Seguono le foto di uno dei più grandi cimiteri con le navi di pietra, quello di Lindholm Hoje, vicino a Aalborg nello Jutland (DK), oltre 600 sepolture che vanno dal 5 al 10 secolo.
    Ma i tumuli non venivano eretti solo per seppellire le navi, a volte venivano eretti “a memoria perenne”. A Jelling in Danimarca si trovano due tumuli eretti da Harold “denteblu” in memoria di re Grom e di sua madre. Sotto invece della sepoltura sono state messe le armi come offerta a Dio e davanti sono state poste grandi pietre runiche con iscrizione che appunto ricorda il re Grom e le sue gesta. Su un’altra pietra si trova incisa la figura di Cristo in croce. Si ritiene che sia la prima immagine di Cristo in Scandinavia.

    La moda dei tumuli commemorativi è durata nel nord Europa fino al secolo scorso. In Polonia si trovano diversi di questi tumuli eretti in memoria di re, regine, eroi nazionali. L’ultimo è stato eretto nel 1936 in onore di maresciallo Pilsudski , eroe dell’indipendenza polacca.


    Le foto nel web album sono sottotitolate con spiegazioni varie

    http://picasaweb.google.it/iperboreo50/SepoltureVichinghe#


    :salute: :salute:
     
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95 replies since 10/9/2010, 00:51   10255 views
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