Il Coppellismo

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    CITAZIONE (dueruote79 @ 15/1/2010, 03:05)
    Ciao Craby che ne dici? Queste sono coppelle di 30 cm circa, in questo sito ce ne sono tante, e 2 DDJ, tante pietre lavorate...

    image

    in particolare image

    sembrano più tafoni che coppelle..... :unsure:
     
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  2. SaCraba
     
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    L’uomo preistorico alla ricerca di dio
    di Emmanuel Anati -


    Intervista con il paleontologo Emmanuel Anati

    Le tavole della pietra fallica di paspardo
    I graffiti non hanno finalità estetiche

    «L´uomo preistorico non passava mica la vita a spaccare selci. Era un grande intellettuale, aveva una vita spirituale, creava ideologie, leggeva la Natura e giocava con la Natura». Sorride Emmanuel Anati come tutti gli studiosi che sanno trattare con leggerezza materie arcane. Settantasette anni, ordinario di Paleontologia e direttore del Centro camuno di studi preistorici, è scopritore - fra l´altro - di Har Karkom, la montagna-santuario preistorica nel Sinai che sembra essere la vera ispirazione del monte dell´Esodo. Anati parla di una nuovissima stagione in cui sono entrate le ricerche sulla preistoria.
    «L´arte preistorica - sottolinea - non ha finalità estetiche, ma è uno strumento di trasmissione di messaggi e informazioni. Le incisioni rupestri stanno diventando leggibili, anche facendo uso dei sistemi di decrittazione dello spionaggio. Significa che la Storia si dilata da qualche migliaio di anni, com´è ora, ad un arco di cinquantamila anni».

    Professore Anati, che cosa ha imparato a leggere dall'arte rupestre?

    «Il significato di segni e colori, per cominciare. Un boscimane del Sudafrica, per esempio, quando dipinge una giraffa gialla o rossa non lo fa per estetismo, ma per indicare situazioni differenti. Nei graffiti preistorici abbiamo ventidue simboli elementari. Il punto, la coppella, la linea, il cerchio, lo zig-zag. E ognuno può avere vari significati. Lo zig-zag è l´acqua, la fecondità, la forza virile. Il cerchio è il sole, il pozzo, la capanna oppure l´Io. La croce può rimandare all´identità tribale. Il punto, indica il "fare". Un piede e il punto significa camminare. Sesso e punto, accoppiarsi. Animali selvaggi e punto, cacciare».

    Accanto ai pittogrammi e agli ideogrammi appare ora anche il termine di psicogrammi. Che significa?

    «Il pittogramma è un segno figurativo apparentemente leggibile, eppure ha sempre un doppio senso. L´ideogramma è un segno ripetitivo: il cerchio esprime sole, luce, calore. Lo psicogramma è una specie di punto esclamativo». E qui Anati traccia su un foglio un rettangolo con tanti raggi: «Ecco, significa Energia». E ancora traccia semicerchi uno sopra l´altro: «Questo significa Piacere».

    Cos'altro si è approfondito?


    «L´Homo Sapiens è un grande analista della realtà. Vede giorno e notte, vita e morte, uomo e donna, cielo e terra, grotta e sole. E´ il sistema binario. Anche oggi in certe lingue si dice il mare la terra, il sole e la luna. Sarebbero oggetti neutri, ma dalla preistoria ci è venuto il sistema binario».

    Ha già realizzato decrittazioni precise?

    «Diciannove monumenti rupestri della Dordogna, scoperti tra il 1904 e il 1916, recano sistematicamente segni di vulve, punti, coppelle, segni animali, segni maschili. L´animale è sempre uno, il numero delle vulve varia. Siamo di fronte ad una sorta di atto matrimoniale, che regola le relazioni tra le donne e il clan totemico».
    Al XXII Valcamonica Symposium, cui hanno partecipato quest´anno studiosi di trentaquattro paesi del mondo, sono esposte varie tavole della Pietra Fallica di Paspardo (nella riserva rupestre della Valcamonica, che ospita rocce con trecentomila segni, la più grande densità d´Europa). E´ un graffito con sessantaquattro iscrizioni. Un fallo gigante, segni umani con la testa e senza testa, zig-zag, segni di strane palette che sono simboli di energia magica. Un caos apparente, a cui Anati è riuscito a dare ordine.
    «E´ il racconto mitico - spiega il professore - di uno Spirito ancestrale da cui proviene l´Energia Virile. Si possono riconoscere tre fasi. La nascita per opera di un´energia sotterranea. L´incontro con forze-spirito che generano a loro volta tante energie. La conclusione è raffigurata dall´energia virile che esce fluida a zig zag dal grande pene, dentro il quale opera l´energia magica rappresentata dalle cosiddette palette. Siamo in presenza di un´iniziazione».

    Iniziazioni, riti, miti. Spiriti e figure umane. Nella preistoria nasce prima l'Io o Dio?


    «Tutti e due. Già con l´Uomo di Neanderthal troviamo, tra i 100.000 e i 50.000 anni fa, sepolture con oggetti di accompagnamento che rivelano la credenza in una sopravvivenza dell´anima. Però a differenza di noi moderni per l´uomo preistorico hanno un´anima anche le piante e gli animali. Con l´avvento dell´Homo Sapiens, circa 35.000 anni fa, troviamo resti animali ritualizzati».

    E' questa la preistoria di Dio?


    «Preferisco parlare di Spiriti. Gli Dei nascono con le strutture sociali complesse, con le civiltà urbane della Mesopotamia, dell´Egitto. Non piacerà ai prelati: ma Dio nasce quando ci sono società numerose da gestire da parte di una o più Autorità. Allora nasce l´Olimpo con una Divinità capo e altri dei che fanno i ministri della guerra, dell´amore e così via».

    L'elemento religioso nella preistoria come si rivela?


    «Per le popolazioni paleolitiche si esprime negli Spiriti ancestrali. Tutti i popoli hanno simboli della propria origine».

    Come si riconoscono gli Spiriti nell'arte rupestre?


    «Con determinati simboli. Uno Spirito di fecondità può essere un grande cerchio con due gambe. Oppure figure metà uomo e metà animale, mostri, animali immaginari. Ci aiutano a capire anche le popolazioni primitive ancora esistenti. Spiriti sono i defunti, che dal loro nascondiglio fanno dispetto. I Wandjina, in Australia, raffigurano gli Spiriti come Nuvole senza bocca».

    Esistono anelli di congiunzione tra gli Spiriti ancestrali e una prima immagine di Divinità?


    «Nell´Australia del Nord si racconta di uno Spirito che dormiva sempre, poi si è svegliato e ha creato la terra camminando. Dove poggiava i piedi nascevano le valli e tutt´intorno le montagne».

    E tutte quelle statuine preistoriche di donne opulente non sono la Grande Dea Madre?

    «No, nel Paleolitico non c´era ancora il concetto di divinità. Le Veneri-Dee non sono mai esistite. Quelle donne dai seni cadenti e dalle cosce enormi sono le Matrone delle tribù, le Nonne sagge, che danno consigli e fanno divinazioni. Si sono fatti troppi sogni sulla Preistoria. Non c´è spazio per le Veneri. Solo per Spiriti ancestrali, forze della natura, sole, luna, stelle».

    www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=11945





    SEQUENZE LINEARI DI PUNTI NELL'ARTE RUPESTRE
    UN APPROCCIO SEMIOTICO MEDIANTE PSICOGRAMMI E IDEOGRAMMI
    di Giorgio Samorini


    http://psiconautica.byethost13.com/index2....do_pdf=1&id=795
     
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  3. pora reitia
     
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    Oro! :salute:
     
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  4. SaCraba
     
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    :lol: Pora.. hai apprezzato l'intervista a Emmanuel Anati??
     
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  5. pora reitia
     
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    Si si, grasie!

    Ho anche questo libro:


    Edited by pora reitia - 31/3/2010, 10:46
     
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  6. SaCraba
     
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    L’ARTE PREISTORICA: IL PALEOLITICO.

    La culla dell’arte si colloca tradizionalmente in Europa: l’area geografica in cui sono concentrate la maggior parte di opere artistiche del Paleolitico è il Pèrigord ei Pirenei del sud-ovest della Francia e la regione cantabrica nel nord della Spagna; importanti testimonianze provengono inoltre dalla regione danubiano-renana, dalla penisola italiana, dall’area russo-siberiana. Recente scoperte di arte paleolitica in Africa meridionale, India, Afghanistan e Australia permettono oggi di affermare che la diffusione dell’ Homo sapiens sapiens ha determinato in ogni continente uno sviluppo autonomo e indipendente di forme di espressione artistica. Nell’arte preistorica del periodo Paleolitico superiore si possono distinguere due categorie di opere: l’arte parietale (o arte delle caverne) eseguita su supporti fissi quali le pareti e i soffitti delle caverne o dei ripari sotto roccia; l’arte mobiliare, eseguita su supporti mobili e costituita da piccoli oggetti realizzati in pietra od osso. Le tecniche utilizzate sono varie e complesse, oltre all’incisione, al rilievo e alla scultura, compare la pittura e il modellato su argilla.

    L’ARTE PREISTORICA: ANALISI DEGLI STILI NELL’ARTE PARIETALE.

    L’arte del Paleolitico superiore si può suddividere in quattro stili che delineano un percorso figurativo e tecnico caratterizzato dalla ricerca della realtà ottica e della identità morfologica; a parere di alcuni studiosi è però limitativo parlare di realismo in senso stretto, poiché appare riconoscibile una costante volontà di astrazione da parte degli artisti del Paleolitico, tesi a rappresentare ciò che è essenziale e significativo, non solo ciò che è realmente visibile.
    Lo stile I dell’arte Preistorica del periodo Paleolitico comprende le più antiche opere d’arte finora conosciute: si tratta di rari animali e numerose raffigurazioni schematiche di organi sessuali incisi su blocchi calcarei; il tratto appare rigido e privo di dettagli, l’incisione è larga e profonda. Esempio di opera dello stile I è un blocco in calcare dell’Abri (Dordogna, Francia) su cui è rappresentata una testa di animale, probabilmente un cavallo, associato a una figura schematica interpretata come organo sessuale femminile. L’animale, visto di profilo, è reso con poche linee curve, come caratteristico di questo stile di tipo figurativo geometrico, in cui è il collegamento tra linee e superfici geometriche a permettere un’approssimativa identificazione del soggetto. Nell’evoluzione dell’arte parietale del Paleolitico dell’arte Preistorica l’uso del figurativo geometrico si restringerà ai segni, mentre per le figure animali si procederà a un’analisi sempre maggiore, nella direzione della resa realistica del soggetto.
    Lo stile II vede la comparsa dell’incisione e della pittura sulle pareti delle grotte: le figure animali sono tracciate in modo essenziale, la linea cervico-dorsale è sinuosa, la parte anteriore del corpo è sviluppata, i dettagli appena accennati; questo stile si definisce figurativo sintetico per la resa della forma con linee significative. Esemplare espressione dello stile II dell’arte parietale del Paleolitico nell’arte Preistorica è una figura femminile con corno di bisonte, la cosiddetta Dama dal corno. Compaiono in questa fase le impronte negative di mani, ottenute appoggiando la mano sulla parete rocciosa e spruzzando il colore attorno con una cannuccia ottenuta da un osso cavo. In alcuni casi le dita delle mani appaiono tronche: si è avanzata l’ipotesi che si tratti di mutilazioni rituali, o di dita ripiegate a esprimere una sorta di linguaggio dei segni; quest’ultima spiegazione trova una conferma etnografica nelle tribù di cacciatori boscimani dell’Africa meridionale che comunicano il nome di alcuni animali proprio con i segni della mano.
    Lo stile III presenta ancora alcuni aspetti dello stile precedente: gli animali hanno ancora la linea dorsale molto sinuosa, a S rovesciata, e non sono rispettate le proporzioni tra le parti del corpo; evidenti sono però i progressi tecnici e stilistici che tendono al realismo, tanto che si parla di stile figurativo analitico: il tratto è più sottile; si introduce la policromia; la figura animale si arricchisce di alcuni dettagli tra cui il pelame; le corna sono rappresentate in prospettiva. In questo periodo le opere vengono realizzate nelle parti più recondite e profonde delle caverne.
    Lo stile IV, o classico, rappresenta il vertice dell’arte del Paleolitico nell’arte Preistorica per il grande naturalismo delle figure, la precisione anatomica e la cura dei dettagli, l’esattezza della prospettiva, la vitalità e il movimento. La policromia è ora molto elaborata, con toni di colore o colori diversi miscelati a creare effetti di luce. Appartengono a questa fase le pitture della grotta di Altamira (Spagna) definita “la cappella Sistina della preistoria” per la forza, la maestosità, la vivacità delle raffigurazioni, poste sul soffitto di un ambiente di 9 metri per 18 metri. Appare evidente come l’arte parietale preistorica sia un’arte della composizione che integra elementi tecnici, tematici e topografici.

    L’ARTE PREISTORICA: L’ARTE MOBILIARE.

    L’arte mobiliare non si manifesta in modo omogeneo nel corso del Paleolitico superiore: in una prima fase, coeva allo stile II dell’arte parietale preistorica, sono numerose soprattutto le statuette di figure femminili, mentre poche sono le incisioni di animali su pietra od osso. Una seconda fase di sviluppo dell’arte mobiliare si ha all’epoca dello stile classico, quando il tema principale diventa il mondo animale mentre la figura femminile persiste in Italia e nell’Europa centro-orientale.
    Gli utensili più utilizzati nelle opere dell’arte mobiliare preistorico sono punte di arma da getto, propulsori e bastoni forati in osso o corno su cui venivano incisi, intagliati o scolpiti in prevalenza cavalli, bisonti, renne, stambecchi, mammuth, cervi e uri. E’ possibile che utensili così riccamente decorati avessero scopo rituale o cerimoniale.

    www.graziella-patti.com/larte-preistorica/



    Edited by SaCraba - 6/4/2010, 11:10
     
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  7. Judikess4
     
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    Un bel PDF per i curiosoni del Paleolitico:

    http://users.unimi.it/prehist/itversion/di...paleolitica.PDF

    JK
     
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  8. SaCraba
     
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    grazie del pdf JK.. :shifty:

    Graffiti nelle Grotte del Bue marino di Dorgali

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    Petroglifi dai monti dell'Armenia

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    Edited by SaCraba - 6/4/2010, 20:46
     
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  9. pora reitia
     
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    Gentile SaCraba

    ti metto le prime due e l’ultima pagina del IV capitolo del libro di Anati (mi avevi chiesto qualcosa in proposito in qualche discussione di cui al momento non ricordo bene il titolo).






    ...



    Metterò anche le tre pagine del III che mi paiono interessanti.
     
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  10. SaCraba
     
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    CITAZIONE (pora reitia @ 16/4/2010, 10:42)
    Gentile SaCraba

    ti metto le prime due e l’ultima pagina del IV capitolo del libro di Anati (mi avevi chiesto qualcosa in proposito in qualche discussione di cui al momento non ricordo bene il titolo).

    :evil: tante grazie Pora,tutto molto interessante.Quello che ti chiesi era il significato dei graffiti antropomorfi con braccia verso il cielo e con le braccia rivolte verso il basso.Se trovassi qualcosa fammi sapere.. :wub:

     
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  11. dedalonur9
     
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    grazie anche da parte mia Pora.
    :salute:
     
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  12. nuragicus
     
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    http://img821.imageshack.us/i/foto0117n.jpg/http://img821.imageshack.us/img821/1808/foto0117n.jpgimageURL=http://img217.imageshack.us/i/copiadifoto0118.jpg/]image[/URL]imageimageimageimage guardate i 2 fori nella seconda coppella.......a che potevano servire?se è vero che nelle coppelle veniva messo del grasso animalee con uno stoppino,e utilizzate come lucerne,quei 2 fori potevano servire per inserirvi untappo o una protezione per non far spegnere la fiammella?
     
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  13. jamesdeanoo7
     
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    Hi, I joined the site as I noticed a picture of a bronze fertility statue I think is Hector on this page.
    SaCraba can you tell mean information on this piece, its history and where it is now. Is there anyway you can help me, I would be very grateful thank you Ann Dean. My email address is [email protected]

    Ciao, sono entrato in questo sito, ho notato una foto di una statua in bronzo della fertilità credo è Hector su questa pagina. SaCraba potete dire : informazioni su questo pezzo, la sua storia e dove è ora. C'è comunque lei mi può aiutare, IO sarei molto grato grazie Ann Dean. Il mio indirizzo email è [email protected]
     
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177 replies since 6/9/2009, 10:04   7717 views
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