NUCLEARE in Sardinia? NO CREO!

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  1. dedalonur9
     
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    mah, in effetti non me l'aspettavo che Vweronesi, un oncologo, fosse pro-nucleare.

    di recente ho letto un artiolo nel quale si spiegava che con una parte motlo ridotta della superficie nazionale adivbita a fotovoltaico, l'Italia se la caverebbe alla grande. se riesco lo piazzaerò in questa sezione. avevva a che fare con il boom delle rinnovabili e degli incentivi in Italia.
     
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  2. iperboreo50
     
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    allego questo articolo e aggiungo che condivido questa impostazione

    è intitolato: solo il nucleare ci salverà dai semianalfabeti verdi, intervista a Franco Battaglia, fisico e chimico.

    http://www.ilgiornale.it/interni/solo_nucl...ge=0-comments=1

    :salute: :salute:
     
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  3. SaCraba
     
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    io invece allego questo: un sito nucleare verrà fatto tra le palle di iperboreo :D ... a Caorso, in Emilia Romagna..
    ti incarichi tu ,Iper, di dirlo ai tuoi vicini?. inviali il rassicurante articolo de Il Giornale

    http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE6AI09H20101119

    notizia appena battuta.. ;) ...confesso..sono una ipocrita.. se la fanno a casa tua sono pro-nucleare..W il nucleare..

    ora che ci penso bene il nucleare (se fatto a casa di Iperboreo) ha i suoi porchi vantaggi... :lol:
     
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  4. iperboreo50
     
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    ti meriti un bacione e un bel mazzo di fiori

    :evil:

    anzi, due :evil: :evil:

    non pensi che sia utile fare informazione in due sensi???
    altrimenti è solo propaganda e come tale è intollerante.

    io non faccio propaganda, cerco di contribuire con l'informazione.

    hai paura perché qualcuno osa pensare diversamente da te?

    bacini bacini :evil:

    :viching grr:
     
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  5. SaCraba
     
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    sono sicura che quel mazzo di fiori è dato con sincerità quindi contraccambio :evil:
    il fatto che faccia controinformazione non mi crea nessun problema perchè,cmq,ognuno elabora ciò che legge con il proprio cervello e la propria sensibilità. Il fatto che il nucleare sia economicamente allettante per l'italia non mi distoglie dall'idea che si possa andare avanti anche senza.
    In Sardegna non abbiamo bisogno di altra energia,siamo autosufficienti,ne produciamo abbastanza da darne anche al resto dell'italia (anche se noi sardi in bolletta la paghiamo molto di più),di industrie alle quali faccia comodo non ne abbiamo più..le stanno smantellando,ci rimangono solo le pecorelle e le caprette.. :B): e dobbiamo lottare per tenercele . Quest'energia serve alla tua Padania quindi mi pare giusto che ve le facciate a casa vostra ... -_-
    riguardo all'articolo che hai postato avrei solo un obiezione: di semianalfabeti verdi conosco solo una razza...quella della Lega...






    Non abbiamo più operai,non abbiamo più minatori,l'agricoltura e la pastorizia sono in agonia, gli statali sono stati dimezzati,le coste sono degli stranieri .. tra poco comincerà un esodo apocalittico di sardi per tutto il mondo in cerca di lavoro. Abbiamo i fanghi rossi a volontà e il cianuro che rischiano di inquinare le falde acquifere del Campidano ,la sindrome di Quirra e chi più ne ha più ne metta ...lalista è troppo lunga .. perchè dobbiamo sacrificare la nostra Isola trasformandola in una pattumiera radiottiva??? per favorire chi? ...tra poco,grazie a quei semianalfabeti verdi (leghisti), che ci impongono il loro federalismo fiscale,dopo che per più di 200 anni ci hanno scippato le risorse (da Giolitti in poi) per bonificare e industrializzare la "tua " Padania ,ci ritroveremo abbandonati economicamente a noi stessi... dimmi un solo motivo per il quale dovremo accettare le "vostre" centrali?
     
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  6. SaCraba
     
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    CITAZIONE
    ECO - Nucleare, Enel: Pronti a proporre siti in seconda metà 2011

    Roma, 19 nov (Il Velino) - Enel è pronta a richiedere la certificazione dei siti per la realizzazione delle prime centrali italiane già nella seconda metà del 2011 se l’Agenzia per la sicurezza nucleare definirà in tempi brevi i parametri di localizzazione. Lo ha detto ad Enel Tv, Giancarlo Aquilanti, capo della task force nucleare di Enel, a margine del convegno sui “Costi del non fare” organizzato da Agici Finanza e Impresa. Parlando delle aree che potrebbero venire scelte dal Consorzio Enel-Edf, “i siti attuali - ha poi sottolineato Aquilanti - presentano certe caratteristiche tecniche, come la prossimità al Po ed alla rete elettrica, anche se oggi non si può dire un sì o un no”, definitivo alla candidatura ipotetica di un sito. La definizione delle caratteristiche delle aree idonee alla localizzazione degli impianti nucleari, secondo quanto recita la legge delega del febbraio di quest’anno, prevede infatti che sia l’Agenzia per la sicurezza nucleare a formulare la proposta per lo schema contenente tutti i parametri tecnici “in linea con le migliori pratiche internazionali” in grado di assicurare la sicurezza a tutela della salute e la protezione dell’ambiente. La proposta dovrà poi essere recepita con decreto del ministero dello Sviluppo economico di concerto con quello dell’Ambiente, delle Infrastrutture e dei Beni culturali.

    Tutto dipende, però, dalla piena operatività dell’Agenzia. I nomi dei componenti del nuovo organismo sono stati indicati dal Consiglio dei ministri e il Senato ha già dato il via libera alla nomina di Umberto Veronesi alla presidenza e a quella degli altri componenti. designati dal ministero dello Sviluppo economico, cioè Maurizio Cumo e Marco Enrico Ricotti, entrambi docenti di impianti nucleari. Stesso discorso per i designati del ministero dell’Ambiente Michele Corradino e Stefano Dambruoso, rispettivamente docente di diritto amministrativo e capo di gabinetto del ministero dell’Ambiente e magistrato esperto di lotta alla mafia e al terrorismo. Ora si attende il parere analogo alla Camera che martedì ascolterà in commissioni riunite Ambiente-Attività produttive della Camera alle 13.45 i quattro commissari. Sciolto questo primo nodo ci sarà da fissare con dpcm il regolamento di organizzazione e funzionamento dell’Authority e all’unanimità il nuovo consiglio direttivo dell’Agenzia dovrà designare il direttore generale a cui fa capo tutta la struttura amministrativa con compiti di coordinamento e controllo. Ma a monte ci sarà da decidere la sede della neonata Agenzia con decreto del presidente del Consiglio dei ministri. Proprio sulla sede sono partite le prime polemiche. Per il sottosegretario allo Sviluppo economico Stefano Saglia “è ragionevole pensare che la sede dell’Agenzia del nucleare sia a Roma”, ha sottolineato a Enel Tv. Ma per il senatore della Lega Nord in commissione Industria, Luciano Cagnin, la posizione di Saglia non è condivisibile: “Il sottosegretario Saglia ha palesemente confermato che la sede della nuova Agenzia per la Sicurezza Nucleare 'è ragionevole' sia a Roma – dice in una nota -. Mi chiedo come sia possibile che tutto debba ricadere sulla capitale come un solo ed unico centro di potere politico in cui già si trovano ministeri, Camera, Senato e Authority'. Non possiamo assistere inermi a queste decisioni prese a tavolino. La penisola è lunga - aggiunge il senatore della Lega - non è concentrata a Roma. Noi pretendiamo la delocalizzazione e la nuova Agenzia per la Sicurezza Nucleare non è 'ragionevole', che sia a Roma, con stipendi, assunzioni e altro tutto concentrato nel Lazio. Le parole di Saia - conclude Cagnin - sono irricevibili”.

    Saglia ha poi ribadito la necessità di dialogo per “convincere il territorio e l’opinione pubblica che ospitare una centrale nucleare è un'opportunità e non una sciagura”. Sulla scelta dei siti il sottosegretario ha ricordato che saranno gli operatori a dover decidere “di fare la centrale in un sito, poi spetta a noi verificare se questo è idoneo. Noi prepariamo le regole”. Intanto il Rapporto “sui costi del non fare” 2010 presentato a Roma e Milano in settimana dalla società di ricerca e consulenza Agici Finanza e Impresa, ha messo in evidenza come fare le infrastrutture costa, ma non farle può costare ancora di più. Il rapporto 2010 disegna infatti un’Italia delle infrastrutture in ritardo su molti fronti, che paga la crisi economica globale, ma anche iter procedurali e regolatori spesso contorti che finiscono per ostacolare i progetti. “Una situazione preoccupante”, afferma Andrea Gilardoni, docente della Bocconi e presidente di Agici, precisando che sono soprattutto i settori della logistica e delle reti idriche a presentare i maggiori aspetti critici, mentre elettricità e ferrovie possono contare ancora su realizzazioni recenti che danno maggior respiro alla situazione. L’Osservatorio stima che il “non fare” infrastrutture, nel periodo 2009-2024, può costare all’Italia sino a 331 miliardi di euro. In uno scenario con molte ombre ci sono però anche luci, come nel settore energetico che “nel complesso, nonostante la congiuntura certo non facile - si legge sul rapporto - è cresciuto nel biennio 2009-2010, anche se in modo non omogeneo”. A determinare “il quadro complessivamente positivo” sono “alcuni elementi di grande rilevanza per il settore”.

    E l’Osservatorio sottolinea soprattutto l’entrata in funzione dei due gruppi della centrale a carbone pulito di Torrevaldaliga Nord “molto importanti per il bilanciamento del mix produttivo”. I progetti realizzati nel comparto energetico hanno generato 4,8 miliardi di benefici. Ma l’Osservatorio afferma che anche per questo settore serve “formulare un modello di gestione standardizzato e strutturato degli iter autorizzativi per accelerare le realizzazioni infrastrutturali”. E nel contempo auspica una sempre maggior attenzione alla “gestione dell’interazione con gli stakeholder”. Un tema che diventa centrale soprattutto nella prospettiva dell’avvio dei cantieri delle nuove centrali nucleari italiane previste dalla Legge sviluppo del 2009. “Se i progetti sono spiegati bene ed è chiaro qual è il dividendo locale per la popolazione, l’accettazione e il consenso arrivano - spiega Francesco Giorgianni, responsabile Relazioni istituzionali di Enel, ricordando che - la fascia delle persone che si convincono della bontà del progetto nucleare è crescente”. Per Giorgianni, oltre al miglioramento degli iter autorizzativi, serve una “costante triangolazione tra azienda, enti locali e popolazione” e anche una sempre crescente qualità dei progetti che convincano i diversi stakeholder per il loro elevato standard tecnologico, ambientale ed economico. “Con Torrevaldaliga Nord abbiamo puntato all’eccellenza, spostando molto in alto l’asticella e costringendo tutto il settore del carbone a confrontarsi con quella realizzazione“.

    (Alessandro Sperandio e ilaria Prtoietti) 19 nov 2010 18:04


    www.ilvelino.it/articolo.php?Id=1244705

     
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  7. dedalonur9
     
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    Sul nucleare anche io intravedo da un lato discorsi molto ideologici travestiti da pretesti tecnici ma dall'altro temo la prepotenza e la stupidità dei governi e delle multinazionali che li istigano (o corrompono..) per favorire il nucleare.

    ma per fare una scelta, secondo me, più che alla situazione attuale bisogna guardare alla probabile situazione futura sia per il nucleare che per le rinnovabili.

    per il nucleare la frontiera si chiama fusione nucleare ed è diciamo, il mantra che mi ripeto in mente quando divento piuttosto pessimista sul futuro dell'umanità; infatti è una fonte rinnovabile o infinita, democratica perchè il suo combustibile si trova ovunque, non inquinante perchè non produce scorie.

    Purtroppo non è ancora una realtà industriale ma solo "sperimentale" , bruciando più energia di quella prodotta.
    mi chiedo se in questa prospettiva sia opportuno l'investimento sul nuclearea fissione o se stiamo finanziando una tecnologia antiquata: per giunta stiamo comprando reattori di terza generazione..non di quarta.


     
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  8. iperboreo50
     
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    dedalonur9 Inviato il: 19/11/2010, 21:04
    CITAZIONE
    Purtroppo non è ancora una realtà industriale ma solo "sperimentale" , bruciando più energia di quella prodotta.
    mi chiedo se in questa prospettiva sia opportuno l'investimento sul nuclearea fissione o se stiamo finanziando una tecnologia antiquata: per giunta stiamo comprando reattori di terza generazione..non di quarta.

    Si potrebbe dire che siccome le macchine sicure, aerei economici, treni migliori, navi veloci e altro sono in progetto e saranno pronte tra 20 anni, allora non facciamo più niente...sarebbe uno spreco...... tanto basta aspettare...
    Le cose si fanno quando servono. Anche perché se hai un'industria di buon livello ti è anche più facile governare le nuove tecnologie. Altrimenti senza queste esperienze devi sempre chiedere agli altri.

    SaCraba Inviato il: 19/11/2010, 19:45
    CITAZIONE
    In Sardegna non abbiamo bisogno di altra energia,siamo autosufficienti,ne produciamo abbastanza da darne anche al resto dell'italia (anche se noi sardi in bolletta la paghiamo molto di più),di industrie alle quali faccia comodo non ne abbiamo più..le stanno smantellando,ci rimangono solo le pecorelle e le caprette.. :B): e dobbiamo lottare per tenercele

    questo non lo sapevo e non scherzo. Un territorio è autosufficiente quando produce l'energia dalle fonti proprie necessaria per il 100% del proprio fabbisogno.
    Visto che la Sardegna non ha il petrolio proprio (almeno non mi sembra), non ha il gas proprio, con cosa produce l'energia? Con il carbone? avranno impianti di gassificazione del carbone? O con idroelettrico, eolico e solare. Ma questo è sufficiente per il fabbisogno dell'isola?
    Questa è una domanda alla quale chiedo qualcuno mi risponda.
    Perché produrre l'energia con il petrolio libico non vuol dire essere autosufficienti. Si è dipendenti.

    CITAZIONE
    Quest'energia serve alla tua Padania quindi mi pare giusto che ve le facciate a casa vostra ... -_-

    ...............per bonificare e industrializzare la "tua " Padania ,ci ritroveremo abbandonati economicamente a noi stessi... dimmi un solo motivo per il quale dovremo accettare le "vostre" centrali?

    Cara Craby, finché voterai i partiti nazionali, la Padania sarà anche tua..........
    Le "nostre" centrali non servono solo a noi beceri padani. Qui in questa Padania che tu tanto disprezzi vivono, lavorano, studiano migliaia di sardi. Questa Padania è anche loro. Questa Padania è di chi ci lavora, di chi studia e chi la vive.

    CITAZIONE
    tra poco,grazie a quei semianalfabeti verdi (leghisti), che ci impongono il loro federalismo fiscale,dopo che per più di 200 anni ci hanno scippato le risorse (da Giolitti in poi)..............

    Il federalismo fiscale sarà votato dal parlamento e quindi si tratta di una legge nazionale liberamente scelta e approvata dai rappresentanti dei partiti sia della maggioranza che dell'opposizione e non imposta. A meno che tu non intendi imposto sempre quello che non ti piace.
    Così dopo 200 anni di continui scippi nei confronti della Sardegna, finalmente i soldi prodotti sull'isola rimarranno sull'isola. Secondo dati dell'IRS quello che produce la Sardegna è di gran lunga superiore in termini economici a quello che riceve in cambio. Così i ricavi di questo brutto federalismo fiscale potranno rimanere sull'isola invece che passare di la del Tirreno.
    Autosufficienza è una gran cosa e finalmente avrete i soldi per sciallare alla grande.......................

    CITAZIONE
    ..confesso..sono una ipocrita.. se la fanno a casa tua sono pro-nucleare..W il nucleare..

    Grazie cara, sapevo di poter contare su di te :evil:

    c8sgtxlt Inviato il: 17/11/2010, 14:26
    CITAZIONE
    allora quelle che sono in giappone?????sbaglio o è una delle terre a più forte rischio sismico??!!eppure le centrali le hanno fatte!!!

    Vedi il problema è un altro, quelle centrali le hanno pensate, progettate, costruite e fatte funzionare i Giapponesi.
    Qui si tratta di progettarle, costruirle, farle funzionare in Italia.
    Avrei qualche problemino a pensare che questo lavoro lo possano fare in alcune regioni come per esempio la Campania.
    Non sono capaci di smaltire i rifiuti e pensi che sarebbero capaci di costruire e gestire una centrale nucleare?
    Per costruire un termo valorizzatore ci hanno messo una vita e non è ancora pronto. Pensi che potrebbero far funzionare qualcosa di più complicato?
    Sia la popolazione che dirigenti e politici locali?
    Qui nella becera Padania che tanto piace a nostra carissima crabina, io penso che queste capacità ci siano almeno al 80 %.
    Se nelle altre regioni queste percentuali non si ottengono allora si lascia stare. Non puoi far funzionare una cosa complessa con incapaci e semianalfabeti.

    Non tutti possono essere giapponesi, francesi, tedeschi, inglesi, padani e altri...

    Invece di costruire le centrali facciamo tanti ponti e piazzole di sosta per dare la possibilità a tutti di gettare le loro immondizie fuori dai finestrini delle macchine. Almeno questo sono capaci di fare.

    Quindi le centrali solo in Padania.

    :salute: :salute:
     
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  9. dedalonur9
     
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    Inviterei tutti alla calma.....TUTTI.
    CITAZIONE
    Si potrebbe dire che siccome le macchine sicure, aerei economici, treni migliori, navi veloci e altro sono in progetto e saranno pronte tra 20 anni, allora non facciamo più niente...sarebbe uno spreco...... tanto basta aspettare...
    Le cose si fanno quando servono. Anche perché se hai un'industria di buon livello ti è anche più facile governare le nuove tecnologie. Altrimenti senza queste esperienze devi sempre chiedere agli altri.

    Bhe senti, io non sono di sinistra (sono cresciuto a pane e Montanelli da quando avevo 16 anni e non posso più cambiare...) ma sono ecologista o almeno così mi reputo. A me vedere come stiamo trattando questo pianeta mette un tantino ansia.

    Inoltre sono liberale in economia ma non credo al Laisser aller.

    per rimanere all'esempio delle auto, a me non m'importa che siano belle, ultraveloci; ma non chiedo neppure che auto del genere non siano più prodotte, anzi meglio che si continui anche su questa via, perchè il "bello", la sempre migliore tecnologia sono valori da perseguire.

    Chiedo che la politica intervenga per far sì che il mercato sia guidato e stimolato verso valori e obiettivi ulteriori. Altrimenti il mercato continuerà a produrre in modo efficiente per se stesso ( per il suo "dare", "avere", ed i suoi utili ) macchine lussuose, ipertecnologiche, sempre più veloci e sicure. Il problema è che questa efficienza vale solo per il mercato così come è strtturato, per il tipo di produzione attuale. Ma per il Pianeta l'efficienza del mercato automobilistico è di una inefficienza economica spaventosa: perchè a lungo andare produce danni immani; il casino nel golfo del messico è un portato di questa "efficienza".

    A me piacerebbe vedere auto a solare (anche se non sono ancora efficienti) perchè non inquinano e non tartassano quei poveri cristi costretti (da politiche aziendali ormai insensate grazie al telelavoro) a farsi decine di km al giorno per raggiungere il posto di lavoro. L'auto è ormai una schiavitù e un modo per sfruttare la ricchezza delle classi più povere. un po come quando si tassava il pane. Per di più crea danni ecologici diretti e indiretti.

    Se si ragionasse (come del resto si fa...) secondo solo la logica attuale, Mercedes, fiat, toyota continueranno sulla vecchia strada antiquata proprio perchè in questo momento questa vecchia strada conviene (produce utili) ancora e perchè le nuovissime tecnologie sono ancora troppo costose ed inefficienti rispetto al mercato. Ma farebbero più comodo al nostro disastrato pianeta.

    per ritornare al nucleare quel che davvero non si capisce è se il Governo stia agendo secondo una logica lungimirante o secondo una logica antiquata cioè "attuale"

    si vorrebbe sapere ad esempio, se il futuro costo della gestione delle scorie e delle centrali non sia troppo alto rispetto al costo sempre più basso delle energie rinnovabili. A KwH il costo delle rinnovabili è gia inferiore a quello degli idrocarburi e del nucleare. Se questo lo si è ottenuto con gli incentivi statali, per me, non costituisce spreco, al contrario dello scienziato che citi: a patto che serva a costruire un mercato delle energie rinnovabili che in un ottica di lungo periodo si sorregga da se, crei ricchezza, evitando danni ambientali. Chiaramente se questi incentivi sono dati a piggia e non creano l'industria privata allora meglio tenersi petrolio e nucleare;

    ma se così non fosse e si potesse costruire un mercato...
    facciamo bene a distogliere soldi dalla ricerca e dalla produzione sul fotovoltaico dirottandoli alle centali Nucleari? non farremmo mglio ad implementare la ricerca sulla fusione nucleare con gli stessi soldi?

    queste sono le domande a cui si deve rispondere in modo freddo. Purtroppo questa freddezza è impedita da un lato, dall'isterismo ideologico ecoambientale di sinistra (in conflitto con la lungimiranza...perchè il dogma impedisce di vedere oltre) , dall'altro dagli interessi economici (in conflitto con la lungimiranza perchè bisogna soddisfare la rapacità, la fame di utili, poi si vedrà....)

    Tu non ti fidi dei napoletani e anche se suona un po razzista sono d'accordo con te (invece ho stima dei padani che la Lega un "po" strumentalizza). Una centrale nucleare in Campania sarebbe un pericolo per il mondo. Ma io, da buon "montanelliano" (Montanelli si starà rivoltando nella tomba a sentire il termine montanelliano) sono razzista soprattutto nei confronti di Berlusconi e più in generale della classe politica italiana.

    Questi, staranno agendo in modo lungimirante, o piuttosto, vorranno semplicemente comprarsi "l'auto nucleare", di qualche sfavillante autosalone del nucleare? . io sinceramente me lo chiedo e sarei più propenso a rispondermi che staino facendo tutt'altro che un discorso lungimirante.

    Sardegna Autosufficiente
    ecco a cosa portano l'ideologia e l'egoismo...leggete qui:


    www.ilsole24ore.com/art/economia/20...l?uuid=AY2iNUdC

    CITAZIONE
    Questo articolo è stato pubblicato il 23 ottobre 2010 alle ore 16:05.

    L'ultimo a mettere in imbarazzo il governo e la sua maggioranza è stato il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni. Grande e unanime il sostegno di tutti gli uomini del centrodestra al piano per il rinascimento nucleare italiano. Ma dalle parole ai fatti, contrari, il passo è breve. Il neoministro dello sviluppo Paolo Romani aveva attribuito a Formigoni una «disponibilità», se non altro, a parlare di una centrale nucleare in Lombardia? Apriti cielo. È bastata qualche ora di confronto di Formigoni con i suoi perché fosse opportuno un «chiarimento».

    Ottimo il piano nucleare nazionale ma una centrale in Lombardia è inopportuna in quanto - così se la cava Formigoni - inutile: la regione è energeticamente autosufficiente. l'argomentazione per la verità non è nuova tra i capi regionali del centrodestra. Qualcosa di molto simile lo aveva detto Renata Polverini, non appena nominata governatore del Lazio, sciogliendo il suo pensiero sul nucleare, prudentemente nascosto fino al giorno prima delle elezioni: «la regione sarà prestissimo autosufficiente e sarà persino in surplus».

    Argomentazioni in ogni caso capziose, osservano in molti: al giorno d'oggi il concetto di autarchia energetica regionale non è facile da giustificare né da spiegare. Ma l'imbarazzo, quello vero, ha altre solidissime ragioni.

    Anche prendendo per buoni i criteri usati dai governatori del Pdl "nuclearisti sì ma a casa degli altri" sono gli stessi criteri analitici su cui si basano queste argomentazioni a smentire la tesi, clamorosamente. Lombardia e Lazio in surplus elettrico? Niente affatto.
    Prendiamo la Lombardia e diamo un'occhiata al sito Web di Terna, il gestore della rete di trasmissione elettrica nazionale e quindi supremo testimone dello stato dei fatti. Bene, anzi male. La Lombardia è in deficit elettrico strutturale. Consuma più di quel che produce. Nel 2009 lo squilibrio e addirittura aumentato rispetto all'anno precedente: oltre 21mila gigawattora (erano 17mila nel 2008), un terzo o poco meno (32%) del fabbisogno regionale. Un deficit che la regione governata da Formigoni colma "trattenendo" addirittura la metà dell'energia frutto di tutte le importazioni italiane di elettricità dall'estero, che passano proprio di lì. Entrano in Lombardia 23mila GWh, ne escono verso le altre regioni italiane meno di 2mila, mentre l'intero territorio nazionale per fronteggiare il suo deficit globale di elettricità importa circa 14% del suo fabbisogno (45mila giga wattora su circa 320 mila consumati nel 2009).

    Vero è che nel 2010 è proseguita l'opera di potenziamento del nostro sistema elettrico, e che con il pieno regime delle nuove centrali frutto anche e soprattutto della liberalizzazione del settore stiamo velocemente recuperando un equilibrio potenziale o addirittura un surplus della nostra capacità di generazione. Ma se guardiamo agli equilibri produttivi regionali e li correliamo alla spinosa questione delle nuove centrali nucleari ecco alcune incontrovertibili evidenze.

    Prima evidenza: stando ai dati di fine 2009 il saldo di dipendenza dalle importazioni dell'intero Paese (45mila GWh) corrisponde a quanto potrebbero produrre i quattro reattori nucleari Epr "tricolori" che Enel e Edf vorrebbero realizzare nel nostro paese.

    Passiamo alle evidenze regionali. Governatori e relative popolazioni da esonerare perché non importano, e magari esportano elettricità? Sorpresa, ma non troppo: proprio la Lombardia è la regione italiana con il deficit più elevato di tutte in termini assoluti, più del doppio della media nazionale. Seguono Veneto (-15.275 GWh, 50,5%), Lazio (-13.154 GWh, 52,5%) Campania (-9mila GWh, 48%), Marche (-4.mila GWh, 51 per cento).

    Tutti territori che sulla base alle argomentazioni autogol di Formigoni e Polverini, che naturalmente vanno verificate quando saranno disponibili dati 2010 (il Lazio in effetti potrebbe contare sulla nuova produzione a carbone pulito della centrale Enel di Civitavecchia), dovrebbero correre e combattere non per ostacolare ma per ospitare le nuove centrali nucleari. Lo stesso dovrebbero fare i governatori del Veneto, delle Marche, della Campania e della Basilicata, che producono la metà dell'elettricità che consumano. Se la possono giocare la Sicilia, Sardegna e il Friuli, che sono il sostanziale equilibrio. Strada concettualmente sbarrata alle centrali nucleari, stando al ragionamento di Formigoni, per le regioni che sono in evidente surplus di produzione elettrica: il Trentino grazie all'idroelettrico, ma anche la Liguria e la Calabria (50% in più rispetto ai consumi), il Molise con la sua produzione triplicata rispetto al fabbisogno, la Puglia (ben oltre il doppio). L'aritmetica, in politica, si sa, fa brutti scherzi.

    qui il bilancio energetico, regione per regione.
    www.ilsole24ore.com/pdf2010/SoleOnL...03-f1ae7dbd2b6e

    Edited by dedalonur9 - 20/11/2010, 09:54
     
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  10. shardar
     
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    la sardegna e' troppo lontana dal continente perche' la possa essere utile.
     
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  11. SaCraba
     
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    CITAZIONE
    SALUTE E BENESSERE, SCIENZE

    La radioattività? Si trasmette come una malattia infettiva

    Una persona colpita da radiazioni può rendere radioattivo un altro essere umano e provocargli le sue stesse malattie? È la domanda che si sono posti degli studiosi statunitensi e la risposta sembra essere affermativa. Tempo fa erano stati condotti degli esperimenti su cellule umane in laboratorio: dai test emergeva che la radioattività poteva essere potenzialmente trasmissibile anche tra esseri viventi, ma mancava una prova concreta. Ora questa prova arriva da esperimenti condotti sulle trote. Gli scienziati hanno bombardato una coppia di trote con raggi X, per poi metterle a contatto con un’altra coppia di trote sane, mentre nella vasca dapprima occupata dai pesci radioattivi venivano lasciati liberi altri due esemplari ittici della medesima famiglia. Dopo qualche settimana, gli scienziati hanno prelevato campioni tessutali dai diversi animali coinvolti nei test, e hanno visto che in ognuno di essi c’erano cellule morte a causa di elementi radioattivi, e la presenza di proteine spia che indicano che un certo organismo è stato contaminato. Anche nell’uomo potrebbe dunque accadere la stessa cosa; ma gli esperti aspettano di compiere nuovi studi prima di pronunciarsi ufficialmente. Innanzitutto c’è da individuare il mediatore chimico che consentirebbe agli atomi radioattivi di passare da un corpo all’altro. La notizia fa comunque scalpore: ché un conto è sapere che un indumento radioattivo emana radiazioni (si pensa ai camici usati nelle centrali nucleari), capo che poi può tranquillamente essere eliminato, un altro è sapere che anche un uomo può essere “infetto” per via delle radiazioni e “infettare” il prossimo. Lo studio è stato condotto dai biologi della McMaster University dell’Ontario (Canada), guidati Colin Seymour e Carmel Mothersill, e pubblicato sulle pagine della rivista Environmental Science & Technology

    http://it.paperblog.com/la-radioattivita-s...nfettiva-34422/

    gli amici dell'Amico cominciano a tirarsi indietro per il nucleare..è un buon segnale... ^_^ ^_^

    CITAZIONE
    Fare Verde Viterbo: Finalmente anche il PDL si dichiara anti-nuclearista

    Fare Verde Viterbo accoglie con favore la presa di posizione anti-nuclearista dei consiglieri PDL del comune di Viterbo Federici, Fattorini, Contardo e Moltoni, che denota un forte senso di responsabilità e di capacità critica nei confronti della volontà, ormai palese, di un ritorno al nucleare.

    Concordiamo sull’antieconomicità del nucleare, in quanto i costi che l’Italia andrà a sostenere nei prossimi 15/20 anni (tempo entro il quale la prima centrale nucleare potrebbe entrare in funzione) sono enormi e non contribuiranno di certo ad abbassare il prezzo dell’energia elettrica per le famiglie e le imprese.

    Oggi più che mai, il nostro Paese ha bisogno di investire sull’informazione e l’educazione al risparmio energetico, sull’efficienza e sulle fonti davvero pulite e sicure, nel rispetto delle nostre peculiarità ambientali e storiche dei nostri territori, tra i quali la nostra provincia, che già paga ampiamente il suo prezzo, come ben ricordato dai consiglieri comunali PDL, con la centrale a carbone di Torre Valdadiga e ad idrocarburi di Montalto di Castro, e che fa proprio delle sue bellezze architettoniche, storiche e abientali, dell’eccellenza dei suoi prodotti agricoli e della tradizione lasciata in eredità, la fisionomia fondante, da difendere e tramandare alle generazioni future.

    Vogliamo ribadire ancora una volta, con forza, che il nucleare costa troppo e non dà ne indipendenza ne sicurezza energetica; l’uranio è una risorsa in esurimento entro qualche decennio, forse anche prima del carbone e del petrolio; le centrali nucleari costituiscono dei cosiddetti “obiettivi sensibili” sul territorio che richiedono la preventiva militarizzazione; infine e soprattutto il nucleare è un rischio ambientale e per la salute. Il rischio sanitario è altissimo, le centrali nucleari sono pericolose anche quando non ci sono incidenti, studi condotti in Francia, Inghilterra e Germania, dimostrano che nelle zone limitrofe ad un centrale sono presenti elevati livelli di radioattività e questo determina gravi malattie nella popolazione.

    Studi dell’Università di Magonza e dell’Università di Brema in Germania, condotti sui 16 impianti tedeschi ad oggi operativi, dimostrano che nelle vicinanze degli impianti esiste un’elevato rischio di contrarre una leucemia nei minori di dieci anni.

    Siamo pertanto meravigliati come un oncologo di fama internazionale come il prof. Veronesi, oggi a capo dell’Agenzia per la Sicurezza Nucleare, possa avallare il ritorno al nucleare, affermando in più sedi che il nucleare è sicuro.

    Auspichiamo maggiore consapevolezza da parte di chi ha responsabilità politica in tal senso, vorremmo che gli ingenti impegni finanziari venissero impiegati per favorire il ricorso ad energie alternative; chiediamo che non vengano ridotti appunto gli incentivi statali per il 2011 a favore della realizzazione di impianti fotovoltaici; chiediamo che vengano abbreviati i tempi e la burocrazia per il rilascio di autorizzazioni per gli impianti fotovolatici; chiediamo investimenti nel ciclo dei rifiuti che possa determinare un notevole risparmio energetico; chiediamo di non perdere altri 20 anni di tempo, oltre ai 23 anni già persi dal 1987 anno del referendum; in altre parole siamo fermamente convinti che l’unica strada percorribile per non lasciare “un’eredità raddioattiva” alle generazioni future sia quella del rispamio, dell’efficienza e dello sviluppo delle fonti rinnovabili e pulite.

    http://www.viterbooggi.it/index.php?tipo=c...ategoria=pagine

     
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  12. SaCraba
     
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    CITAZIONE (iperboreo50 @ 20/11/2010, 01:05) 
    CITAZIONE
    ..confesso..sono una ipocrita.. se la fanno a casa tua sono pro-nucleare..W il nucleare..

    Grazie cara, sapevo di poter contare su di te :evil:

    :salute: :salute:

    la mia era solo una provocazione ma se il nucleare è quello che tu e i tuoi vicini volete per il vostro futuro vi auguro tante centrali nucleari con annesse scorie radioattive .Vi auguro con tutto il cuore che la malavita (che a quanto pare stà anche da voi ),abituata a fare allettanti affari con lo smaltimento illegale delle scorie,non ve le nasconda a destra e manca in giro per vostra terra. :cry:

    questo invece è quello che auguro per la Sardegna.. :lol: tante e prospere pecorelle che pascolano indiscriminatamente addirittura nelle aiuole vicino al paese :P ...
    image

    ps: Iper... per il nostro progetto di impiantare vigne lo attueremo in Sardegna,io il vino radioattivo non voglio berlo...




    e scusa se continuo con la propaganda. Se degli impianti nucleari ci si potrebbe fidare la stessa cosa non vale per gli uomini avidi e privi di scrupoli.ti ricordo che in questo settore (smaltimento illegale dei rifiuti)la malavita è specializzata e voi non siete e non sarete certo immuni da questa piaga...
    :)

    CITAZIONE
    [ 18 novembre 2010 ] Energia | Inquinamenti

    Centrale nucleare di Golfech: Edf fuorilegge per scarichi, acqua e trizio

    LIVORNO. Lo scorso 18 gennaio 450 litri di reflui radioattivi provenienti dalla centrale nucleare francese di Golfech (Tarn e Garonne) sono stati sversati nell'ambiente naturale. Oggi Réseau "Sortir du nucléaire" ed Amis de la Terre Midi-Pyrénées hanno annunciato di aver denunciato il 20 ottobre Edf, il colosso energetico-nucleare che gestisce la centrale. La denucia è sostenuta anche da diverse associazioni locali. La denuncia è poi stata inviata per posta il 5 novembre al procuratore della Repubblica del Tribunal de grande instance di Montauban.

    Il Centre nucléaire de production électrique di Golfech sorge a 90 km da Toulouse su 200 ettari sulle sponde della Garonna. Si tratta di una centrale che gode addirittura della certificazione Iso 14001 e che è dotata di 2 reattori da 1.300 MW ciascuno, entrati in servizio nel 1991 e nel 1994. Le due unità di Golfech nel 2009 hanno prodotto 19,7 miliardi di Wh, che equivalgono al consumo elettrico della regione Midi-Pyrénées.

    Le associazioni ambientaliste accusano Edf di non aver informato in tempo le autorità competenti: Edf ha infatti reso noto l'incidente solo dopo diversi giorni, mentre avrebbe dovuto comunicarlo immediatamente. Secondo Sortir du nucléaire" ed Amis de la Terre «Questa fuga pone il problema delle basse dosi di radioattività. L'esposizione regolare a queste basse dosi spiega verosimilmente gli eccessi di leucemie e di cancri intorno alle centrali nucleari. Questo fenomeno sanitario è stato constatato all'estero e in particolare in Germania... ma l'argomento è ancora tabù in Francia».

    A margine dell'infrazione che costituisce la «Dichiarazione tardiva ed erronea sugli scarichi», la denuncia di "Sortir du nucléaire" chiede anche indagini supplementari su eventuali inquinamenti dell'acqua da trizio che sarebbe stato scaricato in quantità "anormali" nelle falde freatiche nel marzo 2010. Già qualche mese prima dell'incidente alla centrale di Golfech le associazioni ambientaliste locali avevano dimostrato che la presenza nelle alghe della Garonna di trizio, la forma radioattiva dell'idrogeno, era legata all'attività dell'impianto. «D'altronde - dicono "Sortir du nucléaire" ed Amis de la Terre - nel 2009 Edf ha superato il volume massimo annuo di acqua della Garonna utilizzata: 44,3 milioni di m3 sono stati fatti evaporare dai loro due reattori di Golfech, cioè 2,3 milioni di m3 in più del limite legale».

    Per questo le due associazioni dicono: «Non possiamo accettare di vedere un'impresa ingannare impunemente la legge, nuocere all'ambiente e far pesare gravi rischi sulla salute dei lavoratori del nucleare e su chi abita nei dintorni. Non possiamo accettare di lasciare che un'impresa attenti alle qualità delle produzioni agricole irrigate dalla Garonna e, di conseguenza , nuocere a tutta l'agricoltura regionale».

    www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=7695



    Edited by SaCraba - 21/11/2010, 06:42
     
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  13. SaCraba
     
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    CITAZIONE

     
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  14. iperboreo50
     
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    CITAZIONE
    e scusa se continuo con la propaganda. Se degli impianti nucleari ci si potrebbe fidare la stessa cosa non vale per gli uomini avidi e privi di scrupoli.ti ricordo che in questo settore (smaltimento illegale dei rifiuti)la malavita è specializzata e voi non siete e non sarete certo immuni da questa piaga...
    :)

    infatti non siamo in Giappone ma in Italia.
    Ma pensare in quel modo, vuol dire fermare qualsiasi sviluppo solo perché i cattivi sono sempre in agguato.

    Ognuno si deve prendere le proprie responsabilità,
    in Campania gettavano di tutto nei campi sotto gli occhi di tutti. Popolino vile e asociale, dirigenti vili e asociali, politici vili e asociali. Lo vedevano e lo sapevano tutti. Ma quando i mezzi della regione volevano scaricare nelle discariche controllate, si sono ribellati.
    Dovevano ribellarsi prima.

    Non si risolvono le cose fermando tutto, le si risolvono facendo squadra tutti insieme.
    Altrimenti cara amica in Sardegna rimarranno sole le pecorelle e vecchietti, perché i giovani saranno in continente e all'estero per vivere, lavorare e arricchire territori altrui.

    Per me va bene la Sardegna con le pecorelle, non ci vivo anche se mi piacerebbe. Ma non so se le stesse pecorelle e nient'altro le vogliono anche gli altri.
    All'aeroporto di Bologna prima delle partenze per Cagliari si sente parlare solo con la cadenza sarda. Sono qui che studiano, sono qui che lavorano e sono qui che fissano la residenza ed è qui che mettono su le famiglie.
    Non in Sardegna in mezzo alle pecorelle.
    Il territorio è di tutti. Proteggerlo è dovere di tutti. Se lo proteggi con in cuore e senza vile paura scoraggi i cattivi.
    Se tecnici e maestranze, se dirigenti e fruitori sono di quel territorio e quel territorio lo amano il pericolo si azera.

    Ma se remi contro solo perché quello è di destra e quello è di sinistra allora lo si fa inciampare per vile odio e contro interesse dell'isola.
    Tutti insieme a fare la squadra per la terra nella quale si vuole vivere coi figli e anziani. Non solo le pecorelle.

    L'estremismo dei "tuoi" incentiva l'estremismo degli "altri".
    E così non si costruisce nulla.
    Non si costruisce nessun futuro basando l'informazione sul terrore e sulle paure umane. Lo si costruisce appropriandosi della propria terra ragionando sulle esigenze di tutti e sulla proiezione di queste esigenze nel futuro.
    Altrimenti avrete sempre bisogno di qualcuno da fuori che vi aiuti. Si aiutano bambini, non adulti. .....

    In quanto al tono, il mio è sempre stato rispettoso. Non altrettanto si può dire di tuo.
    Io quando dico qualcosa lo motivo sempre e con il rispetto, a volte con l'ironia.
    Mai con la fraseologia che hai usato tu.

     
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