Antiche civiltà europee

Cucuteni-Trypillya, ascia da combattimento, ugro-finnici, protogermani

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. pora reitia
     
    .

    User deleted


    Credo che all'inizio

    non avessero bisogno di difendersi da chichessia ... dopo verso il V/IV millennio a.C. ... quando arrivarono i Guerrieri Pastori a Cavallo dalla steppa asiatica; ... e poi per quanto concerne le strade interne alla città, all'inizio prima dell'invenzione della ruota e dei carri trainati dai quadrupedi, non servivano ... bisognerebbe poi verificare anche com'era organizata la proprietà della terra (se c'era ?) e com'era distribuita per essere lavorata ...

    Tipo pueblo perchè, all'inizio non c'erano signori e servi, signori e schiavi, all'inizio lavoravano tutti e in casa ci tornavano solo per riposare o nella cattiva stagione, vivevano sempre all'aperto nel giardino-orto-campo-prato-pascolo-selva che era la loro ancor pura terra ... a chi potevano servire i giardini, le strade (non c'erano ancora i carri, i carretti a mano o carriole).


    Per la bruciatura dei villaggi ... oltre all'ipotesi del DEBBIO, vi potrebbe essere anche quella medica : liberarsi dalle pestilenze.
    Oppure più senplicemente a frequenti incendi dovuti all'uso dei focolari e delle cucine in una città fatta in buona parte di legno, altamente infiammabile.
    Pensate voi che intorno al 1.200 d.C. a seguito dell'ennesima pandemia e dell'ennesimo incendio che distrusse buona parte di Venezia, il Maggior Consiglio della Repubblica Veneta discusse la possibilità e l'opportunità di trasferire Venezia in Armenia (in Anatolia), solo per due voti Venezia rimase dove stava.
     
    .
  2. iperboreo50
     
    .

    User deleted


    può darsi che erano queste le ragioni.

    Se ci fai caso questo modo di costruire di Catal Huiuk, o perlomeno simile, delle casa abbarbicate una sull'altra è sempre rimasto nei paesi di quella regione. Ormai con la strada principale che attraversa il paese, ma le case sembrano tanti mini pueblo.
    Chiusi verso l'esterno, pianta rettangolare. Solo che non si esce più sui tetti per spostarsi.

    A Trypollie (5000-4000 anni aC.) la struttura era circolare a cerchi concentrici quindi con delle vie interne e piazze coi santuari.
    Nella civiltà di Vinca (ne parlerò tra qualche giorno) le case e le vie erano disposte linearmente e geograficamente orientate.
    La lunghezza di alcune delle città dei trypolliani andava da 1.5 a 3 km di lunghezza.
    E questa pianta, delle case individuali lungo la via, sono tuttora presenti nell'architettura del est europa.
    Passi dei chilometri attraverso i villaggi con le abitazioni in fila e con giardinetto attorno.

    Saranno le antiche impostazioni?
    Le città europee hanno la pianta circolare con piazza centrale e le vie che si diramano verso l'esterno.
    Se guardi questo modellino [IMG]image[/IMG] vedi che assomiglia alle nostre città cintate dalle mura.




    mentre questo [IMG]image[/IMG] sembra un tipico abitato mediorientale o arabo.


    :salute:
     
    .
  3. SaCraba
     
    .

    User deleted


    image


    per quanto riguarda Catal Huyuk, alcuni studiosi ipotizzano che la città fu costruita in quel modo( senza porte esterne alla città, tutti entravano dentro le loro case passando dal tetto con l'utilizzo di scale in legno, ogni stanza era collegata ad un'altra), per difendersi dalle bestie notturne della zona, forse leopardi e orsi .Qualcun'altro dice che fosse costruita ad imitazione di un alveare d'api.... altri ancora che non costruissero porte esterne ai muri della città per la paura ,forse anche ancestrale, dell'acqua ( Catal si trova a 910 m,su di una pianura)..altri ancora hanno ipotizzato che i mitici extraterrestri avrebbero costruito Catal Huyuk imitando le forme e la vita su un' astronave ..... :lol:



    ps: anche a Catal Huyuk sono state trovate tracce di piccoli incendi,gli studiosi pensano siano stati causati da fughe di fuoco accidentali durante lo smaltimento dei rifiuti.

    image imageimage

    murales trovati nella città..pare che indichino cacciatori,allevatori,pescatori e danzatori.....

    Edited by SaCraba - 17/1/2010, 10:39
     
    .
  4. iperboreo50
     
    .

    User deleted


    Occupiamoci oggi di quel poco che si può intuire a proposito della religione del luogo.
    Ormai oltre Sa Craba abbiamo anche la Gimbutas che ci catechizza sulla dea madre, e per essere un poco irriverente vorrei citare un parere degli archeologi che lavorano a Catal H e che ritengono che le statuette della dea non sono della dea ma sono piuttosto delle bambole per i bimbi di Catal e dintorni. Lo sostengono perché la maggior parte di queste statuette sono state trovate dappertutto meno che nei templi. Per approfondire vi rimando al numero 13 di Fenix pagina 12 (il numero con l'intervista a Leo)
    Ma torniamo con un minimo di serietà alle nostre dee di Cucuteni-Trypillia.

    Alcune delle statuette ritrovate negli scavi archeologici rappresentavano i personaggi importanti che vivevano nelle costruzioni appartenenti a queste città preistoriche. I volti maschili sono allungati, con nasi pronunciati. Mentre tutte le statuette rappresentanti le donne sono state trovate senza alcuna maschera sul volto e questo è uno dei misteri della civiltà Cucuteni-Trypillya. Il numero delle statuette maschili ritrovate è decisamente inferiore rispetto a quelle femminili e, in tutte, si può notare la forma ovale del volto o la presenza di una maschera. La maggior parte delle statuette femminili sono aggraziate, con lunghe gambe, alcune nude e altre avvolte in quello che sembra un abito da festa. La ragione per cui le figure femminili sono "senza volto" non è chiara, ma si presume possa essere riferibile a esigenze rituali. Uno studio approfondito rivela che le maschere sono caratterizzate da raffigurazioni di animali: pecore, maiali, lucertole, tartarughe, serpenti e pennuti quali galli, galline, cicogne, falchi, anatre e altri uccelli sacri.

    [IMG]image[/IMG] [IMG]image [/IMG] [IMG]image[/IMG] [IMG]image[/IMG] [IMG]image[/IMG] [IMG]image[/IMG] [IMG]image[/IMG]

    Perché il volto era coperto ed il corpo no? Gli esami sulle statuette rivelarono che i corpi delle donne erano tatuati in diversi punti, soprattutto sullo stomaco e sulla schiena. I disegni ornamentali più diffusi erano spirali, rombi e serpentine (l'Albero della Vita). Alcune delle statuette portano ancora segni di colori rosso e nero che riprendono i dettagli dei vestiti. L'ornamento più popolare sembra essere stato la gonna con frange di varie lunghezze, ma anche grembiali.
    L'ultimo stadio nello sviluppo della civiltà Cucuteni-Trypillya rivela un cambiamento nel modo di vestire. Le donne iniziano ad indossare vestiti aderenti e probabilmente anche qualcosa di simile ai pantaloncini corti. Questi indumenti erano tutti decorati con spirali e serpentine. Le statuette e le figure sui vasi indicano che le donne indossavano anche alti stivali rossi. I capelli erano pettinati in vari modi. Le raffigurazioni sui vasi mostrano che i capelli delle donne erano raccolti oppure sistemati in alto con due trecce. Comunque erano pettinati indietro per le occasioni speciali.
    Da: www.archeogate.org/classica/event/8...dellantica.html

    [IMG]image[/IMG] [IMG]image[/IMG] [IMG]image[/IMG] [IMG]image[/IMG] [IMG]image[/IMG] [IMG]image[/IMG]

    La loro religione e i loro culti trattavano in tutta evidenza argomenti quali la cosmogonia e l'aldilà. Tra i culti più sviluppati vi è il culto per la Madre Terra (che assicurava fecondità e fertilità), per il Toro Celeste e per il Fuoco (come attributo celeste).
    Dice la Gimbutas nel suo libro “Dee viventi”: La prima cultura Cucuteni (tripolye), che risale circa al 4.800-3.500 a.C. ci offre l’esempio più chiaro dei riti neolitici in onore della dea gravida della vegetazione. Nel sito di Luka – Vrublevetskaja, sul corso superiore del fiume Dniester, statuette rotte di maiali mostravano tracce di grano e una settantina di statuette erano con ogni evidenza decorate con semi di grano impressi sulla superficie. Quando i tecnici esaminarono a raggi X queste statuette, fatte di una argilla molto porosa, vi trovarono infilati tre tipi di cereali (grano, orzo e miglio): il sovrintendente agli scavi, Biblikov, osservò che il vasaio aveva temperato le statuette di argilla con farina di grano duro, cocendole immediatamente dopo la manifattura, con l’argilla ancora umida.I templi veri e quelli in miniatura alla dea gravida della cultura Cucuteni in Moldavia mettono in evidenza che la veneravano. La miniatura del tempio Cucuteni di Ghelaeshti- Nedeia mostra la dea gravida seduta di fronte a una fossa per le libagioni, affiancata da figurine giovanili (forse ancelle o danzatrici)”. I colori utilizzati nelle decorazioni dei vasi di fattura magnifica, presenti nella mostra, sono il rosso, il bianco, il nero. Sono i colori della Dea Madre, la dea dai mille nomi, la dea della nascita, vita, morte e rinascita. “……. Tutto il mondo venera il mio nome, unico se pure sotto molte e diverse forme, con vario rito e con diversi nomi. I Frigi primi abitatori della Terra, mi chiamano la Pessinunzia Madre degli Dèi; gli Attici autoctoni, Cecropia Minerva; ho nome Venere Pafia presso gli abitanti dell'isola di Cipro; Diana Dittina presso i Cretesi famosi arcieri; Proserpina Stigia fra i Siculi trilingui; Vetusta Cerere fra gli Eleusini; altri mi chiaman Giunone, altri Bellona; questi Ecate e quelli Ramnusia. Ma solamente coloro che sono illuminati dai primi raggi del nascente sole, cioè gli uni e gli altri Etiopi, e gli Egiziani ammirevoli per la loro antica dottrina, mi onorano con un culto di adeguate cerimonie e mi appellano col mio vero nome di Iside Regina". Essa rappresentava il ciclo continuo della vita, il ciclo completo del Continuum vitale. Il bianco … il colore delle ossa, il nero il colore della fertilità, il rosso il colore del sangue e quindi della vita.la rana e il pesce probabilmente rappresentano la rigenerazione, l’uccello e il serpente sono complementari della morte e della rigenerazione, il cane, la capra, il toro e il fallo simboli di rigenerazione. Il toro o le corna della vacca simboleggiano l’utero e le tube di falloppio. Domineranno per secoli sulle tombe e sui templi in tutta l’area del mediterraneo e della Antica Europa.

    Il cerchio che evidenzia il Convivio delle Dee può raccontarci molto, così come i disegni su alcune anfore spezzate. “Gli archeologi scoprirono un tempio ben conservato della dea-serpente a Sabatinivka, un villaggio proto-tripolye (Cucuteni), vicino a Ulyanovsk, risalente al 4.800 – 4.600 a.C. circa. Questo edificio misurava approssimativamente 70 metri quadrati. Un altare conteneva trentadue statuette femminili in ceramica prive di braccia e con la testa di serpente, ognuna dalle quali stava seduta sul suo scranno munito di corna. Una di queste teneva un serpente. Vicino all’altare c’era un forno con dentro una statuetta, e cinque pietre da macina stavano sul pavimento ai piedi dell’altare, ognuna accompagnata da una statuetta. Il tempio portò alla luce un manufatto che non è stato trovato da altre parti: un grande scranno cornuto contenuto in parte all’altare, e presumibilmente, data la vicinanza dello scranno all’altare, vi si sedeva il sovrintendente dei rituali del tempio. (forse anche altri templi avevano scranni di questo genere, fatte di legno, che poi si sarebbero decomposte) E’ interessante notare che le piccole sedie su cui stanno le statuette assomigliano allo scranno a grandezza naturale che sta in parte all’altare, il che fa pensare che gli arredi in miniatura imitassero gli arredi dei tempi a grandezza

    [IMG]image[/IMG]

    Ma non c'era sola la dea, c'era anche il toro con le corna presenti un po' ovunque. le corna sulle sedie delle dee, sui templi, dipinti sulle porte, tante statuette.. [IMG]image[/IMG] [IMG]image[/IMG] [IMG]image[/IMG] [IMG]image[/IMG]

    Ma forse il ruolo delle donne non finiva li.
    Nei Balcani di oggi, Albania e Kossovo e di ieri, Montenegro e Serbia, esiste un istituto. quello di burrnesh ossia vergine giurata. Si tratta di donne che per diverse ragioni, oggi per miseria, ancora vergini, giuravano davanti ad un consiglio di anziani di rimanere per sempre vergini. In cambio vestite come uomini, cappelli corti, potevano comportarsi come uomini. Potevano combattere, cacciare, bere e fumare, dovevano uccidere per vendetta, obbligo previsto da "Kanun" il codice plurisecolare delle vendette. Insomma mantenendo la verginità erano come uomini.
    Questa pratica è stata codificata da tre secoli ma è presente negli usi e costumi dei Balcani da millenni.
    Ricordo che secondo la mitologia/storia, nella zona di Cucuteni-Trypollia ,nel bronzo attorno alle paludi meotite-mar di Azov
    vivevano le Amazzoni, donne guerriere.
    Potevano essere dee le donne di Cucuteni che hanno giurato l'eterna verginità e sono diventate "burrnesh"?

    info per burrnesch: http://it.wikipedia.org/wiki/Burrnesh
    www.la7.it/approfondimento/dettagli...ity&video=17402
    www.gaynews.it/view.php?ID=77550


    :salute: :salute:
     
    .
  5. SaCraba
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    Ormai oltre Sa Craba abbiamo anche la Gimbutas che ci catechizza sulla dea madre,

    :D
    CITAZIONE (iperboreo50 @ 9/1/2010, 23:09)
    Se guardi questo modellino [IMG]image[/IMG] vedi che assomiglia alle nostre città cintate dalle mura.

    mentre questo [IMG]image[/IMG] sembra un tipico abitato mediorientale o arabo.

    image
    Catal-Huyuk risale al 7200 AC (3000 anni prima di Ur). Per molti anni è stata ritenuta la città più antica del mondo, fino al ritrovamento di due città sottomarine vicino alle coste Indiane.

    L'architettura di questa città la rende unica, non esistono difatti strade


    www.lostinn.com/lworld/catal.htm

    CITAZIONE
    ...Già nel paleolitico superiore, circa 20.000 anni fa, l’homo sapiens sapiens aveva lasciato nell'altopiano anatolico chiare tracce d’insediamento. Erano probabilmente i pelasgi, popolazione che in epoca remota avrebbe popolato la maggior parte del bacino dell’Egeo, della Grecia e dell’Italia meridionale. Il loro nome sopravvive ancora in alcuni toponimi (Zeus Pelasgo a Dodona). Ma è dal terzo millennio a.C. che si può parlare di presenza in Anatolia di una popolazione indigena chiamata dagli antropologi proto-hatti, con una civiltà propria relativamente elevata e sviluppata molto prima dell'immigrazione delle tribù indoeuropee.
    www.melegnano.net/memorie/memorie001a.htm

    Urbanistica,abitazioni, riti funerari di Catal Huyuk:
    imageimage

    www.iisalessandrini.it/didattica/at...catal/catal.htm
    :unsure: insisto con Catal Huyuk perchè nella nostra tradizione tessile resistono simbologie religiose,ritrovate in questa Città (quindi una delle più antiche fin'ora ritrovate) ,rimaste quasi intatte, cosa che ,quasi ,non è successa negli stessi kilim turchi o iraniani (troppi incroci culturali???)....certi simboli sono più puri, pare arrivino direttamente dalla religiosità della cgente che è vissuta a Catal Huyuk... questo dovrebbe far riflettere qualcuno.... le simbologie su questi antichi manufatti tessili (prevalentemente provenienti dalla Barbagia e dalla zona di Isili) pare siano sopravvisuti alle varie mescolanze culturali... non vi sembra strano?

    in certe simbologie si può notare l'incrocio tra la cultura anatolica più antica con quella più recente egizia, altre riportano un incontro tra la cultura anatolica con quella greca... in altre ancora sembra esserci un connubio tra la cultura anatolica più antica con quella dei Libici del NordAfrica... nonostante questo, la tradizione tessile sarda è ben differenziata da quella delle altre culture.. insomma.. tutte questo tipo di simbologie provenienti da culture diverse sembrano incontrarsi con lo stile tipico "sardo" che si differenzia da tutti gli altri..

    Edited by SaCraba - 11/1/2010, 16:25
     
    .
  6. b.or_el
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    insomma.. tutte questo tipo di simbologie provenienti da culture diverse sembrano incontrarsi con lo stile tipico "sardo" che si differenzia da tutti gli altri..

    Oltre che sulla tradizione tessile io insisterei anche sulle "domus de janas", che hanno la controparte proprio nella regione anatolica (forse ... usi e costumi arrivati in Sardegna con l'agricoltura ... 6.000 a.c. e da noi mantenuti grazie all'insularità?)
    Da noi non era necessaria una Catal Huyuk (case costruite una sull'altra e affianco alle altre, prima edizione della città), per via della grande estensione del territorio, bastavano i nostri "villaggi" per accontentare le esigenze della popolazione.
    Credo che: i sardi sono stati (sono) i depositari della cultura e di tradizioni provenienti dall'anatolia che risalgono ad almeno 8.000 anni fa, cultura che hanno poi sviluppato e modificato fino alla grande "epopea nuragica" (e purtroppo non oltre :angry: ).
    Unu saludu
     
    .
  7. shardar
     
    .

    User deleted


    e',la tua, una ipotesi veramente succestiva!! complimenti,b.or.el.
     
    .
  8. SaCraba
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (b.or_el @ 11/1/2010, 15:20)
    CITAZIONE
    insomma.. tutte questo tipo di simbologie provenienti da culture diverse sembrano incontrarsi con lo stile tipico "sardo" che si differenzia da tutti gli altri..

    Oltre che sulla tradizione tessile io insisterei anche sulle "domus de janas", che hanno la controparte proprio nella regione anatolica (forse ... usi e costumi arrivati in Sardegna con l'agricoltura ... 6.000 a.c. e da noi mantenuti grazie all'insularità?)
    Da noi non era necessaria una Catal Huyuk (case costruite una sull'altra e affianco alle altre, prima edizione della città), per via della grande estensione del territorio, bastavano i nostri "villaggi" per accontentare le esigenze della popolazione.
    Credo che: i sardi sono stati (sono) i depositari della cultura e di tradizioni provenienti dall'anatolia che risalgono ad almeno 8.000 anni fa, cultura che hanno poi sviluppato e modificato fino alla grande "epopea nuragica" (e purtroppo non oltre :angry: ).
    Unu saludu

    nei manufatti tessili funebri sardi,credo,si possano ritrovare anche simbologie che sono incise nelle domus de janas.. esempio ,quello che io chiamo "la barca" (che poi sarà il simbolo usato in Egitto per il "trasporto" dell'anima dei morti) ... anche questo dovrebbe far riflettere .... non parliamo poi delle simbologie delle tombe dei giganti ...

    sono convinta che gli anatolici entrarono, in modo pacifico ,in contatto con le popolazioni sarde (quelle più antiche) ,e che l'abbiano fatto in virtù di matrimoni-contratto tra uomini anatolici con donne del posto...e così credo abbiano fatto i maschi libici, figli delle amazzoni ... credo anche che i sardi "antichi",facessero la stessa cosa ,ossia, per stipulare alleanze per avere sostegno e non belligeranza, si sposavano con le donne dei paesi nei quali vigevano le regole matrilineari,a questo punto vari popoli si ritrovavano tutti imparentati tra loro.. ogni popolo si ritrovava ad avere parenti stranieri in virtù dei figli nati da tali matrimoni ,non rimaneva altro da fare che difendersi e sostenersi a vicenda dai popoli estranei alla loro cultura (quella della Dea).Condivido la data che hai proposto..circa 6000 a.C..

    :unsure: starò fantasticando troppo?

     
    .
  9. pora reitia
     
    .

    User deleted


    Bella la storia delle Burrnesh (amazzoni?)!

    Scusatemi per le immagini troppo grandi, non so come fare per postarle in piccolo, con il rimando all'ingrandimento.





    Case a pozzo:





    Confrontare con queste case “moderne” a fossa di Matmata in Tunisia



    Città con viabilità su i tetti: GHADAMES (Libia)










    Pueblo americani:


    Edited by pora reitia - 11/1/2010, 22:08
     
    .
  10. b.or_el
     
    .

    User deleted


    Dalla Sardegna si arriva in Tunisia ed in Libia facilmente ;) :rolleyes: :)
     
    .
  11. pora reitia
     
    .

    User deleted


    LOS MILLARES (Iberia)

    http://www.uned.es/geo-1-historia-antigua-...os_Millares.htm

    Los Millares es uno de los yacimientos arqueológicos más importantes de la prehistoria europea .
    Casi 5.000 años de historia .
    Una ciudad que llegó a albergar más de 1.000 personas .Un complejo sistema defensivo compuesto por 15 fortines y 4 lienzos de muralla . Con una necrópolis de más de 100 tumbas de falsa cúpula , para enterramientos colectivos. Esmerada y sólida técnica constructiva en las edificaciones y tumbas . Gran delicadeza y simbolismo en la elaboración cerámica . En fin , una cultura con unas creencias y conocimientos técnicos muy desarrollados , que llegó a usar la metalurgia del cobre en la fabricación de algunas armas y herramientas .





    www.tartessos.info/html/los_millares4.htm
    www.tartessos.info/html/los_millares.htm




    http://socialesdigital.wordpress.com/2%C2%...esquema-resumen

    http://es.wikipedia.org/wiki/Los_Millares
     
    .
  12. iperboreo50
     
    .

    User deleted


    Complimenti pora reitia.
    Piano piano scopriamo che la nostra cara vecchia Europa è più antica sotto ogni aspetto rispetto alla più blasonata Mesopotamia.
    Ho l'impressione che vinciamo a punti .............. :salute:

    Torniamo nuovamente verso i Balcani e dintorni.
    Abbiamo parlato della civiltà di Cucuteni Trypillie situata nella odierna Moldova, Romania, Ucraina. Una civiltà delle grandi città anche da 10000 e più abitanti.
    Ma non era l'unica civiltà in quei paraggi.
    Cittadini Trypilliani probabilmente provenivano dalla quasi coeva civiltà di Vinca, odierna Serbia e Romania. Un territorio a cavallo del fiume Danubio dalla foce fino all'odierna Croazia. In questa posizione potevano controllare il traffico sul grande fiume verso l'interno e dalle pianura del nord verso il Mar Nero. Una posizione senz'altro strategica http://en.wikipedia.org/wiki/Vin%C4%8Da_culture

    [IMG]vincamap[/IMG]

    Per cosa è conosciuta questa cultura?
    Per aver inventato e adottato la scrittura per primi. www.omniglot.com/writing/vinca.htm

    Questi simboli sono stati trovati su molti dei reperti scavati nei siti nel sud-est Europa, in particolare a Vinca vicino a Belgrado, ma anche in Grecia, Bulgaria, Romania, Ungheria orientale, Moldova, Ucraina meridionale e l'ex Jugoslavia. La data di manufatti è tra 7 e 4000 aC .
    Alcuni studiosi ritengono che i simboli Vinča rappresentano la prima forma di scrittura mai ritrovata, anticipando antica scrittura egizia e sumera da migliaia di anni. Dal momento che le iscrizioni sono tutte brevi e appaiono sugli oggetti trovati in luoghi di sepoltura, e la lingua rappresentata non è nota, è altamente improbabile che possa mai essere decifrata.
    Symbols dating from the oldest period of Vinča culture (6th-5th millennia BC)
    image
    Common symbols used throughout the Vinča period
    image
    Other Vinča symbols
    image

    Ma non è tutto.
    queste tavolette o amuleti sono del 5500 a.C. (radiocarbonio) e sono state trovate a Tartaria in Romania (cultura Vinca)

    image anche in questo caso non si è riusciti a decifrare il contenuto. Si pensa che potrebbero essere dei simboli religiosi o altri segni indicanti il mondo agricolo.


    Continua................


    :salute: :salute:
     
    .
  13. b.or_el
     
    .

    User deleted


    Tartesso?
    Oltre al vino (vinaccioli risalenti a circa 2.000 a.c. a Duos Nuraghes, Borore) gli spagnoli si appropriano anche di Tartesso (TRS, Tirso....)
    Unu saludu

    CITAZIONE
    Questi simboli sono stati trovati su molti dei reperti scavati nei siti nel sud-est Europa, in particolare a Vinca vicino a Belgrado, ma anche in Grecia, Bulgaria, Romania, Ungheria orientale, Moldova, Ucraina meridionale e l'ex Jugoslavia. La data di manufatti è tra 7 e 4000 aC .

    Quanto è stata trascurata dai colleghi (maschi!) la Gijmbutas.
    Unu saludu
     
    .
  14.  
    .
    Avatar

    STUDIOSO DEI POPOLI DEL MARE

    Group
    Administrator
    Posts
    6,652

    Status
    Offline
    CITAZIONE (b.or_el @ 11/1/2010, 15:20)
    [

    Oltre che sulla tradizione tessile io insisterei anche sulle "domus de janas", che hanno la controparte proprio nella regione anatolica (forse ... usi e costumi arrivati in Sardegna con l'agricoltura ... 6.000 a.c. e da noi mantenuti grazie all'insularità?)

    Caro buon vecchio BOREL... che piacevole sorpresa! :rolleyes: ... In questo tempo in cui eri assente del forum ti sei forse convertito? :rolleyes: ... A cosa è dovuto questo tuo nuovo .... :rolleyes: :D anni fa non lo avresti mai ammesso! :rolleyes:
    contento sono! :salute:
     
    .
  15. b.or_el
     
    .

    User deleted


    Ciao Leo, come va?
    Se ricordi, nelle nostre discussioni non ho mai negato l'arrivo di genti anatoliche nella nostra isola.
    Solo che io non concordo con la tesi dell'arrivo degli SRDN intorno 1.400 a.c.
    Tutto qui :)
    E in quei 4.000 anni di differenza, hanno anche costruito i nuraghi ;)
    Unu saludu

    Se poi è vero che la domesticazione del grano è avvenuta ben prima di quanto affermato normalmente, ossia intorno al 18.000 a.c. e non all' 8.000, allora si può parlare anche di prima del 6.000 a.c.
    Saludos
     
    .
136 replies since 5/1/2010, 02:39   39082 views
  Share  
.