L'astronomia nuragica, una scienza esatta»

Articolo Unione Sarda

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  1. SaCraba
     
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    Martedì 27 ottobre 2009

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    L'astronomia nuragica, una scienza esatta»

    «In molti immaginano gli uomini dell'antichità come esseri capaci solo di procurarsi il cibo e di lottare con il nemico. Per molti è difficile ammettere che gli uomini delle Grotte di Lascaux, ad esempio, fossero intelligenti quanto noi e forse anche più in gamba, se consideriamo quanto era dura la selezione naturale. Ed è difficile pensare che gli uomini dell'Età del Bronzo potessero impadronirsi di concetti impalpabili come l'incrociarsi di due orbite. Ma è così, e Santa Cristina ne è una dimostrazione affascinante».
    Barba castana e giacca di tweed, cognome francese, inglese fluente e cattedra polacca (Storia delle religioni all'Università Jagiellonica di Cracovia), antropologo innamorato delle scienze esatte: Arnold Lebeuf è un esemplare di studioso europeo iconograficamente perfetto. Anche nel gusto di rileggere e reinterpretare il passato. Lo ha fatto con i suoi studi sul calendario astronomico azteco, ha proseguito con le sue ricerche sul pozzo sacro di Santa Cristina. La tesi - esposta di recente al convegno internazionale di Venezia “The Inspiration of Astronomical Phenomena” e ribadita nel convegno Interdisciplinare sulla Sardegna Nuragica organizzato sabato a Serri da Agorà Nuragica e la Caravella - è semplice: il pozzo non era solo un ambiente dedicato a riti sacri, ma un sofisticato e precisissimo strumento di osservazione astronomica dei movimenti della Luna.
    Certo, un'ipotesi non confligge con l'altra: «Ogni tempio - spiega il docente - è un microcosmo. Pensiamo alla volta del Pantheon, costruita in modo che a mezzogiorno del solstizio d'estate un fascio di luce illuminasse l'ingresso dell'imperatore, come a volerlo simbolicamente assumere in cielo. Nel caso di Santa Cristina parliamo di un periodo molto antecedente, quando le tecniche di costruzione non consentivano di realizzare una volta come quella del Pantheon».
    Ecco quindi la forma a bottiglia del pozzo, a filari concentrici aggettanti. La regolarità di tutti filari di pietra (tranne uno, che doveva servire da linea di contrasto nella “camera oscura” costituita dalle pareti) era un funzionale apparecchio per osservare e studiare i movimenti della luna. Allo stesso modo il riflesso della luna nello specchio d'acqua (tangente i filare di base) sul fondo del pozzo «segnalava il momento del lunistizio maggiore, forse accompagnato da immersioni rituali». Quando Lebeuf sostiene che Santa Cristina era un osservatorio astronomico, intende dire che nel buio del pozzo il riflesso della luce sul bordo dei gradini indicava la declinazione della luna. Una scala luminosa come display dell'andamento lunare.
    Il punto di declinazione massima - il lunistizio maggiore, che si compie ogni 18,61 anni - era indicato dal riflesso pieno sull'acqua.
    Fino a quel momento la luminescenza “colava” di gradino in gradino con il trascorrere del tempo, con una regolarità che il ricercatore spiega di aver misurato sul campo otto volte negli ultimi tempi, compiendo poi ripetute triangolazioni per misurare le distanze tra i vari punti delle pareti del pozzo. Dopo aver elaborato i calcoli, Lebeuf ha cominciato a definire il pozzo come «uno strumento di precisione in grado di indicare i nodi lunari», cioè i punti dove l'orbita lunare interseca l'orbita della Terra intorno al Sole. Questo vuole dire, conclude Lebeuf, che mille anni prima di Cristo in Sardegna «venne messa a punto la soluzione più semplice e quindi più elegante per risolvere un problema complesso: la previsione delle ecliss».
    Ciò che entusiasma particolarmente il professore è che «il sistema del pozzo consentiva di prevedere i fenomeni astronomici senza avere particolari cognizioni matematiche».
    Ora che a sua tesi è pubblicata in ambito accademico, Lebeuf traccia con un sorriso stoico una previsione facile sull'accoglienza che le verrà rivolta: «È una ricerca multidisciplinare: questo vuol dire che potrà essere criticata su più fronti contemporaneamente».
    CELESTINO TABASSO

    Edited by SaCraba - 29/9/2010, 19:15
     
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