Riti Antichi del Passato

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  1. SaCraba
     
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    CITAZIONE (Maimoni @ 8/1/2010, 21:03)
    Grande post Craba!!! :rolleyes:

    ^_^ grazie Maimoni

    CITAZIONE (SaCraba @ 6/1/2010, 17:20)
    Da "racconti e luoghi tenebrosi" di Gigi Deidda

    Su mamudinu

    Al pomeriggio del mercoledì,giovedì e venerdì si celebrava "l'ufficio delle tenebre" che prevedeva la lettura di tredici salmi.
    De-a-coru ,dalla cappella dietro l'altare,i celebranti davano luogo alla lettura dei salmi,mentre il sagrestano stava in piedi davanti ai fedeli,accanto ad un candelabro di forma triangolare con tredici ceri accesi,gli unici presenti in quel momento.Il sacrista,al termine di ogni salmo,procedeva allo spegnimento di un cero.Al dodicesimo cero,entro la chiesa,silenzio e compostezza erano totali,ma a questo punto venivano interrotti da un improvviso brussio da parte dei tanti giovani e ragazzi convenuti in gran numero,tutti con un bastone,arranas e tacculas.
    Quando il sagrestano procedeva allo spegnimento dell'ultimo cero rimasto,il tredicesimo,era il segnale di inizio di su mamudinu e per alcuni minuti un forte strepito,provocato dai fedeli presenti con colpi energici su pedane e porte,e dalle centinaia di arranas e tacculas portate dai ragazzini,rintronava tra le stesse mura.Gli stessi sacerdoti battevano con i libri sul leggio.Questo strepito,inusulale per quei giorni dedicati al silenzio e alla meditazione,veniva fatto po che'ogare su peccau ,per scacciare le anime malvagie.Interrotto a fatica dal sacrista,con su mamudinu
    terminava anche la cerimonia.Per tre giorni questo particolare rito interrompeva il silenzio e la mestizia dei giorni della passione.

    il termine "mamudinu" potrebbe essere legato al culto dell'antica divinità sarda dell'acqua Maimone?? :wacko: chissà...
    CITAZIONE
    da La civiltà dei Sardi dal neolitico all'età dei nuraghe.Giovanni Lilliu

    (...) ma il culto centrale e principale dei Protosardi dell'età dei nuraghe era quello delle acque......Il culto idrologico si collegava all'acqua di cielo,come eredità d'una religione della pioggia propria delle genti a civiltà agricola dell'età prenuragica; ma riguardava, in prevalenza,l'acqua di vena: quella delle fonti,dei pozzi,delle sorgive a cui si abbeveravano i pastori ed i loro greggi.Dominava ,cioè la forma tellurica,ctonia del culto dell'acqua,propria dei pastori costruenti la struttura sociale patriarcale delle genti nuragiche,pur non essendo cessato il vecchio costume della forma celeste-pluviale delle plebi contadine dell'età del Rame e del primo Bronzo.

    Del culto dell'acqua di cielo non abbiamo tracce autentiche e originarie,ma lo indiziano elementi conservatisi nel folklore sardo.E'ancora vivo,nel folklore,il ricordo d'una deità pluviale,diventata poi demone o genio dell'acqua.Un essere demoniaco delle acque è Maimone ,che viene invocato come "facitore di pioggia" in processioni magico-rituali del paesedi Ghilarza- Cagliari e che,in Iglesias,era lo spirito d'un pozzo,ora distrutto,detto "Su Maimone".

    Alla credenza in geni idrologici si riferisce anche la pratica dei pastori di Teti ,i quali ad Abini (località dove trovasi il pozzo sacro nuragico) ,solevano percuoter le rocce con lunghi bastoni e, in tal modo,evocando le frotte di demoni ivi aggirantisi,suscitar pioggia e tempesta: pratica comune a quella dei " facitori di pioggia" dei paesi dell'Oceania e dell'America,e che ricorda quella degli indigeni delle Canarie i quali battono il mare con verghe".



    Edited by SaCraba - 23/1/2010, 20:01
     
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32 replies since 5/1/2010, 16:30   5611 views
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